POLITICA- Pagina 340

Moncenisio saluta il Capo dello Stato

Dal Comune di Moncenisio gli auguri del secondo incarico al Presidente Sergio Mattarella
MONCENISIO – Dal Comune di Moncenisio arrivano gli auguri del secondo incarico al Presidente Sergio Mattarella. Spiega il sindaco Mauro Carena. “La foto del Presidente Mattarella rimane dunque appesa nel mio ufficio di Sindaco. In questa vicenda in cui proprio il Presidente uscente aveva spiegato che non andava bene diventare il Presidente entrante, in molti nelle votazioni svoltesi hanno perso, ma nessuno ha vinto. L’immagine del Parlamento ne è stata ulteriormente danneggiata, i partiti si sono dimostrati nella quasi totalità incapaci di idealità, di progetti, di proposte. E, se il Parlamento è lo specchio della società, allora chi si occupa di politica e non è un disonesto o un incapace, e ce ne sono, deve battere un colpo, deve farsi sentire. Perché ne abbiamo bisogno adesso”. Dice l’avvocato dal Comune di Moncenisio. “Parlamento, enti e associazioni pubblici, non possono essere occupati soltanto da persone che non hanno un mestiere, neanche lo cercano, e tirano a campare pronte a tutto e al contrario di tutto o, ancor meglio, a far niente pur di mantenersi posizioni e ruoli. Dunque, perché non si finisca nel qualunquismo, la vicenda di un Parlamento incapace di eleggere un Presidente e di misurarsi su contenuti non riguarda la satira o l’insoddisfazione fine a se stessa, ma ci riguarda tutti e chi – e, ripeto, ce ne sono – si occupa di politica e di amministrazione pubblica e non si riconosce nella pochezza e nel tirare a campare deve dirlo e saltar fuori adesso, momento in cui il nostro debito pubblico crescerà enormemente per investimenti che, se sbagliati o persi, ci condizioneranno per generazioni. A me interessa che non succeda e, sono sicuro, anche a tanti altri”.

Merlo: Adesso può partire il “Centro”

“Lo spettacolo inguardabile che la politica nel suo complesso ha fornito in questi giorni è sotto gli occhi di tutti. L’unica grande e significativa novità è la rielezione a Capo dello Stato di Sergio Mattarella.

Ma il quadro politico è destinato a cambiare. E a cambiare profondamente. Sotto questo versante, occorre lavorare da subito per il ritorno del sistema elettorale proporzionale che può restituire credibilità ed autorevolezza alla politica e agli stessi partiti, oggi profondamente ed irreversibilmente in crisi.

Ma la vera sfida politica è la ricostruzione e il rilancio del “centro”. Cioè di un partito di centro. La caduta di credibilità dei rispettivi schieramenti è evidente a tutti. Ed è stata platealmente confermata proprio in questi giorni in Parlamento. Parlare oggi della sinistra alleata con i 5 stelle e di centro destra è addirittura surreale. Serve un partito di centro che sappia declinare credibilmente una vera politica di centro. Sul campo ci sono già le forze, i partiti, i movimenti e i leader che possono centrare questo obiettivo ed incarnare questo progetto . Unendo le forze di questi soggetti il “centro” può realmente decollare per rinnovare la politica da un lato e dare stabilità allo stesso sistema politico dall’altro.

È inutile, come evidente, continuare con coalizioni che ormai hanno esaurito platealmente la loro funzione e non sono più credibili agli occhi dei cittadini/elettori. Adesso va invertita la rotta.

E l’unica novità che può emergere, dopo il fallimento del populismo dei 5 stelle e la crisi irreversibile del centro destra, è la nascita di un ‘centro’ democratico, plurale, riformista e di governo. Che resta l’unica alternativa credibile allo spettacolo deprimente offerto dalla sinistra e dalla destra in questi ultimi tempi”.

Giorgio Merlo, Presidente Nazionale ‘Noi Di Centro’.

Grazie da Uncem e dai sindaci al presidente Mattarella

“LA SUA DISPONIBILITA’ È UN GESTO GRANDE PER LO STATO, DI AMORE PER IL PAESE”

La disponibilità del Presidente Mattarella a un nuovo mandato è un gesto di amore per il Paese, per l’unità dell’Italia e la coesione delle Istituzioni democratiche. I Sindaci e le comunità dei territori montani lo ringraziano, come già abbiamo fatto in tante occasioni, con autentica stima e senza retorica, le ultime il 9 dicembre 2021 al Quirinale in occasione della Giornata della Montagna e il 13 dicembre scorso in occasione del messaggio che il Capo dello Stato ha rivolto all’Assemblea Uncem. In tante occasioni nell’ultimo settennio, Sergio Mattarella è sempre stato una luce in mezzo a diversi momenti di fragilità delle Istituzioni, come quelli vissuti in questi ultimi giorni. Grazie Presidente, perchè ha sempre creduto e siamo certi continuerà a credere nelle Autonomie locali e nei Sindaci, asse portante della Repubblica”.

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, Unione Comuni, Comunità ed Enti montani.

Con Draghi e Mattarella più stabilità ma restano mille problemi

Abbiamo (finalmente) il nuovo Presidente della Repubblica. Si chiama Sergio Mattarella.

E per fortuna che è finita così. Colpa dei partiti ? No, non ci si può arrabbiare con chi non esiste. I partiti sono un ologramma. E poi, diciamocela tutta: grazie Matteo Salvini. Ha deciso di guidare lui e si è incartato. E con lui tutto il parlamento. E se volete una piccola vittoria di Enrico Letta che del resto ha sempre detto Draghi, ed in subordine Mattarella bis. La parte del jolly l’ha giocata Matteo Renzi opponendosi con forza alla Belloni. Persona degnissima ma capo dei servizi segreti. Non mi pareva proprio il caso. E stavolta un grazie al nostro Giggino (Di Maio) che ha detto a Conte:  che stai continuando a fare. Ma tutto è bene ciò che finisce bene . Appunto l’abbiamo sfangata ancora una volta. Alle 20 e20 Sergio Mattarella è di nuovo Presidente della Repubblica. Destino cinico e baro per il centro destra è perché no anche per molti pentastellati. Loro che sette anni fa avevano votato contro,  ora lo hanno votato. Senza entusiasmo, ma lo hanno votato . Entusiasmo tra il Pd, in primis Letta. Salva l’accoppiata Mario Draghi e Sergio Mattarella. Draghi il primo a telefonare al Nostro Sergio Nazionale. Solo tu puoi salvare la situazione. E che situazione drammatica. Persino Berlusca e Mattarella si sono telefonati. Ripeto,  c’è chi fa una bella figura è c’è chi fa la brutta figura. Un Salvini decisamente cotto che rileva: chi mi ha proposto la Belloni sono stati Conte e Letta.
Che volete da me ? Semplicemente ci sei cascato e in politica è una colpa. E la Meloni? Urlacchia. Niente di nuovo, insomma. Ora?
Ripeto,  per ora l’abbiamo sfangata, ma i problemi rimangono, eccome se rimangono.
Da Taranto a Torino. Questione Ilva in alto mare e Stellantis vuole ridare i 6 miliardi e mezzo per avere le mani libere. La centenaria Storia della Fiat in Italia e a Torino e’ finita definitivamente. Alternative? Poche se non nessuna. Per Torino un passo in avanti? Vedremo come se spenderemo i soldi del Mef. Indubbiamente la coppia Draghi e Mattarella vuol dire stabilità. Qualcosa comunque è cambiato. Speriamo in meglio.
Speriamo e vedremo.

Patrizio Tosetto

Nella foto il presidente Mattarella con Giampiero Leo legge un articolo de “Il Torinese”

Sciopero infermieri, Costanzo: “Brunetta risponda”

“VERGOGNOSO DIMENTICARSI DEGLI EROI DELLA PANDEMIA”
“Trovo incredibile che in un paese civile e in piena pandemia un governo possa consentire che i suoi infermieri, cioè chi garantisce col proprio lavoro assistenza a migliaia di cittadini in difficoltà, scenda in piazza per lamentare il mancato rispetto delle promesse. Da eroi incensati a reti unificate gli infermieri sono stati costretti a scendere in piazza per ricordare a governo e regioni di dare seguito alle loro promesse e ai loro impegni. Impegni che riguardavano temi cruciali, come le assunzioni, i riconoscimenti economici in virtù del forte stress dovuto alla pandemia, il pagamento degli straordinari, lo sblocco del turn-over. Per questo ho presentato un’interrogazione al Ministro Brunetta, sperando di avere risposta quanto prima”. Così’ in una nota la deputata Jessica Costanzo (Alternativa).

Comune di Torino, Simone Fissolo: bilanci e sfide

Parla il capogruppo dei Moderati 

A pochi mesi dall’insediamento della nuova giunta comunale si possono individuare i primi bilanci e le prime sfide per Torino, una città che necessita di un rapido processo di trasformazione per adeguarsi e superare la crisi derivata dalla pandemia.
“Sicuramente in questi primi mesi di insediamento, oltre all’approvazione delle linee guida di questa Amministrazione, sono accaduti due fatti che è bene trattare con discorsi approfonditi” – spiega il consigliere comunale dei Moderati Simone Fissolo – “e mi riferisco principalmente all’attacco hacker, avvenuto appena si è insediata la nuova giunta comunale, e alla manifestazione del comitato EsseNon, purtroppo conclusosi con degli scontri con la polizia”.

“A seguito dell’attacco hacker – precisa il consigliere comunale Fissolo – il Comune ha agito con prontezza e competenza insieme al CSI Piemonte e non sono stati rilevati furti di dati dei cittadini. Chiaramente questa capacità di reazione ha garantito la sicurezza, ma ha anche, inevitabilmente, rallentato per un periodo importante i servizi forniti alla cittadinanza. Questo evento ha messo in risalto la necessità di occuparsi di cyber security e, per questo motivo, ho avanzato una proposta proprio su questa tematica, proponendo al Consiglio Comunale un atto che impegni Sindaco e Giunta a introdurre il tema della sicurezza informatica, aggiungendo una nuova delega in capo all’Assessorato competente in materia. Gli attacchi informatici ai danni della rete della pubblica amministrazione comportano, infatti,danni ingenti e rallentamenti che rendono poco snella l’attività della macchina comunale, con conseguente dispersione di dati e soldi pubblici; l’atto che ho proposto rappresenta un tassello importante che si aggiunge a tutto ciò che può evitare il ripetersi di questa situazione”.

“Gli scontri in cui è degenerata due settimane fa la manifestazione del comitato EsseNon – precisa il consigliere Simone Fissolo – evidenziano tutta la delicatezza del momento che stiamo vivendo. La manifestazione, secondo le norme anti Covid, avrebbe potuto svolgersi in modo statico e non in movimento. Le forze dell’ordine sono dovute intervenire perché venisse evitata quest’ultima possibilità. I giovani appartenenti alle associazioni che aderiscono a questo comitato sono ora a un bivio: se da una parte desiderano preservare il centro di protagonismo e aggregazione giovanile cui aderiscono, dall’altra si trovano di fronte alla costruzione, nell’ area dell’ex Westinghouse, del supermercato Esselunga. Il Comune di Torino ha dichiarato la massima apertura al dialogo, per evitare che la realtà del nuovo supermercato possa compromettere l’attività di questa sede aggregativa giovanile. Ma esistono frange, all’interno dell’associazione, che esprimono una netta opposizione alla stessa costruzione del nuovo supermercato. Personalmente, auspico che possa vincere un percorso partecipato, capace di trovare una soluzione grazie al dialogo”.

Questi due argomenti, come altri, sono trattati anche nelle “News Dal Consiglio”, uno strumento con cui Simone Fissolo, da più di un anno, racconta ogni martedì ciò che è successo in Sala Rossa durante il Consiglio del lunedì. Lo fa in formato video, con un resoconto di circa 4 minuti, che poi pubblica sulla sua pagina Facebook.
“Credo sia un buon mezzo – spiega il consigliere Fissolo – per facilitare la vicinanza dei cittadini alle istituzioni. Non sempre sono chiari i meccanismi di ciò che succede in Sala e io spero di dare un contributo per chiarire alcuni aspetti del lavoro dei Consiglieri e delle Consigliere.” Un impegno che ha iniziato prima di candidarsi alle elezioni e che ha deciso di mantenere una volta eletto.

Mara Martellotta

No Green Pass in aula magna, Costanzo: “Rettore accetti il dialogo”

 “SOLIDARIETA’ A STUDENTI NO-GREEN PASS”

Desidero esprimere solidarietà al gruppo di studenti che coraggiosamente e pacificamente ha fatto sentire la sua voce all’interno dell’Università di Torino. La loro richiesta di eliminare l’obbligo del Green Pass in università, presentata al rettore Stefano Geuna, merita di essere ascoltata. E invece le misure intraprese dal rettore, che ha chiuso l’ingresso dell’università impedendo anche agli altri studenti di accedere mi pare sintomatica di una scarsa propensione al dialogo, che in questo momento di frattura sociale sarebbe invece necessario”.
Così in una nota la deputata Jessica Costanzo (Alternativa).

Morti sul lavoro, odg della Lega

“Quello delle morti sul lavoro è uno stillicidio sempre più intollerabile: la tragica fine di un operaio di 43 anni, rimasto schiacciato mentre si trovava su un cestello elevatore, ci impone con rinnovata urgenza la necessità di adottare azioni concrete per invertire un trend che vede il Piemonte al terzo posto in Italia per numero di vittime. Il gruppo Lega Salvini Piemonte ha già presentato un pacchetto di azioni concrete che potrebbero essere immediatamente messe in campo e contenute in un ordine del giorno approvato nella seduta del Consiglio regionale dedicata proprio al tema delle morti bianche. Innanzitutto l’istituzione di un tavolo permanente, con la partecipazione di sindacati, associazioni e imprenditori, che analizzi le cause di questa strage silenziosa ed elabori un piano di prevenzione e contrasto. Quindi un intervento legislativo che garantisca un sostegno non solo economico ma anche psicologico ai famigliari delle vittime. Interventi che le dolorose cronache delle ultime settimane rendono ancora più necessari e non più procrastinabili, sulla strada di una gestione dell’emergenza che vada oltre la momentanea indignazione”.

Lo dichiara in una nota Sara Zambaia, consigliere del gruppo Lega Salvini Piemonte e prima firmataria dell’ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale sul tema del contrasto alle morti sul lavoro.

Il sonno dell’oppofinzione torinese e l’attivismo dei non eletti

Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate ,
Ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla… ( Martin Luter King)

È Mino Giachino, leader del movimento torinese  Sì Tav Sì Lavoro, ad aver invitato ad Electomagazine questo pensiero per sottolineare la differenza tra chi, come lui, ha avviato una serie di iniziative – dalla manifestazione a favore dell’alta velocità ferroviaria al tavolo per l’automotive  – e chi si presenta ora sulla scena sperando di approfittare del lavoro altrui. Peccato che il lavoro altrui, con l’eccezione proprio di Giachino, a Torino non si veda.

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L’elezione del Presidente della Repubblica rivela la “cara e porca Italia” di Prezzolini?

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Le elezioni dei presidenti della Repubblica in Italia non sono quasi mai state edificanti.

Ma le prime votazioni per il successore di Mattarella hanno rivelato una classe politica davvero di infimo
ordine, forse persino impensabile.  Eleggere un presidente arbitro, super partes, per iniziativa dei giocatori e’ sempre apparso un obiettivo difficile, se non impossibile.Ma le polemiche che si sono ascoltate rivelano l’abissale incapacità di buona parte del mondo politico a rappresentare gli interessi dei cittadini, in un momento
storico come quello della pandemia che richiederebbe responsabilità da parte di tutti. La prima cosa stonata si e’ rivelata la candidatura di Silvio Berlusconi che, non fosse altro per motivi di età, doveva subito accantonare un desiderio legittimo, ma irrealizzabile. E ovviamente e’ apparso fuori luogo anche  l’antiberlusconismo rampante, risorto più forte che mai. La sinistra, da Scalfaroin poi, ha sempre egemonizzato l’elezione del Presidente, quasi fosse un suo diritto sceglierlo aprioristicamente e deciderlo.
La faziosità di Letta, anche questa volta, si è rivelata intollerabilmente arrogante. Il rifiuto a priori della possibile candidatura della Presidente Casellati con la minaccia di far saltare subito il Governo di emergenza nazionale appare davvero incompatibile con la responsabilità di un politico degno di questo nome. Ma non è meglio il sedicente centro-destra che dopo il ritiro di Berlusconi non ha saputo finora esprimere una strategia di un qualche respiro. Dopo la proposta di una rosa di rispettabili candidati (Pera, Moratti e Nordio) ieri Fratelli d’Italia si sono subito smarcati votando Crosetto , una scelta sicuramente di …grande peso, ma politicamente ridicola.  Una smargiassata che rivela l’infantilismo di una certa destra  che si sta rivelando di cortissimo respiro, invotabile per un futuro governo. Grandi elettori che si dimostrano piccoli piccoli, forse si sono finora rivelati non degni di eleggere un presidente. Si tratta per lo più di politicanti mai eletti, ma scelti dai vertici dei partiti, anche se l’abnorme gruppo misto rivela l’atomizzazione di una realtà politica in stato comatoso che ha evidenzia sia la crisi del verticismo
partitico sia dell’antipolitica grillina ormai archiviata. Pensare all’incapacità dimostrata e al protagonismo verbale di molti fa quasi venire il voltastomaco. Un discorso a parte meriterebbe il presidente Draghi che ha rivelato ambizioni e modalità di auto- candidatura incompatibili con l’immagine  che ci aveva offerto in precedenza. Una grande delusione per molti
italiani che avevano visto in lui una sorta di uomo della Provvidenza. Ci troviamo in una situazione difficilissima per la pandemia, per una crisi economica evidente, per i venti di guerra che sono tornati a sibilare con prepotenza. Pensare ad un presidente adeguato che duri sette anni diventa molto difficile.  Una delle scelte peggiori ( l’elezione di Scalfaro) avvenne in un momento drammatico della storia italiana tra l’inizio di Tangentopoli e la strage di Capaci. La nostra situazione è sicuramente più difficile di quella che porto’ in modo scriteriato a votare Scalfaro.
Cosa succederà oggi o domani? Ci vuole un miracolo per riuscire ad ottenere una votazione che porti ad una scelta decente.In un’altra emergenza si trovo’ l’intesa su Sandro Pertini che, pur con i suoi limiti, fu un presidente che restituì la fiducia agli Italiani, disorientati dalle accuse false ed infondate rivolte al Presidente Leone, poi solo molto tardivamente riabilitato. Certo è difficile far comprendere ai politici che galleggiano sulla loro mediocrità, la necessità di un’assunzione di responsabilità che moderi gli egoismi settari incompatibili con gli interessi nazionali. Troppi interessi particolari finora sono prevalsi. Occorre un atto estremo di responsabilità.  Sarà possibile? Chi ama l’Italia ,deve augurarselo , deve disperatamente augurarselo. Sarebbe davvero paradossale che la soluzione del problema fosse Casini,  passato attraverso la Dc , il centro -destra e il centro -sinistra. Dalla prima Repubblica che ebbe una sua dignità, a questa Italia “scombinata “come disse Salvemini, per non citare Prezzolini che machiavellicamente parlò di una “cara e porca Italia”.