Sull’aumento dell’Irpef il sindaco Stefano Lo Russo è intervenuto in Consiglio comunale: “E’ il primo passo di un’inversione di ciclo e il contributo di solidarietà che chiedo, scusandomi con i torinesi che verranno toccati. Servirà a migliorare i servizi e costruire una città che inverte il trend sulle spese ordinarie: prima del provvedimento il rischio era il pre-dissesto”. Il Centrodestra parla di “sinistra sanguisuga” che mette le mani nelle tasche dei torinesi proprio in un momento di crisi. Aggiunge il sindaco: “I parametri dell’accordo sono estremamente vantaggiosi per la città e credo che il sacrificio chiesto ai torinesi possa essere sostenibile: verranno toccati da questo aumento dell’aliquota Irpef il 28% dei contribuenti, il 2% dei quali sopra i 100 mila euro. Non avevo alternative che chiedere un aiuto diretto al Governo”.
Case di comunità, discussione in Consiglio regionale
È iniziato in Commissione Sanità, presidente Alessandro Stecco, l’esame della proposta di delibera al Consiglio regionale per l’“Approvazione della programmazione sanitaria relativa alle Strutture di prossimità nelle Asl: Case di comunità e Centrali operative territoriali”.
Il provvedimento, su cui si è svolta la discussione generale dopo l’illustrazione per la Giunta da parte dell’assessore alla Sanità Luigi Icardi, “prevede la localizzazione di 91 Case di comunità, 29 Ospedali di comunità e 43 Centrali operative territoriali, per un investimento complessivo di 214 milioni di euro tra finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e altri finanziamenti”.
“Abbiamo lavorato a ritmi serrati – ha dichiarato l’assessore – sulla base delle indicazioni fornite di volta in volta dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). Abbiamo chiesto ai direttori sanitari di valutare dove potessero essere ubicate le strutture, coinvolgendo anche informalmente i sindaci, privilegiando l’utilizzo di immobili già esistenti, di proprietà aziendale o comunale, come richiesto dalle indicazioni nazionali e senza compromettere ulteriore suolo”.
“Il Piano – ha aggiunto – include 9 Case di comunità e 2 Ospedali di comunità in più rispetto a quelli finanziati dal Pnrr. Abbiamo scelto di integrare i fondi tagliati dal Governo per non penalizzare parti del territorio che sarebbero risultate escluse dal Piano. Entro il 28 febbraio dovremo inviare la delibera ad Agenas per sottoporla all’approvazione del Ministero”.
Nel corso del dibattito generale sono intervenuti per il Pd Domenico Rossi, Daniele Valle e Diego Sarno che, con sfumature diverse, hanno rimproverato alla Giunta “di non aver coinvolto a sufficienza il territorio in scelte così cruciali. “Sarebbe stato utile – hanno sottolineato – confrontarsi con il territorio attraverso i quadranti, gli enti locali, le parti sociali e politiche. Ci auguriamo di disporre del tempo necessario, in Commissione e in Aula, per essere cassa di risonanza delle criticità che giungono dal territorio e prevedere emendamenti”.
Per Fdi Carlo Riva Vercellotti ha annunciato il voto favorevole del proprio partito, dicendosi “dispiaciuto del comportamento del Governo, che ha ridotto i fondi destinati alla nostra Regione ma soddisfatto di quanto fatto dall’assessore e di quanto farà per sopperire alla mancanza di risorse destinate al Piemonte”.
Di diverso avviso Marco Grimaldi (Luv), che ha evidenziato come “Case e Ospedali di comunità, senza la previsione di un piano d’investimento per medici, infermieri e operatori sociosanitari rischi di ridursi a un’operazione di edilizia sanitaria”.
Per la Lega Alberto Preioni ha sottolineato come “con questa delibera abbia inizio il grande percorso della medicina territoriale in Piemonte. Si tratta del primo fondamentale passo, frutto di concertazione tra Asl e Comuni per identificare le sedi più opportune”.
Sarah Disabato (M5s) ha espresso la “necessità di audire in Commissione le rappresentanze dei soggetti interessati alla localizzazione delle Case e degli Ospedali di comunità e di discutere il fabbisogno del personale che sarà necessario al loro funzionamento”.
L’assessore Icardi ha replicato che “i tempi stretti sono frutto delle urgenze scandite da Roma. Solo a fine novembre Agenas ha pubblicato la circolare sui criteri cui attenersi per la programmazione, mentre il decreto di assegnazione dei fondi non c’è ancora. La continua variazione dei finanziamenti e degli orizzonti temporali ci hanno imposto tempi strettissimi, andando probabilmente a scapito di una maggiore condivisione”.
“Le decisioni – ha aggiunto – sono state prese alla luce dei dati Ires e del confronto con i sindacati. Per quanto riguarda il personale, non dobbiamo dimenticare che anche se le trattative per il contratto dei medici di base sono ancora in corso, disponiamo di previsioni e di criteri condivisi per il loro impiego”.
14 FEBBRAIO GIORNATA MONDIALE DEL PRESERVATIVO
Due preservativi, uno maschile e uno femminile, sono stati distribuiti oggi in
Consiglio Comunale dalla Cellula torinese dell’Associazione Luca Coscioni.
Destinatari “dell’omaggio” il sindaco Stefano Lo Russo, la Giunta Comunale e i
Capigruppo presenti per la seduta.
Ad accompagnare il gesto una lettera con la quale la Cellula ha voluto sensibilizzare
sull’uso del profilattico, ma soprattutto mettere in luce l’esistenza e la scarsa
reperibilità dei preservativi per i genitali femminili e dei “Dental Dam”, fogli di
silicone per sesso orale, che prevengono malattie come le neoplasie del cavo orale,
causate da papillomavirus.
Mentre un classico e tradizionale condom può essere infatti trovato all’ultimo
minuto e con estrema facilità in qualsiasi distributore automatico, il preservativo
vaginale, così come il Dental Dam, sono estremamente difficili da reperire anche
nelle farmacie e obbligano i consumatori a ordinarli preventivamente su siti ecommerce.
Con questo atto si è chiesto all’Amministrazione Comunale un impegno concreto
affinché tutti i profilattici, maschili e femminili, siano disponibili almeno nelle
farmacie comunali e di estendere la riduzione della tassazione per i profilattici così
come già fatto per i prodotti sanitari femminili.
“Marrone nel suo delirio di onnipotenza ha deciso di passare al ricatto nei confronti non solo di una persona o di un’istituzione come l’Istoreto, ma di un’intera città. La scorsa settimana scherzavo dicendo che lo liquiderei con un meme da psico-gerarca, ma non vorrei che l’assessore vedendo le immagine del Dombass fosse entrato davvero in trance.
È inaccettabile che un Assessore ai rapporti con il Consiglio regionale pensi di minacciare la città di Torino di tagliare i trasferimenti al Comune per compensare i maggiori introiti derivanti da un ritocco dell’Irpef che si è reso necessario per riequilibrare il bilancio, un atto indispensabile perché Torino non perda i fondi dello Stato.
I ricatti sono sempre una pratica odiosa, il ricatto istituzionale è vergognoso oltre che, nel caso specifico, una vera e propria assurdità da mitomani. Cirio dimostri la sua cultura istituzionale prendendo le distanze dal suo Assessore. Altro che dargli più deleghe” – così Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Regione.
“A Cirié, Lanzo, Ivrea, Rivarolo, Chivasso, Castellamonte, Caluso, Leinì, Settimo, San Mauro, Crescentino”
Il futuro della Sanità piemontese comincia oggi con l’approvazione da parte della Giunta regionale su indicazione dell’Assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, del piano di localizzazione di 91 Case di comunità, 29 Ospedali di comunità e 43 Centrali operative territoriali, per un investimento complessivo di 214 milioni di euro, tra finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e non solo.
Nella stessa seduta di Giunta è arrivato il via libera al programma di investimenti per l’ammodernamento del parco tecnologico delle strutture sanitarie finanziato dal Pnrr per 78 milioni di euro e il programma di adeguamento sismico delle strutture ospedaliere finanziato con risorse del Pnrr e del Fondo complementare per altri 138 milioni.
“L’Asl TO4 – commenta il Vicepresidente della Commissione Sanità della Regione, il leghista canavesano Andrea Cane – avrà sul suo territorio 11 Case di Comunità, ovvero strutture in cui operano équipe multiprofessionali di medici di medicina generale, medici specialistici, infermieri di comunità, altri professionisti della salute e può ospitare anche assistenti sociali.
Tre saranno gli Ospedali di Comunità che nella rete territoriale si occuperanno di ricovero breve e destinati a pazienti che necessitano interventi sanitari a bassa intensità clinica, intermedia tra la rete territoriale e l’ospedale. Queste strutture saranno organizzate attraverso 5 Centrali Operative Territoriali, che saranno il nuovo strumento organizzativo che svolge una funzione di coordinamento della presa in carico del cittadino/paziente e raccordo tra servizi e soggetti coinvolti nel processo assistenziale: attività territoriali, sanitarie e sociosanitarie, ospedaliere e della rete di emergenza-urgenza. Un investimento totale di 24.585.178,41 milioni di euro per la sola Asl TO4, che grazie ai fondi del PNRR conterà su un Ospedale di Comunità a Crescentino, uno a Castellamonte e uno ad Ivrea. Insieme a questi ci saranno le Case di Comunità di Cirié, Lanzo, Crescentino, Chivasso, Rivarolo, Castellamonte, Ivrea, Caluso, Settimo, Leinì ed infine San Mauro. Un percorso che vede il Piemonte tra i primi a livello nazionale nella definizione degli obiettivi e che segna una svolta epocale per la nostra sanità, che rivedremo presto più moderna, prossimale, capillare e specializzata; già lunedì prossimo tratterò in Commissione Sanità presieduta da Alessandro Stecco questa proposta di deliberazione delle Strutture di prossimità nelle ASL: una rivoluzione che arriva da una Regione a trazione leghista, con un Assessore alla Sanità come Luigi Icardi, che al territorio aveva chiesto la fiducia alle urne e a quel mandato risponde con la concretezza dei fatti”.
Una fiaccolata per ricordare i martiri delle foibe.
Nel pomeriggio di sabato 12 febbraio, in corso Svizzera, ai giardini ”Dispersi sul Fronte Russo”, si è svolta una fiaccolata per ricordare i martiri delle foibe.
“L’altra sera – insieme a 150 persone – ho partecipato alla manifestazione in ricordo dei martiri delle
Foibe, in piazzale Duca d’Aosta.
Una commemorazione purtroppo macchiata da un gruppo di antagonisti in cerca di visibilità che non
solo inneggiava ai partigiani titini, autori dell’eccidio che ha macchiato la storia del popolo italiano,
ma che – distaccandosi dal luogo della manifestazione – ha operato un lancio di uova e di vernice per
imbrattare la sede cittadina di Azione Studentesca e de FUAN-Azione Universitaria.
Ritengo gravissimo l’atteggiamento che sta assumendo l’Amministrazione Lo Russo nei confronti
dei centri sociali, lasciati liberi e senza controllo. Non paghi di ciò, un corteo di antagonisti ha tentato
di assaltare la stessa sede, arrivando a 10 metri di distanza senza intervento delle forze dell’ordine.
Se sono questi i presupposti della linea morbida e di completo asservimento decisa da Lo Russo, le
conseguenze non potranno che essere catastrofiche.
Mi auguro che questi eventi gravissimi non siano la scintilla che possa far ripiombare la nostra Città
in anni tristi della nostra storia nazionale, che la mia generazione ha dovuto vivere.
Ritengo gravissimi gli avvenimenti di questa sera, accaduti durante una commemorazione pacifica, e
chiederò chiarimenti al Sindaco attraverso una richiesta di comunicazioni urgenti.
Le istituzioni devono assumersi le proprie responsabilità immediatamente: nessuno spazio ai centri
sociali e antagonisti!”.
Paola Ambrogio
Consigliere comunale Fdi Torino
La squadra piemontese di Noi di Centro
“Noi Di Centro, il partito di centro guidato a livello nazionale da Clemente Mastella e Giorgio
Merlo, ha completato la sua squadra anche a livello piemontese, come in tutte le altre regioni
italiane. Dopo la struttura regionale, sono stati nominati i responsabili politici in tutte le province
piemontesi. Una dirigenza con un obiettivo politico definito e chiaro: e cioè, ricostruire il centro nel
nostro paese attraverso il contributo e la ‘Federazione’ di tutte le forze, i partiti e i movimenti già in
campo che non si riconoscono nel populismo dei 5 stelle, nel massimalismo della sinistra e nel
sovranismo di alcuni settori della destra.
E anche dal Piemonte, dunque, parte questo progetto politico e culturale dopo la costruzione
della rete organizzativa definita in queste ultime settimane. Nei primi giorni di marzo è prevista la
prima iniziativa pubblica a Torino con la presentazione del partito, dei suoi dirigenti e del progetto
di centro in vista delle prossime elezioni politiche generali. Un obiettivo che punta a superare gli
attuali schieramenti politici che, com’è ormai evidente a tutti, sono di fatto azzerati dopo le
contraddizioni che li hanno caratterizzati in questi ultimi mesi. È giunto il tempo, cioè, di far
ripartire la politica dopo una stagione dominata dal populismo grillino e dall’estremismo di
alleanze posticce e ingessate e miseramente fallite alla prova del governo. È ora, cioè, di aprire
una nuova fase politica. E ‘Noi Di Centro’ è nato per centrare questo obiettivo”.
“Esprimo la mia personale soddisfazione per l’approvazione del piano delle strutture sanitarie di prossimità da parte della Giunta regionale. Dopo anni finalmente la Regione torna ad investire in modo deciso sulla sanità territoriale andando ad operare una maggiore diffusione dei presidi sanitari in tutto il territorio regionale. In particolare sono stati individuate 91 Case di comunità, 29 Ospedali di comunità e 43 Centrali operative territoriali, per un investimento complessivo di 214 milioni di euro, tra Pnrr e altri fondi. A ciò va aggiunta l’approvazione del programma di investimenti per l’ammodernamento del parco tecnologico delle strutture sanitarie finanziato dal Pnrr per 78 milioni di euro e il programma di adeguamento sismico delle strutture ospedaliere finanziato con risorse del Pnrr e del Fondo complementare per 138 milioni di euro. L’investimento complessivo raggiunge l’importante cifra di 430milioni di euro”. Ad annunciarlo il capogruppo di Forza Italia in. Regione Piemonte Paolo Ruzzola.”Si tratta di una straordinaria inversione di tendenza dopo anni nei quali si chiudevano nosocomi e presidi ospedalieri. I Comuni che verranno interessati da investimenti sugli ospedali di Comunità saranno in provincia di Torino Carignano, Castellamonte, Giaveno, Ivrea, Nichelino, Pomaretto, Torre Pellice e Venaria; mentre a Torino tra gli altri l’Ospedale Valdese, l’Amedeo di Savoia. Per quanto riguarda invece le Case di Comunità i Comuni coinvolti in Provincia di Torino saranno Alpignano, Avigliana, Cavour, Collegno, Grugliasco, Orbassano, Oulx, Rivoli, Susa, Torre Pellicce, Vigone. Al di fuori del piano, verranno anche riservati mille metri quadrati per una Casa di comunità anche all’interno del Maria Adelaide di Torino, come richiesto a più riprese dai residenti del quartiere. Ciò avviene anche grazie ai fondi del Pnrr ma è un segnale importante che laddove mancavano i fondi la Regione amministrata dal centrodestra sia riuscita a reperirli in proprio: e grazie a questo lavoro si è riusciti ad includere anche 9 Case di comunità e 2 Ospedali di comunità rimasti inizialmente esclusi dal Pnrr. Il Piemonte si muove, mettendo al centro i pazienti e i territori”. Conclude Ruzzola.