POLITICA- Pagina 287

Per fortuna che c’è il Presidente Mattarella

Per fortuna che c’è Il Presidente Mattarella. Con l’Europa che ci dice: siete scemi?

Mario Draghi non ne può proprio più. Ma ve lo vedete  Draghi che si abbassa a telefonare a Beppe Grillo per chiederli di togliere  Giuseppe Conte dai piedi?  Altro danno che ha prodotto il sociologo Domenico De Masi,  classe 1938, che si annoia, non insegna più e se ne inventa una al giorno per metterci in difficoltà.  Lui il padre teorico del reddito di cittadinanza: tanto, poi i costi finali li paghiamo noi. Ora si è letteralmente inventato la diatriba tra Draghi e Conte o forse è stata l’ennesima guasconata del Comico Beppe Grillo.  E noi ci becchiamo degli scemi dagli europei. Ultimamente è complicato essere italiani.  Confidiamo nel ministro Giorgetti che convinca o imponga a Salvini di non fare colpi di testa.  Non solo perché vuole continuare nel fare il Ministro della Repubblica, ma deve continuare nel fare il Ministro.  Sono molti che glielo chiedono.
In particolare gli industriali lombardi terrorizzati dalla recessione e desiderosi di spendere i soldi del Mef. Situazione decisamente drammatica. Intanto da noi, forse, ci sono piccoli spiragli.  Come il mio amico Michele Paolino che oggi si insedia nel cda di GTT. Una volta roccaforte del deputato Gariglio ed ora saldamente condotto da tecnici che fanno riferimento, politicamente parlando, al nostro sindaco Lo Russo. Su GTT altri piccoli disastri fatti dall’Appendino, anche se non la principale responsabile del disastro dei mezzi pubblici in Torino e provincia.  Del resto siamo in ” buona compagnia ” a proposito di inefficienza. Ma non vale , almeno in questo caso, il proverbio mal comune mezzo gaudio. Dall’anagrafe alla viabilità molto, ma davvero molto non funziona. Del resto è appena arrivato, Lo Russo. Per i  miracoli bisogna rivolgersi ad altri. Non è  solo la politica che non funziona. Pure gli imprenditori bisticciano. Bisticciano sui posti in camera di commercio di Torino, per esempio. Non sono più le Camere di Commercio di una volta. Non hanno più il potere di una volta. Ma sono comunque qualcosa di importante per le aziende.
Perché, allora si bisticcia?  Non sono più i tempi delle “vacche grasse”, dunque tutto fa brodo per andare avanti. Nell’ andare avanti pensiamo positivo. Dunque auguri di buon lavoro a Michele Paolino. Benvenuto nella squadra del Sindaco. Come per Tom Cruise, Missione impossibile  davanti a voi. Indubbiamente, però tanti problemi e poche risposte. Come indubbiamente questa crisi di governo complica ulteriormente le cose.  Sbaglierò ma sono convinto che alla fine non si andrà a votare.  Intanto la figuraccia è  assicurata.
Patrizio Tosetto

Lanzo (Lega): Non togliete l’acqua agli agricoltori

Gravi danni economici e sociali in tutto il Piemonte, in particolare nel Novarese”

“Gli agricoltori non possono rimanere senz’acqua e tanto meno possono rimanere senz’acqua gli agricoltori novaresi. La drammatica situazione idrica che sta vivendo il nostro bel territorio è sotto gli occhi di tutti”. Esordisce così il vicecapogruppo regionale della Lega Salvini Piemonte Riccardo Lanzo, su un tema quanto mai attuale che sta preoccupando ormai da mesi il Piemonte.

“In questo momento – fa notare Lanzo – sullo stesso territorio comunale si possono trovare aziende che hanno già decretato la perdita del raccolto sul 50% della superficie e altre che riescono ancora a far sopravvivere le colture: ma per quanto ancora? Queste differenze sono causate dalle diverse derivazioni dei canali e da dove questi canali a loro volta pescano. Fino a oggi la parte coperta dal fiume Sesia sembra tenere, mentre le altre stanno soffrendo terribilmente. La parte alta del Cuneese non risente ancora molto del fenomeno utilizzando pozzi profondi per l’approvvigionamento idrico, spostandosi verso la bassa Cuneese si vedono già molte situazioni compromesse. Per ora se la cava la zona viticola anche se si vedono parecchie morie in vigneti giovani dove le barbatelle con un apparato radicale poco profondo in molti casi non riescono a sopravvivere”.

“Tutti i settori zootecnici – ricorda ancora il vicecapogruppo Lanzo – stanno affrontando spese enormi per cercare di mantenere gli animali in condizioni accettabili, ma i costi per le irrigazioni analizzati dagli esperti in molti casi raggiungono e superano i mille euro al giorno di gasolio per alimentare idrovore e rotoloni. Altro accenno alle centrali a biogas per la produzione di energia elettrica che molto probabilmente, come le stalle, non avranno trinciato di mais a sufficienza per garantire l’approvvigionamento necessario ad affrontare un anno intero, con il rischio conseguente di spegnimento degli impianti. Trovandoci solo nella prima quindicina di luglio abbiamo di fronte ancora un mese e mezzo prima che si possano raccogliere i cereali primaverili, quindi se mancherà ancora di più l’acqua aumenteranno proporzionalmente le aziende costrette ad abbandonare parti sempre più significative di superficie. I prezzi dei fertilizzanti sono in molti casi quadruplicati, i costi per l’energia elettrica raddoppiati, pezzi di ricambio introvabili e venduti a peso d’oro”.

Una doverosa premessa che però non può distogliere l’attenzione da quanto sta accadendo sul territorio Novarese: “Chiudere le bocche di derivazione – continua Lanzo – che portano l’acqua a migliaia di ettari del novarese coltivati soprattutto a riso per convogliare tutta l’acqua disponibile verso al Lomellina appare una decisione quanto meno discutibile. La Lomellina non ha un terreno vocato al riso e cercare di salvare quelle coltivazioni ormai compromesse a danno di chi invece ha vera vocazione risicola può rivelarsi una scelta economicamente e socialmente pericolosa. La Regione sa bene quali siano le necessità e dove indirizzare correttamente i contributi. L’analisi di eventuali risarcimenti per lo Stato di Calamità saranno ben ponderati per evitare che cadano a pioggia invece di raggiungere gli imprenditori realmente colpiti dalla siccità. Occorre effettuare in tempi rapidi un processo di educazione del comparto agricolo così che possa arrivare il più preparato possibile ad affrontare cambiamenti radicali senza i quali migliaia di imprenditori agricoli piemontesi potrebbero vedere la fine delle loro aziende”.

Appalti, Grimaldi: lo Stato non può facilitare lo sfruttamento dei lavoratori della logistica

 

Perché, nelle maglie delle disposizioni attuative del PNRR, il Governo ha introdotto nel Codice Civile un principio che sembra ledere – ancora una volta – i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici degli appalti?” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi e responsabile nazionale Transizione ecologica per Sinistra Italiana, Marco Grimaldi, in merito all’articolo 1677 bis del Codice Civile in materia di contratto di servizi logistici, introdotto dalla legge di bilancio 30 dicembre 2021, n. 234, poi sostituito dall’art. 37-bis del D.L. 30 aprile 2022, n. 36, convertito con modificazioni nella l. 29 giugno 2022, n. 79.

Si prevede, per appalti su prestazioni di due o più servizi di logistica (per esempio ricezione, deposito, custodia e trasferimento dei beni), di applicare al contratto di logistica le norme relative al contratto di trasporto: questo permetterebbe ai committenti di eludere, per le attività di trasferimento di beni da un luogo ad un altro, la propria responsabilità in solido per i crediti delle lavoratrici e dei lavoratori” – spiega Grimaldi. – “Il PNRR doveva essere l’occasione per non tornare alla ‘normalità’ di ieri, piena di ingiustizie e diseguaglianze. Troppe volte abbiamo visto i lavoratori e le lavoratrici della logistica e degli appalti in generale operare in condizioni di sfruttamento, non possiamo permettere che lo Stato contribuisca a questo fenomeno. Il Governo Draghi non ci mancherà, ma prima che si congedi chiediamo di chiarire e specificare questo punto, se necessario anche con un nuovo intervento normativo”.

 

Autorità antiriciclaggio: Ruffino “bene candidatura Torino, mio pieno sostegno”

“La regione Piemonte e la città di Torino avranno tutto il mio sostegno per poter ospitare la sede dell’Autorita’ europea Antiriciclaggio e per il Contrasto al Finanziamento del Terrorismo che l’Ue ha annunciato di voler istituire e rendere operativa dal 2023. Facciamo squadra per ottenere un risultato importante che Torino è l’Italia meritano”. È quanto dichiara in una nota la deputata di Azione, Daniela Ruffino.

Il Consiglio regionale ricorda Lido Riba

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Il Consiglio regionale e la politica piemontese dicono addio a Lido Riba, scomparso oggi a Caraglio (Cn), suo Comune natale, all’età di 78 anni.

“Esprimo profondo cordoglio per la perdita dello storico presidente dell’Uncem, stimato ed apprezzato politico, convinto rappresentante delle istituzioni nel ruolo di assessore e consigliere regionale. Un uomo che ha fatto delle nostre montagne non solo la sua casa, ma la sua missione e il fine ultimo del suo impegno professionale e politico, un impegno portato avanti con spessore e umanità” ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Stefano Allasia.

Formatosi in seno al sindacalismo agricolo, iniziò la carriera politica come consigliere provinciale di Cuneo e della Comunità montana Valle Grana.

Presidente dell’Alleanza Contadini, poi Cia,  Riba venne eletto per la prima volta in Consiglio regionale nel 1990 – V legislatura –  nella lista del Pci nella Circoscrizione di Cuneo. Il 7 giugno 1994 divenne assessore all’Agricoltura nella terza Giunta Brizio.

Nel 1995 venne rieletto nell’Assemblea legislativa regionale, questa volta nella lista del Partito Democratico della Sinistra (Pds): fu prima presidente della Commissione consiliare Agricoltura e Montagna, per poi, nel 1997, diventare capogruppo.

Il terzo mandato a Palazzo Lascaris coincise con la VII legislatura (2000-2005) e lo vide vicepresidente del Consiglio regionale con delega al Comitato Resistenza e Costituzione.

Dopo l’esperienza in Regione, divenne presidente operativo e poi onorifico dell’Uncem (Unione nazionale  comuni comunità enti montani) del Piemonte

Presentazione a Borgone di Susa del libro di Merlo  su Franco Marini

“Franco Marini, il Popolare” (Edizioni Lavoro), l’ultimo libro di
Giorgio Merlo, Sindaco di Pragelato e Presidente Nazionale di “Noi
Di Centro”, sarà presentato venerdì 15 luglio alle 21 presso la sala
Consiliare del Comune di Borgone Susa, piazza Montabone 1.
Oltre all’autore, parteciperanno alla presentazione Gemma
Amprimo, Già Sindaco di Susa e Consigliere Provinciale di Torino;
Marco Margrita, giornalista, direttore de “Il nuovo Monviso” e
Presidente Regionale MCL; Sabatino Basile, responsabile
confederale Nord-Ovest Cisl.
Modera e introduce la serata Diego Mele, Sindaco di Borgone
Susa.
Il 9 febbraio dello scorso anno, quasi 88enne, scompariva Franco
Marini. Leader sindacale e politico, nonché uomo delle istituzioni, è
stato uno dei più autentici interpreti, oltre che della “autonomia
sindacale” cislina, del popolarismo, del cattolicesimo sociale e della
sua originalità come peculiare cultura politica. Un vero ‘popolare’, in
tutte le accezioni del termine, anche in quella di radicamento nel
territorio e tra la gente. Un protagonista della storia repubblicana, il
cui magistero merita di non essere dimenticato e, se possibile,
attualizzato. Una esperienza politica, culturale e sociale, quella di
Franco Marini, che continua ad essere del tutto contemporanea e
moderna, anche e soprattutto in questo momento di convulsa e
caotica transizione politica”.

Carcere: “Blatte, docce rotte e cedimenti strutturali”

 

Grimaldi, Frediani e Ghibaudi di Antigone: “Senza svuotamenti, pene e percorsi alternativi non aiuteremo il carcere di Torino a voltare pagina”.

“A seguito del nostro sopralluogo al Lorusso e Cotugno ricordiamo al Ministero che siamo davanti ad una casa circondariale che ha una capienza regolamentare di 1097 detenuti ma che oggi trattiene 1392 persone (di cui 51 in regime di semilibertà) ed è quindi sovraffollato al 35%. Ci sono tanti motivi per cui andrebbero aumentate le pene alternative, evitate le misure cautelari non indispensabili e decongestionato il carcerce, serve permettere la ristrutturazione totale di interi padiglioni fatiscenti e inadeguati e rendere più vivibili le sezioni per i detenuti e le detenute” – dichiarano il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi e consigliere regionale, Marco Grimaldi, la consigliera regionale del Movimento 4 Ottobre, Francesca Frediani, e la delegata dell’associazione Antigone, Joli Ghibaudi.
“La sezione 11 del padiglione C, per esempio, va chiusa quanto prima. Basterebbe una rapida visita per capire che le docce inutilizzabili da mesi e il cemento armato deteriorato dagli anni rappresentano l’immagine di un ‘fine vita’ non rimandabile” – sottolinea la delegazione che in quattro ore di sopralluogo ha osservato tutti i padiglioni e si è trattenuta per una lunga conversazione con la direttrice.
“Abbiamo percepito la volontà di voltare pagina, di rispondere punto per punto alle tante cose da rivedere. Crediamo che la direttrice stessa sappia che queste persone hanno diritto a un percorso detentivo che sia davvero rieducativo e capace di garantire un pieno reinserimento nella società, in percorsi di lavoro e formazione e, ogni volta che si può, a misure alternative al carcere. Certo, davanti alle blatte e i topi che affollano le fondamenta, le intemperie che colpiscono i cavedi, le guaine e l’intonaco completamente sgretolato da pareti e soffitti rischia di infrangersi e si rende vano ogni tentativo di cambiamento.
“Servono risorse straordinarie ma, soprattutto, serve una cura e un’attenzione che non può nascere solo da chi vive e lavora dentro la casa circondariale. I detenuti hanno diritto a cure sanitarie, psichiatriche e assistenza, così come hanno diritto a mantenere i legami con il mondo fuori dal carcere e a percorsi di inserimento per la loro fine pena. Per questi motivi inviteremo anche l’Assessore Icardi al prossimo sopralluogo, affinchè possa rendersi conto che anche quelle persone hanno diritti e bisogni

Regione Piemonte, Carosso non esclude cambio Protopapa: ma decide Cirio

“Sta lavorando duro, scelta presidente entro settembre”. Leone in pole

Torino – La possibilità che l’assessore all’Agricoltura del Piemonte Marco Protopapa lasci il proprio incarico esiste, ma la decisione sarà del presidente Alberto Cirio: “Io credo che abbiamo le idee chiare, il presidente le ha. Vediamo cosa tira fuori dal cilindro”, spiega il vicepresidente della Regione Fabio Carosso alla ‘Dire’ a margine del Consiglio in corso a Palazzo Lascaris.
“Credo che il presidente stia facendo un ragionamento su come andare alla fine del mandato nel migliore dei modi. Un ragionamento che potrà arrivare a conclusione entro settembre”, spiega Carosso: “Non è questione di essere bravi o cattivi, ma è questione di essere persone che capiscono se lavorano meglio in un modo o in un altro. C’è chi si trova bene ad andare in bici da cross e chi su bici da strada”, è l’esempio che fa Carosso.
Quindi “nessuna sfiducia a Protopapa. Protopapa lavora molto, indubbiamente c’è da fare un grande lavoro e lui è chiamato a farlo. Se si confronta con Cirio e gli dice ‘ho la racchetta in mano, ho il coltello dalla parte del manico, stai tranquillo che lo faccio bene’, magari Cirio gli conferma tutto. Se invece (il presidente, ndr) dicesse ‘no, guarda, credo che è meglio affiancarti qualcuno’, lo farà”. La scelta è quindi in primis in mano al presidente, e il possibile nome del consigliere regionale leghista Claudio Leone al posto di Protopapa “l’ho sentito oggi per la prima volta”, afferma Carosso, anch’egli leghista.
Il vice di Cirio ci tiene però a chiarire che “l’agricoltura è un tema molto particolare, che Protopapa ha affrontato con grande decisione. Ora dobbiamo lavorare ai fondi del Pse, ne va della prossima programmazione che è troppo importante. Sono convinto che l’agricoltura è determinante in Piemonte”, aggiunge Carosso, “servono gli strumenti per arrivare ai prossimi 10 anni. Abbiamo ragazzi che sono laureati in agrotecnica o enologia che 20 anni fa non c’erano. Sono cambiate le dinamiche, non c’è più il contadino degli anni ’90. Devi capire questo”.
Il vicepresidente ha anche le deleghe ai Parchi, e chiarisce: “Io sto seguendo la peste suina non in sostituzione a Protopapa ma in affiancamento”. Anche Carosso è tra la rosa dei nomi che potrebbe assumere le deleghe di Protopapa all’Agricoltura: “Diventerei 100 kg”, scherza, “perché andrei a trovare tutti I miei contadini”.
Agenzia DIRE

Le farmacie comunali e il “campionato dei privilegi”

“Guai a rinunciare a qualche euro di fatturato, anzi ne escono sempre più rinvigorite” commenta sarcastico il Vice Capogruppo di Torino Bellissima, Giuseppe Iannò, in risposta all’interpellanza presentata  in Consiglio comunale dal titolo “Revisione pianta organica farmacie comunali”

“Sono l’interlocutore esclusivo del Servizio Sanitario Nazionale ed è vietato fare domande – prosegue il consigliere. Soprattutto quando si afferma che la pianta organica delle farmacie comunali va rivista. Non è affatto vero, esiste già il “Regolamento attuativo della legge regionale sul settore farmaceutico riguardante criteri e modalità della procedura di decentramento, con l’obiettivo (condiviso dall’amministrazione regionale) di avere regole omogenee nel territorio regionale. Regolamento approvato con DGR del 1 luglio.”

“Il Comune deve attivare il bando senza tante scuse – conclude Iannò – capiamo la sensibilità del Presidente dell’Ordine dei Farmacisti e di alcuni esponenti politici regionali, ma si deve andare avanti senza se e senza ma”

Merlo: Centro, ora la priorità è la questione sociale. Basta con i populisti

“Pur dovendo fare i conti con le bizze di un partito populista e sempre più lontano da una cultura
di governo come la formazione di Grillo e di Conte, ora la priorità rimane come affrontare una dura
ed inquietante ‘questione sociale’. E le prossime scelte concrete del Governo Draghi in materia
finanziaria non possono non tener conto di questa emergenza se non si vuol creare nel paese un
clima sempre più ingovernabile e delicato anche sotto il profilo della stessa tenuta democratica.
Per questi motivi cresce anche la responsabilità politica di un’area come quella di Centro che,
proprio in questa fase delicata per l’intero paese, si pone come un elemento di equilibrio e di
garanzia per una vera e credibile cultura di governo.
Non possono più essere le forze populiste, anti politiche, demagogiche e qualunquiste a gestire e
a governare il paese in questo frangente. Quando serve moderazione, senso di responsabilità,
intelligenza riformista e cultura di governo, il populismo è semplicemente alternativo a tutto ciò.
E la ‘questione sociale’, adesso, deve diventare la priorità politica e programmatica dell’agenda di
governo. E il Centro, su questo versante, deve essere in prima linea perchè la ‘questione sociale’
è oggi la vera e principale priorità democratica”.

Giorgio Merlo, Presidente Nazionale ‘Noi Di Centro-Mastella’.