POLITICA- Pagina 22

Merlo: Piemonte, adesso può partire una vera fase ‘costituente’

“Con la straripante vittoria politica ed elettorale del giugno scorso, adesso la Regione Piemonte a guida Alberto Cirio può realmente far partire una stagione costituente. Una fase che punta a fare del Piemonte un modello di buona amministrazione e, soprattutto, un laboratorio di come si può far convivere una politica di crescita e di sviluppo con la garanzia dei servizi essenziali a favore delle persone e delle comunità.
Ma per far decollare una fase costituente sarà anche decisivo il ruolo dell’opposizione di sinistra. Se si limita quotidianamente a radicalizzare il conflitto politico con una opposizione puramente ideologica e pregiudiziale com’è avvenuto sino ad oggi, difficilmente si può voltare pagina. Se invece, e al contrario, si privilegiano le ragioni del governo del territorio e del suo sviluppo e non si percorre la strada del ‘tanto peggio tanto meglio’, allora si può realmente far decollare una nuova fase politica per l’intero Piemonte”.

Giorgio Merlo Dirigente nazionale Tempi nuovi-Popolari uniti.

Canalis e Ferrara (Pd): “si allarga crisi della componentistica”

Anche i 316 lavoratori della SFC Solutions di Ciriè in cassa integrazione. La deindustrializzazione del Piemonte va fermata.

5.9.2024 – “Esprimiamo solidarietà ai lavoratori della SFC SOLUTIONS di Cirié e chiediamo l’intervento delle istituzioni statali e regionali per fermare l’annunciata crisi della componentistica automotive nel nostro territorio. Tutti i 316 lavoratori della SFC SOLUTIONS sono stati colpiti dalla decisione dell’azienda di ricorrere alla cassa integrazione. Questa situazione rappresenta un grave colpo non solo per i dipendenti e le loro famiglie, ma per l’intera comunità del Ciriacese.

La SFC SOLUTIONS, azienda storica nel nostro territorio, specializzata nella produzione di componenti per camion e auto, sta infatti attraversando un momento di grande difficoltà, in linea con la crisi che affligge tutta la filiera dell’automotive piemontese.

SFC SOLUTIONS è una delle aziende più importanti del territorio e una sua crisi strutturale avrebbe ripercussioni devastanti sull’economia locale.

Ora auspichiamo che la cassa integrazione venga erogata nei tempi previsti, senza ulteriori sofferenze per chi già vive una situazione di incertezza e precarietà, e invochiamo dalla Regione tutte le misure necessarie per sostenere il rilancio del settore automobilistico e delle sue filiere produttive, l’arrivo di nuove case produttrici, l’eventuale riconversione industriale, la formazione dei lavoratori. Insomma, ogni misura che possa arrestare il processo di drammatica deindustrializzazione che è sotto gli occhi di tutti e rischia di cancellare la vocazione caratterizzante del nostro territorio.

Servono interventi tecnici e concreti per sostenere l’industria e il suo indotto, pena un inesorabile declino economico e sociale.

Il Partito Democratico di Cirié e piemontese continuerà a vigilare sulla situazione e a sostenere ogni azione volta a tutelare i lavoratori e il futuro del nostro territorio.

Monica CANALIS, Vice Presidente commissione industria Consiglio Regionale

Federico FERRARA, Consigliere Comunale e Segretario PD Ciriè

 

Farse e tragedie

Tenerone il Ministro Sangiuliano. Dai… diciamocelo, che sbaglio avrebbe fatto?
Impietosi quelli della sinistra d’opposizione, subito nel chiedere le dimissioni. E che mai ha fatto? Si è portato in giro per l’Italia la dottoressa Boccia presentandola come sua personale consulente per poi cambiare idea e non fomalizzare la consulenza. Già, chi non ha cambiato idee nella vita. Poi la liberatoria e piangente confessione: tra me e la Boccia una relazione sentimentale. E l’avevano supposto in molti. Poi il comune senso del pudore ha fatto da autocensura. Pronto alle dimissioni, respinte dal Presidente del Consiglio. Voleva portare la destra egemone nella cultura italiana partendo dal divino Dante e casca sull’inesistente curriculum dalla dott. Boccia. Dopo essere passato dalla non conoscenza della geografia ad andare ai concorsi letterari votando degli autori di cui non aveva letto i libri in concorso. E la nostra Giorgia ha struggenti reazioni. Ma dimmi te, ha già tante gatte da pelare perché deve “governare” Salvini, alias il capitano,  e cercare di convincere l’Europa che lei  è più duttile di quello che appare. Indubbiamente, almeno qui,  la tragedia si è trasformata in farsa.

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Ciò che continua ad essere solo e soltanto una drammatica tragedia sono le guerre.
Quella gran carogna di Putin abbatte una scuola in Ucraina e gli Stati Uniti  dicono che ci vogliono mesi per avere i missili necessari per attaccare definitivamente la Russia.
La guerra continua e si allarga sempre di più.
Altro personaggio inquetante è Netanyahu.
Il 50 % del popolo israeliano è certo che lui ha, mesi fa,  prima firmato un accordo con Hamas e poi si è rimangiato la parola. Non vuole solo annientare i terroristi di Hamas ma vuole annientare il popolo palestinese. Impossibile fare pace tra due schieramenti che si vogliono reciprocamente distruggere.
Tante pantomime ma la guerra in Ucraina tra poco sarà tre anni e la guerra (non dichiarata) in Palestina potrà (tranquillamente) proseguire. Oramai sia in Palestina come in Ucraina si è perso il perché è rimane solo la guerra. Non siamo messi bene. Precisamente siamo dentro una tragedia di proporzioni bibliche. Come sempre la solita discussione tra il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Ma mi sa che non c’è manco più più il bicchiere.

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Può sembrare blasfemo mettere insieme la piccolezza della storia di Sangiuliano e le guerre in giro per il mondo. Dimostrano una sola cosa: la inadeguatezza  di una classe politica mondiale che difatto conta poco se non addirittura niente. Appunto siamo proprio messi male. Ma precisiamo al netto di Putin e di Hamas, li abbiamo scelti noi con il voto o non il voto. E dunque, verebbe voglia di dire: chi è causa del suo male pianga se stesso.
Ora, mi sa che l’unica cosa che possiamo fare è lamentarci nell’intima convinzione che nulla cambi.

PATRIZIO  TOSETTO

Pendolari piemontesi, Giachino: “Situazione inaccettabile”

“LE FERROVIE (RFI) INTERVENGANO CON UNA TASK FORCE”
 
I Pendolari non sono figli di un Dio minore. Ogni giorno si verificano guasti, interruzioni, ritardi pesanti, lavori in corso da mesi. Chi lavora arriva in ritardo al lavoro e alla sera a casa. Le persone anziane subiscono disagi pesanti.
Anche ieri la linea da Rivarolo a Chieri ha subito pesanti ritardi.
RFI era una azienda di eccellenza. In quindici anni è stata costruita una Rete ferroviaria AV di oltre 900 km ma le linee della provincia torinese da tempo son in una situazione incredibilmente pesante. Chiedo si intervenga con una task force dedicata.
 
Mino GIACHINO 
Responsabile piemontese trasporti e logistica di FDI

No Tav, Forza Italia: “Non si confondano gli atti terroristici con le proteste”

QUANDO SI PRESENTERANNO I CONTI A CHI OSTACOLA L’OPERA?

«Credo che da troppo tempo si confondano in Val di Susa le proteste con veri e propri atti terroristici. Quanto avvenuto l’altra  sera non è una ‘passeggiata’ ma un atto eversivo che va condannato e perseguito senza alcun tipo di distinguo. Mi chiedo quanto dovremo ancora andare avanti con chi da decenni sta facendo lievitare i costi di un’opera per fini anarchici sia per il dilatare dei tempi nella sua realizzazione sia per gli agenti che bisogna schierare h24 a difesa del cantiere. Sarebbe ora di presentare loro il conto di questi costi». Ad affermarlo il presidente del capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale di Piemonte Paolo Ruzzola.

Ruffino e Bartoli: Prima di costruire un nuovo carcere rendere dignitoso l’attuale e assumere personale”

IN VISITA AL ‘LORUSSO E CUTUGNO’ DI TORINO

Ieri mattina, martedì 3 settembre, la deputata di Azione, Daniela Ruffino e il consigliere regionale Sergio Bartoli della Lista Cirio hanno visitato i padiglioni delle “Vallette”, il carcere Lorusso e Cutugno di Torino.

“Le problematiche del carcere torinese che riguardano il personale carcerario e le condizioni dei detenuti – commentano Ruffino e Bartoli – rispecchiano le difficoltà del sistema penitenziario nazionale. Da più parti si chiede la realizzazione di nuove carceri: intanto, però, è urgente ristrutturare adeguatamente l’esistente, renderlo vivibile. Il carcere di Torino dispone di ampi spazi che andrebbero rivisti e dedicati a nuovo uso, così come invece contiene aree anguste, docce insufficienti con carenza di acqua calda. Lo spazio per l’ora d’aria è un cortile troppo piccolo e bollente d’estate”.

“La funzione sociale e il percorso riabilitativo che il carcere dovrebbe offrire ai detenuti, molti dei quali chiedono di lavorare e di rendersi utili all’interno dell’istituto, sono esigenze indifferibili: anche il mondo del carcere è cambiato, così come le necessità di chi vi è ospitato, detenuti e personale, ci vuole una contaminazione sociale positiva tra persone”, osservano i due esponenti istituzionali.

“Nel carcere torinese – proseguono – ci sono punte di diamante come l’azienda interna che è in grado di occupare purtroppo solo un certo numero di persone piuttosto che il polo universitario. Quindi servono più opportunità anche dal punto di vista della formazione”.

“Tra le note dolenti – affermano Ruffino e Bartoli – qualche numero: i circa 500 detenuti oltre il numero previsto, che sovraffollano il carcere, a fronte di 612 agenti, oltre ai 96 per servizi esterni, senza contare i giorni di ferie e malattia. Inoltre circa il 70 per cento dei detenuti è in carcere per reati minori. Impossibile pensare a un reinserimento nella società, mancano gli educatori: gli stessi psicologi che iniziano un percorso con i detenuti, dopo un certo periodo non vengono rinnovati, interrompendo così un delicato iter che ha la continuità come prerogativa. Delicata la situazione nel reparto dei giovani detenuti, fino all’età di 25 anni, molti in carcere per reati di droga, che necessiterebbero di una maggiore assistenza”.

“Se le condizioni di vivibilità della struttura non verranno adeguate – evidenziano Ruffino e Bartoli -ogni percorso virtuoso verra’ bloccato ed aumenteranno le percentuali di recidiva. Le numerose successioni di direttori, la burocrazia, la carenza di personale educativo e di polizia penitenziaria, sono dunque ostacoli che vanno superati con l’intervento urgente delle istituzioni e con una continua sensibilizzazione dell’opinione pubblica”.

“Il DL Carceri ha fatto suo un mio ordine del giorno per nuove assunzioni di personale – aggiunge Ruffino – pertanto auspico che l’esecutivo agisca di conseguenza per dare un contributo all’assoluzione di problemi ormai annosi che riguardano tutte le carceri del Paese”.

“Per quanto riguarda la Regione – conclude Bartoli – ritengo che la significativa attività del Garante regionale e dei garanti delle diverse realtà territoriali vada supportata in ogni modo per dare risposte positive alla popolazione e al personale carcerario”.

Tav, Montaruli (Fdi): “Dl Sicurezza nuovo strumento contro chi ostacola lavori”

“In Val Susa si ripete ancora una volta il consumato copione dell’assalto violento al cantiere dell’Alta Velocità. Anche questa volta attendo parole di condanna della sinistra, che sono sicura tarderanno ad arrivare. Contro i violenti che combattono lo Stato non ci può essere ambiguità, se lo mettano in testa coloro che strizzano l’occhio agli antagonisti e tentano di regalare loro immobili pubblici come il centro sociale Askatasuna. Il pacchetto sicurezza che si esaminerà la prossima settimana in aula alla Camera ha quanto ancora manca per isolare chi opera una vera e propria azione di sabotaggio. La misura – osteggiata dalla sinistra, che prevede maggior rigore contro chi ostacola un cantiere per un’opera strategica – è fondamentale. Grazie a Giorgia Meloni per aver messo la sicurezza al primo posto: il disegno di legge che dovrebbe essere finalmente approvato in Parlamento nelle prossime settimane, potrà aiutare le forze dell’ordine, è la migliore risposta a chi compie atti eversivi e il miglior sostegno agli operai impegnati nel cantiere”.   Lo dichiara la vicecapogruppo di FDI alla Camera Augusta Montaruli

Centro sperimentale di cinematografia, Grimaldi (AVS): Ora archivio nazionale del cinema

“Tra i film bruciati nell’incendio del Centro sperimentale di cinematografia ci sono capolavori come Miracolo a Milano, certamente oggi duplicati, ma le cui copie d’epoca hanno un valore storico. Come anche i provini di ammissione al Csc negli anni ‘50, tra cui quello di Mastroianni e Lucia Bosè diretto da Luciano Emmer: bruciato proprio mentre si inaugurava la bella mostra per il centenario della nascita di Marcello Mastroianni.
Il presidente Castellitto è giustamente orgoglioso di tutte le iniziative culturali del Csc. Lo siamo anche noi. Immaginiamoci tuttavia se il Presidente di un museo o di una grande biblioteca nazionale dichiarasse che qualche centinaia di stampe antiche sono bruciate, ma magari ci saranno anche all’estero. Verrebbe giù il mondo. Mentre dei 17 lavoratori e lavoratrici lasciati in strada continua a non parlarne nessuno, pensiamo che sia giunto il momento di ragionare su una proposta: progettare un autonomo Archivio Nazionale del Cinema, come esiste in quasi tutti i Paesi europei, che non sia la semplice appendice di una, seppur prestigiosa, scuola di cinema”.  Così Marco Grimaldi, vice presidente di AVS alla Camera.