POLITICA- Pagina 14

Tavares, Giachino: giornata importante per il settore auto

“Ha risposto solo in  parte alle domande di Deputati e Senatori. Io mi aspetto però le risposte di John Elkann”
Di ritorno dagli USA oggi TAVARES alla Camera dei Deputati e’ stato sottoposto a una fila di domande da parte di Deputati e Senatori , tra cui i torinesi Comba , Fregolent e Grimaldi, sullo stato della FIAT e dell’indotto. Ma l’interlocutore del Parlamento avrebbe dovuto essere il Presidente di Stellantis John Elkann l’erede della famiglia Agnelli che avrebbe dovuto rispondere dell’esito della vendita della FIAT a Peugeot.  Ricordo come in Italia al termine dell’era Ghidella la produzione di auto avesse raggiunto 1.900.000 unità mentre quest’anno arriverà a poco più di 300.000. Il settore auto tra le fabbriche ex Fiat e le migliaia di aziende dell’indotto oggi occupa quasi 300.000 persone. Un settore importante economicamente e strategico dal punto di vista della innovazione.
Tavares, da amministratore delegato che deve portare agli azionisti i migliori risultati economici di fatto ha scaricato il forte calo della produzione sulla politica europea che ha prese la decisione di puntare tutto solo sull’elettrico. Una decisione che ricordo fu fortemente appoggiata dal PD e dalla sinistra. Ecco perché stridevano  gli interventi molto accesi di Conte e della Schlein che hanno sulla coscienza quella decisione. Una decisione che ha messo in crisi le produzioni dei motori tradizionali senza cercare anche altre strade per giungere a ridurre le emissioni.  Tavares ha evidenziato da un lato come l’auto elettrica costi un 40% in più rispetto all’auto tradizionale e come in Italia ci sia un costo della energia doppio rispetto alla Spagna per fare un esempio.
Toni accesi di Conte che ha la coda di paglia perché ha la responsabilità di non aver messo condizioni , la golden share, quando era Premier , quando la Fiat venne venduta a Peugeot.
Toni accesi della Schlein che come PD a ha la grande responsabilità di aver votato personalmente  insieme alla sinistra la decisione europea che ha puntato tutto solo sull’elettrico. Una decisione sostenuta anche dal Sindaco Lorusso. Una decisione che ha messo in difficoltà una parte importante delle aziende dell’indotto già in difficoltà per la politica di Tavares di tagliare i costi sia in azienda, che alle aziende dell’indotto oltre che alla logistica . I costi della Fiat infatti secondo Tavares  sono ripartiti :15% all’assemblaggio, 80% all’indotto e 5% alla logistica.
Tavares da amministratore delegato non sa nulla della storia della Fiat nel nostro Paese ,non sa nulla  di quanto ha dato il nostro Paese alla Fiat e pertanto lui valuta le questioni dallo stretto punto di vista dell’andamento del mercato e dei costi, perché ovviamente  Tavares vuole gli incentivi per poter vendere le auto elettriche , ha girato attorno senza smentirli, sul Piano Urso di riportare la produzione di auto in Italia a 1 milione dicendo che lui vuole un milione di clienti e ha detto come Stellantis e’ nelle condizioni,  qualora l’Europa decidesse di aprire ad altre soluzioni oltre che all’ elettrico,  di essere in grado di avere per ognuno dei modelli una doppia soluzione costruttiva. Sul dibattito ha pesato il fatto che da anni il settore abbia accompagnato la riduzione delle produzioni e della occupazione senza che venisse proclamato uno sciopero.
Certo oggi tutti i gruppi hanno dichiarato ad alta voce la esigenza del Paese di puntare ancora sul settore industriale , una cosa che dovrebbe far pensare i Sindaci torinesi degli ultimi trent’anni . Non aver difeso con forza l’industria dell’auto ha portato Torino a crescere meno della media nazionale ormai da oltre vent’anni con conseguenze sociali pesanti sulle periferie e sul degrado cittadino. Ecco perché Torino oltre a chiedere di accelerare i lavori della TAV  in pesante ritardo  deve difendere maggiormente l’industria dell’auto..
Mino GIACHINO 
Responsabile piemontese trasporti e logistica FDI

Binzoni (Fdi): «Cancellato parco 5 laghi, un costo e un problema per la peste suina»

 È stata presentata in data 7 ottobre 2024 la proposta di legge per la cancellazione del testo istitutivo del parco dei 5 laghi – legge regionale 8 aprile 2024.

La proposta porta le firme dei consiglieri regionali, primo firmatario Paolo Ruzzola di Forza Italia e sottoscrittrice Alessandra Binzoni, Vice Presidente di Fratelli d’Italia.

”Ho sottoscritto – spiega la consigliera Binzoni – la proposta di legge del collega Ruzzola atta ad abolire la legge costitutiva del Parco dei 5 Laghi. La legge istitutiva non aveva previsto una copertura economica per la gestione così scaricando sugli enti locali i costi.

Il parco ha portato ad un appesantimento burocratico a partire dai contenimenti faunistici che di fatto bloccano la caccia al cinghiale in questo momento di grave situazione sanitaria causata dalla peste suina africana”.

Dalla Regione 7 milioni di euro per il controllo ambientale

Bartoli, presidente della Commissione: “Risorse importanti per la tutela ambientale”

Nella V Commissione Ambiente del Consiglio regionale sono proseguite  le consultazioni sul Piano dell’Aria della Regione, con l’audizione di Legambiente Piemonte e Valle D’Aosta, Comitato Torino Respira, Ugl Piemonte, UIL Piemonte. In presenza dell’assessore all’Ambiente Matteo Marnati la Commissione ha continuato l’iter dell’aggiornamento del Piano  presentato dalla Giunta che rappresenta un punto importante nell’azione regionale a favore dell’ambiente.

“La Commissione Ambiente da me presieduta – commenta il presidente Sergio Bartoli – ha anche licenziato a maggioranza una significativa  modifica alla legge 18/2016 sull’Agenzia regionale di protezione ambientale (Arpa). Vengono destinati 7 milioni di euro – accantonati negli ultimi anni dal  pagamento di sanzioni – alla vigilanza, al controllo ambientale e all’acquisto di strumentazioni per le analisi: risorse davvero importanti”. Questa modifica legislativa verrà portata in  Consiglio regionale nella seduta di martedì prossimo.

Giornata Salute Mentale, Nallo (Iv): “Attenzione al malessere psicologico dei giovani”

“In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, che si celebrerà domani, 10 ottobre,” dichiara la Consigliera Vittoria Nallo, Capogruppo SUE in Regione Piemonte, “desidero porre nuovamente l’attenzione sulle condizioni di malessere psicologico dei più giovani.”

“I Centri di Salute Mentale della nostra Regione,” prosegue, “non dispongono di personale dedicato e specializzato per affrontare alcune patologie emergenti che necessitano di interventi urgenti e mirati. Mi riferisco, in particolare, ai disturbi del comportamento alimentare (DCA) – aumentati in Piemonte del 112% nel periodo post pandemico, che richiedono un approccio multidisciplinare con l’intervento di diverse figure professionali, come psicologi, nutrizionisti e psichiatri.”

“A questa problematica,” continua Nallo, “si aggiunge la mancanza di continuità assistenziale. Spesso, i colloqui con lo psicologo si limitano a un singolo incontro, lasciando le famiglie sole nel sostenere i costi della cura. Per ottenere risposte rapide e un trattamento continuo, molte sono costrette a rivolgersi al privato. Questo è un punto cruciale: la tempestività della diagnosi e dello stesso intervento del Servizio Sanitario Nazionale può letteralmente salvare la vita di molti giovani.”

“È questo il futuro che immaginiamo per la nostra regione?” conclude Nallo. “Un futuro in cui si salva solo chi può permettersi i costi delle cure?”

Tra debiti e guerra

La destra italiana scopre la parola sacrifici.
Non a caso è il ministro Giorgetti che ne fa menzione. Il suo compito è tentare di fare quadrare i conti dello Stato Italiano. Conti che da oltre 40 anni non ritornano. Il primo che parlò di sacrifici fu Enrico Berlinguer. Berlinguer parlava al suo popolo ed al popolo dei sindacati. Erano gli anni 70′ , per l’esattezza il 1977. Poi arrivò il C.A.F. , Craxi Andreotti Forlani che indebitarono ulteriormente il Paese rilanciando la spesa, una specie di New Deal nostrano lasciando ai posteri il compito di saldare il debito accomulato. Esattamente stiamo ancora pagando e pagheremo per molto ma molto tempo. Diciamo per tutta una vita e per tutta una vita dei nostri nipoti. Ed ora? Semplicemente i conti non tornano e la Sanità italiana peggiora di giorno in giorno. Vero,  questa situazione non l ‘ ha creata questo governo ma, diciamocelo fino in fondo ha decisamente illuso gli italiani che la destra era  il toccasana per il Paese. Ora la Meloni varerà  una finanziaria che farebbe tremare i polsi pure a Monti e Draghi. Appunto sacrifici, sacrifici.
Non ci sta Tajani ma è giunto per dire qualcosa e poi si obbedirà alla Meloni.
La matematica non è un’opinione. Come non è un’opinione essere dalla parte dei poliziotti di Roma che assaliti , hanno cercato di contenere i soliti facinorosi propalestina.
E sulla guerra in Medio oriente desidero dire una sola cosa: vero Netanyahu è proprio una gran carogna ma il popolo israeliano ha diritto nel difendersi perché circondato da forze politiche musulmane decisamente antisemite. E la comunità internazionale, per capirci l’ONU, che fa? Assolutamente nulla.
Anche qui una tragica commedia tra le parti dove, alla fine vince una sola logica : la guerra. Esempio di queste sceneggiate che, ovviamente non risolvono nulla. Il Presidente Usa Biden dice : immediata cessazione delle ostilità. Sapete quanto è stato regalato, solo in quest’ anno ad Israele da parte Usa? 17 miliardi di dollari. Si, avete letto bene.
17 miliardi di dollari. Ovviamente in armi.
Basterebbe subordinare il tutto, appunto al cessate il fuoco. Concretamente? Ci prendono in giro con il gioco delle parti.
Nulla cambia e nulla cambierà.
Ora, continua ad aver ragione il nostro mitico Presidente della Repubblica Sandro Pertini: preferisco la più imperfetta delle democrazie che la più perfetta delle dittature.
Ma ora si sta proprio esagerato nel coltivare l’imperfezione che diventa per l’appunto una colossale presa in giro.

PATRIZIO TOSETTO

Scelta sociale, Valle, (Pd): “Servono risorse”

Il vicepresidente della Commissione sanità e sociale del Consiglio Regionale, Daniele Valle (Pd), ha presentato un’Interrogazione per sollecitare la risoluzione di alcune problematiche del voucher “Scelta sociale”.

«Il voucher “Scelta sociale” presenta alcune problematiche che devono essere risolte. Innanzitutto i tempi di liquidazione del buono, che vanno a superare anche i tre mesi. Questo accade perché il versamento dei contributi previdenziali alle badanti avviene trimestralmente, il 10 del mese successivo al trimestre (aprile, luglio, ottobre, gennaio), mentre la Regione Piemonte ha predisposto un calendario di rendicontazione disallineato (ad esempio, il trimestre aprile/giugno va rendicontato ad agosto). Il risultato è che, ad oggi, non sono ancora liquidate le spese sostenute a giugno. In secondo luogo il numero delle domande ha superato il plafond delle risorse disponibili, per cui da marzo 2024 si sono verificate domande ammissibili ma non finanziate. A quasi due anni dalla partenza di uno strumento che ha riscosso grande partecipazione, e che tocca un tema tanto sensibile e così oneroso per le famiglie, è importante fare un bilancio e trovare risorse sufficienti e tempi di erogazione celeri».

 

TAV, AVS: Sgombero preventivo di un terreno che resterà inutilizzato

“La scorsa notte le forze dell’ordine hanno sgomberato i presidi degli attivisti no-Tav nei terreni di Susa in località San Giuliano, lungo la statale 25. Un atto di forza largamente in anticipo, visto che non è ancora arrivata la notifica da parte di TELT della presa di possesso del terreno espropriato. Uno sgombero preventivo e violento, con lacrimogeni sparati ad altezza uomo. Da stamattina la SS25 del Moncenisio è chiusa, con jersey tra Susa e Bussoleno, causando enormi disagi ai cittadini. Soprattutto: il terreno su cui sorgeva il presidio sarebbe dovuto rimanere accessibile, e in mano ai 1054 proprietari che lo hanno acquistato nel 2012, fino alla fine delle procedure di esproprio, che non sono ancora cominciate. Vogliamo sapere chi abbia disposto questo sgombero e quale sia il senso di creare un clima da guerriglia per prendere possesso di un piccolo fazzoletto di terra che, stando al cronoprogramma, resterà inutilizzato per almeno due anni. Perché ancora la stessa arroganza su un’opera di cui non è nemmeno più chiara la realizzabilità, mentre ne sono chiarissimi gli impatti?” – lo dichiarano il Vicecapogruppo di AVS alla Camera, Marco Grimaldi, e la Capogruppo in Regione, Alice Ravinale, che hanno annunciato interrogazioni sia alla Camera che in Consiglio Regionale

Palestina, Montaruli (Fdi): “Violenza in piazza a Torino, film già visto a Roma”

“Le scene viste questa sera a Torino richiamano il film già visto a Roma, tra bandiere bruciate, bombe carta e insulti al presidente del consiglio Giorgia Meloni. Come sempre in piazza c’erano i violenti di Askatasuna, capaci di cambiare qualsiasi bandiera pur di trovare un’occasione utile a cercare lo scontro con la polizia. Il Pd farebbe bene a ricordarselo, in una città in cui il sindaco vorrebbe regolarizzare proprio quel centro sociale che da anni li ospita” lo dichiara il vicecapogruppo di Fdi alla Camera Augusta Montaruli

Medio Oriente, Rifondazione: “No alla repressione del dissenso”

Riceviamo e pubblichiamo – La Palestina e tutto il Medio Oriente stanno sprofondando in una escalation di terrore. L’azione del governo israeliano assume sempre di più i contorni del genocidio nella Striscia di Gaza e si allarga a macchia d’olio sul territorio libanese, provocando migliaia di morti fra la popolazione civile. Bisogna fermare questa azione criminale, prima che ci trascini tutte e tutti nel baratro di un conflitto globale. Bisogna imporre immediatamente il “cessate il fuoco” e dare finalmente una risposta al riconoscimento del legittimo diritto all’autodeterminazione del popolo di Palestina! La cosiddetta “comunità internazionale” e il governo italiano agiscono in modo ipocrita e inconcludente, sulle orme del governo degli Stati Uniti che, dietro la maschera della richiesta di moderazione, copre il continuo rifornimento di armi a Israele ed il sostegno logistico alle sue operazioni militari. In queste settimane numerose sono state le manifestazioni di protesta in cui si e’ pacificamente espresso il sostegno al popolo palestinese. Ora, a partire dalla manifestazione nazionale del 5 ottobre, il governo vuole imporre una stretta repressiva, negando il diritto di manifestare in varie città, fra cui la fiaccolata indetta per il 7 ottobre a Torino, per la quale si vuole imporre l’obbligo di manifestare in altra data, negando anche il diritto di muoversi in corteo. Si tratta di una decisione incomprensibile è inaccettabile. Come emerge dal comunicato degli organizzatori, in seguito alla notifica del divieto, la manifestazione non ha alcun intento celebrativi nei confronti dell’azione di Hamas di un anno fa, che noi condanniamo, come ogni azione armata rivolta contro la popolazione civile. L’oppressione del popolo palestinese non e’ certamente iniziata il 7 ottobre 2023, ma risale perlomeno alla Nakba del 1948. Per 76 anni i vari governi israeliani si sono opposti con la violenza al riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, dimenticando completamente che in precedenza lo stesso popolo ebraico ha subito la terribile prova della Shoah. 76 anni in cui lo Stato di Israele si e’ posto al di fuori della legalità internazionale, reprimendo e massacrando, trasformandosi ufficialmente in “Stato ebraico” e, con il criminale oltranzismo del governo di Nethanyau (contestato anche nella stessa Israele) ha dato avvio alla strage di Gaza da parte dell’IDF e all’altrettanto criminale aggressività dei coloni in Cisgiordania, fino a rischiare di condurci oggi verso un conflitto globale. Sono queste le origini dei conflitti e dei massacri attuali, che vanno fermati, bloccandone la spaventosa escalation. “Fino a quando? “. E’ la domanda da rivolgere ai governanti che nulla fanno per fermare il massacro, pensando anzi di risolvere le contraddizioni con la repressione, riducendo un dramma storico e sociale ad una mera questione di “ordine pubblico”. Diciamo NO alla cancellazione del dissenso! Impediamo che lo stato di guerra che vogliono imporci trascini con se’ la nostra stessa democrazia, conquistata attraverso le lotte quotidiane di anni!
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA. Federazione di Torino