POLITICA- Pagina 14

Ruffino (Az): “Tutelare attività panificatori Piemontesi”

 

“Tra le piccole attività commerciali del nostro Paese rientrano quelle dei panificatori che, spesso, sono composte da un numero ristretto di addetti, una decina tra laboratorio e locale per la vendita al dettaglio. Assimilare queste attività alle industrie alimentari, come avviene con il vigente codice Ateco e non farle rientrare nelle microimprese è, a nostro avviso, sbagliato. Si rischia di penalizzare un settore vitale e le conseguenze sarebbero particolarmente negative. Un decreto legislativo del 2008, per esempio, valuta l’Ateco come criterio di riferimento per la classificazione del rischio: un panificio con un ridotto numero di addetti non può, e non deve, essere equiparato ad industrie alimentari di grandi dimensioni e, quindi, considerato a ‘rischio alto’. Per questo motivo ho presentato un’interrogazione al Ministero dell’Economia e delle Finanze per chiedere una risoluzione della problematica e tutelare le piccole attività commerciali della federazione italiana panificatori. Anche l’associazione piemontese dei panificatori, infatti, ha espresso fondate preoccupazioni: auspico che il ministero dia una risposta in tempi rapidi”.

Lo dichiara Daniela Ruffino, deputata di Azione, dopo avere presentato un’interrogazione al Ministero dell’Economia e delle Finanze per la tutela delle piccole attività commerciali della panificazione.

Giachino: “Gribaudo sbaglia, crisi auto deriva da scelta errata fatta dal PD”

Carissima Onorevole,
nel pregevole e documentato articolo di Cristian Benna (Corriere Torino)  sul calo delle esportazioni piemontesi dal quale emerge chiaramente la importanza della manifattura per il PIL piemontese e emerge anche la importanza del settore auto per la nostra regione, dati che spiegano come la domanda di consumi per il commercio nasca dai tanti dipendenti del settore industriale. Mi permetto solo di contestare la Tua affermazione secondo la quale la colpa è del Governo che a fine 2024 ha tagliato i rimanenti 4 miliardi del fondo Giorgetti per il settore.  Non è così. Il settore auto europeo è stato messo in crisi per la decisione europea del 2022, di puntare solo sull’auto elettrica e di penalizzare a partire dal 2025 il motore endotermico. Non a caso ora in Europa si sta correggendo quella delibera. Cara Onorevole dimentiche che il fondo Giorgetti, nacque da una mia proposta fatta propria dalla Mozione Molinari (Lega) perché nella Legge Finanziaria 2022 , l’ultima del Governo Draghi non c’era una lira a favore della filiera industriale più importante e nessun deputato o senatore se ne era accorto. Da quella proposta nacque nel 2022 il fondo Giorgetti che ha contribuito attraverso gli incentivi pubblici a tenere su la domanda e quindi la produzione.  Merito del Ministro Urso aver posto la condizione a Tavares di stanziare i soldi per gli incentivi a condizione che Stellantis riportasse la produzione di auto nel nostro Paese a 1 milione di pezzi. Purtroppo non andò così , malgrado il miliardo di incentivi proprio nel 2024 la produzione in Italia e’ scesa ai livelli del 1956. Il  Governo ha espresso forti critiche a Tavares e al gruppo e si è arrivati all’addio di Tavares.
OZra il Governo ha stanziato fondi per difendere le aziende dell’indotto che in Piemonte valzgono una quota importante del PIL . Io spero che lo stanziamento per l’indotto sia destinato a un Fondo di garanzia al Credito perché oggi chi rischia di mettere in difficoltà molte aziende dell’indotto sono le nostre Banche che visto il calo del fatturato chiedono rientri.
Carissima Onorevole Gribaudo, spiega alla Signora Schlein che per difendere il settore auto occorre modificare quella scellerata decisione europea anzi sarebbe stato meglio non votarla.
Con tanta simpatia, da un cuneese come Te,
Mino GIACHINO
Responsabile piemontese trasporti e logistica di FDI

Stellantis, Grimaldi (AVS): Senza impegni e nuovi modelli la cortesia non basta

“È già tregua annunciata fra il governo e Stellantis, con Elkann che – a quanto pare – verrà a rivendicare davanti al Parlamento di essere il più importante datore di lavoro d’Italia. Un’affermazione che suona già come un ricatto, oltre a stridere, visti gli anni di cassa integrazione nelle fabbriche italiane. Come al solito si ragiona al contrario: si pretendono disponibilità e cortesia senza mai offrire impegni chiari, nuovi modelli e un piano di assunzioni che risollevi il settore. Il Governo dovrebbe ricordarsi che l’obiettivo centrale è portare avanti il Green new deal europeo e costruire le auto del futuro, non gettare tutte le nostre risorse in armi” – lo dichiara il Vicecapogruppo di AVS alla Camera, Marco Grimaldi.

 Tovaglieri (Lega), Ue gioca a Risiko, riconversione bellica incoerente con Green Deal

Strasburgo, 12 mar – “Oggi la Commissione ci propina l’ennesima strategia per rilanciare l’industria europea, dopo averla affossata con le sue stesse mani. Eppure nel Piano Industria Pulita non riusciamo a vedere ravvedimenti sostanziali: confermata la folle corsa verso l’elettrico, sussurrata appena l’espressione “neutralità tecnologica” e snobbato bellamente l’uso del nucleare per fini civili. Di fronte al tracollo dell’auto elettrica, anziché fare retromarcia sul Green Deal, in modo del tutto incoerente Bruxelles decide di investire 850 milardi di euro per costruire carri armati – ma da quando i carri armati sono green? – e senza alcun mandato parlamentare, chiedendo ancora una volta enormi sacrifici a quei cittadini che, a causa delle politiche scellerate Ue, non riescono ad arrivare a fine mese. Il problema è che, mentre qui dentro si perde tempo a giocare a Risiko, la Cina ogni giorno ci soffia fette di mercato e ogni minuto che passa senza aiutare le nostre imprese è una pietra tombale sulla competitività europea”.
Così l’eurodeputata Isabella Tovaglieri (Lega), componente della commisione Industria, è intervenuta nella sessione plenaria di Strasburgo nel corso del dibattito sul Clean Industrial Deal.

Automotive, il 21 marzo giornata con Conte e Fratoianni

Da Avs e M5S riceviamo e pubblichiamo

Venerdì 21 marzo, alle ore 10, manifestazione  davanti ai cancelli di Mirafiori insieme al gruppo parlamentare europeo The Left per chiedere risposte e investimenti a tutela della piena e buona occupazione nella transizione ecologica del settore automotive.
Mirafiori è al diciottesimo anno di cassa integrazione e il green deal che la destra continua a demonizzare non c’entra: quella in corso è una crisi indotta da scelte finanziarie e industriali che hanno volutamente sacrificato i posti di lavoro sull’altare dei profitti.
Inoltre, il piano d’azione per rilanciare il settore dell’automotive presentato dalla Commissione europea è assolutamente insufficiente.
Occorre che le istituzioni, a partire da quelle europee che in queste ore stanno varando un piano monstre sugli armamenti, tornino a fare politiche industriali lungimiranti, climaticamente e socialmente sostenibili.
Siamo particolarmente felici per la presenza di Yolanda Diaz, vicepremier spagnola che ha avuto un ruolo cruciale nella riforma che ha introdotto in Spagna la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario: un cambio di paradigma necessario, oggetto di una proposta di legge delle opposizioni e che è anche il punto più avanzato dalla piattaforma sindacale per il rinnovo del CCLN del settore metalmeccanico in discussione in queste settimane.
All’evento saranno presenti il Presidente Giuseppe Conte, il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, europarlamentari, deputati, senatori, Consiglieri regionali e comunali.
Facciamo sentire la nostra voce a Bruxelles e alle Istituzioni nazionali e regionali.
IL PROGRAMMA DETTAGLIATO 👇
🕑 ore 10:00
📍 Stabilimento Stellantis Mirafiori, Porta 2, Torino
Interventi:
🔹Lavoratori e delegati di Mirafiori
🔹Lavoratori/delegati imprese dell’indotto
🔹Organizzazioni sindacali: FIOM (Samuele LODI), CGIL(Pino GESMUNDO), CISL (Giorgio GRAZIANI), FIM, UILM ( Gianluca FICCO)
🔹Confederazioni sindacali europee e internazionali: IndustriALL (Isabelle Barthes)
🔹Eurodeputati Movimento 5 Stelle, The Left: Pasquale Tridico, Gaetano Pedullà
🔹Marco Grimaldi, deputato, Alice Ravinale e  Valentina Cera, consigliere regionali, Emanuele Busconi, consigliere comunale Torino – Alleanza Verdi Sinistra
🔹Giuseppe Conte e Portavoce Movimento 5 Stelle: Appendino, Auriemma, Turco, Patuanelli, Gravina, Araneo, Pirro, Iaria.
🔹Consiglieri regionali Piemonte, consiglieri comunali e circoscrizionali Torino.
🔹Collettivo di Fabbrica – Ex Lavoratori GKN
🔹Fridays For Future
🔹Alleanza Clima e Lavoro
🔹Co.mu.net- Officine Corsare per la Rete Italiana Imprese Recuperate
🔹Forum Disuguaglianze e Diversità: Filippo Berbera
🔹Fondazione Feltrinelli
🟢 13:30 – 14:30 Buffet
SECONDA PARTE
🕑 ore 14:30
📍Museo Nazionale dell’Automobile, Torino
“Lavoro e Mobilità Sostenibile – Il Futuro del Settore Automotive Europeo”
PRENOTA QUI IL TUO POSTO 👉 http://bit.ly/3XFIOn0)
Apertura dei lavori
🔹Michela Favaro, ViceSindaca di Torino
🔹Sarah Disabato, Consigliera Regionale del Piemonte M5S
Tavolo politico ( 14:30 – 15.00):
🔹Pasquale Tridico (M5S) in dialogo con Giuseppe Conte (M5S) , Nicola Fratoianni (SI)
🔹Yolanda Diaz (Ministro del lavoro Spagnolo Sumar)
🟢 Sessione 1: Le cause e le conseguenze della crisi del settore auto europeo
Chair: Chiara Appendino (M5S)
Interventi di: Stefano Musso (Università di Torino), Andrea Boraschi (Transport & Environment), Francesco Zirpoli (Università Ca’ Foscari Venezia), Clelia Li Vigni (Scuola Normale Superiore), Estrella Galan (Sumar)
Esperienza belga: Marc Botenga (Ptb)
Modera Gaetano Pedullà
🟢 Sessione 2: Italia, Europa, Cina: relazioni industriali e guerre commerciali
Chair: Alessia Araneo (M5S)
Interventi di: Massimiliano Bienati (ECCO), Angelo Moro (Università di Modena e Reggio-Emilia), Giovanni Balcet (Università di Torino),Benedetta Scuderi (Greens),
Esperienza Francese: Marina Mesure (LFI)
Modera Pasquale Tridico
🟢 Sessione 3: Tecnologia, catene di fornitura e politica industriale
Chair: Dario Tamburrano (M5S)
Interventi di: Silvia Bodoardo (Politecnico di Torino), Matteo Gaddi (Centro Studi Fiom-Cgil), Simone Gasperin (Institute for Public Policy Research), Leonardo Artico (Motus-E), Simone Fardella (TariffEV), CNA
👉 CONCLUSIONI: Pasquale Tridico, Gaetano Pedullà, Dario Tamburrano, Stefano Patuanelli

Occupazione femminile, Pd: “Trionfalismo ingiustificato”

“Mistificazione sul concetto di “contratti stabili” e omissione dei contratti interrotti o cessati e della scarsa qualità del lavoro”

11.3.2025 – Ancora una volta assistiamo con stupore al tentativo della Giunta Cirio di ammantare di propaganda e di occultare le reali dimensioni occupazionali del Piemonte.

Una narrazione fuorviante, a livello nazionale come a quello regionale.

I dati numerici dovrebbero infatti essere sempre accompagnati da valutazioni qualitative.

Ad esempio, quando si dice che gli occupati in Italia aumentano numericamente, si tende a tacere che tra i 24 milioni di lavoratori, una quota pari al 10,0% versa in condizioni di povertà lavorativa.

Così quando l’8 marzo l’assessore Chiorino faceva riferimento per il 2024 a 589.034 contratti femminili “stabili”, cioè senza limiti di tempo, taceva il fatto che in realtà in Piemonte i contratti a tempo indeterminato rappresentano il 15,5 % del totale.

Impieghi che offrono maggiore sicurezza e continuità lavorativa rispetto a contratti temporanei o a progetto: questo è il lavoro stabile piemontese.

Con l’attuale paradigma economico che si basa sulla compressione del costo del lavoro, generando un sistema che inevitabilmente determina bassi salari e condizioni occupazionali precarie, la percentuale è diventata strutturale, qualche decimale in più o in meno.

Come è possibile immaginare un numero consistente di impieghi duraturi in una realtà nazionale che conta ben 40 differenti forme di contratti?

Si parli piuttosto della presenza di un lavoro “parcellizzato”.

Si discute poi dei contratti avviati, ma raramente si approfondisce l’aspetto opposto, ovvero i contratti che vengono interrotti o conclusi. Questo dato numerico rimane costantemente molto alto in Piemonte, come si evince dall’analisi delle serie storiche.

Proprio le donne interrompono il rapporto di lavoro più frequentemente degli uomini, nonostante stipulino più contratti, siano più attive nel mercato del lavoro e abbiano un livello di istruzione più elevato.

Anche il dato sull’apparente incremento del tasso di attività femminile in Piemonte (65,8%) non considera adeguatamente le criticità del mercato del lavoro femminile, che si contraddistingue per contrattualistica instabile, ricorso diffuso a part time involontario e assenza di concrete prospettive di sviluppo professionale. La condizione di disagio economico legata al lavoro colpisce in misura più significativa il genere femminile, dal momento che le donne tendono a essere occupate proprio con tipologie contrattuali instabili e a bassa protezione. I dati dell’INAPP mostrano che nella prima metà del 2024, le donne in Italia hanno ottenuto nuovi impieghi prevalentemente con contratti a termine: il 40,4% delle assunzioni femminili risultavano a tempo determinato, contro un più limitato 13,5% a tempo indeterminato. Inoltre, mentre per gli uomini il lavoro part-time si attestava al 27,3%, per le donne la percentuale raggiungeva quasi la metà dei contratti, precisamente il 49,2%.

In Italia il tasso di occupazione femminile secondo i dati Istat è 53,0% contro un 71,0% maschile, un gap rilevante di quasi 18 punti percentuali. Questa è l’autentica realtà dell’impiego delle donne nel mondo del lavoro, da considerare qualitativamente e in comparazione con l’occupazione maschile.

L’assessore oltre ad esultare per i numeri, dovrebbe scendere un po’ più in profondità e presentare i dati con più trasparenza.

La realtà piemontese è fatta da un’occupazione femminile decisamente inferiore a quella maschile, da contratti molto parcellizzati e precari, da minor retribuzione e stabilità.

Monica CANALIS, vice presidente commissione lavoro del Consiglio regionale

Maria Grazia GRIPPO, responsabile lavoro PD Piemonte

Massimo TAMIATTI, responsabile lavoro PD Torino

Commemorazione di De Gasperi a Moncalieri: “make Europe think again!”

“Nonostante l’intensità e la tenacia con cui ha vissuto la sua esistenza, molti dei  progetti di De Gasperi restano ancora oggi incompiuti. Sta a chi si riconosce nei suoi  valori farsi carico di questa eredità”: in questo passaggio del saluto scritto inviato dalla direttrice della Fondazione De Gasperi di Roma, Martina Bacicalupi, si può cogliere una parte della forte valenza della commemorazione di livello europeo del grande statista democristiano tenutasi a Moncalieri e organizzata dal Centro Culturale San Francesco del Carlo Alberto presso Palazzo Mombello del Real Collegio dei Padri Barnabiti. La straordinaria ed appassionata relazione dell’ex Vice Presidente del Parlamento europeo e Ministro degli Esteri Mario Mauro, insieme agli interventi puntuali del Presidente dei Giovani Democratici Cristiani di San Marino, Marco Mularoni, del Vice Presidente del giovanile dell’Internazionale Democratica centrista Lorenzo Bugli e del Presidente del più grande movimento di studenti dell’Ue, l’Eds del PPE Francesco Sismondini (che ha comunicato a Sofia in Bulgaria, davanti alle 27 delegazioni intervenute alla Winter School, l’evento e la storicità del luogo politico popolare), coordinati dal prof. Markus Krienke, che è anche membro dei comitati scientifici delle Fondazioni Adenauer e De Gasperi, sono stati occasione di riflessione sull’attualità alla luce della lezione e del metodo di De Gasperi per ritrovare e rimettersi a costruire la “Comune Patria Europa” anche sollecitando l’impegno unitario di chi si rifà al miglior pensiero politico di cattolici (utile il riferimento al messaggio di Papa Francesco al PPE). La sfida europea chiara, dunque, è “Make Europe think again”! La presenza dei relatori introdotti dal Presidente Giancarlo Chiapello, in continuità con l’incontro di Lugano del 2023 tra le presenze popolari e democratico cristiane europee di lingua italiana tra cui la più antica sezione sturziana operativa d’Italia dal 30 aprile 1919, la “Alfredo Rista” di Moncalieri, dal cui archivio è uscito eccezionalmente il gonfalone scudocrociato del 1946/48 cucito dalle militanti moncalieresi,  è stata occasione della consegna a loro, a nome della direzione, dell’esclusivo tesseramento onorario che si richiama proprio a De Gasperi e che sta avendo questa fondamentale proiezione politico culturale europea. Un ringraziamento va infine fatto per i saluti istituzionali al consigliere regionale Silvio Magliano

Pompeo (PD): “Aeroporto di Caselle, un patrimonio da tutelare”

 “Ho presentato un’interrogazione in Consiglio regionale per sapere dall’Assessore ai Trasporti, se, a seguito della recente decisione del Ministero dei Trasporti di declassare la categoria antincendio dell’aeroporto Sandro Pertini di Caselle,  la Regione intenda impegnarsi per tutelare questo scalo importante per il nostro territorio, se sia stato valutato l’impatto di questa decisione sulla qualità e sulla sicurezza del trasporto aeronautico civile per i viaggiatori e, inoltre, sulle ricadute economiche e sul turismo” spiega la Consigliera regionale del Partito Democratico Laura Pompeo.

“Questo scalo non è solo una porta d’accesso per il Piemonte, ma è cruciale per il trasporto civile e il turismo e accoglie, ogni anno, milioni di visitatori attratti dalle bellezze di Torino e della regione – prosegue la Consigliera regionale PD – Ricordo che, negli ultimi 20 anni, l’aeroporto ha ottenuto il prestigioso riconoscimento ACI Europe Best Airport Award per ben quattro volte, fatto che testimonia il suo status di eccellenza a livello europeo. Le misure di sicurezza, in particolare quelle antincendio, hanno svolto un ruolo fondamentale in questo successo. L’aumento costante del numero di passeggeri, che nel 2024 ha superato i 4,6 milioni, è la prova tangibile dell’importanza di questo scalo per la nostra economia e per il settore turistico. Credo che sia fondamentale potenziare, in tutti i modi possibili, l’aeroporto di Caselle che rappresenta un collegamento importante per le attività produttive della nostra Regione e per lo sviluppo del territorio”.

“È fondamentale, quindi, che la Regione Piemonte si impegni a tutelare l’aeroporto Sandro Pertini. La sicurezza del personale e dei passeggeri deve rimanere al centro delle priorità, e una riduzione della categoria antincendio minerebbe questi principi fondamentali. Inoltre, il servizio ferroviario metropolitano ha sempre riconosciuto l’importanza strategica di questo scalo, e un declassamento non farebbe altro che compromettere gli investimenti fatti per valorizzarlo. Il sostegno al turismo e lo sviluppo delle nostre infrastrutture sono essenziali per garantire opportunità lavorative e per attrarre eventi di rilevanza internazionale, come sono state le Olimpiadi invernali del 2006, l’Eurovision Song Contest e le ATP Finals e come potranno essere le Olimpiadi invernali del 2030 che, ospitate dalle Alpi francesi, interesseranno anche Torino e il Piemonte con alcune gare” conclude Laura Pompeo.