POLITICA- Pagina 101

I cattolici e il nuovo Centro

LO SCENARIO POLITICO  di Giorgio Merlo

La domanda per un Centro rinnovato, riformista, dinamico e di governo fa discutere anche nell’area cattolica italiana. Dopo la lunga stagione dell’unità politica, seguita dalla fase della diaspora e del radicato e consolidato pluralismo delle varie opzioni politiche, è indubbio che nella vasta e composita area cattolica italiana cresce la domanda per un nuovo Centro politico e culturale. Non in chiave nostalgica e regressiva, come ovvio e scontato, ma per costruire un progetto e una prospettiva politica che mal si conciliano con chi persegue un obiettivo di radicalizzazione del conflitto politico da un lato funzionale ad un violento e radicale bipolarismo dall’altro. Del resto, è abbastanza evidente che la cultura politica di centro e lo stesso progetto di un centro riformista e dinamico hanno storicamente accompagnato e caratterizzato il cammino e la presenza politica dei cattolici italiani. E non solo dal secondo dopoguerra in poi. Una presenza indubbiamente plurale ma che, però, ha sempre rifiutato di dispiegare un progetto politico modellato sull’estremismo o sul massimalismo. Al limite, citando una celebre espressione, una sorta di “centro radicale”, ma pur sempre ispirato a criteri che fanno del riformismo e della cultura di governo la stella polare del comportamento concreto nell’agone politico nelle diverse fasi storiche. Non a caso, la presenza politica dei cattolici nella vita pubblica italiana si è progressivamente affievolita man mano che l’impianto bipolare ha avuto il sopravvento rispetto ad una vera e credibile “politica di centro”. Ora, se non si vuole continuare a ghettizzare una risorsa politica e culturale di straordinaria importanza anche e soprattutto per la qualità della democrazia italiana, è indubbio che la cultura politica dei cattolici italiani, seppur nelle sue diverse espressioni, può ritornare protagonista solo se una nuova e rinnovata ‘politica di centro’ riesce a fare breccia nella cittadella politica italiana. E questo coincide, piaccia o non piaccia, solo se ritorna quello che storicamente viene etichettato come Centro. Anche perchè, com’è altrettanto evidente, non può essere una sinistra radicale, massimalista e libertaria come quella della Schelin o una destra, come quella fintamente clericale e sovranista della Lega salviniana e di altri settori di quel campo politico a farsi carico di quella domanda politica, culturale, sociale e programmatica. Lo abbiamo concretamente constatato in questi ultimi anni, appunto, caratterizzati da un bipolarismo selvaggio che ha prima allontanato e poi reso del tutto marginale e periferica la presenza politica dei cattolici italiani. Una presenza che può ritrovare la sua linfa originaria solo se, e senza alcuna supponenza ed arroganza, ritorna anche e soprattutto una ‘politica di centro’. E le prossime elezioni europee sono la più ghiotta occasione per cercare, seppur lentamente ed umilmente, di invertire la rotta. Una elezione disciplinata, come tutti sanno, dal sistema proporzionale che offre la possibilità concreta per presentare il proprio progetto politico cercando, al contempo, di allargare l’area di consenso. Ben sapendo che l’area di centro, come emerge dalla storia democratica del nostro paese, è molto più ampia della sola cultura cattolico democratica e popolare. E l’obiettivo di fondo di un nuovo e rinnovato campo centrista è proprio quello di essere il più possibile inclusivo e plurale perché solo attraverso la confluenza di più correnti ideali e culturali sarà possibile ricostruire un’area politica che potrà di nuovo essere decisiva e determinante per caratterizzare i futuri equilibri politici del nostro paese.

 Microtecnica, Grimaldi (Verdi Sinistra): Perché bloccata la vendita?

Il Governo ha il dovere di chiarire.
“Perché il Governo ha esercitato il ‘Golden Power’, ossia ha posto il veto sulla vendita di Microtecnica Srl al gruppo francese Safran? Quale sarebbe il piano B a cui si pensa? Ne esiste uno? Quali rassciurazioni si intende dare a lavoratori e lavoratrici sulle conseguenze industriali e occupazionali di questa decisione? Urge un chiarimento da parte degli organi ministeriali delle Imprese e della Difesa, ma per ora tutto tace. Stiamo parlando di un’azienda sana su cui il Governo ha il dovere di fare conoscere il suo progetto, posto che ne abbia uno” – lo dichiara il Vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera, Marco Grimaldi.

Controllo del territorio, Fdi: “Lo Stato avanza”

“La questione sicurezza, come più volte ribadito, è prioritaria per il governo Meloni: anche a Torino, finalmente, lo Stato torna ad avanzare e la legalità verrà ristabilita e garantita. In Barriera di Milano così come in tutte le aree cittadine a rischio criminalità”. Ad affermarlo Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia. “Il rafforzamento delle misure preventive di vigilanza e di controllo del territorio, che riguarderanno anche il contrasto allo spaccio, all’abuso di alcol, al degrado e all’abbandono dei rifiuti, è il segno tangibile della capacità di questo governo di dare risposte concrete ai cittadini e alle imprese. E’ altresì un riconoscimento concreto al lavoro instancabile delle Forze dell’Ordine, non più sole in una lotta impari contro la criminalità, ma puntellate, sostenute e potenziate con uomini, risorse e mezzi adeguati per vincere quella che riteniamo una vera e propria battaglia di civiltà. Grazie all’encomiabile lavoro del Ministro Crosetto possiamo finalmente dire che lo Stato non lascia territori ostaggio della criminalità ma li restituisce ai cittadini”.

Trasporti e mobilità sostenibile, Italia Lib-Pop: “Torino cambi rotta”

“Mentre a Torino non si fa altro che continuare ad aumentare le tariffe delle corse e degli abbonamenti GTT, non molto distante dalla nostra Città abbiamo un esempio a cui provare a fare riferimento per tentare di invertire la sempreverde rotta degli aumenti indiscriminati a fronte di servizi pessimi, andando così incontro alle esigenze di un maggior utilizzo dei mezzi pubblici”, così Claudio DesiròSegretario di Italia Liberale e Popolare, commenta le novità del trasporto urbano in vigore a Genova, città virtuosa e che indica una nuova rotta sulla diffusione della mobilità pubblica.

“Nel Capoluogo Ligure, dal primo Gennaio, l’utilizzo della Metropolitana è gratuito, mentre dal 15 Gennaio, tutta la rete di trasporti pubblici è gratuita per gli utenti under 14 ed over 70 ed allo stesso tempo sono stati ridotti i costi degli abbonamenti di circa il 30%: misure concrete per favorire l’utilizzo del trasporto pubblico, in controtendenza con quanto si continua a fare a Torino”, aggiunge Desirò.

“Una scelta coraggiosa distante da quanto si continua a decidere a Torino, Città in cui si è instaurata una guerra ideologica al traffico privato, condita da progetti come la ZTL allargata, i continui blocchi anche dei motori più moderni, il costante rincaro della sosta sosta a pagamento, continuando parallelamente ad aumentare i costi di utilizzo del TPL” , continua Desirò.

“Evidentemente, mentre a Torino ci si ferma  alle belle parole ed ai buoni propositi, altrove si passa ai fatti concreti. Fatti concreti che i torinesi continuano ad attendere, forse invano, da un’amministrazione attenta unicamente a fare cassa, perché priva di idee e di visione per il futuro della Città“, conclude Desirò.

Italia Liberale e Popolare

Coordinamento Regionale Piemonte 

Iannò: “Parco Meisino, l’Amministrazione tira dritto”

”In Consiglio Comunale si è assistito nuovamente alla mancanza di volontà di discutere su un atto proposto dall’opposizione, adducendo la scusa che la mozione fosse troppo vecchia.

Ieri, a distanza di poco più di un anno, la mozione “Il parco del Meisino non va stravolto, ma rispettato” depositata il 12 dicembre 2022 e liberata per l’Aula il 2 febbraio dell’anno scorso, è approdata finalmente in Aula.

Nel documento si chiedeva sostanzialmente di rivedere il progetto “Parco dello sport e dell’educazione ambientale” e renderlo un luogo di osservazione ambientale.

Peccato che ci sia la costante volontà di inserire e discutere gli atti della minoranza alle famose “calende greche”.

La mozione è quanto mai attuale, visto che si sta procedendo alla stesura di un progetto esecutivo, prima di conoscere il Piano di Gestione dell’area che avrà “effetto di dichiarazione di pubblico interesse generale e le relative norme sono immediatamente efficaci e vincolanti e prevalgono, come previsto dalle Linee Guida per la gestione dei siti Natura 2000 adottate con decreto 3 settembre 2002 del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio, sugli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica di qualsiasi livello”. Sarà ancora peggio se si procederà ad avviare i lavori, su opere con il rischio che le medesime siano in contrasto con il Piano di Gestione dell’area. Di questo ne vogliamo parlare o quando si tratta di denaro pubblico va sempre tutto bene?”

Pino IANNO’ Torino Libero Pensiero

Grimaldi (Verdi Sinistra): “Anticorpi contro il revisionismo di Vannacci”

Vannacci, Grimaldi (Verdi Sinistra): Spazzatura revisionista contro cui dovremmo avere anticorpi. “Presentare il libro di Vannacci proprio il giorno della memoria è chiaramente provocatorio e disgustoso. Ma il problema non è che Vannacci possa parlare, nè dove e quando parla, il problema è quello che dice. Il problema è che dovremmo avere gli anticorpi per respingere come spazzatura revisionista le rivalutazioni dello ‘statista’ Mussolini e archiviare la figura Vannacci negli scantinati della storia e della politica. Invece qualcuno è qui a pendere dalle labbra di questo neofascista, qualcuno gli offre scranni e altri devono perdere tempo a contestare le sue pseudotorie” – lo dichiara il Vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera, Marco Grimaldi.

Il tempo di ricordare il nostro tempo

Hai ragione Tullio Monti. Del resto l’abbiamo sempre saputo che tutto è Tempo e viene sempre il tempo di ricordare il nostro tempo.
Adesso che stiamo “galoppando” verso i 70 anni. Adesso che non ci riconosciamo in questo presente fatto da piccole cose di pessimo gusto. Oggi tanta violenza e tante stupidaggini al potere. Vero che anche ai tempi nostri c’era violenza. Cresciuti tra la violenza terroristica di destra e di sinistra.
Cresciuti nella consapevolezza d’aver intorno meno stupidità e più intelligenza.  Appunto, il nostro passato batte l’attuale presente 100 a zero. Siamo presuntuosi?
Forse… ma in questa presunzione c’è anche un’altra consapevolezza: voler dire sempre e comunque la nostra, magari il più delle volte contro tutto e contro tutti. Tullio Monti scrive due “poderosi” volumi sulla sua esperienza politica e direi anche, se non soprattutto umana. Come eravamo. Ottima sintesi.
La Val di Susa la fa da padrone. Ma soprattutto il primo volume spazia, propone articolazioni tra politica e società piemontese, italiana ed internazionale.
Una delle più belle “invenzioni” di Tullio è la Consulta Laica con i relativi rapporti internazionali con la componente laica della rivoluzione anti scià. Tullio, un innovatore.
Molti giudizi ci hanno diviso ma non ci hanno contrapposto. In particolare le differenze non sono mai diventate contrapposizioni.
Così giovani socialisti, giovani democristiani e giovani comunisti si sono ritrovati su “fronti” comuni. Rispetto ed in molti casi reciproche stime. Tutto roseo ed idilliaco? Assolutamente no. Tante, tantissime discussioni ma, appunto tanto ma tanto rispetto. E ancora oggi portiamo dentro quel che eravamo.
Si sa che c’è quasi sempre un delta tra ciò che siamo e quello che avremmo voluto essere. Ma, almeno ci abbiamo tentato ad essere quello che volevamo e che siamo diventati. Visto i tempi un po’, anzi decisamente oscuri, non è da poco.

PATRIZIO TOSETTO

Preioni (Lega): Politiche green sbandano a danno delle nostre imprese. Serve più cautela

“Fa bene il governo a battersi in Europa per avere una transizione più graduale all’auto elettrica. La svolta green non può essere fatta sulle spalle del nostro ceto medio e della manifattura. Bisogna cambiare rotta”. Lo ha dichiarato Alberto Preioni, capogruppo della Lega in Consiglio regionale, nel suo intervento all’assemblea aperta sui temi della crisi in Piemonte, riunita presso la Città Metropolitana.

“Siamo consapevoli del cambiamento climatico in atto – ha sottolineato il capogruppo Lega – io vengo dalle montagne e vedo l’arretramento dei ghiacciai, ma una conversione all’elettrico così repentina è assolutamente da rivedere. Alcune scelte europee sono ideologiche, strumentali, e si scontrano con la realtà: lo stop al motore endotermico entro il 2035, significa fare un danno irreversibile alle nostre aziende. Inoltre occorre ancora rispondere anche alla domanda su dove reperire tutta l’energia necessaria per alimentare le auto elettriche, soprattutto in un Paese come il nostro in cui non c’è il nucleare. E la risposta non può essere quella di metterci totalmente nelle mani di Cina e India, che sono i Paesi dalle maggiori emissioni climalteranti, facendo andare in crisi le nostre aziende”.

“Il governo deve fare in modo che certe decisioni vengano ridiscusse. Le politiche green sbandano e noi non possiamo permettere che le piccole e medie imprese del settore muoiano. Poche aziende potranno convertirsi”, ha puntualizzato Preioni.

Per il consigliere della Lega “il Piemonte sta facendo il possibile per aiutare le aziende, ma la strada è quella della semplificazione e della riduzione delle tasse. Altrimenti gli imprenditori sceglieranno i Paesi più attrattivi, dove si pagano meno tasse. La politica deve creare le condizioni perché le imprese investano qui. Per fortuna – ha concluso Preioni – non governa più chi diceva no a tutto, alle Olimpiadi, all’acciaio, all’auto, con i no non si arriva da nessuna parte”.

 

Sfm, Gallo (Pd): “Accelerare collegamenti Valli olimpiche”

17 gennaio 2024 – “Il Sfm così come pensato tanti anni fa prende forma. Ora serve accelerare gli interventi per collegare le Valli olimpiche, attivare la linea Sfm8 per Ivrea e Settimo e migliorare il servizio della linea Sfm1 altrimenti ci troveremo di fronte a una rivoluzione solo a metà. Parallelamente si deve intervenire per garantire un servizio efficiente che consenta a lavoratori e studenti di raggiungere senza problemi la propria destinazione, dando così una risposta seria ai tanti pendolari, come quelli della Rivarolo-Chieri che, ormai quotidianamente, segnalano disservizi, ritardi e cancellazioni. Queste sono le priorità per il Partito Democratico. Martedì prossimo presenterò in Consiglio regionale una Question Time proprio su questo argomento” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“Dal 20 gennaio prossimo il sistema ferroviario metropolitano compirà un’altra evoluzione, rivoluzionando i trasporti della città metropolitana di Torino, accorciando le distanze tra i territori e collegando il nostro aeroporto di Caselle in modo rapido, veloce e diretto con Torino e le Valli di Lanzo. Da oggi l’obiettivo del Pd per i prossimi anni sarà quello di seguire con attenzione i tempi di realizzazione degli interventi infrastrutturali necessari al potenziamento del nodo di Torino per collegare nel più breve tempo possibile le Valli olimpiche a questa infrastruttura” prosegue l’esponente dem.

“Tutti questi interventi sono già finanziati da anni e adesso fanno parte del PNRR. Devono essere portati a termine per dotare, finalmente, il territorio metropolitano di una linea efficiente e capillare di trasporti pubblici che consenta spostamenti agevoli tra le diverse aree” conclude Gallo.

 

“La Chiesa torinese ha risvegliato la Città ma il lavoro per uscire dal declino è lungo”

Caro Direttore,
Teatro S. Giuseppe strapieno come ai vecchi tempi della DC che qui teneva molti  dei suoi convegni. La richiesta forte dell’Arcivescovo Repole a Stellantis di chiedere i suoi programmi su Torino, l’intervista dell’Arcivescovo che parla dell’impoverimento del lavoro, quello precario o quello a tempo parziale hanno consentito a La Voce e il Tempo, il settimanale diocesano, di fare ciò che nessun giornale soprattutto quelli cosiddetti autorevoli avevano mai fatto, parlare di Torino partendo da alcuni dati reali della Torino di oggi. Alcuni dati sono impressionanti e in qualsiasi azienda privata avrebbero portato al licenziamento degli amministratori.
A Torino 3 giovani su 4 sono precari. La quota di Torino dentro Stellantis è poco più dell’1% , gli stabilimenti italiani valgono il 15% della intera Stellantis. Dopo 30 anni di scelta sul turismo Torino e’ l’ultima tra le citta’  per occupati nel settore. Oltre alla forte disoccupazione giovanile grosso e’ il problema per i cinquantenni che vengono messi in mobilità dalle aziende.
Ero al centro della sala tra Parroci, medici, pensionati e forte è stato  lo sconcerto di fronte a questi dati perché lo si capiva dagli applausi almeno 3/4 della sala han sempre votato per le Amministrazioni di sinistra che governano la Città dal 1993. Lo si vede anche dai commenti giornalistici, la parola declino (che denunciai per primo nel 2008) è relegata a un piccolo riquadro. Ma d’altronde i giornali di proprietà della azienda hanno sempre dato largo spazio e giudizi largamente positivi sulla trasformazione urbana portata avanti dalla intellighentia di sinistra.
Se Mons. Repole nel suo primo intervento ha colpito  tutti in particolare quando ha detto che dietro i dati occorre immedesimarsi in chi soffre ed è in difficoltà riprendendo di fatto la famosa omelia di Mons. Nosiglia quando diceva che a Torino la metà della Città che sta bene (tra cui molti giornalisti) non si accorge della metà della Città che sta male. Bravo Cirio a spiegare il lavoro svolto e a far capire la svolta sul settore auto. Dallaccordo sulla Mirafiori riciclo alla richiesta di un secondo produttore di auto per rilanciare lavoro e occupazione. Detto per inciso questo discorso è possibile solo perché oggi il Ministro URSO ha a disposizione un tesoretto di 6,5 miliardi da usare per incentivare in qualche modo l’arrivo di un secondo produttore. Ma quel fondo nasce dalla mia iniziativa del 29.12.2021 confluita nella Mozione Molinari che portò al fondo Giorgetti.
Lorusso ha spiegato che il rilancio dei quartieri più dimenticati come Barriera di Milano arriverà dalla costruzione della Linea 2 della Metro ma allora non si capisce perché non sia stata messa in pista o dieci anni fa  e per avere solo il progetto ci sono voluti 10 anni.
Il discorso sul rilancio è ancora lungo però e lo si capisce dal fatto che non si sia parlato di TAV, l’opera più importante , perché da un lato è ancora forte la critica di un’ala cattolica e di una parte del PD , a partire dai Sindaci Notav della VALSUSA.
Pensate se a fronte dei dati pesanti forniti da Davico aggiunti a quelli di Banca d’Italia sulla perdita di quasi 20 punti di PIL, noi non avessimo salvato la TAV, l’opera che rimettendo Torino nel circuito economico europeo ci consentirà di attrarre turisti, merci e investimenti esteri.
Ma quello di ieri sera non può essere che un primo momento . D’altronde se Torino deve tantissimo alla FIAT , deve tantissimo a Sindaci cattolici come Peyron e come Grosso e molto  a politici sempre di area cattolica come Donat-Cattin, CALLERI, Botta e Porcellana. Ecco perché le prossime elezioni regionali saranno importanti se in Regione arriveranno esponenti torinesi competenti e grintosi come l’albese Cirio.

Mino GIACHINO
Responsabile piemontese trasporti e logistica di FDI