POLITICA- Pagina 10

Valle (Pd): “I piemontesi vanno a curarsi (anche) in Francia”

Nei giorni in cui emerge dai dati Gimbe anche per il 2024 la costante propensione dei piemontesi a curarsi nelle altre regioni e la necessità di implementare le nostre politiche di attrattività dalle altre regioni e di contenimento dell’esodo lungo i confini (le Asl di Alessandria e Novara sono quelle che più patiscono la mobilità passiva, come da tabella allegata), è il caso di guardare anche alla mobilità verso la Francia, specie lungo l’asse della Val Susa.

Lo scambio con la Francia è minore, ma il passivo è invece molto importante, perché si tratta di un flusso a senso (quasi) unico.

Ho effettuato diversi accessi agli atti che mostrano come nel 2022 il sistema sanitario piemontese abbia versato alla Francia 6,4 milioni di euro a fronte di un flusso contrario di soli 1,2 milioni.

Un passivo di 5 milioni e rotti, che evidenzia una mobilità sanitaria non solo verso le altre regioni italiane, ma anche verso i nostri vicini d’oltralpe. Purtroppo i dati 2023 non sono ancora completi per ammissione delle stesse Asl, ma i primi dati disponibili indicano che il trend non è cambiato. Asl Città di Torino e Asl To3 le più colpite, per evidenti ragioni di facilità di accesso alle strutture francesi.

A questo proposito, quando la maggioranza ha proposto l’odg n. 87 per favorire l’accesso alle cure presso l’ospedale di Briancon, il Partito Democratico ha chiesto e ottenuto che venisse inserito anche un riferimento esplicito al potenziamento dei servizi dell’ospedale di Susa: non possiamo continuare a privare la nostra sanità di risorse per pagare fuori servizi che dovremmo offrire in casa nostra.

DANIELE VALLE

Settimo, sfregiata via Vittime delle Foibe. Il Comitato 10 Febbraio all’attacco

Settimo Torinese, 13 febbraio – A pochi giorni dal 10 febbraio, Giorno del Ricordo dedicato alle Martiri delle Foibe e all’Esodo giuliano-dalmata, è stata imbrattata a Settimo Torinese la targa di Via Vittime delle Foibe con scritte inneggianti a Tito.

 

Duro l’attacco di Matteo Rossino, responsabile provinciale del Comitato 10 Febbraio: “Ciò che è accaduto è figlio di quel giustificazionismo spesso troppo avvallato a sinistra. Il patrocinio negato alla nostra iniziativa probabilmente ha fatto sentire qualcuno in diritto di infangare il ricordo degli italiani morti in quelle terre. Dopo Basovizza e Torino, ora anche Settimo.”

 

“Come Comitato 10 Febbraio – conclude Rossino – non lasceremo nessuno spazio a chi nega o sminuisce la tragedia delle foibe, così come non daremo tregua alle istituzioni che alimentano il revisionismo e vorrebbero rimettere sotto al tappeto quella che ormai è, dopo tanti anni, diventata finalmente storia d’Italia.”

 

Sulla vicenda anche Antonio Borrini, del Comitato 10 Febbraio di Settimo: “Per una certa parte politica non bisogna parlare dei Martiri delle foibe e quanto accaduto a Settimo ne è la dimostrazione. Noi non arretriamo di un millimetro. Continueremo a commemorare e ricordare tutti coloro che sono stati trucidati con la sola colpa di essere italiani.”

cs

Fdi, Mozione per l’azzeramento dei pedaggi dell’Autostrada A5

 

 Antonetto: “La richiesta di cancellare, momentaneamente, i pedaggi risponde a ragioni di correttezza nei confronti degli utenti che, quotidianamente, già sopportano le numerose criticità ed i disagi causati dai lavori”

È stata presentata, in Consiglio Regionale del Piemonte, dal consigliere di Fratelli d’Italia, Paola Antonetto, una mozione con la quale si richiede l’azzeramento dei pedaggi dell’Autostrada A5.

L’atto di indirizzo impegna la Giunta a interloquire con il Concessionario e con il Ministero delle Infrastrutture, affinché gli utenti vengano esentati dal pedaggio sino alla chiusura del cantiere.

“Ho voluto presentare questa mozione – spiega Paola Antonetto, consigliere regionale di Fdi – per tutelare i cittadini dell’area del Canavese che in questo momento sono pesantemente colpiti dalle criticità generate dai lavori sul raccordo Autostradale A4/A5 Ivrea-Santhià” 

“Sull’Autostrada A5 – prosegue Antonetto -, che ricordo collega Torino al Traforo del Monte Bianco, insiste un elevato traffico, sia privato che commerciale, oltre che turistico siccome il tracciato consente di raggiungere le località sciistiche valdostane”.

“Non ultimo, la chiusura dello svincolo ai Tir ed al traffico pesante genera un ulteriore aggravio per le arterie stradali dei comuni limitrofi, inadatte a sopportarne il carico.                      Sulla scorta delle ragioni esposte, trovo corretto siano cancellati i pedaggi, sino al termine dei lavori” conclude Antonetto.

Il filo conduttore del caos e dell’impotenza

Nervosetti quelli di Fratelli d Italia. E ne hanno ben donde visto che la loro Leader, ma che dico la loro Vate Giorgia Meloni è quasi sparita. Ha giurato di far funzionare il centro per immigrati clandestini in Albania che continua a boccheggiare. Anche sua sorella è nervosetta, ogni volta che vede un giornalista lo apostrofa: vade retro satana. E poi questo Salvini che ha come unico scopo scavalcarla a destra.  Eccoli i sovranisti, tronfi di orgoglio che non hanno dubbi: il futuro è nostro. E poi con Trump e Musk nessuno ci può fermare.
Con il Presidente Usa che ha dichiarato guerra a tutti gli Stati non d’accordo con Lui.
E qui la nostra Giorgina gioca in casa essendo tra le sue favorite, sempre politicamente parlando. Ma ecco che che si riafaccia la pasionaria  di destra.  Stupendo  “numero” alla trasmissione televisiva alla 7. Si è messa ad abbaiare penso per ridicolizzare il suo interlocutore del PD ottenendo l’esatto opposto. Direi proprio una risata vi seppellira’. Non ci siamo proprio.
Poi voglio spezzare una lancia per Bibi’ e Bibo’: Nordio e Piantedosi. Loro sì che hanno gli attributi e hanno spiegato, forse troppo tardi,  il perché del rimpatrio del Libico. Se la sono cavata con indicibili lacune. Ed anche qui la tragedia è diventata farsa. Mamma mia. Tra chi abbaia e chi scappa non siamo messi bene.
Ma anche nel Pd c’è maretta. Gli ex Margherita con l’aggiunta di Piero Fassino sono decisamente insodisfatti. Vogliono un partito più centrista e la sostituzione di Bonaccini rifiugiatosi nel dorato esilio dell’Europa.  Prima c’era un problema di unità delle opposizioni. Ora, addirittura un problema di unità dentro il Pd. Diciamo che grandi passi in avanti non si fanno.
E noi poveri torinesi che facciamo i conti con quartieri come Rossini, a ridosso di porta palazzo, letteralmente in mano alla piccola criminalità di spacciatori ed emarginati. Stamattina sono passato in corso Palestro all altezza dei cosiddetti quartieri militari in Corso Valdocco angolo  via del Carmine. Portici dietro il museo della Resistenza.
Una volta sede della ottocentesca Gazzetta del popolo. Sede anche della Saletta rossa dove noi giovani studenti… quasi rivoluzionari in erba progettavamo di cambiare tutto e tutti.
Ora è diventato un bivacco  di senzatetto.
Sporcizia diffusa. Ma, purtroppo, anche in altri punti del centro fenomeni simili.
Non è un bello spettacolo. Giuro,  non vorrei essere considerato un cinico. Vorrei che si facesse qualcosa…. ma non si fa niente.
E passando il tempo  la situazione peggiora.
C’è un filo che unisce l’inerzia di questo governo, passando per l’arroganza di Trump  e Musk e il degrado delle nostre città.
Questo filo si chiama impotenza. Impotenza verso le guerre, impotenza nel non governare i flussi migratori. Magari questo super attivismo di Trump produrrà delle reazioni.
Vedremo.  Per ora la perentoria promessa che ha fatto che in 24 ore avrebbe fatto pace con Putin è una pia illusione. Non che ce ne rallegriamo.  Ma  la guerra in Ucraina continua. Sono oramai tre anni. Ed anche a Gaza la tregua traballa. È proprio vero che tra il dire ed il fare ci sono di mezzo mille oceani.  E  questa impotenza viene suggellata dal caos. Caos che determina la più totale ingovernabilità. Insomma, come al solito non siamo messi bene.
PATRIZIO TOSETTO

PD: “Il Governo snobba il Piemonte e Cirio si dimentica dell’energia”

La discussione nel consiglio regionale aperto su Stellantis ha due grandi assenti: il Governo e l’energia. Gianna Pentenero, capogruppo PD in Consiglio Regionale sottolinea come il piano Inps sia un “già visto” con un piano della giunta regionale e del governo che ricorda molto le linee guida presentate dal Pd nel documento sul futuro dell’automotive. “Inoltre ricordiamoci che un consiglio regionale aperto su tema dell’automotive è stato chiesto dalle opposizioni e che nel nostro ordine del giorno ci sono delle iniziative che la giunta Cirio può adottare: dalla promozione del leasing sociale alle misure di sostegno al prezzo dell’energia”.

“Mi sembra evidente che il Piemonte non sia tra le priorità del governo tanto da mandare a un appuntamento come questo esponenti non di primo piano. Inoltre in tutti gli interventi della giunta Cirio si taglia completamente fuori una delle principali leve che avrebbe la regione: la politica energetica. Come abbiamo scritto nel nostro ordine del giorno, possiamo defiscalizzare e promuovere la produzione soprattutto da fonti alternative anche per le imprese” ha continuato ilsegretario regionale del Pd Domenico Rossi.
cs

La Grande importanza dell’auto e dell’indotto al Consiglio regionale aperto

Caro Direttore,

Finalmente il Consiglio regionale del Piemonte ha discusso del settore Automotive, la più importante filiera industriale italiana ed europea, e della situazione di crisi che tocca pesantemente l’Italia, la Germania e la Francia. Un Consiglio regionale molto regolamentato  per cui un ex Sottosegretario ai trasporti che ha fatto molto per questo settore non è potuto intervenire, anche perché i lavoratori del settore hanno preferito dare la preferenza a altri che magari oggi non erano presenti o non sono intervenuti nella discussione. Grave la assenza del Sindaco e modesto l’intervento della Vice Sindaco Favaro. I Sindaci DC avrebbero sicuramente partecipato a difendere un settore che ha dato tanto lavoro a questa Città.
Esageratamente pessimista l’intervento di Giorgio AIRAUDO, segretario regionale della Cgil. Due gli interventi importanti , a mio parere, quello della Vice presidente Chiorino che ha spiegato come la Regione Piemonte, prima in Italia, interverrà ad aumentare la cassa integrazione a quei cassaintegrati che parteciperanno a corsi di aggiornamento. Altro intervento importante quello del Consigliere del Ministro URSO, dott. Calabro’, che ha illustrato la linea del Governo e del Ministro per correggere la Direttiva del “Green deal” che quest’anno multerà’ le Case produttrici per la vendita delle auto tradizionali , una misura che ha portato a un forte calo delle vendite e della produzione. Il Ministro chiede alla Europa un Grande Piano europeo per l’auto. Il collaboratore del Ministro ha spiegato il Patto per l’Italia presentato da Stellantis in risposta alle richieste del Governo di rilanciare la produzione di auto nel nostro Paese , scese nel 2024 a quasi 500 mila , a 1 milione l’anno, lo stesso livello della Francia. Merito del Governo Meloni quindi se a Mirafiori arriverà la 500 ibrida che affiancherà la produzione della 500 elettrica. Stellantis attraverso il Responsabile risorse umane ha confermato la assunzione 120 Ingegneri under 35, mentre la dott.sa Antonella Bruno.


Il Vice presidente Industriali di Torino ha parlato della marginalità dell’aeroporto di Caselle e ha chiesto un sistema di trasporti efficiente. Dopo questo intervento un piccolo imprenditore mi si è avvicinato e mi ha detto, potevano votare Te in regione se vogliono davvero migliorare i trasporti.
Ho seguito tutto il Consiglio durato 7 ore, compresa mezz’ora di pausa pranzo, ma la qualità del dibattito , salvo qualche intervento , non  è sicuramente stata alla altezza del primo Consiglio regionale aperto che si tenne in un Teatro Nuovo strapieno con gli interventi di Umberto Agnelli, Carlo De Benedetti, del Ministro DonatCattin, di Guido Bodrato, Lucio Libertini, .etc.
Mi auguro che i rappresentanti dei vari gruppi sappiano porre a livello nazionale i temi della energia , della catena del valore che è l’elemento che penalizza di più le aziende del nostro Paese. Qui sarà importante il lavoro della Commissiine Attività produttive della Camera e il lavoro della MELONI e di URSO in Europa.
Pd e 5 stelle si sono lamentati del taglio al fondo GIORGETTI per il settore dimenticandosi che quel fondo era nato per mia iniziativa quando mi accorsi che nella Legge di Bilancio di Draghi non vi era una lira per il settore che ha fatto grande Torino nel secondo dopoguerra. Eppure PD e 5 stelle avevano votato a favore di quella Legge di Bilancio.
Un elemento non emerso nel dibattito , e di cui avrei parlato se mi avessero dato la parola, e’ quello del credito alle nostre aziende dell’indotto, con un intervento simile alla misura presa durante il Covid. A coloro che , sbagliando, danno per morto o indifendibile il settore auto dedico la tabella fornita dagli industriali sul peso economico della Industria dell’auto. Guardate la seconda parte quante aziende e quanto fatturato fanno le migliaia aziende del settore.
Certo che se vogliamo difendere il lavoro che abbiamo e costruire le basi per il lavoro del futuro, l’impegno  deve essere grande come quello per accelerare i lavori della TAV e del Terzo Valico, due infrastrutture che renderanno molto più competitiva la economia di Torino e del Piemonte. Perché a salvarci non sarà tanto la filosofia quanto la rinascita economica e sociale che arrivi anche nella metà della Città dimenticata dalle ultime Amministrazioni.

Mino GIACHINO
SITAV SILAVORO

Fdi, Consiglio aperto Automotive e lo striscione

Chi chiede rispetto e si indigna per uno striscione indigesto perché contenente scomode verità è poi il primo che – durante l’intervento del vicepresidente Chiorino – lascia i banchi dell’aula vuoti e abbandona il Consiglio regionale aperto dedicato ai lavoratori automotive. Un gesto che evidenzia alla perfezione l’incoerenza e l’ipocrisia del centrosinistra”.

Lo ha dichiarato il Gruppo consiliare di Fratelli d’Italia a seguito dell’abbandono dell’aula da parte di tutte le forze di opposizione

AVS al carcere minorile: “Mancano politiche sociali”

Le consigliere regionali di Alleanza Verdi Sinistra e Possibile, Alice Ravinale Valentina Cera e Giulia Marro, hanno visitato oggi l’Istituto Penale per Minorenni Ferrante Aporti di Torino e incontrato il direttore Giuseppe Carro per verificare le condizioni di detenzione e raccogliere testimonianze dirette sulle criticità presenti nella struttura: da inizio mandato si tratta della tredicema visita al sistema penitenziario Piemonte da parte delle consigliere di AVS.
“A sette mesi dalla protesta per la quale sono stati rinviati a giudizio 11 minorenni, la situazione al Ferrante Aporti è migliorata per quanto riguarda il personale presente e il minor tasso di sovraffollamento” ha detto Alice Ravinale, capogruppo AVS in Consiglio Regionale “ma resta un problema strutturale: questo Istituto, in cui circa l’80% dei ragazzi detenuti sono minori stranieri non accompagnati, è la cartina di tornasole dell’assenza di struttuali politiche sociali, educative e di accoglienza. A livello regionale, continueremo a insistere per migliorare i servizi sanitari alle persone detenute e anche, a seguito della visita di oggi, per adeguare la formazione professionale alle esigenze e alle tempistiche del carcere, per fare in modo che – soprattutto per quanto riguarda la giustizia minorile – la funzione rieducativa della pena sia salvaguardata”.
L’istituto ospita attualmente 50 giovani detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 46 posti. Alcuni di loro sono quindi ancora costretti a dormire su brandine. “Oltre il 70% dei ragazzi scontano in carcere misure cautelari perché non c’è alternativa: mancano del tutto le comunità educative e terapeutiche che dovrebbero accoglierli. Così si arriva al paradosso che il carcere minorile rimane l’unico “pronto soccorso educativo” per questi ragazzi: ma non è la giustizia penale la risposta che le istituzioni dovrebbero dare” ha commentato la consigliera Valentina Cera.
“Le condizioni del Ferrante Aporti ci confermano quanto sia urgente un intervento coordinato tra istituzioni, sanità e operatori del settore per garantire diritti e dignità ai detenuti, specialmente ai più giovani,” ha dichiarato la consigliera Giulia Marro. “La nostra visita di oggi è un ulteriore tassello in un percorso di ascolto e costruzione di soluzioni, che proseguirà con il convegno del 14 febbraio e con il nostro impegno in Consiglio per istituire una Commissione Speciale sul carcere,” ha concluso la consigliera.
“Visitare oggi questa struttura è un pugno nello stomaco se la confrontiamo con quello che non fa la Regione Piemonte per fare fronte a quello che viene definito disagio giovanile: a bilancio c’è qualche spicciolo sulle politiche giovanili, nessuno stanziamento per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati e progettualità insufficienti sulla riduzione del danno in materia di tossicodipendenze. La situazione quindi non potrà che peggiorare, per precise scelte politiche” – concludono le consigliere.
La visita si inserisce in un percorso più ampio di approfondimento e azione istituzionale sul sistema carcerario piemontese, che ha già portato all’approvazione di un ordine del giorno di AVS per l’uniformazione e il miglioramento dei servizi sanitari nelle carceri della Regione.
Le occasioni di far luce sulle difficoltà del sistema carcerario piemontese non sono mancate: dal Consiglio regionale aperto al recente incontro sul sistema penitenziario, le criticità delle carceri piemontesi sono gravi e ne sarà dato spazio anche al convegno Salute in carcere: un diritto negato? in programma il 14 febbraio 2025 a Cuneo. L’evento, organizzato dall’associazione CO.N.O.S.C.I. e con la partecipazione delle consigliere, intende approfondire il tema della salute nelle carceri, con particolare attenzione alla salute mentale, alla riduzione del danno e all’accesso ai servizi sanitari, con il necessario confronto tra istituzioni, esperti e operatori del settore per individuare strategie condivise che migliorino le condizioni di detenzione e favoriscano un sistema penitenziario più giusto ed efficace.

Teppisti al corteo: dibattito in Sala Rossa

Su richiesta dei Gruppi consiliari di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Torino Bellissima, Torino Libero Pensiero, nella seduta del 10 febbraio 2025 del Consiglio Comunale, la vicesindaca Michela Favaro è intervenuta a fornire comunicazioni in aula in merito ai disordini scoppiati a Torino lo scorso venerdì 7 febbraio 2025 in occasione di un corteo non autorizzato.

La vicesindaca ha spiegato che verso le ore 21 di venerdì scorso si è svolta una manifestazione non autorizzata, alla quale era presente anche il Corpo di Polizia Municipale della Città, per regolare la viabilità. Il ritrovo – ha precisato – è stato in via Reggio, da dove circa 200 persone hanno poi raggiunto corso Verona, via Pisa e corso Regio Parco fino a largo Brescia.

In via Catania e dintorni – ha detto – sono stati imbrattati un totem pubblicitario, vetrine, dehor e alcuni edifici.

È in corso un’interlocuzione con la Questura che sta procedendo per individuare i responsabili – ha spiegato – e si ritiene che alcuni dei manifestanti siano i responsabili degli atti vandalici compiuti in corso Cincinnato, sulla pista ciclabile e sulla targa che ricorda l’eccidio delle foibe e l’esodo istriano-fiumano-dalmata.

Nessuna ideologia può giustificare atti così vili di odio e il danneggiamento del patrimonio pubblico – ha concluso Michela Favaro, esprimendo ferma condanna per quanto accaduto e auspicando che i responsabili siano individuati e perseguiti penalmente. Le scritte sono state rimosse da Amiat – ha concluso – per rispettare la memoria di chi ha sofferto e dei loro familiari.

Nel dibattito in Sala Rossa, Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) ha detto che “non se ne può più”, con muri imbrattati e attività commerciali danneggiate a ogni manifestazione. Tutti i partiti devono prendere le distanze – ha detto. Servono più telecamere in uso alla Polizia Municipale – ha concluso – per individuare i responsabili e fare in modo che rispondano dei danni causati.

Giuseppe Catizone (Lega) ha solidarizzato con i cittadini danneggiati dai manifestanti e si aspetta che Torino si costituisca parte civile. Il diritto alla protesta dovrebbe essere civile e rispettoso – ha aggiunto – e ha definito un errore il percorso di legalizzazione di Askatasuna.

Pino Iannò (Torino Libero Pensiero) ha detto di continuare a non comprendere il percorso intrapreso dalla Giunta per far fronte ai ripetuti episodi di violenza cittadina e ha ribadito che il diritto di manifestare con violenza non è tollerabile. Ha quindi chiesto la convocazione di una seduta della Commissione Legalità per approfondire il tema.

Per Ferrante De Benedictis (Fratelli d’Italia) è rilevante discutere in Sala Rossa dei frequenti atti di violenza cittadini. Ha poi ricordato la definizione inquietante dei magistrati di una ‘Torino città dell’eversione’. Se è bene manifestare – ha concluso – questo deve avvenire in una cornice di regole e non con reati e atti violenti.

Federica Scanderebech (Forza Italia) ha sottolineato l’unità del centrodestra nella condanna dei vandalismi, solidarizzando con le attività commerciali danneggiate e invitando l’Amministrazione a cambiare rotta, perché gli atti di violenza sono intollerabili.

Domenico Garcea (Forza Italia) ha stigmatizzato le scritte ingiuriose nei confronti delle Forze dell’ordine, chiedendosi se l’Amministrazione comunale sia disposta a tollerarle, perché in questo caso Torino finirà per diventare una città anarchica. Ha poi invocato un duro intervento contro i delinquenti e sottolineato come sia ingiusto che i cittadini debbano pagarsi i danni.

Claudio Cerrato (PD) ha condannato fermamente quanto accaduto nel corso di una manifestazione che non era stata comunicata alla Questura, chiedendosi se sia possibile creare un fondo Amiat apposito per cancellare scritte vandaliche e ingiuriose, che si commentano da sole. Ha quindi sottolineato come non ci siano stati scontri fisici, cosa dovuta alla gestione della situazione da parte delle Forze dell’ordine, che devono essere rafforzate. Infine, ha sottolineato come nella maggioranza nessuno abbia mai difeso alcuna azione violenta.

Enzo Liardo (Fratelli d’Italia) ha ringraziato il sindaco e i consiglieri per la netta reazione di condanna. Di fronte a certi episodi dobbiamo usare tutti lo stesso linguaggio – ha ribadito – senza troppe sfumature.

Purtroppo a Torino ogni manifestazione finisce sempre male. Non bastano solidarietà, gesti di condanne e comunicati srampa, ma l’Amministrazione Lo Russo deve cambiare orientamento – ha detto Elena Maccanti (Lega). Non si può privilegiare l’illegalità a discapito dei cittadini onesti – ha concluso.

Andrea Russi (M5S) ha espresso solidarietà ai negozianti danneggiati. A Torino – ha sostenuto – la situazione è oggettivamente fuori controllo e sembra ci sia una strategia dietro. L’impressione è che la Città non abbia una guida – ha denunciato – e che il sindaco non riesca a gestire la situazione. Ha quindi ricordato le vittime delle foibe e dell’esodo, condannando ogni strumentalizzazione politica.

Silvio Viale (+ Europa, Radicali Italiani) ha definito la manifestazione di venerdì scorso uno dei cortei più pacifici di questo periodo e si è detto stupito per la condanna del linguaggio da parte delle minoranze se Trump, leader di riferimento, si esprime in tono violento. La Sala Rossa esprima una posizione di netta condanna perché sinora – ha concluso – non lo ha fatto e appare debole.

Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – DemoS) ha espresso solidarietà ai commercianti danneggiati e alle Forze dell’ordine e ha auspicato una posizione politica unitaria della Sala Rossa per smentire l’ipotesi di un’Amministrazione che privilegi l’illegalità in una Torino violenta.

Tiziana Ciampolini (Torino Domani) ha espresso ferma condanna ai violenti e ha ricordato la collaborazione dell’Amministrazione con la Questura per individuare i colpevoli. Resta da capire come si manifesta il dissenso in una democrazia alla luce del Decreto Sicurezza – ha concluso.

Sara Diena (Sinistra Ecologista) ha espresso solidarietà ai commercianti e ha denunciato come la Destra colga ogni occasione per costruire una propria narrazione, dando lezioni di legalità alla quale non si attengono, come nel caso del torturatore libico liberato e rimpatriato. Sono inaccettabili le lezioni sul come si manifesta – ha proseguito – se vengono da parte di chi riempie le piazze di braccia tese: il conflitto sociale, poi, pur con limiti, deve fare rumore e creare attenzione.

Pietro Abbruzzese (Torino Bellissima) si è detto solidale con la vicesindaca, che ha dovuto rispondere in prima persona al posto di un sindaco che, ha sottolineato, si mostra timoroso del confronto.

Nella replica, la vicesindaca Michela Favaro ha ribadito che il tema dell’ordine pubblico e il compimento di eventuali reati interessano ovviamente la Città, ma le competenze sono dello Stato e dell’ordinamento giudiziario. Il Comune si farà comunque parte attiva per ripristinare il decoro – ha detto, confermando l’impegno dell’Amministrazione nel promuovere la legalità e la convivenza civile, ad esempio con il bando Bruno Caccia e le Giornate della Legalità. Siamo al fianco delle Forze dell’ordine, supportiamo l’azione della Magistratura – ha affermato – e lavoriamo affinché la comunità sempre di più si riconosca nella Costituzione e nel valore del rispetto delle regole. Va in questa direzione – ha concluso – anche il Patto per il bene comune di corso Regina Margherita, affinché il luogo sia percepito come aperto alla cittadinanza, nel rispetto di regole condivise.