POLITICA- Pagina 10

Rinnovo contratto sanità in Conferenza Regioni

DAL CONSIGLIO REGIONALE
“Sarà cura dell’assessorato portare con urgenza all’attenzione della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome la questione dei costi per il rinnovo contrattuale per le lavoratrici e i lavoratori della Sanità privata in modo da concordare la segnalazione al Ministero della Salute”. Lo ha affermato l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi, rispondendo in Aula all’interrogazione presentata dalla consigliera Alice Ravinale (Avs), che chiedeva come la Regione ritenga di intervenire “affinché il rinnovo dei contratti venga finalmente riconosciuto come elemento imprescindibile di qualità del servizio delle strutture sanitarie private e come intenda agire per vincolare a tale criterio il mantenimento degli accreditamenti esistenti”.

L’assessore ha ricordato che la Regione aveva provveduto ad erogare un acconto del 50% dei maggiori oneri derivanti dagli incrementi contrattuali, relativi al secondo semestre 2020, nel limite massimo di una cifra di poco inferiore a 4,4 milioni di euro. L’acconto è stato erogato in via straordinaria, in attesa dell’adozione del provvedimento nazionale di revisione delle tariffe delle prestazioni sanitarie. A livello nazionale non si sono più avute indicazioni al riguardo, né sono stati stanziati fondi statali dedicati. L’unica precisazione riguarda l’ulteriore aumento delle tariffe previste dalla legge di bilancio 2025: in questo caso le risorse potranno essere impiegate dalla Regione solo in seguito agli atti attuativi nazionali.

Ravinale, pur ringraziando l’assessore per l’impegno nel portare il tema a livello nazionale, ha precisato che il problema centrale riguarda il fatto che esistono dei soggetti che lavorano per il pubblico – nel caso dell’interrogazione strutture sanitarie private in accreditamento e Rsa, in altri casi mediante appalti – che applicano contratti collettivi scaduti da molto tempo, peggiorativi delle condizioni dei lavoratori. (L’interrogazione fa riferimento a contratti Aiop e Aris). “Ben venga il lavoro dell’assessore per aumentare le risorse a disposizione, ma mi auguro soprattutto che ci sia un impegno reale per evitare che chi lavora per la Regione Piemonte, in accreditamento o in appalto, debba lavorare in povertà”, ha replicato la consigliera.

Nel corso della sessione del sindacato ispettivo è stata data risposta anche alle seguenti interrogazioni: 468 “Cambio software e gravi disservizi ospedale Maggiore di Novara”, di Domenico Rossi (Pd), 494 “Si ritiene il progetto di costruzione di un allevamento intensivo avicolo per oltre 274.000 galline ovaiole sul territorio del Comune di Arborio (VC) compatibile con esigenze di tutela ambientale e di contrasto al consumo di suolo?” di Alice Ravinale (Avs), 447 “Sviluppo e mantenimento del sistema produttivo nelle aree interne per l’attuazione degli interventi di cui agli Accordi di Programma Quadro “Area interna-Valli Maria e Grana”, Area interna-Valle Bormida” e Area interna- Valli di Lanzo” di Alice Ravinale, n 522 “Attività estrattive di cobalto e terre rare nelle Valli di Lanzo, quale tutela del patrimonio ambientale e paesaggistico”, di Alberto Unia (M5s), 486 “Cosa ha fatto la Regione Piemonte per potenziare le opere di contenimento necessarie alla sicurezza del Comune di Bardonecchia?” di Monica Canalis (Pd), 449 “Riattivazione del servizio e potenziamento Ferrovia Santhià-Arona” di Domenico Rossi (Pd), 393 Situazione ponti di Alberto Avetta (Pd), 464 “Disservizi della linea ferroviaria Acqui Terme – Torino Porta Nuova e tratte correlate” di Marco Protopapa (Lega), 501 “Disservizi e condizioni igienico-sanitarie inaccettabili sui treni della tratta Torino-Savona” di Mauro Calderoni (Pd), 554 “Iniziative della Regione Piemonte in relazione alla vicenda dell’autovelox di Ventimiglia – Porra e ai suoi effetti sui cittadini piemontesi, in particolare in relazione alla riapertura del Tunnel di Tenda” di Mauro Calderoni, 513 “Treni, motivi di disservizi e cancellazioni” di Davide Zappalà (Fdi).

Hanno invece ricevuto risposta scritta le seguenti interrogazioni: 443 “Ricorso crescente ai medici gettonisti nelle strutture sanitarie piemontesi, quali azioni da parte dell’Assessorato” di Vittoria Nallo (Sue), “Creazione Testo Unico della Sanità” di Davide Zappalà, 451 “L’ASL di Biella intende prendere provvedimenti nei confronti della referente della Sanità Penitenziaria a fronte delle gravi esternazioni della stessa suoi social in occasione dei referendum dell’8 e del 9 giugno?” di Alice Ravinale, 469  “Applicazione del nuovo Decreto Tariffe LEA e copertura dei costi di riparazione degli ausili per la mobilità personale” di Vittoria Nallo, 470 “Attivazione esami radiologici da remoto con TSRM” di Davide Zappalà e 499 “Utilizzo graduatoria Concorso Dirigente Psicologo-disciplina Psicologia e Psicoterapia- AOU Città della Salute e della Scienza di Torino” di Daniele Valle (Pd).

Ufficio stampa CRP

 

Infermieri, Canalis (pd): “Reclutamento al palo”

Ordine e sindacati propongono l’apertura di corsi universitari più capillari sul territorio e l’offerta di alloggi a prezzo agevolato per gli studenti, ma la Giunta regionale finora ignorato queste proposte.

 Dopo gli allarmi di Fnopi, la Federazione nazionale ordini professioni infermieristiche, sui test di ammissione 2025 ai corsi di laurea in Infermieristica, in cui le domande non hanno coperto il numero di posti messi a bando, ci aspettavamo un sussulto da parte della Giunta Cirio.

Anche in Piemonte, infatti, latitano i candidati. Già nel 2024, ci sono state 1.050 domande di iscrizione ai corsi di infermieristica per 1.154 posti e, nel 2025, 986 domande per 1.154 posti, mentre le uscite per pensionamenti, dimissioni o altre cause sono molto alte: nei 6 anni di amministrazione Cirio, tra il 2019 e il 2024, il saldo complessivo degli infermieri è meno 647 (saldo tra cessazioni e assunzioni a tempo indeterminato). Una vera emorragia che mette a repentaglio la tenuta dei servizi.

Le cause strutturali di questo calo di appeal sono la mancanza di prospettive concrete di carriera, le basse retribuzioni, i carichi di lavoro eccessivi, la difficoltà di conciliare vita lavorativa e familiare, lo scarso riconoscimento sociale e le limitazioni dell’esercizio libero professionale.

Il numero di 31 mila iscritti all’Ordine resta stabile solo grazie alla presenza di 4 mila professionisti stranieri, con un titolo riconosciuto dallo Stato italiano (romeni, seguiti da peruviani e albanesi).

Tra pensionamenti, dimissioni, blocco dei gettonisti, fine della deroga per chi era stato assunto senza titoli durante la pandemia e insufficienti iscrizioni ai corsi di laurea, rischiamo veramente di lasciare scoperti ospedali, ambulatori territoriali e RSA. La stima per il Piemonte è di una carenza di 6.000-7.000 infermieri.

I concorsi vanno deserti o reclutano chi già lavora nel sistema pubblico e si sposta da un’azienda all’altra.

Oltre alle missioni di reclutamento in Albania, per ora senza esito concreto, ci saremmo aspettati di veder aprire corsi di laurea in Infermieristica anche nelle aree più decentrate del Piemonte, per garantire capillarità formativa, soprattutto nei territori di confine con le altre Regioni, e avremmo apprezzato l’offerta di alloggi a prezzo agevolato per gli studenti di infermieristica, proprio per incentivarne l’iscrizione. Tutto tace anche sulla regolarizzazione dell’enorme numero di infermieri assunti durante la pandemia, che in Piemonte operano in deroga alle norme (circa 600-1.000), e sull’interlocuzione con il Governo per superare il numero chiuso a Infermieristica.

Anche la risposta fornita oggi dall’assessore, rispetto al mio Question time sul tema, è parsa non sufficientemente incisiva, a fronte dell’emergenza che attanaglia il Servizio Sanitario Regionale.

Monica CANALIS – consigliera regionale PD

cs

Campo largo o minato?

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FRECCIATE

Chiara Appendino ha appena servito al centrosinistra torinese un piatto che si chiama “campo largo, ma non troppo”. Tradotto: il Movimento 5 Stelle è pronto a sedersi al tavolo con il Pd, a patto però che il sindaco in carica, Stefano Lo Russo, lasci la sedia vuota. E poco importa se governa da soli quattro anni: per Appendino è già il volto stanco di un sistema da archiviare.

Ora la palla passa a Elly Schlein, che dovrà decidere se difendere il suo primo cittadino o sacrificare la continuità sull’altare dell’unità. In un Paese normale la politica si farebbe sui programmi; a Torino, come spesso accade, va in scena il teatro dei personalismi. I protagonisti discutono più di nomi che di idee, più di candidature che di progetti. E il cittadino comune, quello che vorrebbero riportare alle urne, assiste attonito e magari sceglie ancora una volta l’astensione.

Non va meglio sull’altro fronte. Il centrodestra, che a parole si dice pronto a riconquistare la città sabauda, non ha ancora trovato il proprio alfiere. Il toto-nomi gira da mesi, ma di candidato vero non se ne vede l’ombra. Così, mentre a sinistra si litiga su chi deve farsi da parte, a destra non si sa nemmeno chi dovrebbe farsi avanti.

È il paradosso della politica torinese: un campo largo che rischia di diventare un campo minato e un centrodestra che somiglia più a un circolo di caccia senza preda. In tutto questo, la città aspetta qualcuno che parli di lavoro, trasporti, casa, servizi.

Iago Antonelli

Nella foto la Sala Rossa di Palazzo Civico

Opposizioni in Consiglio regionale chiedono impegno della Giunta su Gaza

Sul tema della tragedia umanitaria che colpisce la Striscia di Gaza, in Piemonte le opposizioni di sinistra in Consiglio regionale hanno mostrato cartelli con la scritta: ‘Basta crimini di guerra’. Protagonisti della dimostrazione Pd, Avs e M5s durante la seduta di oggi. Le stesse forze politiche che a giugno avevano presentato un ordine del giorno “per interrompere ogni forma di relazione istituzionale con Israele e per chiedere al governo di cessare ogni supporto fino al ripristino del diritto internazionale”. Le opposizioni hanno chiesto alla Giunta di esprimersi sulla vicenda umanitaria.

Avs, fine vita: “La Regione resta ferma”

Con una interrogazione urgente, viste le richieste giunte alla AslTo4 e all’Asl città di Torino, abbiamo chiesto, ancora una volta, all’assessore Riboldi quando finalmente sarà in grado di dotare la Regione Piemonte delle linee guida sul suicidio medicalmente assistito. La risposta è stata la stessa di mesi fa: le linee guida sono necessarie ma ancora non ci sono e non c’è una data nemmeno per riprendere un dibattito che questa destra al governo della Regione ha voluto bruscamente interrompere dopo le 11.438 firme raccolte per la legge delle di iniziativa popolare sul fine vita “liberi subito”.

Continuano a trincerarsi dietro l’assenza di una normativa nazionale sul tema, scusa che però da dopo l’esempio della legge regionale approvata in Toscana non regge più ed intanto che aspettiamo il governo le Asl restano senza disposizioni e si devono organizzare autonomamente per rispondere alle richieste. Ovviamente in assenza di linee guida non si avrà uniformità territoriale, non sarà garantita certezza giuridica e nemmeno tempestività per tutelare un diritto riconosciuto dalla Corte costituzionale con la sentenza 242/2019 (caso Cappato). Evidentemente tutelare i diritti delle persone, quelle più fragili in questo caso, non è in cima alle priorità di questa destra regionale che ha posizioni contrastanti sul tema e allora sceglie di non decidere fregandosene delle conseguenze sulla vita delle persone. Continueremo questa battaglia di civiltà dentro e fuori le Istituzioni, convinte che i e le piemontesi meritino decisamente di più in termini di tutela di diritti riconosciuti.

Valentina Cera

Alice Ravinale

Centrosinistra, +Europa Torino: “Né Roma né l’Appendino decidono la linea politica“

“Serve coraggio riformista”
Alla Festa dell’Unità di Torino il PD ha scelto di non invitare +Europa. Visti i toni emersi, forse è stato un bene: se il futuro del centrosinistra deve dipendere da chiamate da Roma o dai veti dell’Appendino, allora c’è un problema politico serio. Spiace il silenzio delle altre forze centriste e riformiste di accettare di fatto questo stato di cose.
Cinque anni fa, anche grazie all’area radicale e a +Europa, le primarie portarono alla candidatura e alla vittoria di Lo Russo. Oggi, invece, il centrosinistra appare confuso, senza una proposta riformista forte, e i sondaggi lo confermano.
L’eccessiva subordinazione al M5S sta danneggiando la coalizione. Persino la segretaria Schlein, parlando della guerra in Ucraina alla Festa del Fatto Quotidiano, ha definito “opinione” l’invasione russa: un errore grave. La politica non può piegarsi a narrazioni ambigue. Serve chiarezza, visione e coraggio riformista.
Andrea Turi, Coordinatore di +Europa Torino
Marco Cavaletto, Presidente di +Europa Torino

Ue, Ruffino (Az): “Meloni sbaglia e ha ragione insieme”

L’on. Daniela Ruffino (Azione): “Il lessico è importante, nel quadro di grave tensione internazionale è decisivo e diventa micidiale come un’arma. A maggior ragione lo è nel discorso pubblico sempre più arroventato in Italia. La presidente Meloni ha ragioni da vendere quando rimprovera a una certa sinistra di avere con cinismo minimizzato se non esultato per l’assassinio di Kirk. Bene. Poi le chiedo: ora, vogliamo uscirne? Vogliamo fermare la macchina della propaganda proprio per rispettare la morte di Charlie Kirk? Le politiche dell’Unione europea sulla transizione green sono state sbagliate e deboli e dannose quelle sull’immigrazione irregolare. Si può dire così invece che dire, come Meloni dice, “mettiamo fine alla Ue ideologica della sinistra?”. Perché quelle politiche hanno avuto l’avallo del Ppe e dei liberali, forze non esattamente ideologiche.
Credo, e sono convinta, che un diverso approccio lessicale ai problemi sia la chiave di volta per far scendere la febbre nel discorso pubblico. Meloni rivendica, del tutto legittimamente, di voler cambiare le politiche dell’Unione e anch’io ritengo necessaria una svolta sui dossier importanti. Ma non serve una svolta “contro” qualcuno, serve una svolta “per” fare cose migliori e più utili per l’Europa e i cittadini europei”.

Festa PD, Zangrillo: “dialogo e confronto le basi della democrazia”

«Ho partecipato alla Festa del PD di Torino perché credo che il dialogo e il confronto siano le basi della nostra democrazia» dichiara il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, segretario di Forza Italia in Piemonte, che prosegue: «ascoltare e discutere è il modo migliore per rafforzare la buona politica. Purtroppo, durante l’evento, sono stato insultato. È grave che un partito che si definisce democratico usi linguaggi violenti e ostili verso chi ha opinioni diverse. Fischi, insulti e toni duri non hanno nulla a che fare con il confronto civile.

Solo pochi giorni fa in Aula la senatrice del M5S Maiorino ha definito il ministro Tajani “influencer prezzolato”, e in America il giovane Kirk è stato ucciso per aver espresso le proprie idee. Di fronte a questo clima avvelenato, il rispetto e il dialogo sono principi indiscutibili della nostra convivenza civile.

Abbassiamo i toni. Rispettiamo le idee altrui. Facciamo politica con responsabilità» conclude il ministro Zangrillo

Laura Pompeo (PD): “A32 Torino–Bardonecchia, la Regione minimizza”

”I disagi restano. I cittadini meritano risposte, non rassicurazioni formali”

15 settembre 2025 – “La risposta dell’Assessore Gabusi alla mia interrogazione dell’agosto scorso sulla situazione dei cantieri sull’Autostrada A32 Torino–Bardonecchia è deludente e parziale. Si parla di lavori conclusi e di maestranze attive persino a ferragosto, ma chi percorre, quotidianamente, quell’arteria sa bene che i disagi non sono affatto risolti. Code, rallentamenti e cantieri mal segnalati continuano a compromettere la mobilità e la qualità della vita dei cittadini della Val di Susa” afferma la Consigliera regionale del Partito Democratico Laura Pompeo.

“L’Assessore si limita a riportare le informazioni fornite da SITAF e a parlare di un tavolo tecnico semestrale, ma non si chiarisce quali azioni concrete siano state intraprese per accelerare i lavori, migliorare la comunicazione agli utenti o mitigare l’impatto economico sui territori coinvolti. È una risposta generica e, come testimoniano le odierne informazioni sul traffico e sulla viabilità della A32, proseguono i lavori, come quelli allo svincolo di Oulx Ovest, con entrata chiusa, e persistono code e disagi” spiega la Consigliera regionale Pd.

“La A32 è un’infrastruttura strategica per il Piemonte dal momento che collega Torino con il Frejus e la Francia e, in questo periodo, risulta ancora più sotto pressione dal momento che dal 1° settembre scorso è stato chiuso, per manutenzione, il Traforo del Monte Bianco e verrà riaperto solo il prossimo 12 dicembre. Occorre, quindi, che questa autostrada venga resa percorribile con maggiore facilità e le manutenzioni e i lavori vengano effettuati con trasparenza e rispetto del cronoprogramma. Serve una regia politica che, responsabilmente, risponda alle esigenze dei cittadini e del territorio. Continuerò a monitorare la situazione. Il Piemonte non può restare bloccato. Il Partito Democratico continuerà a chiedere risposte vere e soluzioni concrete e definitive” conclude Laura Pompeo.