POLITICA

Pompeo (PD): “AV Milano-Parigi: Confermata l’esclusione di Bardonecchia, ma nessuna azione”

11 giugno 2025 – “Rispondendo alla mia interrogazione con la quale chiedevo se ci fosse la possibilità di ripristinare la fermata di Bardonecchia per i treni ad alta velocità Frecciarossa e TGV Milano-Parigi, l’Assessore regionale ai Trasporti ha precisato che, al momento, è stata privilegiata la fermata di Oulx, ma che potrebbe non essere una scelta definitiva, dato che, in passato, è accaduto che venisse preferita Bardonecchia a Oulx e che, quindi, un turnover commerciale può essere controvertito. Ha affermato, inoltre che i soggetti economici e politici del territorio stanno pensando di avanzare una proposta che Trenitalia è disponibile a sentire, che non penalizzerà nessuno, ma può rappresentare un’opportunità migliore di attrarre turisti, prevedendo la fermata a Bardonecchia e non solo a Oulx. L’Assessore ha, tuttavia, aggiunto che gli sembra difficile mantenere entrambe le fermate dal momento che il treno perderebbe così le caratteristiche di alta velocità” spiega la Consigliera regionale del Partito Democratico Laura Pompeo.

“Ho chiesto ulteriori chiarimenti – prosegue laConsigliera regionale Pd – per capire se la Regione Piemonte abbia intenzione di promuovere misure di sostegno per il settore turistico di Bardonecchia e se intenda prevedere investimenti o strategie per potenziare il trasporto ferroviario regionale in modo da compensare, almeno parzialmente, la mancata fermata dei treni ad alta velocità. L’Assessore Gabusi ha precisato che, nel periodo invernale, al fine di incentivare il turismo sciistico è stata introdotta la fermata a Bardonecchia per alcuni Frecciarossa e Intercity”.

“Data l’importanza delle nostre stazioni sciistiche e in un contesto in cui quelle francesi, come Monginevro e Serre Chevalier, beneficiano di una crescente affluenza grazie a strategie di marketing e investimenti, auspico che la Giunta regionale metta in campo tutte le azioni possibili per valorizzare Bardonecchia e consentirne una maggiore fruizione attraverso collegamenti più frequenti e accessibili” conclude Laura Pompeo.

cs

 

Sanità, Salizzoni (Pd): “Bene cambio legge, ora ridurre il privato nel pubblico”

“ E SI APPROVI IN FRETTA IL PIANO SOCIOSANITARIO”

 Il Consiglio regionale ha discusso il disegno di legge che abroga l’articolo 23 della l.r. 22/2012 che prevedeva la possibilità di creare soggetti con società private per gestire i servizi sanitari.

“Per ottenere che la Giunta Cirio presentasse in fretta il testo approvato oggi ci sono volute oltre 5000 firme e la richiesta di un referendum, fatto che testimonia, ancora una volta, l’immobilismo del centrodestra” commenta il Consigliere regionale del Partito Democratico Mauro Salizzoni, relatore di minoranza del provvedimento.

“Adesso si abolisce la possibilità di creare soggetti con società private per gestire i servizi sanitari e, a tal proposito, ricordiamo che le sperimentazioni di Settimo Torinese e di Omegna hanno dato risultati di segno opposto, ma auspichiamo che il prossimo obiettivo possa essere una riduzione del lavoro privato all’interno della sanità pubblica, in tutte le sue forme: sia quello strapagato dei gettonisti, sia quello sottopagato dei contratti multiservizi” aggiunge il Consigliere Pd.

“Ci attendiamo, inoltre, che l’Assessore Riboldi fornisca un quadro chiaro e preciso sui conti delle Asl e sul vero stato in cui versa la sanità nella nostra regione. Infine, occorre approvare, dopo anni di promesse e di rinvii inspiegabili, un piano sociosanitario in grado di rispondere alle vere esigenze dei cittadini e alle richieste di tutti i soggetti interessati e dei territori. Non possiamo più permetterci di sprecare altro tempo” conclude Mauro Salizzoni.

“Voci del Piemonte”: i Consiglieri regionali Pd tornano nei territori

Una politica che ascolta è una politica che costruisce.

A un anno dalle elezioni regionali del 2024, i Consiglieri regionali del Partito Democratico tornano nei territori da cui hanno ricevuto fiducia e mandato, per dare voce alle comunità e raccogliere proposte, esperienze, idee.

“Voci del Piemonte” è il nome del ciclo di incontri che il Gruppo Pd in Consiglio regionale avvierà nelle prossime settimane: un viaggio nella regione reale, quella dei cittadini, delle associazioni, delle imprese, dei giovani e degli amministratori locali. Per raccontare ciò che si sta facendo in Consiglio, ma soprattutto per ascoltare, per costruire insieme, per restituire ai cittadini un ruolo centrale nell’azione politica.

Gli incontri saranno occasioni aperte, pubbliche, senza filtri né formalismi. Perché il Partito Democratico crede che la buona politica si nutra del dialogo e si rafforzi nella prossimità.

Il tour partirà dalla provincia di Cuneo – terra di lavoro e comunità solidali – per poi toccare tutte le province del Piemonte.

I primi appuntamenti già in calendario sono:

  •             🗓️ 20 giugno 2025 – Mondovì
  •             🗓️ 27 giugno 2025 – Vercelli
  •             🗓️ 4 luglio 2025 – Biella
  •             🗓️ 10 luglio 2025 – Asti

 

Ogni incontro sarà un’occasione per guardare insieme al futuro del Piemonte, confrontandosi sui temi che contano: sanità, lavoro, ambiente, mobilità, diritti, istruzione.

Perché non c’è rappresentanza senza relazione, e non c’è cambiamento senza condivisione.

Il nostro impegno è semplice e profondo: ascoltare per agire, rappresentare per servire, costruire insieme una politica che non smette mai di mettersi in cammino.

 

Comunicato spampa

Fdi, Referendum Sanità, Riva Vercellotti: “la sinistra evita il confronto e grida per coprire i suoi disastri”

Quello che è accaduto oggi in Consiglio Regionale è semplicemente vergognoso. Nel giorno in cui la sinistra ha scelto deliberatamente di sottrarsi al confronto democratico sull’ordine del giorno che condannava le violenze contro la sede di Fratelli d’Italia a Torino, il Partito Democratico ha pensato bene di trasformare l’aula in un’arena, degenerando il dibattito sul Referendum in un vergognoso teatrino” lo dichiara Carlo Riva Vercellotti, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale.

I toni e l’atteggiamento assunti dal consigliere del Pd, Domenico Rossi, nei confronti dell’assessore alla Sanità Federico Riboldi sono assolutamente inaccettabili – prosegue Riva Vercellotti -. È indegno che un rappresentante delle istituzioni perda il controllo e accusi un assessore di mentire, solo perché vengono ricordati numeri e dati reali ‘scomodi’.

La verità è che la sinistra non tollera la realtà, perché quei numeri raccontano il disastro che proprio loro hanno lasciato in eredità. Inoltre a sinistra parlano di crisi democratica per giustificare il fallimento dei referendum, l’unica crisi che abbiamo visto è quella del centro sinistra a Roma come a Torino, una crisi di nervi per la figura penosa. Ma chi non ha argomenti, urla. Noi siamo pronti a discutere, sempre, anche sul referendum voluto dal Pd, ma non accettiamo provocazioni né lezioni da chi ha dimostrato di avere solo la memoria corta e la faccia tosta. Non dimentichiamo Artesio e Saitta: è la sinistra che dovrebbe vergognarsi” conclude il Capogruppo Riva Vercellotti.

I referendum abrogativi

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
Per espressa dichiarazione di Landini e di altri leaders politici i referendum abrogativi sono stati usati contro il governo per dare spallate e addirittura fomentare “rivolte sociali“ . I risultati sono stati molto deludenti perché il quorum non è stato raggiunto e quindi sia gli scopi abrogativi che quelli secondari e impropri in una democrazia normale sono andati in fumo. Landini ha dichiarato che siamo in presenza di una “crisi democratica” perché gli Italiani non hanno accolto i suoi quesiti referendari e sono rimasti a casa o hanno votato no. Landini ha un’idea strana della democrazia, forse anche per carenza di cultura politica e non soltanto. In realtà perdere o vincere è sempre un fatto altamente democratico se i contendenti rispettano la Costituzione e non trasformano gli avversari in nemici come tende a fare Landini.
Non votare in un referendum manipolato politicamente non è assenteismo, ma è un preciso atto politico.  Il qualunquismo non c’entra.  Già il giurista Galante Garrone vedeva la possibilità di un uso distorto del referendum che fu tenuto per la prima volta nel 1974, malgrado la Costituzione fosse del 1948. La sinistra alla Landini non sa, ma il referendum fu attuato su richiesta degli antidivorzisti e molti giuristi videro nel referendum abrogativo pur limitato ad alcuni temi un pericolo alla democrazia parlamentare e un modo per inserire in modo surrettizio una forma di  antiparlamentarismo come il plebiscito che non è proprio l’esempio della democrazia sia nella storia italiana sia nella storia francese e non soltanto.  Landini e i suoi amici mancano di quello che Adolfo Omodeo definiva il “Senso della storia” , come ricordava spesso Galante Garrone. Nessuno può essere costretto a votare in un referendum abrogativo, altrimenti si lede la Costituzione. I perdenti dovrebbero chiedersi se i quesiti referendari sono stati convincenti oppure no, fermo restando che il quorum  stabilito dalla Costituzione offre la possibilità, costituzionalmente sacrosanta, di non votare.
Aggiungo un mio modesto parere: io non potrò mai stare dalla stessa parte di Landini e dell’attuale CGIL senza tradire il mio essere liberale e democratico. La politica per me non è fatta di spallate e di rivolte sociali. Credo di essere un democratico laico “adulto”, parafrasando Prodi, per poter decidere del mio voto in libertà, secondo scienza e coscienza. Chi ha perso adesso propone l’abolizione del quorum e dimostra di non capire il legislatore costituente. È un bambino che, avendo perso,  frignando, dice : “E adesso io con te non gioco più” . Povera Italia, anzi Italietta. Quella di Giolitti era una grande Italia!

Bufalo (Opi): “Un piano per l’infermieristica”

 
Torino, 9 giugno 2025 – «Non basta cercare nuovi infermieri: bisogna mettere in condizione quelli che ci sono di fare il proprio lavoro». Ivan Bufalo, presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Torino e del Coordinamento Regionale OPI Piemonte, interviene nel dibattito sull’emergenza personale rilanciato dalla Regione Piemonte e dalle scelte dell’assessore alla Sanità, Federico Riboldi. Lo fa durante il convegno SIDMI, di sabato, dove affronta senza retorica le reali condizioni della professione.
«È un errore strategico concentrarsi solo sugli sviluppi della professione infermieristica e sul contributo che questa può dare al sistema salute – afferma Bufalo – senza contestualmente intervenire sullo stato di sofferenza che affligge le infermiere e gli infermieri all’interno delle organizzazioni sanitarie».
Rivolgendosi direttamente all’assessore Riboldi in merito alla stesura del piano socio-sanitario 2025–2030, Bufalo annuncia: «Alle prossime consultazioni in Regione, gli ordini degli infermieri contribuiranno alla discussione depositando un documento che affronta tre punti prioritari: l’investimento sugli infermieri di famiglia e di comunità, la valorizzazione delle capacità manageriali degli infermieri e dei professionisti sanitari e, non certo in ultimo, la rappresentazione della situazione nella quale oggi operano gli infermieri».
La carenza di infermieri è ormai strutturale: «Non vi è alcuna possibilità di recuperare gli oltre 6.000 professionisti che mancano in Piemonte secondo gli attuali modelli organizzativi». Bufalo riconosce lo sforzo della Regione per assumere e stabilizzare personale e sottolinea la collaborazione avviata con l’assessore Riboldi: «Con lui è stato costruito un percorso che consente a tutti i neolaureati di ciascuna sessione di laurea di essere immediatamente inseriti nel sistema sanitario pubblico. Ciò nonostante – aggiunge – questi inserimenti servono a malapena a compensare il numero di coloro che escono».
La denuncia è chiara: pochi infermieri, spesso utilizzati in modo inappropriato. «È ciò che emerge dallo studio della prof.ssa Sara Campagna dell’Università di Torino – sottolinea Bufalo – secondo il quale il 25% del tempo lavoro di ciascun infermiere è occupato da attività che nulla hanno a che fare con l’infermieristica, ma che servono a compensare la carenza di altre figure professionali».
Insomma servono interventi a lungo termine, afferma ancora «per restituire attrattività alla nostra professione, incentivare le nuove generazioni a iscriversi ai corsi di laurea in infermieristica e contrastare la fuga dalla professione. Tra questi: la seria rivalutazione degli stipendi, lo sviluppo di percorsi di carriera clinica e organizzativa, l’abolizione del vincolo di esclusività e un maggiore riconoscimento sociale».
Ma servono anche azioni a breve termine: «Interventi sui modelli organizzativi che aiutino a dar sollievo nell’immediato – precisa – attenuando gli effetti dell’attuale carenza sugli assistiti e sugli infermieri». E aggiunge con tono critico: «È un paradosso che, in una situazione di conclamata carenza, gli infermieri vengano utilizzati per svolgere attività non pertinenti al proprio profilo. Dateci personale di supporto e amministrativi per le attività segretariali nei reparti – conclude – e metteteci in condizione di tornare a fare ciò che sappiamo fare meglio: prenderci cura della salute e del benessere delle persone».
Infine, un messaggio diretto alle istituzioni: «Esiste una Questione Infermieristica – afferma – che si interseca, ma che prescinde da tutti gli altri problemi della Sanità. Serve un Piano straordinario sull’Infermieristica per introdurre cambiamenti concreti e garantire sostenibilità, appropriatezza e sicurezza al nostro sistema sanitario regionale».
cs

Calderoni (pd): “Canapa industriale: Decreto Sicurezza terremota intera filiera”

“Servono regole chiare e un impegno immediato della Regione Piemonte”

Torino, 9 giugno 2025 – Con l’articolo 18 del nuovo Decreto Sicurezza, il Governo ha inferto un colpo pesantissimo e ideologico alla filiera della canapa industriale, introducendo il divieto generalizzato di tutte le attività legate ai fiori di canapa, senza distinguere tra usi ricreativi e attività legali, trasparenti e regolamentate.

Il risultato? Un intero comparto agricolo e produttivo viene gettato nell’incertezza, trattato come fuorilegge, nonostante le coltivazioni riguardino varietà di canapa prive di effetti psicotropi, registrate e ammesse dalle normative europee. È un approccio repressivo e miope, che sacrifica occupazione, investimenti e sostenibilità ambientale sull’altare della propaganda.

In Piemonte, sono oltre 200 le aziende coinvolte, per un fatturato annuo stimato di 200 milioni di euro. Si tratta di imprese attive in settori strategici come la cosmetica, l’alimentare, la bioedilizia, il tessile, la floricoltura e la produzione di integratori, che nulla hanno a che fare con lo spaccio o il consumo di sostanze stupefacenti.

Questi imprenditori – come emerso con forza nell’audizione delle Commissioni Ambiente e Agricoltura del Consiglio regionale – chiedono chiarezza normativa, regole transitorie per tutelare chi ha investito legalmente nel settore, e ristori immediati per evitare fallimenti e licenziamenti.

Questa norma non distingue, non ascolta, non tutela. Tratta la canapa industriale – che è legale, utile e certificata – come fosse droga. Così facendo, affossa un comparto che rappresenta una concreta alternativa ecologica, una risorsa per i territori montani e un’eredità storica italiana: fino agli anni ’50, l’Italia era il secondo produttore al mondo di canapa industriale, e il Piemonte, con Carmagnola, era un’eccellenza riconosciuta.

Chiediamo pertanto che la Regione Piemonte si attivi senza esitazioni:

  • aprendo un tavolo permanente con le associazioni di settore;
  • promuovendo una proposta normativa regionale a tutela della filiera;
  • facendo pressione sul Governo per una regolamentazione chiara, scientifica e proporzionata.

Difendere la canapa industriale non è una battaglia ideologica: è una battaglia di legalità, lavoro e futuro sostenibile. Non possiamo permettere che, per colpa di un decreto confuso, a pagare siano le imprese che rispettano le regole, creano occupazione e innovano i nostri territori.

Mauro CALDERONI – Consigliere regionale del Partito Democratico

Referendum, urne chiuse: a Torino affluenza intorno al 41%

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9 GIUGNO

Alla chiusura dei seggi  l’affluenza a Torino è di circa il 40%,  il quorum non sarà comunque raggiunto. In Piemonte ha votato il 31% degli elettori.

L’Ufficio Elettorale ha comunicato le affluenze finali degli elettori rilevata alle ore 15 di oggi, lunedì 9 giugno 2025, nei 931 seggi per i cinque quesiti referendari:

Quesito numero 1: 41,37%
Totale maschi: 40,22%
Totale femmine: 42,39%
«Contratto di lavoro a tutele crescenti – Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione»
(Scheda di colore verde chiaro)

Quesito numero 2: 41,36,%
Totale maschi: 40,24%
Totale femmine: 42,37%
«Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale»
(Scheda di colore arancione)

Quesito numero 3: 41,38%
Totale maschi: 40,25%
Totale femmine: 42,38%
«Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi»
(Scheda di colore grigio)

Quesito numero 4: 41,41%
Totale maschi: 40,29%
Totale femmine: 42,40%
«Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione»
(Scheda di colore rosso rubino)

Quesito numero 5: 41,51%
Totale maschi: 40,45%
Totale femmine: 42,47%
«Cittadinanza italiana: dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana»
(Scheda di colore giallo)

La precedente tornata elettorale di referendum (2022) si è svolta in una sola giornata e pertanto non è possibile fare un raffronto a livello di affluenze.

Immediatamente dopo la chiusura dei seggi sono iniziate le operazioni di scrutinio. I risultati dello spoglio in tempo reale sono consultabili all’indirizzo: https://elezioni.comune.torino.it/2025/referendumabrogativi/

TORINO CLICK

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8 GIUGNO

Alle 23 è del 32,2 per cento l’affluenza alle urne a Torino. In Piemonte del 26,95%.

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È attorno al 20% in Piemonte l’affluenza per il referendum. Questo il dato delle ore 19

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Domenica 8 e lunedì 9 giugno 2025 i cittadini italiani sono chiamati a esprimersi sui referendum abrogativi relativi a cinque quesiti in tema di lavoro e cittadinanza.  I seggi saranno aperti la domenica dalle ore 7 alle 23 e il lunedì dalle ore 7 alle ore 15. Le operazioni di spoglio inizieranno alle ore 15 di lunedì 9 giugno. La Città di Torino invita gli elettori a controllare la propria tessera elettorale e ricorda che in caso di tessera smarrita o con gli spazi tutti timbrati, occorre richiedere un duplicato o una nuova tessera.

Rilascio tessera elettorale
La tessera elettorale può essere richiesta fino a giovedì 5 giugno presso l’Ufficio elettorale di corso Valdocco 20 – aperto con orario continuato dalle ore 8.15 alle 15 – e presso le anagrafi decentrate, durante i consueti orari di apertura. Nelle giornate di venerdì 6, sabato 7, domenica 8 e lunedì 9 giugno l’ufficio elettorale, la sede dell’anagrafe centrale e di alcune sedi decentrate saranno aperte in via straordinaria per il rilascio delle tessere e dei duplicati, con le seguenti modalità:

Ufficio Elettorale (corso Valdocco 20, piano rialzato):
– Venerdì 6 e sabato 7 giugno dalle ore 8.15 alle 18
– Domenica 8 giugno dalle ore 7 alle 23
– Lunedì 9 giugno dalle ore 7 alle 15

Anagrafi decentrate
Circ. 2 via Guido Reni 96/15 – Circ. 3 corso Racconigi 94 – Circ. 5 via Stradella 192 – Circ. 8 via Campana 30:
– Sabato 7 e domenica 8 giugno dalle ore 8.30 alle 18

Anagrafe centrale (via C.I.Giulio 22):
– Venerdì 6 giugno dalle ore 14.30 alle 18
– Sabato 7 giugno dalle ore 8.30 alle 18
– Domenica 8 giugno dalle ore 7 alle 23
– Lunedì 9 giugno dalle ore 7 alle 15

Esclusivamente presso l’anagrafe Centrale di via Giulio 22 sarà possibile ottenere anche il duplicato della carta d’identità nel caso in cui l’elettore fosse privo di documenti di riconoscimento.

Deterioramento – smarrimento tessera elettorale: in caso di smarrimento l’elettore può richiedere un duplicato della tessera elettorale, previa autocertificazione, senza necessità di denuncia all’Autorità competente; qualora la tessera risulti deteriorata questa va riconsegnata.

Per il rilascio del duplicato occorre esibire un documento di riconoscimento, mentre per l’emissione di una nuova tessera occorre esibire, oltre al documento d’identità, la vecchia tessera con tutti i diciotto spazi per la certificazione del voto timbrati.

Gli elettori con tessera elettorale completa per esaurimento degli spazi disponibili ed impossibilitati a recarsi presso gli uffici comunali potranno stampare autonomamente il proprio attestato sostitutivo della tessera elettorale, valido solo per la votazione di domenica 8 e lunedì 9 giugno, attraverso la piattaforma TorinoFacile. Il servizio sarà accessibile tramite SPID, CIEid, CNS collegandosi al link https://servizi.torinofacile.it da giovedì 5 giugno e fino alle ore 15 di lunedì 9 giugno. L’attestato sostitutivo è in carta libera e non può essere richiesto per gli altri componenti del nucleo familiare.

Trasporto gratuito per impossibilitati a recarsi ai seggio
Domenica 8 e lunedì 9 giugno la Città di Torino organizza un servizio di trasporto assistito e gratuito per accompagnare ai seggi gli elettori impossibilitati o con grave riduzione della capacità di deambulazione autonoma. Telefonando al numero 011.01128008 è possibile prenotare il servizio, con le seguenti modalità:
– Fino a venerdì 6 giugno dalle ore 9 alle 13 e dalle ore 14 alle 17
– Sabato 7 e domenica 8 giugno dalle ore 9 alle 17
– Lunedì 9 giugno dalle ore 9 alle 11.

Variazione sezione
Per inagibilità della scuola Franchetti di via Randaccio 60, le sezioni elettorali 428,  429, 443, 446, 447 sono state spostate temporaneamente alla scuola Saba di Via Carlo Lorenzini 4.
Accedendo alla Sezione ToSeggio della pagina Servizio Elettorale del sito della Città di Torino (http://www.comune.torino.it/elezioni/toseggio.shtml) e inserendo via e numero civico di residenza è possibile conoscere il numero e l’ubicazione della propria sezione elettorale.

Come si vota
Per votare sono necessari un documento di riconoscimento personale (qualsiasi documento di identificazione munito di fotografia rilasciato dalla Pubblica Amministrazione; patente di guida; ricevuta carta identità elettronica) e la tessera elettorale personale a carattere permanente. L’identificazione dell’elettore è possibile anche nel caso di carte di identità e altri documenti di riconoscimento rilasciati dalla pubblica amministrazione scaduti, purché siano sotto ogni altro aspetto regolari e assicurino l’identificazione dell’elettore. In mancanza di un idoneo documento, l’identificazione può avvenire per attestazione di uno dei componenti del seggio che conosca personalmente l’elettore.
All’elettore verranno consegnate cinque schede, una per ciascun referendum abrogativo.

Dati e curiosità
633.309 sono i cittadini torinesi aventi diritto al voto (333.772 femmine e 299.537 maschi).
I torinesi che votano per la prima volta sono 24.939, dato che comprende: nuovi maggiorenni, nuovi residenti, nuovi cittadini italiani, ripristini residenza provenienti da irreperibilità.
I neomaggiorenni sono in totale 7344 (3527 femmine e 3817 maschi), quelli che compiranno 18 anni l’8 giugno sono 16 (10 femmine e 6 maschi). I centenari al 9 giugno sono 487 (387 femmine e 97 maschi); l’elettrice più longeva è la signora Anna, che il 7 giugno compirà 110 anni.
Le sezioni elettorali in tutto il territorio cittadino sono 931: 919 ordinarie (tra cui 49 sezioni speciali con raccolta del voto presso luoghi di cura o di detenzione e 50 sezioni volanti) e 12 speciali per studenti fuori sede.  In totale sono 980 i Presidenti nominati (919 sezioni ordinarie + 12 sezioni studenti fuori sede + 49 seggi speciali) e 2903 gli scrutatori. I loro compensi esentasse, previsti dalla Legge, sono:
– Presidenti: 262 euro
– Scrutatori – segretari: 192 euro
– Scrutatori di seggio speciale: 53 euro
– Presidenti di seggio speciale: 79 euro

A seguito della notifica dei decreti di nomina, le rinunce all’incarico ammontano circa al 30%, un dato fisiologico e in linea con le attese. Per sostituirli, la Città attingerà da una banca dati di coloro che, iscritti nelle liste elettorali di Torino, si rendono disponibili a sostituire i presidenti e gli scrutatori impossibilitati a garantire la loro presenza ai seggi. Su TorinoFacile è possibile compilare online l’istanza di disponibilità fino a venerdì 6 giugno compreso; entro tale data ci si può sempre candidare a ricoprire l’incarico di presidente di seggio.
Ad oggi le disponibilità ricevute ammontano già a 3894 per gli scrutatori, con un’adesione significativa da parte dei più giovani, e a 746 per i presidenti. Per essere inseriti in questi elenchi c’è ancora tempo fino alla fine della giornata di venerdì 6 giugno.

Voto studenti fuori sede
In occasione delle consultazioni referendarie, gli studenti iscritti nelle liste elettorali del Comune di Torino, che per motivi di studio si trovino domiciliati per un periodo di almeno tre mesi in un comune di una regione diversa dal Piemonte, possono esercitare il diritto di voto fuori sede dopo aver presentato istanza di ammissione al voto. Il numero di studenti torinesi fuori sede che hanno richiesto di esercitare il diritto di voto fuori sede è di 472. Il numero di studenti fuori sede che hanno richiesto di esercitare il diritto di voto a Torino è di 9.300.

I numeri della macchina organizzativa comunale
Sono circa 1500 i dipendenti della Città di Torino, provenienti da varie direzioni, impegnati per assicurare il diritto di voto alle torinesi e ai torinesi durante la tornata elettorale di domenica 8 e lunedì 9 giugno.
Oltre ai servizi Civici e ai Sistemi informativi, nelle diverse fasi sono impiegati gli agenti di Polizia Municipale, i dipendenti dei servizio economato, del servizio patrimonio, dei servizi tecnici, dei servizi educativi, del servizio autorimesse, dei servizi sociali, della Protezione civile e della Segreteria generale.
A supportare le operazioni di apertura dei seggi nelle scuole saranno presenti circa 300 operatori della Polizia Locale mentre circa 80 saranno impegnati nei vari plessi nel corso delle operazioni di voto a tutela dell’ordine pubblico.  Per tutta la durata delle operazioni di voto e di spoglio sarà in funzione un call-center elettorale con operatori pronti a rispondere ai quesiti posti dai presidenti di seggio, mentre il personale tecnico comunale assicurerà il buon funzionamento delle attrezzature informatiche, telefoniche, delle strutture e degli impianti. Saranno inoltre al lavoro circa 40 addetti comunali con il compito di raccogliere i dati di affluenza e scrutini, coordinare i rilevatori, inserire i dati delle sezioni comunicate dalla Polizia Locale. Durante il voto il personale dei servizi sociali sarà inoltre operativo per garantire un servizio di trasporto ed assistenza alle persone con gravi limitazioni di deambulazione per l’esercizio del diritto di voto.

Nuovo polo logistico elettorale
Al termine di ciascuna operazione di spoglio, la riconsegna del materiale elettorale al centro di raccolta avverrà direttamente presso i plessi di voto, tramite personale comunale delegato dal Sindaco: si tratta di una nuova modalità organizzativa che viene introdotta con lo scopo di semplificare l’attività di raccolta, garantendo maggiore efficienza e sicurezza. Novità anche per il polo logistico, con la nuova sede di via Ponchielli 66 che sostituisce il Quinto Padiglione di Torino Esposizioni, interessato dai lavori di riqualificazione del Parco del Valentino. Qui saranno al lavoro 160 dipendenti dei servizi civici comunali.

Info e approfondimenti
http://www.comune.torino.it/elezioni/referendum2025.shtml
Ufficio Elettorale tel. 011.01125245 – 011.01125393 – 011.01125229

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Referendum, Nallo (IV): Torino conferma la sua voglia di partecipare

“È un dato positivo che a Torino l’affluenza sia nettamente sopra la media nazionale”, dichiara la consigliera regionale Vittoria Nallo (Stati Uniti d’Europa per il Piemonte). “Torino si conferma una città viva, universitaria, con una forte voglia di partecipare. Siamo anche la provincia con il maggior numero di richieste di voto fuorisede per motivi di studio: un segnale importante, soprattutto da parte delle nuove generazioni”, prosegue Nallo. “Il quorum sappiamo che non sarà raggiunto, ma era prevedibile: i quesiti sul lavoro erano superati e ideologici. Ripartiamo però da chi ha comunque scelto di andare votare.”

Grimaldi (AVS): A Gaza deve tornare l’ONU

“L’equipaggio della nave Madleen della Freedom Flotilla è stato arrestato qualche ora fa dall’esercito israeliano, che ha attaccato la nave in acque internazionali e confiscato gli aiuti. Nessun Paese ha tentato di fermare Israele e le sue forze militari, che si comportano come violenti predoni del mare. Chiediamo a gran voce che le autorità israeliane fermino ennesimo crimine di guerra. A Gaza devono tornare ONU e diritto internazionale. Fuori devono restare i criminali di guerra, non gli aiuti” – lo dichiara il Vicecapogruppo di AVS alla Camera, Marco Grimaldi.