Si è conclusa con un bilancio positivo l’iniziativa “Natale Solidale”, promossa dal Nazionale di Forza Italia Giovani e a cui ha aderito anche Forza Italia Giovani Torino. Nella mattinata di Domenica 14 Dicembre i ragazzi hanno organizzato una raccolta di generi alimentari in piazza Respighi, nel quartiere Barriera di Milano.
Nel corso dell’iniziativa sono stati raccolti 5 scatoloni di alimenti a lunga conservazione, per un totale di circa 80kg, destinati a sostenere le persone e le famiglie in difficoltà del territorio. L’evento ha visto una buona partecipazione dei residenti, rivelandosi anche un’importante occasione di dialogo diretto con il quartiere.
Alla raccolta erano presenti il segretario regionale Maria Vittoria Marocco, il segretario cittadino di Forza Italia Giovani Torino, Veronica Pratis ed il segretario provinciale di Forza Italia Giovani, Alessandro Vicari, a testimonianza di una piena e concreta collaborazione tra il livello cittadino e quello provinciale del movimento giovanile.
Ecco quanto dichiara Maria Vittoria: “La bellissima iniziativa della segreteria nazionale “Natale Solidale” sta dando grandi risultati nella nostra regione e ogni donazione ci riempie il cuore perché insieme potremo aiutare persone che stanno attraversando un momento di difficoltà e nel nostro piccolo
vogliamo fare la nostra parte per sostenere queste realtà che sono un pilastro fondamentale della nostra comunità.
Un grazie speciale al giovanile di Torino per aver organizzato questo appuntamento e a Martina Ratta, responsabile nazionale per il sociale”.
«I cittadini hanno davvero apprezzato il nostro operato – ha dichiarato Veronica Pratis –. Durante la mattinata abbiamo avuto modo di scambiare due parole con molti residenti, che hanno denunciato la necessità di una maggiore sicurezza nella zona e, soprattutto, il bisogno di nuovi volti in politica, capaci di ascoltare e di essere presenti sul territorio».
Un’iniziativa che conferma l’impegno di Forza Italia Giovani Torino non solo sul fronte della solidarietà, ma anche nell’ascolto delle istanze dei quartieri, con particolare attenzione alle periferie cittadine

tanti anni fa, più di mezzo secolo, ci trovammo giovanissimi a militare nella Gioventù Liberale Italiana. Non ci trovammo sulle stesse posizioni, ma rimase sempre inalterato un rispetto reciproco, anche quando fummo su posizioni lontane. Ho letto con la dovuta attenzione l’articolo scritto insieme al tuo collega Mittone sul referendum relativo alla magistratura in seguito alla Legge Nordio. Il limite di questa legge è che essa non riguarda la responsabilità dei giudici, tema mai affrontato e risolto, ma non mi pare di cogliere un tuo particolare interesse per questo argomento come, invece, dimostrarono i radicali con Tortora che venne abbandonato a sé stesso proprio dai liberali di Zanone. Un momento infelice della storia del PLI, se si esclude Alfredo Biondi che fu uno dei difensori di Enzo. Si può discutere sulla Legge Nordio ed anch’io non la considero l’optimum; essa tuttavia è un lodevole tentativo di superare l’esagerato potere delle correnti politiche all’interno della Magistratura, un potere davvero patologico se si pensa allo scandalo devastante di Palamara che non si può accantonare come un incidente casuale e solo personale. L’eccessiva politicizzazione di una parte di Magistrati va arginata a tutela del diritto da parte del cittadino ad una giustizia giusta e indipendente. L’ indipendenza del giudice non è solo un diritto, ma un dovere dei magistrati. Molte delle tue osservazioni possono essere condivisibili anche perché provengono da un’esperienza di mezzo secolo di avvocatura iniziata nello studio della comune amica Magnani Noya, sicuramente garantista anche nelle sue scelte politiche che non esitò a stare dalla parte di Craxi dopo il suo tramonto politico e le condanne. Quello che si stenta a capire è se tu e il tuo collega voterete Sì o No al referendum. La stragrande maggioranza degli avvocati voterà Sì, anche ambienti qualificati della sinistra hanno annunciato un voto favorevole alla separazione delle carriere e ai due CSM che rappresentano il punto più importante della riforma. Tu sembri a metà strada tra il Sì e il No, anzi più favorevole al No come l’avvocato Grosso che ha scelto di presiedere il Comitato per il No, memore anche dei suoi illustri precedenti famigliari. Io invece non posso dimenticare la grande lezione liberale di Vittorio Chiusano, principe del Foro, che accompagnò con favore la riforma Vassalli, vedendone tuttavia la incompletezza. Vorrei anche ricordare la lezione di Pannella e di Sciascia e la tragedia di Tortora che sembrano interessarvi poco. Ma per i liberali valgono più che mai quelle posizioni autenticamente radicali nel senso storico della parola: da Pannunzio a Pannella, a Mellini. Quei nomi restano una guida e una bandiera più che mai oggi.
L’unità sindacale, da sempre, è stato quasi un totem delle grandi organizzazioni sindacali del