POLITICA

Pompeo (Pd): “Chiusura OMI Group  Moncalieri: appello alla Regione”

 Laura Pompeo, Consigliera regionale del Partito Democratico, esprime forte preoccupazione per la recente notizia della chiusura dello stabilimento OMI Group di Moncalieri, un evento che avrà ripercussioni significative non solo sugli 11 lavoratori direttamente colpiti, ma anche sull’indotto e sull’intero tessuto economico e sociale del territorio.

“L’OMI Group, specializzato nella produzione di componenti meccanici di precisione per il settore automobilistico, si trova al centro della crisi globale dell’auto, causata anche dalla transizione verso la mobilità elettrica, che ha già ridotto la competitività di un’industria storicamente vitale per la nostra Regione. La chiusura dello stabilimento non rappresenta solo una perdita di posti di lavoro, ma anche una minaccia per la stabilità economica delle famiglie coinvolte e per la coesione sociale della comunità di Moncalieri. È fondamentale che la Regione Piemonte intervenga tempestivamente per affrontare questa emergenza e per evitare la dispersione delle competenze professionali, come richiesto anche dalle organizzazioni sindacali che hanno sollecitato l’apertura di un tavolo di crisi regionale. Per fare chiarezza su quali impegni la Giunta intenda prendere ho presentato un’interrogazione all’Assessore Chiorino” afferma Laura Pompeo.

“La crisi del settore automobilistico richiede una risposta coordinata e tempestiva, con l’attivazione di politiche di riconversione industriale che promuovano innovazione e sostenibilità. Voglio sapere dalla Regione se fosse a conoscenza della situazione dello stabilimento OMI Group prima dell’annuncio di chiusura e, in caso di risposta affermativa, quali azioni siano state intraprese per prevenirla, se sia stato attivato un tavolo di crisi regionale e quali interlocuzioni siano state avviate con l’azienda, i sindacati e gli enti locali, quali strumenti di sostegno, come incentivi per la riconversione, siano stati messi in campo per garantire la continuità produttiva o la reindustrializzazione del sito. Inoltre, chiedo all’Assessore se siano previste azioni concrete per la ricollocazione dei lavoratori licenziati, attraverso politiche attive del lavoro e percorsi di riqualificazione professionale e quali interventi strategici la Regione intende adottare per affrontare la crisi strutturale del settore automobilistico, promuovendo innovazione e sostenendo le imprese della filiera” precisa la Consigliera regionale Pd.

“Non possiamo permettere che la chiusura di OMI Group segni un ulteriore passo verso la deindustrializzazione della nostra regione. È tempo di agire con determinazione e responsabilità per garantire un futuro sostenibile e competitivo all’industria piemontese” conclude Laura Pompeo.

cs

Sicurezza, Ruffino: “Più competenze al sindaco ma no al modello Caivano”

“Chi pensa che le periferie italiane, di Torino o di altre metropoli, siano assimilabili a Caivano rischia di prendere lucciole per lanterne. Conosco bene la situazione del capoluogo piemontese e di Barriera. E proprio per la conoscenza del fenomeno movida e della degenerazione che esso subisce in quello e in qualche altro quartiere di Torino, ho presentato tre mesi fa una proposta di legge volta ad regolamentare i minimarket o banglamarket, accrescere le competenze dei sindaci, ad esempio consentendo di adottare provvedimenti restrittivi di durata annuale, eventualmente rinnovabile, con la prescrizione di limitare gli orari di apertura degli esercizi di vicinato comprendendoli nella fascia oraria dalle 7 alle 22. Con la facoltà, ovviamente, riconosciuta all’esercente di determinare liberamente all’interno di quella fascia le 13 ore di attività.
Credo che si tratti di una proposta ragionevole, flessibile e agevolmente rispettabile da tutti quegli esercenti che somministrano o vendono bevande alcoliche in quartieri attenzionati per disordini o alta frequenza di piccola criminalità e spacciatori. Prima di arrivare al modello Caivano o di mandare in strada l’esercito, trovo che sia ragionevole approcciare la questione con gli strumenti ordinari, ampliando le competenze del sindaco”.
Lo dichiara Daniela Ruffino, deputata e commissario di Azione in Piemonte.

Sergio Bartoli: “Un pensiero ai più fragili e un augurio di crescita al Piemonte”

Natale 2024

Caro direttore,

in qualità di Consigliere Regionale del Piemonte e Presidente della Commissione Ambiente, desidero rivolgere a tutti i cittadini piemontesi i miei più sinceri auguri di un sereno Natale e di un felice Anno Nuovo.

Le festività natalizie sono un momento di riflessione e di vicinanza, in cui è importante ricordare chi vive situazioni di difficoltà. Un pensiero particolare va alle persone più fragili, a chi è solo o sta affrontando momenti di sofferenza, affinché non si senta abbandonato e possa contare sul sostegno della comunità e delle istituzioni.

Voglio esprimere profonda gratitudine alle forze dell’ordine, ai volontari, ai lavoratori della sanità, agli insegnanti e a tutti coloro che, con il loro impegno quotidiano, garantiscono sicurezza, aiuto e opportunità di crescita alla nostra Regione. La loro dedizione è un esempio prezioso per tutti noi.

Nel 2024 abbiamo fatto passi avanti per tutelare il nostro territorio e migliorare la qualità della vita, e nel 2025 ci impegneremo a portare avanti con determinazione questo percorso, puntando sempre al benessere collettivo e alla salvaguardia del nostro Piemonte.

Che queste feste possano portare pace e serenità nelle case di ciascuno, e che il nuovo anno sia un’occasione per costruire insieme un futuro migliore.

 

Sergio Bartoli

Presidente Commissione Ambiente

Consigliere regionale del Piemonte

Nuovi fondi  Metro 1: una visione Comune per il futuro della Mobilità

Lo Stato ha assegnato ulteriori 8,5 milioni di euro per il prolungamento della Linea 1 della Metropolitana di Torino fino a Cascine Vica, nel comune di Rivoli. Questi fondi saranno fondamentali per affrontare l’aumento dei costi dei materiali necessari alla realizzazione del progetto, assicurando così il rispetto dei tempi previsti per il completamento dei lavori, atteso per la primavera del 2026.
Questo importante finanziamento si aggiunge ai fondi precedentemente stanziati, ma, come noto, rispetto ai 26 milioni ancora necessari, questa somma rappresenta un passo significativo verso il completamento di un’opera essenziale per il miglioramento della mobilità urbana nella nostra regione.

“In questo contesto, voglio sottolineare l’impegno congiunto che noi e la città di Collegno abbiamo assunto per il territorio.” – dichiara il Sindaco di Rivoli, Alessandro Errigo – “Il 16 gennaio, si svolgerà un consiglio comunale congiunto, dove presenteremo un protocollo di intesa che entrambe le città si impegnano a firmare. Questo protocollo prevede un investimento di 10 milioni di euro per il rifacimento totale di corso Francia, dimostrando così il forte credo nel progetto della metropolitana e nell’importanza di corso Francia per la nostra comunità.”
Per il Sindaco di Collegno, Matteo Cavallone: «Questo stanziamento è un ottimo segnale, ma la città di Collegno sarà soddisfatta solamente quando tutti i 26 milioni di euro che mancano per la fine della tratta Fermi-Cascine Vica verranno stanziati. Tra l’altro sappiamo che il comune di Torino ha richiesto al Ministero il trasferimento di 24 milioni della tratta Lingotto-Bengasi alla tratta Fermi-Cascine Vica e quindi auspichiamo che il ministero confermi lo spostamento delle risorse»

“La nostra determinazione a investire nelle infrastrutture rispecchia il desiderio di garantire una migliore mobilità tra le città e, in particolare, con Torino.” – affermano Errigo e Cavallone – “È nostro dovere minimizzare i disagi, che purtroppo persistono dal 2019, per gli esercizi commerciali nell’area interessata dai lavori. È essenziale non prolungare ulteriormente i tempi di realizzazione di quest’opera tanto attesa.”

 

Siamo ovviamente contenti dell’arrivo di questi nuovi fondi. Continueremo a lavorare assiduamente per garantire che il futuro della mobilità nella nostra regione sia sostenibile e all’altezza delle esigenze dei cittadini.

ERRIGO SINDACO

Rivoli, è ora!

Fontana (Fi): “Aumento spaccio figlio del malessere socio economico”

“L’aumento del 35% dei reati di spaccio a Torino segna in modo chiaro il malessere socio economico che si vive a Torino. Questi dati non aggiungono nulla a quanto già certificato dalla classifica pubblicata qualche giorno fa dal Sole24Ore, si limitano a confermarli. Torino è un città che a differenza di quanto propagandato dall’Amministrazione Lo Russo soffre maledettamente una crisi senza soluzione di continuità e che viene espressa con l’aumento dell’utilizzo della droga, della violenza e dei danneggiamenti. La ricetta della città a vocazione esclusivamente terziaria non funziona e chi vive le periferie, non solo in campagna elettorale, lo sa perfettamente. Siamo una delle città più cassa integrate d’Italia e con la disoccupazione giovanile più alta: questo significa creare generazioni che sprofondano nell’infelicità e nel pessimismo per il domani. Non è sufficiente aumentare le forze dell’ordine, cosa sacrosanta, ma è necessario risolvere a monte il problema ripensando la città e soprattutto le periferie, rispolverando politiche industriali e facendo sistema con il Governo, non mettendosi in competizione se non in contrapposizione con esso. La retorica del Pd a Torino è aggressiva e lo si vede dalle manifestazione di piazza, così come dalle soluzioni prospettate: una su tutte legalizzare Askatasuna. È necessario pensare meno alle battaglie ideologiche e tornare ad occuparsi di sociale e di garantire la dignità di un lavoro ai torinesi”. Ad affermarlo il segretario di Forza Italia di Torino Marco Fontana con i suoi vice Giacinto Marra, Romina Lauretta e Beatrice Rinaudo.

Colpi in strada a Barriera. Montaruli (FDI): Situazione insostenibile

“Le immagini di un ragazzo che spara in aria mentre è in strada sono sconvolgenti e sintomo di una situazione non più sostenibile, a cui vanno trovate soluzioni non più rinviabili.
Questo episodio si aggiunge ad una quotidianità fatta di capannelli, gang e organizzazioni dedite allo spaccio. Chiediamo che il Comitato provinciale per la sicurezza attui misure straordinarie per la zona nord di Torino. Al tempo stesso chiedo al Governo di considerare Barriera tra le aree periferiche da inserire nell’elenco delle zone a. dove applicare il modello Caivano” lo dichiara la vicecapogruppo di Fdi alla Camera Augusta Montaruli.

La letterina di Giachino a Babbo Natale

Caro Babbo Natale,
Lo so bene che non ho più l’età per scriverti, lo faccio solo perché qua a Torino chi conta non ascolta il grido di dolore e si gira dall’altra parte. Lo so che , per chi si impegna in politica , cioè nel governo della Città o del Paese, i problemi dovrebbero essere affrontati e risolti con la buona amministrazione,  ma  sono ormai 15 anni che dico ai Sindaci che Torino ha una crescita economica molto bassa e che la metà della Città che quindici anni fa stava  male oggi sta peggio. Pensa che ieri pomeriggio sono andato a visitare una bella Mostra  a San Raffaele Cimena e al secondo quadro che stavo guardando, il ritorno al colore di Gianni Bini, mi son messo a parlare della importanza della politica a una bella Signora, Teresa, cui avevo appena chiesto informazioni sul dipinto centrale, la NOIA di Ermanno Mantelli.
Però, caro Babbo Natale, a Torino i problemi sono tanti e crescono anche se i grandi giornali della Città tendono a nasconderli sotto i grandi eventi, le paginate dei grandi chef, che solo un due per cento di torinesi possono permettersi etc.etc. Aumentano le persone che vivono sotto i portici, aumentano i cassa integrati perchè l’Europa ha dato un colpo mortale  alla industria dell’auto , con l’appoggio della Schlein che si fa consigliare sui colori dei suoi abiti ma che non ha mai mangiato con un cassa integrato o con un disoccupato. Anche in Bassa Valle di Susa aumentano i problemi perché li han paura di avere cantieri e polveri per dieci anni e non capiscono che per avere un futuro di lavoro e di benessere bisogna fare i sacrifici, che mia madre faceva quando doveva tirare su tre figli , abitando al quarto piano senza ascensore e senza lavatrice e TV.  Mia mamma, quinta elementare, che mi viene da piangere mentre Ti scrivo, mi diceva sul letto, sul quale è morta, “Mino facevamo i sacrifici ma sapevamo che dopo saremmo stati meglio”, oggi invece avete meno speranza…
Caro Babbo Natale portaci 150 libri sulla vita politica del più grande uomo di governo che abbiamo avuto, Cavour , da dare ai nostri eletti in Consiglio Comunale, Regionale e al Parlamento perché studino e governino meglio perché questo è il compito degli eletti. Fa che in Consiglio Comunale e Regionale si discuta anche dei problemi della FIAT che è ancora  l’industria più importante di Torino insieme alle aziende dell’indotto. Lo dico perché questo 2025 che arriva sarà un anno difficile.
Caro Babbo Natale ricorda al Sindaco che i  cittadino dei Quartieri  svantaggiati da Barriera di Milano a Aurora , da Mirafiori Nord e Sud , non sono figli di un Dio minore così da vivere in mezzo a spacciatori e a violenti senza avere i servizi che il Partito della ZTL ha fornito alla metà della Città che sta bene. Babbo Natale non farti distrarre dalle Feste eleganti e dai fuochi d’artificio , vai a Messa da Don Franco di Bardonecchia o da Don Stefano a S. Mauro o dal Parroco del San Luigi e li vedrai che la Speranza che arriva dal Cielo e’ destinata a tutti ma poi qui , chissà perché , sulla terra arriva solo a qualcuno.Caro Babbo Natale se vuoi approfondire possiamo trovarci in una trattoria alla buona a mangiare una cotoletta alla piemontese e una fetta di panettone così mi consigli come portare la Speranza ai tanti che in questi giorni di festa hanno la gioia strozzata dai problemi.
Ti voglio bene,
Mino GIACHINO 

Centro, questa volta Bettini ha ragione

LO SCENARIO POLITICO  di Giorgio Merlo


Goffredo Bettini è una personalità politica che, di norma, non dice mai cose banali o scontate.
Detto con altre parole, è un vero interlocutore politico. Certo, e come ovvio, Bettini continua ad
essere un perfetto distillato del comunismo nella sua versione italiana. In lui si rintracciano e si
rivedono tutti i paradigmi essenziali del Pci, nessuno escluso. Perchè anche se la ‘casa madre’ si
è esaurita per conclamato e manifesto fallimento politico ed ideologico, è del tutto naturale che
restano intatte la cultura, la prassi e la concezione politica che deriva da quei postulati. E la sua
lettura della politica contemporanea conferma entrambi gli elementi: e cioè, la sua intelligenza
politica da un lato e la sua fedeltà all’antico impianto comunista dall’altro.

E, per fermarsi alla riflessione su come ricostruire un Centro nella coalizione di sinistra e
progressista, le tesi di Bettini non solo sono interessanti ma sono anche azzeccate perchè quasi
oggettive.

Per farla breve, Bettini sostiene che nella coalizione di sinistra e progressista è necessaria una
presenza centrista. Ed ha perfettamente ragione. Ma non un vago ed indistinto centro cattolico e
riformista. Quello già esiste ed è presente nel Pd che era, e resta, un partito di centrosinistra.
Senza trattino. Perchè il Pd è nato, appunto, come un partito di centrosinistra per la fattiva e
costruttiva collaborazione tra gli ex comunisti e la sinistra democristiana. Con altri approcci
culturali, politici, sociali e programmatici come ovvio e quasi scontato. Dopodichè è di tutta
evidenza che il Pd di Marini, Veltroni, Rutelli e D’Alema non è più quello della Schlein. L’attuale
guida politica del Pd, espressione di una sinistra radicale, massimalista e libertaria è lontana anni
luce da quel partito. Ma questo è anche, e soprattutto, il frutto della evoluzione dei tempi e del
cambiamento repentino delle classi dirigenti. Il dato di fondo, però, e per tornare a Bettini, è che la
presenza centrista che oggi serve – ed è quantomai necessaria – alla coalizione progressista è
quella di avere un polo liberale, repubblicano, liberista, libertario e modernizzante che sia in grado
di saper incidere in una alleanza fortemente sbilanciata a sinistra. Nulla a che vedere, quindi, con
un centro cattolico. Anche perchè, ed è una riessione nota anche ai sassi, il Ppi prima e poi la
Margherita sono conuiti quasi per intero nel Partito democratico. Quasi 20 anni fa, tra l’altro. Ed
è del tutto naturale che il Pd non imploda al suo interno per dar vita ad un altro polo centrista. Nè
è prevista, almeno ad oggi, una fuga di massa dal Pd dei cattolici e dei centristi presenti in quel
partito – che, tra l’altro, è anche in crescita elettorale – per approdare in un indistinto
raggruppamento centrista.

Per questi motivi, semplici ma chiari ed essenziali, la riflessione di Bettini coglie nel segno.
Insomma, per dirla con altre parole, alla coalizione progressista serve una presenza simile a quella
che nella prima repubblica ricoprivano partiti come il PLI e il PRI. Cioè partiti con una forte
connotazione laicista, moderata e liberal/liberista che l’attuale Pd non riesce ad intercettare. Per
non parlare, come ovvio e persin naturale, della sinistra fondamentalista del trio Fratoianni/
Bonelli /Salis o dei populisti dei 5 stelle.

Questa è, oggi, la vera priorità e la vera emergenza per la coalizione che la segretaria del Pd sta
lentamente e “testardamente” costruendo e consolidando in alternativa al centro destra dove,
com’è altrettanto ovvio, per quanto riguarda il Centro la situazione è molto più semplice perchè
esiste un solo partito centrista che è Forza Italia.

Oltretutto, come ci dicono quasi tutti i sondaggisti, lo spazio elettorale del Centro non è adatto
illimitato. Il 7,6% ottenuto alle elezioni del 2022 con l’ormai famoso ‘Terzo polo’ poi miseramente
fallito, fu possibile perchè, come ripete sempre la Ghisleri, si trattava di un Centro che si è
presentato in autonomia rispetto ai due schieramenti maggioritari. Un’eventuale alleanza, nel caso
specico con la coalizione di sinistra, avrebbe un risultato molto diverso proprio perchè non si
tratterebbe più di un progetto politico autonomo ma semplicemente parte di una coalizione.
Comunque sia, e come sempre, la riflessione di Bettini è del tutto calzante e pertinente. E fa
discutere.

È morto a 70 anni Fabrizio Morri ex segretario Pd

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È deceduto questa mattina l’ex segretario del Pd di Torino Fabrizio Morri,  70 anni, era malato da alcuni anni.  Arrivato in Piemonte dalle Marche, inizio’ l’attività politica a Settimo e  a Torino, prima nel Pdup e poi nel Pci, nei Ds e nel Pd. Era stato parlamentare Pd per due legislature negli anni Duemila e segretario provinciale dal 2013 al 2017.