LIFESTYLE- Pagina 68

Maison Siccardi apre il primo monomarca a Torino

Maison Siccardi, brand italiano di alta pelletteria artigianale fondato nel 2012 dall’imprenditrice torinese Angelica Benoffi, si sposta dalla sede di piazza Zara e trova una nuova “casa” in centro a Torino: un raffinato spazio espositivo in via Matteo Pescatore 13/C, ai piedi della collina, a due passi da Piazza Vittorio e dal lungo Po.

Il nuovo showroom monomarca di Maison Siccardi è pensato come luogo di condivisione e scoperta, un nuovo indirizzo del fashion made in Turin, una vetrina – dedicata a torinesi e turisti – sull’arte dell’alta pelletteria e del design degli accessori italiani.

Vetrine colorate e creative, un grande tappeto etnico e caldi arredi vintage in legno accolgono una raffinata esposizione che racconta, attraverso i modelli iconici del marchio, l’universo versatile, elegante e originale firmato Siccardi.

Con i suoi conciatori e i suoi artigiani selezionati, Angelica Benoffi ha dato vita ad un brand che rappresenta il Made in Italy più autentico, quello che unisce sapientemente creatività e savoir faireà l’italienne, quello rispettoso e sostenibile, capace di salvaguardare l’artigianato, il lavoro equo, lento e tutelato, le persone e l’ambiente.

Angelica Benoffi, creatrice e anima di Maison Siccardi, racconta: “Il nuovo showroom è per noi un traguardo e una soddisfazione. Era da molto tempo che desideravamo riunire in un luogo unico le due anime della nostra attività: da una parte quella creativa progettuale e artistica e dall’altra quella di presentazione delle nostre collezioni e di vendita”.

 

Le borse, gli zaini e le pochette di Maison Siccardi raccontano la storia del patrimonio italiano dell’alta pelletteria. L’arte è parte essenziale del lavoro di ricerca da cui nascono illustrazioni originali ed esclusivi che rendono uniche le borse Maison Siccardi. Insieme ai designer interni della Maison collaborano alcuni artisti, pittori, designer e illustratori italiani selezionati da Angelica Benoffi collezione dopo collezione per contribuire alla creazione soggetti pittorici che ricorrono, come simboli segreti, nei rivestimenti, sui velluti e negli inserti delle borse, rendendole uniche.

Il mix tra la creatività di queste illustrazioni e il lavoro di ricerca stilistico sulla modellistica è la cifra distintiva che contraddistingue il brand e, insieme al monogramma ad ESSE, ne rende immediatamente riconoscibili tutti i modelli.

La S di SICCARDI evoca la sostanza dei sogni, la sfrenata speranza di bellezza e di senso, in cui lo stile italiano ritrova l’etica sociale e ambientale.

 

www.maisonsiccardi.com

Nuova stagione per il QUBI’ di via Parma

18 Settembre 2024 dalle 17:00 alle 21:00

Aperitivo e incontro per raccontare tutte le novità

Via Parma 75/C Torino

 

La buona tavola, la musica, i libri, il teatro, i laboratori didattici, i corsi di cucina: questi sono i contenuti della nuova stagione del QUBÌ a Torino.

Occorre mettersi in gioco q.b. per rilanciare un calendario di appuntamenti ed eventi fitto come quello del QUBI. Per chi ancora non la conoscesse QUBÌ (Quanto Basta) – acronimo dell’equilibrio dei sapori nelle ricette italiane – èun’associazione culturale di Torino situata nel Borgo Rossini, tra Via Parma e la Dora. Fondata nel 2010 come scuola di cucina, QUBI vuole valorizzare e promuovere il cibo come espressione della cultura, e contemporaneamente promuove il rispetto per la natura e l’ambiente che ci circonda.

L’Associazione Culturale QUBÌ è divenuta nel tempo un accogliente punto di riferimento per il quartiere, grazie alla ristorazione di qualità, ai numerosi eventi culturali, all’attenzione ai prodotti locali e all’eco-sostenibilità. QUBÌospita il centro distributivo dell’ALVEARE CHE DICE SI, mercato on-line di produttori sostenibili locali, e possiede al suo ingresso un distributore di acqua microfiltrata, naturale e frizzante, per contrastare l’inquinamento e ridurre notevolmente il consumo di plastica.

Il prossimo 18 Settembre, proprio per fare conoscere e fare rete con i cittadini del Borgo e non solo, QUBÌ organizza un aperitivo (gratuito con prenotazione obbligatoria) per raccontare e raccontarsi e presentare la nuova stagione eventi 2024/2025 per adulti e per bambini.

L’ingresso è riservato ai soci.

Per chi volesse partecipare scrivere – info@qubitorino.it – telefono a 3500543432

QUBÌ Via Parma 75/c Torino

Stella Cafè inaugura alla Fondazione Sandretto

Si inaugura alla Fondazione Sandretto di via Modane 20 “Stella Cafè”, che viene a riempire il vuoto lasciato dalla chiusura di Spazio 7, ristorante che con Alessandro Mecca si aggiudicò nel 2018 una stella Michelin. L’inaugurazione è affidata alla Prince, in programma giovedì 12 settembre a partire dalle ore 19. La location verrà gestita da Fabrizio Bocca, che è anche alla guida del Circolo della Stampa e della Pinacoteca Agnelli.Stella Cafè ha come Bar Lady Giulia Giacomelli. Durante la serata di giovedì sarà possibile sorseggiare drink, gustare i cibi di Berlicabarbis e ammirare le mostre in corso.

 

Mara Martellotta

Apre al Mercato Centrale una nuova bottega dal carattere innovativo, Affini Dry

 

 

Affini Dry è la nuova bottega del Mercato Centrale di Torino, una novità assoluta in città. Quello dell’alchol free è un nuovo scenario, un modello culturale che apre nuovi orizzonti e proietta verso nuove sfide di gusto e creatività, facendosi più interessante da indagare, e dimostrando che le nuove generazioni hanno sempre più interesse verso le proposte dry, ovvero analcoliche, di contenuto innovativo e qualità premiante. A questa specifica esigenza risponde oggi il Mercato Centrale di Torino con Affini Dry 0.0, un progetto di Davide Pinto, imprenditore torinese del food & beverage, e di Teresa Costantini, Bar Lady, innamorata del mondo “no alchol” e supportato dal team di Affini, che il 12 settembre aprirà negli spazi di Porta Palazzo, a Torino, con un format unico nel suo genere. Affini Dry 0.0 sarà infatti il primo Dry Bar uncrafted, un luogo di sperimentazione della mixologyalchol free e, per la prima volta, unbottled. Tutte le preparazioni sono fatte “home made”, lavorando con le fermentazioni, con la dealcolazione, con una filosofia contraria ai rifiuti, che punta a riutilizzare ogni singola materia prima. Anche nella dealcolazionedel vermouth l’alchol verrà riciclato presso Affini San Salvario, in un’ottica di sostenibilità. Un luogo di artigianalità e scoperta di ricerca e costruzione di un prodotto totalmente nuovo e diverso, che risponde de alle esigenze di un pubblico alchol free portandolo a un’assoluta eccellenza. Il risultato di questo progetto è dato da una drink list sperimentale completamente nuova, realizzata in un ambiente inclusivo dove la curiosità è il motore dell’inventiva. Spezie, frutta fresca, materie prime vegetali autoprodotte e a km 0 acquistate al mercato di Porta Palazzo e presso storiche botteghe locali come Rinaldi o Lucchito, saranno i grandi protagonisti con grande attenzione data alla fermentazione, dalle acetiche, come il kombuca, le lattofermentazioni di verdure da gustare come tapas con i drink. Affini Dry 0.0, come tipico delle botteghe che popolano il Mercato Centrale, vuole essere un luogo di divulgazione culturale, grazie al racconto dell’enorme lavoro fatto sul nuovo modo, totalmente artigianale, di bere. In questo senso andranno le Masterclass aperte al pubblico, che verranno organizzate negli spazi del Mercato Centrale di Torino, per imparare ad approcciare i fermentati e i drink senza alchol.

 

Mara Martellotta

Calici d’arte in cortile. Il territorio del Pinerolese e i suoi vini

 

Lo scorso weekend si è svolta
presso Società di Mutuo Soccorso
Via Silvio Pellico, 19 10064 Pinerolo TO
06 Settembre 2024 – 08 Settembre 2024
Orari 17.30 – 23.30 / 21

all’interno della Fiera dell’Artigianato del Pinerolese Calici in cortile, tre giorni per conoscere il territorio del Pinerolese, i suoi vini e i incontrare i produttori, con banchi d’assaggio e approfondimenti tematici.

PROGRAMMA
Banchi di degustazione a cura del Consorzio di tutela vini DOC Pinerolese
Masterclass a cura di AIS Piemonte 
Sabato 7 settembre, ore 20
I vini rossi del Pinerolese
Degustazione di 8 vini rappresentativi, guidata da un relatore AIS Piemonte.
Domenica 8 settembre, ore 18
I vini bianchi del Pinerolese
Degustazione di 8 vini rappresentativi, guidata da un relatore AIS Piemonte.
Laboratori a cura di Slow Food
Venerdì 6 settembre, ore 20.30
Abbinamento cibo e vini dolci del Pinerolese.
Sabato 7 settembre, ore 17.30
Abbinamento cibo e bollicine del Pinerolese
Iniziamo col dire che la zona del pinerolese affonda le sue tradizioni storiche legate al vino dal 1245, data in cui il sotto il Principato d’Acaja c’è la prima testimonianza storica della presenza di Nebiolium ( in nostro attuale Nebbiolo).
Poi nel 1305 sotto i Conti di Castellania di Perosa Argentina ci sono tracce sullo Statuto comunale su come doveva essere mantenuto il terreno vitivinicolo durante la vendemmia.
Ed infine nel 1888 a Pinerolo c’è la prima mostra Ampelografica del Regno d’Italia dove già si parla di Beuna ( attuale Pinot Noir) , di Cabernet Sauvignon e di altri vitigni era scomparsi .

Vera sorpresa della giornata il vitigno BIAN VER ,
Con un dna molto vicino al vitigno Verdesse presente in Savoia .
Il BIAN VER è un tipico vitigno alpino, ormai presente alquanto sporadicamente nell’Alta Valsusa, nella Val Chisone (Pomaretto e Perosa Argentina) e nel Pinerolese. Un tempo diffuso in Savoia e in Vallese, oggi praticamente scomparso in Francia, ma ancora coltivato in Svizzera. Prende il nome dal colore verdastro dell’uva, che permane anche a maturazione.

Interessante anche la MALVASIA MOSCATA vinificata secca .

Nella giornata di domenica 8/9 ho avuto modo di degustare alcuni vini che mi sono particolarmente piaciuti sia ai banchi sia alla degustazione guidata .

Masterclass A.I.S. sui vini bianchi pinerolesi
1. Vignaioli Piemontesi – Piemonte bianco (cortese e chardonnay) 2023
2. Dellerba – Brigit Bianc (favorita) 2023
3. Vin del Roc – Bruera (arneis e bian ver) 2023
4. Malva Arnaldi – Luvertin 2023
5. L’Autin – Verbian (bian ver) 2021
6. Le Marie – Blanc de Lissart (autoctono) 2023
7. Beltramo – 1203 (aromatico) 2023
8. Giro di Vite – Elianta Vino Bianco (malvasia moscata secca) 2022

MALVA ARNALDI
LUVERTIN ( Bian Ver ) 2023

Naso: sentori di pompelmo frutta bianca e erbe di montagna
Bocca: sentori leggeri di Genepy verde e di una nota erbacea ,bellissimo finale mandorlato con una bella persistenza
Il mio preferito!

L’AUTIN
VERBIAN ( Bian Ver ) 2021

Vigna del 2010
Naso: agrume asprigno, leggermente mandorlato ,sentori di mela bianca e di fiori bianchi
Bocca: mineralità e sapidità evidenti ,bellissimo finale mandorlato LT persistente
Dimostrazione delle potenzialità del BIAN VER se tenuto un po’ di anni .

LE MARIE
DEBARGES 2021
Nebbiolo

Vigne di 3 appezzamenti di 17 anni zona Assarti frazione di Barge, terreno argilloso ,400 mt vinificato in acciaio e poi 18 mesi di botte francese da 2000 tostatura bassa

Naso: ciliegia viola e rosa
Bocca : ,ciliegia , buon equilibrio ma ancora lievemente duro ma ottime prospettive LT, bella esuberanza tannica nel finale

LE MARIE
COLOMBE 2021
Barbera

Vigne di 20 anni, mt 400, terreno argilloso con alcune parti in sabbia e componente di roccia glaciale, versante sud-est, 18 gg sulle bucce ,vinificato in acciaio e poi 18 mesi di botte francese da 2500
Naso: buon equilibrio e pulizia , sentori di frutta
Bocca: fantastico equilibrio pulito e polpa piacevole che invita alla beva
Molto interessante!

BELTRAMO
ROSSO 2020
Nebbiolo

Vigne del 1994 ,terreno morenico glaciale con forte presenza di argilla , mt 350, vinificato in acciaio e poi 12 mesi tonneaux di cui 1/3 nuove
Naso: ciliegia ,molto pulito
Bocca: ciliegia pulito bellissima percezione dei descrittori finale fantastico
Un invito all’acquisto!!

L’AUTIN
RENERO 2021
Pinot Noir

Vigne del 2010 , mt 400 ,terreno Subacido di natura glaciale e ghiaiosa , vinificato in acciaio poi 12 mesi di tonneaux a tostatura mixata
Naso: Viola , lunghezza precisa, pulito
Bocca: dritto, preciso con un bel finale mandorlato medio , buona persistenza.
Qui si vede che la mano del produttore fa la differenza !

LUCA GANDIN

I 101 anni della signora Adelina

Celebrando una vita straordinaria e ricca di esperienze, la signora Adelina Rita Mossetto ha festeggiato i suoi 101 anni presso la Residenza Giardino degli Aironi di emeis in zona Bertolla a Torino.

Adelina nasce il 9 settembre del 1923 a Cossombrato, un piccolo paese nella provincia di Asti, e attraversa gli anni difficili della Seconda Guerra Mondiale, della quale conserva solo pochi ricordi. Quando è ancora giovane sposa Domenico, l’uomo con cui avrà due figli, Marisa e Gianfranco. Durante quegli anni vive a Torino, dove gestisce con grande dedizione due negozi di carta da parati: uno in Via Sesia e l’altro in Corso Giulio Cesare. Diventa anche nonna di due splendidi nipoti. Purtroppo nel 2020 Adelina affronta uno dei dolori più grandi della sua vita: la perdita della figlia Marisa. Nonostante questa terribile sofferenza, la sua forza d’animo le permette di elaborare il lutto con dignità e coraggio, rimanendo un esempio di resilienza per chi le sta accanto. A lei sono giunti gli auguri del sindaco di Torino Stefano Lo Russo.

Torna ‘Orchidee in fiera’ al Peraga Garden Center a Mercenasco

 

Sabato 14 e domenica 15 settembre torna “Orchidee in fiera”, dalle 9 alle 19 presso il Peraga Garden Center in via Nazionale 9 a Mercenasco, a ingresso libero e gratuito. Si tratta  di una delle fiere più prestigiose d’Italia, OrchiDay, un appuntamento fisso, immancabile, molto atteso, dedicato a tutti gli amanti di questo fiore esotico.

Con OrchiDay migliaia di specie e varietà di orchidee sono portate in mostra da sei espositori provenienti da tutta Italia e dalla Germania:

Detlef Frenzel orchideen  di Stoccarda,

Orchidando di Giulio Farinelli

Orchidee del lago Maggiore di Luigi Callini

Orchidea di Morosolo di Edmondo Pozzi

Orchidmundi di Massimo Morandin

Varesina Orchidee di Gioele Porrini

KImera Tropical di Paolo Vassalli

Le orchidee esposte possono essere ammirate o acquistate,  approfittando dell’opportunità di avere a disposizione, nello stesso tempo e luogo, migliaia di esemplari diversi degli ibridi più diffusi, alle specie più rare e insolite, dalle piante maestose alle orchidee in miniatura, fino alle splendide micro orchidee, veri e propri capolavori della natura.

Si tratta di una festa floreale che dura tutto il weekend, a ingresso libero e gratuito, un’occasione per confrontarsi con specialisti ed esperti e  scoprire curiosità,  aneddoti e trucchetti per prendersi cura di queste piante, tanto meravigliose quanto richiedenti notevoli cure. OrchiDay è  un vero  e proprio elogio dell’orchidea, un’esposizione ricca e meravigliosa curata dal collezionista ed esperto Giancarlo Pozzi, punto di riferimento della floricoltura italiana.

 

Mara Martellotta

 

“Amo” è la parola più pericolosa per il pesce e persino per l’uomo…

LIBERAMENTE di Monica Chiusano

“Amo” è la parola più pericolosa per il pesce e persino per  l’uomo…
Talvolta potrebbe suonare esagerata o imprecisa la smania volta al recupero della bellezza e della saggezza in ogni dove ..ma altrettanto eccessiva diviene la noncuranza  di “qualcuno” che distrugge senza limite persino la sopravvivenza di esseri unici e ormai quasi sommersi.
Certo , non possiamo cercare la voce nei pesci o meglio ancora nelle stelle marine , per di più assolutamente meravigliose e non commestibili …ma possiamo ricercare la virtù del rispetto verso esse, nella buona educazione di ognuno di noi .
Recuperiamo e manteniamo il prodigio del mare e la “vita” delle sue rare e incantevoli creature!

Lo Zabaione? Ecco la ricetta del “tiramisù” alla torinese

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Lo Zabaione, deliziosa crema all’uovo, è torinese Doc! Ecco la prodigiosa ricetta “1-2-2-1”

Ebbene sì, la ricetta dello zabaione non è lombarda, veneziana, e nemmeno emiliana, come si legge qua e là.

La ricetta della nota specialità fa parte della ricca cucina subalpina, e la si deve al frate spagnolo Pasquale de Baylón. Intorno a metà Cinquecento, il giovane frate francescano approdò a Torino per il suo apostolato, presso la Parrocchia di San Tommaso, all’angolo tra via Pietro Micca e via San Tommaso.

Fra Pasquale, addetto cuoco presso il convento, non riuscendo a montare uova e zucchero, provò quindi ad aggiungere vino dolce al composto. Fu così che, per caso, nacque la crema calda oggi conosciuta col nome di Zabaglione, o semplicemente zabaione.

Secondo certe cronache del tempo, il frate divenne ben presto un fidato consigliere per le giovani dame penitenti. Trascurate dai mariti, le pie donne si rivolgevano a lui in cerca di aiuto, per stimolare l’eros ed il vigore fisico dei congiunti.

Così facendo, la cura a base di zabaione divenne ben presto un’efficace panacea rinvigorente, oltre che una gustosissima ricetta.

La Ricetta originale di Fra Pasquale (1-2-2-1)

Alle signore che si dolevano della scarso appetito dei consorti, il frate suggeriva una semplice preparazione a base di tuorli d’uovo, zucchero e marsala, sapientemente combinati.

Ecco la ricetta miracolosa del San Pasquale de Baylón (da cui proviene il piemontese ‘L Sanbajon, divenuto zabaione o zabaglione in italiano):

  • 1 Tuorlo d’uovo
  • 2 cucchiaini di zucchero (da sbattere finchè il tuorlo diventa quasi bianco), a cui aggiungere:
  • 2 gusci d’uovo abbondanti di marsala
  • 1 guscio d’acqua

La crema andava scaldata a bagnomaria, da mescolare al primo bollore.

L’eredità di Fra Pasquale

Santificato nel 1680 da Papa Alessandro VIII, San Pasquale de Baylon è, dal 1722, il Santo Protettore di tutti i Cuochi del mondo; la sua festa cade il 17 maggio ed è venerato in Torino nella chiesa di San Tommaso.

Un suo ritratto è collocato nel coro della Chiesa del Monte dei Cappuccini a Torino.

Per correttezza, va comunque menzionata la teoria secondo cui, per la prima volta, la ricetta dello zabaione fu descritta da Bartolomeo Stefani, cuoco di corte della famiglia Gonzaga di Mantova nel testo L’arte di ben cucinare et instruire i men periti in quella lodeuole professione, Mantova, 1685.

Nel testo si legge:

Per far un zambalione: Si pigliarà ova fresche sei, zuccaro fino in polvere libra una e meza, vino bianco oncie sei, il tutto si sbatterà insieme, e poi si pigliarà un tegame di pietra vitriato a portione della detta composizione, si mettarà due once di butiro a disfar nel tegame, quando sarà disfato si butterà la composizione dandogli fuoco sotto e sopra.

Se si vorrà mettere nella composizione cannella pista se ne mettarà un quarto, se si vorrà ammuschiar conforme il gusto, avertendo però alla cottura che non si intostisca troppo.

Puoi fare ancora il zambalione in questa maniera: pigliarai oncie due di pistacchi mondi, pellati e poi pistati nel mortaio e stemprali con il vino, che va fatto il zambalione, e questo zambalione serve assai per i cacciatori, perché alla mattina, avanti vadino alla caccia, pigliano questo; se per sorte perdessero il bagaglio possano star così sino alla sera; se può fare con il latte di pignoli, come di sopra, e per convalescenti, che non possono pigliar forza, si fa col seme di melone.