LIFESTYLE- Pagina 455

Quel giorno di luglio l'olmo secolare si abbatté sul piccolo Giuseppe

gazzetta pubblicitaACCADDE A LUGLIO / Secondo una ricerca condotta presso l’ University College di Londra dalla neuroscienziata Eleanor Maguire, il passato è strettamente connesso al futuro, tanto che chi soffre di amnesia e quindi dimentica il passato, non riesce più nemmeno ad immaginare e a prospettarsi un futuro. Ebbene, forse per attenerci un po’ alle recenti scoperte, o forse perché in fondo il mondo e nello specifico la città in cui viviamo è fatta di storia e di aneddoti passati, dedichiamo una “rubrica” a Torino e agli avvenimenti più curiosi e che più l’hanno segnata nel corso degli anni, se non addirittura dei secoli precedenti

 

 

stampa vecchiaErano le ore 18e30 del 22 luglio 1948 quando una densa e minacciosa colonna di fumo si sprigionò dai tetti dell’ Istituto Internazionale Don Bosco, in via Caboto 27. Le fiamme, partite dal palcoscenico a causa di un corto circuito generato dalla macchina cinematografica, divampò rapidamente dando all’incendio dimensioni molto allarmanti, data anche la presenza di condomini vicinissimi allo stabile. Quattro squadre di vigili del fuoco (comprendenti 28 uomini, due autopompe e due autoscale) si misero subito a lavoro e dopo quasi due ore, riuscirono finalmente a placare l’incendio e ad evitare maggiori danni. Non ci furono fortunatamente vittime o feriti, poiché al momento del divampare delle fiamme la sala era completamente vuota, ma purtroppo il teatro dell’Istituto venne completamente distrutto e si contarono danni per oltre 10 milioni di lire.

[La Stampa]

 

La sera del 7 luglio del 1951 una pattuglia della polizia venne chiamata in C.so Moncalieri da alcuni passanti. Essi si erano imbattuti in Giuseppe Cosazza, un signore di 74 anni che, appoggiato al muro di uno stabile, si lamentava e dichiarava di essere stato percosso e aggredito da tre ragazzi. I poliziotti accompagnarono immediatamente l’anziano signore in ospedale, dove i medici (riscontrando le percosse subite), lo ricoverarono giudicandolo guaribile in pochi giorni. Data l’ora tarda e la stanchezza fisica e psicologica dell’uomo, gli agenti rimandarono l’interrogatorio e la possibile denuncia al giorno dopo, ma quando la mattina successiva i funzionari giunsero in ospedale per raccogliere la testimonianza, Cosazza dichiarò che ad aggredirlo non erano stati tre ragazzi ma bensì uno scheletro umano che l’aveva picchiato con una candela, poichè lui si era rifiutato di consegnargli il portafoglio. I funzionari fecero subito visitare l’anziano signore da uno psichiatra che però lo dichiarò “sano di mente” e lo rimandò a casa consegnandolo alle cure della famiglia ancora sconvolta per l’accaduto. Ovviamente la denuncia non venne mai fatta.

[La Stampa]

 

gazzettaIl 24 luglio sempre del 1951 con gran fragore e stupore dell’intera città, lo stabile contrassegnato col numero di 17 di via Fratelli Calandra, crollò improvvisamente. La casa, di cinque piani, si presentava già gravemente lesionata ed inabitata se non per un’ala situata all’interno verso il cortile, l’unica parte “aggiustata” nel 1945 dopo i bombardamenti del 1943. Nonostante le condizioni poco rassicuranti della palazzina, essa era abitata da ben quattro nuclei familiari. Verso le 11e30 della mattina, dopo diversi minuti di sinistri scricchiolii, lo stabile cominciò a tremare e subito dopo cominciarono a cadere grossi frammenti di mattoni e tegole dal tetto.La signora Clementina Costa, abitante al primo piano, al momento del crollo stava stendendo dei panni sul balcone e avvertendo il tremare della palazzina, rimase immobile dalla paura: rimanere sul balcone fu per lei la salvezza, dato che pochi secondi dopo enormi pezzi di macerie le sfondarono il soffitto dell’appartamento distruggendo interamente il suo alloggio. I pompieri e le ambulanze accorsero immediatamente provvedendo a salvare subito la signora Costa e a mettere al sicuro tutti gli altri condomini, usciti per miracolo lievemente feriti dal crollo. La via venne inibita al traffico per diversi giorni fino allo smantellamento delle macerie.

 [La Stampa]

 

Era invece il 10 luglio del 1968 quando, al Valentino, in una zona riservata ai giochi per bambini, crollò la parte superiore di un Olmo di due secoli. L’evento accadde alle ore 18.00 in Viale Mattioli, la strada che costeggia l’Orto botanico, di fianco alla facoltà di Architettura; qualche secondo prima del crollo, qualcuno dei presenti si accorse che uno dei rami di quell’imponente albero si stava incurvando e così diede l’allarme. Tutti cominciarono a correre verso il cortile della facoltà di Architettura per mettersi in salvo ma nel panico generale, Giuseppe Hinek di 7 anni, caddè a terra e non riuscendo più a scappare. In pochi secondi un ramo del peso di circa 5 quintali gli crollò addosso sommergendolo completamente. Una cinquantina di persone ancora scioccate, si precipitarono per cercare di salvare il bambino e con grande stupore e sollievo di tutti i presenti, si resero conto che fortunatamente il bambino era stato investito dalle fronde e non dal tronco. Vennero subito chiamati i soccorsi che trasportarono Giuseppe al Regina Margherita, dove venne ricoverato e tenuto sotto osservazione per le lesioni riportate e per lo schock subito.

 [La Stampa]

 

Torino vecchiaLa notte del 12 luglio 1977 tre giovani scesi da due auto (una “Mini Minor” rossa ed una “124” di colore azzurro) compirono un attentato contro due pullman articolati dell’Atm, posteggiati in prossimità del deposito in Piazza Carducci. Verso le ore 3e30 ci fu una violenta esplosione che svegliò gli inquilini degli stabili della Piazza; spaventati dal tremendo scoppio e dalle alte fiamme che avvolgevano i due pullman e che velocemente si propagavano verso le macchine parcheggiate e l’insegna di un bar, diedero immediatamente l’allarme. Dalle indagini svolte dai funzionari dell’ufficio politico della Questura, risultò che gli attentatori lanciarono alcune bombe Molotov contro due pullman della linea Torino-Rivalta e Torino- Trofarello che, in quel momento, si trovavano vicino al deposito dell’Azienda Tranvie municipali. Gli automezzi andarono quasi completamente distrutti mentre vennero danneggiate alcune macchine e l’insegna di un bar adiacente al deposito. Non ci furono vittime ma il danno complessivo fu di circa 200 milioni di lire.

[La Stampa]

 

La mattina del 7 luglio 1996, in una clinica di Torino, esalava il suo ultimo respiro lo storico settantaquattrenne Guido Quazza. Entrato giovanissimo nelle formazioni partigiani, Quazza ebbe una carriera incredibile: fu autore di numerosissime pubblicazioni e per ben 27 anni, dal 1967 al 1994 fu preside della Facoltà di Magistero, ora Scienze della Formazione.Il 26 giugno del 1995 gli venne dedicata una giornata di studio a Palazzo Nuovo proprio per raccontare come nel corso della sua vita, egli era riuscito a tramandare e ad unire gli ideali della Resistenza a quelli dei giovani, mantenendo comunque un’esemplare obiettività. Quella mattina Torino pianse uno straordinario insegnante.

 [La Stampa]

 

Nella notte del 1 luglio 2002, quattro donne ed un uomo vennero arrestati nel centro estetico “Viva Lain” situato in via Antinori 8, nel quartierestampa vecchia corriere Crocetta di Torino. Le indagini, sostenute dalla squadra mobile di Torino e dal pm Andrea Padalino, dimostrarono che all’interno del “Viva Lain”, ufficialmente riconosciuto come circolo privato senza fini di lucro (e che quindi godeva di benefici fiscali), in realtà si tenevano comportamenti attinenti all’ambito della prostituzione. All’interno del centro lavoravano, in orari diversi, circa 30 donne: la maggior parte di esse erano straniere, ma erano presenti anche studentesse universitarie e casalinghe.Il flusso di gente che frequentava il fantomatico circolo era notevole e tra le numerose persone, vi erano anche calciatori di Serie A, giornalisti, imprenditori e uomini di spettacolo; gli investigatori (che si avvalsero anche di telecamere nascoste all’interno dei locali), arrivarono addirittura a contare 90 clienti in un giorno. Gli inquirenti scoprirono che per la clientela “particolare”, come ad esempio calciatori, erano possibili anche appuntamenti a tarda sera, ma nessuna star del pallone venne, però, mai immortalata dalle telecamere.I responsabili del centro estetico furono arrestati mentre i nomi di alcuni calciatori del Toro e della Juventus comparirono solo in alcuni verbali delle ragazze ed in un paio di intercettazioni telefoniche; nessun “Vip” venne arrestato e processato, vennero semplicemente ascoltati dagli inquirenti come testimoni di tutta la vicenda.

 [Corriere della Sera]

 

Simona Pili Stella

Sestriere Film Festival con un pensiero al Nepal

sestriere

“Messner: il Film” di Andreas Nickel in chiusura

 

Ricco il programma del Sestriere Film Festival, dedicato al cinema di montagna. La 5/a edizione della rassegna internazionale si terrà a Sestriere dall’1 all’8 agosto. La kermesse viene intitolata al Nepal, in ricordo delle vittime del terremoto. In apertura un filmato di SkyTg24 sul paese prima e dopo l’evento sismico. Sono 15 in tutto i film in concorso: sono stati scelti tra oltre 180 pervenuti da Brasile, Nepal, Messico,Stati Uniti, Regno Unito, Israele e altre nazioni. Per la finale “Messner: il Film” di Andreas Nickel.

Ossigeno per la sanità, arrivano 77 milioni

Saitta: “Dovremo ancora lavorare con impegno per confermare che abbiamo ripreso il controllo dei conti pubblici nella sanità, e lo stiamo facendo giorno dopo giorno su tutti i fronti”

 

SAITTALo sblocco di ulteriori 77 milioni di euro di fondi sanitari fermi da anni a Roma in attesa che la Regione si dimostrasse realmente avviata sulla strada del rientro dal debito è il risultato più importante ottenuto durante la seduta del 28 luglio del Tavolo tecnico interministeriale di controllo e verifica della spesa sanitaria (cosiddetto ex Massicci). Il direttore generale dell’assessorato alla Sanità, Fulvio Moirano, ha illustrato le ultime azioni intraprese dalla Giunta Chiamparino per restituire al Piemonte la credibilità necessaria sul riordino dei conti delle aziende sanitarie e sulla programmazione, indispensabili per poter concordare modi e tempi per avviare l’uscita dal commissariamento romano.  “Dopo avere sbloccato a marzo il turnover del personale sanitario – commenta soddisfatto l’assessore Antonio Saitta – ora lo sblocco di 77 milioni di euro fermi da anni ci conferma che a Roma hanno compreso in pieno i nostri sforzi. Dovremo ancora lavorare con impegno per confermare che abbiamo ripreso il controllo dei conti pubblici nella sanità, e lo stiamo facendo giorno dopo giorno su tutti i fronti. Il direttore Moirano ha potuto consegnare al Ministero i bilanci 2014 di ben 18 aziende sanitarie su 19, dimostrando la mostra azione di monitoraggio in tempo pressochè reale”.

 

www.regione.piemonte.it

"UNA RAGAZZA PER IL CINEMA 2015"

È un concorso che si avvale, alla base, di grandi professionisti della storia del cinema, del teatro e della televisione, come la pluripremiata Fioretta Mari, il coreografo Garrison Rochelle e Rossella Izzo, doppiatrice dall’età di sette anni in un film di De Sica, attrice e regista come la sua gemella Simona e lo scrittore, sceneggiatore e regista italiano Federico Moccia

 

BELLA CINEMALa Mr Fashion Events di Mirella Rocca, responsabile per la Regione Piemonte, Liguria e  Valle D’Aosta, promuoverà la serata finale regionale del Concorso Nazionale “UNA RAGAZZA PER IL CINEMA 2015“, in collaborazione con model Agency Castin e Cdt Event & Wedding Designer, e Kryolan. La data conclusiva della manifestazione, che si terrà il 30 luglio 2015, avrà luogo in piazza San Carlo a Torino dalle ore 20 e 30, e per l’occasione il locale Neuv Caval’d Brôns  farà da quartiere generale. Il tutto si svolgerà in una delle più importanti piazze di Torino definita come il salotto del capoluogo piemontese, emblematica dello stile sabaudo, sobrio ed elegante.

 

La piazza che è consueto palcoscenico di diversi avvenimenti storici e sociali tra cui i comizi elettorali, concerti, manifestazioni, dirette televisive, festeggiamenti dei trionfi sportivi della società calcistica Juventus.Ricordiamo per esempio che in questa piazza, in occasione dell’Ostensione della Sindone, la mattina del 2 maggio 2010, papa Benedetto XVI ha incontrato la cittadinanza di Torino ed ha celebrato la messa.

Anche la vita politica piemontese si è svolta spesso in Piazza San Carlo, o per meglio dire nei suoi famosi caffè, frequentati da reali, nobili e scrittori. Famosa è anche la caffetteria Neuv Caval’d Brôns, punto di appoggio per la manifestazione, che con un’elegantissima scala in pietra conduce al piano superiore, dove si può ammirare uno splendido panorama. Locale storico di Torino, dal 1948 nella piazza dell’omonimo monumento equestre (visibile in foto), suddiviso in caffetteria e pasticceria al piano terra, ristorante al piano superiore.

 

CAVAL BRONSE così con l’Alta Moda Torinese, ..il Fascino, …la Bellezza, ..e  il Talento, il sogno continua magico anche per Mirella Rocca che potrebbe spiccare il volo quanto prima ed approdare a più prestigiose collaborazioni, meritate dopo i successi indiscussi raccolti negli ultimi anni che hanno confermato la sua professionalità e la qualità del suo marchio.  Rammentiamo che diversi nomi del mondo dello spettacolo e molte Miss Italia sono nate da questo concorso, come Valeria Marini, Giusy Buscemi, Noemi Guglietta nelle vesti di Miss Ugola d’Oro a “Quelli che il calcio” 2013 su Rai 2, e molte altre talentuose ragazze.Infatti questo è un concorso che non vede solo la bellezza estetica come unica opportunità di lavoro futuro, ma anche e soprattutto il talento espresso attraverso il portamento, la fotogenia, l’arte e le abilità individuali. Lo storico e prestigioso concorso nasce 27 anni fa da un’idea del patron Antonio Lo Presti, ora divenuto il migliore, per eccellenza, e il più importante a livello nazionale.

 

È un concorso che si avvale, alla base, di grandi professionisti della storia del cinema, del teatro e della televisione, come la pluripremiata Fioretta Mari, il coreografo Garrison Rochelle e Rossella Izzo, doppiatrice dall’età di sette anni in un film di De Sica, attrice e regista come la sua gemella Simona e lo scrittore, sceneggiatore e regista italiano Federico Moccia, di cui ricordiamo il film “Scusa ma ti chiamo amore” con Raul Bova.

Costoro sono i giudici di qualità che visioneranno tutte le ragazze per la finalissima in Sicilia nei primi giorni di settembre.

 

“Durante le nostre selezioni regionali le nostre Miss non solo sfilano con abiti di Alta Moda (stilisti e griffe importanti del territorio), ma ognuna di loro si cimenta in una prova talento (ballo, canto, recitazione), coordinate da Luca Lucky, coreografo ufficiale delle manifestazioni” ci ha riferito Mirella Rocca. Svariate saranno le premiazioni, oltre, infatti, alle varie fasce degli sponsor verranno consegnate la fascia Talento, la fascia Kryolan  (Make-up artist),  la fascia n.1 della “Miss Una Ragazza per il cinema”, la fascia dello sponsor Giugiu’ Bijoux di  Giuseppina Ptzianti e la fascia Castin della nuova model agency di Torino che darà diritto ad un servizio fotografico realizzato da Alberto Risi.

 

Tutte le selezioni sono particolarmente articolate e importanti spettacoli di moda, danza e cultura e sono presentate da personaggi conosciuti nel mondo della televisione e dello spettacolo.Direttamente da Mediaset, la bellissima Nicole Cappa, food blogger, presenterà la serata in piazza San Carlo. Emanuela Petrozzi, giovane pugliese trapiantata a Torino, canterà con la sua voce raffinata e limpida la canzone tratta dalla poesia del grande Totò, “‘A cchiu bella”, accompagnata da Alex Vaudano, al pianoforte offerto da Piatino.

 

cavallo bronzoGiornalisti di diverse testate faranno parte della giuria, presieduta da Giorgio Risi della omonima casa di produzione e postproduzione audio e video, e personalità di case di produzioni cinematografiche, in aggiunta a ospiti importanti e a rappresentanti sponsor della manifestazione, consulenti di bellezza e molti altri, come la nota pittrice bulgara  Nikolinka Nikolova.Da apprezzare anche la presenza delle griffe degli stilisti Diletta Ziliotto Moda Mare, Rossetti Fashion e Vogue Spose. Inutile sottolineare la presenza massiccia da parte di fotografi di alta moda del territorio, che da sempre dimostrano grande interesse verso la manifestazione.

 

Il format dello spettacolo come i precedenti presentati nelle varie location, ha una durata di circa due ore ed è molto variegato e di qualità.Novità di quest’anno è la collaborazione fissa con il gruppo di spettacolo uscente dalla manifestazione, tenutasi al teatro Parioli di Roma, di Act Italy diretto e coordinato da Fioretta Mari. È possibile prenotare l’aperitivo o la cena, per informazioni  telefonare al 3429589502

 

Vito Piepoli

Al via le adesioni a "Io Lavoro", al Lingotto in ottobre

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L’azienda potrà scegliere se partecipare a una o più giornate

 

Al via le iscrizioni online per le aziende che intendono prendere parte alla 19/esima edizione di IoLavoro, la più importante job fair italiana che si terrà al Lingotto Fiere di Torino dal 21 al 23 ottobre. L’azienda potrà scegliere se partecipare a una o più giornate, tenere colloqui liberi o con preselezione, o con entrambe le formule. Per info e modalità di partecipazione: www.iolavoro.org.
   

Mister Brown vince in Monferrato

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Un altro prestigioso riconoscimento per i torinesi è andato a Letizia Maurri, miglior attrice non protagonista

 

Bella affermazione per una compagnia torinese in terra di Monferrato. Con la rappresentazione dello spettacolo “Tre tutte per me”, la Allegra Compagnia Mister Brown di Buriasco, comune della Città Metropolitana di Torino, si è aggiudicata la quarta edizione del Festival Teatrale Castelletto Merli Palcoscenico – Premio Magnoberta 2015,  che si è svolto da venerdì a domenica nel comune di Castelletto Merli, a pochi chilometri di distanza dalla Città di Moncalvo e dal Sacro Monte di Crea, Patrimonio dell’Umanità. Un altro prestigioso riconoscimento per i torinesi è andato a Letizia Maurri, miglior attrice non protagonista. L’Allegra Compagnia Mister Brown è nata nel 2006 da un’idea di Fabio Scudellaro, a quel tempo attore del Gruppo Artisti Associati di Torino, e di sua moglie Elisa Garnero. Da lui prese vita un laboratorio teatrale dove poter studiare le materie di base inerenti al lavoro dell’attore. Il suo progetto è quello di formare una compagnia teatrale stabile con la quale poter proporre un repertorio del teatro italiano e non, con la decisione di destinarae la quasi totalità degli spettacoli in beneficenza.

 

Massimo Iaretti

Candiolo, ottimi risultati e progetti per il futuro

medico sanita

Oggi la Fondazione, che si costituì con la legge regionale 7/2008 rappresenta un’eccellenza della sanità piemontese, ha raggiunto l’obiettivo di trasformarsi in IRCCS (Istituto di ricerca e cura a carattere scientifico)

 

“In meno di dieci anni, la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro di Candiolo ha prodotto grandissimi risultati: oggi la Fondazione, che si costituì con la legge regionale 7/2008 (relatore Nino Boeti) rappresenta un’eccellenza della sanità piemontese, ha raggiunto l’obiettivo di trasformarsi in IRCCS (Istituto di ricerca e cura a carattere scientifico): credo sia venuto il momento di avviare una nuova fase”. Lo ha detto l’Assessore alla sanità della Regione, Antonio Saitta, intervenendo a Candiolo alla presentazione del bilancio sociale dell’Istituto, alla presenza tra gli altri della Presidente della Fondazione, donna Allegra Agnelli.  

 

“La Regione è disponibile a sciogliere la Fondazione “pro IRCCS” che dal 2008 ci vede presenti con il 50% delle quote e a disegnare una nuova fase in cui Candiolo opera come presidio all’interno della rete degli ospedali piemontesi. Per ora – ha aggiunto l’assessore – si tratta solo di un’intenzione che occorre approfondire nei suoi risvolti giuridici, gestionali, patrimoniali. Di certo la nuova fase vedrà la Regione impegnata a rispettare gli impegni assunti all’atto della creazione della Fondazione e, in particolare la piena integrazione del presidio nella rete ospedaliera del Piemonte ed il potenziamento delle relazioni e della collaborazione con le nostre reti cliniche, in particolare con la rete oncologica”.

 

“La scelta del 2008 era stata opportuna per una serie di motivi: Candiolo era un presidio del Mauriziano e bisognava gestire il trasferimento  della gestione e del personale, la Regione Piemonte inoltre doveva garantire lo sviluppo e l’integrazione del presidio nella rete degli ospedali regionali ai fini del suo riconoscimento a IRCCS. Oggi – commenta Saitta – le funzioni di regolazione del sistema sanitario regionale, in cui la Regione svolge compiti di programmazione e di controllo diretto su tutti i presidi (e su tutti i soggetti erogatori pubblici e privati) rendono poco opportuno il mantenimento di un ruolo di  “comproprietario” di uno dei più importanti ospedali oncologici italiani”. Saitta ha espresso soddisfazione per l’elevato numero di contribuenti – 235mila – che hanno destinato all’Istituto di Candiolo il 5 per mille dei loro redditi.

 

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FIRME FALSE, CHE PASTICCIO IN CASA PD: TROPPA POLVERE SOTTO IL TAPPETO

Davide-Gariglio

E’ una brutta storia troppo pasticciata, surreale (si pensi alle accuse da parte del Pd nei confronti della coalizione di centrodestra della precedente legislatura, a proposito dell’analogo problema delle firme, diventato oggi la nemesi dem)

 

Mercedes Bresso, l’ex governatora, che dice “in questa vicenda inaudita anche Chiamparino è responsabile”; il segretario regionale Gariglio che si confonde sulle date di presentazione delle liste dando numeri diversi ai magistrati rispetto a ciò che dichiara ora; il malumore che monta tra personale e funzionari Pd, uniche vittime sacrificali nella vicenda delle firme false. La presunta supremazia morale del partitone rosso si sfalda di fronte all’evidenza: è una brutta storia troppo pasticciata, surreale (si pensi alle accuse da parte del Pd nei confronti della coalizione di centrodestra della precedente legislatura, a proposito dell’analogo problema delle firme, diventato oggi la nemesi dem). Volano gli stracci e diventa difficile nascondere tanta, troppa polvere sotto il tappeto.

 

il Toret

Il gioco dell’Oca che narra la Resistenza

Lanciando a turno dei dadi, i giocatori ( da due a sei) possono muovere le  proprie pedine segnaposto su di un percorso che racconta la lotta di Liberazione nelle province di Novara e del VCO 

 

gioco oca 2Si parte dall’armistizio dell’8 settembre 1943 ( casella n.1)  e si prosegue sul tabellone nel senso indicato dai numeri progressivi fino al traguardo (casella n. 63) che corrisponde al 2 giugno 1946, giorno della nascita della Repubblica. E’ la “Resistenza in gioco”, un’originalissima versione del Gioco dell’Oca, a cura dell’Associazione “ Casa della Resistenza” di Verbania Fondotoce. Così, lanciando a turno dei dadi, i giocatori ( da due a sei) possono muovere le  proprie pedine segnaposto su di un percorso che racconta la lotta di Liberazione nelle province di Novara e del VCO senza tralasciare gli avvenimenti più generali. Così chi si troverà alla casella n.18 ( l’insurrezione di Villadossola nel novembre del ’43) potrà tirare ancora i dadi mentre alla n.22 (la battaglia di Megolo, del 13 febbraio 1944) starà fermo un giro oppure dalla 32 ( la Repubblica dell’Ossola ) potrà balzare alla 50 ( la Liberazione, il 25 aprile ’45) e, viceversa, chi s’imbatterà nell’eccidio di Marzabotto ( alla n.37) tornerà indietro alla casella n.12, dove si cita lagioco oca strage della famiglia ebraica degli Ovazza e lì starà fermo un giro. L’andamento della partita, in questo gioco, dipende in tutto e per tutto dalla sorte, dal punteggio dei dadi e dalle indicazioni delle caselle che casualmente si raggiungono, cosa che contribuì al suo successo nei secoli. Il gioco dell’oca inteso nella forma moderna (con il percorso a spirale e le decorazioni tipiche) risale alla seconda metà del XVI secolo. Nel 1580 Ferdinando I De’ Medici fece dono del nuovo e molto dilettevole giuoco dell’oca a Filippo II Re di Spagna, il quale ne rimase affascinato.  Il gioco dell’oca, come in sostanza tutti i giochi di percorso, si presta a una lettura simbolica, già evidente nella scelta delle decorazioni della versione di De’ Medici, con i “pericoli” che rappresentano le difficoltà (fisiche e morali) della vita. Di conseguenza, il gioco viene talvolta citato con intento allegorico nella cultura e nelle arti. In quest’ottica, l’idea di proporre la storia della Resistenza attraverso il gioco è senz’altro originale e offre un suggestione in più per conoscere uno degli episodi fondanti della nostra democrazia repubblicana.

 

Marco Travaglini

StrEat Food Festival di scena ai Muri

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Presenti specialita “di strada” non solo italiane ma provenienti da tutto il mondo

 

Torna a vivere il lato sinistro dei Murazzi, con lo StrEat Food Festival Torino, che si tiene questo fine settimana. L’iniziativa è promossa dall’associazione Mas, che organizza 70 banchetti dedicati allo street food. Presenti specialita “di strada” non solo italiane ma provenienti da tutto il mondo. Nello spazio tra il Ponte Vittorio Emanuele I e il ponte di corso Vittorio anche musica dal vivo, cabaret, hip-hop e i dj di Radio 105. 

 

(Foto: Essepiesse/il Torinese)