LIFESTYLE- Pagina 437

"Castelli e Dimore Storiche” a Miradolo

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Nella stessa giornata sarà da non perdere la mostra “Beato Angelico. Il Giudizio svelato. Capolavori attorno al Trittico Corsini”

 

Domenica 28 giugno si tiene il  secondo appuntamento della Rassegna “Castelli e Dimore Storiche promossa da Turismo Torino e Provincia; ogni ultima domenica del mese, da maggio a settembre, i visitatori avranno la possibilità di accedere al Castello di Miradolo a San Secondo di Pinerolo e prendere parte ad attività loro dedicate per l’occasione, a partire dalla visita incentrata sul tema “Architettura di paesaggio” Il percorso guidato che verrà proposto, a partire dalle ore 11, è un itinerario virtuale nella storia dell’architettura di paesaggio, attraverso esempi che a partire dagli antichi Egizi evidenziano l’intervento e la manipolazione da parte dell’uomo sulla natura in senso geometrico e architettonico. Da questi interventi sono nate meravigliose opere, parchi e giardini, come quello del Castello di Miradolo, esempio di parco Informale all’inglese o Paesaggistico di fine Settecento. L’excursus termina con l’approfondimento di questa tipologia di giardino e con una passeggiata nel parco del Castello alla scoperta della sua storia e delle sue bellezze naturali.  Nella stessa giornata sarà da non perdere la mostra Beato Angelico. Il Giudizio svelato. Capolavori attorno al Trittico Corsini. Un percorso intimo e raffinato pensato per svelare il Trittico con L’Ascensione, il Giudizio Universale e la Pentecoste, proveniente dalla Galleria Nazionale dArte Antica in Palazzo Corsini .

Massimo Iaretti

San Giovanni, i botti li fa Carena con le canzoni "femminicide"

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Scandalo per i testi del cabarettista che ironizzano sulla violenza alle donne

 

Sarà stato un escamotage per fare clamore, oppure la volontà di offendere era una “provocazione sociale”, come va di moda oggi. Certo, i testi delle canzoni di Marco Carena erano piuttosto “hard”. Ma  se dobbiamo essere abituati – come siamo, alla cretineria propalata quotidianamente dai social network – ad accettare la satira a tutti i costi, senza limiti e censure, gli insulti e le castronerie via Fb o Twitter, allora non si scandalizzi proprio chi dei social fa il vangelo personale. Ha fatto clamore l’esibizione del cantautore-comico Carena che avrebbe dovuto intrattenere il pubblico prima dello spettacolo pirotecnico di San Giovanni. I due brani «Io ti amo» e «Che bella estate», eseguiti davanti al pubblico torinese, contengono parole tipo:  «Ti amo perché quando ti picchio il tuo sangue mi fa ancora impressione, ma quando ti prendo a schiaffi è sempre una grande emozione» e «Una ragazza al sole si è addormentata, in 170 l’hanno violentata».  Critiche su Carena a base di tweet e post su facebook e anche verso l’assessore allo Sport, Stefano Gallo, colpevole di non essere intervenuto per bloccare il cantautore. Il Comitato SeNonOraQuando si è indignato (fa il suo mestiere) e ha lanciato una campagna sul web per sottolineare che in un Paese come il nostro, dove le violenze sulle donne sono all’ordine del giorno, l’esibizione è stata davvero fuori luogo.

Neonata sottoposta a intervento chirurgico unico al mondo

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L’operazione si è svolta alla Cardiologia dell’ospedale Infantile Regina Margherita

 

La neonata è affetta da atresia polmonare a setto intatto, ha trentatre settimane di vita, è nata prematura e  pesa appena un chilo e mezzo. È stato possibile salvarla con un trattamento al cuore delicatissimo ma non invasivo: gli strumenti  “miniaturizzati” dei chirurghi sono stati fatti entrare dall’inguine per giungere fino al cuore. L’operazione si è svolta alla Cardiologia dell’ospedale Infantile Regina Margherita, della dottoressa Gabriella Agnoletti.  La bimba è tra i più piccoli al mondo a subire un intervento del genere, per questo tipo di cardiopatia congenita molto rara, in cui la valvola polmonare è completamente chiusa, con il ventricolo destro piccolo. L’intervento è riuscito e la bambina sta seguendo il decorso post-operatorio.

 

San Giovanni, in 100 mila per i fuochi nella notte lungo il Po

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fuoco 2015fuochi22fuochi65Pienone di spettatori ai Murazzi e in piazza Vittorio

 

Come vuole la tradizione sono tornati anche quest’anno  i  festeggiamenti per San Giovanni, santo patrono di Torino. Dopo la sfilata dei gruppi storici con Gianduja e Giacometta in testa e il rogo del farò (beneaugurante, visto che è caduto verso Porta Nuova) è stata la volta dell’ appuntamento con lo show pirotecnico ai Murazzi e sul fiume Po, alle 22,30. Migliaia di persone in piazza Vittorio, lungo i Murazzi e nelle vie limitrofe, per assistere ad uno spettacolo sempre suggestivo.

 

(Foto: Essepiesse / il Torinese)

Tributi sulla casa, occhio all'effetto-annuncio delle riforme a raffica

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LA GANGALA VERSIONE DI GIUSI / di Giusi La Ganga

Varare la riforma dei valori catastali, senza che abbia alcuna immediata conseguenza fiscale. Dare un tempo congruo (due/tre anni) al sistema amministrativo e tributario di metabolizzare le novità, magari coinvolgendo i comuni nella verifica dell’impatto concreto dei cambiamenti

 

Sembra che il governo abbia bloccato in extremis il decreto attuativo della delega fiscale in materia di catasto. Saggiamente, direi. Ma dando ulteriore conferma che il metodo delle riforme a raffica non sempre funziona e talora produce un effetto-annuncio addirittura negativo. Vediamo di che si tratta. Da circa trent’anni si parla di una semplificazione dei tributi sulla casa e sugli immobili, che sono molteplici, onerosi e distribuiti in modo iniquo. La base di tutto sarebbe un nuovo catasto, totalmente informatizzato, capace di registrare le enormi mutazioni che in oltre mezzo secolo hanno investito il territorio. Non certo per far coincidere i valori catastali con quelli commerciali, come qualche sprovveduto riformatore continua a dire, quanto per correggere le iniquità relative fra immobili simili con valori catastali assai diversi. Questo genera le ingiustizie più gravi, normalmente accentuate dal fatto che in questi vent’anni ogni aumento di tassazione è avvenuto con incrementi percentuali lineari. Capita così che chi pagava molto, paga molto di più; e chi pagava poco, usufruendo di valori catastali sbagliati, continua a pagar poco.

 

Già IMU e Tasi, e a maggior ragione la futura “Local Tax”, avrebbero bisogno di essere applicate a valori catastali riformati. Ma qui casca l’asino, ahimè anche quello con le migliori intenzioni. Per riformare i valori catastali occorre un lavoro lungo, che non si è mai fatto per il clima di emergenza finanziaria permanente. Lungo e delicato, perché è connesso con le aliquote applicate: se i valori catastali aumentano le aliquote dovrebbero diminuire, per garantire l’invarianza della pressione fiscale. E a farlo dovrebbero essere i Comuni, tutti finanziariamente in crisi.

 

Se potessi dare un consiglio a Renzi, gli suggerirei di varare la riforma dei valori catastali, senza che abbia alcuna immediata conseguenza fiscale. Dare un tempo congruo (due/tre anni) al sistema amministrativo e tributario di metabolizzare le novità, magari coinvolgendo i comuni nella verifica dell’impatto concreto dei cambiamenti. E fra tre anni , con una base imponibile accertata e più equa, procedere al riordino di tutta la tassazione sugli immobili. E’ possibile immaginare una decisione politica che abbia un orizzonte temporale lungo il tempo necessario perché risulti efficace e non maldestra? L’alternativa sarebbe l’ennesimo provvedimento mal pensato e peggio realizzato, generatore di grandi conflitti fra Stato centrale e Comuni, e probabilmente alla fine causa di un’ulteriore aumento della pressione fiscale.

San Giovanni, Torino in festa

farò2farò3Il 24,  il clou della festa, con lo spettacolo dei fuochi artificiali alle 22.30 lungo il Po

 

Iniziano i festeggiamenti per San Giovanni, il patrono di Torino. Già martedì, dalle 18.30, la sfilata in costumi d’epoca per le vie del centro e in piazza san Carlo, dell’Associazione Piemonteisa. Invece, piazza Vittorio dalle 17 alle 24, concerti e spettacoli, con un tributo ad Elton John. In piazza Castello alle 21.30 viene acceso il tradizionale Farò. Il 24, giorno di San Giovanni, invece, il clou della festa, con lo spettacolo dei fuochi artificiali alle 22.30 lungo il Po.

 

(Foto: il Torinese)

In fila davanti al Valdese per "metterci le tette"

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Una “visita di protesta” organizzata dall’associazione Mettiamoci le tette che ormai da mesi continua a manifestare contro la decisione dell’assessore di riconvertire la struttura alla riabilitazione

 

Più di cento donne in fila. Qualche chiacchiera, qualche sorriso ma soprattutto la costanza e la caparbietà di restare ore in coda ad aspettare il proprio turno. Non è l’inizio dei saldi e non è neanche la presenza di qualche personaggio famoso a cui chiedere l’autografo. Questo è lo scenario che si è presentato sabato 20 giugno davanti all’ospedale Valdese, dove tantissime donne si sono messe in fila in attesa di un controllo gratuito a favore della prevenzione contro il cancro al seno. In un’ora circa 60 donne sono state visitate gratuitamente da quattro medici dell’équipe dell’ex-senologia dell’ospedale di via Silvio Pellico 19, mentre molte altre continuavano ad arrivare e a prendere posto nella fila.

Una “visita di protesta” durata fino alle 18 ed organizzata dall’associazione Mettiamoci le tette che ormai da mesi (ricordiamo la manifestazione dello scorso 13 dicembre), continua a protestare contro la decisione dell’assessore di riconvertire la struttura alla riabilitazione. ”Vogliamo continuare ad essere un riferimento per tutte le donne”- afferma la presidente dell’associazione Carla Diamanti – “ e anche se i politici continueranno ad ignorare le nostre richieste, noi continueremo a far sentire la nostra voce”- Una protesta fuori dal comune che dimostra come, a volte, si possa far sentire il proprio grido di disapprovazione anche solo grazie alla semplicità di un comune gesto. Una fila silenziosa, sorridente ma soprattutto unita e compatta contro la malattia perché, come recita lo slogan “la prevenzione non ha prezzo”.

 

Simona Pili Stella

Imbelli nella guerra della Nutella, arrendevoli sul fronte dei malati psichiatrici

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chiampafassinoIL GHINOTTO DELLA DOMENICA

Ma il buon Chiampa, di fronte all’indecoroso spettacolo dei migranti respinti alla frontiera di Ventimiglia, non le ha mandate dire : “L’atteggiamento della Francia mi sembra egoista e chiuso ai limiti della spudoratezza”

 

C’è mancato poco, a oltre 250 anni dalla gloriose giornate dell’Assietta, di dover risalire le valli per far fronte alle orde francesi calate sul Piemonte. Per fortuna i cugini transalpini, distratti dalle avventure amorose di Hollande, non hanno dato troppo peso al violento attacco sferrato dal nostro governatore. Il buon Chiampa, di fronte all’indecoroso spettacolo dei migranti respinti alla frontiera di Ventimiglia, non le ha mandate dire : “L’atteggiamento della Francia mi sembra egoista e chiuso ai limiti della spudoratezza”. Un tempo per molto meno si sarebbero ritirati gli ambasciatori. A dire il vero una risposta indiretta dei “bleu” è arrivata, e se n’è incaricata proprio l’ex-moglie di Hollande, la ministro dell’Ecologia Ségolène Royal che ha invitato a non consumare più la Nutella “per salvare il pianeta” con riferimento all’uso dell’olio di palma, ingrediente della pasta di cioccolata made in Alba, che provocherebbe la “deforestazione massiccia”. Detto dalla rappresentante di una nazione che per trent’anni ha scaricato bombe nucleari nel paradiso naturale di Mururoa, nel Pacifico, suona un po’ ipocrita, ma si sa che i francesi hanno una tendenza quasi naturale alla supponenza.

 

L’attacco alla nostra (quasi) unica gloria di calibro internazionale avrebbe meritato ben altra reazione, e invece neppure un amministratore piemontese si è schierato a difesa della “spalmabile” che ha fatto felice generazioni di bambini, e non solo. Certo sono giorni impegnativi per i nostro massimi vertici istituzionali. Visita del Papa a parte, Fassino è tutto preso a negare le illazioni che lo danno prossimo candidato per la Regione. Ha scritto persino a La Stampa senza pensare che una smentita è una notizia data due volte. Lo stesso Chiamparino è stato messo letteralmente sotto assedio dalle associazioni psichiatriche che con tanto di pazienti al seguito hanno quasi militarmente occupato Palazzo Lascaris, in occasione del dibattito, chiesto dall’opposizione, sulla delibera della Giunta che riordina politiche e strutture residenziali destinate alla cura dei malati di mente.

 

In una  Sala Viglione affollata all’inverosimile, Chiamparino e gli assessori Saitta e Ferrari sono stati sonoramente bastonati da chi lamentava il fatto che la Giunta avesse deciso senza dialogare con operatori e famiglie. Inoltre il cambio di classificazione dei “gruppi appartamento” e “comunità alloggio” dall’ambito sanitario a quello sociosanitario, porterà inevitabilmente le famiglie a vedere aumentati i costi a carico, visto che le casse dei Comuni sono praticamente vuote. La risposta di Saitta, primo responsabile della decisione, è stata abbastanza debole: ha negato che la decisione abbia ragioni economiche (ma dai!) e si è limitato a parlare di riordino di un settore dove gli interessi degli operatori sembrano prevalere su quello dei malati. In effetti, è parso anche agli osservatori più attenti che all’origine della protesta non ci fosse tanto il disagio dei pazienti quanto l’interesse delle strutture.

 

Comunque, la protesta ha scoperto un nervo sensibilissimo nel Pd, perché molte di queste associazioni fanno capo a quell’area. Per cui la maggioranza ha approvato un ordine del giorno, appena meno severo di quelli respinti dell’opposizione, che in pratica “commissaria” Saitta e Ferrari, imponendo il coinvolgimento “in un tavolo permanente, dei Dipartimenti di Salute mentale, delle Associazioni dei pazienti, degli enti gestori e dell’Anci”, nonché la commissione Sanità, e di avviare “un confronto costruttivo tra i soggetti istituzionali interessati, in modo da prevederne le conseguenze economiche, sociali e sanitarie e elaborare modalità atte a fronteggiarle adeguatamente”. Insomma, una resa quasi totale per la Giunta, che ora ha una grana in più da gestire.

 

Ghinotto

 

In Riviera con la nostalgia della Lira

PIAZZA LIRA

Una piazza di Finale intitolata alla cara vecchia divisa italiana

 

Per i torinesi che decidono di trascorrervi le loro vacanze oppure i fine settimana, la Liguria, sotto l’aspetto della toponomastica e della cartellonistica continua ad essere fonte di sorprese. Qualche mese fa l’obiettivo de Il Torinese aveva colto la campagna in atto a Celle Ligure relativa ai diritti al parcheggio dei diversamente abili oppure l’appello alla civiltà per i proprietari dei cani. Questa volta l’attenzione è su una intitolazione: a Finale Ligure (per la precisione a FinalBorgo) è stata notata una piazza intitolata alla Lira Italiana. Davvero la nostalgia per gli amici liguri è tanta se hanno avuto il tempo di valutare e proporre una simile intitolazione che apre le porte, sempre in terra di Liguria per avere, magari una via della Dracma (sempre che Tsipras non riesca davvero a resuscitarla), oppure un vicolo Franco Francese e, perché no, un carruggio del Marco tedesco o della Peseta.

Massimo Iaretti

Occitani a "Coniolo Folk"

MUSICA FOLK

I protagonisti più attesi sono i Lou Dalfin

 

La musica occitana sarà oggi, sabato 20 giugno, protagonista a Coniolo, paese della collina monferrina a pochi chilometri da Casale Monferrato, nell’ambito di Coniolo Folk, rassegna di musica popolare in Monferrato, alla sua prima edizione. Alle ore 15.30 inizia lo stage di danze occitane e franco provenzali, guidati e seguiti dal gruppo Rate Dansoire Dij Tre Cantoni. Nella serata, invece, sarà la volta di gruppi come gli Ariondassa, Esprit Follet, ancora i Rate Dansoire Dij Tre Cantoni, ma i protagonisti più attesi sono i Lou Dalfin, che cantano nella tradizionale lingua d’Oc e portano la cultura occitana in giro per il mondo. Fondati nel 1982 da Sergio Berardo realizzano nei primi due anni Lp acustici che caratterizzano il percorso della formazione originaria. Dopo quella fase iniziale il gruppo prende una pausa di riflessione sino al 1990 quando, con una nuova formazione, iniziano il percorso che li porterà nel 2004 ad aggiudicarsi la Targa Tenco per il miglior album in vernacolo con “L’oste dei Diau” , a tenere oltre 1300 concerti non solo in Italia e realizzare altri 9 album. E nell’occasione a Sergio Berardo sarà consegnato il premio “Coniolo Folk 2015”.

 

Massimo Iaretti