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"The color run", in 25 mila a Torino

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color 2color 3A dipingere gli atleti, colori “eco friendly”, nel rispetto dell’ambiente

 

Terza edizione della ” The Color Run” a Torino, con circa circa 25 mila i runners  che hanno partecipato alla più colorata corsa del mondo . La  manifestazione non competitiva ha un percorso di 5 km. Partenza da Druento, poi  via Treves, corso Ferrara, corso Scirea, fino allo Juventus Stadium. A dipingere gli atleti, colori “eco friendly”, nel rispetto dell’ambiente . Ad accopagnare la manifestazione di sabato è stato il Color Festival, con  intrattenimenti vari e il lancio di polveri colorate e di glitter a tempo di musica. Dopo la città della Mole,  “The Color Run “ farà tappa a Firenze il 23 maggio, a Trento il 6 giugno, poi Trieste il 20 giugno,  Genova il 27, Bari nel mese di luglio, Rimini l’1 agosto e, infine, a Milano il 12 settembre.

Cesarina e "La casa in collina" di Pavese

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pavese casa Fu a Serralunga di Crea che  Pavese trascorse due inverni ed un’estate durante la seconda guerra mondiale e concepì una delle sue opere più belle. Cesarina Sini, che insieme alla sorella Maria Luisa, nata nel 1928, conservava e perpetrava ai posteri il ricordo dello zio, era molto legata a Serralunga. Insieme alla madre Maria trascorreva ,  soprattutto d’estate, alcuni periodi di soggiorno presso “Villa Mario”

 

Se n’è andata in punta di piedI, con discrezione, come è sempre vissuta Cesarina Sini. Aveva novantadue anni – essendo nata nel 1923 – ed il suo nome è legato, in modo semplice quanto indelebile, con la storia del Comune che ospita il Santuario di Crea, ma che ospita anche quella casa, quei paesaggi, dove Cesare Pavese scrisse “La casa in collina”. Cesarina dello scrittore di Santo Stefano Belbo era nipote perché la sorella Maria Pavese, sposò Guglielmo Sini. E Guglielmo Sini era uno dei tre figli maschi di Cesare Sini (gli altri erano Mario ufficiale morto nella Grande Guerra e Luigi, poi direttore di Rumianca, cui si aggiunse anche una figlia, Federica), direttore dell’Italcementi, che nel 1920 fece costruire “Villa Mario”, casa con annesso terreno,  intitolata al figlio Mario, come si piuò vedere dalle M impresse nei pali di cemento che sostengono la recinzione. Fu a Serralunga di Crea che  Pavese trascorse due inverni ed un’estate durante la seconda guerra mondiale e concepì una delle sue opere più belle. Cesarina Sini, che insieme alla sorella Maria Luisa, nata nel 1928, conservava e perpetrava ai posteri il ricordo dello zio, era molto legata a Serralunga.

 

Insieme alla madre Maria trascorreva ,  soprattutto d’estate, alcuni periodi di soggiorno presso “Villa Mario” dove viveva invece con maggiore frequenza la zia Federica Sini, che tutti in paese conoscevano come la “Tota” Sini, maestra per lunghi anni nella zona. Poi, dopo la scomparsa della mamma prima e della zia poi, Cesarina – che in paese aveva alcune amicizie da sempre, Liliana Patrucco, che viveva a Casale ma aveva fatto le scuole dai nonni a Serralunga e Gina, moglie di Attilio Godino, mitico sindaco democristiano della Valcerrina negli anni Sessanta e Settanta (e padre di Giuseppe, poi sindaco di Serralunga, vicini di casa dei Sini che la ricorda come “una persona sempre allegra, solare, simpaticissima”) – aveva incominciato a trascorrere periodi sempre più lunghi, soprattutto in estate a Villa Mario. E durante queste permanenze erano “mitici” i suoi falò nel prato. Chi scrive l’ha conosciuta personalmente sin da quando aveva i pantaloni corti: i suoi genitori affittarono per l’estate la casa che era stata costruita nella parte superiore della proprietà dal 1967 sino al 1998 e spesso da bambino e da ragazzino andava a giocare nella “Casa di Pavese” e che in virtù della sua conoscenza con la famiglia Sini fece da tramite ad un giovanissimo Marco Giorcelli, per diciannove anni alla guida del bisettimanale “Il Monferrato” allora alle prime armi come giornalista (ma aveva portato alla maturità una bellissima tesina su Pavese) per l’intervista a Maria Pavese avventa nella cucina di Villa Mario,. Ed è anche rimasto impresso nei ricordi della sorella di Cesarina, Maria Luisa che qualche anno fa, fattosi ormai uomo, in occasione dello spettacolo di Umberto Orsini in piazza a Serralunga gli disse: “Si, Massimo, mi ricordo bene di te e di tuo fratello, eravate delle pesti da piccoli, tiravate sempre le code ai gatti”.  Anche questi sono ricordi di un passato che non c’è più e che, con la scomparsa di Cesarina Sini perde un altro importante pezzo, non solo del Monferrato ma dell’intero Piemonte e dell’Italia.

 

Massimo Iaretti

 

 

 

Con la Presidenza del Consiglio alla scoperta della Grande Guerra

Un’iniziativa di Palazzo Chigi non solo per ricordare un anniversario speciale e per rendere omaggio ai tanti caduti, ma anche un’occasione per recuperare la memoria storica e ricordare le origini della nostra identità europea

 

PRIMA GUERRALa Presidenza del Consiglio dei Ministri, che coordina a livello nazionale gli interventi delle Commemorazioni del centenario della Prima guerra mondiale, è presente al Salone con lo stand e spazio incontri Conoscere la Grande Guerra nel Padiglione 5. Un’iniziativa non solo per ricordare un anniversario speciale e per rendere omaggio ai tanti caduti, ma anche un’occasione per recuperare la memoria storica e ricordare le origini della nostra identità europea. Si approfondiranno temi come il cambiamento della società durante e dopo il conflitto, il cibo in trincea e nelle città, gli animali protagonisti poco riconosciuti, le migrazioni, la propaganda attraverso le immagini, il rapporto tra sport e guerra, il ruolo delle donne ePalazzo-chigi tanto altro. Il programma d’incontri prevede la presenza, tra gli altri, di Folco Quilici, Marco Mondini, Sergio Toffetti, Giorgio Calabrese, Pier Vittorio Buffa, Simonetta Soldani. È prevista la proiezione del film di Ermanno Olmi Torneranno i prati e di docu-film a cura di Raicultura.

 

ALPINI GUERRA 2In mostra anche alcune foto di Luca Campigotto, tratte dalla mostra Teatri di guerra: scatti dalle Dolomiti, al Carso, dall’Adamello fino al Pasubio, per ripercorrere attraverso le immagini l’impresa compiuta un secolo fa dall’Esercito italiano. A corredo delle foto, un’App che usa la realtà aumentata e il riconoscimento di immagine, con cui è possibile immergersi nel contesto del conflitto attraverso un video-racconto.Collabora al progetto del Salone Marco Accorinti, ricercatore CNR presso l’Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali, docente di Sapienza-Università di Roma. Si occupa da anni di politiche sociali e progettazione sociale.

 

 

IL PROGRAMMA

 

Nella giornata del 18 maggio:

 

Ora 11.30 – Spazio Book – Prendere posizione. In piedi nella neve: una partita contro la guerra 

Incontro con Nicoletta Bortolotti

 

Ore 11.45 – Laboratorio autori – Il sapore dell’ultima neve 

Incontro con Marco Tomatis

 

Ore 13.00 – Independents’ Corner – Voci Indipendenti. Franco Arba 

Presentazione del libro Dicono che domani ci sarà la guerra

 

 

 

 

 

Come uscire dalla crisi? Ecco la ricetta di La Ganga

LA GANGA“Il rilancio di Torino passa attraverso la proposta di un brand rinnovato a livello regionale e l’offerta culturale agli stranieri, anche studenti”

 

Per il consigliere comunale di Torino Giusi La Ganga, politico di lungo corso e protagonista di rango nazionale nel Psi dell’era Craxi, bisogna offrire strumenti nuovi per le famiglie per affrontare l’uscita dalla crisi economica. Ne abbiamo parlato nel corso di un colloquio con lui.

 

” Sì può partire dallo stato dell’economia – afferma il consigliere comunale Giusi La Ganga, membro della Direzione regionale del Pd – per compiere un’analisi della condizione in cui oggi versa la città di Torino.  Si notano certamente degli incoraggianti segnali di ripresa . Come avvenuto nel periodo della grande crisi, avvenuto anche oggi non si può escludere  che la ripresa possa restituire i posti di lavoro che erano stati persi. Sono, tuttavia, convinto che le vittime della crisi non riescano probabilmente a rientrare più  pieno regime nel sistema sociale.  Un certo mondo lavorativo appartenente al passato recente farà un’enorme fatica a ricollocarsi e, per questa ragione, ritengo siano molto importanti alcune ipotesi di tutela di questi soggetti usciti temporaneamente dal mondo del lavoro, come il reddito di cittadinanza e i prepensionamenti”.

 

“Persiste comunque – spiega La Ganga – un problema preliminare di carattere psicologico collettivo. Molte persone aspettano la ripresapalazzo civico economica, illudendosi che tutto possa tornare come prima. Invece proprio soggetti chesoggetti, per esempio, lavoravano come quadri o dirigenti rischiano di essere tagliati fuori dalla ripresa. Per questo motivo sono convinto che sopravviverà un pericoloso malessere sociale. Torino, per esempio, è stata una delle città che ha maggiormente conosciuto la crisi della manifattura. La Fiat non esiste quasi più sul territorio metropolitano e non si può certo considerare un successo per Torino vantare oggi la presenza di soli 5 mila operai sul territorio metropolitano. Le strutture del mondo del lavoro torinese hanno, perciò,  subito un contraccolpo devastante”.

 

ponte mole vittorio“È del tutto evidente – prosegue il consigliere comunale – che Torino non possa fondare, comunque, la sua economia esclusivamente su due settori, peraltro strategici, quali la cultura e il turismo. Infatti la struttura manifatturiera continua a far parte del DNA della città,  che si conferma inoltre come città di alta formazione.  Non è certo una coincidenza casuale che a Torino ci siano oltre 100 mila studenti. Quindi rendere Torino frequentabile da studenti provenienti da altri Paesi rappresenta un business, tanto più che la nostra città si presta molto a svolgere questo ruolo, essendo attrattiva e meno costosa di altre, come  Milano. Per ottenere tutto questo risulta,  però, indispensabile un cambiamento di mentalità,  che porti a offrire il brand Torino in un contesto sinergico con il patrimonio della cultura materiale dell’intero Piemonte”.

 

castello piazza“Non bisogna comunque dimenticare – precisa La Ganga –  i problemi finanziari della città,  che sono di una duplice natura,  da una parte rappresentati dall’indebitamento avvenuto nel primo decennio del Duemila, da parte della giunta Chiamparino, in conseguenza degli investimenti olimpici, e dall’altra dai tagli lineari operati dal governo, che non premia assolutamente le città che, come Torino, pur avendo maturato dei debiti, hanno poi operato negli anni successivi delle scelte positive. La nostra città dovrebbe condurre una politica maggiormente contrastiva nei confronti delle scelte governative.  Infatti il governo centrale opera piccoli risparmi a livello di spese di funzionamento,  ma non per quanto concerne quelle di tipo strutturale, che sono le più considerevoli.

 

“Torino come i principali grandi Comuni italiani – conclude La  Ganga – è ora anche chiamata a fronteggiare il problema dei profughi. Il nostro Paese si trova tra l’incudine e il martello. Dobbiamo essere realisti nel capire che questo esodo umano può soltanto essere limitato, ma non impedito, e che le legislazioni sviluppate in materia sono state tutte un buco nell’acqua.  Risulta molto più intelligente essere consapevoli della situazione e del fatto che sia possibile gestirla soltanto con una politica di respiro europeo. È, quindi, auspicabile che vengano organizzati dei luoghi di smistamento già sul territorio libico, in modo da essere in grado di filtrare l’esodo umano,  bloccando prima della loro partenza i soggetti pericolosi appartenenti alI’Isis. Tutto ciò richiede, comunque, un atteggiamento nuovo, fatto di concretezza e non di demagogia”.

 

Mara Martellotta

Aiuti economici per i lavoratori in difficoltà

Un sondaggio tra le aziende piemontesi per conoscere i profili più richiesti e l’avvio di corsi di formazione specifici

 

chiampa gofaloneUn sostegno economico per i lavoratori ‘anziani’ che hanno difficoltà a ricollocarsi, un sondaggio tra le aziende piemontesi per conoscere i profili più richiesti e l’avvio di corsi di formazione specifici. Queste le iniziative della Regione Piemonte, insieme con sindacati e imprenditori nel tavolo per la vicenda ex De Tomaso e dei lavoratori in difficoltà. Dice il presidente Sergio Chiamparino:”Sono 30.000 i lavoratori che rischiano di trovarsi senza un reddito, di questi quasi 10.000 in età avanzata. La De Tomaso è solo la punta dell’iceberg”, 

Cascine aperte a Grugliasco nel weekend

L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra l’Associazione “Cascine Aperte Onlus”, l’Associazione Città Futura, la Cojtà Grgliascheisa e la Pro Loco 

 

 

cascina ducDal 15 al 17 maggio a Grugliasco presso Cascina Duc (Strada del Portone, 197) si tiene la 15° edizione della manifestazione benefica Cascine Aperte. La Cascina Duc apre le sue porte per far rivivere l’atmosfera della vita rurale e promuovere momenti di vita contadina proponendo ogni anno nuove attività: una tre giorni di degustazioni gastronomiche, visite, mercato di artigianato, musica dal vivo, spettacoli di circo contemporaneo, esposizioni d’auto d’epoca, escursioni in elicottero, esibizioni di guida sportiva, serate danzanti, dj set, intrattenimenti per bambini ed eventi sportivi. I proventi della manifestazione sono destinati alla Missione Gambi in Etiopia (impegnata nella costruzione di un ospedale, villaggi per lebbrosi e scuole elementari) e all’Associazione Oltre i Confini Onlus per iniziative in Brasile a sostegno dell’asilo Perfeita Alegria di Barreiros (Pernambuco).  Nel ricco programma si segnala il concerto Mondovisione della Tribute Band Ligabue venerdì 15 alle 22.00; sabato 16 alle 22.45 il concerto Way To Hollywood; domenica 17 il 1° raduno “Vespa in Cascina” a cura del Vespa Club a partire dalle 11.00; alle 15.30 e alle 17.00 Vertigini Circensi, spettacoli di circo contemporaneo a cura di Cirko Vertigo nell’ambito di Living Circus festival diffuso di arti circensi, con esibizioni aeree. E alle 21.30 chiusura dell’evento con Live Music e Dj Set.L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra l’Associazione “Cascine Aperte Onlus”, l’Associazione Città Futura, la Cojtà Grgliascheisa e la Pro Loco di Grugliasco.

 

Per informazioni cascineaperte.it

"La scarpetta perduta", ovvero il trionfo della bontà

Piccolo Regio Puccini, venerdì 15 maggio ore 20 e sabato 16 maggio ore 17

 

regioVenerdì 15 maggio alle ore 20 e sabato 16 maggio alle ore 17 al Piccolo Regio Puccini, all’interno delle attività de La Scuola all’Opera, va in scena La scarpetta perduta, spettacolo per ragazzi in un atto liberamente tratto da La Cenerentola di Gioachino Rossini, realizzato dai ragazzi che hanno partecipato ai laboratori di Sipari Sociali. Lo spettacolo è diretto da Nausicaa Bosio, con Giovanna Piga al pianoforte. La regia è di Anna Maria Bruzzese, le scene di Barbara Agostini e Ilene Alciati, i movimenti coreografici di Caterina Cugnasco, le luci di Mario Merlino, assistente alla regia Ombretta Bosio. La scarpetta perduta non è solo uno spettacolo, è molto di più. Fa parte di un percorso formativo ben più articolato, che gradualmente accompagna i ragazzi alla scoperta delle professioni del teatro. È il risultato della terza edizione del progetto “Sipari Sociali”, ideato da Teatro Regio e Comunità Murialdo Piemonte con il sostegno di una Fondazione privata piemontese, della Fondazione Cecilia Gilardi e degli Amici del Regio; le due Fondazioni hanno offerto una borsa di studio, in seguito a un’audizione, a sei ragazzi meritevoli, per talento artistico e tecnico, che stanno ora frequentando corsi di formazione musicale e teatrale. L’idea di “Sipari Sociali” è nata dalla volontà del Regio di coinvolgere, nelle attività didattiche e formative del Teatro, ragazzi provenienti da diversi ambiti socio-economici, spesso segnati da vite difficili, nella convinzione che la musica e la partecipazione a un progetto comune possano contribuire alla crescita individuale e ribadire il diritto di tutti a un’adolescenza serena.I biglietti d’ingresso gratuito per i due spettacoli, sono in distribuzione alla Biglietteria del Teatro Regio fino a esaurimento (tel. 011.8815.241/242).

 

 

Per informazioni: http://siparisociali.org e www.teatroregio.torino.it.

La Cina è vicina, l'Italia è una grande potenza. Culturale, s'intende

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Conferenza internazionale sotto la Mole dal titolo “Shaping Europe in the eyes of China. Shaping China in the eyes of Europe”

 

L’Ateneo di Torino, in collaborazione con l’Istituto Confucio di Torino e il Centro di Alti Studi sulla Cina Contemporanea (CASCC), ha organizzato alla Cavallerizza la Conferenza internazionale dal titolo “Shaping Europe in the eyes of China. Shaping China in the eyes of Europe”. L’evento si svolge in occasione del 40esimo anniversario della instaurazione delle relazioni diplomatiche tra Cina e Europa; organizzata in due diverse sessioni, mira ad analizzare come Europa e Cina si percepiscano vicendevolmente su importanti temi economici, sociali e politici.Tra i relatori ci sono nomi autorevoli della politica e della ricerca italiana e internazionale, provenienti da istituzioni asiatiche e occidentali di rilievo, tra cui: Francesco Rutelli, Davide Cucino e Pang Zhongying.

 

L’ex ministro Francesco Rutelli, è convinto che i rapporti tra Italia e Cina saranno sempre più legati grazie al patrimonio culturale tricolore: “Per i cinesi – ha detto Rutelli – l’Italia è una grande potenza nel settore cultura. Noi a parole lo riconosciamo, ma di fatto resta un settore ancora marginale”.“In qualità di Rettore – ha commentato il rettore dell’Univeristà torinese Gianmaria Ajani – ho molto a cuore i temi dell’apertura e dell’internazionalizzazione, che considero elementi centrali di un nuovo modello di sviluppo del nostro Ateneo. Gli Stati -ha aggiunto -devono superare le loro politiche nazionali. Se l’Europa è il bacino naturale a cui tradizionalmente attingono le nostre attività di scambio e ricerca, la Cina è meta privilegiata di un’azione mirata, contenuta nelle linee strategiche dell’Ateneo degli anni recenti. Il delinearsi delle dinamiche tra Cina ed Europa nel prossimo futuro inciderà certamente sull’assetto delle relazioni economiche e politiche a livello globale. Per questo motivo sono lieto che il nostro Ateneo possa ospitare un evento internazionale di questa portata in occasione del 40esimo anniversario delle relazioni Europa-Cina”

 

 

Tante donne per la Città Metropolitana

dora palloniIl primo cittadino ha attribuito le deleghe a sette consiglieri metropolitani

 

La squadra di governo che da oggi affianca il sindaco Piero Fassino nella gestione della Città metropolitana è in rosa. In apertura della seduta del Consiglio metropolitano, il primo cittadino ha attribuito le deleghe a sette consiglieri metropolitani. Lavoreranno con il vicesindaco metropolitano Alberto Avetta, Gemma Amprino, Lucia Centillo, Domenica Genisio, Mauro Carena e Francesco Brizio.

 

(Foto: il Torinese)

Ecco il piano di prevenzione della Regione

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molinetteSaitta: “Una visione strategica per la salute del Piemonte”

 

Sono dieci i programmi di lavoro che la Regione Piemonte intende sviluppare all’interno del Piano regionale della prevenzione che a breve, entro fine mese, sarà approvato dalla Giunta: “dopo un confronto con il Ministero – spiega l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte Antonio Saitta – abbiamo concentrato l’attenzione sui temi della salute declinati nelle scuole (in Piemonte ci rivolgiamo a circa 600mila alunni di cui il 13% stranieri, 51mila insegnanti e qualche migliaio il personale non docente), comunità e ambienti di vita, ambienti di lavoro e prevenzione sanitaria, screening della popolazione del Piemonte, lavoro e salute, ambiente e salute (ad esempio esposizione all’amianto), malattie infettive, sicurezza alimentare”.

 

Il documento di visione strategica prende l’avvio dal recepimento, avvenuto in Giunta già a dicembre scorso, del Piano nazionale della prevenzione 2014-2018 e tutti i programmi saranno sviluppata a livello regionale e locale attraverso programmazioni annuali; “tantissimi i campi di intervento, partendo dai dati che già possediamo sulla popolazione piemontese” precisa l’assessore Saitta. Nel 2012, un bambino nato in Piemonte poteva contare su un’attesa di vita di 79,6 anni, una bambina di 84,4 anni. Nello stesso anno, un uomo di 65 anni aveva un’aspettativa di vita di ulteriori 18,3 anni, una donna di 21,8. “Valori – dice Saitta – in costante miglioramento nel tempo: in soli 5 anni, gli uomini piemontesi hanno guadagnato quasi un anno di speranza di vita, le donne 0,3 anni. Le ragioni di questo continuo miglioramento sono molteplici; certamente la diminuzione della mortalità infantile, che ha raggiunto in Italia, ma soprattutto in Piemonte, valori tra i più alti al mondo gioca un ruolo importante, ma tra le cause principali c’è anche la riduzione della mortalità nelle fasce più giovanili per incidenti stradali, cause correlate all’uso di droghe e infortuni sul lavoro”.

 

Il piano della prevenzione interverrà soprattutto sugli stili di vita: ad esempio, sappiamo che tra gli adulti (18-69 anni) in Piemonte più di una persona su 3 è in eccesso ponderale, un allarme che negli ultimi anni non mostra variazioni significative tra gli adulti ma neppure tra i bambini (in III elementare nel 2013 in Piemonte erano in sovrappeso il 20,3% degli alunni, e l’8% erano già obesi). Per quanto riguarda il fumo di sigaretta, le azioni di contrasto hanno già prodotto una diminuzione della mortalità: nella popolazione adulta (18-69 anni) in Piemonte dal 2008 al 2013 i fumatori si sono ridotti dal 29% al 26% e gli ex fumatori dal 21% al 18%. Aumenta anche la porzione di popolazione di quanti non hanno mai fumato  nel corso della vita, mentre chi consuma bevande alcoliche, pur essendo in diminuzione, continua ad essere la maggioranza degli adulti: nel 2013 in Piemonte il 55% della popolazione tra 18 e 69 anni.

 

(www.regione.piemonte.it – Foto: il Torinese)