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Wow, ecco la Borsa del turismo sportivo

WOW International Workshop rappresenta un primo momento conclusivo di un trimestre di promozione portato avanti dal Comitato per il Turismo Outdoor in provincia di Cuneo

 

sport di piuSi svolge a fine agosto a Mondovì (CN) la seconda edizione di WOW – International Workshop – la borsa dedicata al turismo sportivo – promossa dal Comitato per il Turismo Outdoor in provincia di Cuneo. L’appuntamento internazionale convoca nella provincia Granda 32 buyers provenienti da Germania, Svizzera, Austria, Scandinavia, Regno Unito, Francia, Nord America e seller provenienti da tutto il nord Italia. Nella giornata di lunedì 31 agosto i tour operator conosceranno le proposte dei seller italiani con incontri B2B al Palazzo del Governatore di Mondovì.

 

WOW International Workshop rappresenta un primo momento conclusivo di un trimestre di promozione portato avanti dal Comitato per il Turismo Outdoor in provincia di Cuneo, in collaborazione con il GAL Mongioie Leader. Abbiamo deciso di riproporre questo evento – dichiarano gli organizzatori – perché il settore del turismo sportivo outdoor è in crescita e abbiamo raccolto ottimi risultati dalla Borsa dello scorso anno. Il nostro territorio permette di offrire diverse attività, per le famiglie e gli appassionati più esperti, con proposte che spaziano dalle dolci colline patrimonio Unesco alle vette dell’arco alpino. Non esistono dati certificati sul turismo outdoor, praticato in luoghi non a pagamento equindi difficili da quantificare. In base ai dati forniti dall’Osservatorio Turistico della Regione Piemonte, però, il mercato europeo dell’attrezzo e dell’abbigliamento sportivo si attesta sui 14 miliardi di euro e sono tra gli 80 e i 100 milioni i praticanti di sport all’aria aperta di tutte le età in Europa. Il mercato più importante è la Germania col 24%.

 

Seguono il Regno Unito con il 14%, la Francia con il 13%, Italia – Austria – Svizzera con un 6% ciascuno. In totale si calcola che i paesi dell’arco alpino influiscano su questo valore per il 55% del totale. I paesi del nord dell’Europa occupano un 16% e sono in crescita i paesi dell’Est Europa (Polonia e Repubblica Ceca). Sono 25 milioni i turisti outdoor in Germania, 15 milioni in Francia, e 6 milioni rispettivamente in Italia, Svizzera e
Austria, per un totale di 55 milioni di praticanti nei paesi dell’arco alpino.

 

In Italia nel 2014 per la prima volta le presenze del turismo outdoor hanno superato i 102 milioni di persone. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti, sulla base dei rapporti Ecotur dal 2007 ad oggi, che prevede una ulteriore crescita anche per il 2015. Tra le attività più in voga nelle aree naturali ci sono il biking (29%), seguito da trekking (25%) ed escursionismo (24%). Per scoprire le potenzialità del territorio, i tour operator nei giorni precedenti il workshop percorreranno i sentieri dei parchi del Cuneese tra trekking e uscite in bicicletta nel Saluzzese e in val Tanaro, proveranno le discese di rafting in valle Stura, cammineranno nei parchi delle Alpi Marittime e del Marguareis e visiteranno le principali realtà storico culturali come la cittadina di Saluzzo e il castello di Racconigi. Ai buyer sarà inoltre data la possibilità di visitare le Langhe e il Roero con percorsi in mezzo alla natura in bici o a piedi e degustazioni dei principali vini e prodotti tipici.

 

Forma fisica, relax, e buon vivere diventano gli ingredienti vincenti della vacanza ideale, richiesta da famiglie, sportivi, giovani e senior e la provincia di Cuneo, ricca di una variegata offerta sul tema, si candida come meta ideale per il turismo outdoor. Il Comitato per il Turismo Outdoor in Provincia di Cuneo è composto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, dalla CCIAA di Cuneo, dalle Aziende di promozione turistica
locale del Cuneese e di Langhe Roero.

 

Borsa del Turismo Sportivo 28 – 31 agosto 2015 Palazzo del Governatore – Piazza Maggiore 1 –Mondovì (CN)
www.wowoutdoor.it

E' disgustoso chi ruba il parcheggio ai disabili

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STORIE DI CITTA’ /

di Patrizio Tosetto

 

A Collegno nel supermercato Carrefour lo spazio dei disabili vicino alle porte d’accesso è occupato abusivamente. Tra il trasgressore e il sottoscritto un violento diverbio. Mi dice che è un suo diritto. Ha 82 anni e mal di gambe. Cerco di controbattere che avendone titolo può richiede il permesso. E lui mi m’insulta

 

Persone neglette. Mi produce e ci produce sentimenti di totale disprezzo chi parcheggia la propria auto negli appositi spazi per disabili e non ha appositi permessi. Tanto non credo nelle maledizioni, ma questa è la mia principale reazione verso questo fenomeno e le persone che se ne rendono colpevoli. Colpevoli di un comportamento spregevole. A Collegno nel supermercato Carrefour lo spazio dei disabili vicino alle porte d’accesso è occupato abusivamente. Tra il trasgressore e il sottoscritto un violento diverbio. Mi dice che è un suo diritto. Ha 82 anni e mal di gambe. Cerco di controbattere che avendone titolo può richiede il permesso. E lui mi m’insulta. Ciò che mi ha colpito è la reazione dei passanti. Chi interviene mi dàragione ma nessuno tenta di far ragionare il trasgressore. L’unica cosa che mi rimane, far le foto.

 

Via San Donato. Per l’esattezza al 21. Funerale di un caro amico. Altra trasgressore, doonna, anni oltre i 60, o comunque portati male. Questa volta non mi altero. Faccio le foto, commentando con un gruppetto di amici. Arriva un amico claudicante e ci racconta di quando avendo le stampelle era veramente un problema l’occupazione abusiva. Ma ci ho fatto il callo smettendo di farmi il sangue cattivo. All’ultima denuncia, l’ennesima riga all’auto. Poi, pensate, c’è anche il fenomeno di chi pur avendo il permesso lo ruba ad un altro. Pazzesco. E si è tralasciato il fenomeno della falsificazione. La signora va via poco prima che la salma esca dalla chiesa. Ovviamente tutti italiani gli abusivi. Ma mi stupisce la loro età. Si dice che la maturità è tutto. Salgo in auto. Ultimo pensiero: qui la politica, i politici non centrano nulla. Sono solo queste persone che fanno schifo!

 

(Foto: il Torinese)

Enrica Pagella, una donna (torinese) è la nuova guida-manager del Polo Reale scelta dal ministero

coda musei reale

pagella ENRICAIl Polo è un grande complesso di oltre 40 mila metri quadrati

 

E’ Enrica Pagella, la nuova direttrice del Polo Reale. Classe ’57, di  Ivrea, è laureata in Storia dell’Arte all’Università di Torino. Dal 1988 al 1998 ha guidato il Museo Civico d’Arte di Modena e successivamente ha diretto Palazzo Madama e il Borgo Medievale.  Una scelta politically correct, quella del ministero, nella nomina dei nuovi direttori museali italiani. La parità di genere è stata rispettata, con dieci direttori uomini e dieci donne. Inevitabili le polemiche politiche per la scelta di numerosi direttori stranieri, ma tant’è. L’età media è di 50 anni, e sono stati selezionati 1.200 curriculum dalla commissione guidata da Paolo Baratta, il direttore della Biennale. La manager culturale guiderà dunque il Polo Reale, un grande complesso di oltre 40 mila metri quadrati, di cui fanno parte Palazzo Reale, Biblioteca Reale, Armeria Reale, Museo Archeologico, Galleria Sabauda, Giardini Reali e Palazzo Chiablese. “Radicata nella città e forte dell’esperienza maturata nella direzione di Palazzo Madama – dice il sindaco Piero Fassino – Pagella potrà portare ora a compimento la realizzazione del Polo Reale facendone uno dei siti di eccellenza del sistema museale e architettonico del nostro Paese”.

 

 

Che tristezza il declino del Summer Village

moi1STORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto 

 

I fornitori sono incazzati con gli organizzatori. Gli organizzatori sono incazzati con l’impresa che ha montato. L’impresa che ha montato è incazzata con i gestori delle discoteche perchè non hanno rispettato il limiti di legge su orari e rumori. Il comune è incazzato con gli organizzatori che non hanno ottemperato alle prescrizioni di legge

 

Molto triste girovagare al Summer Village vuoto. Stato di abbandono. Dietro gli stand sporcizia e confusamente accatastate assi di legno ed altro. All’ingresso un cartello suggerisce di ripassare domani, non precisando qual è il domani, sicuramente un domani non prossimo. Prima riaperto e poi, 48 ore fa definitivamente chiuso. Poliziotti fanno fotografie. Non gli chiedo il perchè, forse sbagliando. Una donna sudamericana sgrana piselli. Fa ancora caldo. Ed adesso? All’italiana! I fornitori sono incazzati con gli organizzatori. Gli organizzatori sono incazzati con l’impresa che ha montato. L’impresa che ha montato è incazzata con i gestori delle discoteche perchè non hanno rispettato il limiti di legge su orari e rumori. Il comune è incazzato con gli organizzatori che non hanno ottemperato alle prescrizioni di legge. 

 

Intanto si sa che Guariniello indaga. Ricapitolando. Si sono accoltellati. Discoteca abusiva. I cittadini si sono lamentati per orari e rumori eccessivi. Il sospetto di uso di droghe è confermato da chi c’era. L’uso eccessivo di alcool confermato dalle montagne di bottiglie di super alcolici abbandonate vuote. Due anni fa ci sono andato con famiglia e ho mangiato ottima carne al ristorante argentino. Quest’anno non lo avei più fatto. E per Domani? Suggeriamo, se la citta ridarà i permessi, di verificare prima dell’apertura le disposizioni di legge.Cambiare ubicazione. Soprattutto cambiare formula. Diciamo eresie?

Alpi Graie, palcoscenico delle arti con tanti appuntamenti fino a novembre

Il fitto programma di performance artistiche, da luglio fino al 7 novembre 2015, è anche racconto geografico ed unisce i 5 comuni montani di Viù, Lemie, Usseglio, Rubiana e Groscavallo che ospiteranno incontri, mostre, workshop, concerti e laboratori, per riflettere sulla montagna, ispirare artisti e svelare ai giovani inaspettate potenzialità delle zone alpine

 

 Alpi Graie in tavola. Tradizione e innovazione per la cucina alpinaLe montagne che segnano il confine tra Italia e Francia come non le avete mai viste, né vissute prima. Ecco la promessa della prima edizione della rassegna “Alpi Graie. Palcoscenico delle Arti”, all’interno del programma “Torino e le Alpi”.Montagne incantate che svettano oltre lo spettacolo della natura e del Monte Bianco, diventano ispiratrici di innovazione culturale e palcoscenico su cui salgono in cordata, per narrarne la magia: poesia, narrativa, musica, pittura, fotografia, cinema e cucina.Il fitto programma di performance artistiche, da luglio fino al 7 novembre 2015, è anche racconto geografico ed unisce i 5 comuni montani di Viù, Lemie, Usseglio, Rubiana e Groscavallo che ospiteranno incontri, mostre, workshop, concerti e laboratori, per riflettere sulla montagna, ispirare artisti e svelare ai giovani inaspettate potenzialità delle zone alpine.

 

Stefano Colmo, responsabile delle relazioni istituzionali di Slow Food e segretario generale di Terra Madre, premia in ragazziUn primo assaggio è stato  a Usseglio, con la reinterpretazione dei prodotti gastronomici tipici delle Valli di Lanzo, ad opera degli allievi dell’Istituto Alberghiero “F. Albert” di Lanzo e Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, in “Alpi Graie in tavola. Innovazione e tradizione nella cucina alpina”.

 

– Per SCENE – I CONCORSI DI PITTURA E CINEMA, a Viù, la natura è valorizzata non solo nella pellicola “Maciste Alpino”; ma anche nel concorso di pittura contemporanea “Alpi Graie d’Oro”. Rivolto ad artisti tra 18 e 35 anni, prevede la creazione di un’opera d’arte sul tema “Luci, suoni, colori, armonie del bosco” e la premiazione dei vincitori (500 euro primo premio; 250 il secondo) sarà sabato 28 agosto (ore 16), nell’affascinante scenografia che vede postazioni di pittura en plein air negli angoli più suggestivi del paese.

 

-Di energia si parlerà invece nell’appuntamento autunnale “E’ di scena la tradizione”, sabato 7 novembre, realizzato in partnership con IREN. Protagonisti saranno gli allievi della scuola media dei comuni di Viù, Lemie e Usseglio, chiamati a rappresentare in forma grafica alcune favole ambientate tra boschi e corsi d’acqua; in una serie di educational sul tema dello sfruttamento intelligente delle risorse energetiche delle aree montane e illuminazione a basso consumo. I disegni dei ragazzi diventeranno immagini proiettabili sulle facciate di case e chiesa parrocchiale, con sottofondo musicale e voce narrante, così da creare la magia di un coinvolgente gioco di luci e suoni.

Bimbo con due mamme, la procura fa ricorso in Cassazione

nozze donne matrimonio

Per procreare ci vogliono persone di sesso diverso: “un principio fondamentale, e addirittura immanente che deriva dal diritto naturale”

 

Se un figlio è nato da due madri, l’aspetto contrasta con l’ordine pubblico. Per procreare ci vogliono persone di sesso diverso: “un principio fondamentale, e addirittura immanente che deriva dal diritto naturale”. Così Marcello Maddalena, procuratore generale di Torino, nel ricorso contro la decisione della Corte d’Appello che aveva imposto al Comune di trascrivere nello stato civile il nome di un bimbo considerato come figlio di entrambe le mamme.  La coppia di due donne, sposate tra loro, aveva fatto ricorso all’inseminazione eterologa e il bambino era nato in Spagna. Al Comune di Barcellona il bimbo era figlio della “Madre A” e “Madre B” . I giudici avevano chiesto all’anagrafe di Torino di trascrivere l’ atto anche nel registro subalpino. Dopo qualche giorno di disorientamento gli uffici municipali avevano deciso di accettare la richiesta. Ora, però, la procura ha deciso di appellarsi alla Cassazione.

Il "generale agosto" e l'italica abitudine delle ferie in massa

torino mole mare

LA GANGALA VERSIONE DI GIUSI /

di Giusi La Ganga

 

Qualcuno ha da tempo cambiato comportamenti, ma la maggioranza persiste in un atteggiamento irrazionale.  Lavorare ad agosto sembra quasi una lesione di diritti, dimenticandosi che il diritto è alle ferie, non a farle tutti contemporaneamente

 

In questi giorni ferragostani, poveri di eventi politici locali e nazionali, ma, purtroppo, ricchi di eventi internazionali prevalentemente nefasti, mi sovviene una riflessione su un’altra delle anomalie italiane. L’Italia è l’unico paese al mondo che si ferma ad agosto.  Ai tempi delle grandi fabbriche, la fermata coincideva con un esodo biblico: il ritorno al Sud degli operai emigrati. Nel primo week-end d’agosto autostrade e treni scoppiavano e le grandi città del Nord si svuotavano.

 

Di quella stagione non resta più nulla: non esistono più le grandi fabbriche, i figli degli immigrati di allora preferiscono vacanze low-cost in luoghi più o meno esotici, non c’è più il Treno del Sole. Sopravvive solo la disastrata Salerno-Reggio Calabria. Ma sopravvive soprattutto la pessima abitudine di fare quasi tutti le vacanze ad agosto. Pochi sanno che questa abitudine costa all’incirca un punto percentuale di PIL, che deriva dalla ridotta produttività.   Questa distorsione comporta altre distorsioni: congestione agostana nelle località turistiche, a fronte di mesi semivuoti come giugno e settembre.

 

Qualcuno ha da tempo cambiato comportamenti, ma la maggioranza persiste in un atteggiamento irrazionale.  Lavorare ad agosto sembra quasi una lesione di diritti, dimenticandosi che il diritto è alle ferie, non a farle tutti contemporaneamente. Naturalmente concorrono a questo malvezzo i datori di lavoro, privati e pubblici, nonché i sindacati.  Vi sono addirittura uffici pubblici, per non parlare di luoghi di interesse turistico, che chiudono per ferie!

 

Gli stessi ritmi della politica e della P.A. sono scanditi dall’attesa delle vacanze.  Quante volte abbiamo sentito: “Ne riparliamo alla ripresa di settembre”, oppure a dicembre: “Ci rivediamo dopo le feste” ? Ovvero, al contrario, decisioni prese di corsa, nella disattenzione generale, quando tutti hanno già la valigia pronta.   Craxi suggeriva che qualsiasi decisione spinosa doveva, se possibile, esser presa a cavallo delle ferie, quando non erano pensabili reazioni efficaci. Scherzando diceva che per vincere alcune battaglie occorreva ricorrere al “generale Agosto”.

 

Insomma, accanto a grandi riforme sulla carta, questa sarebbe una grande riforma nei fatti. Nel mondo globale la vita si fa sempre più difficile per coloro che pigramente persistono nelle loro cattive abitudini.

 

(Immagine di Roberto Colotti)

 

La bambina abbandonata salvata dalla placenta

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CON LA PLACENTA VIENE “RIPARATA” LA PELLE DI UNA BIMBA

 

Grazie a membrane della placenta i chirurghi hanno potuto riparare la pelle di una neonata con un intervento per rimediare a una gravissima e rara malformazione del sistema nervoso centrale. Il trapianto di membrane ricavate da placente raccolte da taglio cesareo è avvenuto all’ infantile Regina Margherita, per la prima volta, in ambito neonatale, in Italia ed una delle prime al mondo. La bimba, poichè giudicata inguaribile, era stata abbandonata dai genitori. Accade anche questo…

 

Tutti a guardar le stelle a Miradolo

miradolo

La Fondazione Cosso propone “Una serata tra le stelle” in collaborazione con il gruppo di Astrofili dell’Osservatorio Astronomico Urania di Luserna San Giovanni

 

Torna l’appuntamento estivo con l’osservazione astronomica al Castello di Miradolo. Per sabato 22 agosto la Fondazione Cosso propone “Una serata tra le stelle” in collaborazione con il gruppo di Astrofili dell’Osservatorio Astronomico Urania di Luserna San Giovanni. Alle ore 21 Marcello Cucchi introdurrà la serata illustrando ai partecipanti come individuare nel cielo stelle e costellazioni servendosi di un astrolabio. Dimostrerà inoltre come costruire tale strumento con carta, forbici e colla, partendo da un modello che sarà reso disponibile ai partecipanti prima dell’osservazione. Alle 21,30, il gruppo di astrofili guiderà i presenti all’osservazione delle meraviglie del cielo stellato attraverso i telescopi. Le immagini della luna e di Saturno, in particolare, saranno proiettate su un grande schermo per agevolare la visione.Un telescopio sarà attrezzato per consentire a tutti di scattare fotografie con il proprio cellulare. La serata è ad ingresso libero.

 

Massimo Iaretti

La morte di Andrea, un monito per le istituzioni (e per tutti)

soldi andrea

polizia municipale 33STORIE DI CITTA’ /

di Patrizio Tosetto

 

Le telefonate tra i volontari ed il 118 sono un tragico spartiacque. Volevano solo un trattamento più umano per il malato

 

Sulla morte di Andrea Soldi ho sbagliato. E’ morto da 15 giorni. Ho aspettato che qualcosa raccontato da parte dei testimoni oculari fosse, anche lontanamente , un modo per – parzialmente – scagionare medico  e vigili. Viceversa ne è venuto fuori un quadro di cattiveria ed inesperienza. Io non volevo accettare questa “gratuità” nell’agire da parte di chi era preposto a farlo. Ho sbagliato essendo possibilista su una distribuzione delle colpe, delle responsabilità.  Non giudico. Sarà chi di dovere a farlo. Il Capo dei vigili ha parlato di sfiducia della gente verso le istituzioni. Difficile dargli torto (alla gente). Le telefonate tra i volontari ed il 118 sono un tragico spartiacque. Volevano solo un trattamento più umano per il malato. Umano. Probabilmente, una semplice perizia avrebbe risolto tutto.  Gli ispettori del ministero hanno denunciato l’assenza di servizi preposti anche prima dell’episodio. Una famiglia lasciata sola dalle istituzioni?. Ora la loro richiesta di giustizia è, e deve essere, anche la nostra. Richiesta che riguarda non solo le persone. Riguarda le istituzioni nella loro capacità di controllo del proprio personale. Qui è in gioco la nostra salute. La malattia mentale come frontiera nella capacità di affrontare e, perlomeno, controllare il fenomeno. Una morte monito per tutti, soprattutto per le istituzioni.