LIFESTYLE- Pagina 408

14 dicembre 1944, fischia il vento di "Radio Libertà"

Le prime trasmissioni avvennero dalla frazione Trabbia e proseguirono per diverse sere, entrando nelle case dei biellesi. Ma facendosi sentire anche a Milano, Torino, Aosta e Firenze. Poi, nel gennaio del 1945,  a causa dell’accresciuta minaccia nemica,  la radio fu trasferita a Sala Biellese

 

RADIO LIBERTAEra il 14 dicembre del 1944 e faceva un freddo boia a Callabiana, nel biellese, tra le valli Mosso e Sessera. Mancavano meno di due settimane a Natale ed era il secondo, duro inverno per i partigiani che avevano scelto di battersi contro tedeschi e fascisti. Ad un certo punto della giornata, verso sera, chi poteva disporre di una radio poté udire le prime dieci note di “Fischia il vento”, eseguite alla chitarra ( “Soffia il vento, urla la bufera. Scarpe rotte eppur bisogna andar… a conquistare la nostra primavera..”) e subito dopo una voce annunciare: “Radio Libertà, libera voce dei volontari della libertà“.  Era il segnale della prima e unica emittente radiofonica rivolta al pubblico (e che avesse quindi una funzione non direttamente militare) gestita dai partigiani nel corso dei venti mesi della Resistenza. Le prime trasmissioni avvennero dalla frazione Trabbia e proseguirono per diverse sere,  , entrando nelle case dei biellesi. Ma facendosi sentire anche a Milano, Torino, Aosta e Firenze. Poi, nel gennaio del 1945,  a causa dell’accresciuta minaccia nemica,  la radio fu trasferita a Sala Biellese.

 

L’idea di dar vita a quella che una lapide commemorativa ricorda tutt’oggi essere stata “ la prima voce libera italiana” nacque nell’ambito delle attività della seconda Brigata Garibaldi. Gli intraprendenti  partigiani biellesi avevano preso la decisione di combattere il nemico  anche con l’arma della propaganda e l’emittente “Radio Libertà” riuscì a contrastare con successo la vasta opera di disinformazione compiuta dalla emittente nazifascista “Radio Baita”, intaccando il morale dei fascisti e dei tedeschi, diffondendo notizie sulle sconfitte dell’esercito nazista sui vari fronti. Così, dalle formazioni fasciste iniziarono le diserzioni in massa: a gruppi, gli alpini delle Divisioni “Monterosa” e “Littorio”, si affrettarono aRADIO LIBERTA2 raggiungere i reparti partigiani, passando dall’altra parte della barricata. I partigiani, tra l’estate e l’autunno del 1944, avevano già cercato di installare un’emittente radiofonica sul Monte Cerchio. La cosa, però, non aveva funzionato. Così l’imprenditore Filippo Maria Trossi decise di intervenire. Riuscì a procurarsi un apparecchio trasmittente, smontato da un aereo all’aeroporto militare di Cameri e lo fece arrivare al comando partigiano. Iniziò così la vita dell’emittente ribelle. Durante le prime trasmissioni, dopo le note musicali e il primo annuncio, veniva aggiunta una precisazione: “Non abbiano dubbi coloro che ci ascoltano, siamo partigiani, veri partigiani. Lo dice la nostra bandiera: Italia e libertà. Lo dice il nostro grido di battaglia: ‘Fuori i tedeschi, fuori i traditori fascisti’. Ecco chi siamo: null’altro che veri italiani. Le nostre parole giungeranno, valicando pianure e montagne, a tutti i compagni patrioti della Liguria, della Toscana, del Piemonte, della Lombardia, dell’Emilia, del Veneto, a tutti coloro che combattono per la nostra stessa causa. Viva l’Italia! Viva la libertà!“.

 

Le trasmissioni di “Radio Libertà” comprendevano una gamma abbastanza differenziata di testi, prevedendo ogni sera editoriali su argomenti vari, bollettini di guerra partigiani, notizie su avvenimenti locali e nazionali di rilievo, lettere di partigiani o familiari, saluti a combattenti o familiari, brani musicali e, talvolta, comunicati dei comandi partigiani o del Cln e persino poesie. Il contenuto delle trasmissioni è tuttora consultabile; la parte più consistente della documentazione relativa è custodita presso la Biblioteca Civica di Biella. Il redattore della programmazione era Sam (il farmacista Sandro Berruto), lo speaker Gibo (il ferroviere Luigi Galleis) e il tecnico radiofonico Gamma (il panettiere Giovanni Passaglia). L’accompagnamento musicale dal vivo, inizialmente eseguito alla chitarra dal Grifo (il filatore Alfio Re)  si arricchì  durante la vita della radio di altri strumenti e persino di un coro. Come già ricordato, allo scopo di evitare rappresaglie nemiche, nel gennaio del 1945, la radio fu smantellata e trasferita a Sala Biellese, nella fascia nord-orientale dell’Anfiteatro morenico d’Ivrea, ai piedi delle Api Biellesi, dove proseguì la propria attività anche oltre al 25 aprile.

 

 Marco Travaglini

Un’idea nuova per un dono speciale: REGALATEVI IL REGIO

toro regio teatroA Natale una serata al Regio è un regalo indimenticabile. In occasione delle prossime feste natalizie è possibile, per la prima volta, regalare i biglietti e far scegliere a chi si ama lo spettacolo che più l’appassiona

L’offerta della Stagione 2015-2016 è ampia, a partire da La piccola volpe astuta di Leóš Janáček, Tosca di Giacomo Puccini, Cats di Andrew Lloyd Webber, La Cenerentola di Gioachino Rossini, La donna serpente di Alfredo Casella, Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti e Carmen di Georges Bizet: le più belle storie d’amore, fiabe per grandi e bambini e il musical più famoso.

 

Sarà chi riceve il regalo a scegliere il titolo e la data che preferisce direttamente alla Biglietteria del Regio; le emozioni non mancheranno, tra le avventure di una Volpe astuta in un bosco favoloso e i palpiti di Floria Tosca, le storie della comunità di gatti più famosa del mondo e Cenerentola che riesce a diventar principessa, l’amore assoluto di una fata pronta a farsi trasformare in serpente, il folle amore di Lucia e la voglia di libertà di Carmen.

 

Il regalo perfetto per una serata o un pomeriggio romantici, un’idea per far felice chi ama la musica, un’occasione per far avvicinare le persone cui vuoi bene al magico mondo del teatro.

 

Il calendario delle recite è pubblicato sul sito www.teatroregio.torino.it.regio

 

Chi acquista il voucher, può scegliere tra une serie di prezzi corrispondenti ai vari settori, fino a esaurimento dei posti: Settore A € 95, Settore B € 80, Settore C € 75, Settore D € 70, Settore E € 60.

 

I voucher, contenuti in una speciale busta regalo, potranno essere acquistati alla Biglietteria del Teatro Regio, piazza Castello 215, aperta dal martedì al venerdì dalle ore 10.30 alle ore 18 e il sabato dalle ore 10.30 alle ore 16 (lunedì chiuso).

 

Info: Biglietteria – Tel. 011.8815.241/242 – biglietteria@teatroregio.torino.it

 

 

(Foto: il Torinese)

SANTA CULTURA IN VINCOLI, #defemina A TEATRO

dora palloniStagione teatrale organizzata da ACTI Teatri Indipendenti

 

SANTA CULTURA IN VINCOLI 15.16, giunta alla terza edizione, è la stagione teatrale organizzata da ACTI Teatri Indipendenti, all’interno della quale è  inserita una sezione, denominata #defemina che intende mettere in scena storie di donne raccontate da diversi punti di vista, drammi contemporanei che portano a riflettere sulla condizione della donna. Nello specifico, gli spettacoli inseriti in questa sezione trattano il tema della violenza sulla donna affrontato da tre punti di vista: la violenza all’interno della coppia, la violenza durante le guerre e la violenza in età giovanile e il coraggio di denunciare. Stagione teatrale>>

 

www.comune.torino.it

(Foto: il Torinese)

“Donne che cucinano la vita” di scena ad Almese

donne aviglianaLo spettacolo mette in scena gli aspetti più emotivi, teneri e anche divertenti delle storie di donne migranti, senza negare gli aspetti drammatici dell’immigrazione

 

Sabato 5 dicembre alle ore 21 al Teatro Magnetto di via Avigliana 17 ad Almese, va in scena lo spettacolo “Donne che cucinano la vita”. Si tratta di un’opera che costituisce il quarto appuntamento della stagione teatrale del comune del torinese, “Camaleontika”, a cura della compagnia Fabula Rasa, diretta da Beppe Gromi, sostenuta dal Comune di Almese e dalla Fondazione Live Piemonte dal Vivo.

 

Lo spettacolo mette in scena gli aspetti più emotivi, teneri e anche divertenti delle storie di donne migranti, senza negare gli aspetti drammatici dell’immigrazione.


E’ liberamente tratto dai racconti del Concorso Letterario Lingua Madre. Daniela Finocchi e Laura Malaterra, nella stesura del testo e nella sua sceneggiatura, hanno distillato il cammino, difficile e appassionante, da un passato che sempre riaffiora ad un futuro che talvolta è già raggiunto ma spesso è ancora da inventare.


La riduzione teatrale e la regia sono di Laura Malaterra, i canti e i movimenti sono a cura di Domenico Castaldo con le attrici Ginevra Giachetti, Marta Laneri e Francesca Netto che portano sulla scena desideri, relazione, ascolto, cibo, ma soprattutto speranza, felicità e amore di tre donne.


Canti, danze, movenze, gesti, immagini e profumi costruiscono le storie che si fondono l’una con l’altra trasformando i pensieri di ogni donna in una narrazione coinvolgente ed emozionante, che avvicina  mondi e culture diverse in un cammino a volte doloroso ma non estraneo alla felicità e alla speranza.  Per scoprire che le donne, da qualsiasi Paese provengano e a qualsiasi cultura appartengano, hanno un modo assai simile di affrontare la vita e di viverne gli eventi.

 

Massimo Iaretti

Ospedale unico per Chieri, Moncalieri e Carmagnola

molinetteEntro quattro mesi la Regione Piemonte individuerà l’area su cui costruire la struttura ospedaliera di 450 posti letto

 

 Il presidente della Regione Piemonte, Chiamparino, ha siglato con i sindaci di Carmagnola, Chieri e Moncalieri il protocollo d’intesa per l’ospedale unico della zona. “Non si tratta di una semplice opera pubblica – spiega – ma è una soluzione per migliorare l’offerta di cura della rete sanitaria regionale”. Entro quattro mesi la Regione Piemonte individuerà l’area su cui costruire la struttura ospedaliera di 450 posti letto.

 

(Foto: il Torinese)

SANITÀ, IL PIEMONTE INDIVIDUA NEGLI OSPEDALI I CENTRI DI RIFERIMENTO PER OGNI TIPO DI TUMORE

L’obiettivo raggiunto di individuare i centri di cura  significa fornire ai malati oncologici le risposte più appropriate rispetto alle complessità delle patologie, assicurando qualità delle prestazioni e la presa in carico in tutto il percorso 

 

molinette2Una vera e propria rivoluzione nella rete oncologica piemontese. Da oggi ogni ospedale della regione sarà adibito alla cura di specifiche patologie tumorali.  Il Piemonte, dicono in Giunta “è  così la prima Regione italiana ad individuare, nell’ambito del proprio Dipartimento di rete oncologica – anche questo unico in Italia – i Centri di riferimento per la cura le singole patologie tumorali, ferma restando naturalmente la libertà dei pazienti di scegliere il centro presso il quale farsi curare” . Il provvedimento modifica l’assetto della sanità sotto il profilo organizzativo e della razionalizzazione del sistema e  dal punto di vista della qualità delle cure. L’obiettivo raggiunto di individuare i centri di riferimento significa fornire ai malati oncologici le risposte più appropriate rispetto alle complessità delle patologie, assicurando qualità delle prestazioni e la presa in carico in tutto il percorso di cura.

 

“La delibera approvata oggi dalla Giunta si inserisce nel lavoro del Piemonte che conta sulla Rete Oncologica e tiene conto del riordino della rete ospedaliera con l’applicazione dei parametri fissati dal Patto per la Salute: un ulteriore, rilevante tassello in vista del confronto con il tavolo di monitoraggio romano previsto per questa settimana ”: così l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta ha commentato insieme al direttore regionale della Sanità, Fulvio Moirano, e al coordinatore della Rete oncologica Piemonte Valle d’Aosta, Oscar Bertetto, la delibera approvata oggi dalla Giunta.

I centri sono stati scelti sulla base di requisiti tra cui il modello organizzativo, il volume di attività appropriata, l’esperienza degli operatori, le dotazioni tecnologiche.

 

 

Con questa classificazione, privilegiamo il funzionamento dei Centri Accoglienza e Servizi (CAS) –   spiega l’assessore Saitta – cioè il sistema di presa in carico dei nostri pazienti fin dal primo approccio con la malattia e con la necessità di cura: facciamo tesoro di esperienze meritorie e le vogliamo estendere il più possibile. La delibera individua i Centri di riferimento   della rete oncologica per quadrante e rende obbligatorio per tutti i Centri Accoglienza e Servizi (CAS) indirizzare i pazienti solo presso i centri di riferimento per le singole patologie tumorali, pur rimanendo garantita ai pazienti la libertà di scegliere. Le medesime indicazioni devono essere date dalle Aziende Sanitarie, ai Direttori di Distretto e ai Medici di Medicina Generale. Questo significa che il malatoSAITTA viene indirizzato nella struttura ospedaliera appropriata per la sua patologia, garantendo così una risposta terapeutica e assistenziale corretta ed efficace ”. “Altro obiettivo fondamentale utilizzare al meglio le risorse per la lotta contro il cancro, rendendo possibile una programmazione efficiente, valorizzando le competenze e le risorse disponibili, in particolare quelle professionali, favorendo l’appropriatezza dell’uso delle tecnologie, evitando duplicazioni di servizi e di apparecchiature, decongestionando l’accesso alle cure ospedaliere ”.

 

 

Viene anche avviata la ridefinizione delle attribuzioni dei Centri abilitati alla prescrizione dei farmaci oncologici sottoposti a Registro AIFA per le singole patologie tumorali, individuati dal Settore Farmaceutica della Regione Piemonte: “Anche questo è un aspetto molto importante, in quanto evidenza la volontà di realizzare un percorso unitario ed omogeneo per l’assistenza a tutti i pazienti affetti da tumore” aggiunge Saitta. I Centri di riferimento che nel corso del tempo non dovessero mantenere i requisiti, perderanno tale qualifica, a certificare come l’attenzione del Dipartimento della Rete Oncologica e della Regione sarà costante sull’attività dei Centri stessi, a tutela dei pazienti.

 

 

Elenco delle tipologie di tumore per le quali è stato identificato il Centro di riferimento:

 

tumori della mammella: 16

Torino: 7

Piemonte Sud-Est: 3

Piemonte Sud.-Ovest: 3

Piemonte Nord-Est: 3

tumori del colon retto: 22

Torino: 11

Piemonte Sud-Est: 3

Piemonte Sud.-Ovest: 3

Piemonte Nord-Est: 5

tumori dello stomaco: 20

Torino: 10

Piemonte Sud-Est: 3

Piemonte Sud.-Ovest: 3

Piemonte Nord-Est: 4

tumori dell’esofago: 3

Torino: Città della Salute e della Scienza

Piemonte Sud.-Ovest: S. Croco e Carle di Cuneo

Piemonte Nord-Est: Maggiore della Carità di Novara

tumori del pancreas-vie biliari: 9 (in attesa di istituire un unico Centro per ciascuna area)

Torino: 3

Piemonte Sud-Est: 3

Piemonte Sud.-Ovest: 1

Piemonte Nord-Est: 2

tumore del fegato: 9 (in attesa di istituire un unico Centro per ciascuna area)

Torino: 3

Piemonte Sud-Est: 3

Piemonte Sud.-Ovest: 1

Piemonte Nord-Est: 2

t umori ginecologici: 8

Torino: 5

Piemonte Sud-Est: 1

Piemonte Sud.-Ovest: 1

Piemonte Nord-Est: 1

tumori cutanei: 15

Torino: 7

Piemonte Sud-Est: 2

Piemonte Sud.-Ovest: 1

Piemonte Nord-Est: 5

tumori toraco-polmonari: 6

Torino: 3

Piemonte Sud-Est: 1

Piemonte Sud.-Ovest: 1

Piemonte Nord-Est: 1

tumori della testa-collo: 15  

Torino: 7

Piemonte Sud-Est: 2

Piemonte Sud.-Ovest: 2

Piemonte Nord-Est: 4

tumori della tiroide e delle ghiandole endocrine: 18

Torino: 7

Piemonte Sud-Est: 3

Piemonte Sud.-Ovest: 3

Piemonte Nord-Est: 5

tumori urologici: 23

Torino: 12

Piemonte Sud-Est: 3

Piemonte Sud.-Ovest: 3

Piemonte Nord-Est: 5

tumori del sistema nervoso: 6

Torino: 3

Piemonte Sud-Est: 1

Piemonte Sud.-Ovest: 1

Piemonte Nord-Est: 1

sarcomi muscolo-scheletrici: 1

Unico Centro presso la Città della Salute e della Scienza di Torino

metastasi ossee: 1

Si individua la Città della Salute e della Scienza di Torino-CTO come riferimento per gli interventi più complessi

tumori ematologici: 5 + 15

Per il trattamento delle patologie più complesse, quali le leucemie acute e alcune forme di linfoma e di mieloma (precisate nei PDTA) sono previsti 5

Torino: 2

Piemonte Sud-Est: 1

Piemonte Sud.-Ovest: 1

Piemonte Nord-Est: 1

Per il trattamento delle altre forme di linfoma e mieloma, dei disordini linfoproliferativi cronici   e delle sindromi mielodisplastiche: 15

Torino: 6

Piemonte Sud-Est: 3

Piemonte Sud.-Ovest: 2

Piemonte Nord-Est: 4 

Cirko Vertigo in piazza Castello, che spettacolo!

Per il Natale coi Fiocchi un gigantesco carillon e spettacolari evoluzioni aeree

 vertigo 1

Nell’ambito del “Natale con i Fiocchi” promosso dalla Città di Torino, Cirko Vertigo presenta in Piazza Castello venerdì 4 e sabato 5 dicembre, a partire dalle 18.15, Vertigo Cirque Carillon, la più spettacolare produzione di Cirko Vertigo scritta e diretta da Paolo Stratta con 16 artisti internazionali.

 

Al centro della piazza troneggia un grande cono colorato agganciato al cavo d’acciaio di una gru, una sorta di giostra d’antan che rievoca il tendone del circo e le atmosfere festose delle fiere d’altri tempi. La classica ballerina del carillon si animerà come d’incanto danzando leggera nell’aria indossando un tutù rosa. Le azioni acrobatiche del Carillon vivente si animano tra il cielo e la terra mutando il punto di vista e generando stupore, brivido e meraviglia, concatenando acrobazie aeree al cerchio, ai tessuti, alla corda e al trapezio e raggiungendo altezze vertiginose. Quattro quadri aerei si alternano ad altrettanti momenti a terra sul palcoscenico dove acrobati al trampolino elastico e al palo cinese eseguiranno esercizi da capogiro. Clown, fate, aviatori, draghi e ballerine di burlesque domineranno la scena in un contesto gioioso e natalizio. Nel cielo si stagliano plastiche le poetiche figure e le evoluzioni mozzafiato di quindici acrobati in grado di esibirsi a oltre 20 metri d’altezza fino ad arrivare ad un imperdibile e spettacolare quadro aereo finale che regalerà sorprese!

 

Lo spettacolo, che prende il via dal sogno di un bambino (che sarà protagonista anche del Vertigo Christmas Show in cartellone per tutte le Feste al Teatro Le Serre di Grugliasco dal 26 dicembre al 6 gennaio) sarà introdotto da un testo originale scritto e recitato da Maura Sesia.  

 

 

 

Informazioni www.cirkovertigo.com

 

Michelin, intesa tra sindacati e azienda

Ora è prevista la ricollocazione di 362 lavoratori

 

lavoro2Dopo tanta preoccupazione, raggiunta l’intesa tra sindacati e azienda. La Michelin nelle scorse settimane aveva annunciato un piano strategico per con 570 esuberi negli stabilimenti italiani, compresi quelli di Torino e Piemonte. Ora è prevista la ricollocazione di 362 lavoratori, oltre a incentivi all’autoimprenditorialità, prepensionamenti e alla riqualificazione professionale esterna.  Michelin comunica che l’accordo si è trovato “sulla possibilità di individuare gli strumenti che nel periodo 2016-2020 consentiranno a tutti di trovare una soluzione”.

 

(Foto: il Torinese)

Open day all’Istituto alberghiero Artusi

cuoco cucinaL’Istituto apre le sue porte ed invita famiglie e ragazzi delle scuole medie ad una visita guidata dai docenti ed alunni

 

Quest’anno sarà articolato in due giornate, sabato 12 Dicembre dalle ore 14 alle 19 e Domenica 13 dicembre dalle ore 10 alle 17. I docenti accompagneranno gli ospiti nelle visite ai laboratori, alle aule ed agli spazi comuni illustrando il percorso didattico. Sarà operativo il “RISTORANTE DIDATTICO” dove docenti di cucina e di sala/bar, insieme ai loro allievi, simuleranno delle esercitazioni pratiche e prepareranno durante tutto il week-end ricchi buffet a tema, ricostruendo le  varie tipologie di servizio che realmente avvengono nel mondo enogastronomico, inoltre saranno a completa disposizione per qualsiasi informazione. L’evento ha come obiettivo quello di fare conoscere ai ragazzi una realtà educativa emergente che può offrire sicure e importanti prospettive professionali in un settore in cui la crisi economica attuale sembra avere minore impatto.

 

Fondamentale in questo senso è la collaborazione che l’Istituto porta avanti con prestigiose strutture alberghiere Italiane e Internazionali, che permette l’immediato inserimento nel mondo del lavoro degli studenti, grazie alla consolidata esperienza ultra-trentennale nel settore. Quest’ultimo aspetto ha sicuramente contribuito a creare interesse anche tra i genitori dei ragazzi che sfruttando l’opportunità offerta da questo OPEN DAY potranno constatare personalmente la qualità dei servizi messi a disposizione dalla scuola e aiutare, così, i loro figli in una scelta che ne condizionerà la vita futura.  

 

L’Istituto Alberghiero Artusi si trova a Casale Monferrato, in corso Valentino n°95, per qualsiasi informazione è possibile contattare la segreteria al seguente numero 0142/73722 oppure tramite e-mail segreteria@istitutoartusi.it.

 

 

 

 

Le Sette Canzoni popolari di Manuel de Falla nell'orchestrazione di Luciano Berio

Anita Rachbvelishvili e Maria Toledo interpreti d’eccezione di un concerto di musica spagnola diretto da Josep Pons

 

FallaIl concerto di giovedì 3 dicembre, con replica venerdì 4 dicembre, all’Auditorium Rai di Torino, propone due diverse composizioni di Manuel de Falla, capaci di unire la tradizione classica al folklore spagnolo. La prima si intitola “Siete canciones populares espanolas”, presentate nel l’orchestrazione di Luciano Berio, risalente al 1978, e interpretate da Anita Rachbvelishvili,  la seconda è una gitaneria in un atto e due quadri, dal titolo “El amor brujo”, proposta nella versione del 1915 e cantata da Maria Toledo.

 

“Le Siete canciones – spiega l’ interprete Anita Rachbvelishvili –  sono un brano di musica da camera che richiede un approccio vocale totalmente diverso da quello operistico. Ciò che deve mutare è soprattutto lo stile, che si deve necessariamente richiamare al flamenco”. Di queste sette Canzoni spagnole colpisce certamente la gestualità coreutica e il fatto di non avere, a differenza di quasi tutte le altre canzoni popolari, il titolo di una specifica danza del folklore spagnolo. Le Canzoni popolari furono scritte da De Falla a Parigi tra il 1913 e il 1914, immediatamente prima del ritorno in patria antecedente lo scoppio della guerra. La loro fortuna si misura sul numero di trascrizioni esistenti, tra cui quella per violoncello di Maurice Marechal e quella per orchestra di Luciano Berio.

 

Di fronte alla polemica e al dibattito dell’epoca sulla musica di De Falla, che verteva sul carattere folkloristico dell’operetta “La Vida breve”, ambientata a Siviglia, il compositore rispose con un lavoro ancor più esplicitamente spagnolo. Prese spunto da una serie di melodie popolari trovate in alcune fonti del tardo Ottocento, animate da un grande amore per la loro terra, ma prive di metodo scientifico.  De Falla riuscì, tuttavia, a esprimere perfettamente la sua personalità musicale, che si è manifestata nella semplicità e nella sottile intelligenza con cui ha rivestito le melodie popolari.

 

Le due interpreti del concerto, Anita Rachbvelishvili e Maria Toledo, esprimono due diverse vocalità femminili. Maria Toledo è una tra le più rinomate e innovative cantanti di flamenco,  mentre Anita Rachbvelishvili,  georgiana, ha ottenuto un gran successo nel ruolo di Carmen nell’opera presentata il 7 dicembre 2009 al teatro La Scala di Milano. Al Regio di Torino ha recentemente trionfato nel ruolo di Amneris in Aida.

 

Sul podio dell’orchestra Rai a dirigere sarà il direttore catalano Josep Pons,  anche Direttore musicale del Gran Teatre del Liceu di Barcellona,  che aprirà il concerto con quattro danze dal balletto Estancia del compositore argentino Alberto Ginastera,  per la prima volta eseguite sotto forma orchestrale nel 1943. I concerti avranno luogo all’Auditorium Arturo Toscanini della Rai, in piazza Rossaro, alle 20.30. Il concerto di giovedì 3 dicembre sarà trasmesso in diretta su Radio 3.

 

“El amor brujo – afferma Maria Tokedo- è scritto per essere appositamente cantato da una voce flamenco,  capace di valorizzare il modo specifico e individuale di costruire il lamento. Il personaggio di Candela mi consente di esprimere con il mio canto l’odio, l’amore e la passionalità,  caratteristiche tutte femminili”. 

 

Mara Martellotta