LIFESTYLE- Pagina 4

Delicato patè, facile e… natalizio

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Un raffinato antipasto ideale per la tavola delle feste e non solo e’ il pate’; realizzato con carne o pesce ridotto a crema, modellato in uno stampo e raffreddato, puo’ essere preparato in anticipo con pochi ingredienti, e’ facile, veloce e soprattutto goloso, viene solitamente accompagnato da crostini. Non si tratta ahime’ di un piatto dietetico, ma una volta all’anno ce lo possiamo permettere…

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Ingredienti

 

200gr. di lonza di maiale tritata

200gr. di fegato di vitello

2 fegatini di pollo

150gr.di burro

200gr. di mascarpone

Timo e maggiorana q.b.

Sale e pepe q.b.

 

Cuocere la carne di maiale con un pizzico di timo e di maggiorana in 50gr. di burro per almeno 15 minuti, aggiungere il fegato di vitello tagliato a striscioline ed i fegatini di pollo tagliati a tocchetti (privati delle nervature), portare a cottura. Lasciar raffreddare e versare tutto nel mixer con il burro rimasto ed il mascarpone. Frullare sino ad ottenere una crema vellutata. Rivestire uno stampo con pellicola trasparente, versare la crema ottenuta, chiudere con la pellicola e conservare in frigo per almeno 12 ore. Al momento di servire togliere la pellicola dallo stampo e sformare il pate’. Decorare a piacere e servire con crostini.

 

 

 

Paperita Patty

Il potere della gratitudine nelle relazioni affettive / 3

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L’espressione della gratitudine è molto importante ed è essenziale affinché un rapporto duri nel tempo. Non lasciamoci condizionare dalla paura di esprimerla, temendo che questo ci metta in una posizione di minor potere nella relazione, o che il partner possa pensare che, se siamo grati, lei/lui possa in qualche modo approfittare della nostra gratitudine.

Perché sono proprio questi retropensieri dominati dalla paura che possono avvelenare e uccidere un amore. Essere grati significa anche mostrare all’altra persona quanto sia preziosa e importante per la nostra vita. Una relazione di coppia quindi, funziona tanto meglio quanto più, al proprio interno, è elevato il grado di reciproca gratitudine, sia quella che esprimiamo al partner sia quella che percepiamo da lui/lei.

Siamo dunque grati che l’altro/a esista, per quello che rappresenta per noi, per ciò che fa per noi, per le piccole attenzioni che ci manifesta, per le emozioni che ci procura, per il cammino in comune, lungo o corto che sia, che abbiamo fatto e stiamo facendo, per il sostegno che ci dà. L’amore, in fondo, è anche, e forse soprattutto, questo.

Ogni coppia, nel corso della propria esistenza, inevitabilmente affronta anche una serie di problematiche di varia natura, legate, ad esempio, a questioni finanziarie, a dinamiche relazionali interne, quali le differenze caratteriali ed emotive, i diversi approcci esistenziali, gli obiettivi divergenti, le differenti pulsioni affettive e sessuali, ecc.

Ed esterne, tra cui le relazioni parentali, gli amici e le figure di riferimento, le situazioni di lavoro, ecc. La gratitudine si rivela di grande aiuto per la coppia anche nell’affrontare le tante difficoltà che si incontrano nella vita. Perché parte dal presupposto che la cosa più importante è la presenza dell’altra persona nella nostra esistenza.

Perché limita le aspettative ed evidenzia le disponibilità, perché ci mette nella condizione di accogliere le negatività e di sottolineare le positività nella relazione e si rivela un vero e proprio antidoto, un elemento efficace e prezioso in grado di frenare e modificare i nostri pensieri negativi, che minano la nostra salute e rovinano i nostri rapporti affettivi.

(Fine della terza e ultima parte dell’argomento).

Potete trovare questi e altri argomenti dello stesso autore legati al benessere personale sulla Pagina Facebook Consapevolezza e Valore.

Roberto Tentoni
Coach AICP e Counsellor formatore e supervisore CNCP.
www.tentoni.it
Autore della rubrica settimanale de Il Torinese “STARE BENE CON NOI STESSI”.

Un delicato e classico risotto ai quattro formaggi

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Un primo piatto ricco, perfetto per chi ama i formaggi, cremoso, nutriente, saporito e avvolgente. Semplicemente delizioso

Ingredienti

350gr. di riso per risotti
1 piccola cipolla bianca
1 bicchierino di vino bianco secco
1 litro di brodo vegetale
50gr. di Taleggio
50gr. di Gorgonzola dolce
60gr. di ricotta
50gr. di Parmigiano
Burro, sale e pepe q.b.

Tritare la cipolla e lasciarla imbiondire in una padella con una noce di burro. Versare il riso, tostare per pochi minuti, sfumare con il vino bianco, lasciare evaporare ed iniziare ad aggiungere il brodo caldo. Lasciar cuocere il tempo necessario poi, togliere dal fuoco e aggiungere i formaggi, tranne il parmigiano, mescolare bene fino a quando saranno ben sciolti, infine mantecare con una noce di burro ed il Parmigiano. Servire caldo e a piacere, spolverare con pepe macinato al momento.

Paperita Patty

Una mostra di presepi nella Chiesa di Sant’Agostino ad Avigliana

Ad Avigliana, nella splendida cornice della Chiesa di Sant’Agostino, ubicata presso il Polo Sanitario ed immersa in un bosco di antichi tigli sul Monte Piocchetto, è allestita la mostra “Presepi dal Mondo”. Quest’esposizione, giunta alla sua terza edizione, è organizzata dall’Associazione Amici di Avigliana, presieduta da Silvio Amprino, in collaborazione con “Il Filo della Memoria” de “Il Colibri Aps” e la delegazione della Valle di Susa del FAI. Hanno concesso il loro patrocinio il Consiglio Regionale del Piemonte, la Città Metropolitana di Torino, i Comuni di Avigliana e Buttigliera Alta e l’A.S.L. TO3.
La mostra permette di fare un vero e proprio viaggio virtuale nel mondo, alla scoperta di come viene rappresentata la nascita di Gesù nelle diverse culture. Il pubblico ha la possibilità di ammirare le splendide Natività facenti parte della collezione di Liliana Novo, la quale da oltre trent’anni raccoglie Natività di ogni forma, acquistate in occasione dei suoi viaggi. Per lei il presepe rappresenta l’unione della famiglia ed è un simbolo a cui potersi ispirare continuamente e in cui potersi riconoscere. Le composizioni ripetono la stessa scena, ma ognuna ha una passione, uno spirito e una delicatezza nuova.
Tra i presepi esposti, quello in cartapesta delle Filippine, acquistato nel 1990, che è stato il primo della collezione di Liliana; la Natività messicana in ceramica; quella boema in vetro e il presepe in legno d’ulivo proveniente da Israele. Non mancano i caratteristici “santons” provenzali, mentre molto particolare è la Natività keniana.
Grande rappresentanza anche dell’Italia con il presepe genovese, quello in cartapesta di Lecce e quello in ceramica di Caltagirone.
All’inizio della navata sinistra si ammira invece la Natività allestita dall’Associazione Amici di Avigliana e dal Gruppo di Preghiera, il cui Bambinello proviene da Napoli, mentre ai piedi della statua della Vergine, ubicata a sinistra dell’abside, è esposto un presepe secolare donato da una signora di Buttigliera Alta.
Nella chiesa sono inoltre allestite la mostra fotografia “Dagli Agostiniani ai Gesuiti” che narra la storia del convento quattrocentesco del quale la Chiesa di Sant’Agostino faceva parte e una mostra dedicata alla Nobile famiglia Carron di San Tommaso, che possedette il feudo di Buttigliera Alta dal 1619 al 1912. I Carron di San Tommaso furono Marchesi di Avigliana dal 1702 al 1888, anno della morte di Gerardo, il loro ultimo esponente maschile.

QUANDO E’ POSSIBILE VISITARE LA MOSTRA

La mostra è visitabile gratuitamente dalle ore 10 alle 12 e dalle 15 alle 17 nei seguenti giorni:

DICEMBRE: domenica 21 – S. Natale giovedì 25 (mattino) e S. Stefano venerdì 26 – domenica 28

GENNAIO 2026: Giovedì 1 (pomeriggio), domenica 4, Martedì 6.

LA CHIESA DI SANT’AGOSTINO

La Chiesa di Sant’Agostino è quello che rimane del Convento di Sant’Agostino al Monte Piocchetto edificato nel 1470 accanto ad una preesistente chiesa detta della Misericordia.
I lavori furono finanziati dai nobili Andrea Balbis e Filippo Testa, quest’ultimo esponente di una famiglia aristocratica originaria del Monregalese, stabilitasi ad Avigliana verso il 1230. Il suo unico figlio Cherubino, nato nel 1451, fu il primo novizio della struttura e vi morì il 17 dicembre 1479 all’età di 28 anni. Una leggenda vuole che le campane di Avigliana suonarono a lungo, senza l’intervento di nessuno, annunciando il suo decesso. La sua salma fu deposta nel sepolcro della Chiesa della Misericordia; qualche mese dopo, il Superiore del convento decise di effettuare una ricognizione del corpo e scoprì con stupore che questo era intatto e nel petto di Cherubino era sbocciato un giglio bianchissimo ed intensamente profumato. Il giovate Testa venne beatificato con decreto firmato da Papa Pio IX il 21 settembre 1865. In seguito all’invasione giacobina del 1802 il convento venne soppresso e tre anni dopo le spoglie di Cherubino furono trasferite nella Chiesa Parrocchiale di San Giovanni.
Il Governo francese mise il luogo di culto all’asta e il complesso venne acquistato da un certo Blandino di Avigliana, il quale, senza alcun rispetto per la storia della struttura, demolì la chiesa e una parte del convento. Nel 1890 la Contessa Clementina Carron di San Tommaso contribuì all’acquisto di ciò che rimaneva del complesso e lo donò ai Padri Gesuiti, che gli diedero nuova vitalità spirituale e aprirono, dopo quasi un secolo, le porte agli aviglianesi. L’attuale Chiesa di Sant’Agostino risale al 1917. Nel convento aviglianese studiò Padre Federico Lombardi, Direttore della Sala stampa della Santa Sede dal 2006 al 2016.
I Gesuiti abitarono il complesso fino al 1971 quando lo alienarono al Comune, ma la chiesa, ricostruita sulle ceneri dei quella della Misericordia, continuò ad essere aperta al pubblico sotto la direzione della Parrocchia di San Giovanni. Nel 1975 il Comune cedette il complesso all’ ASL TO3 e la chiesa rischiò di venire abbattuta; si salvò soltanto grazie all’intervento del Parroco Don Rolle, della Curia e della Sovrintendenza, ma venne chiusa al pubblico e destinata a magazzino dell’ospedale. Nel dicembre 2018, dopo troppi anni di degrado, l’ASL TO3 provvide alla pulizia e al risanamento del luogo di culto. Grazie all’associazione Amici di Avigliana e alla volontà del Comune, la chiesa e il monte annesso sono stati candidati alla Campagna del Fai I luoghi del cuore dell’anno 2020, ottenendo un eccellente risultato: 89° posto e 4436 firme a favore. Questo ha permesso di rendere il luogo fruibile a visite guidate, aperture programmate con i volontari dell’associazione ed eventi.
L’interno della chiesa attuale presenta ancora parte degli ornamenti originali: il pulpito in legno di noce, una completa Via Crucis policroma in gesso, l’affresco del Beato Cherubino nella cupola centrale e il dipinto di Rodolfo Morgari del 1892, recentemente restaurato da Chiara Restauri di Collegno.
Il Comune di Avigliana ha stipulato un contratto di comodato con l’ASL TO3 per la gestione dell’area verde circostante la chiesa, il bosco e il viale dei tigli.
Grazie all’intervento della Città Metropolitana di Torino è stato ripulito il vecchio portale di accesso del monastero, testimonianza di un passato al quale gli aviglianesi sono ancora molto legati.

LE ALTRE ATTRAZIONI NATALIZIE DI AVIGLIANA

Nell’atrio della Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista, in Via Umberto I, il Gruppo Amici del Presepio di Avigliana, come da tradizione ha allestito un magnifico presepe in scala 1:20.
Il gruppo “Un Borgo Vecchio più vivo” ha organizzato il Calendario dell’Avvento diffuso nel centro storico e la Grande natività nei portici della trecentesca Casa Senore. Tra gli addobbi, in Largo Beato Umberto spicca l’albero di filo all’uncinetto. Nel centro della Borgata dei Bertassi gli abitanti hanno realizzato una mostra di presepi e addobbi in collaborazione con Borgo Paglierino, mentre in Borgo Pertusera gli alberi narranti raccontano una piccola filastrocca che parla di pace, gentilezza e comunità.
In città sono state inoltre allestite due mostre diffuse di presepi: la prima è quella della Natività diffusa con 50 presepi nel borgo medievale fino al Castello e al Giardino delle donne, a cura del Gruppo volontari Ecopresepi;  la seconda è quella dei Presepi in vetrina, a cura del Distretto del Commercio di Avigliana e del Gruppo volontari Ecopresepi ed è allestita nelle vetrine delle attività commerciali e presso l’Ufficio turismo di Avigliana in Corso Laghi 389. I presepi esposti sono stati realizzati dalle scuole del paese. I più votati verranno premiati nel corso dell’evento “Accendi la Befana” che si terrà il 6 gennaio nel Parco Alveare verde alle ore 14.

ANDREA CARNINO

A Casalborgone i presepi nel centro storico

Nel centro storico di Casalborgone, fino al 6 gennaio, il Leu ospiterà per il primo anno un percorso di presepi realizzati dagli abitanti del capoluogo, e dai bambini della scuola primaria. Di legno, sui muretti, all’ingresso della chiesa, nascosti in angoli inusuali e realizzati con gli attaccapanni, in valigia o in bottiglia, le tante rappresentazioni della Natività accolgono e incantano nella splendida cornice del borgo medievale. Per gli abitanti del centro storico, un regalo di tempo e creatività, di collaborazione e complicità, visto che hanno accolto con entusiasmo la sollecitazione degli amministratori di valorizzare il Leu, diventandone protagonisti e artefici. Per i visitatori, la magia del Natale diventa l’occasione per regalarsi un momento di scoperta e relax rigenerante, passeggiando per un piccolo centro antico, elegante e curato. Il presepio diventa così simbolo di rinascita e riscoperta degli angoli più nascosti nel borgo. Un’esperienza emozionante, partita il 6 dicembre scorso, in occasione del mercatino, e che sta coinvolgendo un buon numero di visitatori. Il percorso dei presepi è libero e accessibile a tutti.

Mara Martellotta

Artiflor: eccellenza artigiana in piazza Palazzo di Città 

Domenica 21 dicembre, dalle 9.30 alle 19, in piazza Palazzo di Città, a Torino, è in programma l’ultimo appuntamento dell’anno con Artiflor, il piccolo mercatino dell’artigianato a cura di Orticola del Piemonte. Si tratta di un format che unisce natura, creatività e gusto per una giornata intera all’insegna dell’artigianalità autentica grazie alla presenza di piccoli artigiani, designer e produttori agricoli, che esporranno le loro creazioni e prodotti. Saranno una trentina gli espositori che trasformeranno la piazza un un elegante salotto in cui poter curiosare e trovare spunti e idee per gli ultimi regali di Natale, e per chiudere il 2025 in bellezza e bontà.  Dai vassoi in eco-resina a forma di foglie alle candele in cera vegetale, dai braccialetti minerali ai foulard di bamboo e ai gioielli tessili, realizzati all’uncinetto e al microuncinetto, fino all’oggettistica per la casa e il giardino, gli oggetti in artigianato di vetro, ma anche i terrarium, abbigliamento eco-green e tante altre proposte accattivanti. Sarà anche possibile acquistare eccellenze gastronomiche tipiche, tra cui nocciole, cioccolato, zenzero disidratato, miele, liquirizia, biscotti a base di fiori grazie alla presenza di produttori agroalimentari.

Mara Martellotta

Inviato dall’app Tiscali Mail.

Ferrino e Andrea Lanfri: una storia che parte da Torino e arriva in cima al mondo

SCOPRI – TO ALLA SCOPERTA DI TORINO

Torino è da sempre una città legata all’idea di resistenza e ingegno, valori che ritornano anche nella storia di Ferrino, azienda fondata nel 1870 e specializzata in attrezzatura per la montagna e l’outdoor. Nel tempo il marchio torinese ha accompagnato spedizioni, alpinisti e atleti in contesti estremi, sostenendo percorsi che vanno oltre la semplice prestazione sportiva e che mettono al centro l’esperienza umana.

È in questa cornice che si inserisce l’incontro con Andrea Lanfri, atleta e alpinista la cui vicenda personale è diventata, negli anni, un esempio concreto di resilienza e trasformazione.

Nel 2015 la vita di Lanfri viene improvvisamente stravolta da una meningite fulminante. In pochi giorni subisce l’amputazione di entrambe le gambe e di sette dita delle mani. Un evento che segna una frattura netta tra il “prima” e il “dopo”, non solo dal punto di vista fisico, ma anche psicologico. Il periodo successivo è fatto di ospedali, riabilitazione e di un lento lavoro di ricostruzione, in cui ogni piccolo progresso diventa una conquista.

Lo sport, però, non esce mai davvero dalla sua vita. Dopo la malattia Andrea torna all’atletica leggera e, contro ogni previsione, inizia a ottenere risultati di altissimo livello. Diventa campione italiano ed europeo nella velocità paralimpica, ritrovando nella competizione uno spazio di libertà e di espressione personale. La pista, però, a un certo punto non gli basta più.

La montagna diventa il nuovo luogo di confronto. Non una sfida contro la natura, ma un dialogo costante con i propri limiti. Lanfri riprende a salire, prima sulle Alpi e poi su montagne sempre più impegnative, costruendo un percorso fatto di preparazione meticolosa, fiducia nella squadra e attenzione all’attrezzatura. In questo cammino anche il supporto tecnico di aziende come Ferrino si rivela fondamentale.

Nel 2018 arriva uno dei momenti più significativi della sua carriera: la conquista della vetta dell’Everest. Andrea Lanfri diventa il primo nella sua categoria a raggiungerla. Un risultato che va oltre l’impresa sportiva e che assume un valore simbolico forte, capace di cambiare lo sguardo su ciò che viene considerato possibile.

Dopo l’Everest, il suo percorso non si arresta. Andrea continua a praticare sport, a salire montagne e a raccontare la propria esperienza attraverso incontri pubblici e libri. La scrittura diventa un altro strumento per riflettere sul corpo, sulla fragilità e sulla forza che può nascere dalle difficoltà. Nell’ultimo libro, “Over, il mio Everest e altre montagne”, torna su questi temi con uno sguardo più maturo, raccontando la montagna come spazio di consapevolezza e di ascolto.

La storia di Andrea Lanfri, sostenuta anche da una realtà torinese come Ferrino, mostra come il legame tra territorio, impresa e persone possa dare vita a percorsi autentici. Un racconto che parte da Torino, attraversa le vette più alte del mondo e torna indietro arricchito di un significato più profondo.

Noemi Gariano

Fake news

Il termine “fake news” è entrato prepotentemente nella nostra cultura con lo sviluppo di internet e dei giornali online.

Fino a qualche anno fa, ogni notizia pubblicata da un giornale cartaceo o da un notiziario radio-televisivo portava con sé un‘aura di rispettabilità, affidabilità e, soprattutto, consentiva in caso di mancata verifica della notizia di investire l’ordine dei giornalisti per l’eventuale irrogazione di sanzioni a carico dell’iscritto.

Lo sviluppo di siti che non sono considerati “stampa periodica” e che, pertanto, non necessitano di un direttore responsabile ha portato al diffondersi di notizie spesso totalmente inventate, quando va bene adattate “ad usum delphini”, prive di fondamento e, quindi, pericolose.

Non mi riferisco soltanto alla stampa parlamentare, politica in generale, o riferita a scoperte che richiedano un approfondimento scientifico; penso, per esempio, a quando viene citato un politico che avrebbe detto X, quando viene comunicata la morte di un personaggio dello spettacolo che, invece, legge la notizia toccandosi i gioielli apotropaici, viene annunciata la presentazione di un disegno di legge che a nessuno dei 600 parlamentari (senatori a vita esclusi) è mai venuto in mente di presentare.

Come fare a difendersi da tali notizie e, soprattutto, a non farsi influenzare da notizie quasi sempre create per attirare utenti sui siti, per aumentare il ricavo pubblicitario o la permanenza di un sito in un livello elevato di affluenza?

Il primo consiglio, che parrebbe il più banale, è affidarsi soltanto a testate giornalistiche, radio- televisive di sicura affidabilità: Rai, Mediaset, La7, Corsera, Gruppo GEDI per citarne solo alcune. Poi valutare come la notizia venga presentata: se per comprendere la notizia occorre scorrere 5-6 pagine intervallate ognuna da una pubblicità è evidente che all’editore (se così lo possiamo chiamare) interessa più curare il marketing che la diffusione.

Se per capire il senso della notizia devi scorrere pagine su pagine, dove viene l’ansia perché non si evince se il soggetto sia morto o ancora vivo, possiamo tranquillamente lasciar morire di fame l’editore.

Con la rete di informazioni in cui ognuno di noi è immerso, in aggiunta, ogni e qualsiasi notizia ci giunga, potrà essere confermata o confutata senza difficoltà andando a cercare ulteriori informazioni sul motore di ricerca più famoso della rete; certo, se il signor X è appena morto forse non tutte le agenzie hanno già lanciato la notizia, ma di sicuro i primi a diffonderla non saranno “La gazzetta di Samantha” o “Le uniche news attendibili” o altri nomi che fanno rimpiangere il napalm.

La Rai ha dedicato numerosi spot, ormai oltre un anno fa, all’attenzione che va prestata nei confronti delle fake news; forse qualcosa è cambiato, ma se non cambia il nostro approccio al mondo delle notizie poco possono i media seri.

L’ignoranza in deciso aumento in tutta la popolazione, un QI che tende al ribasso, la scuola che non aiuta a sviluppare determinate competenze sono tutti fattori di rischio, esattamente come colesterolo, ipertensione e glicemia nei confronti della sindrome metabolica.

E le fake news sono come il cibo spazzatura che trova proseliti in quanti non si curano di alimentarsi in modo sano, ma continuano a mangiare come la moda dilagante impone.

Ovviamente, tra qualità e quantità c’è di mezzo l’onestà: essere una testata affidabile, una fonte di divulgazione delle notizie contro essere un mezzo di marketing travestito da media.

Il giornalista è un mediatore tra la fonte della notizia e chi la riceve: se devo inventare una notizia per attirare clienti, non sono un giornalista ma un illusionista, in più truffaldino.

Sergio Motta

Pino Torinese in festa per il Natale

Pino Torinese si prepara ad accendere la magia delle Feste con “Natale insieme”, in programma sabato 20 dicembre prossimo in piazza del Municipio.
Sono previsti una serie di appuntamenti per grandi e piccini, quali la novità di quest’anno nel giardino di Villa Grazia. Sarà possibile visitare il villaggio di Babbo Natale con la casetta, gli animali del presepe, giochi, laboratori e gonfiabili.
La cascina Menzio proporrà, infatti, attività di decorazioni con i colori naturali delle loro verdure, preparazioni di biscotti e la possibilità di coccolare il neonato asinello di tre mesi. Sabato 20 rientra nei nuovi sabati di apertura della ludoteca al Centro PariDispari di Villa Grazia a partire dalle 15 fino alle 17.
Il programma prevede l’apertura dei festeggiamenti alle 16 con l’esibizione della scuola di danza Sunrise. Fino alle 22 artigiani locali daranno vita al Christmas Market, dove sarà possibile trovare idee regalo dell’ultimo minuto. Nello stesso tempo vi sarà  lo ‘swap party’, organizzato dalla Consulta giovanile Pinese, dove si potranno dare e ricevere i propri abiti usati con gli altri partecipanti, in piena ottica di sostenibilità ambientale  e riuso dei materiali.
Alle 19.15 la fiaccolata della pace giungerà in piazza accompagnata dal gruppo Scout e aperta dalla Filarmonica Pinese. A seguire la tradizionale accensione del falò e la possibilità di cenare a cura della Pro Loco. Il vin brulè sarà offerto dagli Alpini.
Alle 19.30 il gruppo vocale Sweet Soul Singers rallegrerà la serata con l’esibizione del concerto Gospel POP, dove la tradizione natalizia incontrerà la magia.

“Il periodo natalizio rappresenta un’occasione preziosa per rafforzare il senso di comunità- ha affermato la sindaca di Pino Torinese Alessandra Tosi -. Anche quest’anno, grazie al lavoro congiunto con le associazioni del territorio, è stato costruito un calendario di iniziative che coniuga tradizione e novità. Invito tutti a partecipare per aprire insieme le festività natalizie”.

“Natale insieme è il risultato di un grande lavoro di squadra – precisa Elisa Pagliasso, assessora alla Cultura ed Eventi – un lavoro che coinvolge associazioni, volontari e realtà locali.
Abbiamo costruito una giornata capace di parlare a tutti, dai più piccoli ai giovanie alle famiglie intere, valorizzando gli spazi del paese e promuovendo momenti di  incontro, solidarietà e partecipazione.  Un’occasione per vivere Pino Torinese in un clima di Festa e condivisione” .

Mara Martellotta