Chi conosce l’artista cusiano sa bene quanto ami scrivere, dipingere e disegnare, definendosi “anarchico”. Una creatività che dimostra anche nell’amore per la cucina che, secondo i più, pratica ad “eccellenti livelli”
S’intitola “Ricette (anarchiche) tra lago d’Orta, Maggiore e oltre” il libro di Giorgio Rava, edito da Tararà. Chi conosce l’artista cusiano sa bene quanto ami scrivere, dipingere e disegnare, definendosi “anarchico”. Una creatività che dimostra anche nell’amore per la cucina che, secondo i più, pratica ad “eccellenti livelli”, come conferma Alberto Gozzi, un’autorità celebre nel campo, introducendo questo volume e le 122 ricette che vengono presentate al lettore. Giorgio Rava , è un intellettuale a tutto tondo che – tra le altre
passioni e curiosità, ama cucinare e reinventare delle ricette di questa sua cucina che definisce, appunto, “ anarchica”. E’ lui stesso a spiegare il perché di questo rapporto amoroso dalle lontane radici. “Tra i ricordi della primissima infanzia vi sono i profumi della cucina delle mie nonne, quella paterna e quella materna, l’una lombarda (il suo risotto con lo zafferano), l’altra romagnola (la pasta fatta in casa e i cappelletti); poi quella di mia madre romagnola cha ha sposato un piemontese, ma di quel Piemonte “alto”, sembra addirittura walser, che aveva in sé la cocciutaggine e la ruvida dolcezza del pane di segale delle genti venute dalla Valle del Goms”. Una cucina “bastarda” , o meglio “anarchica” da cui Giorgio ha tratto il suo DNA culinario, aggiungendo alle memorie famigliari la sua personale propensione alla baldoria, alle disfide tra gli
amici ai fornelli , ai piatti sperimentali alla cui base spesso sta il suo orto “ cui attendo con le cognizioni di mio padre e di un diploma di Perito Agrario su un terra magra di montagna”. Quando insegnava tra le letture che propinava ai suoi alunni emergeva potente il legame tra palato e letteratura: dagli etilici vapori de “L’Assommoir” di Zola alla fame del Riccetto della “Vita violenta” di Pasolini, o a quella della famiglia dei Braida de “La malora” di Fenoglio, ma anche il “Manifesto della Cucina Futurista” e il risotto alla milanese di Carlo Emilio Gadda. Del resto, e sono parole sue “ la vita è un minestrone o una bouillabaisse; noi ne siamo i cuochi e sta a noi condirla, farla più o meno saporita, trovarne i giusti ingredienti”. Alberto Gozzi scrive che le ricette di Rava sono “veramente anarchiche, libere da ogni espressione di regole fondamentali, come ad esempio le grammature degli ingredienti”. Da una “Guerra di Piero” a base di Bettelmatt a una “Catalana” con tanto di omaggio a Orwell, da una salsiccia “Candelora” ad una pasta con il formaggio erborinato del Mottarone fino alle maliziose ostriche alla “Chateau d’If” del conte di Montecristo, il libro di Giorgio Rava si legge con un certo languore. Per la sua capacità affabulatoria, certamente, ma anche per l’induzione a provare le delizie che propone in chiave, appunto, “anarchica”.
Marco Travaglini


Sabato 5 e domenica 6 maggio montagne di gelato a Torino.




Torino è una città elegante, una signora aristocratica decorata in stile Liberty, adornata di Barocco, una dama raffinata che con il suo fare misurato induce al rispetto, al garbo, quasi alla soggezione.
Torino è dormire nella Suite di Cioccolato del Golden Palace, una esperienza multisensoriale che renderà il soggiorno più dolce e gradevole tra arredi che simulano tavolette di cioccolato, meravigliose degustazioni e sensazioni che allietano l’olfatto. Un’altra particolarità la troviamo a Piazza Palazzo di Città, una istallazione sulla facciata di un edificio, un piercing chiamato “Baci Rubati”, ideato dall’architetto Corrado Levi, da cui escono gocce di sangue blu e rosse. L’opera che doveva essere temporanea è invece rimasta lì, in pieno periodo settecentesco. Un percorso alternativo ed interessante è lo Street Art Tour, un meraviglioso e appassionante viaggio in una Torino che si dedica e apprezza la modernità in tutte le sue espressioni. Bellissimi murales che sono non solo espressioni d’arte ma anche di protesta e disagio sociale. Su Inkmap.it,
un progetto dell’Associazione
Gli asparagi ortaggi pregiati protagonisti della primavera, teneri germogli che simboleggiano il risveglio della natura
Lunedì 30 aprile 2018, dalle 16.30 alle 22.30 Palazzo della Luce Via Antonio Giuseppe Bertola, 40. Ingresso libero e gratuito, fino a esaurimento posti
