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A Torino arrivano le Frecce Tricolori

FRECCEA Torino arrivano le Frecce Tricolori. La Pattuglia Acrobatica Nazionale si cimenterà domenica  in una esibizione speciale per il centenario dell’Aeroporto Torino Aeritalia. Parteciperanno sei pattuglie acrobatiche e numerosi solisti, tra cui due campioni del mondo, oltre ai mezzi della protezione civile,  dell’Esercito e dei Carabinieri. Si inizia sabato, con l’inaugurazione del Village. Sulla vecchia pista “30”, oggi in disuso, è allestita una mostra statica di  40 aerei storici provenienti da tutta Italia e di auto del “Gruppo auto storiche FIAT”. Presenti diversi stand e un simulatore di volo F16, oltre alla  navicella spaziale (shuttle) IXV di Thales-Alenia. Sabato, nel  pomeriggio,  nuova esercitazione delle Frecce Tricolori.

Tutta una vita:  28 giugno 1946 – 28 giugno 2016

ANNIVERSARIOSTORIE DI CITTA’

di Patrizio Tosetto

Tutta una vita, in Corso Giulio Cesare 60, sono tutta una vita. Un po’ in anticipo vengo chiamato dal figlio Giancarlo Brunello, mi chiede se sono interessato a “conoscere questa Storia” …assolutamente si!

LIBERAZIONE ANNIVERSARIO

Mi ritrovo in un confortevole alloggio di una casa costruita negli anni 30 da un ebreo.Tavola apparecchiata e  ospitale, mi trovo davanti due arzilli signori: Giuliana Covetti, classe 1928   e Bruno Covello, 1926 . Scrivere queste date fa un  certo e positivo effetto. Allora, come mai vi siete ANNIVERSARIO RAGAZZAsposati così presto? Parla Bruno: “mia madre è stata uccisa dai tedeschi il 26 aprile 1945. Dalla Grandi Motori in piazza Crispi partigiani e tedeschi si sono sparati. Io ero sappista  ( partigiani di città ) era venuta per sincerarsi. L’hanno uccisa. Ci “parlavo” con giuliana e dopo un anno ci siamo sposati”.  Ovviamente comunista, per oltre 40 anni operaio, di cui trenta alla Feroce ( Fiat )  MIrafiori meccanica. Prima alla Sima di via Cigna. ANNIVERSARIO LFIAT“Lavoro..sì, tanto lavoro ma anche divertimento, mi piaceva ballare, andavo sopratutto al Lutrario ..la maggioranza delle “cose” in Barriera”. Giuliana : “anch’io ho sempre lavorato: sarta, portinaia e facevo le pulizie al San Paolo che aveva una sede in questo palazzo.Pensi che una volta ho trovato dei soldi che ho restituito prontamente con il sospetto che volevano vedere se ero una ladra”.

ANNIVERSARIOPoi il figlio bancario. Decenni in pensione vivendo dignitosamente. M’assento per una telefonata e ANNIVERSARIO MAREdopo.. mi scappa: “Bruno ma non hai l’enfisema polmonare?” Sorride.. “che ti devo dire? non riesco proprio,,, e forse non voglio nemmeno.. e poi tra un po’ sono 90.. quello che è fatto e fatto.” 70 anni di qualche discussione ma di amore e di solidarietà.Sono queste le Storie piccole che nella loro quotidianità dimostrano  la loro grandezza.

tosettoPatrizio Tosetto

Tutti i segreti del giardino condominiale

giardino casagiardino caseCon questo articolo si intende dare il via ad una serie di brevi note sulle aree verdi condominiali. Saranno trattati diversi argomenti quali la potatura, la sicurezza, la difesa dai parassiti

Potrà sembrare strano ma vorrei cominciare dal fondo! E’ molto frequente, infatti, che problematiche legate a sicurezza, malattie, cattiva gestione del verde siano, in realtà, imputabili ad errori nell’impostazione del giardino condominiale. Spesso non si esegue una vera e propria progettazione del giardino ma ci si limita a riempire gli spazi destinati al verde con l’inserimento scriteriato di piante. Progettare razionalmente il verde consente divalutare attentamente i costi che si avranno in futuro.

Un caso classico è l’eccessiva fittezza di impianto. La ridottadimensione delle piante all’acquisto, spinge a piantumarne in numero eccessivo. Sussiste il timore, infatti, che ci siano “troppi spazi vuoti” e che il giardino appaia spoglio. Si tratta di un grave errore perché non si tiene conto della fisiologica crescita delle piante (degli alberi in particolare).

Alcuni inconvenienti lamentati dai condomini sono anch’essi riconducibili a piantumazioni insensate: la sparizione di panorami a causa dello sviluppo arboreo, l’ombra generata, l’intasamento dei canali di gronda, la sporcizia generata dalle foglie e/o i frutti.Aveva ragione Longanesi quando affermava che “tutti vogliono tornare alla natura ma nessuno vuole andarci a piedi” ossia si è affascinati e desiderosi di un maggior contatto con la natura, ma non si è disposti a tollerare alcuni aspetti fisiologici legati alle piante.

Nel caso del verde condominiale, vi sono precisi indirizzi progettuali che possono minimizzare quelli che per taluni sono inconvenienti del verde. Per quanto concerne gli alberi e le loro altezze, si può optare per quelle specie di altezza contenuta (> 10 metri) che hanno anche minori rischi di stabilità (ritorneremo sull’argomento)Con essi si ottiene un altro vantaggio: una minor quantità di foglie da rimuovere in autunno. Si pensi, ad esempio, che un Acero adulto è alto la metà di un Ippocastano adulto eproduce, mediamente, anche la metà della massa fogliare.

L’aspetto del fogliame è altresì importante per la pulizia. Perdere le foglie in autunno non è ancora un reato! Si tratta di una fisiologica esigenza delle piante. Se interroghiamo gli addetti alle pulizie si scopre, sorprendentemente, che gli alberi sempreverdi perdono costantemente le foglie mentre gli altri lo fanno in un periodo più concentrato e ciò rende la pulizia più semplice. Infine è bene che gli alberi ma anche gli arbusti, stiano lontano dall’acqua; foglie e/o frutti contribuiscono notevolmente a sporcare gli specchi acquei (laghetti, piscine).

Dott. Enrico Leva

Agronomo – consulente Confabitare

Un senso nuovo

cavallo bronzoTorino… il primo luogo in cui sono possibile!

Di Francesca Petrone

 

Svegliarsi al mattino e restare dentro a un sogno.

Sospesi nella realtà, con l’impressione di avere il soffitto sotto i piedi.

Scoprirsi a testa in giù a riavvolgere i contenuti e immaginarne il dopo, come al termine di un film o di un libro con finale aperto. Un’esperienza comune a tutti.

Sto ancora così, immersa nel mondo onirico dell’ultima notte, quando il cielo sopra il Salotto di Torino mi dice che è di nuovo quasi notte. Mi fermo qui, sulla panchina che affaccia da Via Roma su Piazza San Carlo. Il rifugio in cui cullarmi e sentirmi comoda nella vita di tutti i giorni.

Un red carpet per la vista su una delle piazze più affascinanti della città.

Le pupille si dilatano con l’avanzare del buio, mentre la luce dei lampioni impero illumina i circa dodicimila metri quadrati di superficie, palcoscenico di importanti avvenimenti storici e sociali.

Mi sembra di vederlo muoversi, il guerriero in sella al Cavallo di Bronzo, monumento equestre ad Emanuele Filiberto, nel trattenere le redini e infoderare la spada in segno di pace.

Una sottile voce mi distrae – A cosa pensi? – E’ la voce di una bambina. Si, ce l’ha proprio con me. Lei in piedi ed io sulla panchina, lontane ma non troppo, penso che, osservate di spalle, proponiamo la stessa sagoma, sulla traiettoria delle Chiese gemelle.

Le rispondo che continuo a pensare al sogno della notte prima.

– Un brutto sogno? – mi chiede con la fronte aggrottata.

Inizio a raccontarle. Mi ascolta con attenzione mentre fa segno a una donna, suppongo la nonna, di aspettare. Quando finisco, osservo la sua fronte distendersi. Con un piccolo gesto mi invita a sedermi per terra accanto a lei.

Fianco a fianco, a contatto con il terreno, incontro un senso nuovo.

Il senso di appartenenza, che sa di universale.

Ci guardiamo e il soffitto torna al suo posto.

(Foto: il Torinese)

Maiorano espone a "La Ville"

CAVALLO SAN CARLO MAIORANOmole maioranoDal 25 Giugno, e per tutto il periodo estivo, presso le sale del Ristorante La Ville a Torino, in Piazza Solferino 12, saranno esposti alcuni degli scatti del fotografo Vincenzo Maiorano.

Marilyn Monroe la donna oltre il mito a Palazzo Madama

Oggi (1 giugno 2016) avrebbe compiuto 90 anni, invece la misteriosa morte a soli 36, l’ha consegnata per sempre al mito. All’immortale Marilyn Monroe, Palazzo Madama dedica la mostra –in anteprima italiana- che raccoglie 150 oggetti personali della diva e ne delinea la dimensione più intima e privata

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Il backstage della sua vita è raccontato da abiti, accessori, oggetti, articoli di bellezza, documenti, lettere, appunti su quaderni, contratti cinematografici, ma anche oggetti di scena e spezzoni di film che il collezionista tedesco Ted Stampfer ha selezionato dalla propria e da altre collezioni private.

Molti oggetti provengono dalla casa di 5th Elena Drive in Brentwood, California, dove l’attrice fu trovata morta il 5 agosto del 1962. Nel testamento dispose che tutti i suoi abiti ed effetti personali fossero consegnati a Lee Strasberg, suo insegnante di recitazione e patron del famoso ’Actors’ Studio di New York. Alla sua morte, nel 1982, i beni passarono alla vedova che nel 1999 li affidò alla casa d’aste Christie’s. Le casse furono aperte per la prima volta 37 anni dopo la scomparsa della Monroe e possiamo immaginare l’emozione di chi ha preso in mano gli oggetti toccati dall’attrice per catalogarli. Inutile dire che la maggior parte fu venduta subito, mentre il resto in aste successive di Christie’s e Julien. Pathos ancora più grande quello dei collezionisti di tutto il mondo che si sono accaparrati parti del mito.

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Ted Stampfer possiede la più grande collezione privata al mondo di memorabilia e oggetti di Marilyn Monroe, della quale è appassionato fin da quando aveva 10 anni. I suoi primi acquisti da Christie’s a New York, poi cimeli e pezzi unici comprati da altre famose case d’asta, archivi cinematografici e importanti collezioni private. E dal 2009 mette a disposizione di musei internazionali e gallerie i pezzi della sua incredibile raccolta.

Grazie a lui, a Palazzo Madama, 8 sezioni ripercorrono la vita di Marilyn. Da quando era la sconosciuta Norma Jeane Baker, nata il 1° giugno 1926, segnata da un’infanzia difficile tra una madre instabile che lavorava nel mondo del cinema, affidi e passaggi in orfanotrofio, che sarebbero all’origine della sua fragilità. Un primo infelice e breve matrimonio a soli 16 anni; poi la consapevolezza del suo strepitoso sex appeal e la determinazione nel voler diventare un’attrice.

Ed ecco la metamorfosi: vira sul biondo (come il suo mito Jean Harlowe), corregge chirurgicamente naso e mento, imposta la famosa camminata e la voce sensuale che diventeranno suoi tratti   inconfondibili. Di lì in poi è l’ascesa: la nascita di un’icona desiderata damarylin2 tutti, con lampi di felicità nella vita privata quando nel 54 sposa il campione di baseball Joe di Maggio. Il matrimonio dura poco, essere il marito della Monroe non è facile e lei non rinuncia certo alla sua carriera. Anzi vuole perfezionarsi, essere presa sul serio, interpretare anche ruoli drammatici e non è affatto contenta dei bassi compensi di Hollywood.

Così si trasferisce a New York per un nuovo inizio in cui punta sul cervello: legge classici e psicanalisi, studia all’Actors Studio di Lee Strasberg, fonda una sua casa di produzione. Stipula un contratto con la 20th Century Fox che le assicura 100.000 dollari a film e le permette di lavorare anche con altri studios; un traguardo importantissimo che fa da apripista a tutti gli attori del cinema.

In mostra ci sono anche il copione dell’unico film prodotto dalla Marilyn Monroe Productions, “Il principe e la ballerina” ed il conto del Waldorf Astoria, l’hotel più lussuoso della città dove alloggiava in un appartamento di tre stanze.

Nel 56 il matrimonio con il drammaturgo Arthur Miller -intelligenza e cultura- travolto dal fascino dirompente della diva. Due anni dopo, sul set di “A qualcuno piace caldo” di Billy Wilder, iniziano i problemi: ritardi, battute dimenticate e continue ripetizioni. E’comunque il suo film di maggior marilyn1successo e riceve il Golden Globe come migliore attrice.

Nel 60 gira l’ultima pellicola della sua vita, “Gli spostati”, sceneggiato da Miller; ma è anche il punto di rottura del matrimonio che non regge a maternità mancate, tradimenti, abuso di alcool e droghe. La Monroe scivola nella depressione, il conto del New Presbyterian Hospital (in mostra) racconta l’aiuto che le arriva da Joe di Maggio. Mentre la rubrica telefonica con oltre 100 nomi e l’agenda del 61 con le iniziali MM scritte a mano sulla copertina, con annotazioni di appuntamenti, viaggi, incontri e appunti vari, disegnano l’immagine di una Marilyn organizzata nel suo lavoro… e stringono il cuore.

Ci sono poi le foto della prima casa che compra nel gennaio del 62 a Brentwood in California: ricorda un’hacienda spagnola ed è particolarmente modesta per una diva hollywoodiana. Ma dopo aver errato per oltre 50 indirizzi, è finalmente il suo approdo. E lei si diverte ad arredarla, come testimoniano gli oggetti che acquista e che trovate nell’allestimento. Sembra un nuovo inizio, pensa a un film su Jean Harlowe e, soprattutto, è   ritorno di fiamma con l’uomo che forse   l’ha capita e amata di più, Joe di Maggio, che programma di risposare l’8 agosto 1962.

Invece nella notte tra il 4 e il 5 agosto le fine arriva avvolta nelle lenzuola del suo letto, per probabile overdose di medicinali. Ma la sua morte ancora oggi è un mistero, tra teorie di probabile suicidio, altre di omicidio. Sono moltissimi i libri che hanno cercato di ricostruire quella maledetta notte, le tante incongruenze, i movimenti sospetti nella villa, i suoi rapporti con i Kennedy, cose che avrebbe potuto svelare e che la tomba ha messo a tacere per sempre. Beffa del destino: viene sepolta al Westwood Memorial Cemetery di Los Angeles, l’8 agosto, proprio nel giorno in cui avrebbe voluto sposare per la seconda volta il suo campione. E Joe di Maggio dalla tragedia non si riprenderà mai più.

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La mostra nella Corte medievale di Palazzo Madama è un grandioso colpo d’occhio. Si cammina sul pavimento in vetro che protegge gli   scavi del castrum romano; poi si alza lo sguardo e si resta ammaliati dalle gigantografie dell’attrice, dagli spezzoni dei suoi film suggestivamente proiettati sulle pareti che hanno i segni architettonici del passato.

Alcuni degli oggetti in mostra hanno sofferto gli anni di stoccaggio in condizioni di temperatura e umidità inappropriate: come gli abiti con qualche scoloritura e danni provocati da chiusure lampo, o le zip e i bigodini in cui è rimasto impigliato qualche capello ossigenato della Monroe. Ma anche questo contribuisce al fascino e ci riporta alle pellicole che l’hanno fatta amare dal grande pubblico. Come l’abito che si solleva al passaggio su una grata sbuffante aria in “Quando la moglie è in vacanza” del 1954; gli iconici pantaloni Capri degli anni 50 che sono semplicissimi ma su di lei diventano provocanti; l’abito da cocktail in chiffon nero con guanti e la cappelliera di Saks (uno dei suoi negozi preferiti a New York) con cui scende dall’aereo con Joe di Maggio.

Laura Goria

“Marilyn Monroe. La donna oltre il mito”

Palazzo Madama- Torino

1 giugno – 19 settembre 2016

67 anni di Re Peperone

peperone 333Il 30 giugno nella sala consiglieri di Palazzo Cisterna verrà presentata, alle ore 11, l’edizione numero sessantasette di “Peperò – Sagra del Peperone di Carmagnola”. L’evento è organizzato dal Comune di Carmagnola, in collaborazione con Ascom, Pro loco, Coldiretti, e grazie al contributo di numerosi volontari e sponsor privati ai quali si aggiunge quest’anno Amaro Averna. “Averna & Don Salvatore in tour” porterà a Carmagnola il personaggio ispirato al fondatore della marca ed interpretato dall’attore Andy Garcia, con uno stand in cui sarà possibile fare giochi a tema, scattare foto ricordo e degustare lo storico amaro. La Sagra, riconosciuta da sei anni come manifestazione fieristica di livello nazionale, propone – dal 26 agosto al 4 settembre – dieci giorni di eventi culturali, gastronomici, artistici e spettacolari e tra i suoi ospiti andrà ad annoverare Paolo Massobrio e la cantante Irene Fornaciari. L’ultima edizione ha registrato oltre 250mila visitatori in diedi giorni ed una ricaduta economica sul territorio di due milioni e 630mila euro certificata da una qualificata ricerca universitaria.

 
Massimo Iaretti

Torino Fashion Week porta la moda sotto la Mole

FB FASHION WProvengono da 15 Paesi, gli oltre 100 giovani designer che partecipano alla ‘Torino Fashion Week’,  dal 22 giugno al 2 luglio a Torino. La  kermesse propone  sfilate, mostre, eventi e incontri b to b sul mondo del fashion per promuovere la ricerca nel settore. La Fashion week si presenta come luogo di incontro tra moda, design e ricerca. Molti fashion designer sono  torinesi, ma anche italiani e provenienti dai paesi europei. nel corso della manifestazione Unioncamere Piemonte e Camera di Commercio organizzano il Torino FashionMatch 2016 (1-3 luglio) per incontri nella rete Enterprise Europe Network. L’iniziativa è curata dall’associazione Tmoda, in collaborazione con Camera di commercio di Torino, Unioncamere Piemonte, Entreprise Europe Network, Cna, Slow Fashion, Confartigianato, Booking Piemonte e Iaad.

Un gelato tricolore per tifare gli Azzurri!

marchetti tricolore gelatoSiamo qualificati agli ottavi di finale!! E allora festeggiamo

L’omaggio del Maestro Gelatiere Alberto Marchetti alla nostra nazionale non poteva che essere un cono…tricolore. Ovviamente #buonopulitogiusto

Pistacchio di Bronte DOP

Fiordilatte Alta qualità

Fragolina di Tortona  – Presidio Slow Food

In occasione di tutte le partite della nazionale italiana nei negozi Marchetti di Torino, Milano, Alassio sarà in vendita il cono tricolore ad un prezzo speciale.

Un’occasione unica per gustare la rarissima fragolina di Tortona in edizione limitata e tifare ITALIA!!!

 
www.albertomarchetti.it

 

Foto-maratona sotto le stelle

mole rosa 2015Per la notte tra il 18 e 19 giugno, sul territorio di ‪#‎Torino‬ prenderà il via una “Maratona fotografica in notturna” aperta a tutti, organizzata da Phlibero Fotografia in collaborazione con MuseoTorino. L’iniziativa vuole essere una sorta di caccia al tesoro del patrimonio artistico della città grazie alla magia degli scatti, dedicata all’osservazione delle architetture e dei monumenti della città. Alla maratona possono partecipare professionisti e amatori. Il ritrovo è per sabato 18 giugno alle ore 17 presso la sede di Phlibero, per convalidare le iscrizioni e ricevere le istruzioni e i temi per gli scatti. Il tema generale della maratona, concordato insieme a Museo Torino, è segreto e sarà comunicato insieme ai 4 sottotemi alla partenza dell’evento. I partecipanti avranno tempo fino alle ore 7.00 del mattino successivo per realizzare i loro lavori che dovranno essere consegnati in formato digitale tra le ore 7.00 e le ore 10.00 di domenica 19 giugno presso la sede di Phlibero, oppure inviando i file via wetransfer a info@phlibero.it. La quota d’iscrizione è di 20 euro per i soci 2016 di phlibero e 25 euro per tutti gli altri. Info, regolamento e premi su: goo.gl/eMFwE1

(foto: il Torinese)