LIFESTYLE- Pagina 381

Gran Galà di Ferragosto alla Reggia

VENARIA1Si avvicina il  grandioso spettacolo di fuochi d’artificio,  cocktail party e  musica alla Reggia di Venaria per l’ormai classico “Gran Galà”, appuntamento di Ferragosto che chiude il circuito delle “Sere d’estate” nella storica residenza sabauda, in programma il 14 agosto. E’ previsto un ingresso speciale a 10 euro comprensivo di visita notturna alla Reggia, ai Giardini, alle esposizioni (14 euro con la mostra ‘Il Mondo di Steve McCurry’), al dj set e allo spettacolo di fuochi d’artificio. L’ ultimo ingresso è alle 00,30.

15 mila firme online: “Il Salone del Libro resti a Torino”

SALONE 569Sono già 15 mila le firme, sul sito change.org, per la petizione online che chiede che  il Salone internazionale del Libro resti a Torino. “E’ più di 25 anni che, ogni anno, si tiene a Torino il Salone. Da qualche anno i milanesi stanno provando a portarcelo via con metodi subdoli, come hanno già fatto con altre cose. Diciamo no a questo ‘furto’! Il SalTo rimane a Torino! Coraggio gente”, dice l’appello lanciato da Alessandro Stekelenburg, editore che opera nel settore arte. L’8 settembre, al Circolo dei Lettori, si terrà la riunione convocata dagli editori dissidenti, che contestano la decisione dell’Associazione Italiana editori (Aie) di “trasferire” il salone del libro a Milano.

(foto: il Torinese)

Sotto le stelle in cima al grattacielo SanPaolo

grattacielo notteMercoledì 10 agosto Intesa Sanpaolo e il Lounge Bar Piano35, in collaborazione con INFINI-TO Planetario di Torino, propongono “Notte di San Lorenzo. Alla scoperta del cielo e delle costellazioni” dalla sommità del grattacielo di Corso Inghilterra 3.Tre astrofisici del Planetario accompagneranno il pubblico nell’esplorazione del cielo stellato con l’ausilio di alcuni telescopi posizionati sulla terrazza del 36° piano.L’evento ha una durata di un’ora e mezza, con ingresso nei seguenti orari:20.00 – 21.15 – 22.15 – 23.15 – 00.15. La serata comprende la degustazione di un cocktail preparato dal bartender Mirko Turconi o di una bibita analcolica nel nuovo lounge bar con terrazza panoramica situato al 37° piano del grattacielo.Il costo complessivo è di 12 euro, ridotto a 5 dai 3 ai 12 anni. Il pagamento si effettua la sera dell’evento direttamente presso la cassa del lounge bar. Per l‘ingresso delle ore 20.00 e in caso di maltempo sono state previste un’osservazione virtuale delle costellazioni e il collegamento in tempo reale con la Stazione Spaziale Internazionale ISS.La partecipazione è a prenotazione obbligatoria, effettuabile dal sito www.grattacielointesasanpaolo.com, sezione “Eventi & news”, a partire dalle ore 9:00 di lunedì 1 agosto.

(foto: il Torinese)

“Ladri, Maschere e Lune Turche”

VIANELLO VENEZIA2Ladri, Maschere e Lune Turche”, è una storia a fumetti di Raffaele “Lele” Vinello ( edita da “Segni d’autore”)  che si svolge a Venezia fra calli e tetti dei palazzi nobiliari, un incantesimo proietta tre maschere dal carnevale del 1778 nella Venezia anteguerra del 1939. Una storia fra magia e realtà, con scene erotiche negli incontri amorosi fra Casanova e la Madre Badessa, sua amante, e con tanti riferimenti da parte di Vianello alla Venezia di Corto Maltese e del suo amico e maestro Hugo Pratt. Un lavoro prezioso, tra acquarelli a colori e fumetti in bianco e nero, che si offre al lettore leggero come un refolo di vento,  quasi una brezza marina tra le calli di Venezia. Ombre sui pontili, pozzanghere, increspature VIANELLO VENEZIAnell’acqua torbida di un canale, residui di storie che si intrecciano. Le epoche  della vicenda si alternano nella china di Vinello proponendo una città più sognata che vissuta. In questa “letteratura disegnata” si trovano duelli, fughe sui tetti, il tepore delle alcove in un carosello che gira eternamente mostrando, ogni volta, una scena, un gioco d’ombre, una lanterna magica che, più che raccontarci una storia, mira a sorprenderci, confondendoci con gli effetti di luci che solo la città sulla laguna è in grado di offrirci. Lele Vinello, nato a Venezia nel 1951, conobbe da giovane Hugo Pratt, suo vicino di casa (nel borgo di Malamocco, al Lido di Venezia ) con il quale strinse una profonda amicizia ed iniziò un’importante collaborazione, assorbendo dal “maestro” la VIANELLO VENEZIA3tecnica e lo stile. Nei  fumetti di Lele Vianello, si percepisce la vicinanza di tratto, stile e taglio delle vignette con Pratt. Dopo aver creato personaggi per alcune delle più importanti riviste di fumetti pubblicate in Italia, come Corto MalteseIl Grifo e Comic Art, nel 1997 ha pubblicato con Guido Fuga, altro storico collaboratore di Hugo Pratt, “Corto Sconto“, una guida alternativa su Venezia. Il filo narrativo, consegnato alle immagini illustrate nelle tavole, conferma la qualità di questo autore di fumetti che è stato premiato nel 2014 con il Romics d’Oro, premio riservato ogni anno ai grandi maestri del fumetto internazionale, riconoscendo l’originalità della fantasia e del suo tratto di matita.

Marco Travaglini

Le 5 serate cool di agosto con Torino Fashion Bloggers

tfb3Torino non si ferma mai, nemmeno ad Agosto. Per chi resterà in città nel mese più caldo dell’anno si preannunciano giorni ricchi di eventi imperdibili.

Questa volta lasciamo da parte il fashion e ci dedichiamo alle serate mondane. Si sa, di giorno fa troppo caldo per uscire quindi via libera al popolo della notte. Cosa fare a Torino nelle sere d’estate? Ve lo raccontano le Torino Fashion Bloggers nella rubrica dedicata ai 5 eventi top del mese.

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Reale di Sera

L’occasione perfetta per una visita ai Musei Reali di Torino? L’iniziativa “Reale di Sera” prevede un programma fitto di eventi e attività che non hanno nulla a che vedere con i soliti percorsi museali. E non dimenticate che tutti i giovedì sera fino al 29 settembre i Musei Reali (Palazzo Reale, Galleria Sabauda, Museo di Antichità e Giardini Reali) prolungano l’orario di chiusura alle 22.00.

Dove? Musei Reali di Torino (biglietteria presso Palazzo Reale).

Quando? Tutti i giovedì sera fino al 29 settembre.

PALAZZO REALE SERA

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Cinema sotto le stelle

Il Planetario Infini.to di Pino Torinese propone una nuova iniziativa dedicata agli amanti del cinema e della robotica. Si chiama “Cinema sotto le stelle”: una rassegna di 5 film proiettati all’aperto sulla suggestiva terrazza del museo. Tutto il programma sul sito del Planetario.

Dove? Planetario Infini.to, Via Osservatorio 30 a Pino Torinese.

Quando? Prossima proiezione il 5 agosto con il film Wall-e (2008).

stelle cinema

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Notte di San Lorenzo sul Grattacielo Intesa San Paolo

La notte più magica di tutta l’estate. Mercoledì 10 agosto volete trascorrere una serata romantica indimenticabile? Il Grattacielo Intesa San Paolo propone un evento speciale proprio in occasione della Notte di San Lorenzo. Osserverete le stelle cadenti da uno dei punti più alti di Torino e potrete esprimere il vostro desiderio di felicità.

Dove? Grattacielo Intesa San Paolo, Corso Inghilterra 3.

Quando? Mercoledì 10 agosto dalle 18.00 alle 22.00.

grattacielo notte

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Galà di Ferragosto 2016

Dopo la Notte di San Lorenzo impossibile non festeggiare anche Ferragosto 2016! La Reggia di Venaria Reale ha programmato una serata speciale: musica, dj set e uno spettacolo di fuochi d’artificio. Tutto organizzato nel Gran Parterre del Parco Alto.

Dove? Reggia di Venaria Reale, Piazza della Repubblica 4 a Venaria Reale.

Quando? Domenica 14 agosto dalle 19.00 alle 23.30.

VENARIA FONTANE

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TOdays Festival 2016

Uno dei festival musicali più attesi dell’estate. Lasciamo perdere le romanticherie e buttiamoci nei 3 giorni del TOdays Festival 2016, in programma da venerdì 26 agosto a domenica 28 agosto 2016 a Torino. Un’esperienza musicale indimenticabile, si passa dalle grandi rock band internazionali agli artisti emergenti per tre giorni densi di musica. Impossibile mancare!

Dove? sPAZIO211, Via Francesco Cigna 211 a Torino

Quando? Dal 26 agosto al 28 agosto 2016.

todays fest

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Siete curiosi di scoprire gli altri eventi torinesi del mese di Agosto?

Vi aspettiamo sul nostro magazine Torino Fashion Bloggers.

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Twitter: @tfbloggers

 

 

 

Cena sul grattacielo: che ne pensate?

grattacielo notteHa recentemente aperto i battenti il ristorante al “Piano 35” in cima al grattacielo di Intesa Sanpaolo. Riportiamo alcuni pareri apparsi in rete.

Il primo, molto positivo,  è stato pubblicato su Tripadvisor. “La location vale da sola la spesa. Unicum a Torino. Inoltre la professionalità del team in cucina e in sala rende l’esperienza gastronomica piacevole. Materia prima curata, filiere di prodotto controllate e trasparenti. Bravi”.

grattacielo sanpaolo2Un lettore ha invece scritto a Specchio dei Tempi de La Stampa a proposito della sua esperienza al ristorante:  “Ho organizzato una cena sul grattacielo  (…) e, abbiamo avuto una serie di inconvenienti di non poco conto. Abbiamo scelto i menù da euro 55 (senza vini) e da 80 (con vino) ma al termine le due cifre si sono gonfiate senza preavviso e giustificazione. Entrambi menù non comprendevano l’acqua, il caffè, i digestivi. Nessun bis di piatti e nessun rabbocco nei calici di vino (…) Le portate avevano le caratteristiche della “nouvelle cousine” con quantitativi assimilabili alla trasmissione “chi l’ha visto” (…). Per onor del vero la qualità dei cibi era notevole, ma per chi aveva altri gusti, non erano possibili scelte alternative. (..)”.

I nostri lettori lo hanno provato? Che ne pensano?

(foto: il Torinese)

 

 

Peperò cerca volontari

peperò16Si svolge dal 26 agosto al 4 settembre 2016 “Peperò, la 67^ Sagra del Peperone di Carmagnola”. Riconosciuta da sei anni come Manifestazione Fieristica di Livello Nazionale, Peperò è a tutti gli effetti un Festival che nell’ultima edizione ha accolto oltre 250.000 visitatori e che propone 10 giorni di eventi gastronomici, culturali, artistici ed esperienze creative e coinvolgenti per tutti i sensi e per tutte le fasce di età. La manifestazione è organizzata da Comune di Carmagnola in collaborazione con   pro loco, Ascom, Coldiretti e diverse realtà locali.

Il programma della kermesse è come sempre molto ampio, anche perché coinvolge numerosissime realtà associative e commerciali del territorio, e nonostante le adesioni già pervenute, il Comune di Carmagnola è alla ricerca di nuovi volontari che vogliano dare il loro prezioso contributo alla buona riuscita dell’evento. Le mansioni da coprire sono molte, dalle operazioni meramente manuali a quelle di segreteria per i punti info, dagli aiuti per la gestione tecnica dei palchi alla collaborazione nella gestione degli accessi alle cene e agli eventi in genere.

Ogni persona può mettere a disposizione le proprie competenze e il proprio tempo libero, svolgendo un servizio utile e importante per tutta la comunità.

COME FARE DOMANDA

A partire dall’anno 2012, l’Amministrazione Comunale ha istituito un Registro del Servizio Civico Volontario, ispirato ai principi di sussidiarietà e di partecipazione attiva dei cittadini allo svolgimento di compiti di utilità civica. Il servizio viene svolto in forma volontaria e gratuita, in relazione a diverse attività di interesse pubblico con finalità di carattere sociale, civile e culturale.

Tutte le persone interessate possono comunicare la propria disponibilità presentando la richiesta, su apposito modulo disponibile presso l’Ufficio Manifestazioni e Turismo (tel. 011.9724238- musei@comune.carmagnola.to.it ) o sul sito web istituzionale del Comune di Carmagnola www.comune.carmagnola.to.it cliccando sull’apposito banner con titolo “A.A.A. Cercasi Volontari” presente nell’home page.

PEPERò 2016

Nella Città del peperone, dal 26 agosto al 4 settembre i visitatori troveranno la Piazza dei Sapori ed altre aree in cui ristorarsi, la Piazza Peperò con cookingshow, cene e talk show con il noto giornalista Paolo Massobrio, street food, la rassegna commerciale con oltre 200 espositori, spettacoli di teatro e di cabaret con comici noti al grande pubblico e proposti in collaborazione con il CAB41, tanti concerti con principale ospite Irene Fornaciari che sarà protagonista della serata inaugurale, serate danzanti, esibizioni sportive, raduno di trattori ed auto d’epoca, primo concorso d’Eleganza riservato a motocicli Vespa, Ape e Vespa 400, la Festa di Re Peperone e la Bela Povronera con sfilata di centinaia di personaggi in costume, mostre, convegni, un grande spazio per i bambini con attività e spettacoli a loro dedicati, Street Festival e Baby Street Festival OrtoQui, ecc…

Le ultime due edizioni sono stata oggetto di qualificate ricerche universitarie sugli effetti economico-sociologico-turistici legati alla valorizzazione del territorio. L’ultima ricerca ha evidenziato diversi importanti dati quali un incremento dei visitatori provenienti da altre regioni e dall’estero, un’elevata percentuale – ben il 34% degli intervistati non residenti a Carmagnola e il 73% dei turisti stranieri – che ha dichiarato di aver partecipato per la prima volta ed altri dati che evidenziano un’alta attrattività della manifestazione e la percezione di essa quale evento di elevata qualità artistica. Risultati eccellenti, che rappresentano una spinta propulsiva per la Città. Fare il volontario per la Sagra del Peperone significa anche contribuire a mantenere, e possibilmente aumentare, queste peculiarità.

Massimo Iaretti

Il caffè Lavazza sbarca al World Trade Center

Lavazza cavalloSi amplia la partnership tra Lavazza e Eataly. Già due le caffetterie aperte negli store Eataly a New York (Flatiron) e Chicago, e ora l’azienda dell’espresso made in Italy inaugura un altro punto vendita nel terzo Eataly a stelle e strisce, il Nyc Downtown, nella torre 4 del World Trade Center, al fine di superare i 1,2 milioni di caffè serviti e di coinvolgere un numero sempre maggiore di consumatori. In programma l’apertura di ulteriori caffetterie, nei punti vendita Eataly, a Boston, Mosca, Los Angeles e Bologna. “Siamo orgogliosi della partnership con Eataly e di esserne il caffè ufficiale negli Stati Uniti”, dice il vicepresidente del Gruppo, Giuseppe Lavazza. “Questo Paese è senza dubbio uno dei mercati internazionali strategici per Lavazza, dove intendiamo continuare a investire e crescere sensibilmente nei prossimi anni”.

(Foto: il Torinese)

Il “Macallè”, l’uomo dei boschi

boscaioli3Il “Macallè”, cioè Vanni Tagliaboschi, ha ereditato da suo padre – il “Negus” – una carbonaia in una valletta laterale della Vidabbia, poco sotto la vetta del Mottarone. Di carnagione scura , sembra un abissino nella stessa misura in cui l’aveva incarnato anche il padre, pure lui “nègar” anche se era originario di Sovazza. “Cosa volete farci, amici miei. Ho la pelle di mogano come  un jazzista di New Orleans”, dice spesso il Vanni, con fine ironia,  per motivare il colore ambrato, dovuto anche al fatto che la fuliggine gli è penetrata in ogni poro della pelle. Vestito con l’immancabile “toni”, la tuta blu da operaio, con tanto di “pettorina” e bretelle, passa una buona parte delle sue giornate a caricare  il motocarro con i sacchi di juta zeppi di carbone. Le rimanenti le occupa a tagliar legna nei boschi. Una buona parte del carbone che commercia, ci tiene a farlo sapere, è “autarchico“, di “produzione propria“. “Roba di qualità, che la “brùsa” senza sprechi ed accidenti“, dice con tono fermo e convinto. Con i suoi due cugini , Pietro e Paolo, manda avanti l’attività della ditta con dedizione e professionalità. I due, detti i “santi” in ragione del nome e del carattere accomodante e disponibile, erano dei lavoratori instancabili. Da quando li conosco non li ho mai visti con le mani in boscaioli1mano, eccetto quelle rare volte che s’incontrano al circolo, la domenica pomeriggio, a farsi una briscola ed un “mezzino”. Ci danno l’anima, nel lavoro, nonostante la menomazione di Pietro che fatica di brutto a “caricare” il braccio destro dal giorno in cui gli è rovinata addosso la catasta della legna. Il fatto risale, più o meno, ad un paio d’anni fa e la colpa era tutta da addebitare  al “Morello”, il mulo di Giacinto Guerla. Nell’ampia aia del suo cascinale, in Tranquilla, all’estremo nord di Oltrefiume, dove il “Macallè” accatastava  i tronchi tagliati nei boschi che scendevano dalla Vidabbia all’alpe Scerèa e da lì fino alla vecchia casa del Salvatore, erano appena state scaricare alcune centinaia di quintali di rovere. La “pigna” era provvisoria, in attesa che – da lì a poco – i due cugini prelevassero un tronco alla volta per tagliarlo a pezzi con la  sega circolare. L’attrezzo, rigorosamente fatto in casa, utilizzando un motore di una vecchia “Vespa” Piaggio 150 che forniva la forza motrice alla lama della sega, andava usato con grande cautela. L’Angelino “due dita“, che aveva lavorato per una decina d’anni con il padre di Vanni, ne sapeva qualcosa, essendosi “affettato” ben tre dita a causa della distrazione di un attimo. Il Guerla, che faceva l’allevatore in una cascina poco distante, era venuto lì per comprare un po’ di legna. Il suo “Morello”, pur essendo un mulo e come tale destinato a portar pesi, non era dell’idea di caricarsi quella legna sul basto. Si mise a tirar calci all’impazzata. Nonostante i tentativi di imbrigliarla , la bestia menava zoccolate a destra e manca. Fu così che la catasta, colpita dal mulo, rotolò addosso al povero Pietro che si fratturò una spalla oltre a “gibollarsi” tutto. A dispetto dell’essere un “santo” e del  suo carattere si sfogò a male parola, chiamando in causa con l’ira di una furia tutti gli abitanti del paradiso. Comunque, incidenti a parte, quell’attività il Vanni ed i due cugini la mandavano avanti e non avevano nessuna intenzione di smettere. Ho notato, però, che con il passare del tempo, mi parla della vita dei boscaioli con un velo di tristezza. Come se, invecchiando, i ricordi – anche quelli più duri e aspri – s’addolcissero. Lasciando nelle parole una traccia di nostalgia. “ La nostra vita era sacrificata perché quello del boscaiolo era un mestiere duro. Ben più duro di com’è oggi . Il taglio dei boschi  si faceva in autunno o in primavera. Sceglievamo sul posto gli alberi di alto fusto che, una volta tagliati, li portavamo a valle in spalla o trascinandoli sul sentiero con una corda legata ad un cugn da fèr, un cuneo di ferro piantato nel tronco. Quand’eravamo fortunati si poteva usare il palorcio, il filo a sbalzo: una piccola teleferica che faceva scivolare a valle il carico di legna“. Una volta preso l’abbrivio , il “Macallè” lascia correre la memoria come un fiume in piena. “Da noi ci chiamavano buscarò, in ossola e nei boschi della Val Grande  “buratt”. Noi borradori, tagliatori di borre – che è la parte più pregiata del tronco, quella dritta, che serve per il legname da opera, siamo boscaioli2gente a cui il lavoro non ha mai fatto schifo e la fatica non ci spaventa. Polenta e latte al mattino, minestra e una trincata dal fiasco di rosso alla sera. La “benzina” per i muscoli stava tutta lì, in quegli anni di fame e miseria. Ai tempi dei grandi tagli s’andava per  squadre di una ventina di  boscaioli ed un paio di  “bocia”, cioè i ragazzini chedovevano svolgere lavoretti e  piccole commissioni, come fare la spesa o  portare gli attrezzi più leggeri. Ad ognuno di noi , se il taglio era a contratto, toccava tagliare più o meno un centinaio di metri quadri di bosco e ci davano un tanto per ogni metro quadrato tagliato. Pensa che i più bravi, in una stagione, riuscivano a lavorare fino a 1.000 quintalidi legname“. Dopo essersi bagnato la gola con un fiato di Sizzano, il “rosso” che preferiva, mi fa vedere gli attrezzi che tiene nel capanno. L’accetta e la scure, la roncola, la sega (resiga), la piccola zappa (sapìn), il trentìn, enorme sega lunga cerca due metri. I grandi “tagli” in Val Grande – tra Verbano e Ossola, oggi Parco nazionale, a tutela di quest’area “wilderness”, la più estesa dell’Europa occidentale –  nella prima metà del ‘900, produssero un pesantissimo disboscamento per il quale fu addirittura costruita una “decauville”, una linea ferroviaria a scartamento ridotto di 4 km  nel cuore della valle che vedeva, poco oltre la confluenza del  Rio Caulì, un ponte sospeso – lungo 62 metri ed alto 22 – sul fiume, sul quale transitavano  carrelli e vagoncini che trasportavano le “borre”.  “Ma i tronchi si trasportavano anche  grazie alle “cioende” “, aggiunge Vanni. “ Adesso non se ne trovano più ma erano degli scivoli di tronchi livellati, una sorta di “viadotti di legno”, a tratti pensili, in cui i tronchi erano fatti scendere in inverno, quando per l’occasione il “percorso” era inondato d’acqua e neve che, gelando, facilitava lo scorrimento del legname. Lungo la cioenda c’erano dei boscaioli come me, impegnati nel pericoloso compito di disincagliare i tronchi nei punti morti del tracciato. Guarda qua, leggi“. E mi mette sotto il naso un testo di Don Tullio Bertamini. Leggo: “ Le cioende si svilupparono nel secolo XIX fino ad essere delle vere meraviglie di abilità ed ingegnosità. Ne furono costruite lungo quasi tutte le valli. Quella che da Macugnaga giungeva a Ceppomorelli rimase in funzione una ventina d’anni. Un’altra cioenda restò in funzione per lunghi anni attorno al 1880 lungo la Val Cairasca partendo dall’alpe Veglia e scendendo fino a Varzo, allorchè furono fatti i grandi tagli di quell’alpe. Un’altra scendeva dalla Colmine fra le varie frazioni di Varzo ed era in funzione ancora nel primo decennio di questo secolo. Pochissimi ricordano la cioenda che scendeva dalla Val Bognanco”.Ogni volta che capitavo sotto le grinfie del “Macallè” era una lezione di storia del bosco o dei boscaioli. Ma, oggi, in vena di confidenze, mi ha parlato del “Babbo”. Piccolo, secco come il manico di una scopa, irascibile e pronto alla battuta come tutti i toscani ( era di Pistoia), faceva il “mestiere” con il papà del Vanni.  Non riusciva a stare senza fumare al punto che, per una disattenzione, un giorno rischiò di mandare in cenere il capannone. Buttò via una cicca ancora accesa su di un mucchietto di segatura bella asciutta che, con una vampata, prese fuoco. Tra le fiamme il “Babbo” saltava quasi fosse stato morso da una tarantola. Si dimenava come un matto, urlando e imprecando. Padre e figlio, i due “abissini”, con coperte umide e  secchiate d’acqua, avevano sudato sette camicie per soffocare l’incendio. Ma si rifecero quando, per scherzo, mischiarono il tabacco con la polvere da sparo, pigiando entrambi ben bene nella pipa del vecchietto. Appena avvicinò lo zolfanello al tabacco, tirando la pipa, una fiammata tremenda gli bruciò il ciuffo di capelli e le sopracciglia, lasciandolo inebetito ne con la faccia nera. Le parole che pronunciò si farebbe peccato mortale a scriverle e persino a sfiorarle col pensiero. Nel raccontare la storia, Vanni ride a crepapelle e mi appioppa delle manate sulle spalle. Non proprio carezze, sapete. Del resto le sue, sono mani da boscaiolo.

 

Marco Travaglini

Cuochi cubani a Palazzo Lascaris

Una delegazione di dieci cuochi provenienti da Cuba è stata ricevuta dalla vicepresidente Daniela Ruffino

cuba

L’iniziativa, promossa dall’Associazione cuochi di Torino e Provincia, ha lo scopo di accompagnare gli chef in un percorso formativo sulla cultura culinaria locale.

“Far conoscere il Piemonte e i suoi prodotti tipici nel resto del mondo – ha sottolineato Ruffino – è un modo per diffondere la cultura del territorio oltre i nostri confini, riscoprendo quei legami che, da secoli, accomunano i popoli latini”.

“Non sempre all’estero – ha evidenziato Lamberto Guerrer, presidente dell’Associazione – è facile trovare i sapori e i profumi tipici del Piemonte e, in generale, della cucina mediterranea. Il tirocinio di specializzazione fornisce nozioni tecniche e teoriche per creare piatti che si avvicinino il più possibile a quelli nostrani, tenendo conto che alcune materie prime sono difficilmente reperibili a Cuba”. Ruffino ha infine rilevato l’importanza degli scambi culturali e commerciali a Cuba, dove risiedono anche numerosi piemontesi.

I cuochi che hanno partecipato all’incontro sono: Alberto Endrickson, Alcadio Osmar Castro Pacheco, Walter Rodriguez Suarez, Pedro Rafael Mesa Martinez, Eric Horta De La Paz, Manuel Hiran Portuondo Hereida, Gorkis Gainza Arroyo, Rolando Sierra Ramirez, Luis Raul Salgado Fernandez, Josè Andres Helguera Pons.

Daniela Roselli – www.cr.piemonte.it