Acque cristalline, paesaggi meravigliosi, natura incontaminata, tre isole paradisiache che ci regalano vacanze incantevoli, soggiorni fatti di relax e wellness, di divertimento ma anche di salute e trattamenti benefici grazie alle preziose proprietà delle acque e dei fanghi di origine lavica ricchi di minerali. In ognuno di questi tre splendidi luoghi possiamo trovare rimedi e terapie utili a combattere e prevenire disturbi e problemi legati alle ossa, alla pelle, alle vie aree o reumatismi.
Vulcano è famosa per le sue pozze, le acque calde e le fumarole. Sfruttando l’energia del sottosuolo e i suoi fanghi centenari si possono curare patologie legate alla pelle, alle ossa e alle vie respiratorie. I fanghi sono infatti utili per osteoartrosi, reumatismi ma anche per distorsioni, fratture e lussazioni. Il mare caldo offre un idromassaggio e un rilassamento possibile in tutte le stagioni mentre le fumarole l’opportunità di fare inalazioni del tutto naturali, senza impianti.
A Ischia l’offerta è molto ampia ed è il risultato di una lunga tradizione: giardini e parchi termali, fonti, sorgenti naturali e fumarole.Bagni di vapore, massaggi, fangoterapia, trattamenti aromatici e pietre calde sui punti energetici. Una altissima concentrazione di sali minerali: zolfo, sodio, bicarbonato, cloro, ferro. In questo luogo famoso in tutto il mondo per le sue acque termali si possono curare varie malattie e disfunzioni soprattutto quelle cutanee come le dermatiti. I fanghi vulcanici sono composti da materiale argilloso, microrganismi vegetali e animali quali alghe, humus, aggregati humo-minerali. Le applicazioni possono variare tra i 20 e i 30 minuti a seconda della prescrizione medica.
Pantelleria, un’ isola nel mezzo del Mediterraneo, un paesaggio unico fatto di colate laviche, faraglioni e cale, è un perfetto centro termale grazie alle sue manifestazioni vulcaniche secondarie (emissioni di gas e acqua calda dal sottosuolo). A Gadir si possono trovare vasche in pietra a cielo aperto ad una temperatura di circa 50 gradi che curano sinusiti e raffreddori ma anche reumatismi, e poi ancora le grotte di Sataria e di Scauri Porto, le Favare dove l’acqua può raggiungere i 100 gradi, le sorgenti termali di Nikà e il Lago Specchio di Venere, alimentato da fonti termali e da acqua piovana, il cui fango, che si caratterizza per l’odore di zolfo, è dovuto a depositi di alghe termofile e viene usato sulla pelle a scopi terapeutici: inestetismi della cellulite, flebiti, problemi articolari.
Oltre che una vacanza, una fuga dallo stress quotidiano e una promessa di assicurato relax questi posti sono fonte di benessere e risorse di vitalità e possono costituire un valido supporto, con il controllo e la prescrizione del medico, alla guarigione di svariate patologie e disturbi. Non solo villeggiatura quindi ma anche attenzione alla propria salute e trattamenti specifici e dedicati.
Maria La Barbera
















mangiare”.Per me che vengo dalla Scuola del compianto Cino Tortorella (Alias Mago Zurlì), grande gastronomo e conoscitore di mille piatti e altrettanti luoghi d’Italia, la ricerca di Polli Cooking Lab mi ha incuriosito. Scoprire le nuove tendenze alimentari altrettanto. Un campione di 500 donne torinesi e della Community si sono lasciare intervistare rivelando le loro preferenze e per le donne dai 25 ai 35 è emerso che amano sperimentare in cucina quando “lui” non c’è. Segno che quando c’è genera confusione. Le sorprese? Non solo più soltanto agnolotti al plin, ma linguine al tofu, millefoglie di verdure, involtini di crudité e sushi vegetariani. Il menù del terzo millennio è all’insegna della sperimentazione negli abbinamenti e nei sapori, ma con al centro ingredienti provenienti dall’orto: muffin ai peperoni (44%), millefoglie di verdure (38%) a base di cavolo cappuccio, cavolfiore e broccoli. Scende la carne rossa (24%), sostituita persino dalla frutta tropicale che diventa protagonista di piatti unici come la tartare di avocado (32%), quinoa e verdure in agrodolce, mentre si mantiene stabile la posizione del pesce (28%). Fantasia in cucina che vede le donne, soprattutto le più giovani, dai 25 ai 35 anni, desiderose di sperimentare. Sperando che “lui” al ritorno sia soddisfatto degli esperimenti e non preferisca le “penne all’arrabbiata”. Per me, per contro, incuriosiscono la milanese di carciofo su trevigiana, la Saint Honoré di zucca con bignet alla toma Boscasso, oppure la millefoglie di zucchine con crema di parmigiana di melanzane o i ravioli di farina di riso proposti dalla chef piacentina (Val Tidone) Isa Mazzocchi, stella Michelin del ristorante La Palta (appalto ndr).
effetti è stato per più di un secolo, uno dei crocevia più importanti della navigazione sul Verbano”. Del resto, bastava guardare gli imbarcaderi di Meina, Stresa, Baveno, Ghiffa, Cannero o Cannobio per rendersi conto che quello di Intra non era il solo “gioiello”. Roland, quel giorno, beveva lentamente il suo drink, allungando le gambe sotto il tavolino.Era visibilmente soddisfatto. Mi aveva poco prima confidato che la mia idea – costruire una mongolfiera per “galleggiare” nel cielo che sovrasta il lago Maggiore – lo intrigava. “E’ una sfida che mi attrae, amico mio. Una sfida alla quale non voglio sottrarmi. Ho un amico a Ginevra, direttore commerciale di un grande istituto di credito svizzero, che da molti decenni coltiva la passione per questo tipo di volo. Non ho dubbi che ci darà una mano. Anzi, sono certo che sarà felicissimo di prestarci una delle sue mongolfiere“. Mi spiegò che il professor Guy De Marne di palloni aerostatici ne possedeva almeno
una dozzina. 
spinta ascensionale che fa volare la mongolfiera. Questi marchingegni sono in grado di raggiungere quote altissime, al punto che alcuni palloni ad aria calda per uso scientifico hanno raggiunto e superato i 20mila metri di quota, ben al di sopra delle traiettorie degli aeroplani. Il tessuto sintetico che viene usato, dotato di leggerezza e grande resistenza meccanica, mette al riparo da spiacevoli guai. Durante la costruzione, il tessuto viene tagliato in lunghi spicchi che vengono poi cuciti assieme fino a formare il pallone vero e proprio. Le cuciture sono quindi ricoperte da nastri ad alto carico, cui vengono fissate le funi che reggono il cesto. Il bruciatore, una specie di lanciafiamme, impiega il propano, un gas conservato, allo stato liquido, in apposite bombole. La spinta ascensionale fornita da una mongolfiera dipende principalmente dalla differenza tra la temperatura esterna e quella dell’aria contenuta nel pallone. Ad esempio, in una giornata afosa, la mongolfiera avrà meno spinta ascensionale rispetto a una giornata fresca o fredda ed è per questa ragione che i decolli delle mongolfiere avvengono solitamente durante le ore fredde , prima dell’alba o al sorgere del sole.
sufficienti per trasportare tre o quattro persone. Era stata prodotta nella fabbrica di mongolfiere più grande al mondo: la Cameron Balloons di Bristol, in Inghilterra. Per pilotarla si era offerto Roland, avendo partecipato a diverse imprese e sempre pronto a intraprendere nuove avventure.Tra l’altro, non è che il pilota potesse far molto: il volo della mongolfiera è totalmente passivo. Chi la guida non può fare altro che variare la quota di volo. Tuttavia, con un attento studio dei venti in quota e delle loro direzioni, si può ottenere una certa navigabilità e l’ingegner Duprè era pronto a giurare che, variando la quota fino a giungere all’interno di una corrente,poteva scegliere la direzione desiderata. Si era documentato per bene. Mentre lavorava canticchiava sottovoce una canzone di Gianmaria Testa che pareva scritta apposta per celebrare l’impresa a cui c’accingevamo: ..”lasciano tracce impercettibili le traiettorie delle mongolfiere e l’uomo che sorveglia il cielo non scioglie la matassa del volo e non distingue più l’inizio di quando sono partite”.
Una chef donna, stella Michelin dal 2000, una vera passione per le erbe spontanee e una cucina che esprime felicità.
Lei è Mariangela Susigan, padrona di casa del Ristorante Gardenia di Caluso (To), e “La cucina delle erbe spontanee” è il suo nuovo libro, risultato di anni di studi e passione che hanno eletto Mariangela “regina delle erbe spontanee”. Per festeggiarne l’uscita la chef ha organizzato una settimana di appuntamenti verdi e golosi da segnare in agenda: