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Giansiro e il tesoro dell’isola di San Giulio

Giansiro guardava orgoglioso la sua barca. Sulla chiglia – anche se le lettere erano un po’ sbiadite – si leggeva ancora il nome: “Lampreda IV”. Una gran bella lancia da lago: poco meno di quattro metri tra prua e poppa. Per lui era la vita

Figlio di un pescatore, aveva anche lui il lago nel sangue. Quell’acqua che durante i giorni di tempesta – rari e bellissimi – diventava di un verde ramarro, era anche la chiave dei suoi sogni. E, come gli accadeva da anni, quasi tutte le notti di bel tempo, saliva in barca per guardare le stelle e sognare. Molti anni prima, appena calavano le prime ombre sul lago, mollava gli ormeggi dal porticciolo di Oira e, lentamente, con un ritmico cadenzare, remava al largo, verso l’isola di S. Giulio. Lì, dove le due coste erano solo strisce nere con pochi puntini luminosi, lasciava cadere in acqua le sue reti per poi lasciarsi cullare dalle onde e aspettare – fumando la pipa – che la brezza del mattino lo svegliasse, soffiando via gli astri dal cielo. “Bei tempi, quelli…”, si diceva Giansiro, masticando la pipa e scuotendo lievemente il capo. Ora, con i capelli bianchi e una faccia rugosa scavata dagli anni, quando prendeva il largo non portava più con sé le reti. Di pesce non ce n’era più nemmeno l’ombra. “Colpa di quei maledetti e delle loro fabbriche – imprecava il vecchio – ; ci hanno buttato di tutto nel lago: acidi, solventi, ammoniaca e chissà quante altre schifezze…”. Ora, salendo in barca, pensava solo a sognare. E, con i sogni, correva lontano. Solcava le acque del Cusio, il buon Giansiro, con le vele spiegate del suo immaginario tre alberi, sfruttando ogni piccolo refolo del mergozzolo che soffiava, generoso, dai monti. S’immaginava così, capitano di lungo corso, al timone di un vascello, intento a percorrere il lago d’Orta in lungo e in largo, a caccia di tesori e ricchezze che a volte non sono proprio come s’immaginano, ma si nascondono più facilmente nell’animo degli uomini piuttosto che in solidissimi forzieri. Giansiro sognava, ma i suoi sogni fantastici non li teneva solo per sé. Gli piacevano i bambini. E a loro, nei pomeriggi d’autunno, quando il lago prendeva il colore malinconico delle foglie ingiallite e la scuola era chiusa, raccontava ai suoi piccoli amici le sue avventure. I ragazzini, seduti sulle vecchie sedie di paglia nell’ampia cucina della sua casa sul lago, lo ascoltavano a bocca aperta, rapiti. Tra le storie che suscitavano maggior interesse c’era quella di Norberto Lanfranchi, conte di Brolo, diventato pirata alla ricerca del tesoro dell’isola di S. Giulio. Giansiro, a richiesta, avviava la narrazione con voce calma e profonda.“Erano i tempi in cui Norberto aveva fissato la sua dimora sull’altra sponda del lago, tra lmolo e Gozzano, dentro le mura della Torre di Buccione, una fortezza che saliva alta verso il cielo.  Da lassù, nelle giornate serene, il suo sguardo si perdeva sul lago e sui monti che lo circondano. Il conte, scacciato dai signori di Nonio – il Duca Filippo De Lampis e suo fratello Gedeone – si era ripromesso terribili vendette e da signorotto abituato a cavalcare sulle sue terre e oziare, aveva cambiato vita, diventando un pirata”. Purtroppo, per triste che fosse, era quella una consuetudine assai diffusa in quel tempo, soprattutto sul Lago Maggiore dove i pirati Mazzarditi dei castelli di Cannero avevano – tanto per fare un esempio – dettato legge sulle coste lombarde, piemontesi e persino svizzere per molti anni.  “Norberto , nottetempo, con la sua ciurma arruolata nei paesi vicini, scivolava come un’ombra tra i paesi, compiendo saccheggi e rapine”, raccontava Giansiro. “ La sua fama incuteva terrore. L’eco di queste gesta  ben presto valicò il Mottarone, lambendo le sponde del Maggiore e salendo su per le valli ossolane, fin dentro i casolari di montagna. Norberto, incattivito dall’avidità, desiderava possedere sempre di più. E nei paesi, tra artigiani e pescatori, quel di più era quasi impossibile da trovare. Fu così che decise, dopo aver ascoltato il racconto di un viandante, di dare la caccia al tesoro dell’isola di S. Giulio. Si diceva, infatti, che i frati del Sacromonte che sorgeva alle spalle di Orta avessero raccolto un grande tesoro, celandolo dentro una cripta nascosta sull’isola. Non un tesoro qualsiasi, gli aveva confidato il viandante, ma un forziere colmo di gioie: brillanti, rubini, ori, zaffiri, e monili di ogni fattezza”. Norberto non dormiva la notte; quel tesoro, per lui, era come un incubo. Un desiderio che gli bruciava il corpo e la mente, togliendogli il sonno. In realtà – reputando insicura l’isola – i frati (aiutati da alcuni pescatori del posto) avevano, in una notte senza luna, trasportato il forziere sulla terra ferma. Un viaggio breve, che durò però parecchio tempo. Con lenti movimenti, facendo finta di gettare le reti, due pescatori e una coppia di frati, condussero l’imbarcazione fino alle porte di Omegna,  ormeggiarono a Borca e da lì, su un carro tirato da un grosso bue, salirono verso Agrano. In un paese di poche anime e poche case, a lato della strada che saliva inerpicandosi tra i boschi  verso Armeno e il Mottarone, il tesoro sarebbe stato al sicuro tra le solide mura del vecchio castello di Agrano. “Ma dov’è questo castello? C’è ancora?”, chiese uno dei bambini. Giansiro –  che i più piccoli, un po’ per l’età e un po’ per i capelli bianchi che quasi gli cadevano sugli occhi, chiamavano nonno – interrotto, spiegò subito. “Vedete, quel castello ora non c’è più. Ma vi posso dire dove si trovava. Avete presente il campo da gioco di Agrano?”. “Sì, sì – gridarono in coro i bambini – ; E’ quello dove si gioca al pallone e dove c’è lo scivolo” – disse uno dai capelli rossi e dalle gote cosparse di lentiggini.  “Esatto – rispose Giansiro -, è proprio quello. Ecco vedete, tutti pensavano che tra quelle mura il tesoro fosse al riparo dalle scorrerie di Norberto e dei suoi pirati. Anche perché i contadini non erano armati solo di forconi e bastoni, ma anche di una bella spingarda e di qualche archibugio. Però, e c’è sempre un però, non avevano fatto i conti con l’oste “. Infatti, l’oste della locanda del “Ferro di Cavallo”, una specie di ristoro per i viaggiatori proprio a Borca, aveva visto tutto. Quella notte, soffrendo d’insonnia, era uscito sul balcone per prendere un po’ d’aria quando, proprio lì sotto, passarono i pescatori, i frati e il carro trainato dal bue con sopra il forziere. Insospettitosi, l’oste seguì di nascosto, a una certa distanza, quella silenziosa processione. E, ascoltando da dietro un albero il parlottare sommesso dei frati, scoprì il segreto. L’oste, tornato di corsa verso casa, chiuso l’uscio dietro alle spalle, si precipitò in cucina. Dopo aver bevuto non uno e nemmeno due, ma ben tre (o forse quattro? Mah! ..) boccali di vino, per farsi coraggio, prese il mantello e, una volta sellato il cavallo, partì al galoppo verso la Torre di Buccione. Giansiro continuò il racconto. “ Non si sa se l’oste sciolse la lingua – spifferando a Norberto tutto quanto aveva visto – per paura delle scorrerie del pirata o dietro il miraggio di un lauto compenso. E non si sa nemmeno se Norberto ricompensò in moneta sonante l’oste impaurito e chiacchierone. E’ certo, in ogni caso, che quella locanda – con i suoi letti, il suo vino e il nostro oste – rimase aperta per molti anni ancora. Ma torniamo al nostro Conte di Brolo che, appena appresa la notizia, iniziò a camminare in lungo e in largo per la sua stanza, tormentandosi la barbetta nera che gli incorniciava il volto. Come arrivare ad Agrano? Passando per la strada costiera, no di certo: era fin troppo facile essere avvistati. Non restava che una via: il lago. Certo, era una buona idea. Bastava attendere una notte piovosa, di quelle in cui nessuno caccia il naso fuori di casa e, voilà, il gioco era fatto. Salire fino ad Agrano sarebbe stato il meno”. E così fece. Due giorni dopo sulla zona del lago pioveva a dirotto. Con la sua ciurma, Norberto si imbarcò sulla “Anguilla nera”, la sua nave da scorreria. In un battibaleno raggiunse Borca e, lasciata l’imbarcazione alla fonda, salì, alla testa di un manipolo di uomini decisi a tutto, la strada di montagna. Fu per caso che Giovanni Buonanima, un pastore che viveva proprio ad Agrano, vide quella torva masnada salire i tornanti. Gli era scappata una pecora dall’ovile e, mentre cercava di recuperare la sua Bianchina, si arrestò di colpo, dietro un cespuglio. Cento metri (la distanza è approssimativa, data l’ora e il tempo da lupi) più sotto, una trentina di persone avvolte in lunghi mantelli neri come la pece, saliva di buon passo. Non erano certo dei pellegrini che andavano al Santuario della Madonna di Luciago, pensò Giovanni, con il cuore in gola. E corse via, con le gambe in spalla, verso il paese. Il racconto di Giansiro lasciava i ragazzini a bocca aperta. “Giovanni conosceva due o tre scorciatoie che gli risparmiarono un bel pezzo di strada e quando arrivò alle porte di Agrano avvertì i due contadini che erano di sentinella, uno con in mano una falce e l’altro armato di un archibugio più grande di lui. Quando anche Norberto fu in vista di Agrano, non tardò a capire che era già pronto il “comitato di benvenuto”. La strada, sbarrata da un carro di fieno messo lì di traverso e quelle fiaccole che illuminavano i volti arcigni e segnati dalla fatica del lavoro nei campi. I loro sguardi valevano più di ogni discorso. Sfumata la possibilità di agire con il vantaggio della sorpresa, non restava che la soluzione di forza. Cos’avrebbero potuto, dopotutto, alcune decine di poveracci, armati degli attrezzi di lavoro, contro trenta uomini armati fino ai denti? E invece, Norberto sbagliò i suoi conti”. I contadini si batterono bene. Fin troppo. E anche quando la masnada riuscì a sgombrare la strada, incendiando il carro di fieno, i contadini non mollarono. Anzi, rinserratisi tra le mura del castello, avevano azionato la colubrina, sparando a destra e manca a mitraglia: chiodi, pezzi di piombo, persino la ghiaia. E ogni volta che i masnadieri si avvicinavano alle mura, dovevano scappare in fretta per non buscarsi una pioggia di olio bollente. La battaglia durò tre giorni e tre notti. E, alla fine, con la sua truppa ormai decimata, Norberto ridiscese la montagna, sconfitto. Ma non era finita lì. “ A Borca lo aspettava un’altra sorpresa. Due notti prima gli omegnesi – guidati da un tal Gilberto del Parogno – avevano, in quattro e quattr’otto, legato come dei salami i tre uomini di guardia e appiccato il fuoco alla “Anguilla Nera”. Quello che videro gli occhi di Norberto era uno scheletro di legno bruciacchiato, che affiorava per metà dall’acqua del lago. Colmo di rabbia, il Conte Norberto di Brolo si incamminò verso Buccione e nella torre si rinchiuse. Passò così i giorni che gli restavano, senza veder nessuno, roso dalla vergogna per lo smacco subito”. Di lui non si sentì più parlare e la vita tornò ad essere tranquilla per gli abitanti delle due sponde. Anche se qualcuno, per non rischiare, si mise ad aprire porte e finestre dalla parte del lago dove, a turno, stavano di vedetta tutti i familiari. E così per un po’ di tempo: quanto basta per smaltire ogni residuo di paura. Giansiro guardò i suoi piccoli amici, cogliendo nei loro sguardi un’ombra di perplessità. “Ah, già mi aspetto la vostra domanda, a questo punto. Anzi, sapete che faccio? Vi anticipo. Voi vi state chiedendo che fine abbia fatto il tesoro, non è vero? Ebbene, quei furboni dei frati, capito che il nascondiglio non era più un segreto e che, chissà, qualcun altro poteva avere grilli per la testa e voler seguire le orme di Norberto, magari riuscendo proprio dove lui aveva fallito, decisero che era tempo di cambiargli dimora. E stavolta fecero tutto da soli, senza intermediari o altri aiuti. Dove portarono il forziere non si seppe mai. Certo in un posto sicuro”. Da quel momento si persero le tracce del tesoro dell’isola di S. Giulio. Nessuno ne parlò più. Persino ad Agrano, dove si tramandarono per generazioni – dai padri ai figli – il ricordo di quei tre giorni e tre notti d’inferno. Solo qualche vecchio, nelle sere d’inverno all’osteria, davanti a un bicchiere di vino rosso, raccontava ancora questa storia. Ma chi gli stava attorno, pur dimostrando un discreto interesse per non irritarli, non credeva a quella leggenda. Sono tante, del resto, le storie che si raccontano sul lago e quasi nessuno si è mai curato di domandarsi dove stava il confine tra la realtà e la fantasia. Giansiro aveva in serbo una sorpresa e, con aria sorniona, disse: “Ragazzi, voglio farvi una confidenza. Una volta trasportai sulla mia “Lampreda” un vecchio frate del convento del Mesma che, a forza di ascoltare le mie domande, qualcosa disse. Pensate, nel forziere c’era davvero un tesoro, ma non di quelli che bramava Norberto o che diceva di aver visto il viandante o che credeva la gente. No, c’era un altro tipo di tesoro. Qualcosa che per noi pescatori valeva più degli ori e delle pietre preziose. Ah, vi vedo già a bocca aperta e con le orecchie ben dritte. Lo volete davvero sapere cosa c’era in quella cassa? C’erano delle ricette tra le più rare in cui si narravano i modi migliori per cucinare il pesce di lago: dalla tinca in umido coi piselli all’alborella in carpione, dalla trota al burro e salvia al coregone saltato in padella con le cipolle di stagione. Una delizia! Un tesoro per il palato e per la mente di chi ama davvero mangiar bene e vuol dimostrare l’affetto per il suo lago e per chi lo abita, anche quando è seduto a tavola. Questo mi disse il frate. Anzi, mi disse che fu proprio San Giulio a suggerire la stesura di questi antichi testi e  l’idea di conservarli per poterli un giorno tramandare a chi sarebbe venuto dopo. Non vi vedo molto convinti…ma vi assicuro che è davvero quello che hanno sentito le mie orecchie, quel giorno in barca. Magari sarà anche questa una storia, ma chissà.. mi piace pensare che davvero sia andata così. Ma ve la immaginate la faccia di Norberto, che – si dice – neppure mangiasse il pesce e arricciasse il naso solo a sentirlo nominare, qualora aperto il forziere, si fosse trovato in mano delle ricette?”. Giansiro e i ragazzini ridevano a crepapelle. Poi, dopo essersi passata due volte la mano sulla bocca e sorseggiato un bel fiato di vino, il vecchio pescatore guardò fuori dalla finestra. “ Sta diventando buio, bambini. E’ ora che torniate a casa, dai vostri genitori. Altrimenti staranno in pensiero non vedendovi arrivare”. I ragazzini lo salutarono. Qualcuno lo baciò sulla guancia irsuta. Quello con i capelli rossi gli disse: “Nonno, domani ci racconti un’altra storia?”. Il vecchio “lupo di lago” sorrise. “ Vedremo, eh. Vedremo. Intanto, mi raccomando: a scuola state attenti. E studiate anche la vostra terra, la gente di qua e l’ambiente che ci circonda. Non voglio sembrare un vecchio barboso, ma ricordatevi che questa natura non è solo nostra. Dobbiamo volerle bene, conoscerla e rispettarla. Anche per gli altri. E chissà, forse un giorno torneranno anche i peci nel lago e potremo andare insieme sulla barca a pescare. D’accordo? Adesso andate, su”. Rimasto solo, Giansiro si chiuse alle spalle l’uscio di casa e andò giù al molo. Con un tozzo di pane e un po’ di formaggio in tasca, la fiasca del vino sotto braccio, guardò il sole tramontare. Pareva una tonda palla che scendeva dietro alle montagne. Di un bel rosso. Un rosso vermiglio. “ Rosso di sera, bel tempo si spera”, mormorò tra sé e sé, spingendo in acqua la sua “Lampreda”. Si mise a remare, muovendo dolcemente l’acqua, da sempre sua amica. E quando fu lontano dalla riva, tirati i remi in barca, si sdraiò sul tavolato. Le vecchie ossa scricchiolarono un po’ ma non ci fece caso. Guardò scendere la sera, in attesa della notte. Aspettava le stelle. Per sognare un’altra storia. Per lui. E per i suoi ragazzi.

Crespelle rustiche alla valtellinese 

Le crespelle morbide e sottili piacciono proprio a tutti. Ve le propongo in versione “rustica” preparate con grano saraceno e farcite con formaggio filante e bresaola. Un piatto completo, non proprio “dietetico” ma, decisamente gustoso. 
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Ingredienti 

300ml Latte fresco intero 
4 uova intere 
90gr. Farina bianca 00 
70gr. Farina di grano saraceno 
Pizzico di sale 
500ml di besciamella 
100gr. di bresaola 
200gr. di Toma o Fontina 
80gr. Parmigiano grattugiato 
50gr. di burro 
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Preparare le crespelle. Sbattere le uova con il latte, il sale e le farine miscelate. Ungere un padellino con il burro, versare un mestolino  di composto alla volta e cuocere un minuto per parte. Preparare la besciamella. Spalmare le crespelle con la besciamella, cospargere con il parmigiano, aggiungere la bresaola e la toma a fette sottili. Arrotolare le crespelle e sistemarle in una teglia da forno precedentemente imburrata, ricoprire con la besciamella rimasta. Infornare a 180 gradi per circa 30 minuti. Servire subito. 

Paperita Patty 

Una domenica con “Torino Natale magico”

DOMENICA 16 DICEMBRE

Ore 10.00-18.00

VILLAGE BEFORE CHRISTMAS

Industrial Village – Strada Settimo 223, Torino

Ingresso gratuito con parcheggio riservato

Il 16 dicembre l’Industrial Village vi aspetta per trascorrere una giornata in famiglia.

Uno straordinario mercatino a cura degli artigiani della CNA Torino dove trovare originali e unici regali di natale. E per i più piccoli la possibilità di scrivere e consegnare direttamente a Babbo Natale la letterina dei desideri. Il tutto in un magico scenario di elfi musicisti, sinfonie natalizie e per non dimenticare la giornata ….uno “scatto” tra i fiocchi di neve!

Ore 12.00 – Oratorio Parrocchia S. Alfonso, via Netro 3

NATALE IN… QUARTA 2018

Inaugurazione della mostra Presepe Artistico

Fino al 13 gennaio 2019 – Orari: feriali 17.00-18.45, prefestivi 17.00-19.30, festivi 10.30-12.30 / 17.00-19.30

A cura dell’Associazione Oratorio Parrocchia S. Alfonso e della Circoscrizione 4

Dalle ore 14.00 alle ore 18.00 – piazza Castello

GRAN PREMIO DI NATALE

Tante piccole auto a pedali, un percorso indicato da Babbo Natale e tanti “piccoli ostacoli”: si avvera così il sogno di tanti bambini, che desiderano salire a bordo di una piccola-grande macchinina. A cura di Mercatini srl

Dalle ore 15.00 alle ore 18.00 – piazza Santa Rita

CLOSE-UP THEATRE

3 postazioni in cui altrettanti artisti intratterranno e stupiranno un pubblico di tutte le età con l’arte magica più vicina agli spettatori: il close-up Theatre. A cura di Fondazione per la Cultura Torino e Masters of Magic

Dalle ore 15.00 alle ore 18.00 – piazza Solferino

ILLUSIONARIUM

Un museo interattivo, la più grande collezione del mondo di illusioni ottiche dove scoprire affascinanti segreti sul funzionamento del nostro cervello, accompagnati da un professore in abiti steampunk e dalla sua assistente, che spiegheranno a grandi e piccini gli inganni delle mente.

A cura di Fondazione per la Cultura Torino e Masters of Magic

Dalle ore 15.00 alle ore 18.00 – Cortile del Maglio, via Vittorio Andreis 18

MAGIC SCHOOL

Una speciale scuola di magia: Davide Brizio, Enrico Marando e Fantasy, eccentrici “maestri di arti magiche”, raccontano storie fantastiche legate ai grandi prestigiatori del passato e insegnano ai bambini come costruire e come esibirsi in veri e propri giochi di prestigio. Alla fine dell’esperienza i partecipanti riceveranno l’Attestato di Illusionista Masters of Magic.

A cura di Fondazione per la Cultura Torino e Masters of Magic

Ore 15.00 – Centro Polisportivo Massari, via Massari 114

FESTA DI NATALE IN MASSARI

Festa sul ghiaccio con dj rivolta alle scuole medie e superiori: Babbo Natale in pista e Coro di Natale nel Palaghiaccio. A cura di A.S.D. Progetto Sport di Borgata e della Circoscrizione 5

Ore 15.30 – GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, via Magenta 31

LA MAGIA NELLE COLLEZIONI GAM

Dalla misteriosa Sirena di Sartorio all’effetto magico delle ricerche ottico-cinetiche degli anni ’60 (visita guidata) – Info e prenotazioni: 011 521 1788

A cura di Fondazione Torino Musei

Ore 15.30 – Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto, via Po 55

LUCI PREZIOSE

I partecipanti capiranno come si illuminavano le case nel Settecento. Al temine del percorso i bambini realizzeranno un portacandela natalizio.

Per bambini dai 6 agli 11 anni – Prenotazione obbligatoria: 011 837 688 int. 3

A cura di Fondazione Accorsi-Ometto

Ore 15.30 – Officina della Scrittura, Museo del Segno e della Scrittura, strada comunale da Bertolla all’Abbadia di Stura 200

MAGIE DI CARTA

Una visita-racconto sulla mostra ‘Di Carta. Edizioni e fogli preziosi tra antico e contemporaneo’, excursus storico dall’antichità fino all’arte contemporanea per scoprire la carta. Info e prenotazioni: 0110343090 – info@officinadellascrittura.it

A cura di Associazione Aurea Signa

Ore 15.30 – Chiesa Parrocchiale Natività di Maria Vergine, via Bardonecchia 161

NAVIDAD INTERNATIONAL

La rappresentazione della Natività in Piemonte e nel mondo

A cura del Centro Studi Cultura e Società e della Circoscrizione 3

Ore 15.30 e ore 17.00 – Borgo Medievale, viale Virgilio 107

MAGICO INCONTRO AL BORGO MEDIEVALE

A Natale c’è un gran daffare al Polo Nord: fa eccezione l’elfo Grattapentole. Come per magia, lo incontreremo al Borgo Medievale per visitare le stanze della Rocca e, con la sua voglia di scherzare, coinvolgerà grandi e piccini in un percorso tutto speciale. A tutti i bambini: vi aspettiamo muniti di sonaglini o campanelle!

Info e prenotazioni: 011 521 1788 – prenotazioni@arteintorino.com

A cura di Theatrum Sabaudiae Torino

Dalle ore 15.30 alle ore 18.30 – MUSLI Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia – Palazzo Barolo, via Corte d’Appello 20/c

UN MAGICO NATALE AL MUSLI

La bottega degli auguri: carta, fili, inchiostri e magici intrecci sono gli ingredienti segreti per realizzare un biglietto natalizioche sappia stupire chi lo riceve!

Info e prenotazioni: 011 197 84944 / 388 474 6437 didattica@fondazionetancredidibarolo.com

A cura di Fondazione Tancredi di Barolo-Area Educativa

Ore 15.30 – Spazi Museali della Basilica di Superga, strada Basilica di Superga 75

LA MAGIA DELLE STELLE A SUPERGA

Una visita per approfondire i diversi significati simbolici, occulti e allegorici che vengono attribuiti alle stelle. Al termine del percorso, un laboratorio dove i ragazzi potranno realizzare la loro stella portafortuna.

Info e prenotazioni: 011 899 7456 – prenotazioni@basilicadisuperga.com

A cura di Servizi Turistici e Museali della Basilica di Superga in collaborazione con CulturalWay

Ore 15.30 – Chiesa S. Alfonso, via Netro 3

ALLA SCOPERTA DELLA MAGIA DELL’ARTE

Visita guidata alle opere del MAU-Museo di Arte Urbana, della Galleria Campidoglio e della luce d’artista ‘Illuminated benches’ di piazza Risorgimento con il critico Edoardo Di Mauro.

Info e prenotazioni: 800 329 329 – info@museoarteurbana.it

A cura del MAU Torino

Ore 16.00 – Officine Folk – Piccolo Teatro di Casa di Contrada San Paolo, via Emanuele Luserna di Rorà 8

DI DOMENICA A TEATRO

Di’ la tua sul Natale

Recital poetico musicale con l’intervento di gruppi folk e gruppi storici

Info: 011 043 7012 / 338 627 1206 – officinefolk@piemontecultura.it

info@monginevrocultura.net

A cura di Associazione Monginevro 2000 Cultura, Associazione Piemonte Cultura e Circoscrizione 3

Ore 16.00 – Centro d’Incontro, corso Belgio 91

NATALinCANTO 2018

Apri la porta, cristiano

Associazione Flacara

Info: Ufficio Informasette 011 011 35751 – www.comune.torino.it/circ7

A cura della Circoscrizione 7

Ore 16.00 – Spina Reale fronte Circoscrizione 5, via Stradella 192

ENJOY YOUR: SPINA REALE

Giornata di festa con animazione culturale e artistica, accompagnamento a cura della Banda Musicale della Polizia Municipale della Città di Torino

A cura di Associazione Enjoy e della Circoscrizione 5

Dalle ore 16.00 alle ore 18.00 – Polo del ‘900, via del Carmine 14

LA MAGIA DEL NATALE AL POLO DEL ‘900

Un pomeriggio di lettura, storie e gioco con Bombetta

Info e prenotazioni: didattica@polodel900.it

A cura di Fondazione Polo del ‘900, Valorizzazione culturale e Audience Development

Ore 16.00 – MUFANT MuseoLab del Fantastico e della Fantascienza, via Reiss Romoli 49 bis

HARRY POTTER: LA MAGIA DI NATALE

Una giornata per giocare insieme a Lego Harry Potter, la recente edizione integrale e rimasterizzata di tutta la saga dei videogiochi in formato mattoncini ispirata ai romanzi di J. K. Rowling con il giornalista videoludico Federico Ercole.

Info: www.mufant.it / 349 817 1960

A cura di Silvia Casolari e Davide Monopoli, con il sostegno di AxTO-Azioni per le periferie torinesi

Ore 16.30 – Pinacoteca Albertina, via Accademia Albertina 8

CONCERTO DELL’ACCADEMIA SUZUKI

35 bambini del “Pizzico Ensemble” per Nutriaid ONLUS

Info e prenotazioni: 011 089 7370 – pinacoteca.albertina@coopculture.it

www.pinacotecalbertina.it

A cura di Pinacoteca Albertina

Ore 18.00 – Casa del Quartiere di San Salvario, via Morgari 14

CONCERTO DI NATALE

Coro d’Argento dell’Associazione Donne per la Difesa della Società Civile

M° Giorgio Guiot, direttore

Info: www.casadelquartiere.it

A cura della Casa del Quartiere di San Salvario e del Coro d’Argento

Ore 18.00 – piazza San Carlo

CALENDARIO DELL’AVVENTO

Apertura della finestra a cura del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Torino

Ore 18.15 – piazza San Carlo

ONE MAN SHOW

Adrian Conde

Artista argentino, ha conquistato il pubblico di ogni età e di ogni parte del mondo. Nei suoi show è mago, clown, mimo, ma anche giocoliere e fantasista: un artista a tutto tondo che coinvolge il pubblico in spettacoli esilaranti e originali.Tra i vari premi: 2° Premio Nazionale di Magia Comica (Granada, 2016), finalista al Campionato Latinoamericano FISM 2017

A cura di Fondazione per la Cultura Torino e Masters of Magic

“Torino preziosa” si fa in tre

Precious Turin” e “Turin Précieux

Torino preziosa” si fa in tre: la guida storica alle curiosità del capoluogo piemontese, opera dell’antropologo Massimo Centini ed edita da Yume Edizioni, è da oggi disponibile anche in inglese francese. “Precious Turin” e “Turin Précieux” sottolineano l’anima cosmopolita di questo libro pensato per il cittadino torinese che vuole scoprire angoli nuovi della città, ma anche per il turista che si affaccia per la prima volta nella capitale sabauda e vuole andare oltre le basilari informazioni turistiche. Grazie a Massimo Centini, rinascono le storie degli aliscafi sul Po, dei cowboys in piazza d’Armi, dei luoghi di perdizione e della funicolare, in un mix di vicende e personaggi interessanti.
 I tre libri sono disponibili sullo shop online Yume Edizioni all’indirizzo http://shop.yumebook.it/ 

Notte Bianca a Stupinigi

Apertura speciale della Manifestazione fino alle 24

Occasione unica di fare la visita notturna al Museo, uno dei pochi dog friendly in Piemonte. Performance circensi,  Spettacolo Musical per Famiglie Partecipazione del gruppo storico Borgo di Talle per la rappresentazione di antichi mestieri  anche con danze popolari. OMAGGI PORTA FORTUNA   per tutte le famiglie (fino ad esaurimento scorte). Nel Villaggio degli Elfi, Radio Energy catturerà l’attenzione dei i bambini intervistandoli sul loro più grande desiderio e avranno l’opportunità di ricevere un omaggio speciale come buoni acquisto in un negozio di giocattoli.

STREET CIRCUS PERFORMANCE “LA MAGIA DEL DONO” alle ore 19 e ore 22 . Gli Elfi del Circo Famiglia Group vi sorprenderà all’esterno con performance di giochi di led e acrobazie, i bimbi spettatori più fortunati potranno conquistare anche un grande Peluche Renna e dei libri Piccoli Gusti con Lorenzo Branchetti. CENA DI AUGURI by Smash Up Band  con music live Pop  ore 20.30 

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TANTE INIZIATIVE E SORPRESE PER LE FAMIGLIE .

TUTTI GLI AGGIORNAMENTI SU WWW.NATALEREALE.IT

Open day all’Istituto alberghiero Artusi

DAL PIEMONTE    L’Istituto alberghiero Artusi di Casale Monferrato apre le sue porte ed invita famiglie e ragazzi delle scuole medie a visitarlo con l’Open Day, che anche quest’anno sarà articolato in due giornate, una a dicembre e la seconda a gennaio 2018. I docenti accompagneranno gli ospiti nelle visite ai laboratori, alle aule ed agli spazi comuni illustrando il percorso didattico. I docenti di cucina e di sala – bar, insieme agli allievi, simuleranno le esercitazioni pratiche e prepareranno un ricco buffet rimanendo, inoltre, a disposizione per qualsiasi informazione. L’evento si svolgerà domenica 16 dicembre dalle ore 10 alle 17, ed ha come obiettivo quello di fare conoscere ai ragazzi una realtà educativa emergente che può offrire anche prospettive occupazionali importanti in un settore in cui la crisi economica attuale sembra avere minore impatto. Fondamentale in questo senso è la collaborazione che l’Istituto porta avanti con diverse strutture alberghiere Italiane e Internazionali, che permette l’immediato inserimento nel mondo del lavorativo degli studenti, grazie al prestigio di un’esperienza ultra-trentennale nel settore. A queste si aggiunge, unica in Italia, quella ormai consolidata da alcuni anni con l’innovativo progetto “L’Artusi va al mare”, grazie alla convenzione con l’Hotel Regina Mundi di Pietra Ligure in Provincia di Savona, dove il servizio ristorativo della struttura e curato gestito dall’Istituto casalese con i propri docenti ed allievi che si alternano durante l’anno con brigate di sala e di cucina in terra ligure, avendo così un’occasione unica di gestione “dal vivo” di una struttura alberghiera e ricettiva.Altra particolarità dell’Artusi è il convitto che consente a ragazzi e ragazze, provenienti anche da fuori provincia e regione, di frequentare la scuola senza dover affrontare viaggi gravosi e pesanti ogni giorno. L’Open day verrà replicato domenica 13 gennaio 2019 con lo stesso orario, dalle ore 10 alle 17. L’Istituto Alberghiero Artusi si trova a Casale Monferrato, in corso Valentino n°95, per qualsiasi informazione è possibile contattare la segreteria al seguente numero 0142/73722 oppure tramite e-mail segreteria@istitutartusi.it

 

 

Al “Principi” con Torino XXL

A pochi mesi dall’attesissima riapertura il celebre hotel Principi di Piemonte di UNA Esperienze è protagonista del gioco da tavola più famoso di Torino 

Natale è sinonimo di giochi da tavola e quest’anno Gruppo UNA conquista il tabellone di uno dei giochi più amati delle feste: il celebre Principi di Piemonte di UNA Esperienze, storico hotel a 5 stelle situato nel cuore di Torino, è tra i protagonisti della nuova edizione di Torino XXL, il gioco da tavola più famoso della città giunto ormai alla sua terza edizione. Tra le icone del capoluogo piemontese, di cui fanno parte i luoghi emblematici della città come il Museo Egizio, la Venaria Reale e il Museo Nazionale del Cinema, non poteva mancare il prestigioso hotel della collezione Gruppo UNA, che riaprirà i battenti nei primi mesi del 2019 dopo essere stato sottoposto a un fine progetto di ristrutturazione. L’imponente edificio degli anni Trenta che ospita l’hotel è uno dei gioielli architettonici più raffinati di Torino e un simbolo dell’antico splendore artistico italiano. Fiore all’occhiello della struttura è il famoso Salone delle Feste, location unica in cui lo splendore fastoso dell’ambiente si declina nei preziosi dettagli dei mosaici di Venini e dei lampadari di Murano. In attesa di ammirare il restyling del Principi di Piemonte di UNA Esperienze, è già possibile respirarne il fascino con questo entusiasmante gioco da tavolo: una volta che sono stati costruiti almeno 4 edifici sul terreno di proprietà, e questi sono diventati hotel, è possibile investire ulteriormente aggiungendo questa gemma al proprio patrimonio immobiliare. Non solo un vanto ma un vantaggio concreto ai fini del gioco: i malcapitati avversari che sosteranno nella casella del celebre hotel della collezione UNA Esperienze pagheranno al proprietario il doppio della tassa di passaggio normalmente dovuta con gli altri hotel. Gruppo UNA è orgoglioso di aver contribuito alla realizzazione del gioco da tavola ed essere tra i testimoni dei luoghi più simbolici di Torino che rappresentano quel ricco patrimonio artistico grazie a cui la città si è affermata come importante destinazione turistica italiana; un percorso di sviluppo iniziato dopo essere stata sede dei Giochi olimpici invernali 2006 e tutt’ora in corso. L’attesissima riapertura del Principi di Piemonte di UNA Esperienze arricchirà ulteriormente l’offerta della città mettendo a disposizione di tutti i visitatori italiani e stranieri la calda accoglienza firmata Gruppo UNA nella cornice di una elegante struttura di proprietà 100% italiana. È online il nuovo sito dell’hotel: www.principidipiemonte.com

Savoiardi biscotti “reali”

SAVOIARDISemplici, leggeri, friabili e delicati, queste le caratteristiche dei “Savoiardi”, biscotti tipici della tradizione piemontese conosciuti in tutto il mondo

Una lunga tradizione poiche’ sembra che i savoiardi siano nati nel XIV secolo creati dal cuoco di Amedeo VI, conte di Savoia, in occasione di una visita a corte dei reali di Francia.Tante le ricette per preparare in casa i biscotti della nostra infanzia, questa e’ la versione che vi suggerisco di provare.

 

Ingredienti (dosi per circa 40 biscotti)

60gr. di farina 00

40gr. di fecola di patate

90gr. di zucchero

3 uova intere

1 bustina di vanillina

1 pizzico di sale

scorza di limone grattugiata

zucchero a velo

 

Separare i tuorli dagli albumi. Mescolare la farina alla fecola di patate. Montare i tuorli con meta’ zucchero sino a renderli spumosi (frullare per almeno 20 minuti), aggiungere il sale, la scorza grattugiata e la vanillina; poco alla volta, unire ai tuorli le farine sempre mescolando con delicatezza per non smontare l’impasto. In una ciotola montare gli albumi (a neve ben ferma) con lo zucchero rimasto.

Unire l’impasto di tuorli agli albumi sempre mescolando delicatamente dall’alto verso il basso e riempire la sac a poche. Coprire la teglia con un foglio di carta forno e far scendere l’impasto a cilindri di 6 cm. circa distanziandoli tra loro. Spolverare con zucchero semolato e dopo un paio di minuti con zucchero a  velo. Cuocere in forno preriscaldato a 170 gradi per 20 minuti circa. Lasciar raffreddare. Si conservano bene in una scatola di latta.

 

Paperita Patty

 

E’ torinese il re stellato del panettone

A ciascuno il suo: non solo il tradizionale ma anche panettoni creativi e “firmati” dagli chef. Dissapore premia le migliori creazioni d’Italia del più famoso  dei dolci di Natale

Un panettone non basta. I gusti degli italiani sono sempre più ricercati e vari. Ai tradizionalisti che prendono in considerazione solo la versione più classica del dolce natalizio si aggiungono gli amanti delle versioni più sperimentali e originali. Anche chef rinomati si sono ultimamente messi alla prova con delle versioni personalizzate dei panettoni.Dissapore, tra le voci del web più autorevoli nel mondo dell’informazione gastronomica, come ogni anno, ha stilato la classifica dei migliori panettoni artigianali d’Italia. Per la prima volta però, alla lista dei migliori panettoni classici, si aggiunge quella dei panettoni creativi e quella dei “griffati” di chef famosi.“Le creazioni analizzate sono sempre di più e la scelta è ardua. Quest’anno abbiamo assistito ad un boom di candidature. Sette giudici hanno assaggiato e valutato alla cieca centinaia di panettoni. Abbiamo sottoposto ogni panettone a diversi livelli di analisi: esterna e interna, olfattiva e gustativa afferma Massimo Bernardi di Dissapore.Una selezione di panettoni che, seguendo anche il trend dei consumi, esamina solo i prodotti artigianali, completamente privi di mono e digliceridi, conservanti che garantiscono una più lunga vita del dolce .Un profumo intenso di mandorla, un impasto dorato e un’alveolatura importante, con un persistente agrumato e uvetta passa. La classifica 2018 dei panettoni creativi vede al primo posto l’Emilia Romagna, con la Focaccia ai grani antichi, realizzata dal pasticciere Claudio Gatti della Pasticceria Tabiano (in provincia di Parma): un dolce dall’aspetto rugoso e di colore scuro, punteggiato da orzo e grani antichi coltivati nella Food Valley parmigiana, tostati e uniti al cioccolato bianco, che ha conquistato la giuria per il suo sapore. Le tendenze 2018 vedono l’attenzione agli aromi. Gli impasti dei panettoni creativi profumano di cannella, zenzero, zafferano, e soprattutto della fava di Tonka, ricavata dai semi di un enorme albero che cresce nella foresta amazzonica. Altri panettoni sono caratterizzati da un profumo vanigliato con sentori di caramello, aromi non comuni, speziati e affumicati insieme. Un’altra tendenza vuole ricreare nel panettone i sapori della colazione di una volta: caffè, orzo e cioccolato per un gustoso effetto “mangia e bevi”. I pasticceri si sono inoltre messi alla prova con la canditura di frutta diversa dalla solita: al posto di arance e cedri, vengono usati frutti di bosco, frutti esotici e amarene, frutto particolarmente difficile da lavorare che ha fatto escludere dalle classifiche di Dissapore un gran numero di panettoni. La mania del panettone artigianale si è ormai estesa e da Milano, dove tutto è iniziato, ha ora trovato tanti estimatori tra i pasticceri campani molto presenti nelle classifiche e che hanno proposto varianti che mixano le due tradizioni gastronomiche come il Panbabà e il Pansfogliatella. Il connubio di due diversi dolci si trova anche in altre proposte come il Panettone Sacher e il Panettone Strudel. Sono solo due i panettoni salati che si sono distinti tra le varie candidature: la creazione di Grazia Mazzali, un panettone realizzato in vaso-cottura (altro trend dell’anno) con il tartufo bianchetto delle golene del Po e, di nuovo in Emilia, con Gino Fabbri: il suo panettone salato raggiunge il secondo posto della classifica dei panettoni tradizionali. Incoronato, per la terza volta di seguito, come re del panettone classico è Vincenzo Tiri, 37enne pasticcere di Acerenza (in provincia di Potenza), a capo della pasticceria Tiri 1957, bottega aperta 61 anni fa da una famiglia di grandi panificatori. Il suo panettone ha dominato la classifica grazie alla sua tripla lievitazione, una lavorazione lunga e complessa che garantisce al panettone un profumo e una morbidezza straordinari. La febbre per gli chef stellati, che forse ormai annoiano in Tv, pare invece più che meritata se guardiamo alle loro creazioni di Natale. La classifica di Dissapore a loro dedicata premia sul posto più alto del podio il Panettone de Il Cambio, firmato da Fabrizio Galla: un mandorlato elegante che ricorda quello di Iginio Massari, suo maestro. Secondo Aidepi (l’associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane) nel nostro Paese vengono prodotti ogni anno circa 50 tonnellate di panettone che equivalgono circa a 50 milioni di unità (0,82 pro capite) per un giro d’affari complessivo pari a 331 milioni di euro. Un trend, quello del panettone, in costante crescita: (+4%). Si confermano le tendenze degli ultimi anni che vedono in positivo i prodotti di alta gamma, con ricette premium e incarti regalo cresciuti di oltre il 15% proprio nei panettoni. E anche i numeri dell’export sono positivi come conferma Confartigianato. Non è solo il mercato italiano infatti ad amare i panettoni: all’estero le vendite, sempre più numerose, si concentrano sul panettone tradizionale. I mercati principali sono il Nord America, l’Europa, l’Australia e il Giappone; Paesi in cui il panettone italiano è sempre più apprezzato e c’è una grande richiesta.

 

Pattinaggio su ghiaccio al 45° Nord

Al 45° Nord Entertainment Center Il Natale è CHRISTMAS FROZEN

Ghiaccio vero con una superficie che supera il 150 mq, in cui potrete pattinare tutti i giorni e tutte le vacanze di Natale, fino al 6 gennaio 2019. Venite a far scivolare i pattini sul ghiaccio, tra un regalo e l’altro!

 

ORARI:

dal lunedì al giovedì dalle ore 15:00 alle ore 21:00

venerdì dalle ore 15:00 alle ore 22:00

sabato e domenica – festivi e dal 22/12 al 06/01 dalle ore 11:00 alle ore 22:00

 

INGRESSO:

BIGLIETTO SINGOLO € 5,00 per 45 minuti (incluso assicurazione e pattini a noleggio)

PROMO FAMIGLIA € 10,00 (2 adulti + 1 bambino under12) per 45 minuti

 

FIABE DI NATALE

Dall’8 al 24 dicembre Babbo Natale, gli elfi, tanti ospiti e spettacoli diversi. Ogni fine settimana al 45° Nord il Natale non si respira, si vive! Arriva Babbo Natale con l’invasione dei suoi inseparabili elfi artisti, indaffarati nei preparativi del Natale. Non mancherà Rudolf, la sua fidata renna, e la bellissima Dama Bianca che racconta favole di mondi lontani ricoperti dalla neve, di regali sotto l’albero e di atmosfere al profumo di zenzero e cannella. Sono molteplici le abilità degli elfi che, ogni pomeriggio durante i weekend fino alla Vigilia, saranno al 45° Nord: giocolieri, maghi, postini, caricaturisti, truccabimbi e baloon artist, per creare insieme tutto ciò che serve per l’arrivo del Natale. Inoltre ogni fine settimana fantastici spettacoli con tanti protagonisti diversi, cartoon concert, intrattenimento per la famiglia, concerto gospel e la Festa della Fantamicizia di RAI YOYO.

Tutti i sabato e domenica dall’8 al 24 dicembre

 

ORARI: sabato e domenica dalle ore 17.00 alle ore 21.00 e il 24/12 dalle ore 12.00 alle ore 17.00

 

SABATO 8 e DOMENICA 9 DICEMBRE 
FIABE DI NATALE – CAPITOLO 1

Due concerti: i cartoni Disney con KEYKO COSPLAY e le atmosfere del Gospel

 

Sabato 8 dicembre la dolce KeyKo Cosplay, direttamente da Disneyland Paris, è la protagonista di uno speciale cartoon concert con le migliori sigle dei cartoni animati Disney e cambi di costume da non perdere!

“Se puoi sognarlo puoi farlo!”, come insegnava Walt Disney, è la frase preferita di KeyKo che vive di musica sin da quando ha 12 anni: cantando in cori e band rock e blues, oggi è arrivata alla sua passione fin dalla nascita, il mondo Disney. Nel suo canale Youtube ripropone rivisitazioni delle canzoni dei cartoni animati Disney interpretate in versione cosplay, altra passione che l’ha portata a vincere tanti premi e inanellare numerosi successi. Oggi lavora e vive a Parigi nel parco divertimenti più famoso d’Europa, continuando ad inseguire il sogno di calcare il palcoscenico Disney.Domenica 9 dicembre non perdete il concerto dei più grandi successi del Gospel interpretati dai cantanti professionisti della Società Culturale Artisti Lirici Torinese “Francesco Tamagno”. Un concerto dalle tipiche e coinvolgenti atmosfere natalizie, con brani che vi faranno sognare e vi scalderanno il cuore eseguiti dalla forza canora del coro della Società Culturale Artisti Lirici Torinese “Francesco Tamagno” costituita nel 1992 a Torino e guidata dalla direzione artistica di Angelica Frassetto .

 

SABATO 15 E DOMENICA 16 DICEMBRE

FIABE DI NATALE – CAPITOLO 2

Due spettacoli per tutta la famiglia, racconti di magie e coinvolgenti dolcezze

 

Sabato 15 dicembre va in scena “Il Baule Magico” la pièce natalizia scritta e interpretata da giovani ed entusiasti performer torinesi: di Silvia Zatti, “Il Baule Magico” è recitato da Sara Furlan, Stefano Fuoco e Martina Gigliotti, che apriranno un baule pieno di…vi aspettiamo per scoprirlo insieme!Domenica 16 dicembre in “Storia al Cioccolato” si ripercorrono le avventure di Willy Wonka nella sua Fabbrica di Cioccolato: nelle morbide scenografie realizzate da Erika Santagada, Ilenia e Andrea Speranza diretti da Diego Casale vi raccontano una storia adatta a bambini a partire dai 3 anni. Se vi piace il cioccolato allora questo spettacolo interattivo fa proprio per voi, una bottega, un concorso e la passione per i cioccolatini più buoni del mondo…non perdetelo, i veri protagonisti sarete voi!