LIFESTYLE- Pagina 305

ZZZleepandGo sbarca a Torino Airport

Da oggi disponibile il servizio letto e relax in Area Partenze

Un passo avanti nella customer experience

 

Un nuovo servizio dedicato alla customer experience sbarca a Torino Airport. L’Aeroporto dà il benvenuto a ZZZleepandGo, il servizio di mini lounge self-service per il riposo e il relax dei passeggeri in attesa del volo, disponibile 24 ore su 24.

 

I viaggiatori che vogliano dormire qualche ora in attesa della partenza, possono da oggi usufruire del servizio di ZZZleepandGo, situato al Livello Partenze, nell’Area check-in di

Torino Airport: 5 mini lounge protette da privacy assoluta e totalmente automatizzate, concepite come camere con letto, scrivania per lavorare, deposito bagagli, free wi-fi, schermo con orario voli aggiornato in tempo reale, prese USB e 220V.

 

I passeggeri possono acquistare il servizio anticipatamente, da remoto per circa 30 euro a notte, o direttamente in Aeroporto in qualsiasi momento del giorno e della notte al costo di 9 euro all’ora.

 

L’acquisto, previo inserimento dei dati del documento di identità, può avvenire sia tramite il sito web di ZZZleepandGo, sia attraverso i principali portali di prenotazione e i pagamenti accettati spaziano dalle carte di debito ai più importanti circuiti di carte di credito o prepagate.

 

Grazie al processo totalmente automatizzato, le operazioni di check-in e check-out sono svolte dal cliente in totale autonomia e all’interno delle cabine il comfort e l’igiene sono garantiti da un alto livello di sanificazione dell’ambiente, dal ricambio automatico delle lenzuola ad ogni nuovo utilizzo e dalla ventilazione meccanica costante. Il cliente è libero di uscire dalla stanza in ogni momento, la serratura rimarrà bloccata elettronicamente e il modulo non verrà assegnato a nessun altro utente. Per rientrare nella stanza è  sufficiente selezionare sul device all’ingresso la funzione “rientra”.

 

Per abbandonare definitivamente la stanza il cliente deve selezionare l’opzione “checkout” sul device esterno: il sistema calcolerà l’intervallo tra check-in e check-out e applicherà la tariffazione al minuto, inviando la fatturazione all’indirizzo mail della registrazione.

 

Le stanze sono dotate di sensori antincendio, materiali ignifughi, videosorveglianza delle aree comuni, serrature elettroniche e uscite d’emergenza, con un sistema di  monitoraggio in tempo reale di tutti gli ingressi. Questa procedura innalza ancor più il livello di sicurezza garantito.

 

Al barachin

Al Barachin. Italianamente lo scalda vivande. Si
riscaldava in apposite vasche. Sotto, la minestra o la
pasta. Sopra, pietanza con contorno. Era diventato
anche i nomignolo degli operai. In particolare degli
operai Fiat. La mensa era conquistata nei primi anni
70, quando non era possibile dire di no ad operai e
sindacati. Anni 50: Vittorio Valetta vinceva su tutta la
linea. Negli anni 60 i rapporti di forza cambiarono. Con
la catena di montaggio arriva l’ operaio massa. Arrivava
prevalentemente dal Sud Italia.
Prima contadino, poi tanti ma tanti arrabbiati.
Cambiava tutto, cambiavano anche le vacanze, più
precisamente le ferie. Meritato riposo di 4 settimane
secche d’ Agosto. La città buttava via la chiave. Ci
si sarebbe rivisti a Settembre. Negozi zero apertura
e i supermercati manco esistevano. Prime partenze il
venerdì dopo la fine del primo turno. Ore 14,10 inizia
il grande esodo. I più fortunati avevano la moglie
che aveva la patente.
Così manco passavano da casa e con la tuta partivano.
Indubbiamente le ferie erano come una liberazione. Migliaia
di cinquecento con qualche 600 stipate con il
portabagagli carico all’inverosimile. Comparvero le
850 : una delle macchine più brutte del mondo. Per allora a
Torino era consentito comprare solo Fiat. Le Lancia
erano per benestanti.
Si intuiva appena l’esistenza di altre marche. Torino
Piacenza e Torino Milano.
Le tangenziali  verso la Val Susa non esistevano.
Obbiettivo : il Veneto e il mare .
Principalmente la Liguria. La riviera romagnola si
stava attrezzando.
L’apocalittico avveniva alla sera del venerdì e sabato
mattina. I treni del Sud letteralmente presi d’ assalto.
Tecniche d?abbordaggio: donne e figli in avanscoperta per occupare gli scompartimenti
del treno. Seconda fase:  issare da finestrini le
valigie. Si torna a casa. E Torino svuotata diventava
irreale. Solitarie le strade con il silenzio che la faceva
da padrone. Anche il sole era più sole. Caldo e
luminoso. E, appunto, comprarsi un kg
di pane o un litro di latte era  una vera impresa.
Si era più felici. I pochi che rimanevano ed i tanti che
scappavano contenti di scappare. Dopo quattro  settimane
il rientro per un un altro anno di lavoro (magari)
alla Feroce (la Fiat). Tutti ma proprio tutti lavoravano
per la Fiat. Direttamente o indirettamente. Non
tutto era rose e fiori.
Anzi decisamente opprimente . Il rumore della catena
di montaggio con i tempi decisi dalla produzione. O
le massaie che tutti i giorni andavano al mercato per
comprare l’indispensabile. Guai buttare qualcosa. Si
era più felici perché i nostri genitori avevano obiettivi
da raggiungere. E noi sempre in strada nel giuocare
e nel fantasticare. Pochi soldi e tanta fantasia. Le
vacanze a Viù in Val di Lanzo ancora me le ricordo.
Eppure sono passati quasi 60 anni. Mi ricordo della
spensieratezza. Mi ricordo il branco di ragazzini
rifugiarsi in scorribande per prati e boschi. O della
pistola giocattolo dove i falsi proiettili che facevano
solo rumore dovevano bastare per tutto il mese di
agosto. 24, per l’esattezza e 6 per volta. Ovviamente
io cowboy. Già allora mi piaceva vincere sempre.
Eravamo felici perché c’ era un domani.
Ed il passato serviva solo nel dire quello che non
sarebbe dovuto più essere.
S’ intuiva e la speranza era connaturata nel nostro
dna. Ma  dopo 60 anni qualcosa si è rotto. Molto si è
spezzato di quel filo che ci indicava il futuro, il nostro
possibile e desiderato futuro. Per oggi non parlo
del mio. Parlo e mi preoccupo del futuro dei
miei figli, dei nostri figli.
Io che mi sento fortunato per ciò che ho fatto
e per quello che sono stato. Fortunato per due
splendide ed appaganti figlie. Ma non basta. Per
questo vorrei regalare il ricordo di quel caldo sole d’
Agosto ai nostri figli. Un rosso fuoco che rimbalzava
nelle strade di Torino come nei prati e boschi
delle montagne di Viù.
Il colore della speranza. So perfettamente che è
più facile dirlo che farlo. Sento che se non facessi
così non mi sentirei in pace con me stesso. Anche
se, ammetto, qualche errore la mia generazione
l’ ha fatto. Mi raccomando, cari figli e figlie, siate
migliori dei vostri padri.

 

Patrizio Tosetto

Da Volpiano a Castries per il gemellaggio

In occasione della “Fête Votive”, la festa patronale del comune francese

Una delegazione di Volpiano è stata ospite da venerdì 2 domenica 4 agosto nel comune gemellato di Castries, nella regione dell’Occitania, per partecipare alla tradizionale «Fête Votive», la festa patronale del paese francese.

Il gruppo è stato accolto con l’aperitivo di benvenuto venerdì sera e il giorno successivo ha seguito l’apertura ufficiale della festa nel parco del Castello di Castries. «Il gemellaggio tra i nostri comuni – ha detto il sindaco di Volpiano Emanuele De Zuanne– si basa su una bella amicizia che si è consolidata negli anni, con la partecipazione a manifestazioni come la Fête Votive e il De Bello Canepiciano, e ad altri momenti d’incontro; proprio in questi giorni un gruppo di “Castriotes” è in Piemonte per un trekking sulle nostre montagne insieme ad alcuni volpianesi. Nel 2020 taglieremo il traguardo dei dieci anni di gemellaggio ed è nostra intenzione festeggiare questo appuntamento nel migliore dei  modi». Per il Comune di Castries è intervenuta la vicesindaca (première adjointe au maire) Claudine Vassas Mejri, che ha sottolineato il forte legame di amicizia tra le due comunità: «Sia per Volpiano che per Castries – ha detto – si tratta del primo gemellaggio e l’esperienza è stata sicuramente positiva».

La Fête Votive di Castries è una manifestazione taurina, con le corse dei tori nell’arena municipale e la sfida tra i «raseteurs» per strappare le coccarde legate alle corna (senza violenza nei confronti dell’animale), e gli «encierro», momenti nei quali il toro viene liberato sulla piazza principale del paese, chiusa da barricate dietro le quali si assiepa la folla, mentre alcuni ragazzi lo inseguono per dimostrare il proprio coraggio, evitando di essere travolti. Le serate sono invece dedicate alla musica, con i concerti dal vivo; tra le band di quest’anno anche i Larsen Effect, vincitori della Rock Cover Parade 2018 di Volpiano, arrivati a Castries insieme alla delegazione per il gemellaggio.

Domenica 4 agosto il gruppo di Volpiano ha assistito alla messa e alla benedizione dei cavalli, prima dei saluti e della partenza per l’Italia, con la promessa di ritrovarsi nel 2020 per il decennale del gemellaggio.

“Le Domeniche del Silenzio” al Castello di Miradolo

Ancora tre domeniche d’agosto dedicate al “silenzio”, immersi nelle stupefacenti meraviglie della natura

11, 18, 25 agosto

San Secondo di Pinerolo (Torino)

Lasciarsi alle spalle i rumori della città e del quotidiano. Zittire – sia pure in tempi limitati e per quanto possibile – il fastidioso brusio di pensieri, problemi e preoccupazioni, per ritrovare un nuovo dialogo con sé stessi e riposare mente e corpo avvolti nel silenzio assordante della natura, appena appena violato dal fruscio delle foglie e dal delicato mormorio del bosco. La cosa è fattibile partecipando all’iniziativa “Le Domeniche del Silenzio” promossa dalla Fondazione Cosso al Castello di Miradolo, antica dimora settecentesca sita in via Cardonata 2 a San Secondo di Pinerolo, appartenente in origine ai Conti Cacherano di Bricherasio e dal 2008 sede della Fondazione, presieduta da Maria Luisa Cosso. Partita domenica 4 agosto, l’iniziativa si replicherà nelle prossime tre domeniche agostane ( 11, 18 e 25) e prevede l’apertura al pubblico, dalle 10 alle 19, del Parco del Castello, inserito, con i suoi sei ettari di area boschiva e gli oltre 1700 alberi di diversa dimensione (per un totale di circa 70 varietà botaniche), nell’elenco dei Giardini Storici della Regione Piemonte. Luogo ideale per rigenerare anima e corpo, in cerca di quel silenzio che “non è un vuoto inquietante – come scrive Erling Kagge, esploratore e scrittore norvegese – ma l’ascolto dei suoni interiori che abbiamo sopito”, tutto nel Parco, affermano gli organizzatori, “è una scoperta, dai boschetti agli affacci, mettendosi in cammino oppure fermandosi su una panchina. L’emozione è la chiave dell’incontro fra uomo e natura; la vicinanza dei grandi alberi e della vegetazione calma la mente e riattiva le energie”. Dal mattino alla sera. Una manciata di ore da trascorrere passeggiando nel bosco o soffermandosi a meditare o a leggere (si possono anche prendere in prestito libri tematici) o a prendere appunti all’ombra di alberi secolari. Durante la giornata è possibile usufruire anche del servizio caffetteria, nella raccolta corte interna del Castello. L’“Antica Pasticceria Castino” di Pinerolo propone infatti piatti freschi per un pranzo leggero, oltre alle tipiche golosità per una merenda o una pausa ristoratrice.

…e a Ferragosto sarà “Giornata per le famiglie”

Il Parco è aperto anche a Ferragosto, per una giornata tutta dedicata alle famiglie e ai più piccoli. Si inizia al mattino, alle 10,30, con un percorso guidato nella natura (Costo: incluso nel biglietto d’ingresso al Parco), per proseguire con un invitante pic nic en plein air deliziato dai cesti preparati dall’“Antica Pasticceria Castino” (Costo: 13 Euro per adulti e 9 Euro per bambini, più biglietto d’ingresso al Parco). Alle 15, una divertente (misteriosa) attività per famiglie (Costo: 6   Euro a bambino, 4 Euro dal secondo, più biglietto d’ingresso al Parco).

La prenotazione di tutte le attività e del pic nic è obbligatoria, telefonando al n. 0121/502761 o scrivendo a prenotazioni@fondazionecosso.it

g. m. 

 

Nelle foto
– Castello di Miradolo
– Maria Luisa Cosso

Aosta Valley Meeting con Autocrocetta

 Il 3 e 4 agosto  Autocrocetta ha preso parte come sponsor alla seconda edizione dell’Evento AOSTA VALLEY MINI MEETING
Grazie al fondamentale supporto del Comune di Torgnon, del Registro Italiano MINI Classica, del Passione MINI Piemonte Club, e di altri Partners l’evento del 2019 non è stato solo un raduno per gli amanti delle MINI, classiche e moderne, ma un evento aperto a tutti.

Durante il weekend, oltre agli intrattenimenti musicali, i partecipanti alla manifestazione (sia “ministi” sia visitatori) hanno potuto assaporare le tipicità valdostane ed ammirare lo stupendo territorio durante un percorso del gusto: MINI FOOD TOUR articolato tra Torgnon, Aosta, la Cantina Les Cretes di Aymavilles, il Castello di Sarre, la Valle del Cervino e il Colle del San Pantaleone.
 
Il 2° AVMM è stato un mix tra MADE IN AOSTA VALLEY e MADE IN ENGLAND: due giorni di puro divertimento, con o senza la MINI. 

Comuni in fiore nel Torinese

Da mercoledì 31 luglio a venerdì 2 agosto le visite nei comuni di Avigliana, Agliè, Ozegna, Ronco Canavese e Villareggia.  La storia e le curiosità della floricoltura torinese

Una nuova intensa settimana di visite attende il team interdisciplinare di commissari Asproflor – Associazione Produttori Florovivaisti, impegnati nella stesura delle valutazioni dei Comuni aderenti al Marchio Nazionale di Qualità dell’Ambiente di vita Comune Fiorito, in vista dell’atteso evento finale di premiazione a Pomaretto (TO), in programma dall’8 al 10 novembre 2019. Il team composto da diverse professionalità del settore, sarà infatti in visita mercoledì 31 luglio ad Avigliana (già medaglia d’argento nel 2009 per il concorso europeo Entente Florale), giovedì 1° agosto ad Agliè e Ozegna, e venerdì 2 agosto a Ronco Canavese e Villareggia, tutti in provincia di Torino. Asproflor, insieme a Confcooperative Piemonte, organizza il concorso nazionale “Comuni Fioriti”, che da quest’anno è diventato “Marchio Nazionale di Qualità dell’Ambiente di Vita” ed è l’unico partner sia del concorso europeo “Entente Florale” che del concorso internazionale “Communities in Bloom”.

 

Quali sono, nel concreto, le ricadute del Marchio di Qualità dell’Ambiente di vita Comune Fiorito? Tra le altre, contribuisce al miglioramento del quadro di vita e dell’ambiente urbano; è un importante elemento dell’immagine del comune e della sua attrattività nei confronti di visitatori e imprese; rappresenta uno strumento di promozione turistica, sia come prodotto turistico in sé che come elemento di qualità dell’accoglienza (lo slogan spesso usato è “Fiorire è accogliere”); gioca un ruolo economico per le ricadute e i posti di lavoro generati nei settori della floricultura, del turismo e del commercio; svolge un ruolo sociale per il suo carattere di impresa collettiva; svolge infine un ruolo educativo e di sensibilizzazione dei cittadini al rispetto dell’ambiente di vita quotidiano e allo sforzo di miglioramento del quadro di vita, attraverso iniziative quali “Il Concorso Case e balconi fioriti”, “Scuole fiorite”.

 

Il torinese è un’area dove la floricoltura riveste un ruolo di assoluta rilevanza: oggi in provincia di Torino operano circa 250 aziende florovivaistiche, per una produzione lorda di 35-40 milioni di Euro e circa 1000 addetti impiegati. Circa il 65% la produzione di piante in vaso, il 32% la produzione di steli recisi, infine il 3% di fronda ornamentale. La produzione floricola ha origine infatti nei primi anni del ‘900 grazie alle produzioni della collina torinese ed in particolar modo nella zona di Moncalieri. Nei primi anni di sviluppo della floricoltura sono state prodotte in particolare specie da bordura o mosaicoltura vendute “a strappo” nella zolla di terra di coltivazione avvolta in un foglio di carta o steli recisi di piccola taglia chiamati “mazzoleria”.

E’ piemontese una delle ville più costose d’Italia

Una delle ville più care d’Italia, in vendita sul web, è in Piemonte. Vale 12 milioni di euro.

Lo rivela la classifica di Dove.it,  agenzia immobiliare online. La villa di superlusso si trova sul lago Maggiore, in un bellissimo parco e risale all’Ottocento. E’stata oggetto di  restauri che l’hanno preservata. E’ dotata di una fontana, con quattro vasche disposte a gradoni, che crea giochi d’acqua spettacolari. Gli spazi interni sono molto lussuosi con pavimenti in pregiato marmo o lavorato parquet, pareti decorate, mobilia antica e di valore, ampie vetrate.

Sotto la luna a Brozolo

Splendida serata venerdì 26 luglio sul piazzale del Municipio a Brozolo con il Prof. Galeotti 

Proseguono gli appuntamenti ‘lunari’ del Comune e della Biblioteca di Brozolo per ricordare i cinquant’anni dello sbarco dell’uomo sulla Luna nel Mare della Tranquillità.

Venerdì 26 luglio sul piazzale del municipio Piero Galeotti che ha intrattenuto piacevolmente il numeroso pubblico con la sua competenza scientifica e la sua simpatia. La sua relazione sulla Luna è stata chiara e comprensibile per tutti; il tema è stato affrontato non solo dal punto di vista astronomico, ma anche letterario, storico e filosofico.

Si è chiusa domenica 28 presso la biblioteca comunale la mostra “Luna…questa sconosciuta” molto apprezzata dai visitatori.

Prossimi appuntamenti, nell’ambito delle iniziative “lunari” della Biblioteca di Brozolo, sarannola visita all’Osservatorio Astronomico di Odalengo Piccolo l’8 agosto e la proiezione del film “Apollo 13” il 22 agosto.

Le informazioni sugli eventi della Biblioteca Comunale di Brozolo sono ora reperibili anche su Facebook.

Massimo Iaretti

 

 

 

Un astemio alla corte di Re Carlo

L’essenza del vino è proprio questa, trasformare un uomo che non sa cosa dire in qualcuno che non sa cosa dice, ma dà voce al suo cuore, finalmente libero da ostacoli e paure.

 

Intrise dal prezioso nettare, le parole riescono sempre, acquistando un significato autentico.

“Con tono schietto e pungente, Tiziano Gaia ci conduce nel mondo dei vini e di chi li degusta per
professione, alternando autobiografia, coloriti aneddoti, curiose disquisizioni tecniche e riflessioni sulla spettacolarizzazione dell’enogastronomia.”

TIZIANO GAIA è nato a Torino nel 1975 e ha vissuto a Castellinaldo (Cuneo), il paese di cui è originaria la famiglia. A lungo responsabile delle pubblicazioni enologiche del movimento Slow Food, è direttore del comitato scientifico del WiMu, il Museo del Vino a Barolo, e collabora con la rivista internazionale «Decanter». È autore e regista di documentari, tra cui Barolo Boys. Storia di una rivoluzione e Itaca nel Sole. Cercando Gian Piero Motti. Ha pubblicato Puoi chiamarmi fratello (2011) e Di vigna in vigna (2015).

Stappato
di Tiziano Gaia
Un astemio alla corte di Re Carlo
BALDINI+ CASTOLDI, Milano 2019, Le Boe, euro 18, pp. 336