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Lo zenzero fa bene dopo le feste? Scopri le sue proprietà

Quali sono le proprietà benefiche dello zenzero, sempre più usato in cucina, soprattutto dopo le feste.

Lo zenzero è una pianta dalle proprietà uniche e un ingrediente che trova sempre più spazio sulle nostre tavole. Numerosi sono i benefici ad esso associati: riduce la nausea, è un antidolorifico e antinfiammatorio naturale, e aiuta a dimagrire. Vediamo quali sono i suoi benefici effettivi e come consumarlo al meglio con una calda tisana.

Le sue origini

Si tratta di una pianta originaria dell’Asia, usata prevalentemente a scopo alimentare e curativo nella medicina cinese e in quella indiana, ormai da millenni. Infatti era, ed è  tuttora, la base di molti medicamenti. La polpa delle radici, simili a un tubero nodoso, è ricca di amido ma contiene anche proteine, lipidi, vitamina A e tiacina. Infatti è conosciuto anche con il nome di radice della salute.
Dall’Asia all’Europa, questa radice è stata impiegata per ridurre vari disturbi grazie alle sue proprietà benefiche e disinfettanti.

Quali sono le proprietà dello zenzero?

Lo zenzero è famoso per le sue proprietà digestive. Calma molto velocemente lo stomaco, stimola la digestione e scioglie i grassi. Per questo scopo l’ideale è consumarlo con una tisana calda , magari dopo un pasto abbondante. Non solo: possiede anche la capacità di attutire l’ulcera e il reflusso.  È uno dei rimedi naturali più efficaci per alleviare nausea e vomito. Infatti viene impiegato sia in caso di lunghi viaggi (in nave, in auto o in autobus), sia in gravidanza. Si è dimostrato efficace anche contro la nausea indotta dalla chemioterapia. Oltre alle proprietà digestive, lo zenzero è un rimedio naturale eccellente per depurarsi, e viene utilizzato soprattutto dopo le festività per sgonfiarsi e ritrovare il giusto peso.

Addirittura viene usato come alleato per curare le malattie da raffreddamento. Lo zenzero, infatti, ha un forte potere riscaldante e, secondo la medicina cinese, scioglie efficacemente il mucoo. Inoltre, la sua azione analgesica e antinfiammatoria permette di alleviare a risolvere il mal di gola. Diversi studi hanno poi evidenziato come lo zenzero sia utile ed efficace nel trattamento dell’artrite e dolori muscolari.

Come preparare la tisana allo zenzero?

Alcuni componenti dello zenzero, ad esempio quelli antitumorali, risultano più efficaci quando lo zenzero viene riscaldato. Ecco perché la tisana è un ottimo modo per consumare la radice della salute. Per prepararla basta un pezzetto di zenzero fresco, preferibilmente biologico, grattugiato o tagliato a fettine sottili. Va aggiunto in un pentolino dove si metterà poi a bollire l’acqua per almeno 20 min. Prima di consumare la tisana allo zenzero è bene farla riposare 5 minuti. 

Secondo Forbes i 7 musei più affascinanti d’Italia si trovano a Torino

Torino e il Piemonte premiate dalla stampa estera, questa volta per i musei

La rivista statunitense Forbes non smette di dedicare articoli alle bellezze di Torino. Qualche mese fa aveva elogiato la Merenda Reale equiparandolo per rito e tradizione all’ora del tè britannico. Questa volta, invece, è il turno dei musei. 

I 7 musei più affascinanti secondo Forbes

Con un articolo dal titolo 7 Of Italy’s Most Fascinating Museums Are In Seriously Stunning, Underrated Turin (7 dei musei più affascinanti d’Italia si trovano nella seriamente sbalorditiva, sottovalutata Torino) passa in rassegna le sette esperienze museali da non perdere: Palazzo Reale, Palazzo Madama (con l’annesso Museo Civico di Arte Antica), il Museo Nazionale del Cinema, Palazzo Carignano, il Museo Nazionale del Risorgimento, il Museo Egizio e la Venaria Reale (definendo la Galleria Grande “uno degli spazi pubblici più impressionanti in Italia”).

Ma l’autrice dell’articolo Catherine Sabino, non è estranea all’Italia: ha scritto per riviste in Italia e negli Stati Uniti ed è stata caporedattrice di pubblicazioni per Forbes, Gotham Magazine e Four Seasons Magazine. Ha frequentato scuole italiane e ha scritto due libri su una delle eccellenze del nostro Paese: il design.

Sempre nel pezzo pubblicato su Forbes si legge che Torino è una delle città più importanti d’Italia e, nonostante le numerose attrazioni resta una destinazione meno conosciuta per molti viaggiatori americani. Insomma, prima capitale d’Italia, capitale non ufficiale del cioccolato sede storica della Fiat… la città offre un mix interessante di offerte culturali. Di fatto il Piemonte sta ottenendo moltissimi riconoscimenti dalla stampa estera. È stato già menzionato dal The Guardian per il cibo e per gli eventi, dalla guida Lonely Planet come miglior regione del mondo da visitare e l’elenco sembra destinato ad allungarsi. Per Torino e per il Piemonte si preannuncia un 2020 ricco di sfide, a partire dall’evento dell’anno che la vede Capitale del Cinema. 

 

Mariella Randolfi

Siete troppo stressati? Forse avete la sindrome da burnout

Burnout, se ne riparla sempre al rientro dalle vacanze. Cos’è la sindrome da burnout, o esaurimento emotivo, e come prevenirla

Il termine è preso in prestito dall’inglese e significa letteralmente “esaurimento, crollo”. Una condizione, conosciuta anche con il nome di “esaurimento professionale/emotivo”, che si manifesta in ambito lavorativo e che è da poco stata classificata dall’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, come sindrome.  Stress da lavoro ed emotivo, è una sindrome in costante crescita e che si manifesta spesso al rientro delle vacanze o dei periodi di festività.

Quali sono i sintomi per riconoscerla? Mancanza di energia, isolamento dal lavoro o sensazioni di negatività legati al lavoro e diminuzione dell’efficacia professionale. E ad essere colpite maggiormente sono le professioni che richiedono continue relazioni interpersonali.

Quando si manifesta la sindrome da burnout?

Tuttavia la sindrome da burnout può manifestarsi anche quando ci si trova a gestire situazioni particolarmente complicate e stressanti per un periodo prolungato. Quali sono le situazioni che contribuiscono a far sentire stanchi, demotivati ed emotivamente “esauriti”? Il sovraccarico d’impegni, dovuti magari a periodi d’assenza, ma anche il sentirsi poco apprezzati e l’aver assistito o vissuto eventuali ingiustizie, per non parlare della scarsa retrubuzione. 

Eppure questi fattori sono abbastanza comuni oggi. E ad essi si aggiunge l’uso della tecnologia, che sembra peggiorare notevolmente la situazione. Quest’ansia di essere sempre connessi, sia al lavoro che fuori, fornisce la percezione di non riuscire mai a staccare e dedicare del tempo a se stessi.

Quali sono i sintomi del burnout? 

Le sensazioni più comuni che si provano in situazioni di alto stress lavorativo sono inefficacia, cinismo ed esaurimento. Nello specifico quest’ultimo si manifesta con una sensazione di svuotamento, noia e allontanamento emotivo da tutti. Si comincia a pensare di non saper più fare bene il proprio lavoro, e ci si sente sempre più distanti anche dalle conseguenze. Altri sintomi associati al burnout sono disturbi del sonno, stati di agitazione, difficoltà cognitive, e assenteismo dal lavoro.

Ecco la prevenzione efficace 

Basta poco per scongiurare il burnout: prendersi cura di se stessi. Con qualche piccolo accorgimento si può infatti evitare di arrivare a uno stato di stress così elevato.
Ecco qualche suggerimento

  • Riposare: è indispensabile sia per la mente che per il corpo, e aiuta a staccare da tutte le questioni lavorative.
  • Imparare ad ascoltare il proprio corpo: spesso non si sanno leggere i piccoli segnali che il corpo ci manda: battito accelerato, sudorazione, stanchezza persistente… ascoltare i primi segnali è fondamentale.
  • Creare spazi per se stessi: è fondamentale non sacrificare troppo i propri spazi personali. Fanno bene gli hobby, stare in mezzo alla natura e frequentare amici. 
  • Social sì, ma nella vita vera: questo è un consiglio valido soprattutto per chi lavora a stretto contatto con la tecnologia. Le elazioni amicali e affettive sono ricche di energia positiva, e allontanano dagli schermi.

Gennaio a Eataly Lingotto

La Settimana del dolce, il Grande Circo e i festeggiamenti per i 13 anni

 

A Eataly Lingotto ci prepariamo all’Epifania nel migliore dei modi: una settimana all’insegna di dolci bontà tra degustazioni gratuite, golosità uniche, incontri con i produttori e tanto altro. Sarà l’occasione ideale per preparare la calza della befana perfetta, con l’imbarazzo della scelta: dai dolci di Majani e Antica Torroneria, agli zabaioni di Sanbay, dal cioccolato di Golosi di Salute alle creme spalmabili di BeWell, fino al carbone di Caffarel. Senza dimenticare i cannoli siciliani di Marchese on Wheels e il gelato di Agrigelateria San Pè.

Domenica 5 gennaio, inoltre, ritorna il Circo del Mercato, per una serata davvero sorprendente: in una splendida atmosfera natalizia, tra le meraviglie gastronomiche e la magia di ricette uniche, tantissime specialità preparate e servite al momento! Tra i protagonisti: le sfogline di Plin, il pastificio di Ugo Alciati, che prepareranno al momento gli gnocchi freschi; il macellaio di Eataly che consiglierà e proporrà i migliori tagli, i Panettieri che sforneranno dal forno a legna pane e focacce. Non mancheranno poi le ostriche, raclette, golosi panini alla porchetta, frittelle di mela, gelato al torrone con zabaione e molto altro… E per divertirsi: artisti e circensi con trampoli, giocoleria, micro magia, passaggi con ombrelli e pupazzi insieme a I Fratelli Ochner e ai giocolieri della scuola di circo e la jukebox party band per eccellenza, gli Emiglios. L’appuntamento è per domenica dalle ore 19 presso il Mercato di Eataly Lingotto.

Infine, un’anticipazione sul mese di gennaio: quest’anno Eataly festeggia i suoi 13 anni e lo fa con offerte, esperienze in reparto, cene, tour del Mercato: ogni giorno, a partire dal 9 gennaio, un evento dedicato! E naturalmente il 27 gennaio, giorno del compleanno, ci sarà una Grande Festa: una Cena itinerante con i piatti di chef italiani e stranieri, vini unici, musica e intrattenimento, per una serata dal sapore benefico. Parte del ricavato sarà infatti devoluto alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, Istituto di Candiolo-IRCCS. Evento su prenotazione: € 50 prezzo al pubblico.

 

Gli ospiti:

 

Corrado Assenza (Caffè Sicilia, Noto)

Matteo Baronetto (Del Cambio, Torino, 1 Stella Michelin)

Tim Butler (Eat me, Bangkok)

Loretta Fanella (Pastry Chef)

Gianluca Gorini (Da Gorini, S. Piero in Bagno, 1 Stella Michelin)

Cesare Grandi (La Limonaia, Torino)

Paolo Griffa (Petit Royal, Courmayer, 1 Stella Michelin)

Alessandro Mecca (Spazio 7, Torino, 1 Stella Michelin)

Christian Milone (Trattoria Zappatori, Pinerolo, 1 Stella Michelin),

Massimiliano Prete (Sesto Gusto, Torino)

Rob Roy Cameron (Gazelle, Londra)

Claudio e Anna Vicina (Casa Vicina, 1 Stella Michelin)

Rafael Zafra (Estimar, Barcellona)

Federico Zanasi (Condividere, Torino, 1 Stella Michelin).

Il pizzaiolo napoletano Gino Sorbillo approda a Torino

Il grande pizzaiolo napoletano Gino Sorbillo aprirà a breve a Torino. Non si conosce ancora la data d’inaugurazione, ma la location è confermata.

Fra le numerorissime pizzerie della città se ne aggiunge un’altra, quella di Gino Sorbillo, leggenda della vera pizza napoletana. Anche se non è ancora stata comunicata la data prevista per l’inaugurazione, si conosce già la location: la pizzeria si troverà in via Bruno Buozzi, all’angolo con via XX Settembre. L’annuncio è stato fatto dallo stesso pizzaiolo che, a Capodanno, ha annunciato l’apertura della pizzeria a Torino attraverso i suoi canali social. Alle pizzerie di Napoli, Roma, Milano, Miami e New York si aggiungerà anche il locale torinese. 

Ingredienti top e ricerca continua per le pizze di Sorbillo

Il successo dell’attività di Sorbillo? Ingredienti ricercati e di prima qualità, come le farine di agricoltura biologica e verdure, ortaggi ed aromi freschi e di stagione, profondamente legati alla tradizione campana.

Anche a Torino Gino Sorbillo proporrà le sue pizze, classici della tradizione napoletana, come l’intramontabile Marinara; la sua Antica Margherita, con mozzarella fiordilatte mista a mozzarella di bufala; la Cetara con il pomodorino del Piennolo del Vesuvio o la Margherita gialla, con pomodorino giallo, provola e conciato romano.

Non resta dunque che aspettare per assaggiare le sue ormai famosissime pizze e lasciarsi sorprendere dalle nuove proposte. 

Arrivano le Quadrantidi, le stelle cadenti di gennaio

In arrivo le Quadrantidi. L’anno è cominciato da poco, ma non potevano mancare le stelle cadenti di gennaio, le prime di tutto l’anno. Una buona occasione per alzare gli occhi ed esprimere desideri.

Ormai da tempo le Quadrantidi illuminano il cielo terso di gennaio. L’occasione per ammirare questo spettacolo astronomico sarà tra la notte del 3 e il 4 di gennaio, soprattutto dopo la mezzanotte. 

Cosa sono le Quadrantidi? 

Spesso ci si riferisce a loro anche con il termine Bootidi in quanto sembrano partire da un luogo vicino alla costellazione del Boote. Come segnalano gli esperti dell’Unione Astrofili Italiani, queste stelle cadenti hanno un’origine che genera ancora accesi dibattiti, poiché le ipotesi sono diverse. C’è chi le fa risalire a una cometa disintegrata, oppure alla 1491_Y1 che ha migliaia di anni, o addirittura dall’asteroide 2003_EH1.

Perché si chiamano così?

Come avviene di solito, le Quadrantidi prendono questo nome dalla costellazione dalle quali sembrano irradiarsi, ma in questo caso la costellazione non esiste più. Era la Quadrans Muralis, battezzata così dall’astronomo francese Jerome Lalande nel 1795 (si trovava nel mezzo delle costellazioni Boote e Drago).

Quando alzare gli occhi al cielo 

In realtà lo sciame di meteore è attivo dal 26 dicembre e continua fino al 13 gennaio, ma l’attività si intensifica a partire dal primo dell’anno. Tuttavia, come segnala l’UAI (Unione Astrofili Italiani), sarà possibile osservare un numero significativo di queste meteore soltanto nelle ore finali della notte tra il 3 e il 4. Ci sono zone dell’Italia più agevolate di altre per godersi questo spettacolo: per chi abita nell’Italia centro-settentrionale sarà più facile osservare lo spettacolo di queste meteore, mentre chi abita più a sud di Napoli potrebbe riscontrare qualche difficoltà nell’osservazione.

 

M. Randolfi

Storie di Capodanno: rifuggite la mediocrità, cercate la grandezza

Buon anno a tutti i Luigi che hanno perso l’amore della propria vita. A chi ha avuto il coraggio di inseguirlo e tenerselo stretto e a chi questo coraggio non l’ha avuto, perché -si sa- costa cara la felicità.  Buon anno a chi ogni tanto, sentendosi perso, andrà in Chiesa e a chi con Dio non ha più un dialogo da molto tempo

 

Che siate bravi in matematica o no, poco importa. La resa dei conti è arrivata anche quest’anno. Il tempo di tirare le somme, di tracciare un bilancio dell’anno appena trascorso. Sono molte le persone a cui non piace Capodanno. Chi la trova una festa inutile, chi la ritiene addirittura frivola. “Se qualcuno non è soddisfatto della propria vita, deve ricominciare, senza aspettare un giorno in particolare, frutto di convenzioni”, ho sentito dire.

E poi, l’incontro. Lo scorgo da lontano, un uomo anziano che cammina spaesato in via Garibaldi. Mi aspettavo una personalità stile Grinch, così, cicapui come sono, mi sono diretta verso di lui. “Mi scusi se La disturbo. Volevo solo sapere cosa pensasse Lei di questo periodo e soprattutto del Capodanno.” Mi fissa negli occhi e noto che il suo sguardo è pervaso da un velo di tristezza. “Vede, signorina, ho amato la stessa donna per cinquant’anni. Era la mia vicina di casa. La ragazza della porta accanto. Era tradizione che trascorressimo insieme Natale e Capodanno. È stata il mio grande amore, ma non ho mai trovato il coraggio di dirglielo. Avrei solo voluto che lo sapesse, prima di andarsene un paio di mesi fa.” Inizia a piangere. “Da allora non mi do pace. Quest’anno avrei voluto chiederle di sposarmi…” e mi mostra la scatolina contenente l’anello. “Non posso che maledirmi per questo, eppure continuerò ad amare questo periodo dell’anno. Perché mi ricorderà sempre lei.”
Quest’uomo meraviglioso si chiama Luigi. E mi ha fatta commuovere.

Buon anno a tutti i Luigi che hanno perso l’amore della propria vita. A chi ha avuto il coraggio di inseguirlo e tenerselo stretto e a chi questo coraggio non l’ha avuto, perché -si sa- costa cara la felicità.  Buon anno a chi ogni tanto, sentendosi perso, andrà in Chiesa e a chi con Dio non ha più un dialogo da molto tempo. Buon anno a chi non si arrenderà e a chi getterà la spugna, sovrastato dagli eventi.

A chi si è trovato la vita rivoluzionata da un momento all’altro e ha anteposto il senso di responsabilità alla propria felicità. A chi sarà con noi fisicamente, e a chi non ci sarà neppure con un messaggio. In qualunque modo voi vi chiamiate, non dimenticate di essere felici. Circondàti da quelle persone che non pensano come amarvi, ma che vi amano senza pensare. Perché chi pensa troppo non vi ama veramente. Rifuggite la mediocrità. Aspirate alla grandezza. Inseguite il grande amore: esiste, da qualche parte. Fate del vostro meglio. Date il massimo. E se non sarà sufficiente, ricominciate a respirare. Avete davanti a voi un anno intero per riprovare.

Tersilla Garella

Capodanno over 60, la festa gratuita organizzata dal comune

Capodanno over 60: la festa organizzata dalla Città di Torino per i residenti che hanno più di sessant’anni.

Per celebrare l’inizio del Nuovo Anno, la sera di San Silvestro la Città di Torino ha organizzato la festa gratuita Capodanno Insieme, riservata a tutti i residenti che hanno compiuto i sessant’anni di età. Una serata all’insegna del ballo in cui, ai momenti di danza in pista accompagnati dall’orchestra, si alterneranno esibizioni e masterclass di diverse discipline: dal tango alla classica passando per i balli caraibici e la disco dance anni ’70.

L’appuntamento è alle ore 20 al Palazzetto dello Sport del Parco Ruffini, in viale Bistolfi 10, e non occorre prenotare. Qui il pubblico, rigorosamente over 60, potrà ballare e brindare in compagnia all’ultimo dell’anno. Spumante, panettone e pandoro sono garantiti.

Fin dall’arrivo in sala gli ospiti potranno partecipare a giochi, assistere a momenti di animazione ed esibizioni di magia. A condurre la festa di Capodanno over 60 saranno Orlando Ferraris, direttore artistico del progetto e Umberto Clivio conduttore radio-televisivo.

 

Orlando Ferraris è giornalista professionista e voce di RTL 102.5. Tra le altre cose, è stato testimonial del video istituzionale edito dalla Città di Torino in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Umberto Clivio è giornalista e conduttore televisivo e radiofonico con alle spalle 30 anni di esperienza. Ha lavorato a Radio Rai e Radio Manila ed è stato ideatore e speaker della trasmissione televisiva ‘Campane a Festa’. A movimentare la serata sarà l’Orchestra Monica Riboli, guidata da Monica Riboli, cantante, vocalist e autrice di brani musicali.

Nel basso Monferrato tra presepi e imperatori

“Oro, incenso e mirra”, la vetrina dei presepi nel basso Monferrato, giunta quest’anno alla quarta edizione, attira ogni anno un numero sempre maggiore di visitatori, anche al di fuori del Piemonte

Fino al 6 gennaio 2020 centinaia di presepi sono esposti nelle vie di Albugnano e Vezzolano, Aramengo, Cocconato, Schierano, Camerano Casasco, Castagnole Lanze e Castagnole Monferrato, Grana, Monale e Montegrosso d’Asti.

Paesi forse poco noti agli stessi piemontesi ma pur sempre ricchi di storia. Pensare che importanti personaggi del passato, tra cui imperatori e re, sono transitati da queste parti è, a dir poco, stupefacente. Ebbene, consultando gli archivi storici dei Comuni di questi paesi si viene a sapere, per esempio, che uno di questi imperatori fu nientemeno che il Barbarossa che nel 1155 con un decreto imperiale assegnò i territori di Schierano, Passerano, Primeglio e molti altri al Marchese del Monferrato. Il secondo fu suo figlio, Enrico VI, imperatore del Sacro Romano Impero, che affidò i territori di Cocconato, Capriglio, Schierano, Primeglio e Marmorito ai Radicati di Cocconato.

Il terzo fu Carlo IV di Boemia che pose la Contea dei Radicati sotto il controllo del Marchesato. E poi anche Carlo V, imperatore e re d’Italia, si interessò dei nostri paesi. Nel 1530 con un decreto ripristinò l’autonomia della Contea dei Radicati, i potenti signori della zona, concedendo loro il diritto di coniare monete in oro e argento nella Zecca di Passerano. Fa un certo effetto sapere che il grande sovrano sul cui Impero “non tramontava mai il sole” combatteva i nemici del suo regno, francesi, ottomani e principi protestanti tedeschi, e nel poco tempo libero a disposizione si occupava dei nostri borghi. O più probabilmente degli affari italiani se ne occupava il suo fedelissimo consigliere vercellese Mercurino Arborio di Gattinara che conosceva bene queste colline. Di tutti questi personaggi forse solo il Barbarossa ha attraversato a cavallo con il suo potente esercito questi territori, devastando e incendiando città e villaggi ma si trattava pur sempre del grande Barbarossa. Il suo nome campeggia inciso perfino nel pontile della Canonica di Santa Maria di Vezzolano, accanto alla data 1189, a sottolineare il legame esistente tra l’imperatore e i canonici di Vezzolano. Allora il Barbarossa è entrato nell’abbazia? Non si sa, il mistero resta.

Che grande storia in queste valli! Se aggiungiamo anche la leggenda di Carlo Magno inventata nel Settecento da un astuto canonico ma sempre molto suggestiva, il libro di storia è già stampato. Dunque, oltre a don Bosco e agli altri Santi sociali di queste terre non dimentichiamoci di questi sovrani che hanno fatto la storia dell’Europa, dell’Italia e…del basso monferrato astigiano.

Filippo Re