LIFESTYLE- Pagina 3

La magia del Presepe nell’Abbazia di Vezzolano

Ogni anno a Natale c’è una novità, anche più di una. Lungo 20 metri, largo quattro e con oltre 300 personaggi il presepio artistico di Anna Rosa Nicola torna a fare bella mostra di sé sotto le volte dell’Abbazia medioevale di Santa Maria di Vezzolano, ad Albugnano, un paese a 549 metri di altezza sulle colline del basso Monferrato astigiano.
Anna Rosa è figlia dell’artista e restauratore Guido Nicola che cinquanta anni fa con la moglie Maria Rosa aprì ad Aramengo d’Asti un laboratorio-scuola di restauro conosciuto in tutta l’Europa in cui vengono curati preziosi dipinti di ogni epoca. Anche quest’anno il presepe presenta molte novità. Le scene sono un centinaio realizzate in gran parte con materiali di recupero. Ogni anno è più bello, più ricco di elementi e il numero dei visitatori cresce. L’anno scorso, solo a dicembre, è stato visto da oltre 10.000 persone.
Tra le novità dell’edizione 2024 c’è una grande chiesa con i fedeli in processione, la Vergine Maria che allatta Gesù bambino, l’orto con la serra invernale, le donne che preparano la bagna cauda e gli acciugai che arrivano dalla Val Maira. Ma sono i personaggi che creano emozione, talmente sono belli, uno diverso dall’altro, creati usando cera, legno, fili di ferro, ritagli di stoffa e altri materiali poveri. Tra le scene di vita quotidiana più apprezzate, solo per citarne alcune, spiccano la scuola, il mercato, la farmacia, la bottega dell’orologiaio, il medico, la sartoria, il falegname. C’è tempo per vederlo e ammirarlo, non sparisce già il 7 gennaio ma resta aperto al pubblico fino al 2 febbraio. Verrà lasciato in Abbazia un mese in più poiché l’allestimento, la scenografia e il trasporto del presepio da un paese all’altro comporta un impegno gravoso per gli organizzatori.
Il presepe è visitabile nella sala della foresteria del gioiello romanico fino al 2 febbraio 2025 tutti i venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 17. Il giorno di Natale dalle 10 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 17.00. Inoltre, dal martedì al giovedì, secondo la disponibilità dei volontari, il presepe è visitabile per gruppi oltre le 10 persone solo su prenotazione chiamando il 349 577 2932 o inviando una mail a info@lacabalesta.it. La visita è gratuita. È gradita un’offerta che verrà destinata alla restaurazione di parti danneggiate della millenaria Canonica di Santa Maria di Vezzolano risalente al 1095 che può essere visitata (ingresso gratuito) dal venerdì alla domenica dalle ore 10 alle 17.
Filippo Re

Quando il bodybuilding ti cambia la vita

SCOPRI – TO   ALLA SCOPERTA DI TORINO
Siamo qui oggi con il torinese Matteo Di Pasquale, atleta di bodybuilding classe 1995 che ha partecipato recentemente al noto Trofeo Tarzoni di Conegliano ottenendo un’ottima posizione.
Matteo prima di affermarsi come bodybuilder e arrivare alle competizioni ha vissuto una vita molto complessa ma ci insegna che con la forza interiore, la costanza e la volontà si possono ribaltare le statistiche, superare le difficoltà ed ottenere risultati strabilianti.
D: Ciao Matteo, benvenuto a “Il Torinese”, raccontaci un po’ la tua storia personale, da dove sei partito per arrivare ad essere oggi un ottimo atleta di bodybuilding.
R: Ciao Noemi, volentieri, da giovane ero un ragazzo obeso, dieci anni fa pesavo circa 120 Kg. sono partito quindi da una condizione molto difficile e arrivare alla condizione di oggi è un’emozione unica, ora peso 80 chili ma sono per lo più muscoli perché ho solo il 4% di massa grassa, quindi una differenza sostanziale.
D: Che cosa ti aveva portato a quel peso? Problematiche alimentari?
R: Ho avuto un’infanzia molto difficile, sono sempre stato molto solo e ho vissuto anche la malattia di persone a me care e vicine; questo stao ha fatto si che il cibo diventasse di grande conforto.
D: E come sei riuscito a superare questa situazione?
R: A scuola mi bullizzavano per il mio peso, io non mi vedevo più bene, mi sono reso conto che dovevo fare qualcosa per me stesso e ho deciso di punto in bianco che dovevo farmi forza e raggiungere i miei obiettivi e piacermi di più. Il “click” è avvenuto un pomeriggio al mare, mi vergognavo tantissimo di essere in costume e ho pensato che era ora di smettere di fare del male a me stesso.
D: Cosa ti ha aiutato maggiormente?
R: Ho scoperto la palestra e devo ringraziare alcune persone che mi sono state accanto, che hanno creduto in me e poi soprattutto mia figlia e la mia compagna che sono anche attualmente la mia forza, loro sono orgogliose di me e questo per me vale tutta la gioia del mondo. Voglio trasmettere alla mia bambina, Zaira che nella vita se veramente si vuole qualcosa bisogna mettercela tutta, studiare, impegnarsi per arrivare dove si desidera perché, l’obiettivo dipende da te, e quando dai il massimo puoi riuscire a raggiungerlo.
D: Nel momento in cui si riesce a raggiungere una buona forma fisica e si è in salute, spingersi a gareggiare non può essere un rischio per i disturbi alimentari?
R: Sicuramente per molti potrebbe esserlo perché si rischia di cadere nella vigoressia ovvero nella fissazione con i muscoli o nell’ortoressia ovvero cibarsi solo di nutrimento sano, ma nel mio caso per arrivare alla condizione di oggi sono riuscito a non cadere vittima di nessun disturbo alimentare. Sono stato seguito da un coach per raggiungere i risultati, il Dottor Chinesiologo Nutrizionista Simone Spedale, il quale mi ha affiancato passo passo e mi sono confrontato anche con una mental coach proprio per riuscire a raggiungere l’obiettivo di salire su un palco di bodybuilding e arrivarci in modo sano, senza estremismi ma solo con metodiche che io potevo sopportare.
D: A proposito di estremismi, come ci si prepara per una gara?
R: Nei mesi prima ho seguito un percorso di “massa”, ovvero mangiavo tanto, quasi seimila calorie al giorno per costruire la muscolatura, poi abbiamo fatto un periodo di “definizione” dove siamo scesi con le calorie e poco prima della gara ne ero molto basso, ma è stato un periodo breve e quindi sostenibile mentalmente. Gli allenamenti sono sempre stati costanti, nonostante io abbia una famiglia e un lavoro ogni giorno mi alzavo alle cinque del mattino per non togliere tempo né ai miei affetti né ai miei impegni ed allenarmi, anche in vacanza, in vista della gara.
D: Che cos’è per te il bodybuilding?
R: Spesso il bodybuilding viene svalorizzato solo perché chi ci osserva sul  palco non percepisce la fatica che l’atleta ha fatto per arrivare lì, è uno sport nel quale fai tutto nel tempo e alla gara mostri “solo” il risultato, mi piacerebbe far arrivare al pubblico quanta fatica si fa per avere quel risultato, quante ore bisogna passare sotto i pesi dando il massimo ogni giorno e la fatica ed il rigore che ci sono dietro questa disciplina.
D: Sei riuscito a partecipare al trofeo Tarzoni di Conegliano dove hai ottenuto ottime posizioni e hai gareggiato nella categoria Men Physique ovvero dove si giudica la muscolatura di tutto il corpo ad eccezione delle gambe.
R: Sì esattamente e visto che però ho una buona muscolatura in tutto il corpo, il mio coach vorrebbe presto farmi gareggiare anche in altre categorie.
D: Chi cucinava i tuoi pasti in questo periodo?
R: Io, adoro cucinare e come dicevo ho imparato a fare tutto da solo, anche con la mia compagna mi piace cucinarle cose buone per farle capire quanto tengo a lei e alla nostra bambina, spesso provo a stupirle con ricette innovative e loro ne sono super contente. È stato difficile preparare le torte ultimamente perché io non potevo mangiarle.
D: Qual è l’insegnamento più grande che hai imparato nella tua vita?
D: Che bisogna riuscire a volersi bene, a valorizzarsi perché se inizi a curarti ti ami di più e di conseguenza dai più amore anche a chi ti circonda, stare bene per far star bene è fondamentale!
Grazie Matteo per la tua storia e le tue parole, ci hai trasmesso una notevole carica che ti aiuterà certamente per i tuoi successi futuri.
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NOEMI GARIANO

Il calendario di Porta Palazzo in collaborazione con il Mao

È giunto alla sua terza edizione il calendario di Porta Palazzo, progetto della Città di Torino che si avvale quest’anno della curatela del Museo di Arte Orientale e delle grafiche prodotte dall’illustratrice Venus Wu, insieme agli studenti e studentesse dell’istituto Passoni della classe 4F , che sono stati invitati a ricostruire un report illustrato collettivo delle esperienze e delle situazioni incontrate nel quartiere di Porta Palazzo.

Ne emerge un ritratto fatto di impressioni dal vivo che, intervallate alle immagini fotografiche di Alessandro Muner, creano un dialogo capace di catturare, con umorismo e stupore, i piccoli dettagli e le scene di vota quotidiana nel mercato ei suoi protagonisti.

“Porta Palazzo è testimone e nel contempo protagonista del continuo cambiamento di una città capace di mescolare lingue, cibi e profumi – dichiara l’assessore al Commercio e Mercati Paolo Chiavarino- Un patrimonio comune che vogliamo continuare a valorizzare. Ed è proprio l’essenza di questo luogo “Senza mura” che emerge in questa terza edizione del calendario.

Questo progetto riflette anche il percorso di evoluzione compiuto in questi anni dal MAO per valorizzare appieno la sua natura identitaria di spazio sociale, aperto e inclusivo, sperimentale e di ricerca, crocevia progettuale di un mondo asiatico da scoprire. Il MAO continua a aprire la fruibilità degli eventi museali aprendosi alla piazza e alle strade della zona antistante Piazza della Repubblica, attigua alla sede del Museo, e questo calendario è un dispositivo efficace che consente di “uscire dalle mura” del museo.

“Siamo felici di essere stati coinvolti dal Comune di Torino nella realizzazione della terza edizione del calendario ‘Senza Mura’- afferma Davide Quadrio, direttore del MAO – questo progetto celebra la vitalità di Porta Palazzo riassumere concretizza anche il nostro impegno nella creazione di un museo che sia sempre più inclusivo, in costante dialogo con il territorio circostante e aperto al confronto dialettico, in un’ottica di comprensione della complessità e di ricerca di nuovi modi di raccontare la realtà “.

In questa stessa ottica il MAO propone una presentazione pubblica del calendario sabato 14 dicembre alle ore 11 in Galleria Umberto I. Proprio per l’occasione, nel giorno in cui il mercato è il quartiere sono più animati, in uno spazio libero e accessibile alla popolazione, verrà eseguita la performance “Walls will fall. The 28 Trumpets of Jericho”, dell’artista e musicista Mazen Kerbaj. Questa esperienza performativa espande il calendario in una dimensione di condivisione e partecipazione del pubblico catturato in un contesto quotidiano: il mercato e la sua vita. “Walls will fall” è una composizione “site specific” dell’artista e trombettista Mazen Kerbaj, che rilegge il racconto biblico della caduta del muro di Gerico. È stata presentata per la prima volta nel 2018 dallo stesso compositore in un grande serbatoio d’acqua a Berlino Pankow, i cui corridoi tortuosi ricordano quelli tortuosi delle mappe della città di Gerico. Secondo l’antico testamento, Gerico era una città fortificata, protetta da mura robuste. Quando gli Israeliti si avvicinarono per conquistarla videro che le porte erano chiuse, ma seguendo le istruzioni divine Giosuè si mise a capo del popolo guidando una processione attorno alla città che durò sei giorni. Al settimo giorno, le mura di Gerico crollarono al suono delle trombe, consentendo l’ingresso agli Israeliti.

La performance cala nel tempo contemporaneo questa idea di liberazione, usando la metafora della musica quale forza capace di abbattere muri e barriere, superando differenze, distanze culturali e strumentalizzazioni razziali. L’evento è gratuito e la performance è a cura di Chiara Lee e Freddie Murphy, con il patrocinio della Circoscrizione 1. Dal 14 dicembre è visibile, presso la Sala polifunzionale del MAO, una serie di lavori di Venus Wu, insieme alla classe 4F del liceo artistico Passoni, in collaborazione con il dipartimento educativo del museo. L’installazione rappresenta i processi creativi che hanno portato, in oltre tre mesi di lavoro, alla realizzazione del calendario. Venus Wu è un’illustratrice di Hong Kong, laureatasi negli Stati Uniti, vive a Torino e il cui studio sorge nei pressi di Porta Palazzo, oltre la Dora.

Mara Martellotta

Succulenti cannelloni al gorgonzola in crosticina dorata

Una ricetta gustosa adatta ad ogni occasione. Crosticina dorata, ripieno morbido e vellutato, un primo piatto delicato, facile da realizzare e super veloce.

Ingredienti

Pasta fresca per lasagne (tipo Rana) 12 sfoglie
300gr.di ricotta morbida
300gr.di gorgonzola dolce e cremoso
1 uovo intero
Latte fresco q.b.
50gr. di grana grattugiato
Sale, pepe, noce moscata q.b.
Granella pistacchi  (facoltativo)

Mescolare la ricotta con il gorgonzola, 30gr.di formaggio grana grattugiato, sale, pepe e noce moscata, aggiungere l’uovo intero e diluire con poco latte sino ad ottenere una crema densa.
Ungere una pirofila da forno.
Stendere l’impasto su ogni sfoglia di pasta e arrotolare a ” cannellone”, sistemare nella teglia, versare sulla superficie la crema rimasta, diluita con altro latte, cospargere con il rimanente grana e infornare a 200 gradi per 20 minuti coperto con un foglio di alluminio poi, 5 minuti sotto il grill. Servire a piacere con granella di pistacchi

Paperita Patty

“La Piadineria” apre all’Outlet Village di Torino

La Piadineria, il format di ristorazione che dal 1994 ha conquistato milioni di clienti con uno dei prodotti più schietti, e al contempo sfiziosi, della tradizione gastronomica italiana, la piadina, apre un nuovo punto vendita al Torino Outlet Village, famoso per il suo obelisco alto ben 84 metri che lo rende visibile anche a grande distanza. I cittadini torinesi e dei paesi limitrofi, nonché i sempre più numerosi turisti che visitano la città, collegata all’Outlet Village da servizio navetta, potranno gustare una delle oltre 30 ricette di piadine salate e dolci proposte da La Piadineria per ristorarsi e prendersi una pausa dallo shopping natalizio. Con l’apertura all’Outlet Village, saranno 24 i ristoranti de La Piadineria presenti, e ben distribuiti, tra Torino e provincia, e 430 i locali attivi in tutta la penisola.
Nei ristoranti de La Piadineria, tutto ruota intorno alla celebre piadina dall’impasto semplice, classico, integrale o di farina di grano Khorasan, sempre stesa, cotta e farcita al momento, con un processo ad alto tasso di trasparenza, che si intravede spesso in diretta nella cucina retrostante al banco.
Il menu è ampio e molto vario: dalle ricette più classiche, tra cui la mitica “Leggenda” con prosciutto crudo, squacquerone e rucola, a proposte più ricche e gustose, come “Pollorollo”, piadina arrotolata e farcita con pollo abbinato a diversi ingredienti in quattro versioni, fino alle proposte vegetariane e plant based: c’è una piadina per tutti i gusti, esigenze e scelte alimentari.             
Per stupire anche i clienti più frequenti, il menu propone le piadine limited edition. Novità di questo autunno è La Gran Polpetta, una nuova ricetta disponibile in quattro gustose varianti, con polpette di manzo o di zucca immerse nel sugo di pomodoro e da abbinare a provola o Parmigiano Reggiano.

Per i bimbi è previsto l’Enjoy menu, composto da una piccola piadina dolce o salata, una bibita e un gadget dedicato alla scuola. Ideale anche per una merenda golosa e semplice. Non mancheranno le patatine e, per una pausa ancor più leggera, una varietà di insalate accompagnate da spicchi di piadina.

 

Mara Martellotta

Panettone solidale con Alena Seredova

Aiutare i bambini. C’è qualcosa di più dolce? Iniziano oggi con la cerimonia del taglio del panettone da parte della Madrina Alena Seredova, le vendite dei Panettoni Solidali Natalizi di ‘Due volte buoni’, l’iniziativa della Fondazione Crescere Insieme ETS a favore dei bambini prematuri del Reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Sant’Anna di Torino.

La madrina dell’iniziativa, Alena Seredova, apre simbolicamente le vendite alle 11:30 sulla MAINApecar con il taglio di un maxi panettone da 3 chili offerto da Maina, affiancata dagli altri sponsor dell’iniziativa, Crai e Ascom Confcommercio Torino e provincia, insieme agli operatori del Sant’Anna. Dopo il taglio il panettone viene donato in beneficenza.

Il ricavato delle vendite dei panettoni solidali viene completamente devoluto alla Fondazione per sostenere i progetti di cura e accoglienza dedicati ai bambini prematuri e alle loro famiglie, garantendo tecnologie all’avanguardia e supporto alle necessità del reparto.

Con Alena Seredova, al taglio del panettone anche Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia, Piero Boccalatte, presidente Crai Secom, Daniele Farina, presidente Fondazione Crescere Insime, e Caterina Carbonara, direttrice del reparto di Neonatologia dell’Ospedale Sant’Anna.

I panettoni solidali possono essere acquistati in tutti i negozi aderenti all’iniziativa e nel week end nei gazebo in città e provincia. Sabato 14 e domenica 15 dicembre i gazebo sono in Via Luigi Einaudi, davanti alla Chiesa della Crocetta, in Via Lagrange angolo Via Cavour e in Via Roma 124 sotto i portici di fronte a Hermes.  Inoltre, sono sabato 14 a Giaveno, in Piazza San Lorenzo e domenica 15 a Torino, in Gran Madre, in Via Monferrato 1.

Il reparto di Terapia Intensiva Neonatale del Sant’Anna è un punto di riferimento in Piemonte e in tutta Italia. Ogni anno, cura circa 500 neonati prematuri e/o patologici offrendo supporto alle famiglie con percorsi assistenziali personalizzati. Può contare su un affiatato gruppo di medici, e infermieri, coadiuvati da una fisioterapista e da una psicologa.

 

La Banca del Vino a Pollenzo

Evento a Pollenzo – Banca del Vino
Cascina Val Del Prete:
il Roero attraverso il tempo
Data: 04/12/2024 • Ora: 19:00 – 20:45

Cascina Val del Prete

Ad oggi Giovanni Roagna la dirige trasmettendo attraverso il processo produttivo tutto il sapere contadino acquisito dalla sua famiglia,
frutto degli studi e il suo impegno nella tutela dell’ambiente e della diversificazione della natura che circonda la cantina.
Proprio insieme a Giovanni, moderato da Fabrizio Gallino, collaboratore di Slow Wine e della Banca del Vino, si è svolta una degustazione incentrata sul Roero: si è andato indietro nel tempo attigendo direttamente alle bottiglie fino ad oggi conservate nel caveau delle cantine pollentine.
Alcune notizie introduttive:
Azienda nasce nel 1977 con i vitigni di Barbera poi nel 1985 il Nebbiolo e nel 1995 il papà Mario inizia ad aiutare il nonno nelle vigne ed avvia l’imbottigliamento del vino .
Subito s’inizia con un chiaro intendimento Bio in vigna per evitare l’impoverimento del terreno e poi si prosegue in cantina . Da poco tempo per motivi burocratici si è abbandonato la certificazione Bio per mantenendo
le “good pratices” di sempre .
Nel 2010 Giovanni ( leva 1994) entra in azienda a tutti gli effetti.

 


I terreni di Priocca sono caratterizzati da un incontro tra sabbie del Roero , marne delle Langhe e terre bianche di San Damiano.
Nella parte alte delle vigne ci sono sabbie astiane.
Nella parte intermedia marne blu e bianche .
In alcune parti terra rossa ( vedi Arneis Bizzarro ).
Le marne sono compatte ,dure e poco nutrienti ; sono quindi da lavorare bene soprattutto i primi anni di vigneto.


Abbiamo assaggiato :

Roero Bricco Medica delle seguenti annate:
• 2020
• 2019
• 2018
• 2017
• 2013
Roero Vigna di Lino 2013

Bricco Medica è un CRU composto da un versante ovest ed un versante est , fa parte della MGA Madonna delle Grazie . Vigna del 2003.
Terreno composto in alto da sabbia ,nella parte mediana da marna e ha un dislivello di circa 70 mt.
Macerazione sulle bucce per 30/35 giorni; uso di lieviti indigeni ,filtrazione leggera, poco solforosa.
Fermentazione in cemento dove rimane 18 mesi ; (15% della massa a grappolo intero solo annate 2020 e 2021 ) .
Poi 6 mesi di Barrique molto usata
Poi 12 mesi di bottiglia.

Annata 2020
Temperature di 28°, una buona idratazione Nebbiolo morbido e tannino pronto

Al naso: frutto verso la maturazione ,non croccante, ricco e terroso
In bocca: tannico medio tosto, sapido abbastanza lungo ,bella incedere, polpa ben integrata. Un vino pensato per il lungo periodo.

Annata 2019
Annata Calda con una buona escursione termica durante la vendemmia, caratterizzato da tannini tesi e dinamici.
Al naso: vegetale, frutto leggero, leggermente chiuso, ciliegia leggera e amarena leggera
In bocca: sapido, tannino più deciso che porta verso una piacevolezza, frutto leggermente verde ,sentore di mandorlato medio nel finale
un bel vino long time.

Annata 2018
Annata calda, con una buona percentuale di pioggia, una primavera ed estate equilibrata con un tannino equilibrato.

Al naso: terroso ,sentori di sottobosco, old style
In bocca: scontroso, un leggero squilibrio , sentore di cioccolato fine, una bella beva ma con ancora molto sprint.

Annata 2017
Annata calda e secca direi quasi torrida mancanza d’acqua in molti punti del vigneto ed è arrivato soprattutto dopo tre anni di siccità piante Forte difficoltà.

Al naso: frutta matura, vino oscuro ma allo stesso tempo elegante
In bocca: una dinamicità ed eleganza simile al 19, sapido , salato nel finale ,bello tosto .anche questo è un vino Long time .

Annata 2013
Annate equilibrata, primavera piovosa e poi zero acqua fino alla fine, un’annata comunque elegante.

Al naso: oscuro, elegante, sentori agrumati e terrosi
In bocca: una bella beva simile all’annata 18 ,agrumi anche in bocca ,complessità ed eleganza si uniscono a una bella polpa ed a una lunghezza di vino ancora maggiore agli altri.

Roero Vigna di Lino 2013

Vigna di 50 anni ( 1977 ) con più strati di suolo, composto da un versante sud e da un versante sud-est ; È la vigna del nonno.
Il terreno nella fascia mediana è caratterizzato da marna compatta .
Macerazione sulle bucce per 35 giorni, poi cemento poi affinamento per 24 mesi in Barrique usate e poi bottiglia per almeno 12 mesi.

Al naso: elegante, old style over, leggerissima su maturazione.
In bocca: elegante, bocca ricca .
veramente un bel vino.

Ed infine, due vini non presenti in degustazione ma di cui vale la pena parlare :

ARNEIS Bizzarro 2023
Vigna del 1997 , mt 250, versante nord
Terreno : marna bianca per il 50% e argilla rossa per l’altro 50%.
Macerazione sulle bucce per tre giorni, poi acciaio.Fermentazione in Barrique per 4 mesi max 8 mesi . produzione di solo 1982 bottiglie.
Al naso: sentori di legno e agrumato, colore intenso giallo
In bocca: complesso, sapido ,mandorlato medio e sentore di legno anche nel finale.
interessante.

Barbera Serra de’ Gatti 2023
MGA Cascinotto
Vigna del 2018 ,Mt 250 , versante sud est
Terreno è caratterizzato da marna compatta con circa 20% di sabbia in superficie per 40 cm.
sabbioso-argilloso con riaffioramenti di marne grigio-bluastre, pH alcalino
Macerazione sulle bucce per 25/ 30 giorni vinificazione solo in acciaio per almeno 6 mesi no cemento.

Al naso: fantasticamente elegante ed oscuro sentori di frutta e ciliegia matura .
In bocca: frutto ben amalgamato e di spessore ,una bella beva con un finale complesso e lungo .

Alla prossima

LUCA GANDIN