Molti ricorderanno il film “Viaggi di nozze” dove Verdone e la Gerini si producevano in amplessi decisamente originali, oltre che pericolosi, all’insegna del “famolo strano”.
Sebbene il paragone con anni addietro sia difficile perché sono mutati i mezzi di comunicazione e di annunci, basta un’occhiata a siti di incontri, di annunci BDSM, di annunci per trovare l’anima gemella per comprendere come il modus vivendi almeno degli italiani sia enormemente cambiato rispetto a trenta – quarant’anni fa o, perlomeno, ora sia molto più libera, frequente e palese la ricerca di ciò che sempre più italiani cercano in camera da letto (ma anche auto e tavolo vanno bene).
In primis c’è stato un aumento vertiginoso di scambi di coppie e di cuckolding: per i non addetti ai lavori, cuckold è la traduzione inglese del termine “cornuto” nella forma “cornuto e contento”. Si tratta, in altre parole, di chi cerca per la propria moglie qualcuno in grado di farla divertire, non soltanto in camera da letto ma anche portandola a cena fuori, magari anche in barca per un week end, mentre il cuckold aspetta a casa o contempla con soddisfazione ciò che gli succede intorno.
Esiste anche la versione femminile, la cuckquean, che gode nel vedere il marito impegnato con una rivale che a quel punto, però, non è più considerata tale ma, anzi, è artefice del benessere del proprio maritino.
Ma non è tutto. Sempre più uomini stanno sviluppando il lato bicurioso o bisex di sé, cercando rapporti con transgender o, mal che vada, con travestiti sia attivi che passivi contravvenendo all’icona del maschio italiano ma in onore al proverbio “in guerra e in carestia, ogni buco è galleria”.
Premesso che non sto giudicando i comportamenti né tantomeno la morale di chi fa cosa, perché ritengo che con il mutuo consenso tutto sia lecito o, come recitano le nostre fonti giuridiche “tutto ciò che non è espressamente vietato è consentito”, il problema nasce quando si dimenticano le minime norme di sicurezza, di prevenzione delle malattie e si incontrano perfetti sconosciuti.
Per preparare questo articolo ho risposto ad alcuni annunci su un sito di incontri “a tema”: incredibile la quantità di maschi (biologicamente parlando) anche sposati che, in privato, si travestono al femminile per incontrare altri maschi, preferibilmente dietro compenso.
Il fatto che chiedano soldi non stupisce: è il mestiere più antico del mondo, dopo i ministri di culto; quel che stupisce è che accettino, senza avere reale bisogno (hanno un lavoro), di adattarsi a quello stile di vita in cambio di denaro. Stile di vita sicuramente non facile per i rischi di aggressione e rapina, per quello di contrarre malattie a trasmissione sessuale (quasi tutti accettano rapporti non protetti o “al naturale” come di dice ora) e, ipotizzando il coniuge sia all’oscuro, di separarsi con addebito.
Ma non sono i soli segni dei tempi, sessualmente parlando: che dire delle sweet girl che cercano sugar daddy? Quel che è peggio non è che ragazze dai 18 (ma anche meno) fino intorno ai 30 cerchino un adulto che le coccoli in cambio di qualche prestazione sessuale saltuaria offerta con parsimonia, ma che alcuni daddyaccettino rapporti esclusivamente virtuali in cambio di pagamento tasse universitarie, abbigliamento (rigorosamente griffato) ed altre dazioni di denaro in quantità industriale senza ricevere nulla in cambio. Ed è già successo che la fanciulla che si mostra in webcam sia, in realtà, la complice disinibita di chi invece percepisce i soldi (maschietto o donna matura).
I maschietti pensano mai che le ragazze, non soltanto li sfruttano soltanto, ma stanno realizzando una forma di truffa erotica a tutti gli effetti?
Caso opposto quello mostrato nel film “Lockdown all’italiana”:tra i vari personaggi è iconico dei tempi Ricky Memphis che aggancia su un sito di incontri una matura Paola Minaccioni e si fa anticipare 50 euro per prendere il taxi ed andare all’appuntamento con lei (notare che lui fa il taxista); a fine episodio, però, la sua compagna (Martina Stella) gli chiede quanto ha chiesto alla Minaccioni e lui risponde che entro sera la convincerà a dargli molto di più.
Sergio Motta




Rubrica settimanale a cura di Magda Jasmine Pettinà
E’ un grande risultato raggiunto il riconoscimento internazionale dell’ UNESCO concesso alla cucina italiana. Tra i primi promotori che con costanza si sono battuti con autentica e colta coerenza e con motivazioni storiche di grande importanza risalta l’opera dell’Accademia della cucina italiana fondata da Orio Vergani nel 1953 e attualmente presieduta da Paolo Petroni. Anche Mario Soldati e Dino Buzzati furono accademici. Importante è stato anche l’apporto di Casa Artusi di Forlì. Va riconosciuto l’apporto importante dato dal governo attuale per il raggiungimento dello scopo . Si è trattato di riconoscere la storia della cucina italiana ricca di apporti regionali che hanno creato un’unità gastronomica che l’Artusi per primo ha realizzato , quasi come un novello Cavour della gastronomia. Una ricca tradizione che ha unito Nord e Sud, superando le vicende violente del brigantaggio meridionale in nome degli spaghetti. Per la Cucina è accaduto un po’ come con la lingua con Manzoni e De Amicis che con “Promessi sposi“ e “Cuore “ hanno reso unita la Patria italiana. Non è fuori luogo parlare di Patria italiana anche per una cucina amata in tutto il mondo e imitata e persino defraudata da volgari imitazioni che il riconoscimento UNESCO aiuterà a smascherare e combattere. Il solito Carlin Petrin ha limitato la portata dell’evento con la sua solita faziosità politica di vecchio comunista, parlando di meticciato e di osterie. Non merita una risposta . E’ il solito pauperismo che emerge anche tra le pentole . Non mi sono piaciuti neppure alcuni grandi chef che disertano le cucine per frequentare le televisioni. Attendo di leggere il grande Arrigo Cipriani, maestro davvero internazionale della cucina veneziana che lui, novello Marco Polo, ha portato nel mondo.
Chi è La Cuoca Insolita




