LIFESTYLE- Pagina 258

#DonneDaCoprifuoco in diretta Instagram

IL NUOVO FORMAT ONLINE DELLE DONNE PER LE DONNE

Ogni lunedì sera in diretta Instagram sulla pagina @lovever.shop

Studi scientifici condotti dall’Università di Harvard dimostrano che le chiacchiere tra amiche sono un vero toccasana per il cervello e per l’umore. Ed è esattamente con questo spirito che nasce #DonneDaCoprifuoco, il nuovo format online lanciato da Lovever, il concept store (torinese) dedicato all’amore, un’oasi protetta dove non esistono tabù, giudizi e preconcetti ma solo libertà, naturalezza e rispetto.
Tra il negozio fisico e quello online, da quasi 10 anni Lovever è un punto di riferimento per tantissime donne, ragazze e signore ma anche per molti uomini che vogliono capire i desideri e l’amore nelle sue infinite sfumature, da quelle più sexy, ammiccanti e giocose a quelle più sussurrate, delicate e intime.

Dopo mesi di lockdown, coprifuoco e ancora lockdown, tutti abbiamo imparato quanto sia prezioso il tempo che sappiamo regalarci. Ogni lunedì alle 21.30, 20 minuti di chiacchiere tra Elisa, la padrona di casa, e un’ospite, con la possibilità per tutte le amiche collegate di interagire con una domanda, un commento o anche solo con un emoticon…

 

SCENT OF WOMAN: L’INGREDIENTE SEGRETO DELLA SEDUZIONE

In naso Diletta Tonatto a #DONNEDACOPRIFUOCO by Lovever

29 marzo ore 21,30

Con Elisa Sevino – titolare Lovever e  Diletta Tonatto – naso e a.d. Tonatto Profumi, ricercatrice sociologia dell’olfatto

In diretta Instagram sulle pagine @lovever.shop e @tonattoprofumi

“Piacersi a pelle”, “avere naso”… frasi che usiamo spesso nella nostra vita quotidiana ma che sono molto più di semplici modi di dire. Ormai la scienza ha dimostrato che ciascuno di noi ha una propria identità olfattiva che è profondamente implicata in tutte le nostre dinamiche relazionali. Ecco perché l’olfatto, senso spesso sottovalutato, gioca in realtà un ruolo importantissimo: attraverso a esso non solo percepiamo i profumi e gli odori ma evochiamo ricordi ed emozioni, ci apriamo (o chiudiamo) ai rapporti interpersonali, coltiviamo ed indirizziamo l’attrazione sessuale.

È proprio questo il tema che verrà affrontato nella prossima puntata di  #DonneDaCoprifuoco, la rassegna online delle donne per le donne lanciata da Lovever, il concept store torinese dedicato all’amore, in diretta instagram sulla pagina @lovever.shop tutti i lunedì sera alle 21.30. Un appuntamento diventato ormai fisso per tantissime che ogni settimana si collegano online per partecipare a una mezz’ora di svago su temi interessanti, curiosi e formativi, per ascoltare il parere fresco e colloquiale delle esperte e distrarsi un po’, come in una spontanea e piacevole chiacchierata tra amiche.

 

Lunedì 29 marzo alle ore 21.30 Elisa Sevino, titolare di Loverer e creatrice del format, dialogherà con Diletta Tonatto, naso e a.d. Tonatto Profumi, ricercatrice sociologia dell’olfatto, in un appuntamento affascinante e coinvolgente dal titolo: “Scent Of Woman: L’ Ingrediente Segreto Della Seduzione“. Un tuffo nel mondo dei profumi alla scoperta del ruolo fondamentale dell’olfatto nella percezione di sé e dell’altro e della sua importanza nel guidare gli istinti, indirizzare l’attrazione fisica e innescare il gioco della seduzione.

#DonneDaCoprifuoco: ogni lunedì sera in diretta instagram sulla pagina di LOVEVER: https://www.instagram.com/lovever.shop

www.lovever.it

 

Il concetto dal quale si parte ogni lunedì è che ciascuna donna deve sentirsi libera di essere se stessa, senza limitazioni e condizionamenti, al di là delle mode. E più si impara ad amarsi per ciò che si è, più si è capaci di amare.

#DonneDaCoprifuoco è un viaggio leggero e spensierato nell’universo femminile. Serata dopo serata, ogni ospite porta il suo punto di vista legato al tema del benessere della donna: fisico, psicologico, famigliare, sessuale…

Nei primi appuntamenti di #DonneDaCoprifuoco si parlerà della differenza tra complimenti e molestie con le ragazze di #BreakTheSilence, di carico mentale con la giornalista Giovanna Gallo, di equilibrio e piacere con la sex coach Elisa Caltabiano, di corpo e movimento con l’insegnante di pilates Elena Vanni Umile, dell’importanza di ritagliarsi i propri spazi, mentali e fisici, con la psicoterapeuta Giorgia Pistono e di fare rete tra donne con l’interior designer Elisabetta Marangoni.

Con le vere amiche si può parlare di tutto, sempre, l’importante è stare bene – o meglio – insieme. Un’amica è quello che non riesci a dire, anche se vorresti. È il consiglio del quale avevi bisogno, la risata che aggiusta tutto. E mai come in questo periodo “strano” ritagliarsi 20 minuti per sé può essere divertente, rilassante, persino illuminante!

#DonneDaCoprifuoco: ogni lunedì sera, da lunedì 30 novembre 2020, in diretta instagram sulla pagina di LOVEVER: https://www.instagram.com/lovever.shop

Il Magico Paese di Natale sposa le eccellenze del Piemonte

Per i suoi quindici anni il Magico Paese di Natale annuncia un’edizione straordinaria e cerca il meglio del Piemonte.

Torino, marzo 2021 ll Magico Paese di Natale, tra gli eventi natalizi più longevi, amati e popolari d’Italia, nonché undicesimo nella classifica dei migliori mercatini natalizi d’Europa per la prestigiosa associazione European Best Destinations, preannuncia un’edizione 2021 straordinaria e chiama a raccolta le migliori eccellenze del Piemonte.

 

Il Magico Paese di Natale 2021: le novità

Dopo un 2020 che, per forza di cose, ha costretto gli organizzatori a ripensare la manifestazione, spostando l’intrattenimento in forma virtuale, per la quindicesima edizione si preannuncia un evento straordinario, che mira a farsi motore del rilancio turistico dell’intero territorio piemontese.

Il Magico Paese di Natale per l’edizione 2021 uscirà per la prima volta nella sua storia dalle mura del piccolo comune di Govone, il paese che lo ha ospitato fin dalla sua prima edizione, e invaderà i comprensori sciistici del cuneese e un importante centro piemontese: la città di Asti.

“L’idea – spiega Pier Paolo Guelfo, organizzatore dell’evento – è costruire per il prossimo Natale il più grande evento diffuso d’Italia, distribuendo le attrazioni tra Govone e Asti e costruendo un percorso che unisca i due comuni grazie alla magia del Natale”.

Nella città di Asti verrà infatti allestito quello che punta a essere il più grande mercatino natalizio d’Europa, con oltre 200 casette che raccolgano il meglio degli artigiani e dei produttori di tutta Italia, come è sempre stato nello spirito della manifestazione fino a oggi.

La call to action al Piemonte

Per questo Il Magico Paese di Natale chiama a raccolta i migliori rappresentanti dell’eccellenza regionale piemontese, per costruire un parterre di espositori davvero unico e senza eguali.

Piccoli produttori, agricoltori diretti, artigiani e manifatturieri custodi di antichi saperi regionali: Il Magico Paese di Natale, mai come quest’anno, vuole dare spazio al meglio di tutta l’Italia.

Per queste eccellenze della regione si prospetta un palcoscenico che si preannuncia senza precedenti: nel 2019, l’ultimo anno in cui la manifestazione del Magico Paese di Natale si è svolta in presenza a Govone, sono arrivati nel piccolo paesino del Roero oltre 200mila turisti, attirati dal mercatino e dalle numerose attrazioni culturali messe in atto.

Questa è la base di partenza: per questa quindicesima edizione l’evento punta a crescere ancora, diventando definitivamente il punto di riferimento per il Natale di tutta Italia.

Il Magico Paese di Natale cerca quindi tutto il meglio che il Piemonte ha da offrire.

Chiunque pensi di avere queste caratteristiche e voglia candidarsi a partecipare come espositore all’edizione 2021 del Magico Paese di Natale, trova tutte le istruzioni sul sito http://mercatini.magicopaesedinatale.com/Espositori.

Tra tutte le candidature che saranno pervenute entro il 15 di aprile 2021 verranno selezionate quelle ritenute più idonee, e per loro verrà poi organizzata una webinar di presentazione dell’evento, in cui verranno definiti tutti i particolari della manifestazione.

Lo store Adisco apre in via Lagrange per le festività pasquali

UN’ OCCASIONE PER SOSTENERE LE ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONE E IL NUOVO PROGETTO IN VIA DI REALIZZAZIONE CON IL CONTRIBUTO DI ADISCO PIEMONTE, IL GIARDINO DEL SOLE.

 

 Lo Store Adisco Piemonte di via Lagrange 5D a Torino riapre oggi 8 marzo in occasione delle festività pasquali. Un rinnovato appuntamento che si aggiunge alla tradizionale apertura natalizia e a quella straordinaria del febbraio scorso in occasione di San Valentino.

 

I sostenitori potranno trovare all’interno del charity shop numerose idee regalo in un allestimento primaverile completamente rinnovatoTante le novità disponibili per un regalo solidale: uova e animali di cioccolato, colombe pasquali, composizioni floreali, accessori per la casa e peluches, oltre a gioielli, bijoux e capi d’abbigliamento per la stagione primavera/estate.

Un’occasione per contribuire alla raccolta fondi di Adisco Piemonte in favore dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino.

 

L’intera somma raccolta dagli acquisti sarà infatti destinata alla realizzazione del “Giardino del Sole”, una nuova area giochi che sorgerà di fronte all’Ospedale Infantile: il fondamentale contributo di Adisco Piemonte si aggiunge a quello di altri partner della Federvolontari (Federazione fra Associazioni di Volontari “Ospedale Infantile Regina Margherita – Sant’Anna” ODV).

 

Lo Store sarà aperto fino al 3 aprileil lunedì dalle 15:30 alle 19:00, dal martedì al sabato con orario continuato dalle 10:30 alle 19; il negozio rimarrà chiuso la domenica.

 

Gobino e Baronetto danno vita all’ ‘Uovo Im-Perfetto

Simbolo di delicatezza e resilienza, l’uovo è da sempre una delle figure più legate al concetto  di vita e di nascita.

 

Dalla coppia Matteo Baronetto e Guido Gobino arriva una proposta artigianale e originale, dove la vera sorpresa dell’uovo sta nel suo gusto particolare e delizioso.

Ho avuto il piacere di condividere con Matteo l’idea di lavorare al suo Uovo, – aggiunge Guido Gobinoprogetto nato nel 2018, simbolo della sua visione di sensibilità e resilienza. Realizzato con tecniche e materiali diversi ed è stato per me una sfida riuscire a replicare fedelmente ogni cretto, ogni segno di rottura del primo Uovo di Matteo modellandolo con il “nostro elemento” per eccellenza: il Cioccolato”.

L’uovo ha una simbologia importante, da sempre uno dei simboli più legati al concetto di vita e di nascita: così fragile e precario da potersi rompere in qualunque istante, tanto forte e resistente da proteggere la vita che vi è ospitata. L’ambivalenza dell’uovo affascina sin dalla più tenera età Matteo Baronetto, executive chef dello stellato Del Cambio di Torino, tanto da diventare un oggetto di forte valenza simbolica sia nel suo percorso di vita che in quello gastronomico.

Il mio Uovo è la materializzazione della ricerca di perfezione che mi caratterizza fin da bambino – racconta Matteo BaronettoEro un osservatore, i giochi li conservavo con cura per contemplarli, è un inno alla realtà, im-perfetta per definizione”.

Nasce così l’Uovo Im-perfetto una reinterpretazione del concept in chiave gourmet ed espressione di un viaggio in continua evoluzione. Un vero e proprio percorso sensoriale attraverso sperimentazioni artistiche e variazioni sul tema, per raggiungere oggi un nuovo traguardo, che integra all’esperienza visiva e tattile con quella del piacere del gusto.

Il cioccolato al 75% dell’Uovo Im-perfetto fonde cacao di tre origini diverse, ognuna delle quali emerge per una nota specifica: dolcezza dal Venezuela Rio Caribe, nota tostata dall’Ecuador, fresca acidità dei frutti rossi dalla Tanzania” spiega Guido Gobino.

Inoltre, la scelta del colore non è per niente casuale: “Il colore si esprime nella massima purezza del bianco, in cui si tocca l’innocenza e la pienezza del pensiero libero”, aggiunge Matteo Baronetto.

A completare il quadro di esperienze sensoriali dell’Uovo, anche la componente uditiva, qui rappresentata dalla sorpresa edibile: l’azione dello scuotere l’uovo produce suoni che si “amplificano” all’assaggio e il contenuto destruttura la degustazione e fornisce gli elementi salienti delle diverse origini del cacao per ricostruire l’aroma identificativo del cioccolato.

L’Uovo Im-perfetto di Matteo Baronetto e Guido Gobino è disponibile in very Limited Edition (solo 100 pezzi) presso la Farmacia Del Cambio, in Piazza Carignano 2 a Torino ed è acquistabile anche online attraverso shop.delcambio.it

 

Guido Gobino è un artigiano che unisce il rispetto verso la tradizione con slancio verso l’innovazione, coniugando creatività, gusto e passione per il cioccolato di alta qualità. Un’innovazione fatta di un’attenta selezione delle materie prime, di una lavorazione all’avanguardia, di una sperimentazione ininterrotta che ha come fine il raggiungimento di una qualità assoluta. Nel 2017 la passione del cioccolato unita a quella per il caffè dà vita ad un connubio all’insegna del gusto: due eccellenze del Made in Italy, Guido Gobino e Lavazza insieme in occasione della presentazione il flagship store Lavazza di Milano. Da gennaio 2019 l’azienda sigla un accordo di licenza pluriennale con Armani/Dolci, per la produzione e la distribuzione in tutto il mondo della linea Armani/Dolci by Guido Gobino. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti ed è distribuito in oltre 24 paesi, dal Giappone agli Emirati Arabi, dall’Arabia Saudita alla Germania, dalla Francia all’Australia. Nell’autunno del 2020, in occasione del 25° anniversario del Tourinot®, viene presentato “5 grammi di felicità”, il libro scritto da Giuseppe Culicchia ed edito da Slow Food Editore che racconta la storia del celebre Tourinot, il Giandujotto di Torino diventato simbolo della città nato dall’intuizione, dalla creatività e dal gusto di Guido Gobino. Nel 2021 Guido Gobino ha redatto il primo Bilancio di Sostenibilità per divulgare l’attenzione di anni all’eccellenza e al suo impatto nel mondo. La storica azienda di famiglia è nata a Torino oltre 50 anni fa. guidogobino.it

Quando la passione diventa mestiere

Seminar Web  su come trasformare la propria passione (arte a tutti gli effetti) nel proprio mestiere. Consigli e indicazioni
– il seminario è rivolto a tutti coloro che hanno una passione (pittura, musica, cucina, teatro, grafica, moda…) e vogliano provare a farne diventare il loro mestiere.
– E’ a numero chiuso: tre date possibili sulle quali posizionarsi (massimo 8 persone a data)
– piattaforma Zoom
– durata di ogni incontro circa un’ora e mezza
– costo del seminario € 30. Verrà applicato uno sconto a chi si presenta come lettore del “Torinese”

Primavere e amori di una volta in Barriera

Brrr… che freddo. Comunque piaccia o non piaccia il 21 marzo è il primo giorno di Primavera. Seconda Primavera con il covid e prima Primavera con il vaccino. Chi mai  l’avrebbe detto? Perlomeno difficile era  immaginarsi ciò che sarebbe successo.  Marzo ’73 , primo anno di liceo scientifico. E primo anno di Basket Auxilium Agnelli . Dall’oratorio. Michele Rua ero stato bandito perché avevo cambiato casacca.

Poco male, i giardini di via Mercadante mi aspettavano. Molti gli amici, compagni di scuola della Baretti. Al netto degli allenamenti,  bighellonavamo sulle panchine. Si proprio così,  sulle panchine, appollaiati,  nell’aspettare per tirar tardi. Poi il rientro a casa per cena. Si arrivava verso le 16 , giusto dopo aver fatto un po’ di compiti. Dalle medie erano passati solo alcuni mesi , ma era un’ altra cosa,  un’ altra dimensione. Sentivamo che il limite tra essere ragazzi e diventare uomini l’avevamo superato.  Non era vero. Comunque bello pensarlo ancora oggi. Sarà anche arrivata la primavera, ma i geloni alle mani continuavano. Arrivava sempre l’ amico che strimpellava la chitarra e tra Battisti e De André passavamo almeno una mezz’ora. Verso le sei transitavano le ragazze. Passavano a braccetto , con passo veloce e sguardi bassi. Lei si chiamava Patrizia. Non mi ricordo il cognome. Abitava in via Mercadante al fondo.  A fianco dell’ ospedale Martini. Bella,  era proprio bella, di un anno più giovane.  Terza media alla Baretti. Cuore in gola, ebbi il coraggio di chiederle : posso accompagnarti a casa?. Guardò le amiche che in un amen si dileguarono.  Si va bene. Come ti chiami? Patrizia, e tu come ti chiami? Patrizio. Un buon inizio direi. Francamente non mi ricordavo. Non l’avevo mai notata. Giusto l’anno prima era sbocciata. Anche Lei aveva  superato il limite tra essere una  ragazza e diventare una donna. 15 giorni di corteggiamento ed il più era fatto. In una panchina nel tramonto di un marzo tiepido,  il primo bacio. In un giorno di Marzo al tramonto nasceva  il mio primo amore. Il primo piccolo amore. Si baciava ad occhi chiusi. Con quella brezza,  con quella leggera brezza di un Marzo di una primavera ancora da venire. Non che fosse la prima volta in assoluto. Galeotta fu Rimini. O Lucia alla fine  dell’ ultimo dell’anno scolastico delle medie.
Ero solo,  ancora e solo un ragazzo. Ora decisamente un uomo. Con Patrizia si fantasticava. Tipico, no ? Intuivi che quegli amori ti facevano crescere. Presuntuosamente credevi di essere già cresciuto. Chi parlava di più ero io. Ovvio no ? Faceva parte del gioco,  ed ora , mi sembra di ricordare una sottile tristezza di Patrizia rotta da occhi castano scuri. Una volta,  persino, siamo andati in discoteca. Domenica pomeriggio. Niente di che. Dalle parti di piazza Statuto. Vestiti di tutto punto. I mitici e diciamocelo decisamente bruttini pantaloni a zampa d’elefante. Camicia bianca attillatissima. Tony Manero sarebbe arrivato anni dopo. Patrizia bella e leggermente truccata, maglietta di lana attillata e limitrofa ai pantaloni. L’ombelico si doveva intravedere appena. Che  ardori giovanili. Fui chiamato dall’ allenatore di basket.  Che hai Patrizio,  corri di meno. Mica ti sei innamorato? Negai , ma in cuor mio sapevo che la vita stava proprio cambiando. Una volta mi venne a vedere a giocare a Pallacanestro. Volevo giocare e giocai benissimo. Visto? potenza dell’amore. Potenza dell’innamoramento in un Marzo del 1973,  in Barriera di Milano.  Ai giardini di Via Mercadante. Potenza di tanta voglia di crescere.

Patrizio Tosetto

(Foto Museo Torino)

La trappola dei ricordi

Se la memoria ti porta per antichi passi

Ci sono cascato ancora una volta. Tanto, lo so bene, sono sempre loro a vincere. Sì, proprio loro, i ricordi. Quei dannati, benedetti ricordi che anche oggi mi hanno portato qui. Via Madama Cristina, al civico 34, a Torino. Febbraio 2021. E’ l’ultimo sabato di zona gialla in città. Da lunedì primo marzo, si diventa arancioni. Mio Dio, quando finirà questo terribile incubo della pandemia? Ci penso un attimo, solo un attimo, e subito ricomincia il gioco perverso (forse ridicolo) di  sempre.

Di ogni volta che vengo qui. E mi capita non di rado, in questi anni che hanno superato di gran lunga quelli della prima e della seconda  giovinezza. Dovrei già essermi stufato, eppure eccomi ancora qui. Come calamitato da forze invisibili e misteriose. Ancora una volta ad assecondare l’amara dolcezza dei ricordi. O meglio, la trappola dei ricordi, in un rapido emozionante flashback che mi porta indietro di oltre sessant’anni. Ed eccolo. E’ sempredannatamente teneramente lui. Lui che sul marciapiedi di fronte mi appare nell’innocente freschezza dei suoi 7 – 8 anni. Siamo a metà anni Cinquanta del secolo scorso. Il traffico delle auto sulla via scompare all’improvviso, quasi del tutto. Pantaloni corti, maglietta a righe e a maniche corte, una timida frangetta sulla fronte. Una palla a rombi bianco-neri fra le mani.

Eccolo, ancora una volta. Ma cribbio! Come fa a esserci sempre, quando  io passo da queste parti? E io, fesso che sono, mi fermo e lo osservo, parlandogli con gli occhi. Questa volta, per giunta, dietro la mascherina FFP2, come in un bel sognoche torna e ritorna e che comincia il suo percorso fra mente, cuore e rocambolesche giravolte di emozioni.Sempre uguale, sembra non essersi mai spostato di lì, il ragazzino. Ne ricordo bene il sorriso, la timidezza, la scrupolosa  attenzione a non scendere sulla strada e a non “dare retta agli sconosciuti”, come sempre gli raccomanda la mamma. Seduto su uno dei due paracarri in pietra posti a proteggere a fine ‘800 le carrozze dei signorotti che da lì entravano per accedere nel cortile alle scuderie e che stanno alla base di quell’immenso, pesante portone con decori stampati probabilmente in ghisa (mi suggerirà poi l’amico-fraterno, architetto e pittore Pippuzzo Leocata) in stile fine Liberty – inizi Déco (mi suggerirà sempre il buon Pippuzzo), mi sta osservando fisso. Abbozza un sorriso e un accenno di saluto con la mano. Sì, sono ancora qui. Contento?Ancora una volta hai vinto. Mannaggia, ‘sta trappola dei ricordi! Ridi, ridi pure, mentre aspetti il papà che con il tram (forse l’1) arriva proprio lì, davanti a quel portone che sembra racchiudere gli spazi di un bunker, al termine del suo turno di lavoro alle carrozzerie di Mirafiori.

Poco distante, alla tua destra, oltre la Caffetteria dell’Ateneo– anch’essa ferma lì nel tempo e dove al giovedì sera s’andava a vedere in Tv il “Lascia o raddoppia?” del Mike nazionale attraversato quel tratto del corso Marconi ( ch’é oggi isola pedonale) c’è la tua scuola.Sembri indicarmela. La storica elementare “Rayneri”, oggi Istituto Comprensivo “Manzoni”. Come se non lo sapessi! Guarda che in quella scuola ci sono andato anch’io, per cinque anni. Tu ed io. Gli stessi che oggi si fissano sornioni, sogghignando. Io over 70, tu sessant’anni abbondanti in meno. Io e te. La  stessa persona. Mi giro e mi ritrovo specchiato nella vetrinascintillante di un nuovissimo post-millenial negozio di elettronica e pc (no, allora non c’era, figuriamoci!) e mi vien da ridere. Vecchio rinco – mi dico – che ti trovi sempre più spesso a rincorrere il subdolo richiamo dei ricordi. Come Ulisse con le Sirene. Solo che lui furbo (certamente più di te) riuscì a resistere al loro maliardo canto. Tanto che le leggendarie creature figlie del dio Acheloo e di Melpomene, indispettite, si uccisero gettandosi a mare. Tu invece no! E mentre mi perdo in queste folli elucubrazioni, ecco che  dal portone della “Rayneri”, quello riservato ai maschietti (l’altro era solo per le femminucce) mi pare di vedere uscire due grandi maestri, il tondetto, dal sabaudo stile cavouriano, Mela e il burbero ma dolcissimo Persenda che ci avviò ai piaceridella Musica. Io (tu) imparai a suonare –parolona grossa – niente meno che l’ocarina, comprata forse nell’antica cartoleria di via Madama ancora lì a due passi, poco distante dal vecchio palazzo dove abitava il tuo (mio) amico del cuore, il bravo e buono La Marca. Ritorno su di te. Ti sbracci. Saluti. Lanci la palla al papà che, in uno sferragliare di ruote Atm poco cambiato nel corso deltempo, è appena sceso dal tram e corre ad abbracciarti.Ultimo flash, ultima scontata sequenza, l’aprirsi del megagalattico portone, un saluto al vecchio bonario e simpatico portinaio che fu “ragazzo del 99” e via su per il lungo tragitto delle scale. Fino al quinto piano. Anche oggi è andata. Sono certo che ci rivedremo. Patrizia, la donna che mi sopporta e supporta da quarant’anni, haintanto scattato con lo smartphone (no, non chiedermi cos’é…allora non c’era) alcune foto e le sta inviando via whatsapp (no, lascia stare, anche questo non c’era) alle mie adorate Enina e Bea. Certo, mi piacerebbe anche poterle inviare alla mia mamma  e al mio papà. Ma dove oggi stanno loro questi  social non sono ancora arrivati.Lì penso siano arrivati solo i social dell’anima, quelli sì. E a portarli in alto è proprio il soffio lieve dei ricordi. Ne sono sicuro. Proprio quella balorda ma magnifica trappola dei ricordi!

Gianni Milani

 

Terra Madre Salone del Gusto: programma ricco, mi ci ficco!

Ospiti del calibro di Max Casacci e Mario Tozzi, iniziative come il Parlamento del cibo in Uganda e golosi appuntamenti per imparare preparazioni da tutto il mondo. Cosa aspettate?

Food Talk

11 marzo ore 15 – John Kiwagalo – Il Parlamento del cibo

Coordinatore dei Mercati della Terra in Uguanda e dello Slow Food Youth Network Africa, John Kiwagalo ci racconta quali iniziative stanno mettendo in campo per innescare una presa di coscienza collettiva sull’importanza dell’agricoltura sostenibile e del cibo locale, al quale deve essere garantito l’accesso per tutti. In Uganda, infatti,  sono ancora numerosi i problemi di accesso a un cibo sano, soprattutto per le fasce più fragili della popolazione. Vaste aree del Paese, inoltre, sono occupate da monocolture come la canna da zucchero, che stanno rapidamente soppiantando le coltivazioni locali, danneggiando la biodiversità e l’ambiente. Per saperne di più collegatevi a questo link. 

 

Le cose che abbiamo in comune

11 marzo ore 18,30 – Max Casacci e Mario Tozzi, un dialogo sui suoni della terra

Vi proponiamo un dialogo davvero curioso tra il musicista Max Casacci e il geologo e divulgatore Mario Tozzi. L’elemento di comunanza è il lavoro Earthphonia, scritto a quattro mani – con numerosi altri contributi scientifici e non – e pubblicato per Slow Food Editore. Curiosi? Vi aspettiamo a questo link! 

 

Webinar

11 marzo, ore 10.30 – La ricerca intorno al cibo – Il packaging sensoriale

Se siete interessati al tema del packaging, non perdetevi il quarto di una serie di incontri a cura di MatTo, la Materioteca del Politecnico di Torino e della Camera di Commercio di Torino, dedicato al tema delle anticipazioni sensoriali, al ruolo di vista, udito e tatto nel packaging. Iscrizioni aperte fino al 10 marzo. Tutte le informazioni disponibili a questo link. 

 

Come si fa?

Ecco in cosa potrete cimentarvi questa settimana: dalla Giordaniadue preparazioni tipiche delle aree rurali, ossia il qors al-nar – il “pane di fuoco”, realizzato con farine integrali e cotto pazientemente sulla cenere di carbone – e il samneh – e il ghee locale, di cui ci viene mostrata la preparazione fin dalla mungitura delle capre e attraverso i diversi passaggi; dall’Emilia Romagna, una nuova ricetta artusiana, la 709, le pere in due consistenze, da abbinare preferibilmente a un bicchiere di Albana passito; sono liguri i raviolini cervella ed erbette in brodo, una ricetta ottima da gustare, e ottima pure per contrastare lo spreco alimentare; infine è un ponte tra Marche e Stati Uniti la pasta e patate con frutti di mare e zafferano, cucinata con molti prodotti dell’Arca del Gusto e dei Presìdi. Ad offrirci questa deliziosa ricetta è il Pastificio di Martino, partner di Terra Madre.

 

Eventi delle Condotte

Molti anche gli eventi organizzati dalle Condotte Slow Food. La magia di un seme, 9 marzo h. 17:30, a cura di Condotta Slow Food Valle dell’Adige Alto Garda; Agrumi da gustare, 9 marzo h. 21, Agrumi da cucinare, 11 marzo h. 21, e Agrumi da conoscere, 13 marzo h. 17, a cura di Comune Cannero Riviera e Condotta Slow Food Lago Maggiore e Verbano; Mondo Evo: viverlo, usarlo, degustarlo, 11 marzo h. 20:45, a cura di Condotta Slow Food Grottaglie Vigne e Ceramiche; Experience Wine Box 2, 12 marzo h. 18:30, a cura di Condotta Slow Food Ravenna e Slow Food Godo e Bassa Romagna.

 

 

Laboratori del Gusto

27 marzo ore 14 – Alla scoperta del sakè

Lo sapevi che il sakè si ottiene dalla fermentazione del riso? E che nel sakè non conta solo la varietà di riso, ma quanto ne viene scartato per la produzione? E che alcuni possono essere degustati a 10°-12° mentre altri a 50°, riscaldati a bagnomaria? Per scoprirne i segreti prenota il kit di degustazione entro il 21 marzo e partecipa a questo appuntamento organizzato da Compagnia dei Caraibi. 

La più importante manifestazione dedicata al cibo buono, pulito e giusto, è organizzata da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte con il patrocinio di Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare. L’edizione 2020 di Terra Madre Salone del Gusto è possibile grazie al sostegno delle aziende che credono nel progetto. Tra tutte citiamo i Platinum partner: Pastificio Di Martino, Unicredit, Lavazza, Acqua S.Bernardo, Quality Beer Academy; i Gold partner: Agugiaro&Figna, Astoria, BBBell. Con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Associazione delle fondazioni di origine bancaria del Piemonte. Con il contributo di IFAD, UE. In collaborazione con SANA e Turismo Torino e Provincia.

Raccontare il vino attraverso un viaggio

Continua in tutta Italia la ventesima edizione del concorso letterario nazionale promosso da Go Wine

“BERE IL TERRITORIO”
Raccontare il vino attraverso un viaggio

 

L’associazione Go Wine lancia oggi martedì 16 febbraio 2021 la ventesima edizione del Concorso letterario nazionale Bere il Territorio.

E’ un progetto culturale che ha sempre accompagnato la vita dell’associazione fin dalla sua costituzione e che giunge nel 2021 ad un traguardo importante.

Riportiamo a seguire il Bando di Concorso che illustra le modalità di partecipazione e le informazioni legate alla sezione generale ed alle sezioni speciali.

Il Bando viene divulgato più avanti rispetto ai tempi abituali delle scorse edizioni, la scadenza è fissata al prossimo 30 aprile. La cerimonia di premiazione si svolgerà in estate e sarà fissata compatibilmente con la situazione pandemica purtroppo ancora in corso.

Vi invitiamo a partecipare e a diffondere l’iniziativa.

Il Concorso conferma gli obiettivi di sempre che si rinnovano ogni anno e si misurano sempre con nuovi protagonisti: far crescere la cultura del consumo dei vini di qualità e contribuire, mediante il tema della narrazione, a valorizzare storia, tradizioni, paesaggio, vicende socio-culturali dei territori del vino.

 

BANDO DI CONCORSO

1. La ventesima edizione del concorso letterario “Bere il Territorio” è promossa dalla Associazione Go Wine.

I partecipanti dovranno redigere un testo-racconto in forma libera che abbia per tema un viaggio in un territorio del vino italiano, raccontando esperienze, evidenziando il rapporto con i valori cari all’enoturista: paesaggio, ambiente, cultura, tradizioni e vicende locali.

 

Sono previste due categorie, in base a distinte fasce di età:

giovani dai 16 ai 24 anni;

per tutti i soggetti di età superiore ai 24 anni.

 

2. Ogni concorrente o gruppo potrà partecipare con un solo elaborato inedito, in lingua italiana, della lunghezza minima di due cartelle (3600 battute) e massima di 5 cartelle (9000 battute), redatto anche su supporto magnetico.

 

3. E’ inoltre istituita, a latere del concorso generale, una sezione speciale riservata agli studenti degli Istituti agrari italiani (di età compresa fra i 14 ed i 20 anni).

Verranno selezionati elaborati che trattino il tema dei vitigni autoctoni. Con l’invito agli studenti a svolgere un approfondito e originale lavoro di ricerca su vitigni autoctoni della propria zona di provenienza o di altre aree. Nell’elaborato essi potranno tenere conto delle conoscenze acquisite durante il corso di studio e trattare l’argomento attraverso uno specifico elaborato.

La partecipazione al Concorso è consentita a singoli studenti oppure a piccoli gruppi non inferiori a 5 persone. Gli elaborati dovranno avere la medesima lunghezza di cui all’art. 2, salvo eccezioni dettate dal lavoro di ricerca a cui sono chiamati.

 

4. Ogni testo dovrà contenere, in calce, le generalità del concorrente: nome, cognome, data di nascita, indirizzo, numero di telefono ed eventualmente il riferimento dell’Istituto agrario di appartenenza (per la sezione speciale dell’art. 3).

 

5. Gli elaborati dovranno pervenire, in tre copie dattiloscritte e su supporto magnetico, entro il 30 aprile 2021, tramite posta, al seguente indirizzo:

 

Concorso “Bere il territorio” – Go Wine

Via Vida, 6 – 12051 Alba (Cn).

 

6. Gli elaborati saranno sottoposti al vaglio della giuria composta da Gianluigi Beccaria e Valter Boggione (Università di Torino), Margherita Oggero (scrittrice), Bruno Quaranta (La Stampa), Massimo Corrado (Associazione Go Wine).

 

7. Saranno selezionati dalla sezione generale I DUE MIGLIORI TESTI, uno per ciascuna categoria: i vincitori riceveranno ciascuno un premio di euro 500,00.

 

7a). Sarà selezionato dalla sezione speciale riservata agli Istituti agrari IL MIGLIORE LAVORO DI RICERCA: il vincitore (o il gruppo) della sezione speciale riceverà un premio di euro 500,00.

 

8. È inoltre istituito un premio speciale a favore di un libro edito durante l’anno 2020 che abbia come tema il vino o che, comunque, riservi al vino una speciale attenzione.

L’autore riceverà un premio in denaro di euro 500,00.

 

9. I testi rimarranno a disposizione dell’organizzazione del concorso e non verranno restituiti. I concorrenti, accettando senza condizione il presente regolamento, concedono, sin d’ora e senza nulla pretendere, i diritti di pubblicazione a Go Wine.

 

10. I vincitori, che saranno avvertiti tramite raccomandata, saranno premiati durante la cerimonia che si terrà ad Alba nel corso della estate 2021.

 

11. I giudizi della giuria, che selezionerà le opere, sono insindacabili.

 

12. Per quanto non previsto dal presente regolamento, le decisioni spettano autonomamente alla segreteria del concorso.

 

L’iniziativa si svolge con il sostegno della

e delle cantine italiane che sostengono i progetti culturali di Go Wine

 

Abbona Anna Maria, Alario, Ar.Pe.Pe., Ascheri, Astoria, Barone di Villagrande, Biovio, Enzo Boglietti, Borgo San Daniele, Bric Castelvej, Bric Cenciurio, Bricco Maiolica, Ca’ ed Curen, Ca’ Lojera, Ca’ Lustra, Cantine Monfort, Capezzana, Casa Cecchin, Cascina Alberta, Cascina Castlèt, Cascina del Monastero, Cecchetto Giorgio, Centovigne, Chiarlo Michele, Collis, Conte Collalto, Contucci, Cooperativa del Nebbiolo di Carema, Cordero di Montezemolo, Correggia, Marisa Cuomo, D’Alfonso del Sordo, Dezzani, Donnafugata, Emo Capodilista – La Montecchia, Endrizzi, Eucaliptus – Dario di Vaira, Cantina Fasoglio, Fattoria di Magliano, Fattoria di Montechiari, Fattoria Palazzo Vecchio, Fattoria Villa Ligi, Felline, Felsina, Forteto della Luja, Francone, Frecciarossa, Gigante Adriano, Guerrieri Rizzardi, Gulfi, I Pastini, Il Palagione, La Canonica, La Costa, La Masera, La Parrina, La Source, La Spina, La Tordera, La Tosa, La Viarte, Le Bertille, Leone De Castris, Les Crêtes, Librandi, Lis Neris, Lunae Bosoni, Maciot, Maculan, Maeli, Malvirà, Manara, Manzone Giovanni, Manzone Paolo, Marchesi Alfieri, Marchesi di Barolo, Marello, Marengoni, Marotti Campi, Martilde, Moccagatta, Montecappone, Montenidoli, MonteRosola, Montetondo, Mormoraia, Negro Angelo & Figli, Negro Maria Luigina, Pakravan-Papi, Palladino, Paltrinieri, Pileum, Podere Riosto, Podere Riparbella, Podere Selva Capuzza, Poderi Luigi Einaudi, Poderi Moretti, Poggio La Luna, Poggio Ridente, Porro Guido, Diego Pressenda, Rebollini, Ricci Curbastro, Rinaldi Francesco & Figli, Sarotto Roberto, Scubla, Serio & Battista Borgogno, Sobrero Giorgio, Sordo Giovanni, Stanig, Tenuta Bossi – Marchesi Gondi, Tenuta Il Falchetto, Tenuta Iuzzolini, Tenuta Monteti, Tenuta Roveglia, Tenuta Sant’Antonio, Terre Bianche, Torraccia del Piantavigna, Torre Varano, Travaglini Giancarlo, Travignoli, Umani Ronchi, Vagnoni Fratelli, Venica & Venica, Ventolaio, Verdi Bruno, Vietti, Vigna Petrussa, Villa Forano, Villa Matilde, Villa Sparina, Vivallis, Zenato, Zeni Fratelli, Zorzettig, Zymè.

Un canale Youtube torinese per raccontare il vino

Luca Balbiano, giovane imprenditore a capo dell’omonima cantina, lancia il canale Youtube per raccontare il vino come aggregatore di cultura. Un percorso intrigante che intreccia le storie racchiuse in una bottiglia con personaggi straordinari, eventi epocali e piccole e grandi rivoluzioni: dallo sport al cinema, passando per l’arte, la letteratura fino alla tecnologia e all’astronomia. Si comincia l’8 Marzo con la storia di Madame Clicquot Ponsardin, la donna che ha rivoluzionato il mondo delle bollicine.

Torino, 8 Marzo 2021 – Cavalcare le onde del vino per degustare sorsi di cultura e meraviglia,realizzando un reportage dove il vino si fa inchiostro della storia dell’uomo.È questa la filosofia di Winewave, nuovo canale Youtube ideato e realizzato da Luca Balbiano, imprenditore della Cantina Balbiano di Andezeno (To) che, a partire da oggi lunedì 8 marzo, racconterà quale incredibile blend di mistero, scoperta, successo e riscatto sia il vino.

La prima puntata “La vedova e la sciabola” esce in occasione della festa della donna, per omaggiare una delle protagoniste più eccezionali della storia del vinoMadame Clicquot Ponsardin, colei che ha risagomato il mondo dello Champagne. Nel corso dell’episodio Balbiano racconterà in modo semplice, informale e coinvolgente come le vicende di questa intraprendente imprenditrice francese si intreccino a doppio filo con Napoleone, la Rivoluzione francese e la nascita della famosissima pratica del sabrage (la così detta “sciabolatura”), tecnica di apertura di champagne e spumanti che spopola sui social. Una prima puntata che darà il via, settimana dopo settimana, a un vero e proprio viaggio nel tempo e nello spazio, dove il vino farà da filo conduttore per raccontare storie di vita, di sport, di cinema e di costume. Storie di donne e uomini che con passione, abnegazione e, a volte, un pizzico di fortuna, hanno messo la loro impronta indelebile in questa splendida epopea: da Van Gogh a James Bond, passando per Lebron James, Thomas Jefferson e molti altri ancora. Ogni episodio si concluderà con una degustazione per riscoprire bottiglie più o meno note, arricchite di nuove emozioni.

Promuovendo la cultura del vino sul web e rompendo i dogmi della narrazione tecnica e professionale, Winewave è la prosecuzione ideale di Stappatincasa, iniziativa social lanciata da Balbiano esattamente un anno fa, in risposta al primo lockdown e che ha raccolto un grande seguito tra gli enoappassionati e i semplici curiosi.

Winewave nasce dal desiderio di raccontare il vino senza troppi tecnicismi e, allo stesso tempo, senza banalizzarlo: approcci che, in molti casi, hanno allontanato le persone dal suo mondo e non hanno reso giustizia alla sua magnifica storia– racconta Luca Balbiano – Così come è avvenuto esattamente un anno fa con Stappatincasa, la mia intenzione è quella di narrare le innumerevoli e sensazionali storie che si nascondono dietro un semplice calice di vino. Un modo per incuriosire, divertire e, nello stesso tempo, fare cultura intorno a questo mondo così affascinante e complesso. In Winewave la bottiglia sarà come la punta di un compasso che traccia un cerchio in cui sono contenuti la storia, l’arte, la musica, le emozioni e lo stile che l’hanno fatta nascere. Perché il vino non è una linea retta. È un’onda”.

LA PRIMA PUNTATA DI WINEWAVE – “LA VEDOVA E LA SCIABOLA” – SARA’ DISPONIBILE AL LINK https://youtu.be/zPu7DhF2WtY