LIFESTYLE- Pagina 253

Un palco di teatro su Torino

Traffico, clacson, semafori rossi, motorini, cemento, e il Turin Palace: imponente, austero, silenzioso.

 

Un ingresso girevole pare il foulard svolazzante di una donna sfuggente dal taglio sbarazzino, del quale non si indovina il volto.

L‘ingresso luccicante è avvolto da velluto verde petrolio e un alone di seducente mistero; sparendo nell’anonimo ascensore, basta farsi trasportare di sei piani per essere improvvisamente catapultati in un’oasi di pace vacanziera surreale: palme, parquet marittimo, gazebi e tovaglie bianche a lume di candela e un manto verde all’inglese abbracciato dalle candide balaustre ottocentesche.

 

Luigina, la maitre de Les Petites Madelaines, ci accoglie come il capitano di una nave e percorre con noi la terrazza esotica fino a indicarci il nostro tavolo, che così accomodato accanto allo strapiombo è quasi da vertigine. Ci ritroviamo allora vis a vis con una sorprendente Torino a testa in giù, con i suoi tetti rossi storti e qualche cugina terrazza verde che, complice omertosa, se ne sta a osservare la città indisturbata.

Il menù sposa la vista su Torino con le sue proposte tradizionali piemontesi e allo stesso tempo la tradisce con l’amante anima vacanziera della terrazza proponendo una delicata selezione di piatti marittimi: perfettamente contestualizzato, è difficile scegliere mare o città, sogno o realtà.

Il sommelier de Les Petites Madeleines ci propone un Greco di Lamezia del 2018 che nonostante la giovane età ha la stessa saggezza al gusto di un suo parente più antico: ha un profumo equilibrato, con note di albicocca matura e sentori di agrumi e mela. Un piccolo trio di benvenuto ci stuzzica il palato: tartare di gambero, carne cruda di fassona e un bocconcino di anguria dolcissima; nel frattempo, scende il tramonto. Adesso Torino sembra un teatro e i suoi tetti rossi i teatranti: la terrazza si trasforma così in un palchetto e in un attimo pare di essere i protagonisti di Les Ambassadeurs di Jean Berraud.

Sedotti dalla compenetranza degli universi mare e città, selezioniamo il vitello tonnato con acciughe del mar Cantabrico e sedano riccio, e le capesante con i cetrioli in carpione, zenzero e caviale Pisani Dossi.

Mentre il cielo si fa scuro e viene assorbito dai riflessi del vino nei calici, il cambio di posate d’argento preannuncia i ravioli ripieni di Robiola di Roccaverano e la ricciola scottata in riduzione di Ponzu, zucchine e salsa Nantua. Eccellenti e freschissimi: si dice che lo chef colga personalmente le verdure dall’orto del ristorante per ornare i suoi piatti.

Una leggera brezza e qualche goccia d’acqua accompagnano la conclusione del nostro pasto, così ci spostiamo curiosi nella parte coperta della terrazza, dove consumiamo un paio d’amari e qualche biscottino delicatissimo: qui accalappiamo Lucrezia, che ormai quasi nel cuore della notte ci accompagna nei luoghi deserti dell’albergo, protagonisti di storie e segreti che di giorno sono celati dalla vita mondana.

Nella sala Mollino, per esempio, che è la sala delle colazioni, durante la ristrutturazione del 2015 è stata rivelata dietro alla parete di fondo una preziosissima vetrata dell’800 che riporta i simboli dello zodiaco. La scala alla quale si accede ai piani invece è l’originale scala del 1872, quando il Turin Palace era teatro di balli in maschera e sontuse feste, atmosfera che si respira ancoracome una vecchia canzone, magari cantata da Louis Armstrong o Maria Callas, che soggiornarono qui.

Tutto evoca l’evasione dalla città, dal caos, dalla banalità, in virtù dell’immersione in un mondo sontuoso e riservato, che fuori dalla porta girevole non lascia tracce: se ne intravede solo il foulard, di quella donna sfuggente dal taglio sbarazzino.

 

Martina Calissano

Comuni in fiore nel Torinese

Da mercoledì 31 luglio a venerdì 2 agosto le visite nei comuni di Avigliana, Agliè, Ozegna, Ronco Canavese e Villareggia.  La storia e le curiosità della floricoltura torinese

Una nuova intensa settimana di visite attende il team interdisciplinare di commissari Asproflor – Associazione Produttori Florovivaisti, impegnati nella stesura delle valutazioni dei Comuni aderenti al Marchio Nazionale di Qualità dell’Ambiente di vita Comune Fiorito, in vista dell’atteso evento finale di premiazione a Pomaretto (TO), in programma dall’8 al 10 novembre 2019. Il team composto da diverse professionalità del settore, sarà infatti in visita mercoledì 31 luglio ad Avigliana (già medaglia d’argento nel 2009 per il concorso europeo Entente Florale), giovedì 1° agosto ad Agliè e Ozegna, e venerdì 2 agosto a Ronco Canavese e Villareggia, tutti in provincia di Torino. Asproflor, insieme a Confcooperative Piemonte, organizza il concorso nazionale “Comuni Fioriti”, che da quest’anno è diventato “Marchio Nazionale di Qualità dell’Ambiente di Vita” ed è l’unico partner sia del concorso europeo “Entente Florale” che del concorso internazionale “Communities in Bloom”.

 

Quali sono, nel concreto, le ricadute del Marchio di Qualità dell’Ambiente di vita Comune Fiorito? Tra le altre, contribuisce al miglioramento del quadro di vita e dell’ambiente urbano; è un importante elemento dell’immagine del comune e della sua attrattività nei confronti di visitatori e imprese; rappresenta uno strumento di promozione turistica, sia come prodotto turistico in sé che come elemento di qualità dell’accoglienza (lo slogan spesso usato è “Fiorire è accogliere”); gioca un ruolo economico per le ricadute e i posti di lavoro generati nei settori della floricultura, del turismo e del commercio; svolge un ruolo sociale per il suo carattere di impresa collettiva; svolge infine un ruolo educativo e di sensibilizzazione dei cittadini al rispetto dell’ambiente di vita quotidiano e allo sforzo di miglioramento del quadro di vita, attraverso iniziative quali “Il Concorso Case e balconi fioriti”, “Scuole fiorite”.

 

Il torinese è un’area dove la floricoltura riveste un ruolo di assoluta rilevanza: oggi in provincia di Torino operano circa 250 aziende florovivaistiche, per una produzione lorda di 35-40 milioni di Euro e circa 1000 addetti impiegati. Circa il 65% la produzione di piante in vaso, il 32% la produzione di steli recisi, infine il 3% di fronda ornamentale. La produzione floricola ha origine infatti nei primi anni del ‘900 grazie alle produzioni della collina torinese ed in particolar modo nella zona di Moncalieri. Nei primi anni di sviluppo della floricoltura sono state prodotte in particolare specie da bordura o mosaicoltura vendute “a strappo” nella zolla di terra di coltivazione avvolta in un foglio di carta o steli recisi di piccola taglia chiamati “mazzoleria”.

E’ piemontese una delle ville più costose d’Italia

Una delle ville più care d’Italia, in vendita sul web, è in Piemonte. Vale 12 milioni di euro.

Lo rivela la classifica di Dove.it,  agenzia immobiliare online. La villa di superlusso si trova sul lago Maggiore, in un bellissimo parco e risale all’Ottocento. E’stata oggetto di  restauri che l’hanno preservata. E’ dotata di una fontana, con quattro vasche disposte a gradoni, che crea giochi d’acqua spettacolari. Gli spazi interni sono molto lussuosi con pavimenti in pregiato marmo o lavorato parquet, pareti decorate, mobilia antica e di valore, ampie vetrate.

Sotto la luna a Brozolo

Splendida serata venerdì 26 luglio sul piazzale del Municipio a Brozolo con il Prof. Galeotti 

Proseguono gli appuntamenti ‘lunari’ del Comune e della Biblioteca di Brozolo per ricordare i cinquant’anni dello sbarco dell’uomo sulla Luna nel Mare della Tranquillità.

Venerdì 26 luglio sul piazzale del municipio Piero Galeotti che ha intrattenuto piacevolmente il numeroso pubblico con la sua competenza scientifica e la sua simpatia. La sua relazione sulla Luna è stata chiara e comprensibile per tutti; il tema è stato affrontato non solo dal punto di vista astronomico, ma anche letterario, storico e filosofico.

Si è chiusa domenica 28 presso la biblioteca comunale la mostra “Luna…questa sconosciuta” molto apprezzata dai visitatori.

Prossimi appuntamenti, nell’ambito delle iniziative “lunari” della Biblioteca di Brozolo, sarannola visita all’Osservatorio Astronomico di Odalengo Piccolo l’8 agosto e la proiezione del film “Apollo 13” il 22 agosto.

Le informazioni sugli eventi della Biblioteca Comunale di Brozolo sono ora reperibili anche su Facebook.

Massimo Iaretti

 

 

 

Un astemio alla corte di Re Carlo

L’essenza del vino è proprio questa, trasformare un uomo che non sa cosa dire in qualcuno che non sa cosa dice, ma dà voce al suo cuore, finalmente libero da ostacoli e paure.

 

Intrise dal prezioso nettare, le parole riescono sempre, acquistando un significato autentico.

“Con tono schietto e pungente, Tiziano Gaia ci conduce nel mondo dei vini e di chi li degusta per
professione, alternando autobiografia, coloriti aneddoti, curiose disquisizioni tecniche e riflessioni sulla spettacolarizzazione dell’enogastronomia.”

TIZIANO GAIA è nato a Torino nel 1975 e ha vissuto a Castellinaldo (Cuneo), il paese di cui è originaria la famiglia. A lungo responsabile delle pubblicazioni enologiche del movimento Slow Food, è direttore del comitato scientifico del WiMu, il Museo del Vino a Barolo, e collabora con la rivista internazionale «Decanter». È autore e regista di documentari, tra cui Barolo Boys. Storia di una rivoluzione e Itaca nel Sole. Cercando Gian Piero Motti. Ha pubblicato Puoi chiamarmi fratello (2011) e Di vigna in vigna (2015).

Stappato
di Tiziano Gaia
Un astemio alla corte di Re Carlo
BALDINI+ CASTOLDI, Milano 2019, Le Boe, euro 18, pp. 336

Buon compleanno Nonna Giuseppina!

Grande festa per Giuseppa Codacurdi. La nonnina, nata in Calabria e trapiantata a Torino, oggi compie ben 106 anni.

Giuseppa è nata a Siderno, in provincia di Reggio Calabria, il 22 luglio 1913 e oggi compie ben 106 anni. Ha vissuto gli anni difficili della Prima e della Seconda Guerra Mondiale e la crisi economica l’ha portata ad allontanarsi dalla sua terra, alla quale però è rimasta sempre molto legata. Donna dal carattere forte, non ha mai mollato e il suo piglio e la sua determinazione l’hanno sostenuta anche nei momenti più difficili.

Accanto a lei, in un giorno così importante e felice, gli amati figli e nipoti. La figlia Natalina, in particolare, ci ha tenuto a non far passare inosservato questo giorno così importante. Allora tanti auguri cara nonna Giuseppina e, come si suol dire, 100 di questi giorni!

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Luna sconosciuta a Brozolo

E’ stata inaugurata venerdì 19 luglio la mostra ‘Luna questa sconosciuta’, nei locali del Comune di Brozolo, su iniziativa della Biblioteca

La mostra rimarrà aperta il 26, 27 e 28 luglio dalle ore 16 alle 19 e anche venerdì 26 alla sera, in concomitanza con l’incontro sotto le stelle con l’astrofisico Piero Galeotti, a partire dalle 21. L’estata brozolese proseguirà l’8 agosto con la visita all’Osservatorio astronomico di Odalengo Piccolo ed il 22 con la proiezione del film Apollo 13.

Massimo Iaretti

Alla scoperta del giardino segreto del gusto

Sboccia immerso nel cuore di torino il giardino segreto del gusto. Un’oasi silenziosa di tinte pallide e sedioline alla francese che culla a lume di candela il gustare di piatti tipici piemontesi rinfrescati da una selezione di proposte tipicamente mediterranee 

Due porte per accedervi, una su via Bodoni, affacciata sull’omonima piazza, abbracciata dalla luce del sole e della vita mondana, l’altra su via dei Mille, un po più discreta, dalla quale si scorge il mormorio del verde presente nel dehor interno: rivelato dal contrasto con l’ambiente interno decisamente minimale e acromatico, pare un dipinto di Renoir.

 

Ci accoglie il benvenuto della casa, una delicatissima russa imperiale, quanto basta per preannunciare la qualità della permanenza all’interno della casa del barolo. Tra una selezione di 200 esemplari, dalla carta dei vini selezioniamo il bramito del cervo, annata 2017, che ci stupisce con delle incredibile sfumature verdognole e un bouquet fine ed elegante.

Cominciamo con un buon connubio terracqueo: la carne cruda di vitello di fassone con uovo e tartufo nero estivo, e una tartare di gambero del Mediterraneo, bufala e nocciole. La delicatezza primaverile delle cromie del secondo ricorda, di nuovo, la colazione dei canottieri di Renoir.

Procediamo nel viaggio culinario all’interno della casa del barolo accogliendo parallelamente sia i sapori delle antiche radici culinarie piemontesi che le avance mosse dai piatti marittimi: scegliamo i raviolini del Plin al burro serviti su una crema di toma, e la delicatezza del mare con il filetto di rombo servito con verbena e melanzane.

Durante l’intero pasto notiamo con piacere un fatto non comune: è l’olfatto a ricevere informazioni sul piatto, prima ancora del gusto, ovviamente soddisfatto solo dopo la vista, provocando così un equilibrato e piacevole coinvolgimento dei sensi.

Mentre veniamo gentilmente consigliati nella scelta del dolce, la proprietaria ci racconta segreti e curiosità della conduzione familiare della casa del barolo e della vicina enoteca, che conta più di 2000 etichette. Insieme a un papà piemontese doc, originario di Bra, e ad una mamma pugliese astemia -ma espertissima, anzi l’esperta- di vini, i mattoni a vista delle volte a specchio ci raccontano la storia di antiche scuderie della nobiltà piemontese; già, perchè nel 1800 piazza Bodoni era un grande parco pubblico conosciuto come Giardino dei Ripari: attorno a questo spazio verde, poi divenuto nel 1835 l’odierna Piazza Bodoni, sorse il quartiere di Borgo Nuovo, costellato di sontuosi palazzi signorili destinati alla nobiltà sabauda.

Si dice infatti che ancora oggi, la prima notte di luna piena di ogni mese, si oda un sommesso sussurrare: sono i torinesi illustri ritratti nei 52 medaglioni sovrastanti i portici, come lo statista Bogino, la poetessa Diodata Saluzzo, il giurista Barbaroux e molti altri, che nella notte si parlano rimpiangendo forse i bei tempi andati (e le doppie entrate o uscite in luoghi a volte troppo frequentati).

Piacevolmente sedotti da un tortino al cioccolato fondente e salsa ai lamponi, e da un misterioso “frutti rossi, panna e meringa”, accompagniamo le ultime forchette con un passito piemontese dal colore del tramonto e dal sapore dolce e intenso.

Martina Calissano