Per sempre giovani
IL PENSIERO DI VIRGINIA
Il ritratto di Dorian Grey è un romanzo del 1890 scritto da Oscar Wilde dove il personaggio Dorian Grey, temendo la vecchiaia, vende la sua anima al diavolo pur di rimanere giovane per l’eternità.
La ricerca dell’eterna giovinezza, nella storia, ha coinvolto più mondi: da quello scientifico, al religioso, passando per quello spirituale fino a quello alchemico olistico.
In questa epoca, in cui la bellezza è il nostro lasciapassare sociale, ecco che si affaccia qualcosa di ancora più importante che è la ricerca della giovinezza.
La Medicina Rigenerativa è definita per antonomasia quella branca della medicina che parla di processi di rigenerazione delle cellule, dei tessuti e degli organi.
La Medicina Estetica in questi ultimi anni di ricerca della Medicina Rigenerativa, si è trasformata ed evoluta in Medicina Rigeneratia Estetica.
Il loro patto di alleanza è finalizzato a contrastare l’invecchiamento naturale ed irreversibile della pelle e dei volumi del viso e del corpo, e per mantenere un aspetto giovane nel tempo.
La Medicina Rigenerativa Estetica punta alla riparazione dei tessuti danneggiati o semplicemente invecchiati attraverso l’utilizzo di cellule staminali o meglio attraverso la rigenerazione delle cellule indifferenziate ricavate dal proprio sangue o dai tessuti del paziente (autologhe).
Partendo da questo punto, ci è sembrato importante rivolgerci al Dott. Massimiliano Giuliano, specialista in Medicina Estetica e Rigenerativa, con studi a Torino e Milano, e oggi punto di riferimento nell’uso di interventi di LipoStrutturazione con tessuto autologo.
Dott. Giuliano, la nostra prima domanda: per chiedere quali sono gli aspetti su cui si basa la Medicina Estetica Rigenerativa?
“Innanzitutto la Medicina Rigenerativa si avvale di prodotti naturali,cioè componenti del corpo della paziente, per ripristinare l’armonia del volto.
Invece di utilizzare filler o prodotti di sintesi riassorbibili, noi utilizziamo un mix di cellule staminali, fattori di crescita piastrinici del paziente e tessuto adiposo autologo.
Mi può riassumere le tecniche su cui si appoggia il concetto di Medicina Rigenerativa?
”Le procedure oggi più efficaci sono: in primis il PRP (Plasma Ricco di Piastrine) che è una procedura non invasiva che sfrutta la potenza di guarigione delle piastrine e del fattore di crescita del sangue; deve essere eseguita però da medici altamente specializzati e autorizzati perché sia efficace.
Abbiamo poi il PRCGF (Concentrated Growth Factors), che è un’evoluzione più concentrata del PRP, che stimola i processi riparativi delle lesioni cutanee.
Infine abbiamo gli interventi di LipoStrutturazione che si basano sul prelievo di una quantità ben definita di adipe (grasso) e il reinserimento in una differente area del corpo, che necessita di essere volumizzata (gluteo, seno, viso).
Con due effetti quindi: sia di stimolazione rigenerativa che di aumento del volume”
Per chi è indicato il Lipofilling?
“E’ adatto per aumenti di volumi moderati, non si può essere troppo magre perché serve una certa quantità di grasso localizzata da utilizzare, e, nonostante che queste tecniche di allestimento degli innesti siano raffinate ed evolute molto, si deve ricordare che una parte verrà naturalmente riassorbita dall’organismo, e quindi occorrerà attendere un mese prima di avere il risultato stabile a lungo termine.”
Come lavora la Medicina Estetica Rigenerativa?
“Per ringiovanire un volto – ci dice il Dott. Massimiliano Giuliano – non basta solo lavorare sui volumi, ma anche sulla rigenerazione dei tessuti in profondità, migliorando così il tono, la compattezza e l’idratazione della pelle, cioè generare una nuova vascolarizzazione.”
La sua metodica di LipoStrutturazione -Dott. Giuliano- mi sembra sia particolare, quasi alchemica.
“Beh, certamente perché, insieme al tessuto adiposo, che sto usando per ripristinare i volumi, vengono infiltrati derivati piastrinici, cioè molecole dei fattori di crescita contenute nelle piastrine, e soprattutto le famose cellule stromali da cui deriva il processo di autorinnovamento del tessuto.
Le cellule contenute nel grasso attivate esponenzialmente dai fattori piastrinici PRP e dalle cellule stromali, hanno come riflesso la stimolazione della vascolarizzazione e il richiamo di acqua per garantire la giusta idratazione. Talvolta intervengono in questo processo anche l’inserimento di particolari acidi ialuronici, cioè prodotti di sintesi che finalizzano maggiormente l’obiettivo da raggiungere.”
Come si preleva il grasso e in quali zone del corpo?
“In genere il prelievo viene effettuato sui fianchi, l’interno ginocchio o sull’addome. La quantità di grasso prelevata è minima 20 cc, non è invasivo e si sente solo nei giorni successivi un po’ di indolenzimento che sparisce in cinque/sei giorni.
Il grasso prelevato viene trattato meccanicamente secondo una specifica tecnica che ne preserva l’attecchimento e successivamente reintrodotto nelle aree da trattare come il viso, i solchi naso genieni e il rimodellamento dell’arco mandibolare, gli esiti cicatriziali da acne e per il corpo soprattutto i glutei.
L’intervento dura in media trenta minuti; la paziente non ha un post operatorio, può riprendere le sue attività sociali e nell’arco di un mese il risultato si stabilizza in quanto a volume, e dura circa 2-4 anni.
A tutta questa ricerca dell’antinvecchiamento tramite la rigenerazione in ogni caso la paziente dovrà associare un buon stile di vita, un controllo delle esposizioni solari ed un’ assunzione regolare di antiossidanti e nutrienti protettivi antinvecchiamento.”
Scrivetemi a tuchiediloame@gmail.com o contattaci in redazione al numero 348 544 0956 e saremo felici di aprire un contatto diretto o una chat fra me e voi.!!
Virginia Sanchesi
Dal Castello di Roddi al territorio, un calendario di eventi diffusi tra cene gourmet, scuole di cucina e degustazioni nelle Enoteche regionali
Da progetto pilota a evento consolidato e diffuso sul territorio. “Eccellenze del Piemonte in vetrina”, varato lo scorso anno dal laboratorio virtuale del “Truffle Hub” al Castello di Roddi, nell’Albese, in occasione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, torna con un ricco calendario di appuntamenti in presenza da ottobre 2021 a gennaio 2022: esperienze gourmet al Castello di Roddi, tra cene tematiche, scuola di cucina, laboratori sensoriali sul tartufo e incontri digitali sul vino. Appuntamenti del gusto sul territorio con cene a cura di importanti chef stellati e di alta cucina, dove il Tartufo Bianco d’Alba incontra le eccellenze piemontesi, cooking lessons alla scoperta di ricette e prodotti tipici. Degustazioni nelle Enoteche regionali del Piemonte per conoscere le etichette DOC e DOCG e, infine, due eventi che abbinano la classe del Tartufo Bianco d’Alba e dei grandi vini piemontesi al prodotto turistico del Golf, in due storici Golf Club del Piemonte e del Lazio.
“Eccellenze del Piemonte in vetrina” è un progetto promosso dalla Regione Piemonte, inserito anche quest’anno nella programmazione della 91a edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba e realizzato da VisitPiemonte – Regional Marketing and Promotion, l’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, le Agenzie Turistiche Locali piemontesi e le Enoteche Regionali. Obiettivo, valorizzare – a corona del Tartufo Bianco d’Alba – i diversi prodotti di eccellenza regionale, coinvolgendo gli operatori del settore e le imprese della filiera agroalimentare e vitivinicola piemontese nella promozione del patrimonio produttivo, enogastronomico e culturale regionale, che si combinerà in piatti e ricette inedite, creative ed originali, pensate per conquistare appassionati di cucina e buongustai in un susseguirsi di appuntamenti.
«Un importante progetto come “Eccellenze del Piemonte in vetrina”, giunto alla seconda edizione, si apre oggi, a pochi giorni dall’assegnazione al Piemonte del primo premio come meta enogastronomica secondo le recensioni online, confermando una vocazione senza dubbio consolidata e riconosciuta. Ancora una volta i migliori chef celebreranno un elemento dall’ineguagliabile valore come il Tartufo Bianco d’Alba accostandolo ai prodotti locali, e su tutto il territorio vi saranno spazi per conoscere i nostri grandi vini e partecipare a laboratori e analisi sensoriali. Sarà una grande festa della miglior enogastronomia piemontese, con un’inaugurazione di eccezione in uno dei golf club di maggior prestigio della nostra regione», dichiara Vittoria Poggio, Assessore alla Cultura, Turismo e Commercio della Regione Piemonte.
Si parte sabato 23 ottobre, al Golf Club Margara di Fubine Monferrato, già sede del Ladies Italian Open 2021, con una gara a coppie ed esperienze di avvicinamento al golf, abbinate a laboratori di analisi sensoriale del Tartufo Bianco d’Alba; appuntamento che si ripeterà all’Olgiata Golf Club Roma il 27 e 28 novembre. Poi, fino a dicembre, il calendario si snoderà tra gli appuntamenti al Castello di Roddi con un calendario di cene a cura di importanti chef piemontesi, che apre lunedì 25 ottobre con la chef Patrizia Grossi del ristorante La Torre di Casale Monferrato, e che diventa itinerante sul territorio con le cene nei ristoranti stellati e di alta cucina della provincia di Alessandria, Biella, Cuneo, Domodossola, Novara, del Torinese e Vercelli. Parliamo di un parterre di grandi nomi della cucina piemontese stellata, quali Giorgio Bartolucci, Christian e Manuel Costardi, Marta Grassi, Christian Milone, Sergio Vineis e altre importanti firme.
Fino a gennaio si potranno inoltre seguire corsi di cucina sul territorio e partecipare a degustazioni e cene presso le Enoteche Regionali piemontesi.
«Le attività di “Eccellenze del Piemonte in Vetrina” aggregano Regione Piemonte, VisitPiemonte, Ente Fiera Internazionale Tartufo Bianco d’Alba, le ATL piemontesi e le Enoteche Regionali nella direzione di un obiettivo comune, ovvero un importante progetto di valorizzazione regionale. Partendo dal Tartufo Bianco d’Alba e dalla sua notorietà a livello internazionale, l’evento si estende al meglio dei prodotti piemontesi delle varie realtà locali, coinvolgendo le diverse aree territoriali e i numerosi attori della filiera, dalla materia prima al prodotto finale. Un progetto ambizioso che si avvale del nostro ricco patrimonio produttivo, enogastronomico e culturale e che quest’anno coinvolge anche due prestigiosi club golfistici, in Piemonte e nel Lazio, che diventano in questo modo ambasciatori dell’intero nostro Piemonte presso un pubblico particolarmente attento e sensibile», dichiara il Presidente di VisitPiemonte, Giuseppe Carlevaris.
«Anche questa 91^ edizione della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba si intreccia, come lo scorso anno, con l’evento diffuso di “Eccellenze del Piemonte in Vetrina” e mette a disposizione di tutto il sistema Piemonte gli spazi prestigiosi del Truffle Hub allestito presso il Castello di Roddi per valorizzare gli chef e le eccellenze agroalimentari e imprenditoriali piemontesi, oltre ai grandi vini della nostra Regione. Ancora una volta un gioco di squadra prezioso, che ha visto la Regione Piemonte e VisitPiemonte, tutte le ATL e le altre realtà piemontesi collaborare in un lavoro importante di promozione della nostra enogastronomia», commenta Liliana Allena, Presidente dell’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba.
Il programma sempre aggiornato sarà disponibile su www.visitpiemonte.com
Info e prenotazioni su: www.fieradeltartufo.org
Autunno, è tempo di bagna cauda!
Esistono numerose varianti della ricetta tradizionale che prevede esclusivamente l’utilizzo di pochi ingredienti di ottima qualita’: acciughe, aglio e olio
La Bagna Cauda e’ senza dubbio uno dei pilastri della cucina piemontese, ed ha origini lontane nel tempo. E’ una ricetta semplice ricca di gusto e passione che esalta la convivialita’, un rito simbolo di amicizia ed allegria poiche’ in genere la “bagna” si consuma in compagnia. Esistono numerose varianti della ricetta tradizionale che prevede esclusivamente l’utilizzo di pochi ingredienti di ottima qualita’: acciughe, aglio e olio. Vi propongo la mia variante modernizzata per “addolcire” l’intingolo.
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Ingredienti per 4 persone:
2 teste d’aglio intere
1 etto di acciughe “rosse” di Spagna sotto sale a persona
200ml di olio evo
200ml di latte intero
200ml di panna da cucina
acqua e aceto q.b.
Verdure fresche di stagione a piacere (cardo gobbo, cavolo verza, topinambur, peperoni arrostiti, patate lesse, cipolle al forno, barbabietola ecc.)
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Dissalare velocemente le acciunghe in acqua e aceto e ridurre a filetti. Preparare l’aglio eliminando il germoglio centrale di ogni spicchio poi, affettare sottilmente. Far cuocere a fuoco lentissimo l’aglio in 100ml di latte sino a quando e’ tenerissimo, scolare il latte e ridurre in poltiglia. In una terrina di coccio (“fojot” in piemontese) versare l’olio e quando e’ caldo mettere le aggiughe e la crema di aglio, rimestare con un cucchiaio di legno sino a quando e’ tutto sciolto infine, aggiungere la panna ed il rimanente latte. La salsa e’ pronta per essere servita bollente in ciotole di terracotta singole per ogni commensale. Abbinamento perfetto con un giovane barbera vivace.
Paperita Patty
Le eccellenze enogastronomiche carmagnolesi con Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola, Cà Peperone e Made in Carmagnola
Sabato 23 ottobre 2021
Mercato Centrale Torino, Piazza della Repubblica, 25
Per salutare la 72° Fiera del Peperone di Carmagnola e dare appuntamento all’edizione 73° tra la Città di Carmagnola e il Mercato Centrale Torino e il ristorante “Scabin QB” è nato “Fuori di Peperone” un evento che vede Sabato 23 Ottobre al Mercato Centrale Torino una giornata dedicata al Peperone di Carmagnola e delle sue lavorazioni e conservati a cura di Made in Carmagnola, Società Orticola di Mutuo Soccorso S.O.M.S, il Consorzio del Peperone di Carmagnola con il costante e importante supporto di BCC di Casalgrasso e Sant’Albano Stura .
Ci sarà il mercatino dei produttori , le degustazioni, la Scuola di Cucina e Pasticceria dedicata al peperone a cura di Laboratorio Gourmet Carmagnola e dei Pasticceri e Ristoratori Carmagnolesi dove potete imparare a cucinare le vera Peperonata e a preparare dei dolci al Peperone …e poi le botteghe del Mercato Centrale Torino proporranno piatti e la Merenda Sinoira a base di peperone, per concludere con una cena speciale dalle 20.00 al ristorante “ Scabin QB”, con un menù pensato dallo Chef Stellato Davide Scabin.
La novità “Cà Peperone” , la casa delle eccellenze enogastronomiche Carmagnolesi la temporary food room da 100 mq allestita dal 2 al 5 settembre all’interno della Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola e curata dello specialista di food event Marco Fedele ha visto le realtà Enogastronomiche Carmagnolesi confrontarsi tra laboratori, talk show e cooking show con giornalisti, Maestri del Gusto di Torino e Provincia, scrittori e Chef tra i quali lo chef stellato Davide Scabin …da qui è nata l’idea di portare con la Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola il format “Cà Peperone” in Tour proponendo in varie location ed eventi il Peperone di Carmagnola e le eccellenze enogastronomiche Carmagnolesi
La 72° Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola, nonostante le note difficoltà legate all’emergenza sanitaria, si è svolta con successo dal 27 agosto al 5 settembre a Carmagnola (TO) e con le stime di 150.000 visitatori, circa 130.000 kg di peperoni venduti e 750 kg di Pane della Fiera, il pane venduto a scopo benefico. In un’area espositiva di oltre 10.000 mq, con 8 piazze dedicate di cui 6 enogastronomiche, 2500 posti a sedere e oltre 200 espositori, i visitatori hanno trovato tante proposte a cavallo tra gusto, cultura e attualità, con talk e show coking, cene di qualità, street food, concerti e spettacoli di vario genere, iniziative solidali, area bimbi, una grande rassegna commerciale e altro ancora.
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Il Mercato Centrale Torino è nato nel 2019 a Porta Palazzo, nella piazza del mercato all’aperto più grande d’Europa. Una struttura di 4.500 mq divisa su tre piani con 20 artigiani tra botteghe, il ristorante, le aule didattiche, una Scuola di Cucina e uno Spazio Fare dedicato agli eventi. Nato da un’idea di Umberto Montano, imprenditore della ristorazione, e dall’esperienza imprenditoriale del gruppo Human Company della famiglia Cardini-Vannucchi, co-fondatore e leader in Italia nel settore del turismo all’aria aperta, il progetto Mercato Centrale è partito nel 2014 a Firenze nello storico mercato di San Lorenzo ed è stato replicato nel 2016 a Roma, in Stazione Termini. Dallo scorso settembre è arrivato anche a Milano, nello storico edificio della Stazione Centrale.
Menù e informazioni della cena
“Sagra del Peperone Quadro di Carmagnola… una cena per niente piemontese”
– Cecina lucchese con insalata tiepida di peperone arrostito, cipolla al forno e salsa d’acciuga
– Spaghetti alla chitarra del QB con ragù abruzzese di peperoni e pallottine d’agnello
– Una faraona a Roma
– Mousse al cioccolato fondente cru Guanaya 72%… senza peperoni!
Costo: euro 38,00 a persona, escluso: acqua, vino, bevande e caffè.
Ristorante “Scabin QB” Mercato Centrale, Piazza della Repubblica 25 – Torino
Prenotazione obbligatoria, tavoli da 2 a 8 persone (oltre si prega concordare). Info e Prenotazioni: 3311339911
IL PROGRAMMA
Dalle 11.00
Mercatino del peperone e delle eccellenze enogastronomiche di Carmagnola, degustazioni e incontro con i produttori. Piatti A tema nelle botteghe del Mercato
Alle 16.00
Scuola di Peperone Lezione di Cucina. “Dolce un pò Salato”, piatti della tradizione a base di Peperone a cura Di ristoratori e pasticceri della Città di Carmagnola in collaborazione con “Scuola di Cucina Lorenzo De’ Medici”
*info e prenotazioni: 3494179852
Dalle 19.00
La Merenda Sinoira. Le botteghe del Mercato Centrale Torino propongono piatti e tapas al peperone.
Dalle 20.00
La Cena “Fuori di Peperone” al ristorante ” Scabin QB” e piatti e a tema nelle botteghe del Mercato Centrale.
*info e prenotazione cena Scabin QB ” : 331 133 9911
Sentori d’autunno nella cucina di Enrico Crippa
Pernice con salsa al pepe e verdure dell’orto
“Con l’arrivo dell’autunno, in Piemonte inizia la stagione più ricca, soprattutto per la cucina di Langhe e Roero, che meglio si esprime in questo periodo. La terra e la natura offrono prodotti saporiti: dalle nocciole e passando per le vigne, i funghi, le castagne e i tartufi bianchi, non dimenticando i primi formaggi d’alpeggio stagionati, per concludere con un ingrediente speciale e raro, come la selvaggina.” Enrico Crippa ci guida nei giorni autunnali evocando profumi e colori avvolgenti, che nella sua cucina si traducono in materie prime stagionali e locali sapientemente utilizzate per valorizzare ingredienti della flora e della fauna selvatica piemontese, di cui il piatto del mese, pernice con salsa al pepe e verdure dell’orto, è un’ottima sintesi.
Si rinnova ancora una volta una grande storia. La selvaggina in tavola è, infatti, una tradizione dell’Italia rurale che per secoli ha avuto i migratori come unica fonte di proteine, arrivando così a occupare pagine decisive nel ricettario della cucina; vera e propria sfida, oggi, per ogni chef, esercizio tecnico e di fantasia, poiché cuocere in maniera impeccabile una carne selvatica è tra le cose più difficili nel panorama culinario. Il risultato è talmente sorprendente da restare impresso nell’immaginario collettivo: sapori di memoria antica, che spesso esercitano un’attrazione su pubblici vari, curiosi e attenti alle sfumature locali.
Lo chef Crippa apprezza particolarmente la pernice, un tipo di selvaggina che, con la sua carne bianca e gustosa, meglio si presta per svariate preparazioni, soprattutto in abbinamento con il tartufo. Per il piatto del mese si procede pulendo la carne dalle piume e dalle interiora, la si lascia poi frollare un paio di giorni in frigorifero e successivamente si dividono le cosce dal busto. Al momento della cottura, le cosce si fanno arrostire lentamente finché non diventano morbide; il petto invece lo si cuoce sulla carcassa per mantenere le carni umide e succose. Terminata questa prima cottura, si prepara poi la salsa di accompagnamento, deglassando con il cognac la padella, si aggiunge il fondo di cottura e il pepe macinato fresco. In questa versione di inizio autunno, con il clima ancora tiepido, si abbinano verdure fresche come le carote dell’orto e un cuore di insalata.
Piazza Duomo
Dall’incontro tra la famiglia Ceretto ed Enrico Crippa, nasce nel 2005 il ristorante Piazza Duomo ad Alba, tre stelle Michelin dal 2012. Conscio fin dagli esordi della ricchezza e della varietà offerta dai prodotti locali, Crippa ha portato la sua esperienza internazionale in un territorio dalle tradizioni radicate come quello delle Langhe, proponendo sapori inusuali pur mantenendo un occhio di riguardo e di rispetto per gli ingredienti del luogo. Il filo conduttore è l’utilizzo di materie prime d’eccellenza, accuratamente selezionate nel rispetto delle stagioni e poi trasformate abilmente in opera d’arte, come solo gli chef di talento sanno fare.
Gli studenti del Corso Triennale in Fashion Design, dell’Istituto Europeo di Design di Torino, hanno realizzato il progetto di tesi OUT OF THE BOX. Distanze e riavvicinamenti: la Moda unisce! con l’intento di dimostrare come il potere della creatività sia riuscito a produrre cambiamento e rinascita, dopo un periodo in cui la “distanza” ha modificato il nostro quotidiano, rendendolo “straordinario”.

“Oggi, più che mai, gli studenti posseggono la capacità e la versatilità nel definire nuovi linguaggi di comunicazione – dichiara Paola Zini, Direttore IED Torino. A loro è dedicata tutta la nostra curiosità verso le chiavi di lettura che trovano per interpretare la coesistenza del reale con il virtuale, ad esempio, declinando nuove soluzioni per riappropriarsi degli spazi e del tempo perduti”.
La scelta di una supervisione virtuale e di collegamenti da remoto durante alcune fasi di progettazione, già collaudata dagli studenti dei precedenti progetti di tesi, ha dato vita ad un linguaggio digitale in costante fase di innovazione, i cui risultati sono efficacemente documentati attraverso il video show OUT OF THE BOX. Distanze e riavvicinamenti: la Moda unisce!
Il video presenta la collezione di 25 outfit uomo/donna e racconta un nuovo modo di vivere lo spazio e la distanza, attraverso nuove regole prossemiche, frutto di una combinazione tra gestualità tradizionali, tramandate di relazione in relazione, e un nuovo codice comunicativo, più virtuale, sempre più adottato dalla società contemporanea.
Realizzato dalla sapiente creatività dello studio torinese PEPE Fotografia, il video show propone un linguaggio estetico capace di assottigliare il confine tra reale e virtuale, fino a farlo diventare parte integrante della comunicazione del futuro.
Attraverso il confronto costante con i docenti e la Coordinatrice del Corso Alessandra Montanaro, i giovani designer hanno utilizzato del software CLO3D, strumento innovativo nella prototipazione virtuale che rappresenta il futuro in ambito moda, inserito nei programmi didattici già nel 2016 da IED Torino e hanno, poi, partecipato attivamente alla riproduzione dei capi della propria collezione, selezionati e confezionati con l’aiuto di Ilaria Turchetti, assistente del laboratorio di sartoria, e da Gianpiero Capitani, modellista sarto, con i tessuti messi a disposizione dalle aziende partner.
I progetti sono stati realizzati da: Anselmi Alice, Arice Giorgia, Baccoli Tamara, Barisone Arianna, Bergadano Beatrice, Bilancieri Damaride, Bonino Camilla, Bragagnolo Silvia, Cambellotti Gaia, Caranzano Francesca, Cavagna Alessandra, Chiesa Alessia, Corvaglia Alessio, De Simone Andrea, Drigo Giorgia, Foco Maria, Foti Giulia, Franzoi Aurora, Fulgori Arianna, Giacomiti Lorenzo, Maiolo Alice, Migliore Veronica, Nicastro Alice, Oberto Maria, Paparusso Ilaria, Pezzotta Francesco, Richieri Arianna, Santelia Alessia, Scuderi Valentino, Spaltini Zoe, Usai Giulia, diplomati del corso Triennale in Fashion Design a.a. 2020/21 IED Torino.Sponsor tecnici: Beste, Eusebio, Labeltex, Lamintess, Limonta, Framis, Majatai, Nyguard
Video e Foto: PEPE Fotografia
Da oggi il cioccolato monorigine torinese Davide Appendino è certificato Bio, vale a dire che si avvale della certificazione di produzione biologica.
Si tratta di un ulteriore passo in avanti verso la definizione di un prodotto di eccellenza, unico e rappresentativo nell’ambito della cioccolateria artigianale.
“Questo riconoscimento – spiega Davide Appendino – rappresenta il punto di approdo di un percorso iniziato alcuni mesi fa, volto al desiderio di continuare a migliorarsi, sempre lavorando all’insegna della qualità”.
Da oggi in poi una parte delle tavolette e dei gianduiotti, entrambi monorigine, di Davide Appendino si avvarrà dell’importante marchio Bio, che attesta l’utilizzo esclusivo di prodotti provenienti da lavorazioni biologiche.
Davide Appendino ha aperto una nuova bottega in via Cavour 13, a Torino, con lo stesso spirito e assortimento di prodotti che ha caratterizzato il marchio.
La famiglia di Davide Appendino è una famiglia di pasticceri e lui è cresciuto nella storica pasticceria dell’Agnese di Borgo Vittoria, dove l’attività dolciaria prese avvio nel 1946. Fu qui che nacque la sua passione per il cioccolato e la sua curiosità per il prodotto, che ho ha condotto a dedicarsi, dal 2020, al mondo del cacao, nel suo laboratorio di Borgo Vittoria. Entusiasmante è poi stata la sua esperienza a ExpoMilano nel 2015, in cui egli ha partecipato come unico artigiano torinese nel cluster cacao&cioccolato.
La massima espressione del percorso da lui compiuto sono state le barrette monorigine, che rappresentano un viaggio sensoriale nei principali Paesi produttori di cacao, la Repubblica Dominicana, l’Ecuador, la Bolivia, il Madagascar, che costituiscono il 75% del cacao selezionato nelle migliori regioni di ciascun Paese. Davide Appendino soddisfa anche chi preferisce il gusto del cioccolato al latte, con l’introduzione di una tavola con 30% di cacao del Venezuela. A questi si aggiungono i gianduiotti, realizzati nella variante più tradizionale e in quella che segue la filosofia di Davide Appendino, monorigine.
Mara Martellotta
Grandi maestri pizzaioli e giovani artigiani insieme per far conoscere tutte le facce della pizza
Dal 18 al 24 ottobre Eataly ospita la Settimana della Pizza, un evento che nasce per celebrare un piatto culto della nostra tradizione culinaria. Durante questa settimana sarà possibile fare un viaggio tra i sapori e le varietà delle molteplici forme che la pizza può assumere: alla pala, al padellino, sottile, napoletana e tante altre declinazioni regionali, tra tradizione e innovazione.
Ospiti d’eccezione rinomati pizzaioli da tutta Italia, tutti presenti nella Guida Pizzerie d’Italia 2022 del Gambero Rosso. Si incomincia lunedì sera con Il Corsiero, che da 15 anni propone a Santa Vittoria d’Alba (CN) la vera pizza napoletana. La sera successiva ci saranno i fratelli Pozzo, Daniele e Giulia, di Pizzeria P a Lissone (MB). E poi Masardona, direttamente da Napoli, il Pizzificio 3 Voglie da Battipaglia e Framento di Cagliari. Un giro d’Italia, tra gusti e sapori, ogni sera diverso in pizzeria a Eataly Lingotto.
La Settimana della pizza sarà anche l’occasione per degustare ricette insolite e proposte d’autore, scoprire nuove tendenze e scelte sugli ingredienti che caratterizzeranno il futuro della pizza. Proprio questi argomenti saranno al centro dell’attenzione della presentazione della Guida Pizzerie d’Italia 2022 edita dal Gambero Rosso e presentata eccezionalmente a Eataly Torino mercoledì 20 ottobre alle ore 18.30, in compagnia delle curatrici e di alcuni Maestri Pizzaioli. Evento a ingresso libero ma su prenotazione: www.torino.eataly.it
Non mancheranno laboratori didattici dedicati alla ricetta della pizza perfetta e a come realizzare in casa un impasto leggero. A condurli i Maestri Pizzaioli di Eataly, tra i quali Francesco Pompilio. Appuntamento martedì 19 ottobre con “I segreti della pizza alla pala” e venerdì 22 con “La pizza di Eataly”, sempre alle ore 18. Per prenotazioni www.torino.eataly.it
Infine tutti i giorni solo dal 18 al 24 ottobre ci saranno proposte speciali nei Ristoranti, in Panetteria e anche in Pasticceria: dal calzoncino fritto farcito ai panzerotti, alla pizza al padellino, e poi la farinata con gorgonzola e spianata, i salatini e molte altre golosità a tema.
Le serate in Pizzeria con i maestri pizzaioli della Guida Gambero Rosso
– Mercoledì 20 ottobre: Salvatore Piccirillo, Masardona (NA), 3 spicchi
– Giovedì 21 ottobre: Valentino Tafuri, 3 Voglie (SA), 2 spicchi
– Venerdì 22 ottobre: Francesco Pompilio, Eataly, 2 spicchi
– Sabato 23 ottobre: Patrik Lisa e Francesco Pompilio, Eataly, 2 spicchi
– Domenica 24 ottobre: Pierluigi Fais, Framento (CA), 3 spicchi
La nuova alchimia del bere e del cibo sostenibile
IL PENSIERO DI VIRGINIA
Dall’ ultima edizione del Festival del Giornalismo Alimentare di Torino, una nuova parola gira ormai sui giornali e sulla bocca di molti: la MIXOLOGY.
La mixology è l’arte del bere miscelato alla ricerca dello studio della storia, dei prodotti particolari e inusuali, usando tecniche d’avanguardia.
Ogni cocktail racconta una storia, si fa portavoce di un racconto e chi li crea è l’alchimista che cerca il connubio perfetto che rende unico ogni drink, fuori finalmente dalle mode comuni come la febbre da Gin Tonic, l’estate del Moscow Mule o l’espansione inarrestabile dello Spritz.
Oggi molti giovani si rendono portavoce di una ricerca esasperata della qualità, partendo dalla materia prima, dal suo studio, e dalla riscoperta di elementi che portano alla valorizzazione dell’ ambiente e del territorio.
Chi vuole avere esperienze di mixology e di grande cibo può nel quartiere San Salvario, chiamato in gergo Sansa, scoprire molte tappe interessanti, nei quali vale la pena di sostare.
Io mi sono fermata da Alessio Ventimiglia, giovane imprenditore, che ha creduto già da qualche anno nella ricerca del bere e del cibo super ricercato, creando un laboratorio unico di mixology e unendolo ad una comunione gustativa con il cibo d’eccellenza.
Alessio ha chiamato la sua idea imprenditoriale Insomnia, e si è circondato nel suo percorso di crescita di giovani come lui, che studiano e si applicano alla grande ricerca di prodotti che rispettino il territorio e l’ambiente.
Li ho conosciuti una sera dove ho partecipato ad una cena inclusa in un format chiamato “ APERIGUSTAMI”, che dà la possibilità a tutti di essere protagonisti di una vera e propria esperienza culinaria, abbinata alla grande arte della mixology o dei vini naturali di grande cantine. Ed è stato così.
Alessio e il suo staff sono in continuo progredire: non smettono mai di studiare, di sperimentare nuove tecniche e di ricercare prodotti, profumi ed essenze che fanno parte dell’ esplorazione del territorio, e investono per questo tempo e denaro per accrescere la loro esperienza.
Il suo Chef Ivan Bakovic è un giovane, classe 1990, scappato dalla guerra della ex Jugoslavia, che nell’intraprendere il mestiere di cuoco, ha trovato la sua definizione. Ivan non ama definirsi chef, ma un cuoco con grande amore della cucina.
Il Barman Omar Pavone è un veterano dell’arte della mixology, girovago tra Londra, Milano e Torino e la sua esperienza oggi arricchisce il locale e le sue sperimentazioni.
La morale di tutto è che oggi esistono giovani under 35 pieni di idee innovative ed intraprendenti, che si mettono in discussione, che studiano e rischiano per percorrere le loro passioni, e su queste lavorano a 360° perché si concretizzino in realtà.
Scrivetemi a tuchiediloame@gmail.com o contattaci in redazione al numero 348 544 0956 e saremo felici di aprire un contatto diretto o una chat fra me e voi.!!
Virginia Sanchesi