Qual è il miglior gelato di Torino?
Il gelato va di moda anche sotto la Mole. Tante le proposte golose e di qualità: eccone alcune, ma segnalateci anche le vostre preferite!
Ma le botteghe del gusto dei gelatai torinesi sono ancora molte. Segnalateci il vostro gelato preferito!
Eataly, metti una sera a cena in terrazza
A cena con Magazzino 52 e con il pescatore Nando Fiorentini
Anche a luglio proseguono le serate all’aperto nella accogliente Terrazza di Sala dei Duecento, al primo piano di Eataly Lingotto, per godere dei piaceri della tavola in totale sicurezza. Appuntamenti speciali dedicati al buon mangiare ma anche al buon bere, con ospiti d’eccezione.
Martedì 7 luglio alle ore 20 sarà in cucina Dario Rista, lo chef di Magazzino 52, locale unico a Torino dove s’incontrano Vini & Pietanze. La cucina classica mediterranea è ispirata dalle proposte dei mercati locali e la selezione della Cantina conta circa 1000 etichette, con più di 100 champagne. Nato come “vineria e cucina” dalla collaborazione dei fratelli Diego e Dario Rista e Graziano Cipriano, fin da subito si contraddistingue per avere una marcia in più, tanto da essere segnalato dalla Guida dell’Espresso. Nel 2017 il magazine americano Wine Spectator lo indica come Enotavola torinese tra le migliori in cui concedersi un calice di vino. È allora chiaro che la serata a Eataly Lingotto sarà imperdibile: i piatti unici realizzati da chef Rista (alcuni esempi? Polpo al pimenton, humus di ceci, yogurt greco e cipolla rossa marinata, o ancora Mescafrancesca con vongole veraci, patate, peperoncino e prezzemolo…) saranno perfettamente abbinati agli Champagne biodinamici di André Heucq, grande interprete di Pinot Meunier nella Valée de la Marne. (€ 70 menu completo a persona).
Mercoledì 15 luglio arriva il mare direttamente in Terrazza, con il primo dei due appuntamenti con Nando Fiorentini, l’esperto selezionatore della Pescheria di Eataly nonché ex pescatore dell’Argentario. Sarà una cena a base di Crudo e Bollicine, accoppiata perfetta: il pesce sostenibile e del Mediterraneo sarà proposto in abbinamento alle migliori etichette selezionate dalla Cantina di Eataly (€ 70 menu completo a persona).
Il secondo appuntamento, mercoledì 22 luglio, sarà invece dedicato ad un classico, Paella e Sangria, riproposta però in una versione all’italiana: riso Vialone Nano, pesce solamente del Mediterraneo, zafferano sardo, peperoni di Carmagnola, piselli freschi. Le migliori materie prime, trattate con rispetto e consapevolezza, al servizio di una ricetta della tradizione. (€ 45 a persona)
Tutti gli appuntamenti sono su prenotazione su www.eataly.it
Un e-book gratuito per riprendere a viaggiare
“Viaggi, Estate, Covid”. L’idea è degli alpignanesi Andrea Dattoli e Tiziano Salerno
Ben 158 pagine di idee di viaggio. Una guida assolutamente gratuita per tornare a viaggiare, dopo la ferma doverosamente imposta dall’emergenza sanitaria. Tanti itinerari, fra Mediterraneo, Medio Oriente o siti Unesco italiani. Dai luoghi dove dormire sotto le stelle ai deserti dove ritrovare l’anima dopo la pandemia, dai posti più sconosciuti e selvaggi alle proposte fly and drive che evitano qualsiasi rischio, fino ai consigli mirati – prima di prendere un aereo, muoversi in treno, andare al ristorante – e al prontuario, con dalla A alla Z tutte le info per poter partire in sicurezza in quest’estate di rinascita: “Viaggi, Estate, Covid” è tutto questo, un e-book di grande interesse e utilità per quanti volessero, nei prossimi mesi, riprendere dimistichezza e confidenza con il verbo “viaggiare”.
L’idea è di Andrea Dattoli e Tiziano Salerno, 35enni, originari di Alpignano (oggi residenti fra la provincia torinese e Atene) e fondatori nel 2014 di “Arché Travel”, tour operator vincitore del Premio Turismo Cultura nel 2015, che ha sempre affiancato, all’impegno nella creazione e organizzazione di viaggi, la mission dell’informazione. Contenuti e pillole su paesi lontani, cucina e acquisti da fare, forniti attraverso articoli e il canale “Spotify”, che ora trovano forma in questa guida, scaricabile gratuitamente al link https://www.archetravel.com/guida-viaggi-estate-covid/. “Il viaggio – sostengono Dattoli e Salerno – inizia sempre prima del viaggio. Fermarsi ha insegnato agli italiani il valore di informarsi. Il viaggio è sempre stato ricerca personale: oggi diventa anche ricerca e riscoperta che si fa anche prima di preparare il bagaglio”.
La guida molto moderna ed unica, in quanto interattiva, si presenta come un manuale, da scaricare su pc o tablet, nel segno dell’ecosostenibilità. Ogni meta è dotata di “QR code” che permette di approfondire la destinazione con video, interviste Spotify, approfondimenti.
Dentro, accanto alle idee e agli itinerari più “tranquilli”, anche quelli più curiosi e suggestivi: dalla notte da passare nel cortile di Uzum Kilise, un monastero bizantino in Turchia, al viaggio a Creta da fare in auto, tra spiagge e siti archeologici o alla crociera in caicco nel Golfo di Gokova, visitando baie nascoste e non frequentate, vivendo la vita a bordo della barca in totale privacy con la famiglia o gli amici e un equipaggio esperto a disposizione. In Italia? Si può andare al Lago di Braies, nell’omonima valle delle Alpi Pusteresi o, per una vacanza molto wild, tra fitte foreste e vaste praterie, nel Parco Nazionale della Sila, assaporando il panorama e i profumi di faggeti e boschi considerati i più antichi d’Italia.
Tra le migliori spiagge italiane il libro consiglia Cala Goloritzè, in Sardegna, incastonata in una suggestiva baia ed immersa nella natura selvaggia, con un mare caraibico e fondali spettacolari. E’ perfetta post pandemia perché raggiungibile a piedi con un sentiero panoramico o in barca.
Il viaggio tocca poi i borghi italiani, con una tappa da non perdere in Basilicata, a Craco, vera e propria città fantasma. Il borgo fu infatti abbandonato nel 1963 a causa di una frana e oggi ha un aspetto spettrale, tanto da aver ispirato numerosi registi.
Il libro, scaricabile fino al 30 luglio, “vuole spingere a una nuova educazione del turismo; più viaggiatori, scopritori, che non turisti”, sottolineano i due autori.
g. m.
Torino è sempre stata una città molto attenta ai piaceri della vita: si mangia e si beve bene e c’è una grande attenzione per le materie prime. E per quanto riguarda il bere, i torinesi si sono sempre lanciati in sperimentazioni, basti pensare al Vermouth, nato in un una bottega della città o all’amaro San Simone. Ma c’è un altro drink che si è rapidamente guadagnato la fama in Italia e non solo, basti pensare al servizio che la BBC gli ha dedicato nella sezione “travel” qualche anno fa: il Tamango.
Cos’è il Tamango
I più esperti della città e della sua cultura lo conosceranno di sicuro: il tamango è un cocktail leggendario di Torino, un infuso di un particolare tipo di erbe che, secondo le storie che circolano nella movida torinese, avrebbe anche proprietà allucinogene. È infatti conosciuta come la bevanda alcolica che provoca allucinazioni, e lo stesso articolo della BBC ne parla come della “risposta italiana all’assenzio”.
Gli ingredienti “allucinogeni”? Sono africani
Il popolare drink è un mix di alcol e con un’infusione di piante e radici, che in diverse culture venivano mescolate nelle bevande per ravvivare matrimoni, funerali e altri eventi. Il colorito del Tamango, di un rosato tendente al fucsia, viene dalle foglie di Hibiscus, pianta che provocherebbe un senso di euforia. Naturalmente, l’effetto è soggettivo. Certo è che è un super alcolico e ha una gradazione altissima – tra i 70 e gli 80 gradi. In molti credono sia a base di tamarindo, mango e alcol puro, oltre a piante e radici africane. Ma a parte qualche indiscrezione, gli ingredienti del Tamango rimangono un mistero: e forse questo contribuisce ad accrescerne la popolarità.
Perché si chiama Tamango?
Il nome di questo affascinante drink non è casuale: il nome deriva da un personaggio nato dalla penna di Prosper Mérimée, uno scrittore, storico e archeologo francese del XIX secolo. Tamango è un guerriero senegalese dalla forza straordinaria, amante delle armi e dell’alcol. Che pur di non rinunciare all’alcol, arrivò persino a barattare sua moglie!
La cucina di Randazzo. Tartufi al tiramisù
Terminata la fase “Coscienza a posto” ritorniamo alle piccole gioie della cucina.
Oggi Tartufi al Tiramisù
Per 30 tartufi
200 gr mascarpone
60 gr di caffè
120 gr di savoiardi
30 gr zucchero velo
25 gr Cacao Amaro.
… continua a leggere:
Finalmente… Go Wine!
Dal 29 giugno al 16 luglio un calendario di appuntamenti in sicurezza, IL PIACERE DEL REINCONTRO. I soci Go Wine si incontrano nelle varie delegazioni in Italia all’insegna della piacevolezza e della degustazione
Tema: i vitigni autoctoni, ripartendo dal racconto di tanti territori italiani e unendosi idealmente a tanti viticoltori
Riprendiamo da dove eravamo rimasti… Finalmente…Go Wine! – E’ il motivo che riunirà con una serie di eventi tutte le delegazioni Go Wine in Italia nel periodo dal 29 giugno al 16 luglio.
Se il vino è piacere e convivialità, se il momento della degustazione sa unire alla conoscenza il tema dell’incontro con le persone, allora tutto questo è molto mancato nel lungo periodo del lockdown e nelle settimane ancora successive.
Ora, sempre con attenzione alle disposizioni di legge e alla sicurezza delle persone, Go Wine, associazione nazionale che promuove la cultura del vino e l’enoturismo, lancia un primo messaggio per riunire i suoi soci e farlo nelle varie sedi in Italia.
“Grazie alla disponibilità dei vari delegati, abbiamo coordinato un programma di incontri che toccherà tante sedi – dicono da Go Wine. In ciascuna sede si organizzeranno momenti di degustazione, seguendo le disposizioni previste: tavoli da 4 posti con il dovuto distanziamento, presenza di igienizzanti per le mani, le coppie che partecipano avranno un loro singolo tavolo. Con la possibilità di formare gruppi di amici a tavola, sempre con il distanziamento previsto”.
Una sorta di file rouge che legherà tutti i soci Go Wine con una speciale attenzione alla viticoltura italiana, colpita anch’essa dal Covid e che resta in assoluto uno dei migliori volti del made in Italy.
“Anche nei momenti di crisi e difficoltà – proseguono da Go Wine – emerge il valore che ha raggiunto la viticoltura in Italia. Grazie alla straordinaria capacità di tanti viticoltori di esprimere non solo vini di qualità, ma di saper raccontare attraverso un vino una terra, un luogo di cultura, un’emozione che genera quel rapporto di identità/tipicità che è alla base dell’enoturismo e che caratterizza molte iniziative dell’associazione Go Wine”.
Con questo intendimento il tema del calendario di incontri sarà legato ai vitigni autoctoni: in ogni sede la degustazione racconterà vini e storie di uomini e donne del vino. Invitando soci e ospiti a ideali percorsi, in attesa che gradualmente la ripresa delle normali attività possa riportarci a camminare l’Italia del vino.
Per informazioni:
Associazione Go Wine tel. 0173 364631 stampa.eventi@gowinet.it – www.gowinet.it
Ecco il calendario degli appuntamenti:
Lunedì 29 giugno
Torino – Little (vin) Italy, enogiro d’Italia, prima tappa, enoteca Bicchierdivino
Mercoledì 1 luglio
Genova – Itinerario lungo l’Italia con 8 vini autoctoni – Tuna Food & Wine
Giovedì 2 luglio
Alba(Treiso)- La Ciau del Tornavento e i volti del nebbiolo – Rist. La Ciau del Tornavento
Venerdì 3 luglio
Savona – Degustazione di 5 vini autoctoni – sms Fornaci Giardino Serenella
Sabato 4 luglio
Livorno – Go Wine in cantina: la Tenuta del Buonamico e la doc Montecarlo
Domenica 5 luglio
Mugello – Go Wine in cantina: la Fattoria Santo Stefano e il Chianti
Martedì 7 luglio
Bologna – Itinerario lungo l’Italia con 8 vini autoctoni – Ristorante Acqua Pazza
Mercoledì 8 luglio: 3 appuntamenti!
Como – Degustazione di 6 vini autoctoni – Vittoria Cafe&Bistrot
Milano – Itinerario lungo l’Italia con 8 vini autoctoni– Enoteca Il Cinghiale Rosso
Reggio E./Parma: Vini che valgono il viaggio – Ristorante I Du Matt, Parma
Venerdì 10 luglio
L’Aquila – Degustazione di 6 vini autoctoni – Ristorante Voglia di Pizza
Sabato 12 luglio
Cagliari – Vini che valgono il viaggio – Brebus Bakery
Lunedì 13 luglio
Torino – Little (vin) Italy, enogiro d’Italia, seconda tappa, enoteca Bicchierdivino
Martedì 14 luglio
Roma – Itinerario lungo l’Italia con 8 vini autoctoni – Ristorante Ripa12 (Trastevere)
Giovedì 16 luglio
Salerno – Percorsi autoctoni: 3 vini 3 racconti – Hotel dei Principati, Baronissi
Una sorta di fil rouge legato al piacere del reincontro, dello stare insieme,
di riprendere le degustazioni come occasione di piacevolezza e conoscenza di tanti vini.
Per informazioni:
Associazione Go Wine tel. 0173 364631 stampa.eventi@gowinet.it – www.gowinet.it
Domenica 28 giugno, dalle 9 alle 19, un’edizione di Flor in formato “ristretto” colorerà Piazza Vittorio Veneto a Torino con vivaisti e piccoli produttori “naturali”.
#difenderelabellezza, continuando a raccontare emozioni e a mostrare le ricchezze naturali del nostro pianeta a un pubblico sempre più attento e coinvolto. Dopo l’annullamento dell’edizione dello scorso maggio a causa di Covid19, Flor torna in piazza per una versione “ridotta” dal nome “Agriflor”.
L’appuntamento è per domenica 28 giugno, dalle 9 alle 19, con una trentina dei migliori vivaisti piemontesi e con alcuni produttori agricoli in Piazza Vittorio Veneto a Torino. Una sede temporaneamente diversa dalla storica Via Carlo Alberto, perché garantisce più spazio in un’ottica di distanziamento.
Sarà l’occasione, nel rispetto di tutte le restrizioni imposte dalle istituzioni, per godersi dal vivo i profumi e i colori della natura e per rivivere, anche se in modalità necessariamente più prudente, tutte le emozioni che da sempre Flor regala agli appassionati. Un vero e proprio tuffo nel verde, dalle rose e le ortensie alle erbacee, dalle orchidee alle piante aromatiche, dalle rampicanti alle piante grasse. E, ancora, piccoli produttori con le loro eccellenze “naturali”, come il miele, i liquori, le erbe aromatiche, le marmellate e il pane.
Saranno inoltre presenti i punti raccolta per tutti coloro che volessero ritirare fisicamente le piante acquistate on line attraverso la piattaforma eflor.
L’appuntamento di AgriFlor diventerà mensile, ogni quarta domenica del mese. Un piccola finestra green in attesa dell’edizione “completa” di Flor Ottobre (che restrizioni permettendo tornerà nei luoghi storici di Flor) ancora più ricca di sorprese rispetto al passato.
AgriFlor è organizzato da Società Orticola del Piemonte in collaborazione con Rinascente, partner dell’iniziativa. Il nuovissimo Store in via Lagrange, inaugurato lo scorso ottobre, ospiterà iniziative e talk (a inviti) all’interno dell’Exhibition Area al piano -1, visitabile dal pubblico e già allestita a tema Design&Green con installazioni, prodotti di design, assortimento food e un’incredibile varietà di fiori e piante. David Zonta, floral designer e curatore della rubrica de La Stampa “Stropicciato come un papavero”, proporrà un viaggio – “Dai giardini alla scrittura, visioni e racconti di un floral designer senza confini” – attraverso l’evoluzione personale e professionale dell’autore di questo talk: la necessità di svolta e cambiamento che la vita e il pianeta richiedono. “Tavolozza fiorita o mise en place?! Fragranze, colori e pillole di galateo per una tavola d’estate”: tra nozioni di mise en place e bon ton, Camilla Simmi (Simmi floral & event design) illustrerà come realizzare un centrotavola floreale scenografico ma facile da fare. Rinascente sarà anche presente in Piazza Vittorio con un suo spazio all’interno del quale scoprire le novità in calendario.
In questi giorni, inoltre, FLOR ha messo online eflor (www.eflor.it) , la prima piattaforma floreale italiana che mette in contatto tutti gli appassionati del verde, che solitamente affollano le vie del centro torinese durante le manifestazioni di Flor, con gli esperti del settore e i florovivaisti.
Circa 30 vivaisti selezionati in tutta Italia, un archivio di migliaia di piante, da quelle conosciute dal vasto pubblico a quelle più particolari e originali.
Un luogo di incontro virtuale dove sarà possibile “visitare” i vivai, ammirare le foto delle piante, conoscere tutte le loro caratteristiche, scambiarsi opinioni “green”, chiedere suggerimenti e, naturalmente, acquistare fiori di ogni tipo ma anche oggettistica per il giardinaggio, libri, sementi e prodotti naturali, decorazioni per la casa e il giardino.
Eflor nasce, innanzitutto, dal desiderio di continuare a parlare e vivere i fiori, perché la natura non si ferma e così anche la passione nei suoi confronti. In un periodo critico per il nostro Paese, dovuto a covid19 e alle correlate restrizioni, c’è bisogno più che mai di godersi la bellezza che soltanto i colori e le armonie delle piante possono offrire.
Vuole anche essere uno strumento di aiuto per tutti i florovivaisti, settore particolarmente colpito dalla crisi, perché offre loro una vetrina importante e nuove occasioni per farsi conoscere a un più ampio pubblico, oltre che un ulteriore importante canale di vendita attraverso l’e-commerce. Ogni vivaista ha, infatti, uno spazio riservato all’interno del quale potersi presentare, raccontare la propria storia, descrivere e mostrare le proprie eccellenze.
Ma eflor è anche un importante luogo di cultura del verde. Navigando al suo interno sarà, infatti, possibile curiosare tra le numerose tipologie di piante, approfondirne le differenti proprietà e caratteristiche scientifiche, saperne di più grazie a delle utilissime “istruzioni per l’uso” e scegliere le tipologie più adatte da acquistare in base alle proprie esigenze e ai desideri. La piattaforma è semplice da navigare. L’utente può scegliere dove dirigersi, iniziando la ricerca, per esempio, dal tipo di pianta, o dalla sua “famiglia” o, ancora, dal vivaio stesso. Ha l’opportunità di esaminare con attenzione tutte le specie a cui è interessato consultando le foto e la scheda tecnica e quindi acquistarle con un semplice click grazie al canale e-commerce e al servizio di delivery che gliele consegnerà direttamente a casa.
Può,inoltre, chiedere consigli: inviando una mail, compilando uno specifico form oppure dialogando attraverso una chatbox con gli esperti di Flor o direttamente con il vivaista desiderato. Nei prossimi mesi la piattaforma sarà ulteriormente implementata con l’aggiunta di nuovi vivaisti, nuove piante e nuovi interessanti servizi. Spiega Giustino Ballato, organizzatore di Flor e presidente di Società Orticola Piemonte: “Credo che questo periodo di emergenza ci abbia insegnato che il nostro giardino è il mondo intero e che ognuno di noi è responsabile del pianeta in cui vive. Per questo sono felice di aver creato e-flor e di poter lanciare queste domeniche mensili di Agriflor. In attesa di poter tornare ai nostri soliti bagni di folla e alle nostre magnifiche abitudini, credo che la piattaforma sia un’ottima occasione per tutti. Per i nostri appassionati che potranno continuare a immergersi, anche se solo virtualmente, nel mondo delle piante come li abbiamo sempre abituati. Per i vivaisti che usufruiranno di una vetrina di prim’ordine per raccontarsi e mostrare le proprie eccellenze. È stato un lavoro lungo e difficile che ci ha impegnati per mesi. Ma il risultato finale è qualcosa che va oltre la semplice esposizione e vendita. È un modo per far cultura del verde, per raccontare il mondo delle piante in tutte le loro sfaccettature, per insegnare a rispettarle e ad accudirle nel modo migliore. Anche quando torneremo alla normalità eflor continuerà ad esistere, ampliando ulteriormente la propria platea di vivaisti e di proposte floreali e con nuovi interessanti servizi per tutti”.
Vintage 1997, viaggio nel gusto nel cuore di Torino
ALIMENTAZIONE A PORTATA / In piazza Solferino, nel centro di Torino, spicca per eleganza e un buon gusto che richiama i tempi andati il ristorante stellato Vintage1997.
Aperto in orario 12.30-14.30 e 18.00-23.00 eccetto sabato a pranzo e domenica, propone soluzioni differenti per ogni esigenza. Durante la pausa pranzo potete godere di un piacevole break in compagnia dei colleghi, ad un prezzo contenuto di 24€, scegliendo fra tre menù differenti: di carne, di pesce e vegetariano o senza glutine. In alternativa sono sempre presenti i menù completi, proposti tipicamente a cena. Se invece amate la vita serale, potete optare per una ricercata merenda sinoira, dalle 18.00 alle 20.00, innaffiata da dell’ottimo vino al calice, alla bottiglia o alla “damigiana”, per un costo di 20€.
Noi abbiamo scelto di lasciarci coccolare dal punto di vista enogastronomico a 360°, optando per la soluzione più tradizionale: la cena.
Quattro sono i menù degustazione presenti. Noi ci siamo lasciati conquistare dagli squisiti piatti alla carta. Gli amuse bouche, fra i quali spicca per originalità il Gianduiotto salato alle arachidi, introducono le prime portate della cena: il Crudo di Pesce del “Vintage1997” e l’Insalata calda di gamberi e calamari, su salsa di tonno e carciofini, rughetta e scorza di limone. Menzione speciale per il Crudo, un tripudio di colori e sapori e una gioia per il palato, oltre che per gli occhi.
La nostra avventura enogastronomica prosegue con il Risotto con spinacini, curcuma e riccioli di fegato grasso, accostamento inusuale e indubbiamente
ben riuscito. Siamo stati accompagnati per tutta la cena dall’ottimo Rosé Brut Champagne (Dany Fèvre), che ha ceduto il posto al Passito di Pantelleria (Cantine Pellegrino) e al Barolo chinato (Fratelli Alessandria) al momento del dessert.
In chiusura abbiamo scelto i Sorbetti di frutta fresca prodotti al momento, freschi e dissetanti, e il Tortino al cioccolato Sur del Lago 72% con sorbetto di lamponi.
Un’esperienza sicuramente piacevole per il palato, in cui siamo stati guidati dalla gentilezza e dall’esperienza del padrone di casa, il Signor Umberto.
Tips della Dietista
Per non rinunciare alla convivialità, al piacere di un’esperienza enogastronomica di alto livello, ma nemmeno alle regole del dolce mangiar sano vi consiglio, per un pasto equilibrato:
Il Crudo di Pesce del “Vintage1997”
Il Risotto con gamberi e carpaccio di gamberi rossi
Se non potete rinunciare a concludere con una nota di dolcezza, optate per i Sorbetti di frutta fresca prodotti al momento. E ricordatevi di abbondare con la porzione di verdura al prossimo pasto!
Vittoria Roscigno
Vittoria Roscigno, classe 1995, laureata con lode in Dietistica presso l’Università degli studi di Torino e con il massimo dei voti nella Magistrale in Scienze dell’Alimentazione presso l’Università degli studi di Firenze. Ha conseguito i titoli di “Esperta in nutrizione sportiva” e “Nutrition expert” mediante due corsi annuali e sta attualmente frequentando un Master di II livello in Dietetica e Nutrizione Clinica presso l’Università degli studi di Pavia. Lavora in qualità di dietista presso le strutture Humanitas Gradenigo e Humanitas Cellini, oltre a svolgere attività di libera professione a Torino e Rivara.
“Che la scienza e la buona forchetta siano sempre con te”.
Sito: vittoriaroscigno.it
Instagram: @dietistavittoriaroscigno
Firmata dallo chef stellato calabrese Luca Abbruzzino. Dal 1° giugno tutti i 12 i locali dell’insegna hanno riaperto le porte. Fra le nuove pizze del menu primavera/estate la pizza ispirata alla Calabria: un inno all’artigianalità del sud
Dal 18 maggio al 1° giugno tutti i 12 locali di Berberè, l’insegna di pizzerie creata dai fratelli Aloe, si sono riattivati riaprendo le porte alla propria clientela. Dove possibile è stato ampliato il dehor esterno mentre all’interno i locali sono stati predisposti per il rispetto delle distanze di sicurezza. Lo staff è pronto ad accogliere la clientela con l’applicazione di tutte le norme di sanificazioni vigenti.
Come ad ogni cambio di stagione è disponibile un nuovo menu primavera/estate, all’insegna della qualità. Accanto alle pizze classiche troviamo quelle con prodotti di stagione come la Zucchine con zucchine al forno, feta, olive nere, pomodorini confit, fiordilatte o la Norma con melanzane al forno, pomodoro, fiordilatte, ricotta affumicata, basilico. E se la pizza non gode ancora della stella Michelin, è la stella Michelin ad arrivare sulla pizza. Infatti novità assoluta nel nuovo menu è la pizza ideata dallo chef Luca Abbruzzino, giovane stella della cucina italiana e calabrese, premiato anche quest’anno dalla Guida Michelin. La pizza calabrese con Nduja di Spilinga, peperoni arrosto, olive nere, capperi, pecorino crotonese, fiordilatte, menta è non solo un omaggio alla terra d’origine dei fratelli Aloe e dello chef di Catanzaro, ma vuole essere anche un inno ad una ripartenza che metta al centro la qualità come sinonimo di artigianalità e sostenibilità.
Berberè riparte e lo fa come sempre nel suo stile valorizzando il lavoro dei piccoli produttori indipendenti italiani. Questa pizza, come le altre, ne è un esempio lampante. Per la farcitura viene usata la ‘nduja di Luigi Caccamo, un artigiano che dal 2004 realizza un prodotto con materie prime locali di alta qualità; peperoni arrosto conditi con menta fresca, un abbinamento tipico del Sud; una grattugiata di pecorino crotonese DOP dell’azienda Maiorano, un caseificio storico da sempre a gestione familiare che, fin dai primi del ‘900, si rifà per la produzione dei formaggi all’antica tradizione rurale del XV secolo; capperi e olive nere e un immancabile giro di olio d’oliva biologico dell’azienda agricola Aliva di Gregorio Paone nel catanzarese. Una pizza che è un’ esplosione di sapori mediterranei.
Matteo Aloe, chef e fondatore di Berberè spiega così com’è nata l’idea di questa proposta: «La crisi che stiamo vivendo e che vivremo da qui ai prossimi anni mette a rischio tutti, ma ancor di più i territori più fragili e quindi anche gli artigiani che lavorano in questi territori. Mi è venuto quindi spontaneo pensare alla Calabria e ai suoi meravigliosi resistenti-artigiani, perché tutti parleremo di Wall street e Piazza Affari ma sarà difficile parlare di chi produce pecorino nel crotonese, vino nel cosentino, nduja nel vibonese. Portare queste eccellenze in tutti i nostri locali sparsi per l’Italia è il nostro piccolo contributo perché ci sia una ripresa sotto l’insegna della sostenibilità e dell’etica del lavoro.»
La prenotazione non è obbligatoria ma è consigliata. È possibile prenotare il proprio tavolo telefonicamente o attraverso il sito: www.berberepizza.it/prenota/