LIFESTYLE- Pagina 17

Bardonecchia, merenda sinoira per giornalisti sciatori

 

Confagricoltura conduce un viaggio attraverso le eccellenze piemontesi

 

 

Una “valanga” di giornalisti sciatori ha partecipato  lunedì 27 gennaio, al percorso del gusto organizzato da Confagricoltura Piemonte, in collaborazione con l’azienda Uova Fantolino di Fiano (TO), le Aziende vitivinicole Baldi di Burio e Sergio Gozzelino entrambe di Costigliole d’Asti (AT).

 

Confagricoltura rappresenta oltre 200.000 imprese agricole in Italia ed è la più antica associazione agricola del Paese. Volge costantemente la sua attenzione verso la sicurezza degli alimenti che vengono immessi sul mercato e la gestione razionale delle risorse naturali, priorità del nostro settore primario.

 

Un successo per la “Merenda Sinoira” con giardiniera, uova, focacce e pizze calde, torta di nocciola tonda IGP Piemonte deliziati da Moscato d’Asti e Barbera Superiore d’Asti.

Per il settantesimo meeting dello Scij – Sci Club International des Journalistes è stata scelta una location che coniugasse lo sport a un momento di convivio in cui i giornalisti potessero immergersi nella cultura e nelle tradizioni locali.

Ringraziamo per l’ospitalità che ci ha riservato il Villaggio Olimpico di Bardonecchia e le aziende partner per questo evento: hanno coinvolto gli sportivi in un viaggio del gusto che siamo certi abbia lasciato ricordi indelebili” dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte al termine del pomeriggio culinario.

 

Dopo aver illustrato le caratteristiche dell’agricoltura regionale e la peculiarità delle aziende agricole (nel 2024 oltre 35 mila), è stato portato un focus sulle attività condotte da donne, oggi il 25,8% di quelle totali. Gabriella Fantolino, insieme con una delle due figlie, Anna, ha portato la sua esperienza: “Da mio padre ho raccolto valori autentici. Il benessere animale è al centro della filosofia aziendale da sempre, con l’obiettivo di offrire ai consumatori prodotti buoni, sani e genuini. Intendo trasmetterli alle future generazioni e stiamo lavorando per migliorarci stando al passo con i tempi”.

 

La settimana dei campionati è solo all’inizio e non poteva che essere un grande debutto!

La nuova guida dei vini edita da Il Monferrato

 

 

“Andar per vini in Monferrato “ è la nuova guida, fresca di stampa, delle cantine Monferrato, edita dal bisettimanale di informazione Il Monferrato e curata dai giornalisti Ugo Bertana, anche cultore del Grignolino e vigneron e Chiara Cane, giornalista e sommelier, ufficio stampa del Consorzio di tutela edita Enosis.

Si tratta di duecento pagine arricchite di immagini professionali di Agricola Multimedia e dalle prestigiose prefazioni di Donato Lanati, enologo, Alessandro Masnaghetti, mappatore, cartografo e divulgatore scientifico, Alfredo Frixa, geologo e sedimentologo, Daniele Guaschino, sommelier Ais, Corrado Calvo, presidente della Fondazione Ecomuseo della Pietra da Cantoni, Andrea Desana, Centro di Documentazione delle Doc e Pierluigi Buscaiolo, direttore de Il Monferrato.

Una guida che, in evoluzione all’esperienza del giornalista Carlo Beltrame, autore, nel 1992, della prima edizione di ‘Andar per vini in Monferrato’, contiene la storia e la filosofia/visione dei vigneron soci del Consorzio di tutela vini del Monferrato casalese, con una scheda dedicata alle produzioni di eccellenza, agli awards, all’offerte e alla geologia, per concludersi con una sezione aperta ai Consorzi di tutela, vini di Acqui, Barbera d’Asti e vini del Monferrato, Colli Tortonesi, Gavi e Ovada docg, unitamente all’elencazione dei rispettivi soci.

“La vite e il vino sono occasioni di lavoro e, in qualche misura, di ricchezza – scriveva ai tempi Beltrame “ fanno parte del paesaggio e della vita quotidiana, anche di coloro che operano in settori diversi da quelli dell’agricoltura”.

II 2024 e stato testimone di una particolare congiunzione astrale – aggiunge il direttore Buscaiolo, ovvero il Riconoscimento di Città Europea del Vino al Gran Monferrato e alto Piemonte, il centenario della morte di Federico Martinotti, originario di Villanova Monferrato, i dieci anni di paesaggio vitivinicolo Langhe-Roero- Monferrato e il Monferrato degli Infernot per il nostro territorio e il cinquantennale della doc Grignolino del Monferrato Casalese.

A parlare di una storia di straordinaria fertilità e di personalità fondamentali del Monferrato sarà lo stesso Desana, figlio di padre doc, Paolo Desana, ricordando, tra gli altri, i quattro moschettieri della doc, Federico Martinotti, Arturo Marescalchi, Giuseppe Antonio Ottavi e Paolo Desana stesso.

“Il merito di Martinotti non fu solo quello di progettare serbatoi capaci di mantenere la pressione – ricorda Lanati – “a lui andò il geniale intuito individuare un metodo fisico che, rispettoso della qualità del vino, arrestasse la fermentazione alcolica, ovvero il freddo”.

Un contributo trasversale lo fornisce invece Masnaghetti, riflettendo su un Monferrato articolato ma unico, mentre Frixa riporta il lettore alle milionarie origini marine del Monferrato. A soffermarsi su qualità, identità e consapevolezza è Guaschino, confidando in un futuro di energia, entusiasmo e conoscenza per un Monferrato di vini che siano sempre più di qualità e identitaria. Calvo pone in evidenza l’imprescindibile binomio tra vino e Pietra da Cantoni.

La guida, realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e Cassa di Risparmio di Alessandria, è frutto di un lavoro complesso e articolato, didascalico, cesellato dal lavoro dei grafici per tradursi in uno strumento utile per tecnici, neofiti, appassionati o semplicemente amanti del Monferrato.

 

Mara Martellotta

The Show Musk Go On

IL PUNTASPILLI di Luca Martina

La settimana scorsa è iniziato il secondo mandato (a 8 anni di distanza dal precedente) di Donald Trump ma forte è la tentazione di definirlo come il primo della diarchia Trump-Musk.

Il geniale sudafricano ha dato spettacolo durante la campagna elettorale con i suoi interventi al fianco di The Donald e c’è da scommettere che lo show continuerà nei prossimi mesi.

A prima vista Donald ed Elon formano una ben strana coppia ma la loro attuale sintonia affonda le sue radici negli obiettivi comuni, già emersi durante il primo mandato, che sopravanzano le pur non trascurabili diversità di vedute.

L’appoggio della presidenza Trump agli investimenti della NASA, culminato nel 2017 nel programma Artemis per l’esplorazione lunare, aveva già favorito una delle società di Musk, SpaceX, che rappresenta oggi la risposta americana senza la quale la Cina vincerebbe per manifesta superiorità nella corsa allo spazio.

Va anche detto, per sgombrare il campo da retropensieri molesti, che gli aiuti concessi al gruppo di Musk hanno prodotto risultati ben superiori di quelli dei massicci finanziamenti statali goduti, da molti anni, dalla stessa NASA, l’ente spaziale nazionale posto sotto il controllo del governo degli Stati Uniti.

Per quanto Musk non si fosse mai sbilanciato in modo deciso in passato a favore di uno dei candidati presidenziali, il feeling con Joe Biden non era mai decollato e lui e le sue imprese erano state da questo poco più che tollerate.

Sulle auto elettriche, ad esempio, i complimenti del presidente democratico (e gli inviti alla Casa Bianca) erano sempre stati recapitati solo a Ford, GM e Stellantis (i cui lavoratori sono tutelati da un sindacato), ignorando volutamente Tesla, la società leader del settore (ma con operai privi di tutela sindacale).

Più pragmatico è sempre stato l’approccio adottato da Trump, che ha visto nell’imprenditore transumanista, con il quale in passato non erano mancate le schermaglie, come quelle sull’uscita dall’accordo di Parigi e l’utilizzo dei combustibili fossili, l’alleato naturale per riportare al centro del mondo gli Stati Uniti.

Se è vero, infatti, che gli USA sono ancora la principale economia mondiale e la sede dei titani della tecnologia, la crescita delle ambizioni geopolitiche della Cina non può certo fare dormire sonni tranquilli.

Per preservare questa centralità (che Trump afferma essere persa e, quindi, da riconquistare) occorrerebbe uno sforzo ulteriore che consenta di accelerare la ricerca tecnologica e di rendere gli Stati Uniti la terra per elezione di tutti gli innovatori.

Chi meglio di Musk potrebbe farsene cavaliere?

Naturalmente l’impresa avrà maggiori probabilità di successo se riuscirà a coalizzare, su questi obiettivi, tutti i maggiori gruppi tecnologici.

A questo proposito non è certo sfuggita, e fa ben sperare i suoi sostenitori, la presenza all’incoronazione di Trump II di personaggi del calibro di Mark Zuckerberg e Jeff Bezos, sovrani di Facebook/Meta e di Amazon, e di Sundar Pichai e Tim Cook, plenipotenziari di Google/Alphabet e Apple.

Si tratta di un coacervo di leader ed aziende che perseguono interessi diversi (economici, innanzitutto) e non necessariamente in linea con quelli di Musk (per il quale la tecnologia dovrebbe consentire di superare i limiti umani, il cosiddetto transumanesimo) e di Trump (favorire uno sviluppo degli Stati Uniti allargato alle classi sociali che ne sono state escluse ma senza penalizzare chi fornirà il proprio contributo).

La deregolamentazione, meno regole per tutti, ed un minor intervento dello Stato (con un forte taglio delle spese) e della burocrazia, per consentire alle imprese e agli individui di esprimere al meglio i propri talenti (gli “animal spirits” evocati da Adam Smith), è una ricetta perfetta per mettere d’accordo tutti coloro che sono accorsi all’insediamento del nuovo presidente, anche se sarebbe prematuro e assai poco saggio fare previsioni, esercizio sempre molto rischioso, specie riguardo al futuro…

Musk continuerà ad essere uno dei protagonisti delle vicende americane e non solo nei prossimi anni e il suo sdoppiamento, da “semplice” imprenditore- geniale innovatore a, anche, consigliere del POTUS, sarà uno dei fattori che più terranno viva l’attenzione degli analisti.

Le prospettive economiche che il governo Trumpsk sembra prospettare hanno finora convinto gli investitori che hanno messo in secondo piano i timori legati all’imposizione di dazi alle importazioni e alle minacce di massicci rimpatri di immigrati irregolari, e la borsa americana ne ha beneficiato.

Per noi europei rimane comunque la sensazione di collocarci in una prospettiva radicalmente opposta e fuori dal tempo: il proliferare di regole (non sempre giustificate) ha sfiancato la nostra capacità di innovare e zavorrato la competitività delle nostre imprese, rendendo sempre più asfittica la crescita delle nostre economie e a questo proposito, il rapporto di Draghi alla Commissione Europea dello scorso settembre sarebbe da rileggere con estrema attenzione…

Con tutto ciò non possiamo affermare che la lezione americana vada imparata a memoria e messa in pratica, tale e quale, anche da noi ma non dovrà essere bellamente ignorata (perché troppo lontana ed estranea al nostro sentire) per evitare, un giorno, di dovercene pentire amaramente.

Quello che è certo è che lo show orchestrato da Musk (e Trump) andrà avanti: con noi o senza di noi…

Buon divertimento.

La tavola della tradizione: zuppa contadina con cavolo nero

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Da assaporare ben calda con fette di pane casereccio e un filo d’olio crudo. Una bonta’ di zuppa!

Le foglie bitorzolute del cavolo nero sono perfette per realizzare questa corroborante e salutare zuppa ricca di sostanze antiossidanti, vitamine e sali minerali. Pochi ingredienti poveri della tradizione contadina, gusto intenso ed aromatico, da assaporare ben calda con fette di pane casereccio e un filo d’olio crudo. Una bonta’ di zuppa !

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Ingredienti

 

6 foglie di cavolo nero

250gr. di fagioli borlotti secchi

150gr. di zucca

1 cipolla,1 spicchio di aglio

2 carote

2 coste di sedano con le foglie

2 patate

50gr. di pancetta

olio evo, sale, pepe, 3 semi di anice

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Cuocere i fagioli in pentola a pressione per circa un’ora in un litro d’acqua con mezza cipolla, una carota, le coste di sedano e il sale. Tenere da parte un mestolo di fagioli e passare i rimanenti al passaverdura con le verdure e il brodo. Tritare la carota e la cipolla rimasti con l’aglio e la pancetta, soffriggere in poco olio. Unire il passato di fagioli, le foglie di cavolo nero (private della costa bianca centrale) ridotte a listarelle, la zucca, le patate tagliate a dadini e i semi di anice, aggiustare di sale e pepe. Mescolare e proseguire la cottura a fuoco basso per un’ora circa. Servire bollente con fette di pane casereccio.

 

Paperita Patty

 

Mete sciistiche italiane 2025, Bardonecchia una delle più economiche

Popolarità e prezzi a confronto: le località del Trentino le più care

Il mese di gennaio è sinonimo di settimana bianca. L’Italia, con i suoi scenari mozzafiato, è una delle mete preferite per gli sport invernali, ma quali sono le destinazioni più ricercate e convenienti? Per rispondere a questa domanda, la piattaforma Preply ha realizzato uno studio analizzando le località sciistiche più popolari e il costo degli skypass giornalieri, offrendo una guida utile per tutti gli amanti della neve. Lo studio rivela che Madonna di Campiglio è la località più popolare, con le sue 8mila e 300 ricerche mensili, seguita da Roccaraso, 5mila e 600 ricerche e Andalo, 4mila e 200 ricerche. La prima e la terza posizione rafforzano il primato del Trentino, che domina la classifica con ben 9 località sciistiche, mentre Roccaraso si distingue come la principale meta sciistica del centro Italia. La Lombardia presenta un interessante numero di popolari impianti sciistici, ben 6, come Livigno, 2mila e 700 ricerche, Bormio, 1.700, e Ponte di Legno, 1.500. Troviamo a tre piste della Val d’Aosta, tra cui Cervinia e Pila. Tra gli impianti più convenienti, i Piani di Bobbio, in Lombardia, guidano la classifica delle località più economiche con un prezzo giornaliero di soli 43 euro. A seguire Bardonecchia, in Piemonte, famosa per aver ospitato le Olimpiadi invernali del 2006, con un costo di 48 euro. A poca distanza Roccaraso, con 52 euro, e Bormio con 53 euro. La prima, famosa per atmosfera familiare e piste di diverso tipo, la seconda per le sue terme e le gare internazionali. Per quanto riguarda gli impianti più costosi troviamo Marilleva, Madonna di Campiglio e La Thuile, dove il prezzo degli skypass giornalieri si attesta sui 56 euro. Si tratta di impianti dotati di piste di qualità e da un’atmosfera esclusiva. Anche Cortina d’Ampezzo, con uno skypass da 77 euro, si presenta come una delle mete più eleganti e prestigiose. Per realizzare questo studio, sono stati realizzati volumi di ricerca delle principali destinazioni sciistiche italiane, utilizzando lo strumento Ahrefs. In particolare sono state considerate le ricerche associate alle destinazioni associate alla parola skypass. Per la seconda classifica sono stati raccolti prezzi di skypass giornalieri dell’alta stagione per le stesse località, in modo da identificare le opzioni più economiche per gli sciatori. Questo approccio ha permesso di offrire una panoramica completa.

https://preply.com/it/blog/destinazioni-sciistiche/

Mara Martellotta

Antico “bonet” alle nocciole

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E’ un dessert conosciuto soprattutto nella variante al cacao

Tipico dolce al cucchiaio della pasticceria piemontese, il “bonet” e’ un dessert conosciuto soprattutto nella variante al cacao, ricoperto di caramello goloso, delicato, particolarmente energetico. La versione piu’ antica dell’alta Langa, prevede l’utilizzo delle nocciole. Questa e’ la mia proposta. Delizioso!

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Ingredienti:

 

½ litro di latte fresco intero

100 gr. di nocciole tostate

180 gr. di zucchero

1 cucchiaio di caffe’ ristretto

2 cucchiai di rum

50gr. di amaretti

4 uova e 2 tuorli

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In uno stampo in alluminio caramellare 100gr. di zucchero con ½ bicchiere di acqua. Ridurre a farina le nocciole con lo zucchero rimanente. Ridurre in polvere gli amaretti, bollire il latte. Nel frullatore sbattere le uova e i tuorli, aggiungere  il caffe’, il rum, le nocciole, gli amaretti, versare il latte caldo a filo. Trasferire il composto nello stampo, cuocere a bagnomaria sul gas a fuoco bassissimo (l’acqua non deve mai bollire) per circa 1 ora. In alternative cuocere in forno a 180 gradi per 50 minuti circa. Lasciar raffreddare e conservare in frigo sino al momento di servire.

 

Paperita Patty