Da lunedì 19 giugno ritorna “Camper in viaggio” il programma in onda su Rai 1 dal lunedì al venerdì dalle 12.00 alle 12.30. Roberta Morise e Tinto sono i due conduttori del programma on the road alla scoperta di tutto ciò che l’Italia custodisce di bello ed interessante.
Torino in questa nuova edizione estiva di certo non poteva mancare grazie al supporto di Turismo Torino e Provincia.
Con l’inviata Gloria Aura Bortolini, autrice e presentatrice, Torino sarà raccontata in 4 servizi all’interno delle varie puntate toccando gli aspetti più salienti e caratteristici del capoluogo subalpino.
Giovedì 22 giugno Gloria condurrà i telespettatori alla scoperta di due delle Residenze Reali (Patrimonio Unesco) presenti in città, Palazzo Madama e Villa della Regina accomunate da un fil rouge: entrambe sono state vissute e valorizzate dalle donne.
Martedì 27 giugno le telecamere si accenderanno sulle OGR – Officine Grandi Riparazioni, il nuovo hub di innovazione e arte a Torino mentre nel mese di luglio l’operatore torinese Somewhere Tour & Events racconterà tutta la magia di Torino in un itinerario tra trasmutazione e mistero; anche il MauTO, uno dei più antichi musei dell’automobile al mondo, avrà il suo momento di visibilità in occasione dei suoi 90 anni in un servizio che mostrerà la collezione e le automobili più rappresentative come la Itala 35/45 Hp che ha vinto il raid Pechino-Parigi del 1907.
“Grano” vince i “Tre Pani” del Gambero Rosso
Fare il pane è un’arte e lo sa bene il Gambero Rosso, che ha selezionato 61 aziende per la guida del 2024 nella categoria “Tre Pani”, in cui vengono menzionate le migliori panetteria d’Italia.
A vincere il primo pieno, un’eccellenza torinese: l’azienda “Grano” di Santena (To), premiata con il massimo dei voti.
Il bakery chef del panificio, Sergio Scovazzo, ha sfidato maestri pasticceri e fornai lo scorso anno vincendo i concorsi nazionali “Una mole di colombe” e “Una mole di panettoni”.
“Ogni traguardo dona consapevolezza e fissa un nuovo punto di partenza.
I successi che sembravano ‘roba per altri’ automaticamente diventano nuovi obiettivi.
Da oggi siamo entrati a far parte dei riferimenti della panificazione in Italia.
Tre anni fa eravamo un piccolo panificio in un paesino di provincia, ora sappiamo di non doverci porre dei limiti. Questo riconoscimento è simbolo di dedizione e sacrificio. Il sacrificio mio, della mia famiglia, di Piero, che da molteplici anni non distoglie lo sguardo dall’obbiettivo di creare qualcosa di diverso, della mia grande squadra che lavora instancabilmente, realizzando ogni cosa che passa nella mia mente e da tutta la super crew che quotidianamente rende la nostra azienda semplicemente, unicamente, imperfettamente GRANO!” (Sergio Scovazzo, bakery chef di Grano)
Grano nasce nel 2018 dall’idea dei fratelli Mosso, il cui principale desiderio e obiettivo era quello di proporre un concetto di panificazione antico in chiave moderna. Quello che differenzia l’approccio dei due fratelli rispetto al mercato del panificio tradizionale e che costituisce la colonna portante del laboratorio di panificazione è la scelta di utilizzare farine piemontesi macinate a pietra e lievito madre per costruire un prodotto nuovo, la cui artigianalità e unicità prevale sulla produzione massiva che ne penalizzerebbe la qualità.
Nel 2020, l’ingresso di Sergio Scovazzo nel laboratorio ha aperto la strada ai grandi lievitati.
IL PANE
Il pane di “Grano – fornai in fermento”, è rigorosamente tradizionale, prodotto in forme grandi. I loro prodotti garantiscono, grazie a un particolare tipo di confezionamento, una conservazione di 60 giorni.
Tra le tipologie, abbiamo il pane di montagna, il pane di campagna Toc ad bosc (pezzo di legno in dialetto), pani piemontesi, pani con grani siciliani, multicereali, Altamura.
Curiosi e simpatici i nomi dei pani, che derivano dal dialetto piemontese: Per fare alcuni esempi, Ancheuj e Fujot per l’integrale e Boia Fauss per il pane a nove cereali.
Speciali anche i grissini rubatà, le pizze, le focacce, i frollini, i pani dolci.
Le foto di Solano e Gigli
Magnifica Torino / Magnifico Piemonte. Sotto, il Colle dell’Agnello (2744 m) situato in Valle Varaita sul confine Italia-Francia (3100 m) nella foto di Giampaolo Gigli. In copertina piazza Santa Giulia, di Vincenzo Solano.
Al Bioparco ZOOM Torino torna il Night Safari
Da oggi al Bioparco ZOOM Torino torna il Night Safari, un palinsesto di appuntamenti ideale sia per le famiglie che vogliono prolungare la visita e fermarsi al parco anche di sera o per i più giovani che possono entrare al calar del sole (dalle ore 18.00) e godersi il parco fino a tarda notte (chiusura ore 23.00).
Non solo le spiagge di Bolder Beach e Malawi Beach sono aperte fino alle 20,30 ma fino alle 21.30 è anche possibile vedere gli animali all’interno dei loro habitat e partecipare a speciali “talk serali“.
Prima di cena la Savana Terrace attende i visitatori per un aperitivo tra Serengeti e Masai Mara, guardando negli occhi giraffe e leoni. Un’esperienza, oggi ancor più immersiva grazie al nuovo habitat “La Rupe del Masai Mara”che ospita 3 leoni (2 femmine ed un maschio).
Alle ore 21.40, poi, l’Anfiteatro di Petra si trasforma in un suggestivo teatro a cielo aperto dove poter assistere a due indimenticabili show: MAASAI e TERRA.
Hikikomori, il fenomeno in Italia
Ad un anno circa dal mio articolo sull’hikikomori, ho voluto riprendere l’argomento per capire se e come il fenomeno si sia modificato. Per farlo, mi sono rivolto ad una persona sicuramente titolata per rispondere alle mie domande, la Dott.ssa Elena Carolei, Presidente dell’Associazione “Hikikomori Italia Genitori”.
D. “Dottoressa, quanto è vasto il fenomeno nel nostro Paese?”
R. “Purtroppo non è dato saperlo, anche perché i ragazzi che si ritirano non sono rintracciabili né intervistabili. Una stima attendibile ci porta a considerare in 100 mila i soggetti affetti da hikikomori e, finora, circa 4000 famiglie si sono rivolte alla nostra Associazione nelle varie sedi su tutto il territorio nazionale.”.
D. “A quando risalgono i primi segnali di questo fenomeno?”
R. “Risalgono agli anni ’80, in Giappone da dove deriva il nome (significa “stare in disparte”): il fenomeno sembrava una peculiarità della loro società, molto competitiva, con particolari caratteristiche sia sociali che familiari. Intorno agli anni ’10 di questo secolo si è assistito, in Italia, ad un aumento dei casi e nel 2017, stante il diffondersi del fenomeno, si è reso necessario costituire questa Associazione per fornire supporto a quanti erano toccati dal problema”.
D. “Prendendo in esame, ad esempio, l’ultimo quinquennio il fenomeno i casi sono aumentati?”
R. “Non possiamo citare cifre esatte ma, particolarmente dopo la pandemia, le richieste di aiuto da parte delle famiglie sono aumentate molto. Inoltre, si è abbassata l’età di insorgenza che prima era intorno ai 15 anni ed ora è più precoce”
D. “I genitori che si accorgano che un figlio soffre di questo disturbo come devono agire? Qual è il primo passo da compiere?”
R. “Il primo campanello d’allarme è la reclusione spontanea quando, cioè, il figlio non esce più di casa e rimane fra le quattro mura domestiche. Ma spesso i genitori non lo percepiscono correttamente, perché sovente le indicazioni che vengono diffuse circa il fenomeno sono distorte; troppo spesso si associa il termine hikikomori ai giovani che passano ore al PC mentre il disagio, tipico di questa epoca, trae origine nella competizione che la società sviluppa tra gli individui. I genitori dovrebbero innanzitutto comprendere il disagio che i figli stanno vivendo anziché spingerli ad onorare gli impegni assunti, a fare ciò che ci si aspetta facciano. Quando un figlio ha la febbre, o si sloga una caviglia, interveniamo perché il problema è evidente anche accettando che non vada a scuola; con i problemi psicologici, al contrario, pretendiamo che la scuola venga comunque al primo posto. Il problema è meno evidente ma può essere molto più grave”.
D. “Dal punto di vista legislativo, quali sono le agevolazioni per chi sia affetto dal disturbo? Mi riferisco a costi per le sedute psicologiche o per i farmaci, giustificazione dalle assenze da scuola, e così via. La sanità è improntata a livello regionale: qual è la realtà piemontese? Ci sono regioni che eccellono, dove l’hikikomori è più tutelato che altrove?”
R. “Dal punto di vista legislativo, purtroppo l’hikikomori non è considerato un problema tale da produrre azioni in favore di chi ne sia affetto; in Piemonte c’era un protocollo triennale d’intesa tra la nostra associazione con la Regione e l’Ufficio Scolastico Regionale, attivato nel novembre 2018 e scaduto in piena pandemia con un cambio di Governo regionale nel frattempo. Quindi le famiglie piemontesi, dal novembre 2021, sono rimaste prive di quello strumento che dava suggerimenti volti a consentire ai ragazzi di affrontare lo studio (o il lavoro) nonostante questo grosso problema. Va ribadito che questo protocollo aveva e avrebbe costo zero per l’Amministrazione quindi speriamo tutti vivamente che chi deve attivarsi in Regione per il rinnovo o il perfezionamento di un nuovo protocollo lo faccia quanto prima. La Regione Piemonte era un’eccellenza in questo settore ed ora siamo rimasti senza alcun supporto. La Regione Sicilia, invece, ha iniziato a collaborare con la nostra associazione. Un’altra sospensione riguarda il Comitato tecnico che comprendeva rappresentanti della nostra associazione presso il Ministero dell’Istruzione; dopo alcuni incontri mirati a redigere le linee guida per la scuola, ma anche in questo caso pandemia da un lato e cambio di Governo hanno posto uno stop (si spera temporaneo) all’attività del comitato.
Per le sedute psicologiche non vi sono agevolazioni pubbliche; la nostra Associazione offre però a chi sia ritirato dalla scuola o dal lavoro cinque sedute gratuite di sostengo psicologico online da parte di professionisti della nostra associazione formati, anche sul campo, sul fenomeno hikikomori. A tali sedute individuali seguono sedute di gruppo a tempo indeterminato, sempre gratuite, utili a sostenere il confronto e la socializzazione.
D. “Facendo una statistica degli ultimi anni, qual è la percentuale di riuscita delle terapie attualmente praticate? Vi sono possibilità di ricaduta?”
R. “Poiché il ritiro sociale coinvolge la famiglia, la attività della associazione si basa sul coinvolgimento dei genitori e sulle enormi potenzialità di un approccio corretto all’interno delle mura domestiche, che sono anche il luogo di elezione in cui è possibile agire, visto che nella gran parte dei casi i ragazzi rifiutano l’aiuto esterno. Il sostegno alle famiglie avviene grazie il confronto e i suggerimenti che scaturiscono da gruppi di auto Mutuo Aiuto, facilitati da un professionista psicologo formato e convenzionato con Hikikomori Italia. I risultati sono incoraggianti: attraverso i professionisti dell’associazione ed i gruppi di mutuo aiuto si cerca di ripristinare il rapporto di fiducia tra chi sia affetto dal problema e la sua famiglia, perché i ragazzi ritirati hanno molta difficoltà a comunicare con l’esterno. Se la famiglia diventa il tramite tra il ragazzo e l’esterno un primo passo molto importante è compiuto. La possibilità di ricadute purtroppo c’è, ma se si è riusciti ad allentare la tensione sul ragazzo e ad attivare comportamenti relazionali corretti, ci sono buone possibilità che i risultati siano duraturi.
D. “Quale è il compito della famiglia, delle amicizie, del partner nella terapia dell’hikikomori?”
R. “La famiglia è il mezzo più efficace, in quanto è una relazione alla quale il ragazzo non può sottrarsi; in generale chi vuole aiutare un ragazzo hikikomori deve cercare di non giudicare, di comprenderne il dolore, di allentare la tensione.”
D. “Quale sesso è più colpito dal problema?”
R. “La percentuale maggiore riguarda il sesso maschile, anche se le femmine sono in rapido aumento.”
Ringraziando la Dott.ssa Carolei e l’Associazione della quale è Presidente, ricordo a chi necessitasse di informazioni o di aiuto sull’hikikomori di rivolgersi all’Associazione tramite il gruppo facebook Hikikomori Italia Genitori, tramite il sito hikikomoriitalia.it oppure via mail a piemonte@hikikomoriitalia.it.
Sergio MOTTA
Martedì 20 giugno l’autrice del canale di moda Sissiottostyle
Martedì 20 giugno alle 18, a Volpiano in piazza Vittorio Emanuele II (dinanzi al Municipio), si svolge un appuntamento della rassegna «Incontro con l’autore – OFF», con Simona Bertolotto che presenta il suo libro «Stile all’Italienne» (Vallardi), «una guida – sottolinea la presentazione – per spazzare via norme e pregiudizi e giocare con lo stile».
Simona Bertolotto, torinese, appassionata di moda e fotografia, ha aperto nel 2017 il canale Instagram Sissiottostyle per «comunicare in modo semplice e originale la sua visione della moda, con spunti ed idee per un abbigliamento contemporaneo che non segua necessariamente le tendenze del momento».
Commenta Barbara Sapino, assessora alla Cultura del Comune di Volpiano: «Si è conclusa una stagione ricca di appuntamenti con autori che hanno saputo attirare un pubblico vario ed interessato, con approfondimenti e conoscenze su eccellenze del territorio che hanno regalato spunti di riflessioni, letture e momenti di svago e condivisione, e ringrazio tutti i membri del Consiglio di Biblioteca per il loro prezioso contributo. A chiusura della stagione come amministrazione desideriamo incontrare tutti i lettori, all’aperto, davanti al Comune, con una volpianese che ha fatto tanta strada: artista, fotografa, designer, autrice, social influencer da 574 mila follower, Simona Bertolotto si racconta per noi nell’edizione OFF della rassegna “Incontro con l’autore”».
Sant’Ambrogio di Torino, si fa festa con la birra
Continua l’inarrestabile Sapori tour 23, che nel weekend del 16-17-18 Giugno approda in valsusa, un contesto meraviglioso e denso di spiritualità; ai piedi della Sacra di San Michele a Sant’Ambrogio di Torino avrà luogo il 1° Food & Beer di questo comune, nella città Metropolitana di Torino.
La combriccola enogastronomica più golosa del momento vuole compiere la sua missione: “Non ci fermeremo, spiegano gli organizzatori, finché tutti non conosceranno la nostra tradizione: lungo il corso della storia la caratteristica fondamentale della birra made in Piemonte è stata la scuola artigianale che sta dietro alla sua produzione”. Un retaggio figlio della memoria passata di generazione in generazione fino ad arrivare a noi oggi, e preziosissimo background che vogliamo continuare a far vivere”.
In quella che è la valle più estesa e popolosa del Piemonte, la mescita dei birrifici, microbirrifici e beerfirm, sarà accompagnata dai piatti Street offerti dai migliori Food truck in un’occasione unica per il pubblico di deliziare le papille gustative con i golosi abbinamenti proposti dagli chef.
Info utili
• Dove: Piazza della Repubblica, Sant’Ambrogio di Torino (TO)
• Quando: 16-17-18 Giugno 2023
• Ingresso gratuito
• Evento Facebook: https://fb.me/e/15W8R3JYN
• telefono: 3519719096 • e-mail: saporidalmondo019@gmail.com
Il Classico Brunch durante la pandemia
Durante ii lockdown, la pandemia ha stravolto profondamente tutte le nostre abitudini, non ultima quella di mangiare al ristorante e uscire la sera. Il settore che più di ogni altro ha subito delle restrizioni è stato infatti quello della ristorazione.
Il servizio al tavolo ha quindi lasciato il posto a delivery e asporto che hanno rappresentato un’alternativa necessaria per provare ad affrontare le difficoltà economiche, organizzative e strutturali che hanno colpito il comparto enogastronomico.
Nel 2020, proprio in questo contesto così drammatico, lo Chef Domenico Volgare non si è perso d’animo e insieme all’amico Luigi Orfeo, artista poliedrico, regista teatrale e lirico, nonché deus ex machina di Casa Fools | Teatro Vanchiglia, ha ideato il Classico Brunch.
La colazione della domenica, con Luigi e Domenico, è diventata un’esperienza che riunisce arte, gusto e musica in un percorso tematico ispirato all’oriente dove i piatti dialogano con una selezione musicale guidata, ragionata e commentata.
Non un semplice brunch in delivery, ma una vera e propria divagazione gastronomica e culturale da vivere a casa, una reazione proattiva alla stasi che ha investito tutte le attività della città. Così, nonostante fossero chiusi i teatri e i ristoranti, non si è fermato il desiderio di diffondere e condividere la bellezza e la creatività.
Il Classico Brunch oggi
Domenica 18 giugno il Classico Brunch, dalle 11 alle 13, farà il suo trionfale ritorno…in sala.
Domenico ha voluto recuperare qualcosa di buono dei mesi dolorosi e difficili del lockdown riproponendo il suo brunch, questa volta senza utilizzare il delivery ma servendolo ai tavoli di Fuzion, in via Volta 4b a Torino.
Un’occasione unica per saziare il palato e la mente, grazie a cultura e gastronomia per una domenica stimolante. Due speciali menù di sette piatti (5 salati e 2 dolci): uno ispirato alle specialità servite a colazione in Oriente, l’altro creato per far rivivere le suggestioni della cucina napoletana reinterpretata in chiave fusion dallo Chef.
Un omaggio alla gastronomia campana con i suoi gusti forti e genuinamente saporiti che hanno conquistato le tavole di tutto il mondo.
Le due proposte si alterneranno ogni domenica: di settimana in settimana quindi gli avventori potranno, una volta esplorare i segreti dei sapori del sud-est asiatico e un’altra vivere le atmosfere della città partenopea.
I partecipanti, comodamente seduti a tavola, utilizzando le cuffie dei loro smartphone, accederanno a una playlist appositamente studiata per completare questa esperienza culinaria e culturale. Un percorso gustativo che ripropone, arricchito dalla musica, un format già noto ai clienti più affezionati.
I menù
Alla scoperta dell’Asia
KOREAN MISO SOUP
Zuppa di miso koreana con tofu fresco, funghi e verdure.
CREPE VIETNAMITA
Crepe croccante in stile vietnamita con pancetta, gamberi e insalatina orientale.
CURRY JAP
Curry giapponese con verdure e manzo accompagnato da riso al vapore.
CRISPY THAI TOAST
Toast croccanti con salame di turgia in stile thai e salsa spicy al mango e lime.
KIMCHI HOME MADE
Verdure fermentate alla coreana, porridge chai, crema di latte con tè chai indiano, riso sushi piemontese e mela.
PORRIDGE CHAI
Crema di latte con te chai indiano, riso sushi piemontese e mela.
HONEYCOMB CAKE
Torta green vietnamita al cocco.
Napoli punto e a capo
MISO DI CUCOZZA
Vellutata di zucca napoletana con miso giapponese, semi di canapa di Carmagnola e crostini.
GYOZA DI BACCALA’ ALLA NAPOLETANA
Ravioli giapponesi in doppia cottura con ripieno di baccalà servito con sugo alle olive e capperi.
BIBIMWAH, POKE’ ALLA COREANA
Riso piemontese, zucchine alla scapece, salsiccia di bovino piemontese, verdure saltate al wok, sesamo tostato e uovo al “palet”. Servito con salsa coreana piccante.
PANUOZZO BANH MI
Panuozzo alla napoletana ripieno di porchetta di Ariccia IGP, carote e daikon allo zenzero in agrodolce e salsa di soia dolce.
SCAROLA ALLA NAPOLI-THAI
Scarola sbollentata e ripassata in padella con olive taggiasche e pasta chili al basilico thai.
DALGONA O’ PRUFESSORE
“Cappuccino sottosopra” con latte caldo o freddo a scelta e crema di caffè vietnamita alla nocciola.
BABA’-JAP
Babà con “bagna” al sakè e yuzu giapponese.
La Playlist
I piatti dei menù saranno accompagnati dai brani selezionati da Luigi Orfeo che, pur non essendo presente in sala ma attraverso il suo podcast, racconterà dettagli, curiosità e aneddoti legati a ogni pezzo, per far scoprire i tesori “nascosti” della musica spaziando dalle sonorità della tradizione coreana ai cantautori italiani fino alle melodie di origine vietnamita.
Non mancheranno intermezzi lirici e famosi interludi estratti dalle colonne sonore dei grandi capolavori del cinema. Un sottofondo musicale creato attingendo dal repertorio classico fino a quello contemporaneo della musica italiana e di quella internazionale.
“Il Classico Brunch”
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5 piatti salati e 2 piatti dolci
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€29 a persona bevande escluse
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Tutte le domeniche dalle 11 alle 13 presso Fuzion, via Volta 4b, Torino. Prenotazione obbligatoria entro le ore 20 del sabato chiamando il +39 346 2124341
Sentirsi un po’ felici ogni giorno
LIBERAMENTE Di Monica Chiusano


