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Piscina e non solo al Palala’

Torino Wine Week, un vero successo!

Grande successo di pubblico per l’edizione primaverile di Torino Wine Week che sta volgendo al termine dopo una fitta settimana di degustazioni, cene a tema che hanno coinvolto ristoranti, enoteche, osterie e trattorie torinesi.

Nel weekend i riflettori sono tutti puntati sul salone del vino. Ieri le sontuose sale del Museo del Risorgimento sono state invase da un pubblico variegato, dall’amante del vino al professionista del settore enogastronomico. Al dare il via le danze Patrizio Anisio, uno degli organizzatori della kermesse, che ha spiegato l’importanza di presentare al grande pubblico della città di Torino l’incontro tra la ristorazione e la produzione vitivinicola piemontese: “La Torino Wine Week nasce per cercare di dare un contributo, per rendere sempre più importante Torino nella narrazione del vino della nostra regione. Abbiamo la fortuna di essere nati in una delle regioni più importanti del panorama vitivinicolo e Torino deve avere un ruolo importante nella sua valorizzazione”. Ecco che il festival diventa la vetrina ideale per mettere al centro le eccellenze dell’intero territorio piemontese che in questi anni hanno saputo rinnovarsi, crescere, dare largo spazio ai giovani, riscoprire vitigni autoctoni e valorizzare il territorio, dal Canavese alle Langhe, passando per l’Astigiano e il Roero, senza dimenticare il Torinese, il Saluzzese, e l’Alta langa. Ospiti d’eccezione alcune cantine di altissima qualità dalla Toscana e dal Veneto e una selezione internazionale di 8 aziende in collaborazione con Elemento Ingideno, provenienti da Cile, Georgia, Sud Africa, Libano, Nuova Zelanda, Austria, Portogallo, Repubblica Ceca.
Nella sala centrale si spazia dall’Associazione Giovani Vignaioli Canavesani che dà voce ai giovani vitivinicoltori canavesani che contribuiscono alla valorizzazione e promozione del Canavese con tutte le specialità enogastronomiche e i paesaggi suggestivi che ha da offrire, all’Erbaluce di Caluso della Tenuta Roletto alle porte del comune di Cuceglio piccolo comune ubicato tra le verdi colline moreniche del Canavese; nelle sale laterali si passa dalla Provinciale Bolgherese, la cui missione è quella di promuovere il territorio di Bolgheri in provincia di Livorno, raccontando la sua storia e facendo conoscere i suoi vini attraverso eventi degustativi, ai Poderi Moretti, azienda che ha radici profonde, nata dall’unione di due storiche famiglie di Monteu Roero, la famiglia Moretti e la famiglia Occhetti che sin dal Seicento tramandano le proprie conoscenze di generazione in generazione.
Le novità di quest’anno sono gli incontri di approfondimento con esperti del settore e dopo le masterclass e le degustazioni di ieri pomeriggio oggi tre incontri speciali dedicati alla “vita del vino” fuori dalla vigna, con tre professioniste del vino. Inaugura le conferenze con un primo incontro, dalle 12.30 alle 13.30 l’Avv.ssa Francesca Bassa, consulente esperta di digital privacy nel food & wine, Group DPO Fontanafredda. Si parlerà dell’importanza di proteggere la propria reputazione online, spiegando il valore dei dati e il loro utilizzo per le attività di marketing online. A seguire dalle 14.30 alle 15.30 Marianna Natale, socia fondatrice dell’agenzia iShock, specializzata nel settore dell’enogastronomia, porta l’attenzione sull’importanza della strategia di comunicazione, come raccontare la storia, i vini, i prodotti della propria terra in modo efficace per raggiungere e conquistare il pubblico giusto. Per concludere dalle 17.00 alle 18.00 Monica Pianosi, fondatrice di Le strade, blog e canale di marketing digitale per le piccola attività creative e indipendenti delle città italiane, porta al centro l’importanza dell’utilizzo delle nuove piattaforme digitali per raccontarsi online come produttori e produttrici e impresa.
Domani, lunedì 25 aprile, chiude in bellezza la manifestazione con una speciale cena negli spazi dell’Enoteca di Eataly, con ospiti tre produttori che racconteranno e faranno degustare i loro vini, in abbinamento alle tapas dell’Executive Chef Patrik Lisa.
La manifestazione è organizzata da associazioni KLUG APS, Bonobo Events e Orticola Piemonte. L’evento è realizzato con il supporto di Camera di commercio di Torino e con il patrocinio della Città di Torino. Partner di Torino Wine Week sono la Città del Gusto Torino – Gambero Rosso, Go Wine, Fisar Torino, Eataly Torino, Torino DOC, e Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino.. *
€ 10 – ingresso al salone del vino della Torino Wine Week + 2 token degustazione
€ 15 – ingresso al salone del vino della Torino Wine Week + 8 token degustazione
€ 30 – ingresso al salone del vino della Torino Wine Week + 20 token degustazione + Wine Pass
I professionisti del settore enogastronomico (produttori, distributori, ristoratori, sommelier etc…) potranno accedere al salone del vino accreditandosi OBBLIGATORIAMENTE sul sito della manifestazione. La disponibilità è limitata su entrambe le giornate.

Giuliana Prestipino

Per maggiori informazioni
www.torinowineweek.it

Il mistero del sonno e dei sogni lucidi, una esperienza ai confini del paranormale

La misteriosa sostanza utilizzata dagli alchimisti con cui iniziare il lavoro per realizzare la Pietra Filosofale e concludere la Grande Opera è l’arcano principale, il più difficile da affrontare.

La Tradizione vuole che solo in rarissimi casi lo studioso riceva il suggerimento da un Maestro, sempre difficile da rintracciare e riconoscere; come fare allora per scoprire quale sia la materia necessaria a iniziare La Grande Opera?  Secondo quanto viene raccontato può succedere che un fulmine colpisca un albero il quale, spezzandosi a metà, riveli la presenza di un libro in cui siacontenuta la soluzione, oppure che a spezzarsi, mettendo in evidenza il volume, sia una roccia. Sempre la Tradizione vuole,però, che sovente l’appassionato aspirante alla Conoscenza riceva indicazioni precise in sogno direttamente da un Maestro, che glielo comunica direttamente. Pura leggenda o una affermazione che cela un fondamento di verità? La comprensione di quanto succede davvero quando ci addormentiamo è ancora lontana,nonostante gli indubbi avanzamenti della medicina, ma recenti studi, suffragati da psicologi e psichiatri, sembrano indirizzare a nuove vie da percorrere, aprendo a possibilità descritte nella letteratura, dedicata per lo più a manifestazioni che si vogliono paranormali.

È noto che il sonno viene definito come uno “stato di riposocontrapposto alla veglia”, un periodo di sospensione dello stato di coscienza durante il quale l’organismo recupera forza e energia mentale e fisica. Il dormiente risulta, all’occhio di un osservatore esterno, in un apparente stato di quiete anche se, in realtà, la fisiologia ha dimostrato la comparsa di complessi cambiamenti a livello cerebrale; cambiamenti che non possono essere spiegati solo con un semplice stato di riposo.

Il sonno oppone una vera e propria barriera percettiva fra mondo cosciente e mondo esterno, uno stimolo sensoriale di un certo livello (rumore forte) può superare questa barriera e far svegliare chi dorme. Le moderne tecnologie, con cui è possibile monitorare l’attività del cervello durante il sonno, hanno permesso di notare evidenti differenze fra le varie fasi del sonno di una persona con comparsa di differenze nel tracciato elettroencefalografico, tali da consentire di notare come il sonno non sia un fenomeno lineare, ma sia caratterizzato dalla presenza di più fasi. Materia complessa, di pertinenza specialistica, ma fra le varie fasi ve ne è una meritevole di essere citata in relazione all’argomento trattato, ed è la fase REM. Vi sono più fasi REM nel corso della notte, della durata di circa 15 minuti ciascuna e sono importanti perché, proprio durante queste fasi, si ha lo straordinario fenomeno del sognare, ovvero la percezione di immagini e suoni riconosciuti come apparentemente reali dal soggetto sognante.

Lo studio e l’analisi dei sogni permettono di riconoscere un tipo di funzionamento mentale a se stante, regolato da leggi e meccanismi diversi dai processi coscienti di pensiero di pertinenza della psicologia tradizionale. Si tratta di una manifestazione di cui si discute da sempre e su cui è stato scritto un incredibile numero di saggi e trattati. Oggi è riconosciuta la possibilità che, oltre al sognare comune, la forma più nota in assoluto, esista un’altraforma di sogno, che prende il nome di “sogno lucido”, definito in tale modo, non perché abbia una eccezionale chiarezza visiva, ma perché colui che sogna, si “risveglia nel sogno”, pur continuando a dormire, e si accorge di sognare e, in questa affermazione, si coglie la grande differenza con i sogni comuni

Caratteristica più interessante dei sogni lucidi è che colui che sogna, nel momento in cui si accorge di sognare, può avere un certo grado di controllo volontario sul corso successivo del suo sogno. È assimilabile ad una esperienza «bilocativa» in cui il soggetto sembra guardare il suo corpo fisico dall’esterno, come se fosse quello di un altro. Il lato interessante di questa possibilità èrappresentato dal fatto che il soggetto è cosciente in quel momentoe che la sua esperienza è diversa dall’usuale svolgersi della sua vita reale e, essendo cosciente nel sogno, può tentare di compiere alcuni esperimenti. Tutto questo è stato ampiamente descritto in uno fra i più interessanti testi dedicati a questo argomento, scritto dalla dottoressa Celia Green ( 26.11.1935), che ha ricoperto la carica di Research Officer presso la Society for Psychical Research di Londra e è stata la fondatrice dell’Istituto di Ricerca Psicofisica, di cui è stata la direttrice. Nel suo libro dal titolo “I sogni lucidi” sono riportate varie esperienze di persone che hanno raccontato i loro sogni inusuali e è citato van Eeden che, a metà dellOttocento, registrò un gran numero di sogni lucidi; lui stesso, nel corso di uno di questi, provò a colpire una bottiglia per vedere se si sarebbe rotta, cosa che non avvenne subito, ma solo pocotempo dopo. Riferisce la Green che, talvolta, al sognatore sembra  di  possedere « un altro corpo », simile al proprio, in grado di percepire le sensazioni derivate dall’essere in un ambiente estraneo, in cui si muove con naturalezza e, almeno in un certa misura, sotto il controllo della sua volontà, con la possibilità, però,di compiere azioni fisicamente impossibili nella nostra dimensione fisica, tanto da poter riuscire a passare attraverso muri e altri ostacoli materiali incontrati nel sogno. Un sogno con tali caratteristiche comincia sempre con uno stress emotivo determinato da una qualunque incongruenza come, ad esempio, vedere passare un’auto che vola, unanomalia che porta il sognatore a rendersi conto di trovarsi in una situazione non ordinaria e formulare il pensiero: “È impossibile, sono  in un sogno” e, da quel momento, risvegliata la sua coscienza nel sogno, potrà spostarsi a piacere nella dimensione in cui si trova, compreso il fatto di poter compiere azioni impossibili nella  dimensione fisica ordinaria, quali ad esempio il volare.

Il volo è infatti una caratteristica comune dei sogni lucidi, associato a emozioni positive, oppure utilizzato per sottrarsi a emozioni spiacevoli; sono possibili molte varianti del volo: possono comparire ali sulla schiena, oppure può capitare di scivolare sollevandosi sul terreno o fluttuare sul dorso. Si possono incontrare persone conosciute, ben definite, amici che conservano la loro identità oppure è possibile intrattenere conversazioni con sconosciuti. E’ anche possibile incontrare i propri parenti defunti,che mantengono inalterate le loro caratteristiche, di cui è possibile riconoscere atteggiamenti che li caratterizzavano, quali i tic o la cadenza dialettale. In genere, afferma la Green, i ragionamenti della persona che sogna seguono una logica corretta e si rivelano esatti.

L’onironauta”, il viaggiatore del sogno, essendo cosciente, consapevole che sta sognando, ha la possibilità di esplorare una nuova dimensione o realtà,  di modificarne a piacere gli  eventi  in quanto causa e non effetto del proprio sogno, come  comunemente avviene.

Il sogno lucido si differenzia ancora dalla maggior parte dei sogni che accompagnano la nostra vita notturna perché, di norma, viene ricordato perfettamente, anche a distanza di anni. Si tratta di un’esperienza che viene ad incidersi profondamente nella coscienza e che porta a chiedersi cosa rappresenti per tutti noi la possibilità di vivere una simile condizione, quella di potersi in apparenza svincolare dal corpo materiale e riuscire a farlo viaggiare in una dimensione altra. Sono state postulate alcune teorie, tutte ugualmente interessanti: è possibile che rappresentino i  “futuri alternativi” postulati nella fisica moderna, ovvero nuove ramificazioni del futuro per ogni decisione presa.

Possono rappresentare ancora un modo per fuggire da una realtà banale, per avvertire riconoscimento e soddisfazione, forza, volontà attiva e realizzazione.

I sogni lucidi potrebbero essere una possibilità in più per lessere umano attraverso di loro, l’anima potrebbe rendere manifesto, sia pure in modo confuso, un messaggio utilizzando i nostri limitati  mezzi fisici. Ma il quesito più interessante riguardo questa tematica è la seguente: è possibile la percezione extrasensoriale durante il sogno lucido? Celia Green afferma che sia possibile che manifestazioni telepatiche possano manifestarsi nel corso di un sogno lucido, non solo, pare sia lecito pensare che tentativi di incontrare una persona in sogno, anche in ambienti sconosciuti,riescano, almeno in taluni casi a andare a buon fine. È possibile, in ultima analisi, che le persone incontrate possano rappresentare per noi un aiuto, siano in grado di offrirci suggerimenti utili per risolvere un problema da cui siamo assillati. Fantascienza? Forse, ma di questo si parla, come detto, da tempo immemore. Le Sacre scritture offrono l’esempio di quanto fin qui affermato; ne è esempio, per citare un episodio fra i più conosciuti, il racconto della scala di Giacobbe,contenuto nell’Antico Testamento: unanotte Giacobbe sognò una scala, con una estremità sulla terra e l’altra nel cielo. Sulla scala una gran numero di angeli andava e veniva e, alla sommità, vide Dio in persona con cui ebbe la possibilità di parlare, sentendosi promettere la terra su cui stava dormendo. Un sogno rivelatore, uno fra i tanti, impossibile citarne di più in questo ambito, ma tutti con il medesimo significato positivo, quello di permettere all’uomo di comunicare con una dimensione sconosciuta e, forse, di incontrare un Maestro che, come affermano gli alchimisti, può rivelare ad uno studioso, personel labirinto dell’ignoranza, quali siano i passi e la direzione da compiere per muoversi e rintracciare l’uscita che lo condurrà a trovare la Luce.

Rodolfo Alessandro Neri

Un viaggio enogastronomico nel territorio del Nizza Docg

 

24 APRILE 2022GIRO DEL NIZZA

alla scoperta delle vigne e delle cantine dei produttori

degustando, in loro compagnia, sia grandi vini sia assaggi della buona tavola locale

Domenica 24 aprile si svolge il Giro del Nizza, tour enogastronomico volto a far conoscere il territorio del Nizza Docg, con i suoi vigneti, unitamente alle realtà aderenti. Unasplendida occasione per visitare vigne, cantine e parlare con i produttori, direttamente a casa loro, seduti davanti ad un calice di Nizza Docg e ad un piatto con alcuni prodotti locali. Un modo per gustare appieno il sapore del territorio.

L’evento è organizzato dall’Enoteca Regionale di Nizza Monferrato e dalla Condotta Slow Food di Alessandria con il Territorio delle Colline Nicesi, in collaborazione con l’Associazione Produttori del Nizza, la città di Nizza Monferrato, il Consorzio della Barbera d’Asti e vini del Monferrato con il patrocinio della Camera di Commercio di Alessandria.

Il Giro del Nizza, che vede le sue origini nel 2011 in seno a Cantine a Nord Ovest (evento di Slow Food Piemonte e Valle d’Aosta), si propone come obiettivo primario la promozione del Nizza Docg e del suo territorio che di recente è divenuto Patrimonio Unesco. Per l’edizione 2022, la manifestazione ritorna nel suo mese canonico, dopo la parentesi dello scorso ottobredovuta alla situazione derivante dal COVID. Edizione autunnale che ha permesso di regalare nuove emozioni, offrendo uno spettacolo differente e suggestivo, complici i profumi della vendemmia accostati ai colori tipici della stagione.

I partecipanti avranno l’opportunità di conoscere ben 29 realtà aderenti all’iniziativa: oltre ai 27 produttori della denominazione Nizza Docg partecipano, in quanto presenti nellAssociazione Produttori del Nizza, anche le Distillerie Bertache con le vinacce del Nizza Docg producono la loro grappa e La Canellese che da tempo progetta di utilizzare questo vino per realizzarne uno aromatizzato.

La denominazione Nizza Docg nasce con la vendemmia 2014elevando la sottozona della Barbera a denominazione propria. Viene introdotta, inoltre, la possibilità di aggiungere la tipologia “riserva” e la menzione “vigna”. Questa denominazione si produce nel Monferrato e precisamente in un’area che racchiude ben 18 comuni (Agliano Terme, Belveglio, Bruno, Calamandrana, Castel Boglione, Castelnuovo Belbo, Castelnuovo Calcea, Castel Rocchero, Cortiglione, Incisa Scapaccino, Moasca, Mombaruzzo, Mombercelli, Nizza Monferrato, Rocchetta Palafea, San Marzano Oliveto, Vaglio Serra, Vinchio): diversi territori dai quali trae caratteristiche organolettiche uniche e particolari.

Ogni partecipante è libero di muoversi con i mezzi che preferisce (a piedi, in bicicletta, in moto o in auto) e secondo il personale itinerario tra le cantine che desidera visitare.

EVENTI COLLATERALI: AperiNizza e PreGiro

Ritorna con questa edizione l’AperiNizza che si svolge, venerdì 22 aprile al Foro Boario di Nizza Monferrato, a partire dalle ore 19.00 per concludersi alle ore 22.00. In questa occasione si possono degustare, tutti i ventisette Nizza Docg dei produttoripartecipanti al Giro del Nizza e assaggiare, dislocati in sette areedi degustazione, prodotti tipici del territorio, unitamente a prodotti ospiti. Il costo è di 20,00 euro.

Prosegue, inoltre, la tradizione del PreGiro che vede coinvolte, prima e dopo il Giro del Nizza, alcune vinerie, particolarmente legate alla manifestazione, che mettono in degustazione i Nizza Docg di tutti i produttori che fanno parte dell’evento.

MODALITA’ DI ISCRIZIONE A “IL GIRO DEL NIZZA”:

I biglietti per partecipare al Giro del Nizza si possono acquistare a 40,00 euro direttamente il giorno della manifestazione presso lEnoteca Regionale di Nizza Monferrato (Via Crova, 2 – Nizza Monferrato) dalle 9.45 alle 12.30 oppure in prevendita, a 35,00euro, sino al 21 aprile. Per i soci Slow Food, regolarmente tesserati, il costo del biglietto è di 35,00 euro. Posti disponibili limitati.

Nel costo del biglietto è compreso il Kit costituito da: tascaportabicchiere, calice, mappa con l’indicazione delle cantine partecipanti, spilletta di riconoscimento e tre buoni da 5,00 euro da spendere, in vino, nelle cantine del Giro del Nizza. Per partecipare all’evento è necessario essere in possesso del Green Pass che verrà verificato alla partenza prima della consegna del kit.

Sul sito www.girodelnizza.it è possibile trovare tutte le informazioni relative alla prevendita, ai produttori aderenti oltre ad altre curiosità.

CONTATTI

Enoteca Regionale Nizza Monferrato – Tel. +39 0141 439294 cell. +39 320 1414335

Piercarlo Albertazzi, Coordinatore “Il Giro del Nizza”: cell. +39 335 5348611 girodelnizza@gmail.com

Messer Tulipano, 25 aprile: artisti nel parco e picnic nei prati

 

XXII EDIZIONE DAL 2 APRILE AL 1 MAGGIO 2022

 

C’è sempre qualche bella sorpresa da scoprire a Messer Tulipano, la manifestazione nel parco del castello di Pralormo, che annuncia da 22 anni la primavera con la straordinaria fioritura di oltre 100.000 tulipani e narcisi.

Ogni settimana la natura regala nuove fioriture, anche di tante varietà curiose come la collezione di tulipani neri, i tulipani pappagallo, i viridiflora, i tulipani fior di giglio ed i frills dalle punte sfrangiate. “La novità di quest’anno è il ”geranio tulipano” – dice Consolata Pralormo- una “chicca” anche per gli appassionati di floricultura.  Si tratta di una varietà particolare di geranio che a differenza dei fiori che vediamo abitualmente fiorisce a mazzetti di piccoli tulipani, si può ammirare nella serra antica francese”

Il parco e il giardino, durante il mese si rinnovano, giorno per giorno, e Messer Tulipano è sempre meta di artisti e fotografi che ritraggono l’evolversi continuo del paesaggio.

Il 25 aprile sarà possibile vedere al lavoro nel parco, la  pittrice carmagnolese Mariarosa Gaude, nota  per acquerelli raffiguranti le peonie, i fiori che lei ama di più: arancioni, rosse, rosa, arricchite da sfumature e ombreggiature.

Ci sarà anche il pittore naturalista e fotografo Dario Cornero: i suoi acquerelli  nascono dall’attenta osservazione effettuata en plein air. Volontà dell’artista è quella di indagare ed esaltare il mondo della natura, raffigurando varietà di piante, di farfalle e di volatili.

Oltre ad osservare l’arte i visitatori potranno godere di un momento picnic sui prati attorno al Castello, a fianco dei tulipani spontanei fioriti nella collina dell’Azienda Agricola. Il pasto all’aria aperta può essere acquistato in loco, dai molti produttori artigianali presenti.

Rasputin e Cri-Cri

All’altezza della piazzetta nel quartiere Domo, dove c’è Casa Morandi, camminando soprappensiero, sono inciampato in un gatto che stava lì, lungo e tirato, a prendere il sole. Barcollando, mi sono appoggiato al muro e solo grazie alla mia prontezza e ad un po’ di fortuna non sono caduto a faccia in giù

Al ritorno da una passeggiata sul lungolago di Baveno, dopo una breve sosta sulla panchina del parco giochi dove spunta dal terreno la scultura in granito rosa di “Maggi”, il mostro del lago Maggiore, ho imboccato la via Zanone. All’altezza della piazzetta nel quartiere Domo, dove c’è Casa Morandi, camminando soprapensiero, sono inciampato in un gatto che stava lì, lungo e tirato, a prendere il sole. Barcollando, mi sono appoggiato al muro e solo grazie alla mia prontezza e ad un pò di fortuna non sono caduto a faccia in giù. Spavento a parte, guardando il felino che – nonostante il trambusto – non aveva fatto una piega, mi è venuto in mente Rasputin. Era il gatto dell’Amalia ed era campato quasi vent’anni, prima  “da tirà i sciampitt”, di passare a miglior vita. Era pelle e ossa, magro da far paura. Quasi del tutto cieco, negli ultimi tempi brancolava per la piazzetta, miagolando stancamente. Persino i topolini che stavano rintanati nella cascina del Gèra, preso coraggio, gli correvano intorno, sfottendolo. Eppure c’era stato un tempo in cui Rasputin era il terrore di tutta Domo. Quando era “in caccia”, gli uccelli volavano alti, stando ben attenti a non abbassarsi troppo per evitare la “quota-rischio”. E gli altri animaletti che vivevano nei paraggi, negli orti o al margine del bosco (topi, lucertole, scoiattoli, ghiri e così via) erano impauriti. Aveva coraggio da vendere, Rasputin: il pelo fulvo, i lunghi baffoni, le unghie affilate, pronte a graffiare, erano il suo “biglietto da visita”. Una cosa sola lo metteva a disagio: i ciottoli bianchi delle stradine che scendevano dallo slargo davanti alla chiesa e “scivolavano” verso lago. Il perché discendeva dal ricordo, pressoché indelebile, di una scorpacciata di burro alla quale aveva fatto seguito una tremenda indigestione con dolori e nausee. Il gatto non aveva saputo resistere al desiderio di ingoiare, in un solo boccone, il bel pezzo di burro profumato che stava – coperto da un tovagliolo – sul piatto appoggiato sulla credenza. Con un gran salto – ovviamente, ”felino” – era balzato sul tavolo, affamato e goloso. La signora Amalia l’aveva trovato lì, qualche minuto dopo, ancora intento a leccarsi i baffi. Non aveva perso tempo, scacciandolo via, minacciandolo infuriata con la scopa di saggina.

***

A Rasputin – vuoi per l’ingordigia con cui aveva “sbafato” l’intero panetto, vuoi per lo spavento e la precipitosa fuga – si era bloccata la digestione ed il burro, nello stomaco, si era trasformato in mattone. Da quel giorno, la sola vista di un sasso bianco, equivaleva a fargli rivivere quei momenti e, dunque, scappava via, con i crampi allo stomaco. Ma non c’era solo Rasputin.Rammentando gli animali che giravano lì attorno non si può non menzionare il piccolo “Cri-Cri”, il cagnolino del dottor Segù. Medico condotto, filosofo ed indagatore dell’animo umano, il dottore aveva un suo motto che sintetizzava, per così dire, la sua “funzione”: “ Se in cielo c’è Gesù, in terra c’è Segù”. Insieme a lui, in simbiosi perfetta, viveva il volpino “Cri-Cri”. Non era di razza pura, vivacissimo, dal pelo corto, bianco e nero, sempre affamato. Un giorno, mentre il suo padrone visitava la signora Gina, “cri-cri” addentò – rapido come un fulmine – il mezzo pollo, già pulito, che la moglie del Merico Birgoli stava per mettere in pentola. Inseguito e costretto a “mollare la presa” dopo un difficile “tira e molla”, ringhiava alla povera donna, mostrandogli i denti. “ Ma va da via i ciapp, bestiaccia boia. Vàrda, che disastro. La gallina l’è tuta ruinada, capito? Ro-vi-na-ta Adesso mi tocca buttarla via, mondo ladro. Come la mettiamo, eh dottore?”. E il buon Segù, serafico, senza scomporsi, rispose con voce calma: “Cara Gina, hai tutte le ragioni del mondo ma non devi prendertela così. Cosa vuoi mai: anche il piccolo Cri-Cri  è una creatura di Dio. E’ così perché risponde alla sua natura. E’ l’istinto a fargli perdere la trebisonda, capisci? Io non ti chiedo di comprenderlo ma, ti prego, non essere così dura con lui”. Lo giustificava, il dottor Segù. Ed il piccolo cagnetto, scodinzolando, a modo suo “ringraziava”. E Gina? Solo l’educazione religiosa e l’attaccamento alla fede le consentivano di non pronunciare parole peccaminose (anche se, secondo me, nessuno sarebbe stato in grado di garantire che non n’avesse pensate di irriferibili). Con gli animali, del resto, aveva già avuto esperienze che l’avevano – come spesso gli capitava di dire – “segnata”. Ad esempio, quella volta che aveva tagliato il collo all’oca per la cena dell’epifania, richiudendone il corpo nello stipetto sotto il lavandino. Quando, meno di un’ora dopo, aveva aperto lo sportello, l’oca era uscita sulle sue gambe, girando per la cucina. Alla Gina gli prese un sintomo. Stette lì lì per svenire e, gridando che era “opera del diavolo”, riuscì a scappar fuori in cortile. Toccò a suo marito, che stava girando le zolle di terra nel piccolo giardino dove coltivavano l’insalata e le patate, ad accorrere con la zappa e “finire” l’oca. Che non finì in pentola. La Gina si rifiutò fieramente di mangiare quella “bestia indemoniata”. E l’oca  dalla testa mozza finì sepolta come un cristiano, sotto mezzo metro di terra, vicino al bosco di castagni.

 

Marco Travaglini

Una Festa per la Terra a Eataly Torino Lingotto

 

Celebriamo insieme la Terra a Eataly Lingotto: dal 22 aprile e fino all’1 maggio una settimana di eventi, degustazioni ed esperienze per tutta la famiglia

La sostenibilità per Eataly, d’altronde, è un impegno costante nel supportare e valorizzare tante piccole realtà e modelli di agricoltura e allevamento virtuosi. E in occasione del Earth Day, ci sarà una grande festa con un ricco palinsesto di appuntamenti: cene con chef del territorio e non solo attenti allo spreco e alla biodiversità, incontri di approfondimento con esperti, esperienze per famiglie, aperitivi e brunch contadini. Tante occasioni per celebrare insieme la Terra e le sue bellezze.

 

Il programma completo

Venerdì 22 aprile, dalle 19 | Il Grande Circo del Mercato Green

Una festa per grandi e piccini alle Cucine del Mercato, con una cena con le proposte delle cucine di Eataly Lingotto in una speciale edizione tutta Green. Il divertimento è assicurato con sfizi unici, artisti, musica e circensi!

In tavola, uno speciale menu con piatti green, attenti alla sostenibilità e antispreco, pensati dagli chef di Eataly. Per l’intrattenimento, impossibile perdere i giochi e le acrobazie circensi dei Fratelli Ochner, le magie degli artisti di Masters of Magic e la musica di Bandakadabra.

 

Sabato 23 aprile, ore 15 | Keep Clean and Run: corriamo a pulire il quartiere Lingotto

Eataly e Green Pea, insieme a Roberto Cavallo di E.R.I.C.A., organizzano una sessione di plogging, il jogging che fa bene anche alla città: si corre per le strade del Distretto Lingotto raccogliendo i rifiuti. Divisi in squadre, grandi e piccini andranno insieme a caccia di rifiuti per imparare a differenziarli al meglio. Al termine della corsa a squadre verranno calcolati i km percorsi, pesati i rifiuti raccolti per scoprire l’equivalenza rifiuti-CO2, e capire, così, quanta CO2 si risparmia all’atmosfera gestendo correttamente i rifiuti. L’iscrizione è gratuita.

 

Domenica 24 aprile, ore 14.30 | Comportamenti mondiali: giochiamo insieme a salvare il Pianeta

Partiamo insieme a Xké? Il laboratorio della curiosità alla scoperta dei continenti attraverso un gioco di ruolo a squadre su storia, persone, culture e scoperte scientifiche. I 17 SDGs dell’Agenda 2030 – gli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile – guidano e costituiscono il filo conduttore dell’attività pensata da Green Pea e Eataly per sensibilizzare bambine e bambini verso una maggiore attenzione per il nostro Pianeta. Setting del gioco è proprio un grande planisfero. I partecipanti, divisi per squadre, si misurano su nozioni e informazioni relative a uno o più continenti aderenti al programma dell’Agenda 2030. Un gioco a misura di bambino che abita il mondo, fra sfide, sostenibilità e scoperta. Il laboratorio è gratuito ed è pensato per bambini dai 6 agli 11 anni di età.

 

Lunedì 25 aprile, ore 17.30 | Incontro con ANPI

In occasione della Festa della Liberazione, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia propone un appuntamento gratuito per grandi e piccoli. In occasione del centenario della morte di Beppe Fenoglio verranno proposte letture tratte da Il partigiano Johnny, oltre alla presentazione del progetto delle Lapidi della Resistenza con QR Code e all’esposizione dei ritratti delle donne della Resistenza ad opera dei ragazzi del liceo Cottini.

Animazione degli artisti Fulvio Abbracciavento e Fulvio Trivero e merenda finale.

Appuntamento a cura delle Sezioni ANPI Leo Lanfranco e Nicola Grosa. L’iscrizione è gratuita.

 

Lunedì 25 aprile, ore 20 | Superheroes: a cena con i supereroi del vino

In occasione della Torino Wine Week, in arrivo una speciale cena negli spazi dell’Enoteca di Eataly, la più grande della città: ospiti tre produttori “eroici” che racconteranno e faranno degustare i loro vini, in abbinamento alle tapas di Executive Chef Patrik Lisa. Tutti e 3 i produttori hanno lo stesso obiettivo: preservare l’ambiente in cui viviamo e trovare un equilibrio sostenibile. Ospiti d’eccezione: Iuli (Piemonte) e i suoi vitigni autoctoni rari Baratuciat e Slarina; Trebotti (Lazio) e i vini prodotti da uve Violone, vitigno autoctono raro; Pravis (Trentino), primo produttore in Italia di vini PIWI a impatto zero.

 

Martedì 26 aprile ore 20 | A cena con Casa Format

Casa Format è un progetto di cucina e ospitalità responsabile che si declina in tutte le sue varianti: dalla struttura vera e propria all’orto, passando per la selezione dei fornitori, tutto è pensato per un futuro più sostenibile.

La maggior parte delle preparazioni usate in cucina provengono dall’orto, lavorato con cura da mani esperte, dove i ritmi lenti delle stagioni permettono di avere tutto l’anno ingredienti della migliore qualità per una cucina genuina e responsabile. La cena è accompagnata da vini di produttori attenti alla territorialità e vicini ai principi della sostenibilità.

 

Mercoledì 27 aprile ore 20 | Rivoluzioni: birra punk e cucina sarda contemporanea

Una cena speciale per gustare l’incontro fra due mondi: la birra punk di Teo Musso, creatore di Baladin, e gli chef Nicola Bonora (Serica, Milano) e Dario Torabi (Old Friend Bistrot, Cagliari), rappresentanti di un nuovo modo di intendere la cucina sarda. Il filo conduttore che unisce i giovani chef è la filosofia dello zero waste e la voglia di proporre una cucina “sarda” nuova, etica e contemporanea; in questa cena incontrano Teo Musso, il rappresentante più significativo di un nuovo modo di intendere la birra, rigorosamente artigianale. Il suo legame con il territorio è molto forte e cerca di trasferirlo a tutte le sue produzioni, convinto del fatto che “la birra è Terra!”.

 

Giovedì 28 aprile ore 18.30 | Presentazione Make it Tasty

La Festa per la Terra di Eataly è il momento perfetto per scoprire la nuova edizione di Make it Tasty, l’evento contro lo spreco alimentare dedicato ai millennials e alla Gen Z. In sala Punt&Mes si terrà la conferenza stampa e, a seguire, un aperitivo a cura dello chef ospite di Make it Tasty. L’iscrizione è gratuita.

 

Giovedì 28 aprile ore 20 | Cena Eataliana: dalla terra alla tavola

Una cena per raccontare la sostenibilità e riscoprire le origini della filosofia di Eataly, che da sempre crede nella grande qualità italiana, nel lavoro dei piccoli produttori, nei modelli di agricoltura e allevamento virtuosi che mettono al primo posto il rispetto per il gusto, la terra e le persone. Sarà una serata all’insegna del meglio delle proposte del Mercato per raccontare il lavoro di salvaguardia e valorizzazione delle eccellenze del territorio: protagonisti gli esperti che hanno ricercato, studiato e selezionato i fiori all’occhiello della produzione enogastronomica italiana per i Mercati di Eataly. In menu, una selezione di piatti ideati dall’Executive Chef Patrik Lisa in collaborazione con gli esperti per celebrare i migliori prodotti dell’assortimento.

 

Venerdì 29 aprile, ore 18.30 | Eataly incontra Enrico Costanza

Un appuntamento speciale con Enrico Costanza, culinary gardener, per conoscere la sua esperienza tra orti, foraging e cucine stellate, passando per la sua attività di freelance e la sua partecipazione come giudice speciale a MasterChef 11. La sua ultima creazione – un burro aromatizzato ai fiori di canapa THC-free – sarà protagonista di questo imprendibile evento: un incontro unico tra la cucina gourmet e la tradizione della coltivazione della canapa in Piemonte. Degustazione guidata finale. L’iscrizione è gratuita.

 

Sabato 30 aprile, ore 12 | Brunch con Braja Farm

In occasione della Festa della Terra, in Terrazza arriva uno speciale brunch vegetariano.  Ospite d’eccezione Braja Farm, realtà agricola di Sommariva Bosco in provincia di Cuneo: orto e cascina, bottega ed enoteca online, punto di incontro e luogo di ritrovo. Il progetto Braja, che in piemontese significa “urla”, nasce dalla terra che la giovane imprenditrice e fondatrice Sara Olocco ha ereditato dalla sua famiglia: un orto abbandonato da anni che Sara ha ricominciato a coltivare, producendo frutta, verdura e conserve eccezionali, facendo di biodiversità, sostenibilità e territorialità il suo punto di forza. Vieni a scoprire e degustare i sapori genuini di una volta, raccontati da chi li vive tutti i giorni!

 

Domenica 1 maggio, ore 18 | Aperitivo Agricool con Affini

In occasione della Festa della Terra, arriva uno speciale aperitivo in dehors che unisce i cocktail Subalpini di Affini, drink innovativi realizzati con erbe, radici pedemontane, le aromatiche e i micrortaggi di Agricooltur.

I drink realizzati dall’esperto bartender torinese e bar manager di Affini, Michele Marzella, incontrano le tapas dello chef Patrik Lisa, realizzate con le piante aromatiche e i micrortaggi di Agricooltur.

Distillerie Subalpine realizza liquori artigianali dalla connotazione sabauda, legati alla tradizione ma innovativi, composti solo da ingredienti naturali. Agricooltur usa l’aeroponica, un metodo di coltivazione innovativo che permette alle piante di svilupparsi senza terreno, risparmiando fino al 98% d’acqua rispetto alle colture tradizionali e senza l’utilizzo di trattamenti potenzialmente dannosi per la salute dell’uomo, delle piante e dell’ambiente.

 

Non mancano anche gli Eataly Tour: in programma un tour dello store di Eataly alla scoperta delle eccellenze italiane accompagnato da 15 stuzzicanti degustazioni itineranti, che avranno luogo Venerdì 22 aprile, Giovedì 28 aprilee Sabato 30 aprile alle 18.30.

Inoltre, nel Mercato di Eataly, tanti produttori ospiti raccontano il loro lavoro e offrono degustazioni gratuite: tra questi Lurisia con le fresche bevande estive, lo zabaglione Sanbay di Claudio Olivero, il caffè Lavazza, l’olio Numenore, Figulì con i suoi panificati biologici italiani, i dolci di Italdessert e molto altro!

 

Torna sensEAT da Off Topic

“MINDFUL TASTING” 

I cinque sensi per sperimentare il cibo. Prosegue il viaggio esperienziale del Bistro di OFF TOPIC, l’hub culturale di via Pallavicino, con una nuova esperienza di mindfullness applicata al Vermouth nell’evento a cura di Marta Di Giulio, fondatrice della Mindful Wine Tasting, e in collaborazione con Compagnia dei Caraibi

 

SensEAT, il ciclo di appuntamenti del Bistrò di OFF TOPIC che gioca con i cinque sensi per esplorare le percezioni gustative prosegue il suo viaggio con una nuova esperienza di Mindful Tasting’ a cura di Marta Di Giulio e in collaborazione con Compagnia dei Caraibi con Vermouth Carlo Alberto, nella serata di mercoledì 20 marzo,  dalle ore 19.30.

 

Bere un bicchiere di Vermouth come se fosse la prima volta. La Mindful Wine Tasting di Marta Di Giulio, consiste in un nuovo approccio al bere il vino in maniera ‘esperienziale’. Attraverso la degustazione scopriremo questa antica bevanda partendo dal respiro.

Indagheremo quale rapporto lega il nostro corpo  alla gestualità del bere al fine di goderci a pieno il momento,  in uno stato di pace e di esplorazione fuori dai canoni della degustazione classica. Entreremo quindi in contatto con il corpo che ci guiderà a gustare la cena e il Vermouth attraverso un viaggio nei ricordi e nel sapore. Dall’olfatto entreremo in contatto con la natura e lentamente esploreremo i gusti per riscoprirci attraverso il sapore in una maniera nuova e collettiva. La mindfulness ci guiderà nel qui ed ora, dove un bicchiere ci parlerà dell’intero universo attorno a noi.

 

A rendere l’esperienza ancora più coinvolgente e immersiva sarà la cena preparata dal Bistrò di OFF TOPIC con un menù dedicato capace di esaltare i sapori e i profumi dei Vermouth che saranno serviti in degustazione (Riserva Carlo Alberto Vermouth rosso, Riserva Carlo Alberto Vermouth dry, Riserva Carlo Alberto Vermouth bianco).

 

Menu

– Crostone con catalogna saltata e ovetto marinato al Vermouth

– Garganelli con pesto di zucchine al basilico, mandorle e ricotta salata

– Spiedone di pollo gratinato e carote spadellate al Vermouth

– Panna cotta e riduzione al Vermouth

 

Mindful Tasting

Degustazione esperienziale e cena €30

Prenotazione tavoli obbligatoria al numero whatsapp 388.446.3855

 

 

 

MARTA DI GIULIO

Marta Di Giulio è degustatrice Onav, istruttrice di Mindfulness certificata presso il Center for Mindfulness dell’Università di alifornia di San Diego e Abruzzo Italia Mindfulness e il Master in Mindfulness: pratica, clinica e neuroscienze. E’ performer, esperta in Teatro Sociale e di Comunità, conduttrice di percorsi di benessere ed esperienziali attraverso il teatro, la Mindfulness, Mindful eating, drinking e Wine Tasting. Svolge i suoi eventi presso vari Eataly d’Italia, collabora con Green Me, Slow Food, Nova Coop (è vincitrice del bando Im.patto) e Festival d’arte e benessere come il Museo Alfieri per Douja d’Or di Asti, il Parco d’Arte Quarelli (Roccaverano), Earthinkfestival (Torino), Mitos (Lucca)Collabora con l’azienda vinicola Buganza, Eugenio Bocchino, Radici e Filari e molti altri).
Si forma presso l’Università di Torino con un progetto di promozione della salute (Le abilità che creano benessere) partendo da una ricerca sulla Psiconeuroendocrinoimmunologia e l’utilizzo della Mindfulness e del Teatro Sociale. Nel 2016 “Le abilità che creano benessere” viene svolto presso l’Università di Torino come progetto di ricerca e valutazione a cura della Facoltà di Psicologia. L’esito del lavoro ha portato un giudizio positivo rispetto al miglioramento del benessere. Nel 2015 vince il bando Progetto Gaia, programma di educazione alla salute globale e alla consapevolezza psicofisica, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in collaborazione con la Federazione Italiana Club e Centri UNESCO. Si diploma con 110 e lode in Mindfulness: pratica, clinica e neuroscienze Master presso la facoltà di medicina e psicologia dell’Università La Sapienza, Roma

 

VERMOUTH CARLO ALBERTO

Il Vermouth Carlo Alberto è un prodotto d’eccellenza, unico al mondo e privilegiato da ingredienti rari e procedure antiche che richiedono esperienza, perizia, delicatezza ed estrema pazienza. La ricetta ancora oggi utilizzata è un chiaro omaggio a quella del 1837, anno in cui Tumalin Bartolomé Baracco de Baracho si procurò le basi della ricetta del vino aperitivo che il cuoco di corte preparava per il Re, studiando così una sua personale ed esclusiva produzione che continuò per duecento anni e che tutt’ora prosegue. Unica ed esclusiva è la Riserva Carlo Alberto, prodotta con due eccellenze piemontesi: l’Erbaluce di Caluso DOCG e Mosto Parzialmente Fermentato da une Moscato. Anche il design della bottiglia è stato studiato ispirandosi all’architettura che troviamo a Torino: Palazzo Madama nella parte centrale nella bottiglia, passando al collegamento con evoluzioni Art Nouveau che incontriamo nel collo e nella parte alta a cupola della bottiglia, fino ad arrivare al colonnato della Gran Madre di Torino sulla parte inferiore. Tutte le botaniche utilizzate vengono selezionate e raccolte con estrema cura al fine di creare un’armonia unica in tutte le versioni: Red, White ed Extra Dry. Ogni ricetta è stata creata in maniera tale da esaltare le caratteristiche più fini ed eleganti in ogni bottiglia. Se il Vermouth Rosso si staglia su un cuore di calde spezie, frutta rossa, scorza d’arancia e quassia esotica, il Bianco risulta deliziosamente dolce mantenendo un’estrema finezza ed eleganza con sentori di sambuco e frutta sciroppata.

 

La versione Extra Dry, pur essendo la più secca, mantiene la sua morbidezza e il tono leggero mettendo in risalto l’armonia di tutte le erbe vegetali in maniera straordinaria.

La grande magia del Vermouth Carlo Alberto è stata inoltre rivisitata per ottenere il prodotto ideale per la miscelazione, con una bottiglia da litro e con caratteristiche chiare, definite e con una spiccata personalità.”

 

SensEAT – A tavola con i cinque sensi

Non solo il gusto, ma anche tutti gli altri sensi influenzano l’esperienza di ciò che mangiamo e beviamo. Per scoprire quanto che ci sia da “sentire” a tavola, Off Topic ha dato il via a un ciclo di appuntamenti con cadenza mensile per degustare cibo e vino rendendo protagonista ogni volta un senso differente attraverso esperimenti collettivi, momenti formativi e di sensibilizzazione, talk, showcooking, presentazioni di libri e di realtà innovative, cene e degustazioni. Durante gli incontri ai momenti più conviviali si alterneranno approfondimenti su diverse tematiche legate per esempio alla sostenibilità dell’industria alimentare, allo spreco alimentare o all’importanza di seguire un regime alimentare sano ed equilibrato, permettendo di vivere l’esperienza del pasto attraverso l’uso dei cinque sensi alla scoperta di una nuova dimensione.

SensEAT ambisce, infatti, a far vivere un’esperienza amplificata e poco convenzionale ai partecipanti, ma anche a sviluppare un sesto senso che racchiude in sé valori come la responsabilità, la consapevolezza, la solidarietà, l’empatia e la sostenibilità

 

 

OFF TOPIC

via Giorgio Pallavicino, 35 – 10153 Torino

 

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Romantica Graz

Il capoluogo della  Stiria, in Austria, è una città elegante, moderna  ed eclettica dalla vocazione sognante.

Affacciata lungo le rive del fiume Mur, decorata da edifici eleganti, cortili romantici e costruzioni avveniristiche, Graz dal 1999 appartiene al Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Il suo centro storico che ospita armonicamente diversi stili, dal gotico al liberty passando  per il rinascimentale, il barocco e arricchito dacontaminazioni contemporanee, è riconosciuto come uno dei meglio conservati in Europa. Nel 2003 è stata Capitale Europea della Cultura, nel 2008 Capitale dei Sapori, grazie alla produzione del suo champagne e alla presenza sul territorio di chef straordinari che utilizzano materie prime locali di ottima qualità, e nel 2011 è stata eletta “City of design” dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura. In breve Graz ha tutti i numeri per essere una ambita meta da visitare, una destinazione singolare da vivere in tutte le sue sfumature culturali, urbanistico-architettoniche, storiche, del gusto e dove passato e presente si sposano perfettamente.

Seconda città dell’Austria dopo Vienna, sede magnifica, tra le altre, della famiglia Asburgo, Graz ospita due festival della musica classica all’anno, uno estivo al Conservatorio e quello della Styriarte in autunno.

Tra i luoghi da visitare, in cima alla lista, troviamo lo Schlossberg, il monte del castello, situato a 474 metri, a cui è possibile accedere percorrendo la salita nel parco, i 260 gradini che partono dalla Schlossbergplatz ( percorsi suggestivi ma piuttosto faticosi) oppure prendendo la storica funicolare e il moderno ascensore di vetro che assicurano un panorama mozzafiato sui tetti rossi della città e uno scenario montano unico visto dal suo interno. Una volta arrivati in cima la vista è davvero emozionante soprattutto di sera quando la città è illuminata e la torre dell’orologio, con lancette invertite, si colorano di sogno e di romanticismo. Scendere dallo Schlossberg, invece, è possibile anche attraverso il più grande scivolo sotterraneo del mondo,chiamato the Slide, che dal cuore della montagna con 170 metri di emozione pura riporta a valle.

Cosa altro vedere a Graz?

L’Hauptplatz, la piazza principale con il municipio ottocentesco, il Rathaus, e la fontana dedicata al principe della Stiria, l’arciduca Johann d’Asburgo, artefice dello sviluppo della città e di tutta la regione. La Herrengasse, la strada principale dove si affacciano palazzi storici, eleganti abitazioni edimportanti costruzioni come il Landhaus, il parlamento regionale progettato durante il Rinascimento da Domenico dell’Aglio.

Il Castello Eggenberg, invece, è un capolavoro barocco  con i suoi numeri dedicati al tempo: 365 finestre, come i giorni in un anno, 31 camere per piano, come i giorni in un mese, 24  sale di rappresentanza, come il numero delle ore, e poi un parco di 90.000 metri quadrati dove spicca il Giardino dei Pianeti con il suo prezioso roseto.

A Graz troviamo, inoltre, sbalorditive  costruzioni moderne che si integrano perfettamente con il fastoso passato architettonico; la Kunsthaus è una originale sagoma blu, costruita nel 2003 edisegnata degli inglesi Cook e Fournier, che ricorda una “struttura biomorfa”. Ribattezzata dai cittadini  “FriendlyAlien”,  propone un ricco programma espositivo  di  mostre di arte contemporanea. E poi Murinsel, l’isola creata dall’architetto americano Vito Acconci  che emerge dalle acque del fiume Mur. Un guscio in acciaio lungo 47 metri con pannelli in plexiglass che ospita un anfiteatro all’aperto, un caffè, uno scivolo e un labirinto per i più piccoli.

Un altro luogo che merita una visita per la sua unicità  è Joanneumsviertel, il nuovo quartiere Joanneum, caratterizzato da pareti in vetro, da oblò e coni, che collega la Biblioteca regionale,la Neue Galerie e il Museo di Storia naturale. Progettato dallo studio madrileno Nieto Sobejano e dei locali eep architekten è singolare per il suo sviluppo sotterraneo che protegge i palazzi storici della piazza.

Per conoscere ed apprezzare i sapori tipici del luogo, inoltre, è immancabile, anche solo per curiosare, una tappa al mercato storico di Kaiser Josef Platz, a due passi dal Teatro dell’Opera, aperto tutti i giorni tranne la domenica. Colori e profumi dei prodotti locali, come l’olio di zucca, fiori, artigianato sugli allegri banchi molto apprezzati dai graziesi.

Graz è una città con una storia importante testimoniata da tracce di meravigliosa bellezza ma anche un luogo di ispirazione contemporaneo vivace e con una vita notturna vibrante, bei locali, concerti all’aperto, gente di tutte le età che si incontra per stare insieme. Un luogo esuberante ma anche garbato e signorile, dunque, che vale davvero un soggiorno.

Maria La Barbera 

Maggio: a Rivoli è tempo di Carnevale!

Con grande entusiasmo sono lieta di comunicarvi il ritorno dello storico Carnevale di Rivoli!

Il Carnevale ha da sempre rappresentato una grande fonte di gioia, spensieratezza e divertimento per tutti i cittadini rivolesi, una tradizione che purtroppo è stata interrotta per ben due anni a causa dell’emergenza sanitaria con le conseguenti restrizioni.
La pandemia ha negato alla Città i sorrisi, lo stupore, l’allegria soprattutto dei bambini che in genere attendono con impazienza questo evento perché dà loro la possibilità di dare sfogo alla fantasia con i travestimenti, le maschere, i coriandoli.
Ed è proprio per sopperire a questa mancanza che quest’anno abbiamo deciso di apportare delle incredibili novità, proponendo una grande manifestazione che si estenderà su tre giorni: il 6-7-8 maggio 2022!

Laura Adduce

Vicesindaco di Rivoli

Il « Carnevale delle due province, Rivoli & Saluzzo » offrirà alla cittadinanza:

• 06.05.2022 – Piazza Aldo Moro

– Ore 17.00: inaugurazione « Carnevale in Piazza »;
– Ore 18.00: apertura Street Food e intrattenimento bambini con mini Luna Park;
– Concerto alla sera.

• 07.05.2022 – Piazza Aldo Moro

– Ore 09.00: apertura mercato artigianale;
– Ore 12.00 e 17.00: apertura Street Food e intrattenimento bambini con mini Luna Park;
– Carnevale bambini;
– Mongolfiera;
– Concerto alla sera.

• 08.05.2022 – Piazza Aldo Moro

– Ore 09.00: apertura mercato artigianale;
– Ore 12.00 e 17.00: apertura Street Food e intrattenimento bambini con mini Luna Park;
– Mongolfiera panoramica;
– Ore 15.00: Sfilata dei carri con partenza da Via Nizza e arrivo in Piazza Aldo Moro.
– Concerto di chiusura con fontane luminose.

Che dire, non mi resta che augurarvi buon divertimento!