LIFESTYLE- Pagina 147

Insonnia estiva: perché durante la bella stagione dormiamo male

Difficolta´ad addormentarsi, risvegli notturni, sonno disturbato.Con la primavera e per tutta la stagione estiva si manifestano alterazioni del riposo notturno capaci di invalidare anche le nostre giornate. Come mai con il caldo dormiamo male? Sicuramente tra le cause, oramai conosciute a tutti, c’e´ l’elevata temperatura e l’esposizione maggiore alla sorgente luminosa  naturale. La luce solare, infatti, blocca la produzione della melatonina, il famoso ormone prodotto dalla ghiandola pineale che regola il ciclo sonno-veglia, che ci suggerisce quando e’ ora di andare a dormire. Durante la bella stagione si sta all’aperto fino a sera, si fa piu’ vita sociale beneficiando delle giornate piu’ lunghe, questo, pero’, incide sui ritmi circadiani, una sorta di orologio interno che stabilisce i cicli della fame e del sonno e regola anche la temperatura interna del nostro corpo, che risultano molto sensibili alla luce, al buio e persino al silenzio e ai rumori.

Notti insonni ci perseguitano per lungo tempo influenzando, a causa della stanchezza che si accumula, anche le giornate e i momenti in cui sarebbe necessario stare svegli e vigili. Ogni anno ci sembra una cosa nuova, forse perche’ l’inverno ce la fa dimenticare,  torniamo cosi’ alla ricerca di rimedi e metodi per migliorare la qualita’ del sonno e via con tisane, compresse di melatonina, ventilatori e condizionatori per abbassare la temperatura rovente.

Cosa consigliano gli esperti per migliorare la qualita’ del sonno notturno estivo?

Sicuramente creare una routine del riposo ovvero cercare di andare a dormire e svegliarsi sempre alla stessa ora, anche nei fine settimana; un altro accorgimento e’ quello di fare entrare luce in casa nelle ore diurne ma non in serata, momento in cui bisogna, per cosi’ dire, chiudere le tende. Oltre alla luce naturale e’necessario limitare l’esposizione ai raggi blu emessi da tutti i dispositivi elettronici, smartphone, tablet e computer che andrebbero spenti qualche ora prima di andare a dormire e, se proprio non se ne puo’ fare a meno, e’ consigliabile almenol’utilizzo di una luce dello schermo bassa.

Altri accorgimenti molto utili riguardano l’esercizio fisico, e’infatti raccomandabile non praticare attivita’  sportive animate prima di andare a letto, ma sostituirle con dello stretching o del pilates decisamente piu’ rilassanti o qualche minuto di meditazione, ideale per conciliare il riposo.

Per finire veniamo al cibo e alle bevande. Inutile dire che e’assolutamente sconsigliato assumere caffeina in qualsiasi sua forma, sia che provenga dal caffe’ che da bevande gassate, ecc. Riguardo ai pasti, mangiare poco e non bere alcool aiuta a favorire il sonno, abbuffarsi ed eccedere con gli aperitivi rappresenta una causa importante del peggioramento del riposo.

Aspettiamo la bella stagione tutto l’anno, desideriamo stare fuori con gli amici, divertirci e goderci le serate, questo pero’ come abbiamo visto spesso non aiuta la siesta notturna e va a condizionare anche le nostre giornate e la capacita’ di essere lucidi, alcune accortezze e una routine equilibrata saranno un valido aiuto per nottate serene e un sonno prolungato.

MARIA LA BARBERA

La pesca Bella di Borgo d’Ale è un nuovo Presidio Slow Food

 

Bella, ma delicata e fragile. Un frutto d’altri tempi, ma che oggi rivive grazie al coraggio e all’entusiasmo di un gruppo di produttori e che diventa, ora, Presidio Slow Food: parliamo della pesca Bella di Borgo d’Ale, località da poco più di duemila abitanti in provincia di Vercelli, in Piemonte. Terra votata alla frutticoltura e alla peschicoltura in particolare: ma non tutte le pesche sono uguali.

 

Dall’America al Piemonte con un carico di pesche

 

L’inizio della coltivazione della pesca, nella piana di Borgo d’Ale, risale all’inizio del Novecento, probabilmente per iniziativa di alcuni borgodalesi di rientro dall’America con sementi d’oltreoceano. Un tentativo che non ebbe particolare fortuna, ma che fu seguito pochi decenni dopo da altri esperimenti più professionali e con risultati maggiormente promettenti: così, nel 1930, erano già più di cento gli ettari di terra attorno al borgo impiantati a pescheti.

Per circa mezzo secolo, la storia di Borgo d’Ale è andata di pari passo con lo sviluppo della peschicoltura: tante le varietà coltivate. Tra queste una particolarmente profumata e aromatica: quella conosciuta come la Bella. Tondeggiante e di pezzatura medio-grande, ha la buccia con colore di fondo verde chiaro-biancastro e sovracolore rosso-rosato e polpa bianca con venature rossastre in prossimità del nocciolo. Quando, a metà degli anni ’70, a Borgo d’Ale si raccoglievano oltre 100 mila quintali di pesche, circa il 10% era costituito da questa varietà.

 

Un lungo lavoro di recupero

 

La peschicoltura, ancora oggi, a Borgo d’Ale riveste un ruolo importante nell’economia locale. Merito di un terreno di origine fluvio-glaciale, particolarmente drenante, e del caratteristico microclima dovuto alla vicinanza del lago di Viverone: un habitat senza dubbio favorevole al pesco. Ma negli ultimi tre o quattro decenni, la Bella è andata pressoché perduta, surclassata da varietà di pezzatura maggiore e più adatte al mercato, perché disponibili per un periodo più lungo (la varietà tutelata dal nuovo Presidio matura nel giro di due settimane appena, tra fine luglio e inizio agosto) e perché più durevoli e quindi facilmente commercializzabili.

Nel 2015 le piante ancora in vita erano soltanto una ventina, e tutte vecchie di almeno quarant’anni.

«Il recupero della varietà è cominciato nel 2016» ricorda Paolo Caldera, referente degli otto produttori, alcuni dei quali poco più che trentenni, che hanno già aderito al Presidio. «Dalle pochissime piante rimaste, presenti perlopiù nei frutteti di anziani contadini, abbiamo recuperato il materiale per dare avvio alla propagazione».

 

Della Bella, già inclusa nell’Arca del Gusto di Slow Food, oggi si è arrivati ad avere cinquecento piante.

«Il pesco non è come il riso, che in soli cinque o sei mesi arriva a produzione – aggiunge Gabriele Varalda, referente Slow Food del Presidio –. Occorrono tre anni per arrivare a produzione e nei primi tempi il raccolto era appena sufficiente per l’autoconsumo, così il 2022 è stato il primo vero anno di produzione».

 

In cucina, la tradizione

 

La pesca Bella di Borgo d’Ale è ottima mangiata fresca, da sola o in macedonia, magari con l’aggiunta di un goccio di Erbaluce di Caluso, ma le ricette tradizionali la propongono anche cotta al forno, ripiena di cacao e amaretti.

«Noi siamo sentimentalmente legati a questa varietà di pesca e la troviamo buonissima, ma anche il riscontro dei consumatori è stato ottimo. Riconoscono che vale la pena salvarla» prosegue Caldera.

Salvare la biodiversità, per Slow Food, significa coltivarla e mangiarla, e la stessa cosa vale anche per la Bella di Borgo d’Ale: «L’intenzione non è mai stata quella di mantenere due o tre piante per trasformarle in un reperto da museo, ma quella di riprendere la produzione e darle un futuro».

 

E ora?   

 

«È da una decina d’anni che siamo in ballo, sapevamo di dover avere una visione di lungo termine ed eravamo consapevoli che i risultati non sarebbero stati immediati: quel momento è arrivato e non sono i frutti di una moda» conclude Caldera.

L’intenzione, ora, è allargare il progetto anche dal punto di vista della trasformazione del prodotto in composte, confetture e succhi. L’area di produzione della pesca Bella di Borgo d’Ale comprende i comuni di Borgo d’Ale, Alice Castello, Cigliano e Moncrivello (Vercelli), Viverone (Biella), Cossano Canavese e Maglione (Torino).

 

Il Presidio Slow Food della pesca Bella di Borgo d’Ale è sostenuto da FedEx.

 

 

Greta Cugliari è Miss Sport Givova 2023 Piemonte e Valle D’Aosta

Continua a suon di fasce il viaggio di Miss Italia Piemonte e Valle d’Aosta che, sabato 29 luglio, si è fermato al Royal Club di Torino dove è stata eletta Miss Sport Givova 2023. Si tratta di Greta Cugliari, 18 anni di Nichelino, appena diplomatasi al Liceo Scientifico Ettore Majorana di Moncalieri e che a breve affronterà il test di ingresso alla Facoltà di Medicina. Greta a giugno fu la prima reginetta piemontese di Miss Italia 2023 con la fascia Miss Borgo Po.
Bella e talentuosa, Greta, oltre che diventare medico, sogna un futuro nel mondo dello spettacolo. Tra le sue priorità, ovviamente, anche lo sport che pratica da sempre. La sua disciplina principale è stato il nuoto sincronizzato, sport protagonista dell’estate, il nuoto, grazie ai Mondiali che si stanno disputando a Fukuoka, in Giappone.
“Lo sport ha un ruolo centrale e fondamentale per me, tanto che senza non riuscirei a vivere – racconta Greta -. Lo sport è linfa, libertà, ovviamente sacrificio ma regala anche tante soddisfazioni. Lo sport mi accompagna dall’età di tre mesi, quando i miei genitori (mamma Rita e papà Roberto) mi hanno fatto iniziare con l’acquaticità all’Olympik di Torino, per poi proseguire con il corso di nuoto che successivamente è diventato agonistico. In contemporanea al nuoto, ho praticato danza classica per un paio di anni alla Torino Danza, finché a un certo punto, scoprendo il nuoto sincronizzato, ho unito le due discipline e mi sono dedicata a questo fantastico sport. Mi allenavo all’Acquatica e insieme alla mia squadra siamo diventate campionesse regionali nel 2013-14. In seguito, essendo amante dello sport, dopo tanti anni di piscina, avevo voglia di provare nuove “emozioni” e spinta dalla curiosità ho iniziato atletica leggera presso la Sisport, ci sono rimasta per sette anni fino alla pandemia. Grazie all’atletica ho potuto approcciarmi a varie discipline, trovando la mia strada nel salto in alto, allenata da Francesco Crabolu e nel lancio del giavellotto che mi ha permesso di conoscere Zahra Bani, giavellottista italiana. Attualmente pratico crossfit, questo mi ha consentito di gestire meglio il mio tempo e di dedicarmi agli studi, a cui tengo molto. Sto preparando il test di ingresso della Facoltà di Medicina in quanto il mio sogno è quello di diventare un medico chirurgo. Oltre agli studi sono affascinata dal mondo della moda e del cinema. I miei idoli sportivi sono Gianmarco Tamberi, altista italiano, campione olimpico di Tokyo 2020 e Shauane Miller-Uibo, velocista bahamense, campionessa olimpica dei 400 metri piani a Rio 2016 e Tokyo 2020, che ho avuto l’onore di vedere dal vivo agli Hercules di Montecarlo (diamond league) nel 2019

Le vacanze di una volta tra leggerezza e affetti

Last minute, tour faticosi, aeroporti affollati, corse alle destinazioni piu’ ambite, l’estate con le sue  vacanze contemporanee e’ molto cambiata rispetto a qualche anno fa. Ci si muove di piu’ e, grazie alle offerte, il turismo e’ diventato piu’accessibile e globale. Certamente questo e’ positivo considerato il fatto che oggi in tanti hanno la possibilita’ di conoscere il mondo, ma questo arrembaggio turistico e’ davvero sempre benefico? A volte si ha la sensazione che le ferie debbano essere spese con ritmi serrati, girando come trottole con un rientro a casa che ci fa sentire piu’ stanchi di prima. In un passato relativamente prossimo, 25 o 30 anni fa, come erano le vacanze estive? Cosa facevano gli italiani nella calda pausa stagionale? Sicuramente le citta’, soprattutto quelle senza sbocco sul mare, si svuotavano, erano deserte e non vi si organizzavano troppi eventi perche’ le persone che rimanevano nelle bollenti temperature urbane erano davvero poche. Alla fine delle scuole si partiva per la villeggiatura, si raggiungevano le localita’ marine e si sognava la spiaggia, i bagni ma anche la compagnia, i balli serali, il muretto, i giri in bici, lo spaghetto di mezzanotte. Le mete piu’ gettonate erano la riviera romagnola, la toscana, con il suo turismo un po’ piu’ costoso, ma anche le localita’ montane piu’ fresche e contemplative. In tantissimi tornavano dal nord al sud, dalle fabbriche alle famiglie, dal freddo al caldo, dal lavoro agli affetti. Io, per conto mio, ricordo che alle fine dell’anno scolastico la destinazione era una, la Sicilia, partivamo da Roma con i bagagli sul tetto della macchina, carichi non solo di abiti per almeno tre mesi, ma anche di un forte desiderio di rivedere i parenti. La mia massima ambizione era di stare con i miei cugini a Palermo e ,come me, moltissime altre persone concepivano le ferie come un ricongiungimento affettivo-familiare, un ritorno alle radici.

Senza voler sminuire il desiderio di conoscere mete lontane e la voglia di girare il mondo, pratica che ha coinvolto molto spesso anche la sottoscritta, la villeggiatura di alcuni anni fa con i suoi punti fissi e le sua routine era di certo molto piu’ riposante e distensiva. Se pesco ancora nella mia memoria ricordo il pranzo di ferragosto, gruppi di amici in riva al mare, la partita di pallavolo, serate passate a chiaccherare e a ridere senza una regia precisa, solo per il gusto di stare insieme. In spiaggia spesso si portava il cibo portato da casa e ad una certa ora ci si radunava sotto l’ombrellone per mangiare, il bagno, ovviamente, era possibile  almeno 3 ore piu’ tardi. La sera invece c’era l’arena con i film in seconda visione, il gelato e il giretto in piazza e la voglia di fare tardi senza un perche’, si doveva stare fuori, genitori permettendo, fino alle ore piccole.

Le vacanze vintage erano cosi’, si succedeva una abitudine dopo l’altra, ma non ci si stancava mai. Poi a settembre con l’inizio delle scuole, l’invio di cartoline panoramiche ad amici e parenti e i primi temporali estivi che duravano 10 minuti, ci si salutava e si ritornava a casa con un po’ di tristezza, ma felici di aver assaporato l’estate in tutti i suoi aspetti, soddisfatti di aver speso il tempo libero nel solito posto e con gli affetti di sempre.

MARIA LA BARBERA

 Novant’anni di bollicine a Nizza Monferrato

DA MERCOLEDÌ  LA QUINTA TAPPA DELLA MOSTRA ITINERANTE DEL CONSORZIO ASTI DOCG

(Asti, 31 luglio 2023). Quinta tappa a Nizza Monferrato per Novant’anni di bollicine, la mostra itinerante del Consorzio Asti Docg, che da mercoledì 2 agosto (inaugurazione ore 18.30) fino al 2 settembre approda negli spazi del Foro Boario Pio Corsi. L’allestimento, curato da Pier Ottavio Daniele in collaborazione Giancarlo Ferraris, Andrea Triberti, Massimo Branda, Luca Percivalle, Zeta Solution e Designstudio25, accende i riflettori sull’evoluzione e la crescita socioeconomica della denominazione spumantistica più antica d’Italia che oggi produce 100 milioni di bottiglie, raccontata attraverso le campagne di comunicazione che hanno fatto la storia della pubblicità enoica nel Belpaese.

In esposizione, per un viaggio nel tempo iniziato con la prima tappa lo scorso anno in occasione del 90° compleanno del Consorzio, oltre 60 tra manifesti originali, filmati e immagini rare e introvabili delle grandi case spumantiere italiane a partire dalle prime immagini pubblicitarie ai poster di grandi artisti come Leonetto Capiello e Armando Testa passando per i caroselli televisivi in bianco e nero degli anni ’50 fino gli spot contemporanei con protagonisti personaggi sportivi e star di Hollywood.

Il tour di Novant’anni di bollicine si concluderà alla chiesa di San Giuseppe ad Alba, dal 7 ottobre al 7 dicembre.

A Nizza Monferrato la mostra è aperta dal venerdì alla domenica con i seguenti orari: il mattino dalle 10 alle 13 e il pomeriggio dalle 16 alle 19. Per le altre giornate è possibile visitare l’allestimento dalle 10 alle 19 su prenotazione (tel. 329-2284049).

Torna la Fiera del Peperone di Carmagnola

1-10 settembre 2023

La 74esima edizione della più grande manifestazione fieristica italiana dedicata a un prodotto agricolo, con eventi gastronomici, culturali, artistici, spettacoli e concerti

La valorizzazione delle eccellenze agroalimentari del territorio, l’intrattenimento per tutte le età e il giusto connubio fra tradizione ed innovazione sono gli elementi chiave della 74esima edizione della Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola (TO). La città ricca di storia ed eventi legati alle tradizioni e alla cultura popolare si trasforma, dall’1 al 10 settembre, in un’unica grande area espositiva di oltre 10mila metri quadrati, con 8 piazze dedicate, di cui 6 enogastronomiche, 2.500 posti e sedere e oltre 200 espositori. Tra palazzi storici e musei da scoprire, sono in programma la fiera agricola, ma anche mostre, concerti e spettacoli con, tra gli altri, Enrico Brignano, Enrico Ruggeri, Beppe Braida, Marco Ligabue, Mirko Casadei POPular Folk Orchestra e, madrina della Fiera, Manuela Arcuri.

La Fiera Nazionale del Peperone è una delle più grandi e qualificate nel settore dell’enogastronomia e la più grande, in Italia, dedicata a un prodotto agricolo. Da 13 anni è ufficialmente riconosciuta come Manifestazione Fieristica di Livello Nazionale, registrando ad ogni edizione un crescente numero di visitatori con stime di enormi ricadute economiche.

IL PEPERONE DI CARMAGNOLA

Nella capitale italiana del peperone, il protagonista assoluto si potrà degustare ed acquistare nelle sue cinque tipologie riconosciute dal consorzio dei produttori: il quadrato, il trottola (a forma di cuore con punta leggermente estroflessa o con punta troncata), il lungo o corno di bue (cono molto allungato), il tumaticot (tondeggiante e schiacciato ai poli, come un pomodoro) e il quadrato allungato. Le prime quattro sono autoctone, mentre l’ultima è una tipologia ibrida che ha una resa superiore in quanto più tollerante alle virosi. I peperoni di Carmagnola vengono raccolti manualmente dalla fine di luglio rispettando un severo disciplinare di produzione e sono apprezzati in tutta Italia per la loro bontà, per caratteristiche che si prestano alle più svariate preparazioni e per le loro numerose proprietà nutraceutiche.

Per preservare un patrimonio e farlo conoscere ed apprezzare, viene organizzato – per tradizione nella prima domenica di fiera (quest’anno il 3 settembre) – il Concorso Mostra/Mercato del Peperone, riservato ai produttori locali. In concomitanza, sono in programma il “Peperone Day” in tutti i ristoranti, osterie, bar e trattorie nazionali e internazionali che inseriscono domenica 3 nel loro menù uno o più piatti preparati con il peperone di Carmagnola, oltre alle premiazioni del contest “Peperone Urbano”: una sfida lanciata dal Consorzio del Peperone e dal Comune di Carmagnola a chiunque voglia cimentarsi nella coltivazione biologica del famoso prodotto orticolo nella propria casa, sul proprio terrazzo o giardino. Vengono premiati i primi tre classificati, oltre alle scuole primarie e dell’infanzia che hanno partecipato alla competizione orticola.

I LUOGHI DELLA FIERA

Il centro storico della città diventa il cuore pulsante della Fiera.

La grande piazza Mazzini si trasforma nella Piazza dei Sapori, con il Mercato dei Produttori del Consorzio del Peperone e un enorme ristorante all’aperto, frutto di un’idea geniale del compianto ristoratore Renato Dominici che la ideò tra gli anni Novanta e i primi del Duemila per portare alla manifestazione, accanto al peperone, i migliori prodotti tipici del territorio torinese. La storica via Valobra, con i suoi portici, ospiterà i produttori. Nei giardini Unità d’Italia la novità della cucina regionale pugliese e romana. Nel Pala BTM allestito all’interno del Salone Fieristico, in viale Garibaldi 29 torna il Ristorante della Fiera, grazie all’importante sostegno della BTM (Banca Territori del Monviso), di Pasta Berruto e Hydra: dieci cene e due pranzi di qualità con piatti ricercati del ristorante La cucina piemontese di Vigone. Sempre nella zona Salone Fieristico viene riproposto il Villaggio del Territorio, progetto di agricoltura da vivere a 360° con numerose aziende del territorio e street-food agricoli proposti in collaborazione con la Società Orticola di Mutuo Soccorso S.O.M.S. D. Ferrero, con il Distretto del Cibo Chierese Carmagnolese e con il Consorzio del Peperone di Carmagnola.

IL FORO FESTIVAL

La varietà e l’eterogeneità caratterizzano gli appuntamenti de Il Foro Festival, l’evento collaterale alla 74esima Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola. Nella grande arena all’interno del Foro Boario di piazza Italia, da cui il nome, si alternano concerti e spettacoli di tutti i generi e per tutte le fasce d’età.

Dalla grande orchestra di 30 elementi Cinemaniax, con la rivisitazione delle colonne sonore dei più famosi film, telefilm e musical degli ultimi 40 anni (venerdì 1, ingresso gratuito), al comico, attore e conduttore dai mille volti Enrico Brignano che porta in scena il suo spettacolo “Ma… diamoci del tu!” (sabato 2, biglietti su TicketOne). Domenica arriva Enrico Ruggeri, due volte vincitore al Festival di Sanremo e Premio Tenco 2021, accompagnato dalla nuova band dei Supersonics (domenica 3, biglietti su TicketOne); lunedì Schiuma Party con Marco Marzi e Marco Skarica(lunedì 4, ingresso gratuito); martedì Marco Ligabue, il fratello minore di Luciano, sul palco con la sua storica band I Rio e a seguire Mania 90, il grande concerto dance dedicato alla musica degli anni Novanta con Roby Giordana ed Emanuele Caponetto + special guest Paolo Noise, una delle voci simbolo dello Zoo di 105 (martedì 5, ingresso gratuito)Solo Mengoni Tribute Band ripercorre a Il Foro Festival, mercoledì, il concerto di Mengoni live negli stadi 2023 (mercoledì 6, ingresso gratuito). Giovedì è Infernomania con i DiscoInferno e i Discomania, insieme per una notte, per rivivere la musica Seventies & Eighties con zeppe e lustrini, brani, storie ed aneddoti (giovedì 7, ingresso gratuito). Venerdì cambia la musica con Teenage Dream Party, la festa che fa impazzire i giovani di tutta Europa (venerdì 8, biglietti su TicketOne); sabato dj set Alien Cut + tributo a Gigi Dag con Leo Dag (sabato 9, ingresso gratuito). L’ultimo appuntamento de Il Foro Festival è con Showzer, una tra le più creative realtà di spettacolo composta da cantanti, ballerini, performer e musicisti (domenica 10, ingresso gratuito). Madrina della Fiera Nazionale del Peperone: l’attrice e conduttrice televisiva Manuela Arcuri.

IL SALOTTO DELLA FIERA

Da sempre fulcro della vita sociale della comunità, piazza Sant’Agostino a Carmagnola, in occasione della Fiera Nazionale del Peperone, si trasforma dall’1 al 10 settembre nel Salotto della Fiera.

Protagonisti: Tinto al secolo Nicola Prudente, conduttore radiofonico e televisivo, attualmente impegnato nella trasmissione “Camper in viaggio” su Rai 1, presentatore delle ultime 4 edizioni della Fiera, sul palco con “TT Tinto Talks”, talk show condotti con vari ospiti e personalità. Renata Cantamessa, alias Fata Zucchina, giornalista e divulgatrice agroalimentare; Paolo Massobrio, giornalista ed esperto enogastronomico, con le “Confessioni Laiche” che quest’anno coinvolgeranno alcune famiglie di imprenditori affermati a livello nazionale e internazionale; Simona Riccio l’Agrifood & Organic Specialist che comunica e trasmette il valore delle eccellenze italiane attraverso i nuovi media in maniera innovativa, con gli appuntamenti “Parla con Me” sulla sostenibilità; Rossana Turina, l’imprenditrice agricola e di turismo rurale che presenta gli show cooking di cuochi e pasticceri dell’associazione Cuochi della Mole. Conduttrice del Salotto della Fiera: l’attrice Elena Galliano.

Dopo i talk, gli incontri e gli show cooking, alle 21 piazza Sant’Agostino si trasforma. Sul palco i 40 componenti della Società Filarmonica di Carmagnola, la banda ricca di storia ma giovane di spirito (venerdì 1, ingresso gratuito); un omaggio a Zucchero Sugar Fornaciari dalla Cipo Sugar Band, fondata a Torino nel 2016 da Luca “Cipo” Sperindio, tra i più accreditati cantanti tributo di Zucchero (sabato 2, ingresso gratuito). Da Colorado e dal Grande Fratello VIP arriva Gianluca Impastato con il meglio del suo repertorio tra personaggi e gag che lo hanno reso popolare (domenica 3, ingresso gratuito). Lunedì sarà la volta della coppia “DeDe” ossia Roberto De Marchi e Carlo De Benedetto (lunedì 4, ingresso gratuito), seguiti dai Senso d’Oppio, da più di un decennio facce note della scena cabarettistica torinese (martedì 5, ingresso gratuito). Mercoledì 6 spazio ai signori del liscio della Mirko Casadei POPular Folk Orchestra, la terza generazione dell’Orchestra italiana da ballo più famosa al mondo (mercoledì 6, ingresso gratuito), mentre giovedì il protagonista è Beppe Braida, il grande comico e cabarettista di Zelig e Colorado sulla cresta dell’onda dal 1989 (giovedì 7, ingresso gratuito). Venerdì l’appuntamento è con una band di otto elementi, i Night Crooners, dalla matrice puramente jazz e swing (venerdì 8, ingresso gratuito); Leo Mas, con il suo show coinvolgente e I Melannurca con le musiche popolari, i canti e le danze tradizionali del Sud Italia (sabato 9, ingresso gratuito) e infine “70/80 Vibes” con Franco Frassi & Piero Vallero, un salto del passato, un viaggio straordinario con la musica, i colori e le emozioni degli anni ’70 e ’80 (domenica 10, ingresso gratuito).

LE MOSTRE E I MUSEI

Tante le proposte culturali in programma. Palazzo Lomellini ospita la mostra “Antonio Carena. Il fenomeno della quintessenza”, la prima retrospettiva, dopo la morte, del pittore rivolese che ha inondato di cieli i palazzi di mezza Europa, curata da Nicolò Balocco, nipote dell’artista (Palazzo Lomellini, piazza Sant’Agostino 17, 1 settembre-29 ottobre). Nella Saletta d’Arte Celeghini la personale di Lara Molinari, la disegnatrice della Walt Disney. Nata a Milano nel 1970, muove giovanissima i primi passi nel mondo del fumetto. Come cartoonist per la Walt Disney Italia ha all’attivo storie, fumetti e copertine per il settimanale Topolino, illustrazioni per videogiochi Playstation e collaborazioni con Disney Channel con albi tradotti e pubblicati in ambito europeo (Saletta d’Arte Celeghini, via Valobra 141, 2-23 settembre). Nella Chiesa di San Rocco “Uno per uno”, la personale di Giuseppe Migliore, che realizza quadri a mosaico con più soggetti, realizzando opere uniche nel loro genere (Chiesa San Rocco, via Valobra, 1-10 settembre). Nella Chiesa di San Giovanni Decollato “Un tesoro nascosto”, Piero Solavaggione nelle case dei carmagnolesi: la mostra dell’artista carmagnolese dalla pittura immediata che ricorda i “fauves” rimanendo fedele nel tempo ad una figurazione dallo stile impressionista (Chiesa di San Giovanni Decollato, piazza Garavella, 2-10 settembre).

Alle mostre si aggiungono le attività dei musei carmagnolesi, a cura dell’Assessorato alla Cultura in collaborazione con l’associazione Museinsieme. All’Ecomuseo della Canapa nei weekend della Fiera sono in programma gli “Assaggi di Canapa”, degustazioni guidate di prodotti locali a base di canapa al termine della visita al museo. La canapa è una produzione carmagnolese di grande rilievo che regalò addirittura alla città l’appellativo di “Impero della canapa” (via Crissolo 20 Borgo San Bernardo, 2-3 e 9-10 settembre ore 15-18). Al Museo Tipografico Rondani “Giochi d’inchiostro”, laboratorio estemporaneo di stampa artigianale per adulti e bambini (via Santorre di Santarosa 12, 2-3 e 9-10 settembre ore 15-18). Per la Giornata Europa della Cultura Ebraica, domenica 10  è in programma una visita guidata gratuita alla Sinagoga (via Bertini 8). Visita guidata gratuita anche all’Antica Cereria Pettiti, che ha prodotto candele e ceri fino al 2003 (via San Bernardino 9, domenica 3 e 10 settembre ore 10-12 e 14-19). Apertura serale, infine, del Museo Civico Navale, nei giorni della Fiera (piazza Mazzini 1, 1-10 settembre, ore 20.30-23).

L’IMPATTO AMBIENTALE

Essere consapevoli dell’impatto sul territorio è l’obiettivo della Fiera Nazionale del Peperone di quest’anno e per raggiungere un impatto ambientale positivo saranno attivate misure di compensazione delle emissioni di Co2, calcolate attraverso uno studio certificato, con piantumazione di alberi e progetti ambientali sul territorio. A Il Foro Festival, inoltre, saranno distribuiti bicchieri riutilizzabili brandizzati che permetteranno di usufruire di erogatori gratuiti di acqua microfiltrata.

In un’ottica anti-spreco alimentare ed ecosostenibile, grazie anche alla collaborazione con Cuki, saranno distribuite migliaia di Cuki Save Bag, una pratica doggy bag per recuperare il cibo non consumato nel piatto dei clienti della ristorazione oltre a tantissimi piatti ecosostenibili realizzati in alluminio 100% riciclabile.

La 74esima edizione della Fiera del Peperone è organizzata dalla Città di Carmagnola e prodotta, per la prima volta, da Puro Stile Italiano e Fondazione Reverse.

Main Sponsor: BTM – Banca Territori del Monviso, Pasta Berruto, ECS

Sponsor: Reale Mutua Assicurazioni, Coldiretti, Hydra

Charity Partner, per il quinto anno, la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro. Ancora una volta a sostegno dell’Istituto di Candiolo IRCCS per finanziare le migliori tecnologie e contribuire alla sconfitta del cancro.

 

 

INFO

Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola

Carmagnola (TO) | 1-10 settembre 2023

Orari fiera: dal lunedì al venerdì, ore 18-24 | sabato e domenica, ore 10-24

Tutti gli eventi sono gratuiti ad eccezione di alcuni spettacoli de Il Foro Festival

Sito web: fieradelpeperone.it

Ufficio Manifestazioni: Tel. 011.9724222/270 | cultura@comune.carmagnola.to.it

Fiera del Peperone di Carmagnola

Instagram Fiera: @fierapeperone

Facebook Fiera: @fierapeperone

Il Foro Festival di Carmagnola

Instagram Foro Festival: @ilforofestival

Fiori di zucchine in pastella a modo mio

Croccanti, dorati, saporiti…una bonta’!

Ingredienti:
12 Fiori di zucchine
150 gr. di farina bianca
1 Tuorlo d’uovo
2 cucchiai di Parmigiano grattugiato
200 ml di acqua frizzante
Sale, pepe, olio di oliva per friggere.

Lavare con molta cura i fiori dopo aver tolto il pistillo interno e asciugare tamponando con carta da cucina. Intanto preparare la pastella sbattendo con energia la farina con il tuorlo, l’acqua, il sale, il parmigiano, il pepe. Mettere il preparato in frigo per almeno 30 minuti. Immergere i fiori uno per volta nella pastella, friggere in olio bollente e lasciar dorare da ambo i lati. Consumare caldi.

Paperita Patty

 

Al Palavillage una nuova sessione di lega Pokemon

Sfide, duelli, scambio carte e molto altro ancora…

Domenica 30 luglio, ore 9-12 |Ingresso libero

 Viale Lucio Battisti 10, Grugliasco (TO)

Dopo il successo degli allenamenti open della squadra Pokémon Turin Storm, Palavillage organizza per domenica 30 luglio una nuova sessione di Lega aperta a tutti, dai giocatori più esperti a quelli alle prime armi.

La struttura di Grugliasco (To), diventata recentemente Lega Palapokémon, aprirà infatti i suoi spazi a tutti gli appassionati ed amanti di Pokémon, di uno dei giochi di carte e e-game più famosi al mondo.

Domenica 30 luglio, dalle 9 alle 12, sono in programma duelli tra Pikachu e Charmender, Bulbasaur e Squirtle, e tutti i Pokémon che animano questo magico mondo.

Non solo, la sessione di Lega Palapokémon offrirà l’opportunità di confrontarsi tra allenatoriscambiare le proprie carte e assistere a sfide entusiasmanti.

Per maggiori informazioni: segreteria@palavillage.com | Telefono011 1947 5700.

PALAVILLAGE

Viale Lucio Battisti 10, Grugliasco (TO)

www.palavillage.com

Leggi che ti fa bene

Leggere non hai mai ucciso nessuno; anzi, ha migliorato l’esistenza di moltissime persone.

Don Milani sosteneva che “Il padrone sa 1000 parole, tu ne sai 100; ecco perché lui è il padrone”, attribuendo non soltanto al denaro ma anche e soprattutto alla cultura, alla conoscenza ed alla padronanza di una lingua la chiave di volta del successo.

Ricordo ancora che già in prima elementare il maestro ci fece leggere “Pinocchio” ed in seconda “Cuore” che furono, dopo le fiabe, il nostro primo confronto con un testo sul quale cominciare a farsi un’idea, un’opinione propria. Da lì in poi, almeno per me, è stato un susseguirsi di narrativa, saggi, biografie, storia, manuali (ma non solo) al ritmo di almeno tre al mese, escludendo quelli scolastici ed universitari; in vacanza, salvo dover guidare o essere altrimenti impegnato, un libro può iniziare e finire in una giornata di relax in spiaggia.

La frase di Don Milani citata poc’anzi, come molte frasi riferite a personaggi famosi, deve far riflettere non soltanto per chi ne sia stato l’autore, ma per il suo significato: è questa una delle doti che la lettura porta con sé.

Leggere significa apprendere qualcosa di ignoto, confrontare il nostro pensiero con quello dell’autore, crearci un’opinione nuova,anche antitetica rispetto a quella che avevamo, e scoprire così che il nostro pensiero, le nostre convinzioni non possono mai essere considerate universali.

Una delle certezze che ho appreso fin da bambino è che non si smette mai di imparare, neppure da anziani (vedi come questi imparano la tecnologia e le novità dai giovani); ecco perché la lettura costituisce uno dei mezzi più economici, più pratici e più semplici di apprendimento, di confronto e di acculturamento che esistano.

Qualcuno, tempo fa, mi disse che i libri costano tantissimo in rapporto a quello che danno e qualcun altro, decisamente da candidare al Nobel per il pensiero inutile, aggiunse che “una volta che lo scrittore ha scritto il libro, perché ogni copia deve costare così cara?”: sono certo di non avergli risposto.

Pensiamo soltanto al costo delle enciclopedie, di cui moltissime case erano fornite fino a circa 30 anni fa e che ora sono inutili e datate: con quello che si risparmia non acquistandole si possono comprare decine e decine di libri.

Io, personalmente, a parte i libri scritti da amici che acquisto solitamente in occasione del firmacopie o qualche libro particolare che voglio leggere subito, mi fermo almeno una volta alla settimana presso le bancarelle di via Po (centro città, per i non torinesi) e dedico dieci – quindici minuti a vedere se via sia qualche arrivo nuovo, ad un costo fra i due ed i cinque euro. Tempo fa trovai una copia, perfetta, de “La Cittadella” di Cronin (quella che negli anni ’60 ci appassionò in TV con Alberto Lupo e Anna Maria Guarnieri) stampata nel 1938, quando il libro fu scritto. Non ci pensai due volte e la acquistai, scoprendo dopo che aveva un valore economico molto superiore ai due euro che spesi per il suo acquisto.  Leggendolo in poche sere capii molte cose che la trasposizione televisiva non consentiva di comprendere appieno.

Anche volendo ridurre un libro a semplice testo stampato, consideriamo che un testo di senso compiuto (escludendo quindi libri demenziali o scritti da analfabeti che si auto pubblicano) consente almeno un vantaggio: comprendere la grammatica e la sintassi di una lingua.

Quando incontro quelli che definisco “killers del congiuntivo” chiedo, con nonchalance, quali siano i loro gusti letterari, quale l’ultimo libro scritto anche se sarebbe più indicativo chiedere quando abbiano letto l’ultimo libro.

In Italia siamo, tra i Paesi che si autodefiniscono evoluti, negli ultimi posti per numero di libri letti all’anno e per tempo giornaliero dedicato alla lettura: in Europa siamo penultimi, insieme ad Austria e Romania, con cinque minuti al giorno; solo i francesi stanno peggio di noi, con due soli minuti al giorno.

Se parliamo di giornali quotidiani, poi, la situazione è ancora peggiore: in Italia c’è un discreto consumo di quotidiani sportivi (siamo tutti allenatori, al bar o in poltrona), ma è notevolmente calata rispetto a qualche anno fa la tiratura delle testate d’opinione; d’altronde il termine “opinione” esprime la convinzione che una persona si forma nei confronti di un fatto specifico, in assenza di elementi che consentano di appurare la verità.

Ma se non leggiamo come facciamo a formarci un’opinione e, ancor più, a confrontare le nostre opinioni con quelle altrui?

In epoche remote i libri erano spesso messi al rogo perché scomodi al potere, perché permettevano di ribellarsi al potente di turno; Joseph Brodsky, poeta vincitore del Nobel nel 1987, sosteneva che “Ci sono crimini peggiori del bruciare libri. Uno di questi è non leggerli”.

Sergio Motta