LIFESTYLE- Pagina 131

Ritrova il tuo respiro naturale attraverso il pranayama

YOGA SENZA BARRIERE 

 

Nel caos della vita quotidiana, ritrovare la tranquillità interiore diventa essenziale.

 

Il pranayama, un’antica pratica yogica di controllo del respiro, offre un percorso verso la calma e la consapevolezza.

 

In questo articolo, esploreremo una tecnica di pranayama adatta ai principianti, un modo per riconnettersi con il respiro naturale e trovare serenità nel proprio ritmo vitale.

 

1. Posizione: Siediti in una posizione comoda, con la spina dorsale dritta e le mani appoggiate sulle ginocchia.
2. Respiro Diaframmatico: Inala lentamente attraverso il naso, permettendo al tuo diaframma di espandersi completamente. Senti il tuo stomaco sollevarsi mentre respiri profondamente.
3. Trattenimento del Respiro: Fai una breve pausa trattenendo il respiro per alcuni secondi.
4. Esalazione Controllata: Esala lentamente attraverso il naso, svuotando completamente i polmoni.
Ripeti: Ripeti questo ciclo di respirazione per 5 minuti circa, concentrandoti sulla sensazione del respiro che entra e esce dal tuo corpo.

Questa pratica di pranayama aiuta a calmare la mente, ridurre lo stress e aumentare la consapevolezza del respiro.

È un modo accessibile per avvicinarsi al mondo del pranayama, portando equilibrio e armonia nella tua vita quotidiana.

Namasté – @odakawithserena

SERENA FORNERO

 

Agrisalumeria Luiset, passione di famiglia

 INAUGURA UFFICIALMENTE L’ INSEGNA  DI VIA PO 39
D’accordo, il Piemonte non è la regione più famosa d’Italia per la produzione di salumi ma può ugualmente competere con altre regioni, vocate tradizionalmente all’arte dell’insaccato. Lo può fare grazie ad artigiani che, storicamente, hanno sempre creduto nelle potenzialità del territorio e della filiere del settore che lo costituiscono.
A Torino, la storica Agrisalumeria Luiset ha fatto di questa passione dapprima aprendo dei negozi e poi realizzandone un vero e proprio marchio identificativo, di qualità e provenienza: i loro salumi, infatti, sono apprezzati non solo dai privati, ma dai tanti locali piemontesi ” da aperitivo” ( ma non solo)  che spesso abbinano ai propri vini i classici taglieri di salumi. La proposta, in questo modo, che negli anni si è ridotta all’essere stata un po’ banalizzata, si eleva a un momento didattico e goloso nell’apprezzare il Piemonte dei vini e dei formaggi, anche per i suoi salumi.
Il ” Torinese”, in anteprima rispetto all’ apertura ufficiale del  punto vendita di Via Po 39, che avverrà Domenica 5 novembre, dalle 15 alle 18,  ha avuto modo di intervistare il patron dell’Agrisalumeria Luiset, Mauro Casetta.  Storie e considerazioni che condividiamo con il pubblico lettore.
 
 
 
Dove e come nasce la realtà dell’ Agrisalumeria Luiset?
 
L’ Agrisalumeria Luiset – azienda agricola – nasce dall’ intraprendenza e passione di un piccolo allevatore, Gino Casetta, che nel 1990, dopo 21 anni di esperienza presso un altro salumificio, ha deciso di mettersi in gioco e di aprire un’attività in proprio per poter offrire al mercato salumi e carni suine senza speculazioni pur di abbassare il costo del prodotto finito, ma con l’idea che è il prezzo che si adegua alla qualità e non viceversa.
Con gli anni la clientela è cresciuta ed io, Mauro, e mia sorella Chiara, abbiamo deciso di proseguire l’attività di nostro padre e per poter continuare ad offrire la stessa qualità del passato e anzi per
migliorarla, abbiamo assunto personale, ampliato gli allevamenti, rinnovato la struttura produttiva portando al nostro interno anche la macellazione (fase molto delicata della produzione) e sviluppato la vendita diretta con i nostri punti vendita ad Alba, Torino e, in sede, a Ferrere.
Qual è lo “stato di salute” dei salumi piemontesi, il cui blasone non è  pari a quello dei formaggi?
 
L’Italia è sicuramente la patria mondiale dei salumi con epicentro la pianura padana: il Piemonte, in particolare, per ciò che riguarda la produzione di salumi, ha antiche tradizioni norcine che, purtroppo,  non ha saputo valorizzare al meglio.
Negli anni Ottanta si sono sviluppate alcune industrie salumiere a scapito di piccoli artigiani che hanno chiaramente sfavorito di gran lunga la  qualità. Negli anni Novanta ha iniziato a svilupparsi un nuovo tipo di attività regolamentata, quella dei piccoli allevatori che, grazie all’installazione iniziale di piccoli   laboratori agricoli, hanno potuto affiancare momenti dedicati alla vendita dei loro prodotti nelle aree mercatali dedicate. In questo modo  ha iniziato a svilupparsi l’avventura di mio padre che, grazie all’intreccio di importanti  rapporti commerciali, con altre aziende limitrofe, ha potuto dare inizio  all’ apertura dei vari punti vendita.
vendita di Alba e Torino, accantonando le aree mercatali.
Per trovare in Piemonte un salume ben fatto va comunque ricercato in negozi specializzati o direttamente presso piccoli produttori.
Penso che il comparto dei formaggi si sia sviluppato maggiormente nei piccoli produttori anche grazie alla maggior semplicità di gestione: infatti, ciò che, diversamente, complica le cose per   i piccoli produttori di salumi è la mancanza di  impianti di macellazione, attività che richiede grandi investimenti ed impegno.
Quanti punti vendita avete in Piemonte e a Torino, oltre alla nuova apertura di Via Po 39?
 
Abbiamo dal 1990 il punto vendita a Ferrere che è stato rinnovato nel 2012 con l’apertura del nuovo laboratorio. Nel 2006 abbiamo abbandonato le aree mercatali di Alba e Montà  d’Alba ed abbiamo aperto il punto vendita di Alba.
Nel 2011 abbiamo aperto il negozio di Torino in via Principe Amedeo n. 20, poi trasferito a dicembre 2022 in via Po 39.
Adesso inauguriamo questo spostamento con l’arrivo e la presentazione della nuova insegna.
Chiara Vannini

Ivana Posti, speaker e conduttrice televisiva. Sognare si può e non è peccato radio web

RITRATTI TORINESI

 

Il sogno di condividere la bellezza, l’amore per la vita, per i versi,la poesia, la musica el’ arte, tutto tradotto con una certa leggerezza. Portare un sorriso in un mondo pieno di brutture: così nasce “Sognare si può (e non è peccato)” la pagina social di Ivana Posti, speaker e conduttrice televisiva, che dal 2019 è diventata una web station che trasmette rubriche e interviste in diretta creandone successivamente dei podcast.

Uno spazio in cui gli ospiti possono raccontare i propri sogni. Si parla di libri, di eventi, di progetti inseguiti e realizzati.

Ivana Posti nasce a Basilea, in Svizzera, il 14 luglio 1965, da genitori umbri. Vive e lavora a Torino, dove la famiglia si stabilisce rientrando in Italia quando aveva  pochi mesi, a causa della normativa svizzera che impediva agli emigranti di tenere con sé i propri figli nati prima dei 3 anni di permanenza lavorativa sul  territorio. L’amore per la natura legata ai luoghi di origine della famiglia, per la semplicità  la spingono a scrivere e disegnare fin dai primi anni di età.

Il suo sogno editoriale si realizza in tarda età, quando con Faligi Edizioni escono tre pubblicazioni: una raccolta di poesie dal titolo “Trent’anni di cuore o giù di lì” – “Le filastrocche di zia Ivana”  e “Quello strano click” un racconto sulla maternità mancata, esperienza personale raccontata senza filtri dal punto di vista emotivo. Uno dei suoi sogni è quello di portarlo nuovamente in stampa. L’incontro con Arte Città Amica la riavvicina al mondo dell’arte e della poesia. Dalla collaborazione con GRP Televisione prende quindi vita un format  da lei condotto, dal titolo “Scrittori in Onda”  in cui l’autore si racconta avvicinandosi al pubblico anche da un punto di vista umano oltre che intellettuale. La voglia di raccontare  i sogni della gente le offre l’opportunità di condurre su Radio Crossover Disco una trasmissione dal titolo appunto “Sognare si può”.  Ha collaborato con Radio Torino al fianco di Roberto Maree. Ha creato radio web per conto di terzi. Fino a realizzare una realtà propria in cui accogliere e condividere le esperienze dei sognatori.  Molti i personaggi che nel tempo hanno condiviso emozioni al suo microfono regalandole attimi di grande emozione e crescita personale.

Walter Rolfo, Alberto Macario, scrittori, poeti come Dario Voltolini, Paola Giovetti,  psicologi avvocati, pittori, associazioni come Amar Piemonte, medici, solo per fare alcuni esempi. Il colonnello Mario Giuliacci ha raccontato l’uomo  dietro al metereologo.  Poesia a Merenda è una delle rubriche periodiche di successo più durature del canale, Carmelo Cossa scrittore e poeta uno dei primi che hanno creduto nel sogno di Ivana Posti rendendolo reale. Le emozioni sono il succo della vita, i sogni ne sono l’essenza. Empatia e curiosità creano quel mix emotivo che permette di stabilire un contatto con il pubblico attraverso la semplicità e il sorriso. Segnaliamo tra gli altri appuntamenti, quello con ‘Una finestre nel mondo di arte e musei’ in cui Mara Martellotta  illustra agli ascoltatori mostre e eventi culturali presenti sul territorio.

Da alcuni anni la collaborazione con Radio Moncalieri e Radio Stella Piemonte ha arricchito l’esperienza di Sognare si può, permettendole di raggiungere un ulteriore nuova fascia di ascoltatori.

Molti nuovi progetti in arrivo. Nell’attesa per chi avesse piacere di curiosare  si possono visionare  gli episodi  sul canale YouTube  Ivana Posti Sognare si può o sulla pagina Ivana Posti, Sognare si può, oppure ancora sul Spotify

Mara Martellotta

La cotoletta alla piemontese, un successo

L’idea di Mino Giachino che da alcuni mesi propone la COTOLETTA alla PIEMONTESE, una cotoletta di carne piemontese impanata e fritta su cui viene posata una fetta di toma fusa delle Valli piemontesi , sta incontrando il gusto del pubblico anche perché la carne piemontese come è noto è migliore e inoltre ogni Valle può valorizzare la propria produzione di formaggi.  Entusiasti i produttori di carne e di formaggi . Molta curiosità tra i produttori che ieri esponevano alla grande Fiera dei Santi a Luserna S. Giovanni
Una proposta concreta, senza costi per le casse pubbliche, che va nella direzione di rilanciare la economia piemontese che da anni, anche a causa del declino torinese, cresce meno della media nazionale. La ricetta è stata sottoscritta dall’Assessore regionale alla Agricoltura Protopapa.
Chiedete alle trattorie della Vostra zona  di inserirla nel menu.
Oggi si trova in tanti ristoranti piemontesi da’ POLLASTRINI al SAVOY a  Torino , dallo storico La Posta di Cavour al Ristorante dei viaggiatori di Noasca, dal FRICANDO’ di Poirino alla ASSIETTA e al Ciao Pais di SAUZE d’Oulx , dalla Bardosteria di Bardonecchia sino al Bistrot di Rivarolo e da Loredana a Givoletto , dalla Società Operaia di Rivalba nella collina torinese alla Osteria degli Artisti di CERES sino all’Albergo Belvedere del FRAIS.
La trovate anche al Maneggio di BIELMONTE o al SALINA di Moretta (CN).
La cotoletta accompagnata da verdure saltate in padella o da patate al forno e da un bicchiere di Nebbiolo giovane.
Sulle pagine FB di Mino Bartolomeo Giachino i like hanno raggiunto quota 10.000 e tra questi trovate autorevoli primari ospedalieri, illustri uomini di cultura , parroci e imprenditori di successo.

Tradizioni festive nelle antiche cucine dell’Alta Val di Susa

Ormai il mese di ottobre volge a conclusione aprendo le porte all’inizio di un periodo di festività liturgiche e non solo, in cui sono presenti consuetudini storiche e rimandi anche familiari. Sono questi i giorni commemorativi anche in Alta Val di Susa, ricchi di usanze, significati e tradizioni.

Parrocchiale dedicata S. Andrea Apostolo e piccolo cimitero di Millaures, Bardonecchia

 

E’ stato da sempre un momento questo molto sentito che segnava il passaggio al periodo più difficile, l’inverno. La vendemmia era finita, le mandrie erano tornate nelle stalle al riparo dal freddo. Accanto alle devozioni ed anche ad antichi riti per propiziare un buon inverno, vi era tutto il mondo della tavola e la cucina era il centro della casa dove riunirsi. In tante valli piemontesi, non solo in Alta Val di Susa, era usanza lasciare nella notte precedente la festività dei defunti la tavola imbandita e illuminata da lumini affinchè i loro spiriti potessero trovare accoglienza nelle loro antiche dimore. Salumi, formaggi, castagne arrostite , vin caldo aromatico e la famosa ” Supa dji mort “, tipica della tradizione gastronomica valsusina. Questa mensa imbandita diventava il pranzo di famiglia dopo la visita ai cimiteri. Era un momento emotivamente intenso, fortemente introspettivo in cui i colori dominanti erano il nero ed il porpora, ben lontani da quelli dell’allegra e calda stagione estiva appena conclusa. Anche le zucche erano presenti e potevano diventare, dopo averle svuotate e seccate, contenitori per il vino appena vendemmiato.

Ecco qui di seguito la ricetta di un piatto tipico valsusino di queste festività , presente anche in Val Pellice, quest’ultima riveduta e corretta secondo la loro tradizione che inserisce all’interno anche delle verdure

La Supa dji mort

Ingredienti per 4 persone –
• 1 cipolla di grandezza media,
• 100 gr. di burro,
• 2 cucchiai d’olio,
• una cucchiaiata d’erbe dell’orto tritate (rosmarino, timo, salvia, basilico),
• 2-3 cucchiai di salsa di pomodoro fatta tradizionalmente in casa nei mesi estivi,
• 500 gr. di grissini,
• brodo di gallina o di manzo q.b.,
• sale,
• una manciata di parmigiano.

Esecuzione
Far soffriggere la cipolla tritata con l’olio e il burro, aggiungere i gusti dell’orto, il pomodoro, i grissini spezzati grossolanamente e aggiungere il brodo. Cuocere per circa 30 minuti, cospargere di parmigiano e dorare in forno

Patrizia Foresto

Amore, errori e tradimenti

LIBERAMENTE  di Monica Chiusano

Se qualcuno ci tradisce una volta, è un suo errore, ma se quel qualcuno ci tradisce due volte è un nostro errore!
La freccia di Cupido simboleggia amore eterno per coloro che osano disegnare il cuore con la leggerezza di non saperlo mai valutare a dovere ma solo pretenderlo.
Dovremmo imparare a credere che il tradimento, fine a se stesso, non è sempre indicato come colpa, ma bensì come un’analisi spesso dovuta ad entrambi.
Nulla è dovuto…. l’amore meno di tutto!

“Fiorile” al Castello Reale di Moncalieri

Crisantemi in bella mostra nei giorni in cui si ricordano i defunti ma anche tanti altri fiori e piante di ogni tipo e qualità sono stati ammirati nel weekend scorso al Castello Reale di Moncalieri. Centinaia di persone hanno visitato la IX edizione di Fiorile, orto&fiori in mostra, la consueta rassegna autunnale promossa dal Comune di Moncalieri insieme all’associazione Giardino Forbito. Nonostante il cielo nuvoloso e la minaccia incombente della pioggia molti torinesi hanno affollato il giardino delle rose al Castello.

L’autunno in Piemonte, un magnifico tripudio di colori

Tra filari, valli e borghi dorati

Dopo mesi di caldo e afa arriva la tregua. Serate fresche, giornate gradevoli e godibili, sole si’ ma delicato e indulgente. I colori sono meravigliosi: gialli intensi, marroni e rossi decisi e ancora beige, verdi e arancioni annunciano una stagione meravigliosa che ci traghetta dolcemente a quella invernale.

La nostra regione con le sue colline foderate di vigneti, le vallate e le montagne ci regala un paesaggio autunnale straordinario dai toni romantici e poetici. I sapori della terra, l’aroma dei boschi e i colori fulvi sono un invito alle passeggiate e alla vita all’aria aperta. I luoghi da visitare per ammirare questo sorprendente spettacolo della natura sono diversi cominciando da Torino dove i parchi del Valentino, della Pellerina e Dora diventano una tavolozza colma di sfumature calde e lo scenario assomiglia decisamente ad un quadro di Monet.

Langhe e Monferrato sono le mete privilegiate dove assistere alla magia della stagione dorata. Alba, La Morra, Verduno si affacciano sui filari e vigneti, vere e proprie opere d’arte; il Sacro Monte di Crea, Cella Monte, Rosignano, Vignale, Trisobbio, Rocca Grimalda e ancora il sentiero da Olivola, Moleto e Frassinello con il suo castello. Nella zona di Biella, precisamente a Ponzone, troviamo l’Oasi Zegna, un parco naturale meraviglioso per tutti gli appassionati di foliage (fogliame in italiano) dove si puo’ praticare, tra i suoi castagni secolari, la forest terapy. E poi come non citare il Treno del Foliage con il suo viaggio lento, rilassante e incantato, quasi di altri tempi? La storica ferrovia Centovalli – Vigezzina, nata nel 1923 e considerata la piu’ bella d’Italia, da ottobre a novembre viaggia all’interno di paesaggi incantevoli e unici facendo scoprire una parte meno nota del Piemonte. Cinquantadue chilometri da Domodossola a Locarno, 83 ponti, 31 gallerie tra boschi, valli e borghi, due ore di pura meraviglia. I treni bianco blu attraversano “la valle dei pittori” cosi’ denominata per i suoi paesaggi incredibili ed emozionanti.

Oltre allo spettacolo creato dalle piante, c’e’ anche la meraviglia dei frutti della terra di questa stagione: castagne, frutti di bosco, uva, melograni, nocciole e mandorle. L’autunno e’ una stagione rigenerante, tutto si addolcisce, tutto torna possibile dopo mesi di calura. La natura ci regala uno spettacolo unico che molti artisti hanno ritratto. Van Gogh diceva “Finche’ ci sara’ l’autunno non avro’ abbastanza mani, tele e colori per dipingere la bellezza che vedo”.

MARIA LA BARBERA