ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 78

Assemblea di Turismo Torino e Provincia, approvato Piano 2024 

Si è tenuta  giovedì 21 dicembre, con la presenza del 91,1% degli aventi diritto, la 32esima Assemblea Soci di Turismo Torino e Provincia – che annovera 77 soci tra pubblici e privati – presieduta dal Presidente Maurizio Vitale.

Nel corso dell’Assemblea è stato approvato all’unanimità il piano attività e budget 2024.
È stato altresì evidenziato l’intenso lavoro che l’ATL ha svolto nel corso del 2023 al pieno raggiungimento degli obiettivi strategici prefissati; grazie alla presenza costante sui territori sono circa 390 le azioni specifiche realizzate nel corso del 2023, tra le quali
Ø        il coordinamento degli enti quali Città di Torino, Regione Piemonte e Camera di commercio di Torino in occasione dell’evento Nitto ATP Finals che ha permesso la realizzazione della cupola geodetica (Casa Tennis), le degustazioni guidate presso l’Archivio di Stato in collaborazione con Visit Piemonte (Casa Gusto) e l’animazione presso il Fan Village;
Ø        il progetto Outdoor Active attivo dal 2022 sul territorio dell’Alta Val Susa come area test e implementato nel 2023 sul resto del territorio provinciale sia montano sia collinare. Questa applicazione, conosciuta a livello mondiale dagli appassionati dell’outdoor, può considerarsi il più qualificato database contenente itinerari da percorrere a piedi e che ci sta aiutando in modo significativo per la promozione del territorio verso un target di appassionati e non. Possiamo dire che sono già attivi e consultabili su questo sistema circa 500 percorsi di cui 349 nell’area dell’Alta Val Susa;
Ø        il progetto Vie Storiche di Montagna grazie al finanziamento di una legge regionale, che ci sta permettendo di valorizzare e sviluppare questi itinerari nel territorio della provincia di Torino;
Ø        il progetto Via Francigena for All iniziato nel 2023 e che vedrà la sua prosecuzione nel 2024 con l’obiettivo di rendere accessibile due tratte di questo percorso (una Valsusina e una Canavesana) a tutti i target di turisti;
Ø        il progetto Up Slow Tour in sinergia con l’Unione Montana del Pinerolese per la valorizzazione del prodotto bike che nel 2023 è giunto al terzo anno di collaborazione e siamo in fase di rinnovo per il 2024;
Ø        la redazione del progetto relativo al Distretto del Cibo Chierese e Carmagnolese con l’obiettivo di valorizzare quella porzione di territorio sia sotto l’aspetto eno-gastronomico che della fruizione da parte di escursionisti e cicloturisti.
Maurizio Vitale, Presidente di Turismo Torino e Provincia “Ringrazio i Soci tutti della fiducia accordataci. Siamo particolarmente soddisfatti che i dati di pre-chiusura del bilancio d’esercizio 2023 registrino un incremento del valore della produzione del 10% verso il 2022 e stimiamo per il 2024 di raggiungere un ulteriore +12%”.

Guardando invece agli obiettivi strategici del 2024 l’ATL manterrà costante l’attenzione rivolta agli investimenti effettuati da Regione Piemonte, Città di Torino e Camera di Commercio e in generale da tutti i Soci con l’obiettivo di valorizzare il comparto turistico di Torino e della sua provincia.
Molteplici le attività previste articolate in ordinarie – collegate alle 5 mission statutarie ovvero Marketing e promozione, Accoglienza sul territorio, Osservatorio – Data Analysis, Formazione, Convention Bureau – e straordinarie tra cui:
Ø        la realizzazione del nuovo sito turismotorino.org;
Ø        il progetto Residenze Reali Sabaude, a seguito dell’erogazione di fondi da parte del Ministero del Turismo in favore dei comuni a cui afferiscono beni iscritti al patrimonio UNESCO;
Ø        la prosecuzione del progetto Via Francigena for All;
Ø        il coordinamento della quarta edizione di Nitto ATP Finals.

Pininfarina ottiene la Certificazione per la Parità di Genere

Pininfarina ha ottenuto la Certificazione per la Parità di Genere, in conformità con gli standard UNI/PdR 125:2022, previsti anche dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).

“La parità di genere è un valore imprescindibile per Pininfarina – dichiara l’ad Silvio Angori – la certificazione appena ottenuta testimonia di quanto l’azienda abbia fatto, nel tempo, per creare un ambiente di lavoro sempre più accogliente e rispettoso delle diversità. Siamo consapevoli che altro ancora resta da fare. Se da un lato siamo fortemente impegnati a intraprendere i passi necessari nella giusta direzione, dall’altro siamo fieri di aver conseguito l’obiettivo della certificazione, poiché esso è il risultato di valori condivisi e vissuti quotidianamente da tutti in azienda”.

Pininfarina è convinta che l’inclusione sia una condizione imprescindibile per uno sviluppo sostenibile del business, e per questo sta promuovendo al suo interno, da tempo, una cultura capace di garantire un luogo di lavoro accogliente e rispettoso di ogni diversità, dove le persone che da sempre hanno un ruolo centrale all’interno dell’organizzazione, possano godere di diritti e opportunità che permettano loro di sviluppare competenze e di generare valore per loro stessi e per l’azienda. L’annuncio della certificazione, dunque, conferma la missione aziendale di sostenere la crescita umana e professionale di coloro che contribuiscono al successo professionale di Pininfarina.

“La valorizzazione delle diversità con la creazione di una cultura aziendale inclusiva è oggi una priorità nell’ambito del nostro più ampio programma ESG, che vede l’azienda impegnata ormai da qualche anno sui temi della diversità, uguaglianza e inclusione – affermano Roberto Mattio, Responsabile delle Risorse Umane del Gruppo e Laura Cumino, Responsabile del Progetto di Certificazione di Pininfarina  – Il conseguimento di questa prestigiosa certificazione conferma i risultati fino a oggi raggiunti sulle tematiche di genere, grazie a un team che ha dedicato impegno e dedizione a questo obiettivo. Continueremo a lavorare insieme per consolidare e ampliare i nostri sforzi, mantenendo Pininfarina all’avanguardia nel promuovere un ambiente lavorativo equo e inclusivo”.

 

Mara Martellotta

Cresce l’occupazione a Torino. Presentato il primo rapporto dell’Osservatorio sul mercato del lavoro

Il lavoro cresce grazie alle donne e alle alte qualificazioni: sono questi alcuni elementi positivi che emergono dal primo rapporto annuale ‘Lavoro, imprese e competenze a Torino 2023’ predisposto dall’Osservatorio sul Mercato del Lavoro del Comune di Torino e presentato nella sala Colonne di Palazzo Civico.

 

Dopo l’anticipazione del luglio scorso, il primo rapporto dell’Osservatorio sul mercato del lavoro ha ampliato lo sguardo nello spazio e nel tempo grazie a serie storiche più lunghe e all’apporto delle nuove fonti informative messe a disposizione dai partner del progetto. Ai dati sulla popolazione, l’offerta di lavoro e la domanda di lavoro dipendente si sono aggiunti quelli sull’istruzione, sulla dinamica delle imprese, sulla disoccupazione amministrativa nei Centri per l’impiego e sugli infortuni sul lavoro, oltre a un’appendice dedicata all’esperienza delle clausole sociali per l’inserimento lavorativo della Città di Torino.

Le donne occupate crescono così come gli impieghi dove sono necessari alta formazione e competenze e questi credo siano elementi positivi. Sicuramente ci sono luci e ombre in questo report e, proprio su queste ultime, dobbiamo riflettere per poter dare maggiori opportunità di sviluppo al territorio. Mi riferisco, ad esempio, al tema dell’attrattività delle imprese sul quale questa Città e gli Enti Istituzionali che partecipano all’Osservatorio del mercato del lavoro devono ragionare insieme. Per avere maggiore occupazione occorre portare nuove imprese. E penso a quanto già sta avvenendo nel settore aerospaziale dove pubblico e privato stanno lavorando per garantire la nascita di un’intera filiera. Pertanto dobbiamo investire per dare prospettive a nuovi settori e a quelli già radicati che si trovano davanti alle sfide del futuro. Ovviamente credo sia importante non ragionare mai in termini di cinta daziaria, ma di area metropolitana con il coinvolgimento della Città metropolitana, della Regione e di tutti gli enti territoriali che insistono su questa area“, così l’Assessora al Lavoro Giovanna Pentenero ha commentato il primo Rapporto dell’Osservatorio sul Mercato del Lavoro.

Analizzando il report si evince che Torino ha visto diminuire la popolazione del 6% nell’ultimo decennio (nel 2022 i residenti erano circa 842.000, quasi 53.000 in meno rispetto al 2012), una tendenza analoga a quella che si osserva a Genova, ma opposta a quella registrata a Bologna (+2%), Roma (+1%) e a Milano (+5%). Questa contrazione non è da attribuire soltanto ai trasferimenti verso i comuni dell’hinterland metropolitano, come accadde negli anni ’80, ma a un peggioramento dei saldi anagrafici (la differenza tra entrate le uscite) interno e con l’estero, non più sufficienti a compensare un saldo naturale (la differenza tra nascite e decessi) da tempo negativo e in tendenziale peggioramento.

I dati relativi all’offerta di lavoro dipingono invece un quadro in complessivo miglioramento. Superato lo shock dell’emergenza sanitaria del 2020/21, a Torino nel 2022 l’occupazione è cresciuta del 2% rispetto all’anno precedente, fino a quota 361.000 occupati (+8.000), a parziale recupero dei 23.000 posti di lavoro persi tra il 2019 e il 2020. La ripresa è da attribuire esclusivamente alla componente femminile, mentre si registra un’ulteriore contrazione dell’occupazione maschile. La maggiore difficoltà di impiego dei maschi maturi e a medio-bassa qualificazione non è però un fenomeno recente, ma è un fatto da attribuire anche alla perdita di peso dell’industria nell’ambito dell’economia torinese.

Molto positivi sono i dati sulle persone in cerca di occupazione (elaborati a livello provinciale per garantire l’attendibilità delle stime), in diminuzione del 10,6% rispetto al 2021 e del 14,5% rispetto al 2019. Si tratta di valori incoraggianti anche alla luce della contestuale decrescita degli inattivi in età da lavoro (-6,8% rispetto al 2021), un altro importante segnale di miglioramento in seguito all’aumento dell’inattività causata dalla pandemia. Gli inattivi in età adulta restano numerosi, nel 2022 circa 140.000 a Torino e oltre 400.000 in tutta la provincia, ma costituiscono anche il bacino di offerta potenziale a cui attingere, attraverso adeguate politiche, per compensare gli effetti negativi dell’invecchiamento delle forze di lavoro.

Anche i dati sulla domanda di lavoro dipendente sono confortanti. Nel 2022 i contratti di lavoro sottoscritti nel capoluogo hanno raggiunto quota 206.000, il 18% in più rispetto all’anno precedente, mentre le persone assunte sono arrivate ad essere quasi 133.000 (+15%). Sebbene questi aumenti siano da ricondurre principalmente al crescente turnover, segnalano comunque una maggiore dinamicità del mercato, nel quale più persone possono incontrare più opportunità di impiego che in passato.

La qualità dei contratti di lavoro è in tendenziale miglioramento dal 2018, ma il peso del lavoro a termine resta elevato (circa 8 contratti su 10), così come il ricorso al part-time (circa 1 contratto su 3). Nel complesso, solo 37% dei contratti sottoscritti dura più di 6 mesi o è a tempo indeterminato.

L’analisi della domanda di lavoro dipendente per livello di qualificazione professionalemostra a Torino la costante perdita di peso delle professioni a bassa qualificazione, ormai ridotto al 15% del totale nel 2022, e un consistente aumento della domanda di personale ad alta qualificazione che, sempre nel 2022, ha per la prima volta superato quella di personale intermedio (43% vs. 42,5%). Nel rapporto tra domanda e offerta permangono tuttavia dei problemi di ‘mismatch’, ossia di disallineamento tra i fabbisogni professionali delle organizzazioni e il livello e i contenuti delle competenze detenute dalle persone. L’approfondimento tematico dedicato all’istruzione della popolazione in età da lavorosegnala una tendenza alla polarizzazione, con un positivo aumento delle persone con diplomi ITS e titoli universitari, il cui peso complessivo passa dal 27% del 2018 al 30% del 2021, ma una quota relativamente alta (29%) di adulti che detengono soltanto un titolo primario.Il livello di qualificazione dell’occupazione fatica però a tenere il passo della maggiore scolarizzazione indotta dalle politiche europee e nazionali. Nel 2020, a fronte di una quota di occupati nella Città metropolitana con un titolo di studio terziario pari al 26%, solo il 20% deteneva posto di lavoro classificato ad alta qualificazione. Anche se i dati sul flusso delle assunzioni già presentati segnalano un chiaro miglioramento della qualità delle professioni richieste, nel torinese la maggior parte dell’occupazione (61%) rimane a media qualificazione professionale.

In chiusura, il rapporto presenta alcuni dati sulla sicurezza del lavoro nella Città metropolitana di Torino messi a disposizione dall’INAIL. Sebbene il periodo di osservazione (2018-2022) appaia fortemente condizionato dalla pandemia da Covid 19 e dal combinato delle misure di contenimento della stessa, tra le informazioni non congiunturali spicca l’aumento dell’età media degli infortunati, probabilmente da correlare alla tendenza all’invecchiamento delle forze di lavoro. Questa tendenza è più evidente tra i casi mortali, più della metà dei quali ha riguardato lavoratrici e lavoratori di età superiore ai 55 anni.

Consumatori, Polliotto (Unc): “Per Natale alimenti sani e regali sicuri”

La Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori stila un vademecum per evitare truffe e raggiri a tavola e sotto l’albero.

Per Natale regali originali e alimenti garantiti”. E’l’augurio di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 a oggi la prima, più antica e autorevole associazione consumeristica italiana. “Attenzione a giocattoli, fuochi d’artificio, addobbi natalizi, abbigliamento e accessori. Si tratta di oggetti utilizzati da tutti compresi i bambini, e non sempre si percepiscono i pericoli che possono annidarsi. Per tale motivo la legislazione dell’Unione Europea è molto rigorosa. Con la Direttiva 2009/48/CE è divenuto obbligatorio che i vari oggetti, sia quelli prodotti nell’interno della UE, sia quelli di importazione da Paesi terzi /USA, Cina, India, ecc.) siano controllati prima di essere messi in commercio e soltanto a quelli che li superano si può apporre il marchio CE (Conformità Europea). Tale marchio ha dimensioni standard e non deve essere confuso con altri marchi ingannevoli come quello del “China export”, che non assicurano il rispetto delle garanzie richieste dalla UE”, spiega il noto legale.

Profumi, creme, saponi e altri cosmetici sono tra i regali più diffusi. Si tratta di prodotti anche molto costosi e il rischio di contraffazioni è molto elevato. In questo genere di prodotti, la confezione riveste un ruolo molto importante e trattandosi di prodotti sigillati non sempre all’acquisto si possono apprezzare le caratteristiche qualitative come la fragranza o la consistenza”, prosegue Patrizia Polliotto.

Che riprende: “L’industria salumiera e quella casearia italiana producono una grande quantità di salumi di formaggi con caratteristiche organolettiche (e anche nutrizionali) diverse. Di particolare pregio sono quelli a denominazione di origine protetta (DOP) che vengono prodotti seguendo rigorosi disciplinari di produzione e il loro prezzo è più elevato. Proseguendo nell’analisi, “Il panettone e il pandoro sono tra gli alimenti più consumati. La loro produzione è regolamentata dal DM del 22/7/2005 e per evitare delle contraffazioni il Ministero dello Sviluppo Economico ha emesso una circolare il 3.12.2009. Sostanzialmente le norme vigenti stabiliscono gli ingredienti che possono essere utilizzati e che debbono essere riportati nelle etichette. Si ricorda che anche per quelli artigianali deve essere resa disponibile al consumatore la composizione

Le feste natalizie sono caratterizzate da abbondanti libagioni e la scelta dei vini e degli spumanti diviene molto complicata dalle numerosissime “etichette” e variabilità dei prezzi. Una delle contraffazioni più frequenti è quella di “spacciare” un vino comune per vino tipico. Si passa infatti dal semplice vino da tavola (VTD) a quello di origine controllata (DOC) passando per gli IGT, DOCG e VOPRD. Non sempre è facile districarsi tra le varie sigle anche perché può capitare che qualcuno spacci per tipico un vino comune. In ogni caso è bene sapere che le etichette di tipicità (DOC, IGT, ecc.) sono stampate in numero limitato sotto il controllo delle Autorità e possono essere apposte soltanto sui vini che rispondono ai requisiti richiesti”, conclude Patrizia Polliotto.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Dalla Regione 5 milioni per le competenze del personale occupato

Per L’assessore Chiorino “La sfida delle competenze è di fondamentale importanza per favorire la competitività delle imprese”. Per l’assessore Tronzano:” aiutiamo il sistema imprenditoriale a essere di alto profilo e competitivo “.

 

La Giunta regionale ha approvato nella seduta di lunedì, 18 dicembre, una delibera che consentirà di rafforzare le competenze del personale occupato utilizzando le opportunità dei fondi Pr Fesr 2021/2027.

 

La Misura, che incrementa il panorama di opportunità messo a disposizione delle imprese da parte della Regione Piemonte, mira a supportare l’ampliamento delle capacità e delle competenze interne delle mPMI (micro, piccole e medie imprese), attraverso quei percorsi formativi che si inseriscono nell’ambito di progetti di sviluppo aziendale e connessi ad attività di RSI (responsabilità sociale d’impresa). Per “percorso formativo” si intende il raggiungimento di servizi qualificati e specialistici in grado di rafforzare le proprie competenze, oggetto della domanda di agevolazione, a supporto del progetto di sviluppo aziendale. Per “progetto di sviluppo aziendale” si intende il piano che l’impresa ha intrapreso e che comprende lo sviluppo o l’integrazione di tecnologie, soluzioni, prodotti o processi innovativi (attività di RSI).

 

La Misura sostiene le azioni regionali a supporto della formazione per occupati, con particolare riferimento alle Academy di filiera, che coinvolgono direttamente le imprese nel sistema formativo stabilendo un raccordo organico e continuo tra lavoro e formazione, e all’apprendistato per l’alta formazione e ricerca, che consente ai giovani fino al compimento dei 30 anni di accedere al mondo del lavoro e nel contempo di svolgere attività di ricerca o conseguire un titolo di studio terziario accademico o non accademico.

 

“La sfida delle competenze è di fondamentale importanza per favorire la competitività delle imprese e garantire la crescita di un’occupazione stabile e qualificata. Saranno a disposizione maggiori risorse per rafforzare le Academy delle filiere Tessile, Green Jobs e Automotive, già avviate con ottimi risultati, e altre nove Academy di filiera a regime nel 2024. E per valorizzare il sistema dell’apprendistato duale di alta formazione e di ricerca, che offre la possibilità alle imprese di assumere un giovane già inserito in un percorso di alta formazione o di Istruzione Tecnica Superiore. Due modelli formativi con cui stiamo costruendo un futuro certo per i nostri giovani. E per garantire competenze specializzate ai nostri lavoratori e al sistema produttivo che diventano imprescindibili per la crescita dell’Italia” dichiara l’Assessore a Lavoro, Istruzione e Merito e Formazione Professionale, Elena Chiorino.

 

Nelle molteplici visite alle aziende che ho realizzato sul territorio piemontese – conferma l’Assessore alle attività produttive Andrea Tronzano – uno degli elementi che mi sottopongono spesso gli imprenditori è la ricerca di personale competente e qualificato. Compito di un’amministrazione, e la nostra Regione ha investito parecchio in questo settore, è stato quello di lavorare per rafforzare le competenze e i modelli formativi; così facendo – continua l’assessore Tronzano – aiutiamo il sistema imprenditoriale a essere di alto profilo e competitivo”.    

 

Le risorse messe a disposizione a favore dei soggetti che presenteranno la domanda: mPMI, comprese le start up innovative, con sede operativa/produttiva in Piemonte, sono 5 milioni di euro. L’agevolazione è concessa nella forma di contributo a fondo perduto con un’intensità di aiuto variabile tra il 60% e l’80% dei costi ammissibili, in ragione della dimensione dell’impresa.

 

Le attività potranno essere erogate dai seguenti soggetti: Università, istituti di ricerca, centri di competenza e di trasferimento tecnologico rientranti nella definizione di Organismi di Ricerca; enti e società di formazione accreditati presso i sistemi regionali per la formazione professionale o in possesso di certificazione ISO 9001 EA37, operanti nel settore da almeno 5 anni;  incubatori certificati iscritti alla sezione speciale del registro delle imprese presso le Camere di Commercio, Industria, Artigianato, Agricoltura, ex art. 25 D.L. 179/2012; altri centri di competenza ad elevata specializzazione quali ad esempio i Competence Center di cui al Piano nazionale Industria 4.0.

 

I soggetti erogatori dovranno inoltre aver realizzato nel triennio precedente almeno tre servizi analoghi a quelli oggetto di agevolazione. Le proposte progettuali dovranno essere comprese tra un minimo € 5.000,00, massimo € 70.000,00. Durata: da 6 fino a 24 mesi (36 nel caso di Dottorato Industriale).

 

 

Ambiente, territorio e defibrillatori. Un aiuto regionale di 24 milioni per la montagna piemontese

Dalla Regione 24 milioni per le montagne piemontesi. La Giunta Regionale ha stabilito la programmazione delle risorse che verrà inviata al Dipartimento Affari regionali e autonomie per ottenerne il trasferimento.

«La Regione Piemonte rinnova con azioni concrete l’attenzione e il supporto ai propri territori montani e ai loro cittadini – dichiarano il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e il vicepresidente e assessore alla Montagna, Fabio Carosso – Queste azioni danno diretta attuazione alle priorità individuate nella Strategia per le Montagne piemontesi, per perseguire complementarità e integrazione tra politiche e risorse europee, nazionali e regionali all’interno di una strategia di sviluppo unitaria, condivisa da tutti gli attori, istituzionali e non, con l’obiettivo di rilanciare la montagna e dotarla di servizi per chi la abita e vi porta avanti un’attività».

La ripartizione dei 24 milioni è stata definitiva a seguito della consultazione della Conferenza dei Presidenti delle Unioni Montane.

In particolare le risorse sono così suddivise:

9,6 milioni di euro per integrare la dotazione del Bando Green Communities: lo scorso 30 novembre è scaduto il termine per la presentazione delle candidature; si sono presentate 12 aggregazioni per un contributo richiesto complessivo pari a circa 23 milioni di euro
5,2 milioni di euro per misure di prevenzione del dissesto idrogeologico nei territori montani

5 milioni di euro per finanziare impianti per la produzione di energia termica e/o cogenerazione da fonti rinnovabili attraverso la valorizzazione della biomassa proveniente da scarti di lavorazione forestale.

3 milioni di euro per la salvaguardia del territorio montano e la tutela del paesaggio agrario nel contesto montano/collinare finanziando, attraverso interventi di manutenzione straordinaria, il ripristino di terrazzamenti già posti a coltivazione e che presentino fenomeni di dissesto, nonché il recupero a fini colturali dei terrazzamenti precedentemente coltivati e oggetto di colonizzazione da parte di boschi.

1 milione di euro per l’installazione di defibrillatori presso gli edifici pubblici ed i rifugi gestiti del territorio montano piemontese.

La razza piemontese è una vera e propria opera d’arte

Da  scoprire, assaporare e raccontare. Al via la campagna promozionale

 

La Regione Piemonte, assessorato all’Agricoltura e Cibo, ha pianificato, con il supporto di Visit Piemonte, una campagna per la valorizzazione della carne di razza piemontese, rivolta ai consumatori, sulle testate locali piemontesi, sui canali social network istituzionali e sulla rivista agricoltura “Quaderni della Regione Piemonte”, nel numero del mese di dicembre 2023. Il claim lanciato nelle grafiche promozionali e sul profilo Facebook della Regione Piemonte è “Gustala nei piatti della tradizione piemontese e in tantissime altre specialità gastronomiche”.

“Richiamiamo l’attenzione dei consumatori – spiega l’assessore regionale all’Agricoltura e Cibo Marco Protopapa – per un prodotto di qualità certificata che rappresenta la gastronomia del Piemonte e che merita di stare al centro delle nostre tavole insieme ai prodotti eccellenti, in abbinamento ai vini piemontesi DOC e DOCG. Colgo anche l’occasione per rimarcare l’importante lavoro svolto dagli allevatori, i soggetti principali della filiera, senza i quali non avremmo un prodotto unico, quindi l’importanza di riconoscere il giusto prezzo del prodotto finale”.

La carne della razza piemontese è unica per la sua bontà e leggerezza dovuta al bassissimo tenore di grassi. La sua qualità è riconosciuta da due sistemi di certificazione approvati dal Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, oltre che dall’Unione Europea, il Fassone di razza piemontese, che si chiama SQNZ (Sistema di Qualità Nazionale Zootecnia) e i vitelloni piemontesi della coscia IGP, garantiti da rigorosi controlli lungo tutta la filiera.

 

Mara Martellotta

A “Parla con Me” tecnologie 4.0, digitalizzazione e intelligenza artificiale

Nella puntata del 21 dicembre

 

Il 21 dicembre 2023, dalle ore 18:00 alle ore 19:00, andrà in onda la seconda puntata della quinta edizione di “Parla con Me”, condotto da Simona Riccio, Agrifood & Organic Specialist e fondatrice della trasmissione, che si concentra sull’agricoltura di precisione, l’industria 4.0, la digitalizzazione, l’intelligenza artificiale e l’innovazione all’interno del sistema agroalimentare.

Ospiti della puntata del 21 dicembre saranno Cristiano Spadoni, Project Development e Leader Image Line e Reporter Agronotizie; Salvatore Filippo Di Gennaro, ricercatore presso il CNR IBE (Consiglio Nazionale delle Ricerche Istituto per la BioEconomia); Francesco Civolano, tecnico agronomo e analista dati presso Ifarming srl. Image Line si occupa di servizi Internet, banche dati e soluzioni informatiche per l’agricoltura. Completano il panorama di portali informativi e banche dati appartenente a Image Line, agronotizie.it, il portale aggiornato quotidianamente e dedicato all’innovazione e all’agricoltura. Il CNR svolge attività di ricerca in ambito di agricoltura di precisione e field phenotyping. Hanno esperienza di acquisizione in analisi di dati telerilevati da piattaforma UAV e di parametri microdinamici da reti di sensori wireless per lo studio della variabilità spaziale e temporale della risposta ecofisiologica e produttiva delle colture. Ifarming è una Start-Up innovativa che promuove una agricoltura di precisione sostenibile, accessibile e remunerativa, riutilizzando le più moderne tecnologie sviluppate grazie alle potenzialità dell’IoT (intelligenza artificiale).

Parla con Me sarà trasmesso in diretta sulla pagina Linkedin Top Voices e sul profilo Facebook di Simona Riccio, oltre che sul canale Youtube della trasmissione.

La missione di Parla con Me si estende al coinvolgimento dei giovani promuovendo un cambio generazionale in un mondo che richiede sostenibilità e leggerezza.

Per ulteriori informazioni, consultare il sito www.parlaconmeofficial.it

 

Mara Martellotta

Sì Tav, Giachino: “Un grazie a Salvini, Cirio, Lo Russo”

Caro direttore, a nome  della Piazza Castello SITAV del 10.11.2018, ringrazio il Ministro SALVINI, CIRIO e LORUSSO di averci riconosciuto il merito di aver salvato l’opera che la forte presenza dei 5 stelle in Comune a Torino e al Governo del Paese aveva messo in discussione come non mai.
Posso dire di ben rappresentare la Piazza SITAV avendo firmato io , a nome di SILAVORO, la richiesta in Questura per la autorizzazione della Piazza per la nostra Manifestazione del 10 Novembre 2018 e per aver lanciato la Petizione su Change.org a favore della TAV che raccolse oltre 114.000 adesioni.
Il successo di quella Piazza pacifica e ordinata e’ nel ricordo di tutti i torinesi e piemontesi di buona volontà . Come è stato detto dal Presidente Cirio la nostra Piazza , la più partecipata del dopoguerra, riuscì a fare ciò che non era riuscita a fare la politica, esprimere il NO alla Decrescita , il SI alla Crescita e al lavoro.
Non posso non ricordare l’appoggio dei giornali Online  in quei giorni di grande passione. Il fatto che ieri i tre vertici Istituzionali abbiano riconosciuto il merito a quella Piazza molto ordinata di aver aiutato le forze politiche e il Parlamento a prendere la decisione più giusta nell’interesse del Paese e’ per me motivo di orgoglio che voglio inviare attraverso il Suo giornale ai torinesi e piemontesi di buona volontà che aderirono alla nostra Manifestazione.
Mino GIACHINO
SITAV SILAVORO

Mercato immobiliare, a Torino e in Piemonte boom di richieste per i trilocali

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Secondo le analisi condotte dall’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa, la domanda nelle grandi città a Luglio 2023 appare oggi concentrata prevalentemente sul trilocale che raccoglie il 40,0% delle richiesteA seguire il bilocale con il 25,1% e il quattro locali con il 22,7%. Il trilocale, quindi, si conferma la tipologia più ricercata come già accaduto sei mesi fa ma avanza il bilocale. Il piccolo taglio, quindi, vede un aumento della concentrazione di richieste a conferma, in parte, del ritorno degli investitori che in genere scelgono questa tipologia. 

Si nota, al contrario, una diminuzione della concentrazione della domanda sui trilocali e sui quattro locali, come conseguenza dell’aumento dei prezzi che sta interessando le metropoli e dell’esaurirsi della spinta data dalla pandemia alla ricerca di abitazioni più ampie. Il trend si conferma ormai da tre semestri.

Se il trilocale prevale a livello italiano è il bilocale la tipologia più ricercata a Milano (47,5%), unica tra le grandi città a fare eccezione per la presenza importante di investitori e single tra gli acquirenti e per essere la città più costosa d’Italia, con un prezzo medio di 4219 € al mq per una tipologia usata e 5036 € al mq per il nuovo.

Il quattro locali prevale a Genova (44,4%) città dove i prezzi sono decisamente più contenuti e si aggirano intorno a 1114 € al mq per la tipologia usata e 1510 € al mq per quelle di nuova costruzione.

L’analisi della domanda nei capoluoghi di regione che non sono grandi città, conferma il trilocale come tipologia più ricercata con il 52,6%, seguito dal quattro locali (21,5%) e infine dal bilocale che raccoglie il 21,3%.  In queste realtà cresce la percentuale di richieste di piccoli tagli come monolocali e bilocali, diminuisce quella sui trilocali e quattro locali confermando il trend registrato anche nelle metropoli. Si segnala però un aumento della percentuale di richieste dell’1% sui cinque locali (da 1,9% a 2,9%), in queste realtà più accessibile grazie ai prezzi più bassi. Tra i capoluoghi di regione la percentuale di richieste di trilocali è più elevata a Catanzaro (63,0%) e a Venezia (65,7%).

 

 

 

Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa