ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 730

Lo “Street art tour” si prenota sul web

Ugo Foscolo una volta scrisse:” L’arte non consiste nel rappresentare cose nuove, bensì nel rappresentarle con novità”. L’associazione di writers “Il cerchio e le gocce” (www.ilcerchioelegocce.com) ha deciso di organizzare visite guidate per la città facendo conoscere i numerosi murales

 

muralesC’è chi li ha sempre visti come veri e propri “atti vandalici” e chi invece ha sempre sostenuto che fossero la massima espressione di comunicazione che l’arte potesse avere. Ed oggi i cosiddetti murales tornano a far parlare di loro per le vie di Torino grazie all’iniziativa dell’associazione di writers “Il cerchio e le gocce”, che ha deciso di organizzare visite guidate per la città facendo conoscere i numerosi graffiti artistici.

 

Per chi si fosse chiesto chi abbia realizzato la donnola gigantesca che dal muro di un palazzo vigila su Lungo Dora e che cosa rappresenti il ragazzo nudo su una delle pareti di Palazzo Nuovo, può avere le risposte partecipando allo Street art tour. Sotto la Mole la proposta è stata accolta con successo ed entusiasmo, tanto che le tre guide che si alternano nelle visite stanno faticando a stare dietro alle miriadi di richieste che arrivano su Facebook o attraverso il sito dell’associazione.

 

Quest’ultima, fondata una decina di anni fa da Riccardo Lanfranco e Fijodor Benzo, nasce con l’obiettivo di far riconoscere la street art come una forma d’arte effettiva e di soddisfare la curiosità di chi si trova ad incrociare con lo sguardo, passeggiando per la città, uno dei tanti murales che ne popolano le vie e che in molti casi portano la firma di artisti noti.

 

Le visite sono ad offerta libera a seconda del gradimento e finora “Il cerchio e le gocce” ha organizzato tutta l’iniziativa confidando solo nelle proprie forze, ma non nasconde il desiderio e la speranza che in un futuro anche le istituzioni possano interessarsi a questo progetto creando, magari, pacchetti turistici ad hoc ed attivando una convenzione con il bike sharing per arrivare a quei muri che non si riescono a raggiungere a piedi.

 

Il tour viene organizzato di volta in volta in zone diverse della città e ogni visita finisce con un aperitivo al Samo, uno spazio post-industriale situato in Corso Tortona dove sono presenti varie pareti di graffiti da ammirare. Non mancano però le numerose polemiche da parte di coloro che, non distinguendo la street art dai comuni graffiti per così dire vandalici, criticano il progetto affermando che iniziative come questa siano soltanto una pubblica autorizzazione al “deturpamento” della città.

 

Ugo Foscolo una volta scrisse:” L’arte non consiste nel rappresentare cose nuove, bensì nel rappresentarle con novità”; diamo almeno una possibilità a questi artisti di strada che in un certo senso hanno fatto di Torino una “galleria a cielo aperto”.

 

 www.ilcerchioelegocce.com

 

 

(Foto: il Torinese)

Simona Pili Stella

 

L’antico rito del pellegrino a Roncisvalle

Il villaggio è  dominato dalla sua collegiata, visibile già dalle imponenti vette dei Pirenei

 

roncisvalle

Pubblichiamo una nuova tappa del Cammino verso Santiago de Compostela, intrapreso dalla nostra collaboratrice Anita.

 

Roncisvalle accoglie il pellegrino dopo la fatica sofferta nell’attraversata dei Pirenei.  Montagne aspre tra Spagna e Francia danno al pellegrino il primo accenno delle fatiche del cammino.

 

 Roncisvalle è il primo paese della Spagna che si incontra, 22 anime di cui 17 prelati.

 

Il villaggio è infatti dominato dalla sua collegiata, visibile già dalle imponenti vette dei Pirenei.  La chiesa, in stile gotico, è del XIII secolo.

 

Ancora oggi  alle 20 di sera accoglie i pellegrini con la propria benedizione che li spronerà nei momenti più difficili del cammino. E’ un rito antico, effettuato in tutte le  nazionalità dei pellegrini presenti.

 

Le luci della chiesa si spengono e per la prima volta e’ tangibile l’alto significato dei passi che si susseguiranno da lì ai prossimi 800 km.

 

Anita

“L’incanto delle donne del mare”

maraini1Mostra di Fosco Maraini al MAO.  L’allestimento è il primo risultato della collaborazione tra il Museo  torinese  e il Museo delle Culture di Lugano, e in vista c’è un calendario di altissimo livello

 

Armonia e bellezza. Ecco i primi flash emotivi di fronte a “L’incanto delle donne del mare”, in apnea fino a 20 metri di profondità, con perizoma e una lama per staccare i molluschi nel mar del Giappone; protagoniste delle foto e del primo reportage subacqueo di Fosco Maraini, antropologo, viaggiatore, fotografo e scrittore.

 

Ora il  MAO di Torino, con il patrocinio del Consolato Generale del Giappone e della Japan Foundation di Roma, rende omaggio al grande intellettuale appassionato di cultura giapponese, con la mostra che, a 10 anni dalla sua morte, ne celebra lo splendido lavoro.

 

L’allestimento, dal 20 giugno al 21 settembre, è il primo risultato della collaborazione tra il Museo d’Arte Orientale torinese  e il Museo delle Culture di Lugano, e in vista c’è un calendario di iniziative di altissimo livello e grande interesse.

 

Intanto in mostra si possono  ammirare 30 foto superstiti (su 45 negativi trovati, 15 erano irrimediabilmente danneggiati) dell’imponente lavoro documentaristico fatto da Maraini, nel 1954 in Giappone.  Raccontò il mondo delle donne Ama, appartenenti al  gruppo etnico di pescatori che viveva nelle isole Hèkura e Mikuria, al largo delle coste occidentali del paese del Sol Levante. La pesca del mollusco Awabi era la loro principale fonte di sostentamento e reddito, praticata nei mesi estivi. Tradizionalmente era affidata alle donne giovani e atletiche che, coperte dal solo kuroneko, in cui infilavano la lama ricurva, si tuffavano in mare, con infinita grazia e notevole resistenza raggiungevano i fondali, staccavano i molluschi  dalle rocce, poi  risalivano in superficie per depositarli in grande ceste.

 

Maraini si immerse con loro e oltre alle foto, realizzò anche il primo documentario subacqueo, superando un ostacolo non da poco. All’epoca infatti in Giappone non esistevano attrezzature  per le riprese sott’acqua e lui, geniale e cocciuto, sulla scorta della sua esperienza alle isole Eolie, si fece costruire in loco un apposito scafandro per la cinepresa ed uno per  la fotocamera. Dobbiamo alla sua tenacia il cortometraggio oggi in mostra, a lungo dato per disperso, poi ritrovato e restaurato grazie al Museo delle Culture di Lugano. E’ da non perdere perché testimonia  un mondo  scomparso; oggi resistono alcune anziane Ama, ma usano attrezzature  moderne e l’incanto non è più lo stesso.

 

Fosco Maraini con la sua personalità poliedrica ottenne successo e fama internazionale in più campi: antropologia, studi orientali, fotografia, letteratura ed alpinismo,  tradotto in 18 lingue e mosso sempre da intelligente curiosità.

 «Tutto voleva vedere, capire, smontare, svitare, penetrare» così si racconta nel personaggio suo alter ego, Clé, protagonista del libro autobiografico “Case, amori, universi” (Oscar Mondadori). Abile nell’entrare in sintonia con culture diverse, aveva anche  il dono di immortalare e raccontare  mondi nell’attimo del loro tramonto; sempre nel posto giusto, al momento giusto. Come quando in Tibet fu uno dei 4 occidentali a poter visitare i templi che oggi non ci sono più. E come  in Giappone quando seppe interpretare gli ultimi tuffi delle donne Ama e strepitoso fu il successo del suo “L’isola delle pescatrici” pubblicato nel 1960, oggi purtroppo introvabile.

 

E se, dopo aver visitato la mostra, con le foto, il filmato, i documenti lasciati per legato testamentario al Gabinetto Scientifico e Letterario G.P. Vieusseux e le attrezzature, volete immergervi ulteriormente nel mondo e nel lavoro di Fosco Maraini, il Mao ospiterà incontri e  approfondimenti, per tutta la durata dell’allestimento, con cadenza settimanale. Il primo, il 26 giugno, ore 18, sulla fotografia di Maraini esploratore dell’universo visivo.

 

Non mancheranno poi appuntamenti con amici e familiari del celebre etnologo per tratteggiare meglio la sua opera e personalità, proiezioni di  documentari e letture  tratte dalla  preziosa produzione letteraria di questo grande viaggiatore.

 

Calendario  completo  appuntamenti su sito  http://www.maotorino.it/

 

Laura Goria

 

Ecomusei, arrivano i fondi regionali

ecologiaPer valorizzare il patrimonio naturalistico, ambientale e storico del nostro territorio, ricco di tradizioni che deve essere visto quale ricchezza non solo culturale, ma anche di natura economica

 

La Regione ha previsto di stanziare per quest’anno 250mila euro a favore degli enti gestori degli ecomusei che hanno presentato entro il 20 marzo scorso i programmi delle proprie iniziative e attività. I contributi potranno essere incrementati in ragione dell’eventuale assegnazione di nuove risorse (leggi l’elenco).

“Il provvedimento – annota l’assessore all’Ambiente, Alberto Valmaggia – nasce dalla volontà della Regione di continuare a valorizzare il patrimonio naturalistico, ambientale e storico del nostro territorio, ricco di tradizioni e che, sempre più nella società post-industriale, deve essere visto quale ricchezza non solo culturale, ma anche di natura economica all’interno di società ben definite. Sostenere il lavoro degli ecomusei va proprio in questa direzione: mantenere vive le relazioni tra l’ambiente naturale e quello antropizzato, e contemporaneamente ricostruire e conservare la memoria storica che ha caratterizzato la formazione e l’evoluzione del paesaggio”.
La realtà ecomuseale del Piemonte annovera attualmente 25 ecomusei rappresentativi di realtà paesaggistiche, storiche e culturali diverse. La loro diretta gestione è garantita dall’impegno degli abitanti delle zone interessate, mossi dal senso di appartenenza e di conservazione delle tradizioni, vero collante delle comunità.
La Regione svolge una funzione di indirizzo, di coordinamento e di supporto alle attività progettuali promuovendo e valorizzando l’intero sistema tramite il Laboratorio Ecomusei.

(manastasia – www.regione.piemonte.it)

I capolavori della Sabauda fino a settembre in Sala Marmi

PAL CIVICEsposte due terne costituite da van Eyck, Beato Angelico e Schiavone e da Rembrandt, Reni e Poussin

 

Fino al 7 settembre la Sala Marmi di Palazzo Civico ospita sei capolavori provenienti dalla Galleria Sabauda: due terne costituite rispettivamente da van Eyck, Beato Angelico e Schiavone e da Rembrandt, Reni e Poussin.

 

L’ingresso alla mostra e’ gratuito con il seguente orario: lunedi’ dalle 11 alle 13, dal martedi’ al venerdi’ dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 18, il sabato dalle 10 alle 12; e’ possibile prenotare una visita guidata al numero 011/442.2244 (dal lunedi’ al venerdi’ ore 9-17.30; sabato ore 9-13).

 

Tutte le informazioni sull’opuscolo dedicato su SfogliaTO. Torino Web News 299 vi porta alla scoperta della mostra con un’intervista alla Soprintendente ai beni storici, artistici ed etnoantropologici del Piemonte.

 

(Fonte. www.comune.torino.it)

Settembre, andiamo. E’ tempo di Spiritualità

Da 10 anni la rassegna fa dialogare gli intellettuali sui temi del nostro tempo

 

salone cupoloneFede e ragione a confronto  partendo dal tema “Cuore Intelligente” che caratterizzerà la prossima edizione di Torino Spiritualità.

 

Da 10 anni la rassegna fa dialogare intellettuali laici e cattolici sui temi del nostro tempo.

 

Dal 24 al 28 settembre parleranno di “cuore intelligente” l’attore Toni Servillo, il pianista Roberto Prosseda, lo scrittore Marek Halter, il priore di Bose Enzo Bianchi, l’economista Serge Latouche, padre Bartolomeo Sorge, lo psicanalista Massimo Recalcati.

 

(foto: il Torinese)

Tutte le info del Comune per chi resta a Torino

turistipiazaSul sito internet della Città gli aggiornamenti utili del mese di agosto

 

Il Comune di Torino offre un utile servizio attraverso il proprio sito web ufficiale (www.comune.torino.it) ai torinesi che restano in città nel mese di agosto.

 

Palazzo Civico, infatti,  pubblica in rete  le variazioni ai percorsi e orari dei mezzi pubblici e alla viabilità, le iniziative nelle diverse circoscrizioni cittadine, le notizie sulla sospensione di ZTL Centrale e sosta a pagamento, i turni di apertura di esercizi commerciali e distributori di carburante.

 

 Sulla  pagina di riepilogo troverete tutte le informazioni pratiche per la vostra estate in città. In continuo aggiornamento.

 

(www.comune.torino.it – Foto: il Torinese)

Il Guercino da 6 milioni rubato su commissione da professionisti

guercinoUn’opera dal valore inestimabile, attorno ai 6 milioni di euro. E, dice il parroco della chiesa, non era assicurata. Già c’è da immaginarsi un milionario – magari straniero – che sorseggia champagne, estasiato  davanti al “suo” capolavoro

 

Il Guercino rubato a Modena dopo aver fatto ritorno dalla mostra alla Reggia di Venaria è stato certamente asportato da parte di ladri professionisti: almeno tre, viste le grandi dimensioni e il peso (materiale oltre che artistico) dell’opera.

 

Hanno agito su commissione, considerato il pregio del dipinto e, soprattutto, il fatto che è troppo conosciuto per essere immesso sul normale mercato dell’arte trafugata. Già c’è da immaginarsi un milionario – magari straniero – che sorseggia champagne, estasiato  davanti al “suo” capolavoro.

 

E’ quanto pensano gli  investigatori che indagano  sul furto del ‘Madonna con i santi Giovanni Evangelista e Gregorio Taumaturgo’ dipinto nel 1639 e rubato dalla chiesa di San Vincenzo, nel centro storico di Modena. Ironia della sorte, proprio a un tiro di schioppo dallla procura della Repubblica.

 

Un’opera dal valore inestimabile, si ipotizza attorno ai 6 milioni di euro. E, dice il parroco della chiesa, non era assicurata, perchè le bellezze artistiche presenti nell’edificio religioso sono così numerose che sarebbe impensabile assicurarle tutte.

 

Tutte no ma qualcuna, forse, sarebbe stato meglio di sì.

Torino-Santiago, il lungo cammino di fede e di forza

CAMMINO2Per il corpo e la mente è una prova senza paragoni che mette a nudo le  fragilità umane ma ci può anche far scoprire una forza inimmaginabile, la forza di chi non si abbatte e continua ad andare avanti

 

Un percorso fisico e spirituale, di forza e di fede. E’ quello intrapreso dalla nostra collaboratrice Anita che racconterà al Torinese le proprie tappe lungo il Cammino verso Santiago de Compostela.

 

Il Cammino di Santiago inizia ufficialmente qui, presso la porta di San Giacomo Maggiore a Saint Jean pied du port.

 

Anonima e semplice, raccoglie le speranze dei pellegrini che da ogni parte del mondo da questo punto si incamminano per percorrere oltre 800 km e giungere alla tomba dell’apostolo. C’ è chi interromperà il proprio pellegrinaggio per ricominciare da dove ha lasciato.

 

Non tutti infatti riescono a compiere tutte le tappe del Cammino in modo continuativo. Per molti e’ una scelta, per altri una questione di tempo, per tanti incide un problema fisico o psicologico.

 

Dalla porta di San Giacomo, con il Cammino, inizia per il corpo e la mente una prova senza paragoni che mette a nudo le  fragilità  umane ma ci può anche far scoprire una forza inimmaginabile, la forza di chi non si abbatte e continua ad andare avanti, un passo dopo l’altro.

 

Anita

Estate ecologica in gita sul lago di Candia

Si tratta di una imbarcazione che non inquina e rispetta pienamente la natura

 

CANDIAEra stato distrutto da un incendio doloso più di un anno fa e finalmente è tornato sulle acque del  lago di Candia, nel Canavese, il battello elettrico ecologico.

 

Si tratta di una imbarcazione che non inquina e rispetta pienamente la natura. La barca permette di scoprire i segreti di un’area protetta tra le più ricche di flora d’acqua.

 

L’iniziativa si può nuovamente realizzare  grazie ai fondi di una  sottoscrizione pubblica, ad un mutuo e ai contributi della Provincia di Torino e della  Banca di Credito Cooperativo di Alba, Langhe Roero e del Canavese.