ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 72

CIA Piemonte, Carenini: “l’agricoltura sia al centro della filiera agroalimentare”

“Negli ultimi anni – spiega il Presidente di CIA Agricoltori italiani in Piemonte Gabriele Carenini  in apertura del nuovo anno – stiamo vedendo come tutto quello che succede nel mondo influisca sul nostro lavoro, a cominciare dal costo delle materie prime e dell’energia, ragione per cui siamo sensibili a ciò che sta accadendo in Germania. Non possiamo ogni volta trovarci a rincorrere le emergenze per evitare il peggio, sentiamo la responsabilità di occuparci dei temi importanti della società e del nostro territorio perché siamo agricoltori e cittadini, e dal nostro futuro dipende quello di buona parte della società “.

“L’agricoltura ha dimostrato capacità uniche di resistenza, reazione e adattamento – aggiunge Gabriele Carenini – La voglia di reagire e alzare la testa caratterizza da sempre tutti i nostri imprenditori, per questo ci aspettiamo che il nuovo piano agricolo nazionale collochi il settore primario tra i protagonisti della filiera agroalimentare. ‘Non toglieteci il nostro futuro’ è l’impegno che la nostra assemblea regionale si è assunta come tema sindacale del nuovo anno, rilanciando i piani di intervento definiti a livello nazionale da CIA Agricoltori italiani. Si tratta dell’accrescimento del peso economico dell’agricoltore all’interno della filiera, della valorizzazione del suo ruolo di presidio ambientale, anche a salvaguardia delle aree interne a rischio spopolamento, il contenimento della fauna selvatica, fino al tema dei grandi invasi per raccogliere l’acqua e combattere i periodi di siccità”.

 

Mara Martellotta

Dalla Regione Piemonte un aiuto alle aziende in crisi

Ha una visione strategica la nuova misura della Regione Piemonte dedicata agli interventi integrati peragevolare l’acquisizione a titolo definitivo di aziende in crisi conclamata, unità produttive(impianti, stabilimenti produttivi e centri di ricerca) a rischio di definitiva chiusura o già chiusi per cessazione dell’attività o dell’impresa. Possono essere finanziati anche l’affitto di aziende o rami d’azienda purché abbiano le caratteristiche identificate dalla misura.

Le risorse disponibili ammontano a 4,2 milioni di euro, di cui quasi tre destinati alla Linea Investimenti e il resto alla Linea Occupazione. Per quest’ultimo aspetto si possono ottenere incentivi per l’assunzione di lavoratori a tempo indeterminato da impiegare nell’azienda o nel ramo di azienda acquisito. Per essere ammesso a beneficiare dell’agevolazione, l’intervento deve comportare un investimento di importo non inferiore a 500.000 euro per le piccole imprese, a 1 milioni per le medie, a 1,5 milioni per le grandi. Inoltre, deve consentire di mantenere o di raggiungere, al termine del primo anno solare successivo a quello di conclusione dell’investimento (anno a regime), almeno il 40% dell’occupazione presente nell’azienda o nel ramo d’azienda.

Come precisa l’assessore alle Attività produttive Andrea Tronzano “pur in considerazione del fatto che il tessuto produttivo del Piemonte è solido, abbiamo il dovere di aiutare il mondo delle imprese e dare un sostegno ad aziende in crisi che, grazie all’intervento di investitori, possono riemergere da momenti di difficoltà, oppure di favorire il ricambio generazionale. Tale sostegno è volto a contrastare i processi di deindustrializzazione in atto e recuperare a fini produttivi i siti industriali dismessi o a rischio di dismissione, salvaguardando il patrimonio di conoscenze e di specifiche competenze professionali, nonché favorire il mantenimento, il miglioramento e il recupero dei livelli occupazionali”.

“Una misura fortemente voluta per favorire le imprese a conservare il patrimonio industriale e professionale presente sul territorio – osserva l’assessore al Lavoro e Formazione professionale Elena Chiorino – La tutela del tessuto economico è, da sempre, una nostra priorità. E sostenere acquisizioni e progetti di investimento in situazioni di particolari criticità è un dovere della politica. Con questo intervento mirato mettiamo in campo gli strumenti necessari a difendere le competenze e a creare nuove opportunità occupazionali per sostenere con orgoglio il nostro Made in Italy”.

Economia e territorio si incontrano in Monferrato alla Mostra di San Giuseppe

LA STORICA FIERA CAMPIONARIA DI CASALE MONEFERRATO 15/24 MARZO 2024

La Mostra Regionale di San Giuseppe compie 75 anni ma non li dimostra.

L’evento si terrà al Polo Fieristico Riccardo Coppo di Casale Monferrato dal 15 al 24 marzo 2024 organizzato dalla società D&N Eventi S.R.L. con il patrocinio della Regione Piemonte, del Comune di Casale Monferrato, della Provincia di Alessandria, della Provincia di Mantova, Confartigianato Imprese Alessandria, Confagricoltura Alessandria, Asproflor.

Tra i partner della Manifestazione figurano, Coniolo Fiori e Vivai Varallo.

La Fiera Campionaria di Casale e del Monferrato darà ampio spazio come di consueto, alle categorie produttive del commercio, dell’agricoltura, dell’industria e dell’artigianato, confermando la formula che negli ultimi anni ha sempre portato a presenze di pubblico da record, gradita da visitatori ed espositori: ingresso gratuito e percorso obbligato a giorni alterni.

E sarà presente, come tutti gli anni, lo spazio dedicato alle “Eccellenze Enogastronomiche” da sempre momento di grande attrazione in Mostra – con la Piazzetta del Gusto, la Piazza del Vino, ospitanti le specialità gastronomiche provenienti da tutta Italia.

A questi appuntamenti si aggiungeranno tante novità che verranno svelate un po’alla volta con l’avvicinarsi della manifestazione.

Nello stesso periodo in cui si svolgerà la Fiera, non mancherà neppure il tradizionale Luna Park installato in piazza D’Armi, di fronte al Polo Fieristico Riccardo Coppo, appuntamento molto atteso ogni anno da giovani e giovanissimi

La Mostra di San Giuseppe 2024 sta registrando un notevole interesse da parte degli operatori in termini di adesioni.

Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi a

D&N Eventi S.r.l.

Cell. 335/7404114

info@mostrasangiuseppe.it

info@deneventi.it

www.deneventi.it

Orari:

Feriali: dalle 18 alle 23

Sabato 16 Marzo : dalle 11 alle 23

Sabato 23 Marzo : dalle 11 alle 23

Domenica 17 Marzo: dalle 11 alle 23

Domenica 24 Marzo : dalle 11 alle 22.

“L’ultima ape”, le emergenze ambientali

 

A Collegno,  “Barricalla” presenta il cortometraggio animato di “Mu film”

Lunedì 15 gennaio, ore 18

Collegno (Torino)

Obiettivo: puntare i riflettori e risvegliare gli animi, attraverso un linguaggio diretto e coinvolgente come quello cinematografico, su alcune delle più importanti urgenze ambientali del Pianeta, come la difesa delle api (“insetto sociale” straordinario indicatore biologico rispetto ad ogni forma di inquinamento dell’ambiente, oltre che al cambiamento climatico), la lotta alle ecomafie (un settore fra i più redditizi per la criminalità organizzata e che genera un fatturato stimato nel 2022 di 8,8 miliardi di euro), la necessità di impianti di smaltimento sicuri per tutti i rifiuti che non possano essere riciclati valorizzandoli e la scelta di stili di vita sostenibili, più attenti al proprio e all’altrui benessere come all’integrità del paesaggio. Sono temi su cui manca un’informazione organica (troppo spesso affidata all’iniziativa di singole realtà) e dunque temi decisamente importanti e di assoluta attualità, su cui “Barricalla” – il principale impianto di smaltimento in Italia, per rifiuti pericolosi e non, sito a Collegno su una superficie di circa 150mila metri quadrati – invita ad un’attenta riflessione attraverso “L’ultima ape”, il cortometraggio animato prodotto dalla stessa Società pubblico-privata collegnese, realizzato dallo Studio torinese “Mu film” di Andrea Deaglio e interamente disegnato a mano da Monica Torasso, con l’animazione in “frame by frame” di Yalmar Destefanis e le musiche di Niccolò Bosio.

 

L’appuntamento è per il prossimo lunedì 15 gennaio, ore 18, in corso Pastrengo 51, a Collegno, presso la “Lavanderia a vapore”, ottocentesca, ristrutturata Lavanderia dell’ex – Ospedale Psichiatrico, oggi “Centro culturale” rivolto in particolare a danza e teatro, ma non solo. Il cortometraggio ha, quale protagonista, un’ape (l’ultima sopravvissuta?) che, in un mondo ormai sotto scacco dell’inquinamento, ritrova la sua casa in un luogo sicuro, inaspettato e sorprendente: una discarica di rifiuti speciali, qual è “Barricalla”, che ormai da anni dedica un’area del suo impianto proprio alle api, la cui estinzione comporterebbe danni irreparabili all’agricoltura, se si stima che l’80% delle piante produttrici di cibo dipende proprio da questi insetti.

Sottolinea, in proposito, Alessandro Battaglino, consigliere delegato di “Barricalla”: “Quando si parla di rifiuti si parte da una posizione svantaggiata perché la parola stessa indica repulsione, fastidio, allontanamento. Dal momento che le parole e i linguaggi sono importanti noi abbiamo scelto di raccontare il mondo dei rifiuti e delle discariche in modo diretto ma non banale, facile ma non semplicistico. Abbiamo scelto gli occhi di un’ape e il tratto del disegno perché tutti, grandi e piccoli, possano avvicinarsi a un mondo che è essenziale per il nostro vivere quotidiano. Nel racconto del cortometraggio ci siamo fatti accompagnare da un’ape che è l’animale che meglio ci rappresenta: non solo perché dal 2006 ospitiamo tre arnie di api che bottinano i pollini dei fiori del nostro impianto ma perché siamo certi, come diceva Marco Aurelio che ciò che non giova all’alveare non giova neppure all’ape, ossia quello che non giova a tutto il territorio non giova nemmeno a noi”.

Alla proiezione presenzieranno anche Sonia Cambursano, consigliere delegata della “Città Metropolitana”, Chiara Foglietta, assessora all’Ambiente della Città di Torino e Mauro Anetrini, presidente di “Barricalla Spa”. A seguire l’intervento del critico cinematografico Sergio Toffetti, la presentazione del produttore Andrea Deaglio e dell’illustratrice Monica Torasso. Coordinatore Alessandro Battaglino, consigliere delegato di “Barricalla”.

L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Prenotazioni al link https://bit.ly/Barricalla

g.m.

Nelle foto: alcuni frames de “L’ultima ape”

Cambiamenti climatici in Val di Susa: l’Arca di Almese

Dal 15 al 23 gennaio con una mostra e una conferenza 

 

Nell’ambito del progetto ARCA, il teatro Magnetto di Almese ospiterà dal 15 al 23 gennaio una mostra dedicata al tema ambientale, con una particolare attenzione alla questione idrica. Giovedì 18 gennaio il geologo Giovanni Boschis racconterà il cambiamento climatico in Valle di Susa, dandoci una consapevolezza nuova per arginare i danni di maggiore entità e farci conoscere la memoria dei secoli passati. Anche sotto Natale il clima non ha smentito la condizione di emergenza  ambientale in cui ci troviamo, con raffiche di vento che hanno provocato numerosi e ingenti danni, arrivando a superare i 220 km/h sulla Sacra di San Michele; il territorio almesino e la Valle di Susa sono stati nuovamente colpiti da un clima decisamente anomalo.

Anche se questa volta il pericolo non è stato rappresentato dall’acqua, di fronte a queste calamità climatiche si inseriscono le iniziative con cui il progetto ARCA animerà le prossime settimane: un progetto importante con cui, nel 2022, il Comune di Almese ha vinto il bando “Mutamenti-Idee e azioni per il clima che cambia” promosso dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, con l’obiettivo di ottenere i finanziamenti necessari per la progettazione delle misure di adattamento che riguardano l’assetto idrogeologico del territorio comunale. Nell’ambito di questo progetto, il foyer del teatro Magnetto ospiterà dal 15 al 23 gennaio una mostra data in prestito dal MUSE di Trento: “Natura in movimento” è il titolo, e racconta come studi e innovazione possano anticipare e prevenire rischi idrogeologici, preparando le comunità ad alluvioni e calamità idriche.

Durante questa esposizione, interverrà il professore universitario e geologo Gianni Boschis con due conferenze: il 17 gennaio si rivolgerà alle classi terze della scuola secondaria di primo grado, raccontando i vari aspetti dell’acqua vista come memoria preziosa; il 18 gennaio, alle 21:00, il teatro Magnetto ospiterà una conferenza aperta a tutti sulla storia idrogeologica della Valle di Susa, modellata nei millenni da acque e ghiacciai.

“La mostra e le due conferenze – afferma il Vicesindaco di Almese Andrea Cavaliere – sono volte a sensibilizzare la popolazione di fronte ai rischi idrogeologici, perché solo la presa di coscienza dell’emergenza ambientale può portare alla definizione di strategie efficaci e concrete. Il progetto ARCA vuole essere uno strumento per fronteggiare i rischi idrogeologici attraverso azioni di sensibilizzazione e azioni concrete, quali la realizzazione della pavimentazione drenante, come dimostrano i molti parcheggi pubblici di Almese, che abbiamo terminato proprio pochi mesi fa nell’ambito di questo progetto.

 

Mara Martellotta

Patto Zona Ovest compie 25 anni

Ad Alpignano, all’opificio Cruto, ricorrenza per il 25esimo anniversario  del patto territoriale della zona Ovest di Torino il 16 gennaio prossimo

 

Il 16 gennaio prossimo il patto territoriale della Zona Ovest di Torino compirà 25 anni.

Il percorso di costruzione del patto territoriale della zona Ovest di Torino si è  concretizzato, infatti, nella sottoscrizione del “Protocollo d’intesa del Patto territoriale della zona Ovest di Torino” il 16 gennaio 1999 ad Alpignano presso l’opificio Cruto.

L’intesa ha coinvolto i Comuni di Alpignano, Buttigliera Alta, Collegno, Druento, Grugliasco, Pianezza, Rivoli, Rosta, San Gillio, Venaria Reale e Villarbasse.

Scopo principale è stato ed è quello di coniugare le esigenze delle imprese con una programmazione dello sviluppo locale concertato compatibile che tenga conto sia di una visione fortemente collegata al mercato e legata a regole che travalichino i contesti geografici e l’identità storiche e culturali, sia di una visione capace di investire la sfera della socialità intera, intesa come bisogni degli individui rispetto ad alcune certezze fondamentali, quali il diritto al lavoro. Lo stesso anno ha visto nel mese di dicembre, a Venaria Reale, la sottoscrizione del patto territoriale vero e proprio, con tutti i progetti imprenditoriali dei privati e infrastrutturali da parte dei Comuni, ammessi a seguito del bando emesso nel mese di novembre.

Il patto della zona Ovest di Torino in questi anni è riuscito a progredire oltre lo stadio iniziale di supporto ai progetti finanziati con le risorse dello stato, trasformandosi in uno strumento di sviluppo locale.

Oggi il patto opera, su iniziativa dei singoli Comuni, in diversi ambiti dello sviluppo economico, quali ambiente, mobilità sostenibile, formazione, lavoro, turismo, cultura e altri settori.

Questa azione ha portato nel territorio della Zona ovest importanti risorse aggiuntive a quelle stanziate dal ministero,  ma soprattutto ha permesso ai Comuni di partecipare  a bandi nazionali (PNRR)e regionali (FESR), oltre a quelli di fondazioni bancarie, il tutto accompagnato dalla concertazione ossia con il metodo del confronto e della condivisione degli obiettivi, degli interventi in ogni campo al fine di poter definire una programmazione d’area che prefigurasse un’idea di sviluppo locale attuabile e sostenibile.

La strategia  urbana di area candidata nel mese di dicembre 2022, nell’ambito del programma regionale FERS 2021/2027 aggiunge un nuovo tassello alla politica di sviluppo dell’area Ovest perseguita in questi venticinque anni dagli 11 Comuni promotori.

Il 16 gennaio prossimo, all’Opificio Cruto, saranno presenti i sindaci di Alpignano Steven Giuseppe Palmieri,  José Accalai, che fu tra i promotori del Patto territoriale nel 1999, Ezio Bertolotto, presidente emerito del patto dal 1999 al 2021, Rocco Ballacchino, direttore del patto territoriale,  Umberto D’Ottavio, presidente del Patto territoriale, Jacopo Suppo, vicesindaco della città metropolitana di Torino.

 

Mara Martellotta

Terzo valico: al via i primi 8,5 km della linea

SERVIZIO FERROVIARIO TRA TORTONA E NOVI LIGURE

 Servizio viaggiatori dal 15 gennaio con fermata a Pozzolo Formigaro

Tortona, 12 gennaio 2024 – Inaugurati oggi i primi 8,5 chilometri della nuova linea ferroviaria del Progetto Unico Terzo Valico dei Giovi/Nodo di Genova tra Rivalta Scrivia e Tortona consentendo così il ritorno dei treni regionali tra Tortona e Novi Ligure. I nuovi binari costituiscono il tratto finale, in direzione Nord, della futura linea AV/AC in fase realizzativa dal General Contractor guidato dal Gruppo Webuild per conto di Rete Ferroviaria Italiana, società capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane e Committente dell’intera opera e con il coordinamento del Commissario di Governo Calogero Mauceri.

Sul primo treno partito da Tortona questa mattina sono saliti a bordo Edoardo Rixi, Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Calogero Mauceri, Commissario Terzo Valico, Nodo di Genova e Campasso, Alberto Cirio, Presidente Regione Piemonte, Giovanni Toti, Presidente Regione Liguria, Franco Lucente, Assessore ai Trasporti e Mobilità sostenibile Regione Lombardia, Marco Gabusi, Assessore ai Trasporti Regione Piemonte, Enrico Bussalino, Presidente Provincia di Alessandria Gianpiero Strisciuglio, Amministratore Delegato e Direttore Generale Rete Ferroviaria Italiana, Marco Rettighieri, Presidente del General contractor guidato da Webuild insieme ai rappresentanti di Trenord, i Sindaci e le Istituzioni dei territori interessati.

“Il Governo ha assicurato tutti i fondi necessari per completare l’opera nei tempi stabiliti dal PNRR. Una scadenza che impegna tutti i soggetti convolti, dal Commissario alle aziende, per rispettare il cronoprogramma nella realizzazione della più grande opera ferroviaria d’Europa. Gli scavi sono a buon punto e le soluzioni tecniche sono statedelineate. Dobbiamo continuare a lavorare in questa direzione”, ha dichiarato Edoardo Rixi, vice Ministro alle Infrastrutture. Anche per Calogero Mauceri, commissario del Terzo Valico dei Giovi-Nodo di Genova “con oggi abbiamo raggiunto un primo obiettivo, quello di mettere al servizio dei cittadini un primo tratto del futuro Terzo Valico dei Giovi. In treno abbiamo percorso 8,5 chilometri in direzione Nord, realizzati grazie all’impegno continuo di tecnici e maestranze e nonostante le difficoltà oggettive riscontrate. L’impegno di tutti i soggetti coinvolti è di proseguire nella realizzazione di un’opera così complessa ma altrettanto importante per il territorio”.

“L’inaugurazione di oggi segna l’avvio di un’opera che ha rilevanza strategica per il futuro del Paese”– ha dichiarato Gianpiero Strisciuglio, AD di Rete Ferroviaria Italiana. “Oggi entriamo nel vivo della fase di realizzazione di un progetto che sta finalmente diventando realtà con benefici tangibili per il traffico di passeggeri e merci. A dimostrazione che gli investimenti che il PNRR ha assegnato al Gruppo FS offrono ai territori modernità, innovazione e servizi sostenibili”. 

Da lunedì 15 gennaio 6 treni regionali di Trenord circoleranno tra Tortona e Novi Ligure e viceversa lungo la linea Milano -Novi Ligure/Arquata Scrivia con fermata a Pozzolo Formigaro, stazione che riapre dopo la chiusura necessaria per consentire gli interventi di potenziamento infrastrutturale e i lavori di restyling che l’hanno interessata. Fra Novi ed Arquata le corse prevedranno la fermata di Serravalle Scrivia.

Si tratta di tre coppie di treni al mattino e la sera in fasce orarie pendolari che consentiranno di poter tornare a viaggiare comodamente in treno dopo sei anni in cui il servizio era stato sospeso.

Benefici anche per il traffico merci grazie al nuovo scalo di Rivalta Scrivia, al nuovo Piano Regolatore della stazione di Rivalta Scrivia e l’innesto del Terzo Valico a Tortona e sulla tratta Alessandria-Piacenza permettendo ai convogli merci di raggiungere il nuovo scalo di Rivalta Scrivia e favorendo maggiormente lo sviluppo dell’Interporto, fondamentale snodo logistico per il territorio. Gli interventi realizzati a Rivalta Scrivia con 4 nuovi binari di lunghezza 750 metri e il doppio accesso ai Raccordi (RTE e Interporto) presenti in stazione consentono il potenziamento della capacità dello scalo esistente e la sosta di treni più lunghi.

Gli interventi, eseguiti in più fasi per garantire sempre la funzionalità dello scalo merci e la sua accessibilità, proseguiranno dotando lo scalo ferroviario di un moderno impianto antincendio per gestire il trasporto di merci pericolose, ampliandone ulteriormente la potenzialità di mercato. Contestualmente nella stazione di Rivalta Scrivia saranno realizzate nuove pensiline, sottopassi e marciapiedi aprendo nel 2024 maggiormente fruibile e accessibile con particolare attenzione alle persone con disabilità o a ridotta mobilità.

Il Progetto Unico Terzo Valico dei Giovi-Nodo di Genova permetterà ai treni di viaggiare ad una velocità massima di 250 chilometri orari, attraversando le province di Genova ed Alessandria, fino a raggiungere la città di Milano. Una vera rivoluzione per il trasporto ferroviario del Nord Italia, di valore strategico anche per l’Europa. Il primo beneficiario della nuova linea sarà l’intero sistema portuale di Genova, ma il collegamento andrà anche a potenziare il Corridoio Reno-Alpi della rete di trasporto transeuropea TEN-T. Offrirà alle merci un percorso preferenziale, efficientando il trasporto delle merci fino al porto di Rotterdam con notevoli benefici anche in termini ambientali.


Abbiamo chiesto un commento all’Assessore regionale alla Cultura e al Commercio Vittoria Poggio, rappresentante del territorio alessandrino:

“I km sulla linea ferroviaria Tortona – Novi Ligure nell’ambito del progetto Terzo Valico inaugurati questa mattina sono il primo passo verso il raggiungimento di un ambizioso e sostanziale progetto d’avanguardia a favore dei nostri territori che diventano zone sempre piú strategiche sia per il transito commerciale che come luoghi residenziali e facilmente promovibili a livello turistico.

Per il prosieguo dei lavori, é stato fondamentale l’impegno del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Salvini per l’ottenimento del pieno sostegno alla realizzazione dell’opera attraverso i fondi del PNRR.”

ICT, R1 Group festeggia 30 anni. Nuova sede a Torino

R1 Group, system integrator a capitale interamente italiano, cresce ancora e a gennaio apre una nuova sede a Torino, che si aggiunge a quelle di Roma, Milano, Perugia, Napoli, Genova.

 

L’apertura degli uffici a Torino assicurerà a R1 Group un nuovo presidio commerciale nel Norditalia, in una delle città da sempre più sensibili all’innovazione. “Ci è venuto naturale scegliere Torino” spiega Marco Rossi, Team Leader della nuova sede e già Team Leader della sede di Genova del Gruppo. “Torino e il Piemonte continuano a investire sul loro sviluppo forti di un DNA che unisce storia e innovazione, proprio come noi, che mettiamo da trent’anni competenza ed esperienza al servizio di idee, servizi e progetti sempre più innovativi e digitali pensati per tutte le imprese. Qui, dove ricerca, sviluppo e innovazione, competitività e transizione digitale rappresentano la vocazione all’innovazione di Torino e sono per noi strumenti per la creazione di valore per le società, il tessuto sociale e le economie.” Ospitata a Turin Confienza, in un edificio storico di pregio nel cuore di Torino, la sede di rappresentanza si avvale dei diversi ambienti di lavoro suddivisi in spazi flessibili, open space e spazi comuni nel pieno centro della città.

 

Per celebrare questo momento, il 19 gennaio 2024 si svolgerà un evento di inaugurazione, il primo di presentazione sul territorio piemontese, del Gruppo, delle società di R1 Group e del team di lavoro. Sono previsti ospiti dei brand della tecnologia, figure chiave del Gruppo e clienti.

 

R1 Group, 30 anni di esperienza per il digital partner a capitale italiano

Con 6 società (R1 S.p.A., Eurome, Gway, R1 Lease, Cyber- Bee, Trice), 6 sedi in Italia e 200 professionisti, R1 Group è oggi un digital partner sempre più strategico per i principali player tecnologici del mercato ICT italiano, che con le sue soluzioni e tecnologie accompagna in media 800 clienti all’anno nella Digital Transformation.

La crescita di R1 Group, che ha chiuso il 2023 con 300 milioni di euro di venduto (+50% rispetto al 2022) è uno specchio dello sviluppo degli investimenti digitali delle aziende italiane. Secondo Assintel, la spesa in Italia ICT business del 2023 è di circa 39 miliardi di euro. Mentre gli osservatori Startup Thinking e Digital Transformation Academy stimano per il 2024 un incremento di quasi il 2% del budget ICT delle aziende nazionali. Un dato superiore alle previsioni di crescita del PIL e in continuità con il trend degli ultimi 8 anni. E infatti la trasformazione digitale è una chiave per la modernizzazione di tutto il Paese: da cloud, cittadinanza digitale, cybersecurity, intelligenza artificiale e internet delle cose dipendono, tra l’altro, la semplificazione della PA, il potenziamento della competitività del sistema produttivo anche gli investimenti in turismo.

R1 Group si trova al centro di questo mondo da 30 anni, accompagnando le più importanti aziende del settore pubblico e privato attraverso l’offerta delle migliori soluzioni e tecnologie presenti sul mercato. Era il 1994 quando Giancarlo Stoppaccioli ha aperto a Roma un’azienda familiare per la vendita di materiali di consumo e di hardware. Da allora, il passaggio da S.r.l a S.p.A., i percorsi di certificazione e di specializzazione, l’apertura di nuove sedi e società, le importanti partnership consolidate e la creazione di un ecosistema strategico hanno affermato R1 Group come uno dei partner più affidabili per intraprendere progetti di integrazione di sistemi e di tecnologie.

 

30 anni di storia in un’industria e in un mercato competitivo e veloce come quello dell’ICT sono un traguardo di assoluta soddisfazione” – dichiara Giancarlo Stoppaccioli, President & Founder di R1 Group – “che voglio condividere con tutte le persone e con tutti i clienti con i quali abbiamo lavorato in questi anni. L’arrivo in Piemonte risponde alla nostra necessità di disporre di una struttura sempre più capillare per penetrare in modo ancora più efficace nel territorio del nord ovest e rappresenta una nuova, ulteriore, tappa del nostro percorso di crescita”.

 

 

 

 

Company Profile

R1 Group
R1 Group è un Digital Partner con sedi a Roma, Milano, Napoli, Perugia, Genova e Torino che lavora con le più importanti aziende del settore pubblico e privato. 30 anni di esperienza hanno permesso al Gruppo di stringere partnership con i principali players tecnologici del mercato e di offrire alle aziende soluzioni e tecnologie per accompagnarle nella Digital Transformation.
Con le società R1 S.p.A., Eurome, Gway, Cyber-Bee, Trice ed R1 Lease, il Gruppo combina le soluzioni e i prodotti dei partner con il valore della progettazione ed il proprio know-how tecnico grazie ad attività di project management, moderne soluzioni di virtualizzazione, di networking, di gestione documentale, di digital marketing e sicurezza IT. Nel 2022 R1 ha ottenuto da CRIBIS D&B il Prime Company, il riconoscimento di massima affidabilità commerciale.

 

Qualità dell’aria, Confagricoltura Piemonte: continua il dialogo con la Regione

Palazzo Piemonte, l’incontro con le Organizzazioni agricole organizzato dall’Assessore all’Agricoltura Protopapa e la direzione regionale 

 

Positivo l’incontro con l’Assessore all’Agricoltura e Cibo, Marco Protopapa che ha visto ancora una volta accolte le richieste di Confagricoltura Piemonte.

Infatti, con l’imminente applicazione delle norme e dei vincoli previsti dal nuovo Piano stralcio agricoltura per la qualità dell’aria, la Federazione regionale degli imprenditori agricoli si era rivolta direttamente al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, evidenziando le preoccupazioni degli agricoltori per le nuove misure attualmente in essere, che prevedono un impegno a carico del settore agricolo sempre più oneroso, vasto e articolato.

Plaudiamo al fatto che la Regione ha istituito, su nostro suggerimento, un tavolo tecnico di lavoro da convocare nel più breve tempo possibile per affrontare le due criticità più urgenti relative alla gestione delle coperture dei cumuli di letame e alla chiusura dei vasconi di stoccaggio dei liquami, e poi periodicamente per superare le criticità che, via via, si presenteranno, analogamente a quanto già avviene con il Comitato nitrati per l’utilizzazione agronomica dei reflui zootecnici. In altre parole, il tavolo, che sarà anche coadiuvato da esperti dell’Università, dovrà analizzare le numerose problematiche tecnico-gestionali e concordare protocolli o indicazioni operative omogenee per tutti i soggetti coinvolti, dalle aziende ai progettisti fino agli enti che dovranno effettuare i controlli” ha affermato Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte. “Da sempre riteniamo che un’azione concordata tra mondo agricolo ed ente pubblico rappresenti la migliore soluzione per tutti gli attori delle filiere e non ultimo per i cittadini”.

In conclusione Confagricoltura Piemonte ha ancora una volta rimarcato il fatto che la dotazione finanziaria riservata all’intervento SRD02 del Complemento di sviluppo rurale non sia sufficiente, chiedendo alla Regione di prevedere un incremento dei modesti fondi per il bando 2024 di prossima emanazione.

Così i sindacati vogliono rilanciare Mirafiori

Fim, Fiom e Uilm Torino hanno elaborato e sottoscritto un documento in quattro punti per rilanciate Mirafiori con l’aiuto delle istituzioni e del mondo delle imprese.

Ecco il succo del progetto: “Per garantire una solida crescita dell’economia torinese bisogna preservare e rilanciare Mirafiori, lo stabilimento che più di tutti in questi anni ha pagato il prezzo della crisi e dei mancati investimenti”. Nella storia recente, fino ai primi anni 2000, lo storico stabilimento produceva 200 mila autovetture con sei tipi di modelli. Da allora però, per la scelta aziendale di creare il Polo del Lusso, in un contesto di mercato che ha anche subito un rallentamento per la pandemia, la produzione è calata toccando il punto più basso nel 2019 con solo 21 mila auto prodotte.

Secondo Fim, Fiom, Uilm è  “drammatico il quasi azzeramento delle produzioni dei modelli a marchio Maserati, che da 55mila unità prodotte nel 2017 e destinate a mercati prevalentemente esteri, chiuderanno il 2023 verosimilmente a quota 8mila”. I sindacati sostengono che la sola 500 elettrica, che probabilmente attesterà la produzione 2023 a circa 78 mila unità, non si sufficiente a garantire la missione produttiva dello stabilimento e la stabilità occupazionale degli attuali addetti.
“Inoltre Mirafiori – proseguono le organizzazioni sindacali- ha visto ridimensionare fortemente anche i suoi occupati, passando dai 21 mila del 2008 agli attuali 15 mila, il che significa una variazione negativa di quasi il 29% degli addetti”.

Fatte queste preoccupate premesse Fim Fiom Uilm, chiedono il coinvolgimento delle istituzioni locali e delle imprese e si pongono 4 obiettivi: assegnare nuovi modelli in grado di garantire la missione produttiva dello stabilimento di Mirafiori; affrontare la crisi anagrafica della forza lavoro Stellantis (età media 56 anni); implementare la produzione di componentistica legata alla produzione e allo sviluppo delle vetture ecologiche; potenziare il ruolo strategico di Torino come Polo di ricerca e progettazione.

Fim, Fiom Uilm di Torino sono “fermamente convinte che sia necessario mettere al centro dell’attenzione lo stabilimento di Mirafiori per rilanciarlo in tutte le sue potenzialità, avendo un progetto ben definito da condividere e decidere con il management di Stellantis, le imprese, le istituzioni locali, ovvero il Comune di Torino e la Regione Piemonte, e le confederazioni di Cgil, Cisl e Uil, istituendo un tavolo permanente”.