ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 661

Sviluppo, sul “Patto per Torino” c’è la firma di Comune e Regione

chiampa lausappendino tgE’ stata siglata dal presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e dalla sindaca Chiara Appendino la lettera di accompagnamento alle proposte per il Patto  sugli interventi per lo sviluppo economico, la coesione sociale e territoriale della Regione Piemonte e della Città di Torino, annunciato tempo fa dal premier Matteo Renzi. Le risorse previste ammontano circa 6 miliardi di cui 600 garantiti dai fondi europei già attribuiti alla Regione. I contatti tecnici e politici con il governo  avverranno già dai prossimi giorni  per verificare le modalità e le tempistiche con cui arrivare alla stipula del patto. Le proposte e lo stato di avanzamento del patto verranno presentate lunedì in una conferenza stampa.

#Dilloatutti, al via la campagna

Noi politici parliamo spesso di ‘diritto alla salute’ come diritto d’accesso alle cure e quasi mai di come si può non ammalarsi e vivere in salute per più tempo. La sfida che lanciamo oggi è sul terreno della prevenzione primaria dove è necessario che qualcuno si assuma la responsabilità di dare concretezza a ciò che fino a oggi è sempre e solo stato detto. Ciò che desideriamo ‘dire a tutti’ è che ciascuno, per la propria parte, può essere protagonista di una vera e propria rivoluzione culturale, che veda nell’adozione di corretti stili di vita lo strumento per riuscire ad ammalarsi di meno e vivere meglio e più a lungo, generando anche un risparmio per il sistema sanitario. È un progetto ambizioso che può riuscire solamente attraverso il gioco di squadra e che mette al centro il bene più prezioso che abbiamo: la salute, una risorsa che ciascuno di noi ha il dovere di preservare”.

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Con queste parole il presidente del Consiglio regionale Mauro Laus,  ha aperto, mercoledì 23 novembre a Palazzo Lascaris, la conferenza stampa di presentazione del progetto #Dilloatutti, realizzato dall’Assemblea legislativa piemontese in collaborazione con il Centro universitario sportivo (Cus) Torino.

A poco più di un anno dalla nascita, in Consiglio regionale, degli Stati generali dello Sport, luogo non fisico di confronto tra soggetti rappresentativi del territorio che, a vario titolo, si occupano di educare al benessere, il progetto #Dilloatutti si propone di fare della pratica sportiva e dei corretti stili di vita gli strumenti di tutela della salute e della prevenzione primaria coinvolgendo, in questa prima fase, i giovani e il mondo universitario rendendoli testimonial di una campagna di promozione dei corretti stili di vita e di attività di formazione interattiva, trasformandoli in veri e propri “ambasciatori del benessere”.

consiglio lascarisIl progetto, consultabile a breve anche sul sito www.dilloatutti.piemonte.it,si articola in tre step: tra novembre e dicembre si prevede la diffusione della campagna #Dilloatutti utilizzando soggetti sportivi del territorio; tra gennaio e febbraio la realizzazione di contenuti video finalizzati al lancio dell’attività di engagement «Diventa ambasciatore del benessere»; a marzo la creazione di un percorso virtuoso sul territorio con supporto a tutte le iniziative/eventi legati al mondo universitario in linea con «i corretti stili di vita» “Il progetto è studiato e rivolto ai giovani che già praticano attività fisica e sportiva, o che semplicemente vogliono avvicinarsi ad essa – ha dichiarato il presidente del Cus Riccardo D’Elicio . L’obiettivo principale è quello di creare sinergia tra politica, sport e sanità affinché questi tre settori inizino a parlarsi al fine di costruire un’autentica strategia che veda gli studenti universitari promotori della stessa. Siamo infatti sicuri che gli universitari di oggi saranno il futuro della nostra società”.Il tour promozionale nelle sedi universitarie – il #Dilloatuttitour – avrà inizio domani, giovedì 24 novembre, dal Politecnico di Torino.

CT  – www.cr.piemonte.it

Foto: Essepiesse – il Torinese

 

Un bene prezioso: il Rotary e i gioielli “conflict free”

Il Rotary Club Torino Lagrange ha organizzato la serata “Un bene Prezioso”, un’iniziativa culturale e sociale, che si svolgerà giovedì 24 novembre a Torino, presso la Gioielleria Rocca in Piazza Lagrange 2, a partire dalle ore 20

 

rotaryAttraverso un percorso tra la gemmologia e i diamanti offerto dal Gruppo Damiani-Rocca, gli ospiti verranno sensibilizzati sull’importanza di utilizzare materie prime “conflict free” e nello specifico dei diamanti così detti “free blood diamonds”. L’incontro sarà inoltre arricchito dalla presenza del maestro orafo di casa Damiani, che confezionerà dal vivo alcuni preziosi, e dalla messa a disposizione delle ultime collezioni di orologeria dei brand gestiti dal Gruppo. “Ma la serata ha un duplice obiettivo – afferma Riccardo Ruscalla, Presidente del Rotary Club Torino Lagrange – il ricavato sarà infatti interamente utilizzato per contribuire al progetto nazionale “Certamen di Storia e Letteratura Italiana”, a favore della cultura giovanile, per la realizzazione di nuove borse di studio.” Il progetto nazionale Certamen è sostenuto anche da Oxford e Cambridge University, Unipol Assicurazioni e Casa editrice Zanichelli, ha il patrocinio della Regione Piemonte, della Città Metropolitana di Torino e del Ministero dell’Istruzione, oltre che, da quest’anno, la sponsorizzazione del Rotary Torino Lagrange.

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Per ulteriori informazioni: www.lesclochesonlus.itwww.rotarytorinolagrange.it

Segreteria Rotary Club Torino Lagrange 

segreteria@rotarytorinolagrange.it

Immobiliare, bene il residenziale

casaSecondo i dati di preconsuntivo il 2016 dovrebbe far segnare un aumento delle compravendite residenziali nell’ordine del 25% rispetto all’anno scorso: è quanto emerge dall’analisi del 3° Osservatorio Immobiliare 2016 di Nomisma

Il comparto residenziale presenta forti evidenze di stabilizzazione. In tutte le zone cittadine i volumi posti sul mercato risultano stabili, sia sul versante della vendita che su quello della locazione. Il calo dei valori sempre più attenuato e la ripresa delle erogazioni di mutui hanno determinato un aumento delle transazioni. I tempi di vendita delle abitazioni usate sono diminuiti rispetto a un anno fa, attestandosi a 7,5 mesi, così come quelli relativi alla finalizzazione di transazioni di appartamenti nuovi, passati da 9,5 a 8 mesi.  Sul fronte dei prezzi la flessione si è pressoché annullata nell’ultimo semestre, mentre su base annuale si è posizionata al di sotto del -2%, contro il -3% rilevato un anno fa. Discreta la performance delle locazioni: i tempi di assorbimento sono in calo e si attestano sulle 2,5 mensilità per il nuovo e sulle 3 per l’usato. Continua il trend crescente dei rendimenti medi lordi da locazione, oggi pari al 5,3%, livello che non si toccava a Torino da oltre vent’anni.Il settore commerciale mostra segnali di debolezza in particolare sul fronte della compravendita, dove l’eccesso di offerta fatica ad essere assorbito da una domanda troppo debole e determina un allungamento dei tempi necessari alla finalizzazione delle trattative (10 mesi). Il divario tra il prezzo iniziale e quello praticato all’acquisto non si riduce rispetto al semestre precedente, ma rimane stabile a 16,5%. Sul fronte delle locazioni si intravedono segnali di maggiore stabilità. Le tempistiche di assorbimento, pari a 6,5 mesi, rimangono stabili, mentre i canoni su base semestrale non subiscono rilevanti variazioni, se non sui livelli massimi delle aree centrali (-2,7%).

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Il comparto direzionale, dopo semestri di congiuntura negativa, mostra segnali di stabilizzazione. Sul fronte dei prezzi, nonostante il -2,3% annuale, la flessione si è ridotta nell’ultimo semestre, arrivando ad essere pressoché nulla in tutte le aree cittadine, ad eccezione del semicentro. In calo i tempi medi di vendita, pari a 9,5 mesi, così come lo sconto praticato all’atto di acquisto, che scende al 16,5%. Sul fronte locativo, la flessione dei valori è stata leggermente più intensa (-0,9% medio) di quella rilevata lo scorso semestre, con punte del -2,4% in centro. Le difficoltà di assorbimento del segmento locativo sono ravvisabili anche dalle tempistiche necessarie a finalizzare i contratti, che rimangono pressoché stabili e pari a 7 mensilità. Il comparto dei capannoni industriali non mostra segnali di miglioramento. Per l’offerta che non si è ritirata dal mercato, i tempi medi di vendita sono ancora molto alti (oltre 15 mesi), così come quelli per concludere un contratto di affitto (11 mesi). In lieve aumento i rendimenti medi lordi da locazione, sia per il nuovo (6,8%), sia per l’usato (7,6%).

(Foto: il Torinese)

La “Quarta Rivoluzione Industriale e Digitale”

Che impatto avrà sulla società ? Cosa cambierà nel mondo delle imprese e delle istituzioni?  Come si organizzerà il mondo del lavoro? 

UCID Torino organizza un confronto tra istituzioni, imprenditori, ecclesiastici e società civile, con la finalità di analizzare la situazione attuale e le prospettive future di una società in continua evoluzione grazie all’innovazione tecnologica e al digitale.

INTERNET WEBI profondi cambiamenti culturali a cui stiamo assistendo stanno avendo impatti dirompenti sulla nostra quotidianità, sull’organizzazione del mondo del lavoro, sulle competenze richieste ai lavoratori e sulle stesse prospettive occupazionali. “Un tema, quello del mondo del lavoro – sostiene Marco Lazzarino, Vice presidente Ucid Torino – particolarmente caro ed importante per la nostra associazione. Vogliamo aiutare i giovani e i meno giovani ad attrezzarsi per affrontare i profondi mutamenti che le nuove tecnologie determinano nella società e nel mondo del lavoro. Proponiamo un’alleanza tra pubblico e privato per creare reti di sostegno e di rilancio per il mondo del lavoro ”. UCID ritiene che solamente attraverso una forte alleanza tra i diversi attori della società si possano trovare percorsi, strategie e valori condivisi per affrontare in modo positivo, coeso e solidale, le grandi sfide che ci attendono, in particolare sul territorio torinese.Il convegno, organizzato in collaborazione con YES4To e con il sostegno di UNICREDIT, avrà due momenti distinti:Analisi della situazione attuale delineata da soggetti economici e sociali di particolare rilievo in Torino – Tavola rotonda con la partecipazione di imprenditori, dirigenti, rappresentanti di associazioni e di istituzioni.

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Ne discutono presso la Sala UNIMANAGEMENT – Via XX Settembre 29 -Torino:

Chiara Appendino – Sindaca Città di Torino

Marco Boglione – Presidente Gruppo BasicNet

Massimo Lapucci – Segretario Generale Fondazione CRT

Francesco Profumo – Presidente Compagnia di San Paolo

 

Modera: Marco Lazzarino – Vice Presidente UCID Torino

 

Alla Tavola Rotonda, introdotta da Claudio Carioggia, Coordinatore del Gruppo Giovani Ucid Torino, partecipano:

Alberto Barberis – Presidente Giovani Imprenditori Torino

Lino Graziano Grandi – Direttore Scuole Adleriane Psicoterapia

Danilo Magni – Direttore Opera Torinese del Murialdo

Paola Pisano – Assessore all’Innovazione Città di Torino

Giovanni Ronca – Co-Head Unicredit Group Italian Network

Sonia Schellino – Assessore al Welfare Città di Torino

 

Il dibattito in sala e le conclusioni finali a cura di Alberto Carpinetti, Presidente Ucid Torino.

Mercato di libero scambio a Ponte Mosca, i cittadini dicono no

suk dora1In una seduta congiunta presieduta da Andrea Russi le commissioni Commercio, Legalità, Diritti e pari opportunità, hanno audito i rappresentanti di alcune associazioni di cittadini dell’area di Porta Palazzo, riunite nell’associazione denominata “Associazioni e comitati riuniti”, presieduta dalla signora Adriana Romeo. Oggetto dell’audizione, aperta dall’intervento di Adriana Romeo, il progetto di spostamento temporaneo del mercato di libero scambio nell’area del ponte Mosca adiacente al Balon ed al Lungo Dora. Tutte le associazioni hanno espresso la loro contrarietà al progetto per ragioni di sicurezza, legalità, viabilità e decoro, spiegando che la storia di degrado da cui i loro territori tentano faticosamente di emanciparsi, verrebbe vanificata.  Le associazioni hanno inoltre avanzato critiche di metodo perché nel processo decisionale dell’Amministrazione non sarebbero stati adeguatamente coinvolti i cittadini ed i commercianti della zona. L’assessore ai diritti e alle pari opportunità, Marco Giusta, ha spiegato che tutte le criticità illustrate dai cittadini sono alla base del progetto che la Giunta sta varando.  Giusta ha annunciato per la giornata di domani una deliberazione di Giunta che prevede molte novità nel prossimo bando per la gestione del mercato di libero scambio, la cui funzione sociale, ha ricordato, è di inclusione e sostegno al reddito, in risposta ad una diffusa domanda sociale che, nel caso specifico, riguarda una percentuale di cittadini italiani superiore al 60%. La delibera dovrebbe limitarsi a individuare i criteri di assegnazione della gestione del mercato non collegandone la collocazione in via definitiva in nessun territorio cittadino.  Si vorrebbero così liberare più opzioni sulla collocazione del mercato, da valutarsi.  Il mercato infatti, ha spiegato Giusta, potrebbe diventare un fattore suk nuovo1di rigenerazione per il territorio interessato. Ciò anche grazie all’accompagnamento di una serie di progetti sociali che, ha annunciato l’assessore, stanno pervenendo all’assessorato.  Per il monitoraggio della sperimentazione delle nuove regole e della nuova gestione, sono previsti un tavolo tecnico ed un tavolo in Prefettura con le forze dell’ordine.  Fornendo anticipazioni sul tema delle nuove regole, Giusta ha annunciato che, grazie alla collaborazione della Guardia di finanza, si opererà una verifica delle identità di chi partecipa al mercato, riservandone l’accesso ai soli aventi diritto. Alcune categorie merceologiche (per esempio strumenti da taglio) non potranno più essere messe in vendita. Sarà prevista la certificazione di sicurezza dei beni scambiati. Si progetta, in fatto di pulizia dell’area, la possibilità di introdurre l’obbligo di depositare una cauzione preventiva. Le violazioni delle regole comporteranno l’esclusione permanente dal mercato e non più la sospensione temporanea.  Il comandante della PoliziaSUK DEGRADO municipale, Alberto Gregnanini, presente all’audizione, ha assicurato l’impegno della Polizia municipale sia sul fronte del contrasto alla vendita di merci contraffatte o illegali, sia su quello della sicurezza e della viabilità.Il presidente Russi, a fine seduta, ha affermato:” la scommessa dell’Amministrazione è farsi radicalmente carico di un problema sociale lasciato molto a lungo senza soluzioni, facendone una nuova opportunità, per cittadini e territori”. 

Ufficio stampa consiglio comunale (S.L.)

Lo Yacht è un must, con o senza motore

Secondo gli esperti, il mercato si svilupperà progressivamente verso le imbarcazioni di piccola taglia. L’economia del mare italiana ha ottime prospettive in Cina, così come nei Paesi del Golfo

di Paolo Pietro Biancone *

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La nuova tendenza è senza il motore. Il mercato cinese ha segnato un nuovo must: lo yacht da mostrare a riva, come immagine di benessere e opulenza. La Cina si conferma così un formidabile giacimento di acquirenti di imbarcazioni di lusso: conta attualmente circa 3 mila imbarcazioni da diporto, soprattutto yacht di dimensioni importanti. Secondo gli esperti, il mercato si svilupperà progressivamente verso le imbarcazioni di piccola taglia. L’economia del mare italiana ha ottime prospettive in Cina, così come nei Paesi del Golfo. Con o senza motore, lo yacht si conferma uno status symbol.

La classifica dei 10 yacht più belli al mondo conferma la tendenza. Nel dettaglio, Al decimo post The Rising Sun 200 milioni di dollari: fra gli yacht più lussuosi del mondo c’è il The Rising Sun è stato di proprietà del CEO di Oracle Corporation ed è ora del famoso produttore cinematografico americano David Geffen. Un vero e proprio palazzo galleggiante, è costituito da cinque piani e dispone di 82 camere e un campo da basket.

Al nono Seven Seas 200 milioni di dollari: Uno fra gli yacht da sogno più ammirati e fotografati, il Seven Seas di Steven Spielberg è un’opera del cantiere tedesco Oceana che ha seguito le istruzioni del regista americano per renderlo il più vicino possibile ai suoi desideri. Uno yacht di lusso che comprende un eliporto, una terrazza privata solo per il proprietario, una palestra, una piscina e uno schermo cinematografico.

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All’ottavo Lady Moura: è uno yacht esclusivo che appartiene a Nasser Al-Rashid, un saudita multi-miliardario. La caratteristica che fa rientrare questa barca nella classifica dei 10 yacht più costosi ed esclusivi del mondo è che il suo nome e altri dettagli sono realizzati attraverso l’utilizzo di oro 24 carati.

Al settimo posto Al Mirqab 250 milioni di dollari: di proprietà di Hamad bin Jassim bin Jaber Al Thani, l’ex primo ministro del Qatar, lo yacht Al Mirqab è stato progettato da Tim Heywood e fu costruito dal cantiere Peters Schiffbau Wewelsfleth. Con la capacità di accogliere 30 ospiti, questo costoso yacht dispone di 2 sale VIP, 10 suite, una piscina, un eliporto, il cinema e un solarium.

Al sesto posto, Il Dilbar è uno yacht di lusso progettato da Tim Heywood, ed è stato costruito nel 2008. Di proprietà dell’uomo d’affari russo Alisher Usmanov, è lungo circa 360.89 piedi ed è chiamato come la madre del proprietario. Primo yacht ad essere dotato di filtri antiparticolato per gli scarichi del motore principale, dispone di un eliporto ed è abbastanza grande per ospitare 47 persone di equipaggio, e 20 ospiti.

Quinto per Al Said 300 milioni di dollari, è uno degli yacht più costosi ed esclusivi del mondo, e nel 2008 quando è stato varato, era il più grande yacht del mondo. Precedentemente chiamato Project Sunflower, appartiene al sultano Qaboos bin Said Al Said dell’Oman. Dotato di un sovrastruttura in alluminio, può ospitare un equipaggio di 154 persone, e oltre a 70 ospiti.

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Quarto per Superyacht A 323 milioni di dollari, è stato costruito da Philippe Stark, che ha voluto dare un look nuovo e di design sia agli interni che agli esterni. Di proprietà del miliardario russo Andrey Melnichenko, è stato varato nel 2009, e può ospitare 20 ospiti e 37 persone di servizio.

Sul podio, al terzo posto il Dubai 350 milioni di dollari, precedentemente noto come Platinum 525, lo yacht di lusso Dubai è di proprietà dello sceicco Mohammed Bin Rashid Al Maktoum, il Primo ministro e vicepresidente degli Emirati Arabi Uniti nonché emiro di Dubai. Soprannominato “la città galleggiante”, è lungo 525 piedi, ed è dotato di numerosi servizi quali una piscina, una Spa e un eliporto.

Il secondo yacht più costoso del mondo è l’Eclipse, 800 milioni di dollari, costruito dalla società Blohm + Voss di Amburgo e di proprietà dell’imprenditore e politico russo Roman Abramovich. Lungo circa 528 piedi, dispone di un sistema di difesa e anti-intrusione altamente tecnologico, 24 camere per gli ospiti, un mini sottomarino, e due piste per gli elicotteri.

Al primo si colloca l’History Supreme, 4,8 milioni: chiamato anche Baia 100 Supreme, è lo yacht più costoso ed esclusivo del mondo, ed è di proprietà di un uomo d’affari malese il nome è sconosciuto. Pur non essendo di dimensioni eccezionali, ciò che ne determina il prezzo è che è stato costruito attraverso l’utilizzo di materiali rari e preziosi come meteoriti, ossa di dinosauro T-Rex, metalli preziosi come i 100.000 kg di platino e oro, e le pietre preziose con cui sono stati decorati il ponte, la zona pranzo e l’ancora.Il mercato del lusso è aperto a nuove invenzioni e preziosità, all’Italia è richiesta apertura e innovazione per competere in termini di bellezza e alta tecnologia, puntando all’immagine e al confort più che alle prestazioni in acqua.

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 * Paolo Pietro Biancone, professore ordinario di economia aziendale, direttore del Centro Studi sulla Finanza Islamica (www.ercif.org) e coordinatore del corso di dottorato in Business e Management dell’Università di Torino

 

Perché Donald Trump non è ancora il Presidente degli Stati Uniti

DI  DALLA REDAZIONE DI OFFICINAMAGAZINE.COM

Republican presidential candidate Donald Trump acknowledges the crowd after addressing a GOP fundraising event, Tuesday, Aug 11, 2015, in Birch Run, Mich. Trump attended the Lincoln Day Dinner of the Genesee and Saginaw county Republican parties. (AP Photo/Carlos Osorio)

L’8 novembre 2016 è un giorno che passerà alla storia. Infatti, non solo si sono tenute le elezioni del 45° Presidente degli Stati Uniti d’America, ma queste sono state vinte dal candidato repubblicano, Donald J. Trump. Trump, dato da sempre per sfavorito in tutti i sondaggi e da tutte le principali testate giornalistiche degli USA e del mondo, è infatti riuscito ad aggiudicarsi 279 Grandi Elettori, contro i 228 della candidata democratica (data per vincitrice in tutti i pronostici), Hillary Clinton.

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Se la vittoria di Trump sia giusta o sbagliata, se il suo sarà un governo buono o dannoso non è ciò di cui si parlerà in questo articolo. Questo articolo parlerà invece del perché Donald Trump non è ancora il Presidente degli Stati Uniti. Bisogna subito chiarire, allora, che il sistema elettorale americano è completamente diverso da quello a cui siamo abituati: l’8 novembre il popolo si è recato alle urne e ha votato per il candidato che più gli stava a genio, ma, se il voto si fosse fermato qui, Hillary Clinton sarebbe risultata vincitrice. La candidata democratica, infatti, ha vinto il “popular vote”, il voto del popolo, poiché è stata votata da ben 59.814.018 persone, ricevendo circa 200 mila voti più di Trump. Tuttavia, il voto americano non finisce qui. In tutti i 50 stati USA, infatti, vengono scelti un certo numero di Grandi Elettori (in base alla popolazione: più uno stato è popoloso, più Grandi Elettori avrà) i quali hanno il compito di eleggere definitivamente il Presidente degli Stati Uniti d’America (le elezioni, infatti, avvengono mediante una procedura di secondo grado).

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Trump, dunque, è risultato vincitore di queste elezioni in quanto ha ottenuto un maggior numero di voti (e, quindi, ha vinto) in Stati in cui vi è un maggior numero di Grandi Elettori (come ad esempio la Florida): infatti, per legge, il candidato che ottiene più voti in uno stato ne vince il “pacchetto” intero di Grandi Elettori. Ma il miliardario, per ora, può definirsi solamente “President-elect”, cioè Presidente eletto, titolo che verrà confermato solamente dopo il voto del Collegio elettorale che si terrà il 19 dicembre. Tuttavia, un’ulteriore complicazione sta nel fatto che i Grandi Elettori, nella maggior parte degli Stati americani, non hanno alcun vincolo di voto: possono decidere se votare per il candidato che ha vinto nel loro stato, come anche per il suo rivale. In questo passaggio, normalmente automatico, sta il vero problema di quest’anno: subito dopo l’elezione di Trump, infatti, in tutti gli Stati Uniti si sono verificate manifestazioni e rivolte contro il risultato a dir poco inaspettato delle votazioni e contro la presidenza di un uomo da molti, forse troppi, ritenuto inadatto a governare. È giusto, tuttavia, specificare che il risultato delle elezioni popolari e delle elezioni del Collegio elettorale raramente, nella storia degli USA, è risultato discorde, quasi sempre i due risultati si sono confermati a vicenda.

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Ora, dunque, si può solo attendere di sapere quale sarà il voto dei Grandi Elettori e, mentre per i sostenitori di Donald Trump il risultato è già sicuro, per quelli di Hillary Clinton il Collegio degli elettori rimane un’ultima, fioca speranza di vedere la loro beniamina come Presidente degli Stati Uniti d’America.

Vendere in chiave di marketing

Quando pensare al nostro cliente non basta più

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Parlando di marketing non possiamo che parlare del cliente; sì del cliente, non della vendita. Vendere è la naturale conseguenza di una corretta attività di marketing; migliore è l’analisi più facile sarà acquisire il cliente. La vendita “non dovrebbe mai essere il primo obiettivo” Ci rendiamo conto che ciò può sembrare una sorta di stravolgimento delle cose, un “cambio di visione” ma credeteci, non è così. Alle orecchie di un venditore push (o one touch and go) questa affermazione suona come una nota stonata; un cultore del tutto e subito potrebbe tacciarci di eccesso di teorizzazione, ma proviamo a fare insieme alcune riflessioni. Il marketing non è una norma operativa ma è una precisa filosofia di approccio al mercato. Operare in chiave di marketing significa “vedere oltre”, vale a dire non limitarsi a considerare un professionista della vendita colui che si definisce un ottimo venditore solo perché riesce a “strappare” ogni tanto qualche “grosso ordine”. Relazionarsi in termini di marketing vuole dire farsi carico dei problemi di ogni singolo cliente, comprenderne gli obiettivi commerciali e di comunicazione, aiutandolo ad identificare comportamenti nuovi che gli consentano di “distinguersi” dai competitor. Il venditore che si muove secondo questa visione diventa “il personal trainer” del cliente. Prima gli parla per conoscerlo, poi condivide con lui una specifica scheda di esercizi ed infine monitora la sua attività. Restando nella metafora potremmo affermare che, in tempi di crisi, le palestre sono affollate di aziende che desiderano “perdere i chili in eccesso” che vogliono muoversi più agevolmente nel mercato, che vogliono farsi “notare” per conquistare nuovi clienti e farsi sempre più apprezzare da chi già opera con loro. Ma la voglia di perdere il sovrappeso e di farsi notare sono i veri obiettivi del cliente? Sicuramente no, il “dimagrimento” e il mettersi in mostra sono gli strumenti, perché il vero obiettivo è farsi scegliere. Ma uscendo dalla metafora, questo non vale forse per tutti? Aziende, venditori, gente comune? ……. Probabilmente sì Essere scelti è, molto probabilmente, il principale obiettivo di tutti, in ogni campo, per questo occorre spingersi oltre.

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Il “Professionista della vendita“, ad esempio, non può limitarsi alla sola conoscenza del proprio mercato e dei propri concorrenti, ma deve diventare il miglior conoscitore del mercato dei propri clienti. Più che vendere al proprio cliente, deve vendere ai clienti del proprio cliente. Estremizzando il concetto, il venditore moderno è colui che si comporta come un socio esterno dell’azienda. Se il suo cliente è soddisfatto, lui è soddisfatto. Forse qualcuno, ripensandoci un po’, potrebbe a questo punto dire: “Va bene, riflettendoci meglio, il marketing aiuta a vendere, ma non ad acquisire subito gli ordini”. “Come faccio a seguire questa filosofia?” A me è richiesta la pratica, il risultato subito..! ” Noi crediamo che offrendo al cliente argomenti e soluzioni (non solo prodotti…) in grado di contribuire al buon esito della sua attività, dimostriamo che operare in chiave di MARKETING significhi non limitarsi a vendere,ma a RI‐ VENDERE cioè a vendere oggi, domani e sempre perché, è chiaro che:

IL VENDITORE VENDE SOLO SE IL SUO CLIENTE VENDE.

In termini tecnici significa generare il ciclo del valore che inizia, finisce e ricomincia con il consumatore finale.

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In un’epoca in cui tutti hanno tutto e il potenziale economico è ridotto o sotto stretto controllo, solo questo tipo di approccio può portarci a produrre risultati duraturi nel tempo. Ma se marketing e vendita sono una la conseguenza dell’altra come possiamo definirle?

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Ci piace pensare che la trattativa di vendita si svolga in due fasi:

  • La prima fase (il marketing) rappresenta l’analisi della disponibilità, della numerosità e del comportamento d’acquisto dei clienti del mio cliente (target.)
  • La seconda fase (la Vendita) rappresenta la relazione personale e va portata avanti con l’ascolto, le domande e la competenza.

Lo scopo è quello di fornire al nostro cliente strumenti quanto più precisi e verificabili che gli permettano di decidere come sfruttare al meglio il nostro prodotto. Il fatturato è l’obiettivo finale, ma non solo quello nostro!

Senza vendita non c’è fatturato ma senza fatturato non c’è vendita.

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Antonio DE CAROLIS

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Presidente CDVM

Club Dirigenti Vendite e Marketing

www.cdvm.it

“Impacchettiamo un sogno”

Cesvi cerca volontari per confezionare pacchetti regalo presso diversi punti vendita Mondadori e Sephora

Ti piacerebbe donare qualcosa di te a chi è meno fortunato? Durante il periodo natalizio, Cesvi ha bisogno del tuo aiuto per realizzare un’importante raccolta fondi per far sì che centinaia di bambini di strada della Repubblica Democratica del Congo possano ricevere libri, istruzione e formazione professionale.

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La Repubblica Democratica del Congo è un Paese con un tasso di povertà elevatissimo. Nella sola capitale Kinshasa 40.000 bambini, orfani a causa di HIV/AIDS o a rischio di contagio, vivono per strada a causa di povertà diffusa, disgregazione familiare, perdita dei valori tradizionali e accuse di stregoneria, che inducono le famiglie ad abbandonare i più piccoli.

Per sostenere questo progetto, Cesvi cerca volontari in diverse città italiane, tra cui Torino, che si occupino di confezionare pacchetti regalo presso i punti vendita Mondadori di via Monte di Pietà 2 e dei centri commerciali Area12 Shopping Center (TO) ed Entertainment Center (Moncalieri).

 

“Lo scorso anno ho deciso di diventare una volontaria Cesvi e di aderire a ‘Impacchettiamo un sogno’. E’ stata un’esperienza di grande valore, che anche quest’anno ripeterò. E’ stato bello dedicare il mio tempo ad una causa importante e condividere con altre persone il desiderio di cercare nei piccoli gesti il vero valore della vita. E’ un’attività che ti rende orgoglioso e felice: fare la differenza e andare oltre le felicità materiali, soprattutto nel periodo di Natale.” Elisa, volontaria Cesvi.

 

In particolare cerchiamo persone nelle città e province di: 

Castrofilippo (AG), Ancona, Arezzo, Bergamo, Bologna, Brescia, Cagliari, Marcianise (CE), Catania, Chieti, Chiaia (NA), Como, Crema, Forlì Cesena, Ferrara, Firenze, Foggia, Genova, Grottaglie, Lecce, Monza Brianza, Milazzo (ME), Milano, Modena, Nola (Na), Novara, Padova, Palermo, Pescare, Piacenza, Trevi (PG), Roma, Ragusa, Cattolica (RN), Reggio Calabria, Salerno, Taranto, Torino, Trieste, Varese, Venezia, Vercelli, Verona e tante altre città ancora in via di definizione!

 

È possibile candidarsi per tutti i giorni del mese di dicembre. In particolare, abbiamo bisogno di te nelle seguenti date:  

  • giovedì 8, 22 dicembre
  • venerdì 9, 23 dicembre
  • sabato 10, 17, 24 dicembre
  • domenica 11, 18 dicembre
  • lunedì 19 dicembre
  • martedì 20 dicembre
  • mercoledì 21 dicembre

In molte città avrai la possibilità di prestare la tua attività di volontariato anche fino al 6 gennaio!

Anche solo qualche ora può fare la differenza per aiutare i bambini nella Repubblica Democratica del Congo. Inviaci subito la tua candidatura e ti contatteremo al più presto.

Per maggiori info e per candidarti scrivi a: volontari@cesvi.org, indicando nome, cognome e numero di cellulare.

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Cesvi (www.cesvi.org) è un’organizzazione umanitaria italiana laica e indipendente (Fondazione di partecipazione ONLUS), fondata nel 1985 a Bergamo. Opera in tutti i continenti per affrontare ogni tipo di emergenza e ricostruire la società civile dopo guerre e calamità. Realizza progetti di lotta alla povertà e iniziative di sviluppo sostenibile, facendo leva sulle risorse locali e sulla mobilitazione delle popolazioni beneficiarie. In Italia è stata la prima associazione premiata con l’Oscar di Bilancio per la sua trasparenza nel 2000, importante riconoscimento ottenuto per la seconda volta nel 2011.