“I soccorritori piemontesi che stanno compiendo la loro preziosa opera a Farindola, per salvare vite umane, meritano il ringraziamento e il plauso da parte della intera comunità piemontese. Chiedo pertanto ai presidenti di Giunta e Consiglio regionale di attribuire loro un encomio ufficiale della Regione Piemonte”.
E’ questa la proposta di Daniela Ruffino (FI) , in relazione all’opera di soccorso prestata nella drammatica vicenda della valanga che ha travolto l’hotel Rigopiano.
“Da parte mia, in quanto giavenese, – aggiunge Ruffino – rivolgo un particolare apprezzamento al lavoro eccezionale del mio concittadino Luca Giaj Arcota, presidente del soccorso speleologico piemontese. Ritengo che a lui e a tutta la squadra piemontese, anche l’Unione dei Comuni Valsangone di cui Giaj Arcota è cittadino e volontario da anni, non possa non attribuire un riconoscimento.”
“Come già in tante occasioni del passato, in cui le calamità naturali nella nostra o in altre regioni hanno messo in pericolo la vita delle persone, – conclude Rufino – il mondo della protezione civile e del volontariato piemontese, anche questa volta ha dimostrato grande coraggio e professionalità. Tutti i volontari piemontesi che si sono distinti per impegno e abnegazione in questo momento drammatico, così come nelle aree terremotate del Centro Italia, devono sentire la vicinanza dei piemontesi, in primo luogo da parte delle istituzioni”.
Stop agli aumenti “spropositati” degli abbonamenti, come precondizione per sederci a un tavolo con l’azienda ferroviaria
pendolari dell’Alta velocità, i cui componenti hanno incontrato a Torino il parlamentare Pd Stefano Esposito. Presenti un centinaio di persone presenti . Esposito chiede ai pendolari di restare fermi sulla richiesta di stop agli aumenti, in vista dell’audizione dell’ad di Fs, Mazzoncini, in calendario martedì al Senato.
proviene dalle app di messaggistica istantanea. Se nel 2015 Whatsapp contava 600 milioni di utenti, nel 2016 ne conta ben 900 milioni; mentre Facebook Messenger è passata dai 500 milioni di utenti agli 800. Per quanto riguarda Facebook, emerge che l’83% degli utenti accede al social da mobile (ben 1,3 miliardi di utenti), mentre solo la metà vi accede anche da desktop. la penetrazione di Internet in Italia è del 63%, pari a circa 38 milioni di persone connesse. La penetrazione dei social, invece, è del 47%, con 20 milioni di utenti attivi. Il dato maggiormente in crescita riguarda però l’utilizzo dei canali social dai dispositivi mobile: da 22 milioni di account che accedevano ai social da smartphone nel 2015, si è passati a 24 milioni. Internet in Italia ha anche un grande utilizzo. Nel 2016 la percentuale di utenti che accedono a internet da mobile è aumentata del 5%, mentre gli accessi complessivi – comprensivi di desktop e mobile – sono aumentati del 3%. È interessante notare che il 79% delle persone che utilizzano internet accedono ogni giorno, mentre solo l’1% degli utenti accede a internet solo poche volte al mese. Sono 28 milioni gli utenti attivi sui Social Media in Italia, cioè il 47% della popolazione totale. È davvero forte il dato degli accessi da mobile: ben 24 milioni di persone.
social come opportunità o distrazione? Ogni fenomeno può essere un’opportunità innovativa, se ben indirizzata. Ad esempio, lo studio attraverso i social può essere incentivante, costruttivo, creativo. Deve essere ben canalizzato e ben coordinato, ma può portare risultati interessanti in termini di diffusione della cultura. I Social non sono solo distrazione, svago, superficialità, se incanalati sono ottimi strumenti di divulgazione culturale. L’intervento dei docenti e degli esperti in materia è fondamentale: ignorare il fenomeno è miope. Rileggere il fenomeno come strumento in più di crescita è l’atteggiamento positivo e innovativo nell’ambito della formazione. 

Da conservatore a moderato Rafsanjani è stato uno dei pilastri della Repubblica islamica dell’Iran. Possibili contraccolpi sugli equilibri politici della nazione persiana


e focolai di ribellione al controllo totale sui media. A questa istituzione religiosa, per quanto enigmatica e arcaica, spetta sempre l’ultima parola, da quasi 40 anni. Per molti osservatori l’uscita di scena di Rafsanjani indebolisce il campo riformista e potrebbe avere conseguenze sul fragile equilibrio politico del Paese. Alle presidenziali primaverili la riconferma di Rouhani non è per nulla scontata. Mentre decine di migliaia di iraniani (almeno un milione secondo la stampa locale) danno l’ultimo saluto all’ex presidente si spera nella comparsa di una nuova generazione di moderati che possa guidare la nazione persiana verso un futuro meno cupo, più democratico e più aperto al mondo. 
Mercoledì 18 gennaio alle ore 21, al Polski Kot di via Massena n.19 a Torino, si terrà la presentazione del libro “Italiani d’Albania” (Città del Sole Edizioni) di William Bonapace, alla presenza dell’autore, di Donatella Sasso
cittadini albanesi diretti verso il mito dell’Italia prospera e libera, in cerca della loro personale America, o Lamerica come il titolo del film di Gianni Amelio, a riportare nella patria perduta alcuni di quegli italiani. A partire da quel periodo iniziarono a trapelare storie di isolamento, anni di carcere politico duro, maltrattamenti, esclusione sociale e culturale. Una storia lunga e articolata, che si innesca a partire dalle velleità imperialiste del fascismo. Di queste vicende dimenticate e ancora grandemente sconosciute ne scrive per la prima volta William Bonapace, ricercatore, storico e docente, che ha condotto ricerche d’archivio, ha ascoltato testimoni dell’epoca, ha viaggiato nei luoghi di cui narra. Al di là della rigorosa ricostruzione storica, ha saputo far emergere con sapienza e delicatezza drammi personali e familiari, stupore e sofferenza per destini non scelti, ma subiti senza possibilità di scampo.
Il presidente della Regione Piemonte
tenere lontani i pendolari dal Frecciarossa.”
Quello dell’automazione industriale è un mercato sfidante e in continua espansione, che necessita di figure professionali altamente specializzate, dalle elevate competenze tecniche e gestionali. L’obiettivo del Master è quindi quello di investire sui giovani neolaureati di talento, dando loro la possibilità di sviluppare tali skills direttamente sul campo.
“Grazie ai Master in Industrial Automation e Additive Manufacturing organizzati nel 2016 con il Politecnico di Torino e Comau, 6 giovani talenti sono entrati a far parte del nostro Gruppo.” – aggiunge Gianfranco Carbonato, Executive Chairman di Prima Industrie. “La nostra partecipazione alle nuove edizioni conferma la nostra convinzione che le nuove generazioni siano portatrici di approcci innovativi e nuove energie, di cui le aziende hanno sempre bisogno, e che i Master siano un eccellente strumento per incontrarle, selezionarle e formarle. E’ importante che quest’anno il Master sia focalizzato sull’Industry 4.0: sistemi autonomi, integrazione e interconnessione di macchine e aziende, Additive Manufacturing, Big Data, Cloud, IoT e realtà aumentata si stanno sempre più diffondendo nelle aziende manifatturiere e saranno indubbiamente i pilastri della produzione del futuro.”
Giovanna Pentenero, Assessora al Lavoro e Formazione professionale della Regione Piemonte sottolinea: “Sull’alto apprendistato, che rappresenta per i giovani un’importante opportunità di imparare associando la formazione universitaria all’apprendimento in impresa, la Regione Piemonte ha deciso di scommettere stanziando, fino al 2018, 5 milioni di euro, per finanziare percorsi formativi rivolti a circa 500 ragazzi. Inoltre, la giunta regionale ha deciso di creare una sinergia tra lo strumento contrattuale dell’alto apprendistato, applicabile a tutti i percorsi accademici, e i programmi di ricerca finanziati dal fondo europeo di sviluppo regionale. Questo consente ai giovani di essere inseriti, ad esempio, nei percorsi dell’Industria 4.0, come nel caso di Comau, o nei progetti di industrializzazione della ricerca, chimica verde, salute. Ad oggi sono circa 1000 i ragazzi assunti in alto apprendistato in Piemonte, che hanno partecipato a percorsi di Istruzione tecnica superiore, Laurea, Dottorato, Master di I e II livello. Gli esiti formativi e occupazionali sono molto positivi: il 94% dei giovani che ha terminato il percorso formativo ha ottenuto il titolo di studio e il 100% degli apprendisti è stato confermato dalle imprese in cui ha svolto l’apprendistato”.
Sono in corso gli interventi sul patrimonio arboreo comunale torinese risultati necessari a seguito della consegna dei referti relativi alla prima tranche (oltre 8.500 alberi controllati) dell’appalto del controllo di stabilità degli alberi. 
supporto dell’Università di Torino, con cui è operativa una collaborazione sul tema delle fitopatologie in ambiente urbano, allo scopo di individuare le cause e possibili strategie di contenimento. Come noto, la Città di Torino, il cui patrimonio arboreo pubblico è di entità molto rilevante, dalla metà degli anni ‘90 sottopone le piante del territorio cittadino a periodici controlli della stabilità, affidati con specifica gara d’appalto a professionisti esterni specializzati (dottori agronomi e forestali, periti agrari) e le attività sono sottoposte al coordinamento ed alla supervisione dei tecnici comunali; ogni 3 mesi gli appaltatori consegnano alla città le risultanze delle indagini del patrimonio arboreo analizzato in tale periodo.
cedimento, ristabilendo l’equilibrio della pianta. Quella effettuata lo scorso mese di dicembre è la prima consegna dei risultati dei controlli da quando è stato aggiudicato il nuovo appalto, che prevede numerose novità dal punto di vista tecnico gestionale. Si tratta infatti della prima gara della Città di Torino per tale servizio che viene aggiudicata con il meccanismo dell’offerta economicamente più vantaggiosa, dunque non al massimo ribasso, ma valutando il progetto tecnico e le caratteristiche qualitative dell’offerta. Inoltre, in tale appalto si prevede una maggiore attenzione verso gli approfondimenti strumentali (tomografie obbligatorie per le piante con diametro tronco superiore ai 70 cm.) e il caricamento diretto da parte dei professionisti dei dati rilevati sul nuovo software per la gestione integrata del patrimonio arboreo della Città di Torino, ALBERA.TO.