ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 578

Da Fondazione Crt i fondi per la disabilità

È aperto il bando “Vivomeglio” della Fondazione CRT, che stanzia oltre 1,3 milioni di euro per progetti di welfare capaci di migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità in Piemonte e Valle d’Aosta. Enti e associazioni non profit possono presentare le domande fino al 29 giugno sul sitowww.fondazionecrt.it. Ogni singolo progetto può ricevere contributi fino a 25.000 euro.

 

Il bando sostiene proposte di soluzioni nuove, efficaci e sostenibili per favorire l’integrazione sociale, lo sviluppo delle autonomie e delle abilità personali, la valorizzazione delle capacità delle persone con disabilità in tutti gli ambiti della vita quotidiana: dai programmi di avvicinamento all’autonomia abitativa e di preparazione alla vita indipendente orientati al “dopo di noi”, alle attività ludico-ricreative; dagli interventi di integrazione scolastica alle azioni di supporto e ascolto della persona disabile e della sua famiglia; dai percorsi di inserimento lavorativo alla formazione per i caregivers, ossia famiglie, operatori, volontari, figure educative che, a vario titolo, si relazionano con le persone disabili. “Il progetto Vivomeglio rientra a pieno titolo tra gli strumenti del welfare responsabile, che connotano l’attività della Fondazione CRT – afferma il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia –. In questi anni Fondazione CRT ha saputo analizzare il tessuto sociale del territorio e delle comunità di riferimento, con una particolare attenzione alle situazioni più difficili e a chi fa più fatica. Da tale disponibilità all’ascolto delle diverse istanze, ha dato vita a modalità efficaci per rispondere in maniera sempre più adeguata all’emergere di nuovi bisogni e per contribuire a contrastare le tante fragilità di cui soffre la società contemporanea”. “Sosteniamo associazioni e progetti che promuovono l’autonomia, il benessere e la partecipazione attiva alla vita sociale e culturale delle persone con disabilità – dichiara il Segretario Generale della Fondazione CRT e Presidente dell’European Foundation Centre Massimo Lapucci –. Garantire il diritto alla piena integrazione significa anche saper abbattere le barriere relazionali che, non meno di quelle architettoniche, ostacolano l’accesso ai luoghi e la fruizione degli eventi for all: un impegno che deve essere ancora più significativo nell’anno europeo del patrimonio culturale”. Superano così i 21 milioni di euro le risorse che la Fondazione CRT ha destinato al bando Vivomeglio dal 2005 a oggi, per un totale di quasi 2.000 interventi finanziati. Nell’ultimo anno, in particolare, sono stati sostenuti circa 140 progetti in grado di aiutare oltre 77.000 persone con disabilità: dall’avvio di tirocini e borse lavoro, all’integrazione scolastica ed extrascolastica degli allievi disabili; dall’organizzazione di tornei, attività sportive, laboratori teatrali, di cucina, lettura e perfino yoga, ai programmi di pet therapy e musicoterapia; dalle visite ai musei e dalle serate al cinema, ai soggiorni in montagna e al mare; dalla creazione di spazi di ascolto e sostegno psicologico, all’accompagnamento domiciliare e alla preparazione alla vita indipendente.

Nuova sala ibrida e Cardiochirurgia

Sono stati inaugurati la nuova Sala Ibrida emodinamica ed il nuovo reparto di degenza di Cardiochirurgia della Città della Salute di Torino

Tali opere permetteranno un vero e proprio percorso cardio vascolare finalmente unificato nella palazzina dell’ospedale Molinette lungo corso Dogliotti per una ulteriore implementazione delle sempre più moderne attività cardiochirurgiche, cardiologiche e vascolari. Il progetto complessivo ha previsto la ristrutturazione di un’ampia area di oltre 1300 mq per una spesa totale di quasi 4 milioni e mezzo di euro. In particolare la Sala Ibrida è costata più di 2 milioni di euro, dei quali 1,7 milioni di euro erogati dalla Compagnia di San Paolo e la restante parte finanziata dalla Regione Piemonte, mentre il reparto più di 2 milioni e 300mila euro. La nuova sala di emodinamica ibrida è stata realizzata grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo. Si tratta di una sala di ultimissima generazione dotata delle più moderne tecnologie di diagnosi e cura delle principali malattie cardiache..In un campo come quello delle malattie cardiovascolari, che sono la principale causa di mortalità e morbilità della popolazione, la Compagnia di San Paolo ha sostenuto, fin dal 2012, un progetto pluriennale per la promozione della ricerca, dell’innovazione e della terapia di eccellenza nel campo cardiologico presso l’ospedale Molinette con un contributo complessivo di oltre 4,3 milioni di euro. In particolare, per la seconda fase del progetto, che si presenta quest’oggi, la Fondazione ha stanziato un contributo di 1,7 milioni di euro. Questo intervento rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato e di eccellente sinergia tra una struttura universitaria e una ospedaliera nell’ambito del medesimo presidio, Centro di riferimento regionale per le patologie cardiovascolari. In questo processo, caratterizzato dall’aumento della “domanda di salute” da parte dei cittadini, la Compagnia vuole quindi contribuire a una interpretazione dinamica del ruolo della sanità, vista anche come fattore di sviluppo economico e sociale. Il Dipartimento unico cardio-toraco-vascolare della Città della Salute di Torino (diretto dal professor Mauro Rinaldi) rappresenta l’unico esempio rimasto sul territorio nazionale di gestione integrata altamente specialistica di pazienti affetti da patologie ad interessamento cardiaco polmonare e/o vascolare. Il sempre crescente numero di pazienti ad alta complessità con necessità di trattamento multi-disciplinare ha reso indispensabile la realizzazione di una sala operatoria / emodinamica, cosiddetta ibrida, il cui finanziamento è stato in gran parte sostenuto dalla Compagnia di San Paolo. Si tratta di una camera operatoria con prevista classificazione ISO 7, dalle caratteristiche tecnologiche molto avanzate che, oltre alle strumentazioni di una sala tradizionale per interventi di cardiochirurgia e chirurgia vascolare di elevata complessità, è dotata anche di apparecchiature integrate di diagnostica radiologica sofisticate, come un angiografo collegato ad un braccio robotizzato che produce immagini radiologiche anche tridimensionali in tempo reale. Nel caso specifico il sistema di ultima generazione Philips Allura Xper FD 20 con tecnologia Flexmove unisce eccellente qualità di immagine a strumenti diagnostici ed interventistici innovativi perfettamente integrati nel flusso di lavoro clinico. Inoltre il sistema Flexmove fornisce una straordinaria flessibilità per tutte le procedure, libera spazio intorno al tavolo operatorio per non ostacolare il lavoro di chirurghi anestesisti, interventisti ed il personale di sala. Questa tecnologia permette di operare, in modo integrato, sia dall’interno sia dall’esterno del cuore e delle arterie, con tecnologie di ultima generazione e nasce per rispondere a nuove esigenze sanitarie, come l’invecchiamento della popolazione. Infatti un numero sempre maggiore di pazienti anziani necessita di delicati interventi al cuore ed alle arterie. Ad alcuni di questi pazienti l’intervento tradizionale è precluso perché troppo rischioso oppure non è ottimale se realizzato con il solo ausilio di catetere. Pertanto l’integrazione della chirurgia con le procedure percutanee può permettere il trattamento anche di quei soggetti un tempo non “curabili”. L’area dedicata è inoltre corredata da una sala a due postazioni per la preparazione ed il risveglio dei pazienti ed una postazione sempre disponibile per le emergenze.

Una équipe multidisciplinare di cardiochirurghi, cardiologi, chirurghi vascolari e radiologi lavoreranno insieme nella sala ibrida, dove sarà possibile eseguire procedure molto delicate, quali interventi mini-invasivi sulle valvole cardiache con cicatrici inferiori a 4 cm; impianti di dispositivi per la riparazione valvolare con accessi dall’inguine, dal collo o da piccole incisioni sul torace. Sarà possibile inoltre effettuare procedure per il trattamento di aritmie complesse in tutta sicurezza e procedere all’impianto di endoprotesi aortiche. La necessità della realizzazione di una sala con queste caratteristiche è supportata dal sempre crescente numero di procedure ad alta complessità che si svolgono presso il Dipartimento del Cuore della Città della Salute.La sala potenzialmente consentirà anche risparmi per il Servizio Sanitario, dal momento che per molti pazienti permette di eseguire più procedure contemporaneamente (per esempio una percutanea e l’altra chirurgica). Alle attuali tecnologie presenti presso la Sala ibrida in futuro potrà essere anche affiancata la strumentazione per l’esecuzione di interventi chirurgici a torace chiuso con tecnica robotica. Il trattamento delle artimie cardiache, in particolare della fibrillazione atriale, delle tachicardie sopraventricolari e di quelle ventricolari, è stato di circa 1660 pazienti in costante crescita dal 2013 (n. 296 procedure elettrofisiologiche) al 2017 (n. 347). La ormai consolidata attività del Dipartimento ha reso inoltre indispensabile la realizzazione del nuovo reparto di Cardiochirurgia, unità che ha completato negli ultimi 5 anni 4650 interventi cardiochirurgici. La struttura infatti offre prestazioni di eccellenza sia in termini di numerosità che di complessità tecnologica con attivi prestigiosi programmi clinici, quali il trapianto di cuore (quasi 700 trapianti eseguiti), il trapianto di polmone (che nel 2017 è risultato il secondo programma italiano per numero di trapianti eseguiti: 31), l’assistenza ventricolare meccanica (85 cuori artificiali tipo “LVAD” impiantati), la chirurgia mini-invasiva toracoscopica (oltre il 90% degli interventi sulle valvole cardiache avvengono con mini-incisioni senza più la necessità di aprire il torace) ed il trattamento transcatetere / interventistico della valvola aortica e mitralica (TAVI, mitraclip ed impianto transapicale di neocorde). Il nuovo reparto di degenza di Cardiochirurgia si sviluppa su un’area di quasi 1000 mq con la creazione di 29 posti letto in camere singole o doppie, che garantiscono il massimo confort alberghiero rispettando i più elevati standard qualitativi di sterilità ed asepsi. 5 dei 29 posti letto sono inoltre attrezzati secondo gli standard richiesti al fine di garantire una assistenza sub-intensiva di pazienti critici. Oltre alla zona ricovero e ad una zona visitatori, il reparto consta di una area direzionale con una sala multimediale per l’attività organizzativa, didattica e di formazione e training, collegata direttamente con le sale operatorie.

(foto: il Torinese)

 

Imprese, banda ultralarga e internet of things

Palazzo civico Sala Colonne, ore 17

Quali sono le opportunità messe a diposizione delle amministrazioni, dei singoli e delle imprese, grazie alle nuove tecnologie di comunicazione? Cosa fare una volta che una zona è stata cablata con la Banda Ultralarga? Come si può abbattere il digital divide? Quali vantaggi esistono per le realtà periferiche, a volte ancora isolate, di alcuni piccoli comuni del nostro territorio, grazie alle possibilità dell’Internet of Things (“Iot”, ossia la connessione attiva tra oggetti e apparati, realizzata su una banda ultraveloce) e dei servizi che con essa possono essere realizzati a costi bassissimi? Quali sono i finanziamenti dell’Unione europea pronti e utilizzabili, nel campo della Bul e dell’Iot, per lo sviluppo della digitalizzazione?

Queste sono solo alcune delle domande che verranno approfondite nella prima giornata di studio su Banda Ultralarga e Internet of Things realizzata da Anci Piemonte, Anfov e Uncem, in programma martedì 17 aprile 2018, alla Sala delle Colonne del Comune di Torino, a partire dalle ore 17.

Anfov (L’Associazione per la Convergenza nei servizi di Comunicazione), che raggruppa una serie d’imprese che operano nel mondo dell’innovazione e dell’Ict, Anci e Uncem regionali hanno intrapreso una proficua collaborazione per un percorso di divulgazione volto alla diffusione della cultura dell’innovazione su tutto il territorio nazionale, con particolare attenzione allo sviluppo della capacità di sfruttare le nuove tecnologie sia delle amministrazioni locali sia delle piccole o medie imprese.

In questo contesto si inquadra la prima giornata formativa di studi su IoT e Bul, programmata a Torino, che è anche l’inizio di un percorso che toccherà tutto il Paese e tutte le sue realtà locali.

In ognuno di questi eventi, del tutto gratuiti e aperti, destinati sia alle pubbliche amministrazioni, sia alle imprese, sia ai cittadini, verranno approfonditi i temi legati ai collegamenti ultraveloci come le reti 5G, la fibra e la banda Ultralarga. Verrà spiegato il vantaggio dell’utilizzo delle connessioni veloci per l’Internet of Things, ad esempio, nell’aumentare la sicurezza dei cittadini, nei servizi messi a loro disposizione, ma anche nell’avvicinare, con la possibilità di essere connessi, territori storicamente periferici o piccole realtà spesso considerate troppo distanti dai grandi centri. Verrà, inoltre, data la possibilità di avere risposte a ogni dubbio sull’utilizzo di queste nuove tecnologie che oggi abbiamo a disposizione.

Gli incontri saranno anche l’occasione per fornire agli interlocutori, ad esempio i sindaci dei comuni del territorio, gli strumenti concreti, grazie all’esperienza delle aziende che operano da tempo e con competenza nel campo delle comunicazioni, per realizzare i progetti di connessione, per accedere ai finanziamenti che l’Unione europea mette a disposizione, per comprendere con esempi tangibili quali siano le potenzialità messe a disposizione dalle tecnologie moderne. Una “mission divulgativa”, quella di Anci Piemonte, Anfov e Uncem volta alla crescita culturale verso l’abbattimento delle barriere per lo sviluppo del territorio.

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L’appuntamento di Torino, in programma il 17 aprile alla Sala Colonne di Palazzo di Città, si intitola “Banda Ultralarga e Internet of Things: Le imprese rispondono”.

Il pomeriggio di lavori sarà aperto dagli interventi di Michele Pianetta, Vice presidente Anci Piemonte, Marco Bussone, Vicepresidente Uncem Piemonte e da Stefano Ciccotti, consigliere dell’Anfov. Poi sarà dato spazio alle imprese, alle loro esperienze, realtà che con il loro esempio esporranno le potenzialità concretizzabili grazie a connessioni veloci e all’IoT su temi quali telemedicina, monitoraggio ambientale, sicurezza, illuminazione, sensoristica, sistemi informativi e scambio di dati. Tra di esse saranno presenti: Cidimu, DBA Progetti, Gemino, Intecs Solutions e Staer Sistemi. Ognuna di queste aziende si metterà a disposizione per rispondere a ogni domanda che verrà posta dai presenti.Per quel che riguarda i finanziamenti per la realizzazione di progetti legati all’ambito della digitalizzazione, vi sarà la relazione di Marco Balagna, consulente della Regione Piemonte, con un focus sulle fonti di finanziamento delle Unioni di Comuni.

A chiudere i lavori l’Assessora all’Innovazione della Regione Piemonte, Giuseppina De Santis e l’Assessore al Commercio del Comune di Torino Alberto Sacco. Anci Piemonte, Anfov e Uncem si pongono come obbiettivo di questa iniziativa la diffusione della cultura della Rete in Italia, puntando sull’affermazione delle tecnologie emergenti, stimolandone il relativo mercato e sviluppando azioni concrete per favorire le opportunità legate alla Digital Transformation. Questo percorso divulgativo porterà per prima volta in tutta Italia la cultura della banda ultra veloce e dello Iot, direttamente sul territorio per chi ne ha necessità.Un’occasione importante per le amministrazioni locali e per coloro che vogliono cogliere le opportunità dello sviluppo digitale – questo primo appuntamento è indirizzato ai sindaci dei 1200 comuni del Piemonte – che si ripeterà nei prossimi mesi, negli incontri che verranno mano a mano realizzati, mettendo a confronto le aziende del territorio in cui si terrà l’evento con coloro che interverranno.

Per tutti gli aggiornamenti si possono visitare i siti: www.anci.piemonte.it ; www.anfov.it. ; www.uncem.piemonte.it

Per contatti e informazioni:

anci.piemonte@comune.torino.it

anfov@anfov.it

uncem@cittametropolitana.torino.it

Salone dell’Orientamento e Career Day al Poli

Cittadella politecnica, Corso Castelfidardo, 36, Torino 16-17 e 19 aprile 2018

 

 

Dodicesima edizione per Orientati al Futuro, l’appuntamento dedicato all’orientamento in ingresso e in uscita al Politecnico di Torino. Anche quest’anno il tradizionale appuntamento di primavera si terrà negli spazi della Cittadella politecnica, con ingresso in C.so Castelfidardo 36.

 

Nelle due giornate dedicate al Salone dell’Orientamento (16-17 aprile), le tensostrutture ospiteranno stand e attività per aiutare gli aspiranti studenti dei corsi di Laurea e Laurea magistrale a compiere una scelta consapevole per il proprio percorso di studi.

Il 19 aprile sarà invece la giornata del Career Day, dedicato ai laureandi e neo-laureati del Politecnico di Torino, che potranno incontrare le aziende e il mondo del lavoro.

 

L’evento sarà introdotto come di consueto dalla Conferenza di apertura, alle 10.00 in Aula Magna (C.so Duca degli Abruzzi, 24) nelle giornate di lunedì 16 e martedì 17.

 

In apertura del primo giorno del Salone dell’Orientamento, il 16 aprile alle 9.45 in Aula Magna, il Rettore Guido Saracco presenterà ai giornalisti la manifestazione.

Dal 16 al 22 aprile porte aperte al Mauriziano

Iniziativa promossa da Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna, con il patrocinio di 24 Società scientifiche. Visite gratuite, esami strumentali, consulti ed eventi informativi negli ospedali italiani a “misura di donna”. Sul sito www.bollinirosa.it l’elenco dei servizi offerti dagli ospedali aderenti e le modalità di prenotazione

 

 

18 aprile 2018 – L’ospedale Mauriziano di Torino e Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, in occasione della Giornata nazionale della salute della donna che si celebra il 22 aprile, organizzano la terza edizione dell’(H) Open Week con l’obiettivo di promuovere l’informazione ed i servizi per la prevenzione e la cura delle principali malattie femminili. Nella settimana dal 16 al 22 aprile attraverso oltre 180 ospedali del Network Bollini Rosa che hanno aderito all’iniziativa saranno offerti gratuitamente alle donne visite, consulti, esami strumentali e saranno organizzati eventi informativi e molte altre attività nell’ambito di 15 aree specialistiche: diabetologia, dietologia e nutrizione, endocrinologia, geriatria, ginecologia e ostetricia, malattie e disturbi dell’apparato cardio-vascolare, malattie metaboliche dell’osso, medicina della riproduzione, neurologia, oncologia, pediatria, psichiatria, reumatologia, senologia, sostegno alle donne vittime di violenza.L’iniziativa ha ottenuto il patrocinio di 24 Società scientifiche* ed è resa possibile anche grazie al contributo incondizionato di Grunenthal, Roche Diagnostics e UCB Pharma.Giovedì 19 aprile, presso il reparto 5A (Direttore professor Guido Menato) ambulatorio numero 6 (Largo Turati 62), dalle ore 9 alle ore 13, verranno effettuate visite ginecologiche gratuite per la valutazione e la riabilitazione / rieducazione del pavimento pelvico in incontinenza e prolasso. Prenotazione obbligatoria al numero 011 / 5082384 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 14.I servizi offerti sono consultabili sul sito www.bollinirosa.it con indicazioni su date, orari e modalità di prenotazione. È possibile selezionare la Regione e la Provincia di interesse per visualizzare l’elenco degli ospedali che hanno aderito e consultare il tipo di servizio offerto.“Questa iniziativa, nata in occasione dell’istituzione della Giornata nazionale sulla salute della donna da parte del Ministro Lorenzin, è giunta alla terza edizione e rappresenta uno degli appuntamenti che mi stanno più a cuore tra quelli promossi da Onda nel corso dell’anno”, dichiara Francesca Merzagora, Presidente Onda. “Hanno aderito oltre 180 ospedali in tutte le regioni italiane mettendo a disposizione molteplici servizi gratuiti – visite, esami diagnostici, consulenze, convegni, distribuzione di materiale informativo – che coinvolgono 15 specialità cliniche. Un software creato ad hoc consente agli ospedali Bollini Rosa aderenti di inserire i servizi erogati ed alla popolazione di trovare agilmente la struttura più vicina e appropriata. L’(H) Open week offre alle donne la possibilità di pensare alla propria salute ed a prendersene cura in modo più consapevole”.

 

Per maggiori informazioni, visitare il sito www.bollinirosa.it o inviare una e-mail a eventi@bollinirosa.it.

* Associazione Bulimia Anoressia (ABA), Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica (ADI), Associazione Ginecologi Universitari Italiani (AGUI), Associazione Italiana Celiachia (AIC), Associazione Medici Diabetologi (AMD), Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani (AOGOI), Associazioni Regionali Cardiologi Ambulatoriali (ARCA), Associazione Senonetwork Italia Onlus, Società Italiana di Diabetologia (SID), Italian College of Fetal Maternal Medicine (SIDIP), Società Italiana di Endocrinologia (SIE), Società Italiana di Ecografia Cardiovascolare (SIEC), Società Italiana di Fertilità e Medicina della Riproduzione (SIFES e MR), Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), Società Italiana Ginecologia Terza Età (SIGITE), Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO), Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio (SIGOT), Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa (SIIA), Società Italiana di Medicina di Emergenza ed Urgenza (SIMEU), Società Italiana di Neurologia (SIN), Associazione autonoma aderente alla SIN per le demenze (SIN-DEM), Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU), Società Italiana di Pediatria (SIP), Società Italiana di Psichiatria (SIP), Società Italiana di Reumatologia (SIR).

 

Intesa Sanpaolo prima a finanziare le richieste di APE

Intesa Sanpaolo è la prima banca a finanziare le richieste di APE (Anticipo finanziario a garanzia pensionistica) dei lavoratori che, compiuti 63 anni e con un minimo di 20 anni di contributi, vogliano uscire anticipatamente dal lavoro usufruendo di un reddito ponte che li accompagni alla pensione. Da oggi lo strumento di flessibilità, introdotto in via sperimentale dalla Legge di Bilancio 2017 e prorogato fino al 2019, è concretamente richiedibile attraverso il sito dell’INPS. Stefano Barrese, responsabile della Banca dei Territori, spiega: “Intesa Sanpaolo è riuscita a far fronte in tempi molto stretti ad una urgente esigenza sociale ovvero la disponibilità del finanziamento, mezzo indispensabile per accedere all’APE. Tutto ciò in coerenza con il nostro più ampio impegno a mettere a disposizione strumenti in grado di dare maggior sicurezza alla terza fase della vita tramite un ventaglio di soluzioni, dalle forme di previdenza complementare alla tutela della propria salute e dei propri cari con soluzioni assicurative mirate”. Il finanziamento si configura come un reddito ponte con una durata massima di 43 mesi, che Intesa Sanpaolo verserà al richiedente fino a quando non inizierà a percepire la pensione di vecchiaia. L’importo mensile viene stabilito dal richiedente in funzione di quella che sarà la sua futura pensione. Il tasso, fisso dal momento dell’erogazione, è uguale per tutto il sistema bancario: è regolamentato dall’accordo quadro e viene aggiornato ogni due mesi dall’ABI. L’APE prevede una detrazione fiscale fino al 50% della quota interessi e della copertura assicurativa. Quest’ultima è obbligatoria e viene prestata da una Compagnia terza tutelando gli eredi in caso di premorienza dell’intestatario. La durata del prestito è fissata in 20 anni, ma è possibile richiederne l’estinzione anticipata parziale o totale.

 

(foto: il Torinese)

Com’è cambiato il reddito dei piemontesi?

Com’è cambiato negli ultimi dieci anni il reddito dei piemontesi e in che misura si sono modificati i bisogni delle famiglie? E ancora: quali strumenti di contrasto alla povertà sono stati adottati a livello locale e quali i risultati prodotti? A queste domande dovrà dare risposta lo studio conoscitivo su contrasto alla povertà, inclusione sociale e inserimento lavorativo che Ires Piemonte sta mettendo a punto e sul quale ha presentato un primo focus in un incontro con la terza Commissione e il Comitato per la qualità della normazione e la valutazione delle politiche, presieduti rispettivamente da Raffaele Gallo e Marco Grimaldi. In Piemonte la crisi ha determinato una diminuzione dei redditi per tutte le classi sociali, ma per le fasce più deboli, 200mila famiglie, che corrispondono al 10 per cento della popolazione, è diminuito del 15 per cento. Sono 7800 i nuclei con sfratto che chiedono di accedere a prestazioni agevolate, oltre 32mila quelli con Isee nullo e 34mila con Isee che non supera i 3mila euro; i dati sull’occupazione registrano oltre 100mila persone disoccupate che hanno perso il lavoro e 31 mila disoccupati di lungo periodo. E secondo una stima di Ires, le famiglie in condizioni di povertà assoluta sarebbero passate da 80 a 115mila. In questo quadro Regione, Comuni, enti gestori delle funzioni socio-assistenziali e Centri per l’Impiego garantiscono una risposta diversificata che riguarda servizi di assistenza e integrazione monetaria, politiche attive del lavoro e interventi abitativi, che risultano però disomogenei sul territorio e instabili nel tempo. Dal 2007 al 2017 gli interventi statali di contrasto alla povertà sono aumentati, e quindi anche la spesa pubblica, con l’introduzione di misure sperimentali che tengono conto della composizione del nucleo famigliare, come il sostegno per l’inclusione attiva (SIA), sostituito dal 1° gennaio 2018 dal reddito di inclusione (REI) e le nuove indennità di disoccupazione, la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI) e la recente Dis-coll per i lavoratori con contratto di collaborazione. A livello locale, invece, a fronte di un aumento della domanda,  la spesa per il sociale è diminuita per la contrazione dei conti di Regione e Comuni, e gli enti gestori hanno dovuto rivedere le condizioni di accesso alle prestazioni; è stato avviato il nuovo calcolo Isee, che documenta la situazione economica del nucleo famigliare per poter avere accesso a prestazioni sociali agevolate; sono proseguiti i cantieri di lavoro, i tirocini e gli interventi per l’emergenza abitativa. Si tratta ora di capire se tutte queste misure avranno un impatto positivo nel contrasto alla povertà e per farlo sarà importante uscire dalla mera analisi di aggregati statistici e riuscire ad avere dati reali, ma anche ragionare su come mettere a sistema i servizi erogati, in modo da avere un monitoraggio puntuale di quanti nuclei accedono alle prestazioni e quanti ne sono esclusi e colmare le lacune. E’ quanto è emerso in sintesi dagli interventi di Elvio Rostagno e Paolo Allemano (Pd), Gianluca Vignale (Mns), Paolo AndrissiMauro Campo e Francesca Frediani (M5s).

 

LM  www.cr.piemonte.it

Il ritorno di Freud

Sabato 14 aprile, alle ore 17.00, presso la Sala Espositiva Comunale, ex Biblioteca Civica in Via Mensa n. 34 – Venaria Reale, la Scuola di Psicanalisi Freudiana, con il patrocinio del Comune di Venaria Reale, presenta il secondo incontro de “Il Ritorno di Freud”. L’intento di queste conferenze, gratuite e aperte a tutti, è mettere in luce come un reale ritorno di Freud nella psicanalisi contemporanea sia un evento necessario per ridare dignità scientifica a una disciplina che lo ha spesso mistificato o frainteso, facendo credere di averlo superato. Il secondo incontro sarà condotto dal dott. Luca Salvador, psicanalista della Scuola di Psicanalisi Freudiana. Sabato 14 aprile alle ore 17.00 “Il padre rimosso” Partendo da una riflessione sull’importanza del padre nel complesso edipico, si cercherà di presentare quanto di nuovo e significativo ha portato il pensiero freudiano per la comprensione dello sviluppo culturale dell’umanità. Le domande che Freud ha posto non hanno smesso di essere cruciali per capire chi siamo.

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Per ulteriori informazioni: Donatella Triberti  donatellatriberti1@gmail.com www.scuoladipsicanalisifreudiana.it http://www.facebook.com/scuoladipsicanalisifreudiana

A Torino turismo in crisi o no?

In occasione della discussione dell’interpellanza generale in Consiglio comunale sul tema Turismo l’assessore Alberto Sacco  ha citato i dati diffusi venerdì scorso dalla Regione Piemonte che danno un +8.41% di arrivi nel 2017 rispetto all’anno 2016, superando quota 1.200.000 persone, e un +1.52% sulle presenze, pari ad oltre 3,7 milioni di pernottamenti. “Sappiamo che occorre migliorare e sappiamo che ci sono criticità significative come quella relativa al turismo congressuale che ci vede privi di una struttura per grandi numeri. Per l’extralberghiero abbiamo, solo sugli Airbnb, un incremento nel 2017 del 30% per un totale di 144.000 pernottamenti”, ha detto l’assessore. Per quanto riguarda l’aeroporto di Caselle  nel 2017 ha superato un record storico con i suoi 4.2 milioni di passeggeri, con un aumento del 3,8%. Tutto ciò grazie a molte nuove rotte ed accordi, come quello con costa Crociere. Sulla base dei dati dell’Osservatorio regionale, il flusso dei turisti nazionali è in aumento mentre registra una leggera flessione quello estero. Poiché il turismo internazionale è meno sensibile alla programmazione degli eventi cittadini di quello nazionale, essendo più legato al business, tale calo ha piuttosto a che vedere con la crisi produttiva che ha toccato Torino più di altre località italiane. “E’ vero che nei primi 20 giorni di marzo 2017 c’è stato un calo rispetto al 2016, – ha aggiunto Sacco – ma in quel periodo ci furono in città due importanti eventi calcistici e due date del Tour di Ed Sheeran. Alla luce dei dati parlare di un calo del turismo mi pare improprio”.

(foto: il Torinese)

Consiglio e Miur per educare i giovani ai diritti umani

È l’obiettivo comune che si sono dati il Comitato Diritti Umani del Consiglio regionale e l’Ufficio Scolastico Regionale con il protocollo firmato lunedì 9 aprile a Palazzo Lascaris. “L’esigenza di offrire ai ragazzi e al mondo della scuola occasioni di approfondimento sui temi legati alla tutela dei diritti fondamentali è, al giorno d’oggi, sempre più avvertita, diffusa e pressante. Non si tratta più infatti di una materia riservata alla competenza di pochi, bensì di un nuovo orizzonte culturale, giuridico e professionale da cui anche la scuola moderna non può in alcun modo prescindere. I diritti umani sono il “dato fondativo” della cittadinanza e dunque, in quest’ottica, educare ai diritti significa prima di tutto farli conoscere, perché divengano concreti riferimenti da cui non si può prescindere e fari che illuminano il percorso delle nostre scelte civili”, spiega il presidente dell’Assemblea regionale Mauro LausIl protocollo prevede la realizzazione di un questionario per le scuole con lo scopo di diffondere tra gli studenti la conoscenza e la cultura dei diritti umani. Sulla base dei risultati verranno organizzati momenti formativi e iniziative pubbliche specifiche. “Il mondo della scuola  –  afferma il direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale Fabrizio Manca  – sente in maniera forte, nei confronti dei giovani, la responsabilità di aiutarli a sviluppare delle solide competenze di cittadinanza, nella consapevolezza che oggi, ancora più che in passato, le sole competenze culturali, tecniche e professionali non sono sufficienti a rapportarsi con la complessità del nostro tempo e con le mille sfide che la società contemporanea pone quotidianamente a ciascuno di noi. Non si può essere pienamente cittadini del nostro tempo, consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri, se non si acquisisce la consapevolezza che è altrettanto necessario riconoscere agli altri gli stessi identici diritti. Il Protocollo d’intesa testimonia quindi la ferma convinzione delle Istituzioni che occorra “educare giovani e adulti a svolgere un ruolo attivo nella vita civile democratica, contribuendo alla difesa di una cultura universale dei diritti umani”, con un costante impegno a lavorare in tal senso.”fmalagnino – www.cr.piemonte.it