ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 577

La “Dante Alighieri” insegna Italiano agli stranieri

Firmato un protocollo di intesa per garantire la conoscenza della lingua italiana agli studenti stranieri dell’Ateneo e favorire i test di ammissione svolti all’estero

 

 

Videolezioni, corsi di lingua italiana e la possibilità di certificare la conoscenza dell’italiano con il PLIDA (Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri): è quanto prevede la collaborazione istituita tra il Politecnico di Torino e la Società Dante Alighieri per lo svolgimento congiunto di attività e iniziative formative di lingua italiana destinate agli studenti stranieri dell’Ateneo.

 

Gli studenti potranno imparare la lingua italiana o migliorarne la conoscenza  attraverso corsi frontali e videocorsi e potranno accedere alla certificazione PLIDA.  Il centro certificatore della Scuola di Italiano di Torino della Società Dante Alighieri organizzerà presso il Politecnico sessioni d’esame dedicate specificamente agli studenti e al personale afferente all’Ateneo.

 

Gli studenti potranno usufruire di materiale didattico multimediale sviluppato ad-hoc: si prevede infatti la realizzazione di 299 videolezioni che faciliteranno l’apprendimento della lingua italiana e potranno essere utilizzate come risorsa didattica a disposizione degli iscritti.

 

La Società Dante Alighieri è caratterizzata da una distribuzione capillare di sedi all’estero che la connota come ente di promozione della lingua e della cultura italiana spesso già conosciuto da chi dall’estero decide di integrare, completare oppure costruire per intero il proprio percorso formativo o professionale all’interno del nostro Ateneo.

 

La Società Dante Alighieri vanta una lunga tradizione, fatta di esperienza e di competenza, nell’insegnamento della lingua italiana agli stranieri. Per questo vogliamo offrire agli studenti del Politecnico, che rappresentano l’eccellenza in ambito scientifico e tecnologico, la possibilità di imparare l’italiano, sperando così di  fornire un valore aggiunto alla loro professionalità e auspicando che con il loro lavoro possano contribuire allo sviluppo del nostro Paese”, dichiara Andrea Riccardi, Presidente della Società Dante Alighieri.

 

“Sono molto soddisfatta di proseguire questo progetto definito dalla professoressa Anita Tabacco, mia predecessore nel ruolo di Referente Accademico del Centro Linguistico di Ateneo, nonché precedente Vice Rettrice alla Didattica. L’acquisizione di una certificazione della conoscenza della lingua italiana riconosciuta in ambito internazionale -quale il PLIDA- consente agli studenti stranieri di seguire i nostri corsi con profitto, di integrarsi meglio con la comunità di riferimento e di arricchire il loro curriculum vitae”, ha dichiarato la professoressa Cristiana Rossignolo, referente Accademico del Centro Linguistico del Politecnico di Torino.

Il Poli alla Shenzhen Design Week

Edizione tricolore con una forte presenza torinese per la Shenzhen Design Week che si tiene nella città cinese, ormai riconosciuta capitale internazionale del design e dell’innovazione, gemellata con il nostro capoluogo. Nel 2008 Torino era stata infatti nominata World Design Capital e, nel 2014, unica in Italia,  insignita del titolo Città Creativa UNESCO per il Design, rete di 26 città di tutto il mondo – tra cui Berlino, Saint-Étienne, Helsinki, Montreal, Shanghai, Singapore – impegnate nello sviluppo e scambio di buone pratiche di professionalità a livello internazionale per rafforzare la partecipazione sui temi del design.

Per Torino il design è una delle chiavi per lo sviluppo economico e sociale, oltre a essere un fattore strategico per la configurazione delle politiche urbane, in sintonia con i valori di sostenibilità e condivisione delle scelte, divenuti approcci prioritari nel creare nuove opportunità di crescita economica e culturale. È questa la ragione di una presenza istituzionale torinese nella città asiatica. Alla sua seconda edizione, la Shenzhen Design Week è peraltro considerata uno degli eventi più importanti organizzati in Cina in materia di design e l’Italia sarà quest’anno il Paese ospite d’onore.

La partecipazione italiana si svilupperà per tutta la settimana attraverso un ciclo di conferenze, seminari e workshop (programma completo sul sito), e prenderà la forma di un padiglione di circa 1.300 metri quadrati: con allestimento progettato dall’Italian Designers Association (IDA) con base a Shenzhen, la curatela generale e i contenuti scientifici del padiglione sono stati affidati al Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino. L’attività è stata condotta attraverso la base che il Politecnico ha aperto in quest’area nel 2015, il ‘South China- Torino Collaboration Lab’, nato dalla collaborazione del Politecnico con la prestigiosa South China University of Technology (SCUT).

Il tema del padiglione, che rimarrà aperto dal 20 aprile al 4 maggio, è “Da micro a macro: designer italiani nel sud della Cina”: dal progetto di un cucchiaio fino a quello delle città contemporanee, il padiglione vuole offrire una prospettiva tutta italiana del design, che mira a migliorare la progettazione di singoli micro oggetti che possano essere interattivi e correlati all’interno di un sistema più ampio. I progetti, tutti di designer italiani, si sviluppano secondo diverse scale e si dividono in quattro grandi tematiche: Object & Fashion, Interiors & Furniture, Architecture e Urban & Territorial Planning. Inoltre, l’evento vuole evidenziare la forte “presenza italiana” sul territorio cinese di professionisti italiani attivi nel campo del design.

Dalla contenzione alla sedazione

Continua la mostra multimediale itinerante del Citizens Commission on Human Rights (CCHR)che rimarrà a Torino fino al 29 Aprile 2018 nel suggestivo Salone Bianco del Palazzo della Luce di via Bertola, 40.

La mostra è organizzata dal Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus, che ha scelto come tema e titolo di questa edizione “Dalla contenzione alla sedazione – storia di errori e orrori psichiatrici: dalle origini all’attualità”.

I contenuti multimediali sono interamente dedicati al Trattamento Sanitario Obbligatorio, con una nuova ampia sezione di approfondimento sulla procedura del TSO, la normativa di riferimento, la sua storia e evoluzione nel corso degli anni, fino agli abusi narrati nei recenti fatti di cronaca e le proposte per una sanità migliore, nel rispetto della dignità umana.

In 200 metri quadrati di allestimento con pannelli fotografici e didascalie descrittive, coadiuvate da documentari filmati, l’esposizione fornisce una ricostruzione schietta e a volte cruda del conflitto sommerso e non ancora risolto nel campo della salute mentale, dove la dignità e la tutela dei diritti umani vengono tutt’oggi troppo spesso calpestati a favore del controllo sociale e di enormi interessi economici, a discapito degli sforzi profusi da parte di numerosi medici per migliorare il servizio sanitario.

Tutta la mostra e le iniziative in programma sono ad ingresso gratuito.

Orari di apertura :

mercoledì – venerdì 10.00 – 19.30

sabato e domenica chiusura ore 21.00

Il programma di questa edizione della Mostra Multimediale è particolarmente ricco di appuntamenti che si svolgeranno all’interno degli spazi di esposizione, quelli che seguono sono i prossimi appuntamenti in programma:

Lunedì 23 aprile ore 18,30

Anteprima del libro di Nico IVALDI “Manicomi torinesi dal ‘700 alla legge Basaglia”

Giovedì 26 aprile ore 20,30

Proiezione del docu-film “Se mi ascolti e mi credi” sulla vita e l’opera di Giorgio Antonucci

Venerdì 27 aprile ore 20,30

Proiezione del docu-film del regista torinese Mirko Capozzoli “Fate la storia senza di me” sul caso di Villa Azzurra.

Oltre 200 capitani all’esercitazione

Si è conclusa presso il Comando per la Formazione e Scuola di  Applicazione dell’Esercito di Torino l’Esercitazione Posti Comando (EPC) alla quale hanno preso parte gli ufficiali frequentatori del 143° corso di Stato Maggiore.  Alla fase finale dell’EPC ha presenziato il Comandante per la Formazione, Specializzazione e Dottrina dell’Esercito Generale di Corpo d’Armata Pietro Serino. Gli esercitati hanno simulato la condotta di un’operazione di tipo “Crisis Response Operation” ambientata in uno scenario geografico fittizio nel quale è stata dispiegata una forza a livello divisione articolata su tre brigate. L’attività ha avuto, tra i principali obiettivi, quello di far acquisire ai giovani ufficiali la capacità ad operare in un posto comando a livello brigata ed applicare le procedure interne di funzionamento e di gestione del flusso delle informazioni, in risposta ad una serie di attivazioni opportunamente elaborate dalla direzione di esercitazione. Gli Ufficiali frequentatori hanno affrontato diverse situazioni, dai più tradizionali compiti operativi alle emergenze umanitarie quali il sovraffollamento di campi profughi, la prevenzione dei contrasti interetnici ed il sostegno a popolazioni colpite da calamità naturali. Questo complesso evento addestrativo ha permesso di verificare le competenze tecnico-professionali acquisite dai frequentatori del 143° corso di Stato Maggiore al termine di un iter formativo concepito per abilitare il personale ad operare in staff nel corso di una missione in contesti interforze e multinazionali. Fra i fattori di maggior successo del’EPC l’analisi in tempo reale delle informazioni, la gestione della pubblica informazione e comunicazione, la capacità di risposta flessibile agli imprevisti e l’efficacia del processo decisionale. L’EPC costituisce la fase finale delle attività pratiche svolte durante il corso. Il 143° corso di Stato Maggiore, iniziato a settembre 2017, terminerà a maggio del 2018.

Anche a Torino “Familyhub: Mondi per crescere”

Al via “Familyhub: Mondi per crescere” il progetto multi-regionale di imprenditorialità sociale dedicato ai servizi educativi personalizzati per bambini. Capofila dell’iniziativa è il consorzio Co&So che opererà assieme ad una cordata di 33 partner, sia territoriali che nazionali, tra cui CGM, Oxfam, Dynamo Academy, Università degli Studi di Firenze (Dipartimento di Scienze dell’Educazione e Psicologia) e l’Istituto degli Innocenti. I territori su cui impatterà il progetto sono Firenze, Roma, Forlì, Potenza, Milano, Torino e Matera.

 

“Familyhub: Mondi per crescere” vuole ampliare l’accesso all’educazione dei bambini grazie a un’innovativa personalizzazione dei servizi offerti alle famiglie unita ad azioni di sostegno economico.

 

In ogni territorio saranno aperti degli sportelli che, da una parte svolgeranno una funzione d’ascolto delle famiglie, e dall’altra, forniranno risposte specifiche e concrete sul modello dei Family Hub già attivi e operanti nelle città di Firenze e Scandicci.

 

Gli sportelli faranno perno sulla figura del case-manager che faciliterà l’accesso ai servizi e sarà l’elemento di raccordo tra l’utenza vulnerabile e i servizi messi a disposizione dal territorio come centri per l’impiego, servizi sociali, biblioteche, anagrafe, centri interculturali etc…

 

I servizi educativi saranno protagonisti di un autentico cambiamento di paradigma per offrire alle famiglie, in situazioni di fragilità, maggiore flessibilità oraria, attraverso aperture prolungate e attività di out reach come laboratori in piazza, nonché sviluppare progetti innovativi che prevedano l’uso del digitale. La famiglia sarà sostenuta e accompagnata anche attraverso il coinvolgimento di esperti nell’ambito sanitario (ad esempio alimentazione e vaccinazioni pediatriche), sostegno pedagogico (sonno, regole e gioco).

 

I soggetti promotori del progetto vogliono favorire un modus vivendi sostenibile per quelle famiglie che vivono in un contesto di fragilità reso ancora più difficile dalla crisi economica e occupazionale. Per questo i destinatari saranno minori nella fascia 0-6 anni e nuclei familiari con bambini (0-6 anni) che saranno individuati tramite i partner territoriali del progetto.

 

La priorità sarà data alle famiglie con bassa intensità di lavoro, famiglie a rischio povertà con un reddito disponibile (nell’anno precedente) inferiore alla soglia di rischio, famiglie che sperimentano gravi deprivazioni materiali (ritardo/morosità bollette, mutui, affitto), non adeguato riscaldamento in casa, impossibilità di sostenere spese impreviste, difficoltà a permettersi un pasto adeguatamente proteico per almeno 2 giorni, irrealizzabilità vacanze e indisponibilità economica per l’acquisto di tv a colori, lavatrice, macchina e telefono (Fonte: indicatori standardizzati a livello europeo da Eurostat).

 

Attraverso queste specifiche azioni si intende intercettare le famiglie più vulnerabili per favorire così una maggiore conoscenza e consapevolezza della relazione con i servizi operanti sul territorio. Tutto questo sarà possibile grazie soprattutto alla realizzazione di 6 nuovi presidi territoriali di comunità volti a diminuire la percentuale di persone a rischio povertà. Non si tratta di interventi palliativi, ma di un progetto che vuole far nascere comunità educanti solidali sul territorio.

 

 

 ***

 

“Familyhub: Mondi per crescere: “Il progetto è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD. www.conibambini.org”

La storia infinita del Moi

STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto

Torino ha un non invidiabile primato: il Moi é la più grande occupazione di stranieri clandestini di tutta Europa. Avete letto bene. di tutta Europa. Non accettandolo e credendolo ho verificato. Proprio così. Si stima più grande anche dell’analogo problema di Calais in Francia. E’ una immane tragedia con vaghe similitudini – addirittura – con i campi di concentramento nazista o i gulag sovietici. Si tratta di scempi disumani prodotti in un sistema democratico. Nelle dittature erano voluti e programmati. Nelle democrazie tollerati,  e attraverso la tolleranza di fatto incentivati. Un fenomeno che, come un mostro, si “libera” di chi vorrebbe controllarlo “mangiandosi” tutto ciò che lo circonda. Un cancro per chi ci abita e per tutta la città. Prima domanda: ma non era cominciata l’evacuazione? Sì, ma non terminata e la criticità si é ripresentata. Le cantine sono state rioccupate. Si dice che siano ottocento persone. Ma nessuno può esserne sicuro, perché è terra di nessuno. Non c’ é Stato. E si suppone che il sopruso la faccia da padrone. Chi doveva sovrintendere il progressivo ricollocamento degli occupati è stato minacciato impedendogli di finire il suo lavoro. Tutti o quasi tutti clandestini e i soliti anarcoidi sobillatori. Dopo i cinque casi di Tbc è comprensibile la Prevedibile la forte  preoccupazione tra i residenti della zona degli  ex mercatoti generali. Istituzioni pubbliche? Dopo i proclami sono totalmente assenti. Presidente e consiglieri di quartiere sono lasciati soli nella gestione dell’ emergenza. Non e credibile in una o due giornate ipotizzare lo sgombero. Ma pure non é credibile non fare. Bisogna iniziare lo sgombero e progressivamente finirlo, è inutile cercare il consenso dei occupanti. Mi sembra una questione simile allo  smantellamento dei campi rom. Una settima fa in via San Benigno,  barriera di Milano. Tante parole ma un nulla di fatto. Assessori competenti che accusavano il governo di non intervenire. Cittadini esasperati da furti ed inquinamento. Solo parole che nascondono inerzia. Inerzia linfa vitale per questo male che si sta mangiando tutto e tutti.

Anfov, Uncem e Anci per il futuro della comunicazione

Un successo il convegno sul futuro della comunicazione, sui servizi, sulle aggregazioni virtuose di realtà a favore dei cittadini, raccontati dalle aziende che applicano idee e progetti grazie a Iot e Bul. Idea per un Catasto delle migliori idee d’innovazione a livello nazionale

Nella Sala delle Colonne del Comune di Torino, gremita da operatori, imprenditori e amministratori pubblici, si è svolto, martedì 17 aprile, il convegno di Anci Piemonte, ANFoV e Uncem “Banda Ultralarga e Internet of Things: le imprese rispondono”, appuntamento che rappresenta l’avvio di una campagna nazionale d’informazione e formazione sulle nuove tecnologie di comunicazione e le loro possibilità. La necessità di connessione, l’aggregazione su interventi innovativi – già disponibili grazie alle possibilità della rete ad alta velocità/redditività e alla connessione attiva tra oggetti e apparati grazie alla rete (IoT), – e la possibilità di superare le barriere anche territoriali contro l’isolamento, sono i punti fermi di un interesse molto vivo da parte delle amministrazioni locali, anche le più piccole, che è stato pienamente soddisfatto dagli approfondimenti, nei campi della salute, della sicurezza, della sorveglianza, dell’agevolazione e velocizzazione di gestione di alcuni servizi offerti ai cittadini, svolti dalle cinque aziende che hanno raccontato, nel convegno, l’applicazione pratica di Iot e Bul. A introdurre il pomeriggio di lavori sono stati Marco Bussone, vicepresidente Uncem Piemonte, Michele Pianetta, vicepresidente Anci Piemonte e Stefano Ciccotti, consigliere ANFoV e anfitrione del convegno.

***

Marco Bussone (Uncem) ha tenuto a sottolineare come la “necessità di velocità e snellezza nei processi delle amministrazioni, soprattutto nei rapporti con le aziende, abbiano un naturale riscontro nelle tecnologie di comunicazione e di rete ad alta velocità. Opportunità che è necessario conoscere e cogliere, per i 1200 comuni del Piemonte, uscendo dalla polarizzazione dei grandi centri anche grazie alle convergenze di obbiettivi”.

 

Michele Pianetta (Anci) ha ribadito la necessità di formazione dei sindaci anche dei piccoli comuni per “comprendere al meglio quali siano i reali vantaggi, anche economici, dell’utilizzo di queste tecnologie, che possono creare un movimento virtuoso di idee verso l’innovazione con il coinvolgimento dei privati. Bisogna dare gambe – ha detto Pianetta – alle forme associative dei comuni su partite chiave come queste, anche con il coinvolgimento della Regione, e grazie alla divulgazione e alla conoscenza”.

 

Stefano Ciccotti, dell’Associazione per la Convergenza dei servizi di Comunicazione ANFoV, invece, ha sottolineato come “l’idea sia quella di usare l’Associazione come raccordo e traino per le esigenze delle pubbliche amministrazioni di mettersi in contatto con le aziende che progettano e rendono pratica l’innovazione con Bul e IoT. Ciò anche grazie alla diffusione della cultura della Rete in Italia, aumentando la conoscenza e la consapevolezza delle potenzialità, verso un futuro di innovazione che può cambiare il territorio, aumentando i servizi per i cittadini. Un’idea è arrivare ad una sorta di catasto delle migliori idee su questo tipo d’innovazione, a livello nazionale, che possa diventare appetibile come modello da esportare a livello internazionale”.

Sono seguiti gli interventi delle cinque aziende, associate ad ANFoV, che hanno presentato le loro innovazioni rese possibili da Iot e Bul.

 

Cidimu, con Ugo Riba, ha parlato della nuova “piattaforma informatica che cambierà la medicina”, l’americana Saluber Md, grazie alla quale, tramite uno smartwatch che monitora i dati medici della persona, e a una App, sarà possibile contattare un medico, avere prescrizioni, avere ricette per esami, essere aiutati in necessità di salute, ovunque ci si trovi nel mondo. Grazie, infatti, alla possibilità di traduzione in 36 lingue differenti, l’App sarà utilizzabile, h24, in ogni luogo del pianeta.

 

DBA Progetti, con Mariagiovanna Gianfreda, ha spiegato un interessante progetto di monitoraggio ambientale chiamato “Ismael”, grazie al quale, con una serie di sensori che rilevano diversi dati tra cui, aria, acqua, meteo, traffico, è possibile realizzare predizioni statistiche sugli impatti di una determinata decisione sull’ambiente o su di un sistema. Tale progetto è attivo, ad esempio, a supporto delle decisioni di movimentazione al porto commerciale di Bari.

 

Mauro Moioli di Gemino ha spiegato come, grazie alle piattaforme che permettono la comunicazione tra apparati e oggetti teconologici già esistenti, si possano sviluppare progetti di grande utilità per le pubbliche amministrazioni, sia per quel che riguarda i servizi ai cittadini, sia per quel che riguarda la gestione di processi decisionali sulle programmazioni da mettere in atto per una comunità.

 

Marco Torrero di Intecs Solutions ha dimostrato come, grazie alle capacità del progetto di audio sorveglianza “Dionisio”, si possa aumentare la sicurezza di una specifica zona, di un edificio o di un luogo particolarmente sensibile (ad esempio una stazione, uno stadio o un plesso scolastico). Attraverso l’utilizzo di avanzati microfoni miniaturizzati geolocalizzati, che comunicano tra loro, si possono individuare rumori particolari (spari, urla, avvicinamento animali, panico…) per far scattare un allarme e un conseguente intervento.

 

Ultimo tra le aziende è stato l’intervento di Giorgio Di Bella di Staer Sistem, che ha presentato un progetto di “Smart tower”, sviluppato per Terna, che prevede l’utilizzo dei tralicci dove passa l’elettricità (sono 280mila in Italia soprattutto nelle zone rurali, con un’altezza dai 20 ai 50 metri), i quali dotati di particolari sensori possono creare una rete di controllo e monitoraggio utile ad esempio contro i dissesti idrogeologici, contro il bracconaggio, o di supporto agli studi sui fenomeni sismici, sull’agricoltura di precisione, non escludendo possibilità relative alla sicurezza delle persone.

 

Molto seguito anche l’intervento di Marco Balagna, della Regione Piemonte, sul tema dei finanziamenti pubblici a disposizione per l’innovazione, che ha sottolineato come quest’ultima vada a braccetto con l’unione virtuosa dei comuni: “Perché l’unione è il soggetto ideale per fare sperimentazione, grazie alla maggiore elasticità e ai minori vincoli amministrativi di cui può godere. L’innovazione è un metodo per far lavorare insieme territori omogenei”.

 

Infine l’Assessore Regionale all’Innovazione, Giuseppina De Santis, ha sottolineato come “la trasformazione digitale e i progetti per la sua realizzazione, sono passi necessari e non rimandabili. Pur se il Piemonte, per ora, è ancora un po’ indietro rispetto ad altre realtà, come la Lombardia. La sfida è investire in queste tecnologie e fare in modo che le pubbliche amministrazioni mettano in rete non le informazioni ma i servizi, ossia ciò che davvero conta per i cittadini. Senza mai, però, dimenticare la necessaria attenzione alla gestione dei dati personali e della privacy”.

 

Sull’importanza della tutela della privacy è intervenuto anche l’Assessore al Commercio e al Lavoro del Comune di Torino, Alberto Sacco, che ha sottolineato come “la tutela dei dati personali deve essere la prima cosa, senza dubbio. Questo delle reti e della comunicazione ultraveloce, che permette la realizzazione di progetti importanti, è un futuro inderogabile, anzi dovrebbe essere già l’oggi. Ci sono applicazioni infinite sui servizi ai cittadini e anche sulle condizioni di vita, pensiamo ad esempio all’inquinamento e alle azioni più incisive se guidate da dati più precisi e puntuali ricevuti da sensori più avanzati”. Per significare la necessità di cambiamento ha poi citato il caso di Torino, candidata italiana alla sperimentazione delle auto a guida autonoma.

L’appuntamento, che a Torino ha messo in contatto aziende, operatori e amministratori pubblici per aumentare la conoscenza e la consapevolezza su Iot e Bul, vedrà nei prossimi mesi altre tappe sul territorio regionale e nazionale.

 

Per tutti gli aggiornamenti su questi argomenti e sui prossimi appuntamenti si possono visitare i siti: www.anci.piemonte.it ; www.anfov.it. ; www.uncem.piemonte.it

 

Per contatti e informazioni:

anci.piemonte@comune.torino.it

anfov@anfov.it

uncem@cittametropolitana.torino.it

“Corri con il Mauriziano. Sport e Salute insieme”

L’Azienda Ospedaliera Mauriziano di Torino organizza la 1ª edizione della corsa podistica non competitiva / camminata “Corri con il Mauriziano – Sport e Salute insieme – 1° Trofeo Memorial Annamaria Aimone”. Si tratta di una corsa non competitiva di 7 km o camminata a passo libero di 4,2 km rivolta a tutti, che si svolgerà domenica 22 aprile 2018 con ritrovo a partire dalle ore 8. Il ritrovo e la partenza (alle ore 9,45) avverrà da Piazzale Grande Torino, di fronte al PalaApitour, e l’arrivo sarà all’interno dell’ospedale Mauriziano “Umberto I”, con ingresso dal n° 103 di corso Re Umberto. Le iscrizioni alla gara potranno essere effettuate:

– presso la Farmacia Mauriziana, corso Filippo Turati n° 38/C, dal lunedì al venerdì dalle ore 8,30 alle ore 13,30 e dalle ore 14,30 alle ore 19,00;

– inviando un’via email all’indirizzo mrossetti@mauriziano.it indicando: Cognome, Nome, data di nascita, eventuale gruppo o società di appartenenza e allegando copia del bonifico bancario sul c/c 40249779 presso Unicredit Banca SpA – Agenzia Torino Turati – Tesoreria dell’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino – causale “Corri con il Mauriziano – Quota di iscrizione” IBAN: IT09J0200801138000040249779 (si possono fare più iscrizioni con un solo bonifico)

– la mattina della corsa direttamente sul luogo di ritrovo, fino alle ore 9,30. E’ richiesto un contributo sotto forma di iscrizione di 5 € a persona (3 € per i bambini nati nel 2008 e successivi). All’arrivo verrà consegnato un pacco gara per tutti contenente un gadget tecnico, prodotti alimentari e coupon. il ricavato sarà destinato all’acquisto di tecnologie e/o software per migliorare il comfort dei pazienti nella esecuzione degli esami di diagnostica per immagini del servizio di Radiologia dell’ospedale Mauriziano di Torino. Presidente del comitato organizzatore è il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Mauriziano di Torino, dottor Silvio Falco. Per informazioni rivolgersi al numero 011.508.2259.

Conto online, le regole per una navigazione sicura

Di Patrizia Polliotto*

Il numero di persone che dispongono di un conto on line è in continua crescita, in linea con gli attuali trend di digitalizzazione della società. Come navigare in sicurezza tutelando i propri risparmi? Ecco, in sintesi, tratte da un prezioso vademecum stilato dall’ABI, le principali regole per operare online in modo comodo e sicuro. Considerato anche il fatto che, annualmente, in media gli istituto di credito italiani investono oltre 250 milioni di euro per la sicurezza informatica. Grazie anche all’intensa collaborazione con le Forze dell’Ordine, i clienti vittime di frode oggi sono solo lo 0,002% del totale di quelli che operano su home banking, pari ad uno su 50 mila, come riferiscono recenti stime. Per usare in sicurezza l’e-commerce, è bene evitare di effettuare transazioni online da computer condivisi, o postazioni in luoghi che potrebbero essere poco sicuri, come hotel e internet caffè: e, al termine di ogni acquisto, effettuare sempre il log-out dal sito e-commerce. E’ bene utilizzare credenziali diverse per autenticarsi su siti differenti, ed evitare il “salvataggio automatico” delle password sui programmi di navigazione. Inoltre, mai aprire allegati o link sospetti, specialmente files che terminano con .exe. Infine, non installare mai software, se non si è certi che siano affidabili. Evitare di usare hard disk esterni di cui non si conosca bene l’origine, e fare spesso la scansione del proprio pc con idonei antivirus possono prevenire spiacevoli situazioni.

.

*Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

Il Gruppo Iren lancia IrenGO

La nuova linea di business dedicata all’e-mobility

In linea con quanto anticipato in occasione della presentazione del piano industriale 2018-2022, il Gruppo Iren lancia oggi IrenGO una nuova linea di business trasversale al Gruppo e dedicata alla e-mobility. L’operazione si colloca all’interno delle quattro linee strategiche portanti del piano di sviluppo, ovvero innovazione trasversale, sensibilità ambientale, investimenti a valore aggiunto e centralità del cliente-cittadino. Sostenuto da un importante piano di investimenti, il progetto IrenGO prevede in prima istanza la sostituzione con mezzi elettrici del 10% della flotta waste e del 25% della flotta leggera aziendale da portarsi a termine nell’arco del prossimo biennio. In arco piano si arriverà all’introduzione in flotta di 400 veicoli elettrici di ultima generazione da utilizzare per le attività operative nei territori di presenza del Gruppo. Il settore ambientale sarà inoltre interessato dall’acquisto di 230 mezzi elettrici leggeri dedicati ai servizi di igiene del suolo e di raccolta rifiuti che andranno ad aggiungersi ai 90 già presenti in flotta per un totale di 320 mezzi elettrici operativi al 2022. Per la mobilità dei dipendenti del Gruppo e già in fase di attivazione un servizio di car pooling con 25 city car elettriche che sarà affiancato dall’introduzione di 22 e-bike collocate presso le principali sedi aziendali. I siti Iren saranno inoltre attrezzati con circa 300 punti di ricarica (ad oggi già 30 operativi sulle sedi di Torino) per rispondere alle esigenze energetiche della flotta interna. I nuovi mezzi, forniti da costruttori specializzati leader del settore, contribuiranno al miglioramento della qualità dell’aria nei contesti urbani in cui si troveranno quotidianamente ad operare, ad ulteriore testimonianza dell’attenzione del Gruppo per i valori della sostenibilità ambientale. Il progetto IrenGO è sostenuto anche da un importante piano commerciale per i clienti esterni. Il Gruppo, infatti, attraverso accordi di partnership con soggetti leader di settore, si propone come player autorevole per un’offerta full service di servizi di mobilità elettrica.

 

I target individuati delle offerte IrenGO sono:

  • clienti consumer e piccole e medie imprese;
  • grandi aziende con flotte interne e strutture alberghiere;
  • pubbliche amministrazioni.

Ad oggi il progetto è già in avanzata fase di avvio:

  • sono state installate le prime wall box presso abitazioni private;
  • sono stati avviati tavoli di lavoro con amministrazioni pubbliche per definire il posizionamento di stazioni di ricarica su strada e in luoghi privati aperti al pubblico;
  • sono stati sottoscritti i primi accordi per l’installazione di colonnine di ricarica presso alberghi nella regione Liguria ed è in fase di definizione un accordo con l’Associazione degli Industriali di Novara (AIN).

La proposta spazia da servizi di analisi preventiva alla definizione di offerte commerciali customizzate e vantaggiose per la fornitura a noleggio di una vasta gamma di veicoli elettrici, incluse le e-bike. Il cliente sarà supportato nell’installazione e manutenzione di infrastrutture di ricarica e nell’implementazione di sistemi per il monitoraggio e il controllo dei consumi. Inoltre saranno messi a disposizione servizi evoluti di assistenza e mobile app per la geolocalizzazione dei mezzi e delle colonnine di ricarica. Tutte le attività sopraelencate saranno sostenute da azioni di marketing territoriale e da attività di education e promozionali (couponing, programmi di loyalty, test drive su strada…). I prodotti e i servizi di e-mobility saranno forniti con energia elettrica a totale produzione green derivante dalle centrali idroelettriche del Gruppo Iren. Nei prossimi giorni sarà attivo il sito www.irengo.it, dove saranno inserite informazioni e dettagli riguardo l’offerta e-mobility del Gruppo.