ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 569

Il “libero pensare” di Bruno Segre, decano degli avvocati

Il 99° compleanno di Bruno Segre, decano degli avvocati torinesi e protagonista delle più importanti battaglie per i diritti civili, è stato  festeggiato con un bel  libro a lui dedicato:  “Libero pensare, una giornata nello studio dell’avvocato Bruno Segre”. Un omaggio, a cura di Marisa Quirico, composto da 18 scatti in bianco e nero del fotografo Renzo Carboni, accompagnati da una prefazione di Davide Manzati e dagli interventi (in rigoroso ordine alfabetico) di Luciano Boccalatte, Nino Boeti, Carlo Greppi, Nico Ivaldi, Maria Mantello, Pietro Polito, Donatella Sasso e Guido Vaglio. Alberto Bolaffi, nella dedica al libro, offre un sintetico e autentico profilo di Segre: “Caro Bruno, parafrasando Giovannino Guareschi, penso che tu sia uno dei migliori interpreti del suo pensiero quando, da prigioniero in Germania, scrisse che libertà esiste ovunque esiste un cervello libero ”. Nato a Torino il 4 settembre 1918, due mesi prima della fine della Grande guerra, ultimo allievo di Luigi Einaudi, laureato in legge nel 1940 e discriminato dalle leggi razziali nei confronti degli ebrei, Bruno Segre venne arrestato una prima volta nel dicembre del 1942 per “disfattismo politico” e una seconda nel settembre del ’44, quando venne catturato e rinchiuso nella caserma di via Asti e poi trasferito nelle carceri “Le Nuove” da dove , fortunosamente,  riuscì a fuggire qualche tempo dopo. Un’esperienza a cui ha dedicato un libro-memoriale , “Quelli di via Asti”, scritto nell’estate del 1946 ma pubblicato solo nel 2013. Partigiano nelle file  di Giustizia e Libertà, antifascista, irriducibile paladino delle battaglie per la laicità, Bruno Segre è stato protagonista delle più importanti vicende lungo un secolo intero. Una su tutte: la difesa, davanti al Tribunale militare di Torino nel 1949,  di Pietro Pinna, il primo obiettore di coscienza in Italia. Le due passioni della sua vita sono coincise con le professioni che l’hanno visto per decenni sulla ribalta della vita torinese e italiana: l’avvocatura e il giornalismo. Infatti, oltre ad indossare la toga per settant’anni – con memorabili e appassionate arringhe – dopo aver collaborato a numerose, prestigiose testate ha fondato “L’Incontro” nel 1949. Un mensile indipendente, con un programma politico culturale “ ispirato alla pace, alla difesa dei diritti civili, al laicismo, all’opposizione a razzismo e antisemitismo”. Quattro grandi pagine con un formato su nove colonne e la testata in rosso che, ininterrottamente, da 68 anni da voce a quest’uomo straordinario, mai rassegnato  e sempre pronto – con un’invidiabile lucidità e un’arguta dialettica – a dar battaglia per i suoi ideali libertari e socialisti, per la laicità delle istituzioni e per i diritti umani. Bruno Segre é tutto questo e molto altro, così come tanti sono gli impegni e gli interessi che lo vedono ancora protagonista attivo e presente alla soglia dei cent’anni. Le foto di Carboni, scattate nello studio dell’avvocato, al n.11 di via della Consolata, offrono un’immagine di questawunderkammer  tra imponenti schedari e tanti libri. E’ lì, al secondo piano di un antico palazzo del settecento, che – entrando nello studio di Segre – il fotografo ha avuto l’impressione di “attraversare lo specchio di Alice”. E’ lì che si respira l’aria di una storia che ha visto e vede protagonista un uomo che, parlando di se stesso e parafrasando il titolo di una suo libro-intervista, non ha timore a dire “non mi sono mai arreso”.

Marco Travaglini

Una mostra-laboratorio contro l’inquinamento marino 

“Siamo condannati a vivere con tutti gli scarti plastici che abbiamo prodotto e riversato nell’ambiente fino a ieri, e andrà sempre peggio in futuro, se i nostri comportamenti continueranno a non cambiare. Per arrivare al cambiamento è necessario però prendere consapevolezza degli effetti disastrosi che abbiamo contribuito a produrre. Ed è compito delle istituzioni favorire in questo senso una cittadinanza attiva, facendo in modo che le informazioni di cui siamo in possesso, investano e condizionino le nostre scelte”. Così ha affermato il presidente del Consiglio regionale, Mauro Laus, durante la presentazione della mostra Ocean Plastics Lab, evento che si terrà in piazza Solferino dal 27 settembre al 7 ottobre incentrato sul tema dell’inquinamento della plastica nei mari e negli oceani. La mostra è promossa dal Ministero federale dell’educazione e della ricerca della Germania, in collaborazione con il Consorzio tedesco per la ricerca marina (Konsortium Deutsche Meeresforschung, KDM) e con il supporto della Commissione europea con l’obiettivo non solo di sensibilizzare la popolazione sugli effetti dell’inquinamento provocato dalla plastica dispersa nei mari ma anche con la volontà di creare un dialogo tra scienza e società. L’evento è itinerante: Torino è la prima tappa, a seguire, tra le varie città: Parigi, Bruxelles, Washington e Berlino. Julia Schnetzer, coordinatrice scientifica del consorzio ha spiegato che l’esposizione, caratterizzata da un forte grado di interattività, avverrà all’interno di quattro container normalmente utilizzati per il trasporto marittimo, ciascuno dei quali ospiterà la riflessione intorno a una tematica differente. Nel primo saranno presenti installazioni che consentiranno di vivere un’esperienza immersiva nei rifiuti, nel secondo i visitatori potranno vestire i panni degli scienziati conducendo analisi su campioni e provette, scoprendo che cosa fa la ricerca in questo campo. Nel terzo container emergeranno gli effetti dannosi della plastica sulla flora e la fauna marina, mentre nel quarto saranno rappresentate le possibili soluzioni proposte a vari livelli, con la partecipazione anche del progetto italiano di Legambiente. Alla presentazione della mostra era presente anche il vicepresidente del Consiglio regionale Nino Boeti.

 

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Studenti ambasciatori del Consiglio regionale

“Il Consiglio regionale si apre ancora più agli studenti avviando percorsi di alternanza scuola-lavoro, l’espressione più compiuta dell’integrazione tra il mondo della scuola e quello delle istituzioni. Si tratta di un investimento formativo importante in termini di risorse umane che coinvolgerà le classi del triennio degli istituti professionali, tecnici e dei licei della nostra regione”.  Con queste parole il presidente del Consiglio regionale Mauro Laus ha aperto la cerimonia della sigla del protocollo triennale d’intesa con il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Fabrizio Manca per la diffusione delle iniziative dell’Assemblea legislativa piemontese destinate alle scuole e la realizzazione delle attività di alternanza scuola lavoro.

“Avviare tali percorsi – ha proseguito Laus – vuol dire contribuire alla realizzazione di una società competente ed efficace, costruendo le fondamenta di una generazione di professionisti che voglia arricchire il proprio bagaglio culturale e professionale attraverso programmi di studio di qualità. Gli studenti e le studentesse saranno insigniti e insignite del titolo di ambasciatori e ambasciatrici del Consiglio regionale. Spetterà infatti a loro, in una seconda fase del percorso di alternanza, far conoscere ai ragazzi più piccoli delle suole elementari e medie, attraverso il metodo di ‘educazione tra pari’, i progetti da loro proposti nei diversi ambiti del Consiglio e le attività svolte dalle Consulte, i Comitati e i diversi settori dell’Assemblea regionale”.

Prima Regione in Italia, il Piemonte con il Consiglio regionale e l’Ufficio scolastico regionale sperimenta infatti questo nuovo modello di alternanza scuola-lavoro. Gli studenti di terza, quarta e quinta superiore potranno così diventare ambasciatrici e ambasciatori del Consiglio. Il progetto, infatti, ha l’obiettivo di educare e formare i giovani, per trasmettere ad altri studenti e studentesse, attraverso i metodi dell'”educazione tra pari” e dell'”apprendimento cooperativo”, conoscenze e competenze relative ai temi trattati dagli Organi, dagli Organismi e dagli Osservatori del Consiglio regionale del Piemonte.

“E per dicembre – ha annunciato il presidente Laus – dovrebbe vedere la luce un nuovo progetto che coinvolgerà il Comitato regionale per i diritti umani, che presiedo, e l’Ufficio scolastico regionale”.

“L’Ufficio scolastico regionale – ha dichiarato Manca – ha voluto con questo Protocollo d’intesa istituzionalizzare la collaborazione, già peraltro in atto e consolidata, con il Consiglio regionale del Piemonte che in questi anni ha contribuito in modo sostanziale e sinergico alla diffusione nelle Istituzioni scolastiche dell’educazione civica e della cittadinanza attiva, dei diritti umani, della lotta contro le discriminazioni, della  cultura della legalità. Esprimendo l’apprezzamento per l’opportunità offerta dal Consiglio regionale alle scuole del nostro territorio, ritengo importantissima la promozione di percorsi che forniscano opportunità di crescita personale e professionale alle studentesse e agli studenti, favorendo altresì lo sviluppo di una cittadinanza attiva e consapevole fondata su diritti e valori condivisi”.

Gli Istituti interessati firmeranno un’apposita convenzione con l’Assemblea regionale.

Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, il vicepresidente del Consiglio regionale Nino Boeti, i componenti dell’Ufficio di presidenza Angela Motta Giorgio Bertola, i garanti regionali dell’infanzia, dei detenuti e dei diritti degli animali Rita TurinoBruno Mellano ed Enrico Moriconi, il presidente del Corecom Piemonte Alessandro De Cillis, il difensore civico regionale Augusto Fierro e i vicepresidenti del Comitato regionale per i Diritti umani Giampiero Leo e della Consulta femminile regionale Marilena Bauducco.

CT – www.cr.piemonte.it

Progetto “Connettiti con l’italiano”

È stato approvato dalla Giunta regionale del Piemonte il sostegno al progetto “Connettiti con l’italiano” presentato dalla Rete dei Centri provinciali per l’Istruzione degli adulti. La deliberazione è in linea con il lavoro svolto fino a oggi dalla Regione Piemonte in ambito delle politiche per l’accoglienza dei migranti sul territorio piemontese

«La conoscenza della lingua a nostro avviso è un passaggio obbligato per facilitare i processi di inserimento sociale dei profughi ed è per questo che promuoviamo corsi di lingua e cultura italiana, oltre che progetti finalizzati al recupero scolastico. Per l’inserimento dei profughi la conoscenza della lingua è diventata una pre condizione fondamentale. Il progetto “Petrarca”, che è il Piano regionale per la formazione civico linguistica dei cittadini di Paesi terzi che è giunto alla sua quinta edizione e che è finanziato a valere sul fondo europeo FAMI, non prevede tra i beneficiari i richiedenti asilo. Per questo motivo la Regione ha deciso di sostenere la Rete dei Centri provinciali per l’Istruzione degli adulti che ha presentato il progetto sperimentale “Connettiti con l’italiano” che potenzia l’attività normalmente svolta nei confronti dei richiedenti asilo» – ha dichiarato Monica Cerutti, assessora all’Immigrazione della Regione Piemonte.

Il progetto verrà realizzato nell’anno scolastico 2017/2018 e si articola in due fasi: la prima progettuale che prevede il monitoraggio del territorio, l’analisi dei bisogni e la progettazione di un intervento specifico; la seconda che prevede azioni di tutoraggio, docenza di sostegno e corsi di italiano. La sperimentazione si svolgerà prevalentemente nel territorio di Torino e provincia. Il costo del progetto è pari a 70.000 euro.

Al Lingotto il festival del Lavoro

Dal 28 al 30 settembre 2017 la città di Torino sarà al centro delle riflessioni sul lavoro e il futuro del Paese in occasione della VIII edizione del Festival del Lavoro, la manifestazione organizzata dai Consulenti del Lavoro divenuta ormai centrale nel dibattito nazionale sui temi economici, lavoristici, fiscali e sociali. La tre giorni, in programma al Lingotto Fiere, avrà come filo conduttore il “lavoro 4.0” e le sue trasformazioni sulla società e vedrà presentare con l’hashtag #TUTTIALLAVORO la “ricetta” della Categoria per l’occupazione di domani, in linea con le riflessioni del G7 Lavoro che si terrà alla Reggia di Venaria Reale. Numerose le occasioni di dibattito e confronto che animeranno il Festival e che vedranno autorevoli rappresentanti del panorama istituzionale, politico, imprenditoriale e sindacale interloquire con i Consulenti del Lavoro sulle riforme importanti per il Paese. Tra gli ospiti in calendario: i due vicepresidenti della Camera dei Deputati, Simone Baldelli e Luigi Di Maio, il sottosegretario al Ministero del Lavoro, Luigi Bobba, il presidente INPS, Tito Boeri, i presidenti delle Commissioni Lavoro della Camera e del Senato, Cesare Damiano e Maurizio Sacconi, il presidente ANPAL, Maurizio Del Conte, il consigliere economico alla Presidenza del Consiglio, Marco Leonardi, il direttore dell’Ispettorato nazionale del lavoro, Paolo Pennesi, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, il presidente INAPP, Stefano Sacchi e tanti altri. I temi affrontati durante la tre giorni così come tutte le informazioni sul Festival sono disponibili sul sito www.festivaldellavoro.it e su “Festival del Lavoro”: l’App ufficiale della kermesse scaricabile da App Store e Play Store. La conferenza stampa di presentazione dell’evento si terrà il 27 settembre alle ore 11.00 presso la Sala delle Colonne del Comune di Torino  in Piazza Palazzo di Città n.1 alla presenza del Sindaco di Torino, Chiara Appendino, del Presidente della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca, della Presidente del Consiglio provinciale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Torino, Luisella Fassino e dell’Assessore al Lavoro del Comune di Torino, Alberto Sacco.

Ocean Plastics Lab: come salvare i mari dalla plastica

La mostra si sviluppa in quattro sale emozionali in Piazza Solferino dal 27 Settembre al 7 Ottobre  dalle ore 9 alle ore 20 i giorni feriali, e fino alle 21 nei festivi. L’esibizione è aperta a tutti ed è gratuita

Il 27 settembre alle 17.30 sarà inaugurata a Torino, in Piazza Solferino, la mostra itinerante internazionale con titolo: “ OCEAN PLASTICS LAB”.Il  tema portante è l’inquinamento della plastica nei mari e negli oceani, argomento per altro in questi giorni venuto alla ribalta sui media di tutto il mondo essendo di grande attualità.  La mostra si sviluppa in quattro sale emozionali in Piazza Solferino dal 27 Settembre al 7 Ottobre  dalle ore 9 alle ore 20 i giorni feriali, e fino alle 21 nei festivi. L’esibizione è aperta a tutti ed è gratuita.Tutti i nostri avanzi plastici dalle bottiglie di plastica ai bicchieri di caffè, dai giocattoli ai sacchetti di plastica abbandonati sulle spiagge che arrivano nei mari creano un grande danno alla flora e fauna marina, ma non solo, pur essendo immagini di questo tipo sotto gli occhi di tutti quotidianamente sembrano però passare inosservate. Nonostante ciò quel che vediamo è una piccolissima parte della plastica che annualmente finisce nei mari e negli oceani. Buona parte dei rifiuti di plastica non è infatti riconoscibile a occhio nudo, la plastica si riduce in piccole particelle che vengono disgregate dai raggi UV e dalle onde. Una volta assunta questa forma non dovrebbe stupire che la plastica arrivi in ogni dove fermandosi per centinaia di anni per essere totalmente decomposta. La mostra Ocean Plastics Lab è promossa dal Ministero Federale dell’Educazione e della Ricerca della Germania, in collaborazione con il Consorzio Tedesco per la Ricerca Marina (Konsortium Deutsche Meeresforschung, KDM) e con il supporto della Commissione Europea con l’obiettivo ino solo di sensibilizzare la popolazione sugli effetti dell’inquinamento provocato dalla plastica dispersa nei mari ma anche con la volontà di creare un dialogo tra scienza e società. L’esibizione è itinerante: Torino è la prima tappa, a seguire, tra le varie città: Parigi, Bruxelles, Washington D.C. e Berlino. L’interattività della mostra permette di raggiungere un vasto pubblico di grandi, piccini e in particolare le scuole per cui sono state organizzate visite guidate gratuite al fine di sensibilizzare e far riflettere chi ha davvero l’opportunità di poter cambiare le cose e crescere in un mondo migliore.

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Per ulteriori informazioni: www.oceanplasticslab.net

 

 

Open Education Training Week

Una settimana di incontri tematici al Politecnico di Torino all’interno del progetto europeo “OpenMed” 25-29 settembre 2017 – Politecnico di Torino

 

Il Politecnico di Torino ospiterà dal 25 al 29 settembre la “Open Education Training Week”, la settimana di formazione proposta nell’ambito del progetto internazionale Erasmus + “OpenMed – Opening up Education in South-Mediterranean countries” coordinato dall’Unione delle Università del Mediterraneo – UNIMED. Cinque partner europei e nove istituti universitari provenienti da quattro paesi del Mediterraneo meridionale sono impegnati nel progetto, finalizzato a incentivare e diffondere le cosiddette Open Educational Resources (OER) Open Educational Practices (OEP), cioèrisorse e pratiche educative aperte, materiali didattici in formato digitale resi disponibili con licenze che ne permettono il riutilizzo, la modifica e la distribuzione. L’obiettivo è quello di offrire un’opportunità di crescita per il settore dell’istruzione superiore grazie proprio alla condivisione della conoscenza e degli strumenti didattici nei paesi partner: Marocco, Palestina, Egitto e Giordania.

Destinata a educatori, ricercatori, insegnanti e studenti in formazione o semplicemente a persone interessate alla materia, la settimana di incontri al Politecnico di Torino – partner del progetto – sarà focalizzata sui fondamenti e sugli approcci dell’educazione “open”. Lezioni introduttive, illustrazione dei principi fondamentali,  lavori di gruppo forniranno le prime informazioni e anticiperanno la seconda parte del percorso formativo, che si completerà online nei prossimi mesi. Oltre agli istituti partner del progetto, alla settimana parteciperanno altre otto università provenienti da Egitto, Giordania, Marocco e Libano per un totale di 80 persone da 8 paesi (3 paesi EU e 5 paesi della sponda sud). L’Open Education Training Week rappresenta la prima fase del corso “Open Education: fundamentals and approaches. A learning journey opening up Teaching in Higher Education”. Al termine della settimana, inizierà la fase online del corso durante la quale i partecipanti potranno accedere ai moduli didattici online e sviluppare la propria idea progettuale di Open Education. Obiettivo del progetto OpenMed è quello di analizzare le buone pratiche già attuate nella regione del Mediterraneo in materia di istruzione aperta e di ampliare poi l’adozione di questi modelli nella formazione superiore, anche attraverso corsi e seminari rivolti proprio ai formatori, come quello che si terrà a Torino. Lo scopo finale del progetto è di difendere l’educazione come un bene pubblico e diritto umano fondamentale e promuove il ruolo delle università come centri irradiatori di conoscenze non solo verso gli studenti del campus ma anche oltre i limiti istituzionali, in particolare verso le fasce più deboli e svantaggiate della società, come nuclei a  basso reddito, studenti disabili, abitanti delle zone rurali e rifugiati.

 

 

Forse sarebbe stato meglio spostare il G7

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

Più si avvicina la data del G7 a Torino  e più si vede l’inadeguatezza e il provincialismo della Città che cede terreno agli antagonisti che saranno i protagonisti veri del G7  torinese. Se i tempi non fossero cambiati, si potrebbe pensare a quando i Cuneesi preparavano le accoglienze al Re ed entravano in fibrillazione . Su quei preparativi si sono costruite molte maldicenze sugli abitanti di Cuneo. Si lamentano il Rettore del Politecnico perché non ci sarà la cena di gala, si lamenta il presidente dell’Unione industriale perché i gioielli tecnologici e industriali di Torino resteranno nascosti. Si prepara addirittura  un piano sanitario per gli eventuali feriti negli scontri che si danno quindi quasi per scontati. Non è così che si affrontano questi eventi. Forse conviene pensare seriamente a spostare il G7 da qualche altra parte o conviene prevenire le mosse dei contestatori, mettendoli in condizioni di non nuocere alla Città . Bisogna riaffermare con forza il primato della Legge . Non ci sono mezze misure che tengano. Pensare ai feriti e’ indice grave di incapacità ad affrontare con fermezza l’eversione. O di non volontà nel perseguirla .Forse troppi grillini sono contigui ai centri  sociali. Ospitare in piazza Carlina gli ospiti stranieri e’ un segno di vera e propria insipienza perché rende inagibile parte del cuore stesso della Città .  E’ mai possibile che non ci sia nessuno in grado di usare la ragionevolezza in un evento che rischia di diventare per Torino solo una spesa inutile e una negatività quasi assoluta? 

 

quaglieni@gmail.com

Dai teatri di guerra alle rotte dei migranti

Sabato 30 settembre, alle 17,30, nella Sala esposizioni Panizza di Ghiffa (Vb) l’Officina di incisione e  stampa Il Brunitoio organizza un importante incontro culturale con il giornalista e photoreporter torinese Paolo Siccardi. L’evento, nell’ambito della mostra “Gioco e potere” del pittore e sculture Enrico Baj, s’intitola “Reportage. Dai teatri di guerra e dalle rotte dei migranti”. Un percorso tra le immagini più significative e le storie raccolte nelle zone di guerra più “calde” del mondo, impresse con l’intento di “dare voce a quell’umanità fatta di singole persone sovente dimenticate dalla cronaca e cancellate dalla storia”. Paolo Siccardi, 55 anni, giornalista e photoreporter free-lance, cofondatore del collettivo fotografico Walkabout-Ph, ha iniziato il percorso professionale negli anni ’80 documentando le lotte operaie e i primi processi per terrorismo a Torino. Tra i suoi lavori più significativi, quello sul conflitto in Afghanistan iniziato durante l’occupazione sovietica. Nel 1987 seguì i rivoluzionari sandinisti al confine con l’Honduras. Era in Giordania il giorno in cui scoppiò la prima Guerra del Golfo. Per dieci anni ha documentato i conflitti in Jugoslavia e i cambiamenti geo-politici dell’area balcanica (pubblicando il libro “Una guerra alla finestra” e il catalogo intitolato “Balcani oltre il confine”).Poi è stata la volta del Medio Oriente, la Siria e l’Alto Golan al confine con Israele. In Bielorussia ha realizzato alcuni reportage sulla condizione infantile e sul disastro nucleare di Chernobyl. Ha raccontato i conflitti e le emergenze umanitarie in Senegal, Costa d’Avorio, Benin, Togo e Sud Sudan. Nel 2012 è stato in Siria durante l’assedio di Aleppo. Due anni fa ha iniziato a documentare il dramma dei profughi in fuga verso l’Europa attraverso la Western Balkan Route. Dal 2015 segue il conflitto ucraino del Donbass: le immagini più significative sono state selezionate per il Fujifilm X-Vision Tour 2017. I suoi reportage – prevalentemente a carattere sociale- sono stati pubblicati dalle più importanti testate giornalistiche: il Venerdì di Repubblica, Time International, Der Spiegel, Geo Japan, The Guardian, Courrier International. Ha vinto il premio giornalistico “Reportages di guerra 2002” della Fondazione Antonio Russo e dell’Ordine dei Giornalisti dell’Abruzzo. Autore di libri e mostre, Paolo Siccardi dal 2000 fotografa per il settimanale Famiglia Cristiana. Collabora inoltre con Fujifilm Italia. Com’è facilmente intuibile, l’occasione di incontrarlo e sentir raccontare dalla sua viva voce il lavoro e le esperienze di un fotografo dotato di coraggio e grande sensibilità, è di quelle che vanno colte al volo.

 

Marco Travaglini

Al cinema con Friendly Autism Screening

Riprendono le proiezioni domenicali con Friendly Autism Screening presso 8 multisale in Italia, fra cui l’UCI Torino Lingotto. Ogni domenica alle 11.00 viene proposto il film in programma Kids Club. Il biglietto costa 3 euro per tutti (bambini e adulti)

 

I film in programma per la rassegna Kids Club sono visibili su: www.ucicinemas.it/eventi-uci/rassegne/kidsclub/

Grazie allo specifico adattamento dell’ambiente delle sale cinematografiche, la proiezione potrà essere vissuta senza problemi da tutte le persone che presentano disturbi sensoriali. Gli accorgimenti su cui si basa il procedimento di ambiente sono:

• luci in sala non del tutto spente;

• suoni leggermente più bassi;

• libertà di movimento durante la proiezione;

• possibilità di portare cibo specifico da casa.

È bene ricordare che le proiezioni Friendly Autism Screening sono adatte a tutti i bambini perché consentono loro la visione del film in un ambiente libero e aperto, perfetto per i giovanissimi spettatori.

È possibile acquistare i biglietti presso le casse delle multisale aderenti, tramite App gratuita di UCI Cinemas per dispositivi Apple, Android e Windows Phone e sul sito www.ucicinemas.it. I biglietti paper-less acquistati tramite App e i biglietti elettronici acquistati tramite sito danno la possibilità di evitare la file alle casse con –FILA+FILM. Il pubblico può comunque acquistare i biglietti anche tramite il call center (892.960) e le biglietterie automatiche self-service presenti sul posto. Per maggiori informazioni visitare il sito www.ucicinemas.it o la pagina ufficiale di Facebook di UCI Cinemas all’indirizzo: www.facebook.com/home.php#!/ucicinemasitalia. In alternativa contattare il call center al numero 892.960.