Sarà di scena a Torino per le due tappe finali CIRCONOMÌA, il Festival nazionale dell’economia circolare e delle energie dei territori, giunto quest’anno alle quarta edizione. L’ambizione di Circonomìa è di mettere in scena l’incontro tra buona economia e ambiente sano, valori contenuti nell’economia circolare. L’appuntamento è per il 4 e il 5 giugno con un calendario fitto di incontri consultabile sul sito www.circonomia.it Per la giornata del 5 giugno, gli incontri organizzati da Circonomìa, si inseriscono nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso da ASviS.
Di Pier Franco Quaglieni
.
Il I° maggio torinese e’ stato caratterizzato da episodi di violenza da parte dei No Tav che hanno cercato di egemonizzare il corteo. E’ apparso incredibile che gli organizzatori della manifestazione abbiano vietato le insegne Si ‘ Tav, consentendo invece quelle no Tav. Sono in parte gli stessi sindacati che hanno sfilato con le madamine poco tempo fa. Aveva senso che ogni insegna fosse messa da parte perché il I° maggio dovrebbe essere concentrato sul lavoro. Su un lavoro che non c’è, come acutamente ha ricordato la vignetta di Antonio Guarene riportata su Facebook. In effetti ci sarebbe anche poco da festeggiare perché la crisi economica si sta acuendo a causa di un governo inetto e demagogico che ha peggiorato una situazione già di per se’ preoccupante. Ma la cosa che più dovrebbe allarmare e’ che il governatore uscente e candidato presidente del centro-sinistra (che vuole apparire come il paladino unico del Si ‘ Tav fino ad unirsi con una delle madamine in una specie di Santa Alleanza) e’ insieme nelle elezioni regionali con una sinistra No Tav a cui si deve in larga misura il divieto di sfilare con le insegne Si’ Tav il I maggio. Un anticipo di quello che potrebbe essere, in caso di vittoria, il guazzabuglio di una maggioranza pasticciata e contraddittoria in cui i No Tav potrebbero essere determinanti per governare. Il preannuncio del I° maggio dovrebbe far riflettere sui possibili trasformismi post elettorali. In ogni caso non dimentichiamo che la sinistra in blocco e’ stata contraria o molto tiepida sulla Tav che solo recentemente e’ stata scoperta dal Pd come il tema dominante di una campagna elettorale che chiude un quinquennio in cui comunque la Tav non e’ stata certo al centro dell’azione di governo dell’attuale Giunta.
scrivere a quaglieni@gmail.com
A Torino sta prevalendo “la città dei garantiti a fronte di una crescente moltitudine di persone che restano fuori, non solo ai margini, ma fuori nel senso che non se ne sentono più parte e inclusi”. E’ quanto ha affermato l’arcivescovo Cesare Nosiglia nell’omelia della messa per la festa di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, celebrata nella Piccola Casa della Divina Provvidenza. Secondo l’arcivescovo “l’assistenza vitale di cui godono è vasta grazie ai diversi servizi, al volontariato e a tanti operatori e realtà del welfare, ma la percezione diffusa che portano nel cuore è di abbandono, solitudine, rassegnazione”.
Il prossimo CDI si insedierà martedì 7 maggio per la nomina del Presidente
Avanzo d’esercizio pari a 92 milioni di euro (+7,6% rispetto al 2018), patrimonio netto superiore a 2,2 miliardi di euro (+32 milioni sul 2017), posizione finanziaria netta salita a 254 milioni di euro (232 milioni di euro nel 2017), fondo di stabilizzazione delle erogazioni pari a 174 milioni di euro, 80 milioni di euro a sostegno del territorio: sono i dati più significativi del bilancio consuntivo 2018,approvato oggi in via definitiva e all’unanimità dal Consiglio di Indirizzo, riunitosi sotto la presidenza del professor Giovanni Quaglia.Il Consiglio di Indirizzo, inoltre, ha nominato il nuovo CDI, che scende da 24 a 18 componenti (di cui 15 designati dalle istituzioni e dagli enti del territorio e 3 cooptati tra personalità di chiara e indiscussa fama), in carica per 5 anni anziché 6. Il prossimo Consiglio di Indirizzo – che si insedierà martedì 7 maggio e, in quell’occasione, nominerà il Presidente della Fondazione CRT – è così composto:
Giampiero Leo (designato dalla Regione Piemonte)
Anna Maria Di Mascio (Regione Piemonte)
Riccardo Piaggio (Regione Autonoma Valle d’Aosta)
Arturo Soprano (Comune di Torino)
Francesco Galietti (Comune di Torino)
Silvana Neri (Città Metropolitana di Torino)
Giuseppe Tardivo (Provincia di Cuneo)
Corrado Bonadeo (Province di Asti e Alessandria)
Maurizio Irrera (Province di Biella, Novara, Vercelli e Verbania)
Cristina Di Bari (Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Torino)
Antonello Monti (Conferenza Episcopale Piemontese)
Gianluca Gaidano (Comitato Regionale Universitario del Piemonte)
Pierluigi Poggiolini (Comitato Regionale Universitario del Piemonte)
Giuseppe Pichetto (Unioncamere – Unione Regionale Camere di Commercio Piemonte)
Ciro Cattuto (EFC – European Foundation Centre)
Caterina Bima, Davide Canavesio, Marco Giovannini (cooptati)
Tra i componenti Leo, Monti e Soprano sono stati eletti con il plenum dei 24 voti previsti.
“Fondazione CRT, con l’approvazione del consuntivo 2018, conferma la propria solidità patrimoniale e l’eccellente gestione finanziaria e guarda quindi al futuro con la serenità di poter continuare a sostenere i progetti promossi e le iniziative avviate in Piemonte e Valle d’Aosta – dichiara il Presidente Giovanni Quaglia –. Il Consiglio di Indirizzo uscente consegna ai nuovi componenti eletti, in buona parte confermati,una Fondazione in ottima salute, capace di fare squadra con le comunità, le istituzioni e le aggregazioni sociali del territorio: sono le realtà che i nuovi consiglieri rappresentano secondo le indicazioni statutarie. Oggi ha altresì avuto luogo un ideale passaggio di testimone della preziosa documentazione acquisita durante la fase di ascolto collettivo degli Stati Generali, che costituirà la base di partenza per l’individuazione di nuovi obiettivi e strategie di Fondazione CRT per i prossimi anni”.
“Formulo i migliori auguri di buon lavoro al nuovo Consiglio di Indirizzo, e mi unisco al ringraziamento rivolto dal Presidente ai consiglieri uscenti per i positivi risultati raggiunti insieme – afferma il Segretario Generale Massimo Lapucci –. La ‘nuova squadra’ ben rappresenta le molte sfaccettature del territorio e rispecchia anche le evoluzioni nella mission della Fondazione CRT, sempre più orientata a coniugare un forte radicamento locale con una crescente apertura al mondo: simbolo di questo ruolo attivo in ambito internazionale è l’ingresso per la prima volta nel CDI di un rappresentante del territorio designato da European Foundation Centre, il network globale della filantropia che raggruppa oltre 350 organizzazioni europee e statunitensi”.
Intesa Sanpaolo conferma anche per l’edizione 2019 e per il dodicesimo anno consecutivo il proprio sostegno al Salone Internazionale del Libro di Torino. Quest’anno all’interno della manifestazione verrà valorizzata la mostra inaugurata di recente a CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia – “Nel mirino – L’Italia e il mondo nell’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo 1939-1981”. Prima organica ricognizione sullo straordinario patrimonio dell’Agenzia Publifoto, acquisito nel 2015 da Intesa Sanpaolo che, attraverso il proprio Archivio storico, lo conserva, restaura, studia e valorizza, l’esposizione racconta attraverso 240 immagini alcuni degli episodi cruciali della storia e della cronaca italiane e mondiali, realizzate dai fotografi di quella che è stata per un lungo periodo l’agenzia fotogiornalistica più importante del paese. In contemporanea l’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo è promosso e condiviso con il pubblico attraverso una selezione di immagini anche nella mostra
“NOI …non erano solo canzonette”, in programma alla Promotrice delle Belle Arti di Torino fino al 7 luglio.Il sostegno di Intesa Sanpaolo al Salone del Libro si affianca a quello per altre importanti iniziative culturali torinesi, fra cui Biennale Democrazia, Torino Jazz Festival, MITO SettembreMusica, TorinoDanza, l’apertura della Stagione d’Opera e Balletto del Teatro Regio e il Torino Film Festival. Questa collaborazione conferma ancora una volta la centralità del rapporto di Intesa Sanpaolo con Torino e il contributo attivo con cui partecipa alla crescita culturale e civile della città. La partnership tra il Salone e la Banca, nell’ambito del suo Progetto Cultura, rientra nel più ampio sostegno alla promozione del libro e della lettura che si concretizza nel contributo a iniziative culturali collegate all’editoria in tutta Italia.
STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto
Officina Grandi Motori. Si facevano i motori per le navi. Zona Aurora e dall’altra parte della Dora iniziava via Rossini che entrava decisa in via Po sfociano in centro. Alle spalle Porta Palazzo, via Bra e via Cuneo. Oltre il dazio di piazza Crispi gli operai arrivano con tutti i mezzi dalle gambe alle bici. Il 24 aprile del 1945 i lavoratori uscirono e salvarono le rotaie dei tram ai binari. Commercianti ed artigiani lavoravano per gli operai che lavoravano lì. Poi tornitori e fresatori che per essere assunti dalla Feroce ( la Fiat ) dovevano fare il Capolavoro dimostrando la loro perizia. C’ erano abituati e da bocia (apprendisti) imparavano il mestiere da artigiani con i baffi. Operai che controllavano le macchine come tornio o fresa. Operai specializzati che in fondo non capirono fino in fondo quei giovani che arrivavano principalmente dal Sud. Messi in catena di montaggio facevano lo stesso movimento per otto ore. Era nato l’ operaio massa. Con il fondatore della Feroce che attraversò l’ oceano per imparare da Ford la catena di montaggio. E probabilmente i giovani del Sud non capivano gli indigeni locali che parlavano il dialetto in modo stretto da risultare incomprensibile agli immigrati. Per loro ultimo baluardo verso la pacifica invasione. Venivano per lavorare e presto avrebbero capito che ribellarsi al padrone era doveroso. Non esiste ricordo o ricordi oggettivi. Più si va in là nel tempo le impressioni e gli odori si sostituiscono alle immagini. Ma la sensazione e l’ insegnamento di quel lontano ricordo hanno intatto il loro valore. Avrò avuto sei o sette anni. In piazza Crispi c’era ancora la Casa del popolo, due piani interamente costruiti in legno. Giocavo con la macchina da scrivere già sentendomi un rivoluzionario. Nella sala una concitata riunione dove mio padre parlava. Operaio specializzato della Grandi Motori. Capo indiscusso della commissione interna. Quelli che dovevano trattare con la direzione, sicuramente dopo i fatti di Piazza Statuto quando dopo un decennio si era tornato nel scioperare alla Feroce.
.
Parlavano tutti strettamente in dialetto. Ho il nitido ricordo di un giovane che uscendo dalla riunione scuoteva la testa. Perché? Non vogliono che anche noi capiamo? Arrivava dalle scuole allievi Fiat. Sarebbe diventato funzionario di partito e sindacale ed anche parlamentare e senatore eletto a Torino. Dall’ indicativo nome di Rocco. Promozione sociale e non solo. Il secondo ricordo è più nitido. Metà anni 70. 9^ Sezione del PCI, nel pomeriggio inoltrato entra un distinto signore in giacca e cravatta: sono il figlio di Antonio Banfo. Partigiano ed operaio della Grandi Motori ucciso nel 1945 . Comunista, un martire, e la sezione era dedicata a lui. Una lapide in corso Novara ricorda la sua uccisione ed una via della barriera gli è dedicata. Voleva parlare con un responsabile. Palmiro Gonzato era lì.Partigiano ed indiscusso capo del servizio d’ ordine del Pci. Aveva fatto il gappista vedendo in faccia chi doveva ammazzare. Sangue freddo e compagno che soppesava le parole. Il figlio di Banfo presentandosi precisò che pur non facendo politica aveva sempre votato PCI. Era un capo operaio a Mirafiori ed era minacciato da delegati sindacali per il lavoro che faceva in catena di
montaggio. Palmiro lo rincuorò: ci penso io. Dopo un mese ritornò ringraziando. Chi lo aveva minacciato gli aveva chiesto scusa. Ora la Grandi Motori non c’ è più. Da anni vogliono costruire un supermercato. Ora è ricettacolo di miserie umane. Degrado e miserie. Se transiti in corso Vercelli puoi sentire suoni di canzoni ad altissimo volume ed una ragazza ha denunciato di essere stata rapita e violentata da tre spacciatori. Difficile trovare una attività commerciale gestita da Italiani e tutte le botteghe artigiane hanno chiuso. Terra di nessuno ? Forse sicuramente molti residenti lo dicono. Il ricordo, il mio ricordo diventa una forma di difesa verso ciò che leggo. Non ci vivo più in Barriera. Non c’ è
più mio padre che il sabato mattina dopo quattro ore di lavoro alla Feroce ci raggiungeva a Porta Dora e partivamo in treno per le Valli di Lanzo, in quella casetta affittata dove il riscaldamento era una stufa a legna che bisognava pure spaccare e tagliare. Gli correvo incontro ed abbracciandolo con il viso perennemente fresco dalla veloce camminata per raggiungerci e non perdere il treno. Sapeva di fuliggine e noi eravamo felici . Felici d attentare i panini fatti dalla mamma. Bastava poco ma per noi era tutto. Non avremmo mai immaginato ciò che sarebbe accaduto. E che il nostro ricordo sia da baluardo all’ attuale degrado che, almeno in noi, produce solo un infinita e struggente tristezza. Non per il ricordo accompagnato sempre dalla luminosità del sole ma solo ed esclusivamente per questo presente che non funziona .
40 iniziative
3 comuni coinvolti
3 piazze
1 festa/concerto
eventi insoliti: a bordo del Tram 4, al Consolato Vietnamita e nel Rifugio Antiaereo
10 workshop
3 lezioni aperte
25 ospiti da tutta Italia
coinvolti: 3 musei, 9 circoli e tante associazioni
.
Un festival dedicato alla letteratura per bambini e ragazzi. Da giovedì 2 a lunedì 6 maggio, a Torino è in programma la seconda edizione del festival Matota, organizzato dall’Associazione Culturale Babelica, con il supporto del Comitato Arci Torino e il patrocinio di Comune di Torino, Circoscrizione 4 e Biblioteche Civiche Torinesi.
Matota, in piemontese, significa bambina, un nome femminile scelto per il festival dedicato alla letteratura per i più giovani, un appuntamento nato per parlare a bambini e ragazzi dei grandi temi sociali attraverso la narrativa, per affrontare con parole semplici temi difficili. L’edizione 2019 di Matota – la seconda – è dedicata alla Storia, alle vicende di donne e uomini che, da soli o in gruppo, hanno cambiato la propria epoca, mettendosi al servizio di un principio di giustizia. L’obiettivo è capire come la memoria aiuti a scoprire le nostre origini, a comprendere il mondo attuale, ad affrontare le sfide che ci porta il futuro. A parlarne, tanti autori, tra i quali anche Moni Ovadia, Laura Curino, Carlo Pestelli. E, ancora, Bruno Maida, Fabio Bartolomei, Daniele Aristarco .«Torino ha una vasta offerta di appuntamenti culturali, ma quasi tutti dedicati a un pubblico adulto e in zone centrali della città. Matota abbassa l’età ma alza l’offerta, con appuntamenti dedicati ai bambini, ai ragazzi e alle loro famiglie, anche nei luoghi più fuori mano, dov’è difficile ascoltare musica, storie, dove sia possibile giocare e inventare – dice Pino Pace, direttore artistico della rassegna -. Questa seconda edizione Matota, dedicata alle storie che raccontano la Storia, si concentra soprattutto sulla storia del ‘900, ripercorrendone attraverso la musica, la narrativa, l’esplorazione, l’invenzione, i momenti drammatici e quelli lieti, in un cammino di conoscenza indispensabile per capire il mondo com’è o come sarà. O almeno provarci».Tatjana Giorcelli, presidente Circolo Arci Babelica, spiega: «Il nostro festival nasce per aiutare i più giovani a comprendere il presente con l’intento di non lasciarli soli nella ricerca di risposte davanti ai grandi temi sociali e alle contraddizioni del mondo contemporaneo. La narrativa è una risorsa fondamentale per fornire a bambini e ragazzi gli strumenti per diventare futuri cittadini consapevoli».
Solo 4 italiani su 10 leggono almeno un libro all’anno, 33 milioni di persone di età superiore ai 6 anni non hanno letto nemmeno un libro di carta (Istat 2016): «Arci Torino è in prima linea per la promozione della lettura, un’emergenza culturale che serve affrontare soprattutto lavorando sull’infanzia e sulle famiglie – dice Andrea Polacchi, presidente del Comitato Arci Torino – Il Festival Matota, in questo senso, è un orgoglio per Arci anche livello nazionale e a Torino, dove si conferma come il principale appuntamente sulla lettura messo in campo da una rete no-profit. L’Associazione Babelica, con la nostra collaborazione, ha costruito una proposta che parte dal basso coinvolgendo decine di Circoli Arci e, contemporaneamente, aprendosi a importanti sinergie con i soggetti e le istituzioni del territorio». Per valorizzare le migliori esperienze della rete, da alcuni mesi Arci Torino ha costituito un gruppo di lavoro sulla lettura, dove lo scambio di buone pratiche e la progettazione comune consentiranno – questo è l’auspicio – di mettere in campo sempre più iniziative come questa: «Il contrasto alla barbarie, all’intolleranza, all’egoismo sociale da cui siamo circondati passa per l’educazione alla bellezza, alla sensbilità di ascoltare e interpretare il mondo con gli occhi degli altri. La lettura è il veicolo di questa consapevolezza, che riguarda anche la capacità delle comunità di fare i conti e imparare degli errori del proprio passato, non cedendo alla tentazione, tutta contemporanea, di vivere esclusivamente in un presente da consumare, incapaci di avere memoria e, quindi, di sognare il futuro».
Il Festival si aprirà giovedì 2 maggio con gli appuntamenti gratuiti dedicati alle scuole e coinvolgendo due comuni: Settimo Torinese e Torino. La biblioteca civica multimediale Archimede di Settimo Torinese ospiterà Daniele Aristarco, autore di “Io dico sì” (EL editore), per un’iniziativa organizzata in collaborazione e con il sostegno del Rotary Club e della Libreria Alicante, mentre le scuole torinesi saranno coinvolte in due attività laboratoriali partecipate: “Immagina di essere in guerra” di Daniela Carucci e “Lo zaino del partigiano” di Tatjana Giorcelli e Pino Pace, nella sede della biblioteca dell’Anpi Sezione Martinetto di Torino.
Alle 18 di giovedì l’inaugurazione ufficiale del Matota al Magazzino sul Po, ai Murazzi, lato sinistro, con il concerto dedicato alle famiglie con Michele Dal Lago e Giusy Pesenti: dai canti contadini al rock, passando per il blues, perché la musica del secolo scorso non è solo roba da grandi (ingresso riservato ai soci Arci).
La giornata di venerdì 3 maggio sarà dedicata alle scuole, con numerosi appuntamenti mattutini e pomeridiani in piazza Paravia e Risorgimento e nei circoli Arci Banfo, Basaglia e Risorgimento.
Sabato 4 maggio, alle 10, si inizia con la lettura della storia “Mia mamma guida una balena” (Lapis edizioni) di Pino Pace sul tram della linea 4: un bambino scopre il lavoro importante di sua mamma, che trasporta le persone che fanno andare avanti la città…
Il pomeriggio di sabato 4 e tutta la giornata di domenica 5 gli incontri si concentreranno in piazza Risorgimento. Dalle 14 del sabato è prevista l’apertura gratuita del Rifugio antiaereo con visite guidate a cura del Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà e la proiezione sotterranea del video “Resistere per essere liberi”, a cura di Lacumbia Film. In contemporanea, si terranno letture a cura degli studenti del corso di recitazione di ODS supportati da Stefania Giuliano e sarà presente il bibliobus delle biblioteche civiche di Torino con una selezione speciale dedicata al tema del Matota 2019. Dalle 14,30, con l’appuntamento “Come giocare con i giochi – Istruzioni per i grandi”, sarà presente il progetto “Prima della terza” che scende in piazza e spiega ai genitori come usare con i più piccoli i principali giochi educativi affinché i momenti di gioco si trasformino in apprendimento, in collaborazione con Quercetti.
Alle 15,30 lezione aperta ai bambini e ai ragazzi del professor Bruno Maida su “I treni della felicità”: i convogli che portavano da Sud a Nord migliaia di bambini di famiglie finite in miseria, una pagina poco nota dell’Italia appena uscita dalla Seconda Guerra Mondiale.
Domenica 5 si inizierà alle 10 all’Oca Carlotta con “Il baule verde, una favola musicale”, un laboratorio per i più piccini a cura dell’associazione Amaranto. A seguire, nuovamente in piazza Risorgimento, prenderanno il via le attività laboratoriali a cura del Musli sui Libri pop up, poi visita guidata al borgo vecchio Campidoglio a cura del MAU (partenza alle 10,30 dal Sagrato San Alfonso, via Cibrario angolo corso Tassoni). Alle 15,30 sarà il momento del laboratorio attivo “La costituzione in 11 colori” con Cristiana Voglino e Federica Rosso: come spiegare la Costituzione in meno di due ore? In che maniera i suoi principi fondamentali sono parte della nostra quotidianità E, infine, alle 17 appuntamento con Martina Recchiuti, Ilaria Rodella e Pietro Corraini che parleranno del progetto “Internazionale Kids”. Lunedì 6 maggio il Festival si chiuderà in bellezza con due super ospiti e un evento speciale: Moni Ovadia, accompagnerà i bambini in una passeggiata alla scoperta delle pietre d’inciampo e delle storie di deportazione nella nostra città. All’Environment Park, invece, Laura Curino racconterà ai ragazzi delle scuole medie la vicenda di Adriano Olivetti: si può essere capitalisti e rivoluzionari? L’industria può darsi dei fini che non siano solo i profitti? Nel pomeriggio, nell’incredibile cornice del giardino del Consolato della Repubblica Socialista del Vietnam, attraverso la lettura dei ca dao e l’analisi dei poster, saranno spiegati ai bambini i concetti di “colonialismo” e “resistenza” e l’azione di un popolo in lotta. Matota è anche MatotOff, eventi fuori dagli orari scolastici e dai luoghi comuni: musiche, parole, arti maggiori e minori, in contesti informali e in luoghi non scontati. Gli eventi del MatotOff spazieranno dal laboratorio “Memoria, odori e immagini” al caffè Basaglia, alle chiacchiere sulle Fiabe Sarde ed. Condaghes con Rossana Copez al circolo B-Locale, all’incontro con i lettori di Nicoletta Bortolotti con il suo “Chiamami sottovoce” (HarperCollins) alla Piola Sardo-Veneziana Bar Pietro fino alla cena sarda di finanziamento del festival al circolo dei sardi Antonio Gramsci e all’incontro con Fabio Bartolomei in Babelica con la presentazione del suo “L’ultima volta che siamo stati bambini” (edizioni e/o). Il MatotOff arriverà fino a Carmagnola, al Circolo Arci Margot dove Carlo Pestelli e il Coro Moro racconteranno il significato di “Bella Ciao”.
Il programma completo del Matota è disponibile su www.matota.it
Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori
Nel provvedimento, firmato il 31 gennaio scorso dal ministero dell’Interno, da quello della Pubblica Amministrazione e da quello dell’Economia, sulla carta d’identità il termine “genitore” viene sostituito dai più tradizionali “padre” e “madre” ogni qual volta si presenta nel testo che predispone le “modalità tecniche di emissione della carta d’identità elettronica“. Il provvedimento modifica il testo del decreto del 23 dicembre 2015, con il quale si introduceva la dicitura “genitori”. Lo scorso novembre era stato lo stesso ministro Salvini a proporre il reintegro di “padre” e “madre”. Il vicepremier aveva annunciato la sua battaglia “in difesa della famiglia naturale”, partendo già dalle pagine web del Viminale. Ora, a pochi mesi da quelle parole, la modifica ha effetto per decreto. Il provvedimento era stato bocciato dal Garante della Privacy, Antonello Soro. Il 24 novembre 2018, infatti, Soro, nel parere richiesto dal Governo, aveva scritto: “La modifica introdotta dal decreto si è rivelata inattuabile in alcune ipotesi, con gli effetti discriminatori che necessariamente ne conseguono per il minore. Per esempio, nei casi nei quali egli sia affidato non al padre e alla madre biologici, ma a coloro i quali esercitino — secondo quanto previsto dall’ordinamento — la responsabilità genitoriale a seguito di trascrizione di atto di nascita formato all’estero, sentenza di adozione in casi particolari o riconoscimento di provvedimento di adozione pronunciato all’estero”.
Un caleidoscopio d’incontri che spaziano dalle “fabbriche” di notizie e di banche dati presenti sul web alle piaghe del bullismo e del cyberbullismo, dal trentennale della Convenzione internazionale dei diritti dell’Infanzia al mondo delle fiabe, dalla cultura della legalità allo sport
E, ancora, uno sguardo sul mondo dei migranti, dei detenuti, dei malati e degli animali, nella convinzione che la cultura non contempli frontiere o linee divisorie ma le superi. Si preannuncia ricco e variegato il calendario di appuntamenti con cui il Consiglio regionale “si mette in gioco” alla XXXII edizione del Salone internazionale del libro, in programma dal 9 al 13 maggio al Lingotto Fiere di Torino.
Ai visitatori, cui sarà possibile conoscere l’attività legislativa e culturale dell’Assemblea piemontese attraverso le pubblicazioni in distribuzione allo stand istituzionale, in un’area condivisa con la Giunta regionale, sono aperti i quattordici appuntamenti che si svolgeranno nell’Arena Piemonte (al padiglione 2) e in Sala Argento (al padiglione 3).
L’informazione nell’era digitale
Si parte il 9 maggio all’Arena Piemonte con un approfondimento sul tema Le regole della disinformazione, particolarmente urgente in un tempo in cui è in atto un fiorire di fake news e il confine tra vero e verosimile si fa di giorno in giorno più sottile. Organizzato dal Consiglio regionale con il Corecom, vede la partecipazione di protagonisti della carta stampata e del giornalismo on line. A seguire, in Sala Argento, l’incontro Big data e società digitale per valutare possibili equilibri tra informazione digitale e diritto alla privacy, tra tutela della concorrenza e garanzia del pluralismo informativo.
Il mondo dei bambini fra diritti, timori e speranze
Una riflessione sul ruolo della fiaba come portatrice di messaggi e significati universali è offerto da Raccontami una favola (il 12 in Arena Piemonte) che vede testimonial d’eccezione leggere fiabe per grandi e piccini. L’evento si svolge in concomitanza con la mostra C’era una volta… Giocando con le favole, che s’inaugura l’8 maggio nella Galleria Spagnuolo di Palazzo Lascaris, e che riflette sul ruolo della fiaba quale portatrice di messaggi universali. Tra le colorate illustrazioni esposte, ideate da Massimiliano Frezzato, spiccano quelle che compongono la sezione “Dritto e rovescio”: una serie di carte realizzate per l’associazione Defence for Children in cui, attraverso gli occhi di Pinocchio, Frezzato riflette e fa riflettere sui diritti negati dei bambini e delle bambine in troppe parti del mondo.
Mettere al riparo i teen ager dai pericoli del bullismo e del cyberbullismo è invece l’obiettivo di una coppia di eventi dedicati rispettivamente ai minori e a chi si occupa di educarli. Il primo, I videogame: la favola del futuro (il 12 in Arena Piemonte), intende mettere in guardia gli adulti sulle possibili conseguenze di un’infanzia e di un’adolescenza troppo iperconnessa: dal cyberbullismo al sexting, dal gioco d’azzardo al ritiro sociale. Il secondo, Bulli a metà (il 10 in Arena Piemonte), prevede la trasposizione teatrale dell’omonimo film di Davide Mogna che offre una serie di “ricette” per vivere rapporti sani e sereni. Da segnalare, sempre in tema di minori, l’incontro Diritti per crescere: ascolto, istruzione, creatività e gioco (il 9 in Sala Argento), organizzato dalla Garante regionale dell’Infanzia e dell’Adolescenza in collaborazione con Unicef e Ufficio scolastico regionale per celebrare il 30° anniversario della Convezione sui diritti dell’Infanzia.
Nel corso dell’evento La costruzione di un bel futuro (il 10 in Arena Piemonte) gli studenti e le studentesse delle scuole superiori piemontesi che hanno concluso con successo i progetti di alternanza scuola-lavoro concordati con l’Assemblea legislativa riceveranno il sigillo di Ambasciatori e Ambasciatrici del Consiglio regionale. Saranno, inoltre, premiati i vincitori dell’edizione 2018-2019 del concorso scolastico sulla cultura della legalità e l’uso responsabile del denaro indetto dall’Osservatorio regionale sul fenomeno dell’usura. A seguire, la conferenza Io gioco ma non azzardo, sugli interventi messi in atto dal Comando regionale della Guardia di finanza contro gli illeciti fiscali, la criminalità economico-finanziaria, il gioco illegale, la contraffazione, le violazioni del diritto d’autore, l’uso e lo spaccio di stupefacenti.
A tutto sport
A pochi giorni dalla Partita del cuore, che si disputerà sul prato dell’Alleanz Stadium di Torino, il 12 maggio all’Arena Piemonte, alla presenza di una delegazione della Nazionale italiana Cantanti, si premiano i vincitori del concorso musicale Un cuore rap, bandito dal Consiglio regionale attraverso gli Stati generali dello Sport e del benessere e la Consulta giovani. Sempre di pratiche sportive si parla nell’incontro Street sport (il 13 all’Arena Piemonte), che propone una panoramica sugli “sport di strada” che, lontano da sponsor e ingaggi miliardari, richiedono un’elevata dose d’improvvisazione, spontaneità e creatività.
Gli incontri degli Organismi di garanzia
Tra i numerosi eventi si evidenziano ancora la presentazione della mostra fotografica Attraverso i nostri occhi (il 12 in Sala Argento), promossa dai Garanti regionali dei detenuti e dell’Infanzia e dell’Adolescenza che racconta “dall’interno” la realtà dell’hotspot di Samos, in Grecia, in cui i migranti vivono in una sorta di prigione a cielo aperto. Marcire in carcere? (il 10 in Sala Argento) è la provocatoria domanda che dà il titolo alla conferenza sul ruolo dei Garanti dei detenuti. Su Le leggi della dignità (il 12 in Sala Argento) riflette il Difensore civico regionale interrogandosi sulla contenzione dei pazienti non autosufficienti che, pur finalizzata a proteggere la persona, si configura come una privazione della libertà personale. In Non usate la frusta (il 10 in Sala Argento) il Garante regionale dei diritti degli animali prende infine in esame l’evolversi degli spettacoli circensi, che prevede una graduale dismissione dell’utilizzo di animali.
