ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 480

Le opportunità della Black Week con AIESEC

Riceviamo e pubblichiamo

AIESEC festeggia il Black Friday e ha due sorprese per te. Scegli la tua
esperienza di crescita e impatto e ottieni uno sconto di 100 euro sulla
quota partecipativa!

AIESEC PoliTO può farti vivere un’esperienza all’estero di poche settimane che
potrebbe cambiarti la vita: sta solo a te scegliere di viverla!
AIESEC, il più grande network giovanile al mondo, ha le opportunità di scambio
all’estero che stai cercando, e da Novembre con una sorpresa solo per te!
Il programma Global Volunteer comprende esperienze di volontariato dalle 6 alle 8
settimane in diversi paesi in tutto il mondo. Ogni progetto è affiliato agli Obiettivi di
Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs), con cui AIESEC collabora
ufficialmente. Un Global Volunteer ti permette dunque di mobilitarti e lasciare il tuo
impatto diretto per uno dei temi globali più urgenti: l’ambiente, l’educazione,
l’uguaglianza di genere, le disuguaglianze sociali, il consumo responsabile, e molti altri
ancora.
Le sorprese non sono finite. Il Black Friday è ormai alle porte, ed anche noi abbiamo
scelto di festeggiarlo per una settimana intera: candidandoti per un nostro progetto di
volontariato e firmando il contratto nella settimana tra il 22 e il 29 Novembre,
riceverai uno sconto di 100 euro sulla quota di partecipazione di 300 euro. La quota
comprende l’alloggio garantito, il supporto da un comitato AIESEC 24h su 24, seminari
prima, durante, e dopo l’esperienza, e molto altro ancora.
Non perdere l’occasione! Abbiamo opportunità aperte in Turchia, Brasile, Indonesia,
Grecia, Ucraina, Taiwan, Colombia, Messico, ed altri ancora che aspettano solo la tua
candidatura.
Ma un progetto di volontariato all’estero può veramente cambiarti la vita?
L’abbiamo chiesto a Vittoria, studentessa di Roma, e appena tornata da un Global
Volunteer in Indonesia. “Il mio progetto era focalizzato sull’SDG #13 (Agire per il Clima).
In pratica, consisteva nel rendere i cittadini consapevoli della situazione climatica attuale e
soprattutto sul grave problema della plastica, passando da vere e proprie manifestazioni in
piazza alla creazione di lezioni per studenti delle scuole medie ed elementari, in cui dovevo
trattare le diverse tematiche sul cambiamento climatico ed insegnare le piccole azioni
quotidiane che ognuno di noi può fare per salvaguardare l’ambiente. Ho scelto l’Indonesia
perché mi colpiva come un paese così naturalisticamente affascinante fosse così devastato
dall’inquinamento, e come il mondo, ma anche gli stessi abitanti (l’Indonesia è uno dei
paesi con il tasso maggiore di cittadini che non credono nell’esistenza del surriscaldamento
globale) fossere immobili di fronte al problema.”
E com’è stato volare in un paese tanto diverso rispetto all’Italia? “Intenso. Una persona
non sarà mai veramente pronta per il “cultural shock” a cui si va incontro una volta atterrati
all’aeroporto. Ma la diversità che si respirava nell’aria (anche quella interna, tra le varie
città) è ciò che più mi ha colpito ed ho amato.”
Il tuo Global Volunteer ti ha realmente permesso di lasciare un impatto sul paese e su
te stessa? “Nel mio piccolo, posso sicuramente essere molto contenta di quello che ho
fatto: ad esempio, ho notato come i comportamenti dei miei ragazzi dopo le lezioni fossero
cambiati, come facessero più attenzione nell’usare meno oggetti di plastica possibili. Ho
portato il mio impatto, ma non basta! Per questo che penso che più giovani possibili
dovrebbero partire per un progetto come questo con AIESEC: sensibilizzare ed informare è
fondamentale, e c’è bisogno del supporto di tutti per farlo.”
Come testimoniato da Vittoria, siamo noi giovani la chiave di un futuro migliore. Non
perdere tempo: iscriviti sul nostro sito www.aiesec.it/volontariato-internazionale
(inserendo come comitato locale il “Politecnico di Torino”)e firma il contratto durante
la Black Week (22 Novembre-29 Novembre) per ottenere il tuo sconto di 100 euro!

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Per maggiori informazioni, registrati su www.aiesec.it (inserendo come comitato locale
il “Politecnico di Torino”)per essere contattato da un nostro referente locale.
AIESEC ltalia l Via Montepulciano 17 – 20124 Milano – Italia

Cupola della Sindone e Molinette tinte di viola contro il tumore al pancreas

Giovedì  21   novembre per la Giornata mondiale per la Lotta al Tumore del pancreas

 

Le Molinette di Torino si illumineranno di viola nella serata di giovedì 21 novembre prossimo, in occasione della Giornata mondiale per la Lotta al Tumore del pancreas. L’iniziativa, dal titolo “Facciamo luce sul tumore al pancreas”, vuole creare sempre maggiore consapevolezza sulle neoplasie pancreatiche, una patologia che ogni anno colpisce oltre 13 mila persone in Italia, con una sopravvivenza a cinque anni solo dell’8%, tanto da aver attribuito a questo tumore l’appellativo di “big killer silenzioso”. Nel 2030 questo tipo di neoplasia dovrebbe diventare la seconda causa di morte nel mondo. Ogni anno sono novecento i nuovi casi di tumore al pancreas che vengono diagnosticati in Piemonte e Valle d’Aosta, pari a venti ogni 100 mila abitanti; intorno al 15 per cento si attesta la percentuale di casi operabili con una sopravvivenza a 5 anni piuttosto bassa. Purtoppo ancora oggi la diagnosi precoce di questo tumore è difficile. I sintomi della malattia si manifestano, infatti, solo al suo stato avanzato e si concentrano in persistenti dolori addominali, disturbi dell’apparato digerente, urine scure, feci di colore chiaro, vomito, nausea, comparsa improvvisa di diabete, prurito e colorazione giallastra della pelle.

L’iniziativa di illuminare alcuni monumenti torinesi di viola, colore simbolo della lotta al tumore del pancreas, interesserà anche la Cupola del Guarini e la Caserma Bergia, grazie all’adesione rispettiva dei Musei Reali torinesi e della Legione dei Carabinieri Piemonte-Valle d’Aosta. L’iniziativa è supportata dalla Rete oncologica Piemonte e Valle d’Aosta e dalle Associazioni dei Pazienti, in collaborazione con la Città della Salute di Torino.

 

Mara Martellotta

ICA Academy a Torino per gli architetti green

Giovedì 28 novembre nell’Aula Magna del Politecnico c’è il seminario Fenestram, l’Innovazione del Serramento di Legno per la qualità ambientale in Architettura che insegna come coniugare tecnologia, artigianato, estetica e rispetto per la natura

L’ecosostenibilità è un valore da difendere e un obiettivo da raggiungere con un dialogo tra saperi specializzati. A realizzarlo con azioni concrete è ICA Academy, la scuola di alta formazione nata per volere della terza generazione della famiglia Paniccia, proprietaria dell’azienda ICA, leader della green research italiana.
La società civitanovese insieme a Gruppo Valore Legno – costituito da decine di aziende del settore con lo scopo di riportare il legno a un ruolo centrale all’interno delle nostre case e delle nostre vite – con il patrocinio del Politecnico di Torino ed in collaborazione con l’Ordine degli Architetti PPC di Torino e con la Fondazione per l’architettura / Torino, ha organizzato il seminario gratuito dal titolo: Fenestram, l’Innovazione del Serramento di Legno per la qualità ambientale in Architettura.
L’incontro, rivolto principalmente agli architetti iscritti all’Ordine, si terrà giovedì 28 novembre nell’Aula Magna del prestigioso ateneo del capoluogo piemontese e riconosce ai partecipanti 4 crediti formativi.
L’evento ha come obiettivo la sensibilizzazione del progettista-architetto all’utilizzo di un materiale naturale, sostenibile e dalle mille proprietà (lavorabilità, bellezza, comfort, calore, ecc.) come il legno, fornendo conoscenze ed esperienze all’avanguardia per unire alto artigianato, tecnologia evoluta, resa estetica e rispetto della natura.
Quattro sono le sessioni dell’appuntamento di rilievo nazionale, moderate dall’architetto, giornalista e consulente editoriale Sonia Maritan, che coniugheranno l’approfondimento teorico con l’analisi di casi studio italiani e internazionali. Dopo i saluti istituzionali e la presentazione dell’evento alle 9:15 da parte di Daniela Bosia (vice direttore Dipartimento Architettura e Design del Politecnico di Torino), Massimo Giuntoli (presidente OAT) e Lorenzo Elia (presidente sezione legno Confindustria Cuneo), i lavori saranno aperti dal prof. Guido Callegari (Politecnico di Torino DAD).
La prima sessione dal titolo Innovazione dell’involucro edilizio, introdotta dalla prof.ssa Valentina Serra (Politecnico di Torino DENERG), avrà come protagonisti l’architetto Armando Baietto con la relazione Ricerca e Sviluppo per la produzione della finestra minimale: Palazzo Novecento a Torino e il collega Luca Gentilcore con Ariston Confort Challenge: un avamposto per le ricerche scientifiche in Groenlandia.
Quindi Il legno come scelta ambientale introdotta dal prof. Corrado Carbonaro (Politecnico di Torino DAD); seguiranno la relazione dell’architetto Fabio Viscardi Il legno dalla finestra al frangisole in un contesto industriale – Civitanova e quella dell’architetto Ismaele Maino Un nuovo concetto di hotel: Eco Maison Aux Pieds du Roi – Cervinia.
L’ingegnere Marianna Franchino e il dott. Luca Galeasso dell’Environment Park introdurranno la terza sessione, Il serramento come prodotto di filiera territoriale, aprendo agli interventi Il serramento made in Piemonte certificato PEFC – Locanda Mistral in Val Maira dell’architetto Dario Costamagna e La bioedilizia nell’edilizia scolastica: la scuola materna di Carignano guarda il sole – Torino del collega Silvano Bandolin.
Chiusura con i contributi del prof. Davide Maria Giachino (Politecnico di Torino DAD) su Evoluzione dei sistemi di posa dei serramenti e di Samuele Broglio, serramentista e normatore europeo e nazionale su Pillole di normativa sui serramenti: marcatura CE e obblighi nazionali.
Il convegno terminerà alle ore 13.

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Per partecipare è necessario iscriversi: http://www.fenestram.eventbrite.it
La registrazione dei partecipanti sarà possibile dalle ore 8:45.

www.icaacademy.it

La Sanità privata? E’ un pezzo di servizio pubblico

Un convegno a Torino per fornire le prove

La Sanità privata fa sentire da Torino la sua voce e fornisce numeri per spiegare l’importanza del suo ruolo in termini di offerta professionale, tecnologica, scientifica, ma anche come motore dell’economia . L’occasione è stata il convegno Il valore del privato accreditato nello sviluppo del sistema sanitario piemontese, organizzato da AIOP Piemonte, con il patrocinio di Confindustria Piemonte e Unione Industria Torino – Gruppo Sanità. Il primo dato che salta all’occhio è che si tratta di un sistema fortemente connesso al servizio sanitario pubblico.
Nel 2017 il valore della produzione delle strutture associate all’ AIOP ( Associazione italiani ospedalità privata) ha raggiunto in Italia i 7,9 miliardi di euro, che per il 96% deriva dai ricavi con tariffe previste dal Sistema Sanitario Nazionale. “Stiamo quindi parlando di una realtà profondamente legata al servizio pubblico, insieme al quale costituisce una filiera completa e un motore economico del sistema Italia – spiega Giancarlo Perla, Presidente AIOP Piemonte -. In Piemonte la rete AIOP assicura il 22% dei posti letto totali utilizzati per l’attività di ricovero, tra pubblici e privati accreditati. Sono numeri che confermano l’importanza del nostro ruolo e la necessità di sviluppare una filiera sempre più integrata, efficiente e orientata all’eccellenza”.
IL secondo dato è economico: le strutture sanitarie private “forniscono un servizio pubblico e alimentano la vita economica – dichiara Barbara Cittadini, Presiedente Nazionale AIOP -. In Italia, le strutture a noi associate garantiscono infatti circa il 28,4% delle giornate di degenza e il 26,5% delle prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale, a fronte di un costo che rappresenta solo il 13% della spesa sanitaria italiana. Inoltre, coinvolgono nel loro indotto quasi 15.000 società, spesso pmi locali, che rappresentano le fondamenta dell’imprenditorialità italiana”.
In Piemonte la sanità privata gestisce 3.300 posti letto per l’88% accreditati con il Servizio Sanitario Nazionale, oltre 4.300 addetti, per l’80% dipendenti . Al convegno ha debuttato il primo bilancio sociale di AIOP Piemonte, che evidenzia: stabilità nell’occupazione con circa il 91% dei dipendenti delle strutture Aiop regionale assunto a tempo indeterminato e con un indotto occupazionale per 88% locale; predominanza di quote rosa, con il 74% di donne tra i dipendenti; oltre il 17% del volume di acquisti è locale; il 73% delle strutture ha intrapreso iniziative per una migliore gestione energetica.

Fondi raddoppiati per riqualificare fiumi e laghi

La Regione Piemonte con l’assessore all’ Ambiente Matteo Marnati raddoppia i fondi per la riqualificazione di fiumi e laghi, passando da 1,3 milioni di euro nel 2018 a 2,7 nel 2020

L’Assessorato regionale all’Ambiente, presieduto dall’Assessore Matteo Marnati,   ha raddoppiato lo stanziamento dei fondi previsti per la riqualificazione delle sponde di fiumi e di laghi, passando da 1,3 milioni del 2018 a 2,4 del 2019, cui se ne aggiungono 2,7 milioni programmati per il 2020, grazie ad un bando che verrà pubblicato nei prossimi giorni sul Bollettino Regionale.

“L’attuale giunta – spiega l’assessore Matteo Marnati – raddoppia così le risorse per la riqualificazione delle sponde di fiumi, torrenti e laghi allo scopo di prevenire il rischio idrogeologico. Questi interventi aumentano la capacità di fiumi e laghi di resistere all’eccesso di precipitazioni, che spesso sfociano nelle esondazioni. La prevenzione si affianca, inoltre, agli interventi strutturali che riguardano la difesa del suolo”.

La Regione Piemonte premia, così, i progetti realizzati in sinergia con gli enti locali e territoriali, in modo da sostenere e favorire l’estrinsecazione delle competenze territoriali. Nel 2019 l’impegno degli enti beneficiari del finanziamento è anche stato economico. A fronte di una richiesta di fondi alla Regione per circa 2.380.000 euro, è stato fornito un contributo da parte dei beneficiari per un ammontare di quasi 215 mila euro. Viene, così, rinnovata dalla Regione Piemonte, per il terzo anno consecutivo, la pubblicazione del bando pubblico per la riqualificazione dei corpi idrici con l’assegnazione di risorse per un importo di 2.710.000, anche in considerazione della risposta positiva giunta, nel corso delle precedenti elezioni, dagli enti locali.

La Regione, con la pubblicazione del bando, richiede altresi’ agli enti locali ed ai parchi presenti sul territorio lo sviluppo di progetti capaci di migliorare gli aspetti morfologici e di deflusso delle acque. Si invitano, in questo modo, i vari Comuni ad associarsi tra loro e con gli enti provinciali e gli Enti parco, per la condivisione di sinergie e di obiettivi da raggiungere. Un altro fondamentale valore aggiunto è rappresentato dal coinvolgimento diretto di associazioni ed enti locali, capaci di garantire, con la loro attività, il mantenimento dell’intervento nel tempo. Gli interventi previsti dai tredici progetti presenti nella graduatoria del bando per la riqualificazione dei corpi idrici 2019, approvati dalla Regione Piemonte, riguardano la gestione della vegetazione fluviale di tipo conservativo, il rimboschimento, la ri-vegetazione, il taglio degli alberi che creano rischi , l’apertura di vecchi rami di fiumi da riattivare in caso di piena e l’individuazione di “aree di laminazione”, in cui la piena possa sfogarsi esternamente dai centri abitati.

 

Mara Martellotta

A Scuola di Epilessia. Quando la malattia ci chiede di sapere

Al via in Piemonte la Prima Campagna Educativa Digitale Nelle Scuole promossa da LICE

 

  • In Piemonte è disponibile la prima piattaforma digitale interattiva sull’epilessia per insegnanti e studenti tra gli 8 e i 12 anni
  • Oltre il 60% dei docenti non sa come intervenire in caso di crisi epilettica di un alunno
  • Giochi educativi e tool interattivi per imparare a soccorrere un compagno con epilessia

 

 Al via in Piemonte “A scuola di epilessia, quando la malattia ci chiede di sapere”, la prima campagna educativa digitale nelle scuole promossa dalla Lega Italiana contro l’Epilessia (LICE). Una piattaforma interattiva in ambito educativo destinata a docenti e alunni di età compresa tra gli 8 e i 12 anni che ha come obiettivo principale quello di far conoscere l’epilessia, l’impatto che questa ha sul bambino che ne soffre e colmare quelle lacune sugli interventi da effettuare nel caso si assista ad una crisi epilettica.

Dalla diagnosi alle cure, dai fattori scatenanti alle manifestazioni cliniche di una crisi epilettica. Una conoscenza approfondita, quella offerta agli insegnanti e agli studenti, garantita attraverso l’utilizzo di un linguaggio semplice e l’interazione con personaggi animati in grado di catturare l’attenzione dei più piccoli. Giochi educativi, tool interattivi, interviste animate e video sono gli strumenti al centro della prima campagna educativa digitale su questa impattante patologia.

Ancora molte le lacune manifestate in ambito scolastico sull’epilessia, una condizione neurologica che fa registrare, solo nel nostro Paese, circa 500.000 casi, molto spesso bambini.

Oltre il 60% degli insegnanti, infatti, non conosce le regole da seguire nel caso in cui un bambino sia colpito da crisi epilettica (secondo una indagine condotta dalla stessa LICE presso i plessi scolastici italiani). E ancora troppi i pregiudizi relativi agli ostacoli che la patologia pone rispetto ad un normale svolgimento delle attività quotidiane e sociali, oltre che al rendimento scolastico.

“La qualità di vita di chi soffre di epilessia dipende molto anche dagli altri e da quanto sanno di questa sindrome neurologica – ha commentato Irene Bagnasco, Consigliere LICE Piemonte. Al disagio personale spesso si aggiungono i pregiudizi e le paure degli altri che infatti, non derivano tanto da possibili problematiche legate agli apprendimenti, ma dagli eventuali atteggiamenti di timore e di diffidenza da parte dei docenti e/o dei coetanei che possono assumere comportamenti potenzialmente negativi aggiungendo disagio al disagio.

Ecco perché conoscere l’epilessia è il passo fondamentale per abbattere barriere e sconfiggere inutili paure. Io e i miei colleghi, il dr. Pietro Pignatta e la dott.ssa Laura Siri di LICE Piemonte ci auguriamo che i docenti della nostra Regione iscritti alla piattaforma siano numerosissimi. A loro disposizione, sulla piattaforma, risorse e materiali scaricabili che si riveleranno fondamentali per poter guidare adeguatamente la classe”.

 

Un’intera sezione sarà dedicata a come aiutare un bambino che soffre di epilessia. Giochi interattivi chiari e d’impatto insegneranno ad assistere un compagno con crisi epilettica o a offrire il proprio aiuto all’insegnante che lo sta soccorrendo.

Gli studenti potranno così diventare protagonisti di un processo di apprendimento attivo attraverso domande condivise, curiosità e applicazioni pratiche di quanto appreso.

Veri e propri laboratori di “saper fare” per garantire il coinvolgimento dei destinatari, una necessaria efficacia didattica e una corretta componente ludico-operativa.

I contenuti scientifici sono stati forniti e validati dal Comitato Scientifico e dal Consiglio Direttivo della Lega Italiana Contro l’Epilessia. La piattaforma è stata sviluppata da un team di sociologi, pedagogisti ed esperti in comunicazione digitale e sfrutta le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Per maggiori informazioni:

https://www.educazionedigitale.it/epilessia/

Raccolta differenziata, Piemonte virtuoso

La Regione tra le più virtuose d’Italia:  aumenta dell’1,6%, approdando a quota 62,1%.

A guidare la classifica la provincia di Novara con il 76%

La Regione Piemonte è una delle più virtuose d’Italia nel guidare la raccolta differenziata, con la provincia di Novara che è risultata la più efficiente nel campo, aprendo la classifica con la percentuale del 76%. All’ultimo posto si posiziona la provincia di Alessandria con il 53%.

Torino ha una performance di poco superiore, posizionandosi al penultimo posto con il 57%.

Grazie all’applicazione del nuovo metodo di calcolo ragionale della produzione dei rifiuti urbani e della raccolta differenziata, giunta quest’anno al suo secondo anno di applicazione, trovano conferma gli andamenti registrati sui dati del 2017, pari ad un aumento della produzione totale di rifiuti, con 2.170.059 tonnellate, ma ad un decremento di quelli indifferenziati pari a 841.984 tonnellate. Un lento, ma costante migliormento si è registrato nella raccolta differenziata nel 2018, pari a +1,6 punti percentuali rispetto al 2017, il che equivale all’aumento da 283 a 305 chili di rifiuti che sono stati avviati a recupero.

Il nuovo metodo di calcolo contempla anche nuove tipologie di rifiuti che in passato non venivano computati, quali quelli avviati al compostaggio domestico ( attività questa disciplinata dal Comune di riferimento), quelli assimilati ai rifiuti urbani (prodotti, per esempio, da supermercati ed attività commerciali), i rifiuti da costruzione e demolizione, quelli da spazzamento stradale avviati a recupero e le cosiddette “raccolte selettive minori”( come pile esauste, farmaci scaduti, olio, vernici e toner). Tutte le realtà provinciali in Piemonte superano l’obiettivo del raggiungimento del 65% della raccolta differenziata, previsto dalla normativa nazionale e dal piano regionale rifiuti, ad eccezione della provincia di Alessandria e della Città Metropolitana di Torino, che rimangono, invece, prossimi al 55%. Proprio la Città Metropolitana di Torino, incidendo per metà della popolazione piemontese, abbassa il dato medio regionale sotto la soglia che ci si prefigge.

In quanto a virtuosita’, dietro a Novara, si posizionano Asti, con il 71%, il Verbano Cusio Ossola con il 79%, Biella con il 68%, Cuneo (67%), Vercelli (-65%), seguiti da Torino ed Alessandria, rispettivamente con il 57% e 53%.

Per verificare l”efficacia della raccolta differenziata e delle attività di riduzione della produzione dei rifiuti, l’indicatore più significativo rimane il quantitativo pro capite di rifiuti che i cittadini non differenziano (i cosiddetti rifiuti urbani indifferenziati).

347 sono i kg di raccolta differenziata pro capite registrati a Novara, mentre ad Alessandria,  provincia fanalino di coda in Piemonte nel campo, il dato si abbassa a 296 kg pro capite.

L’Assessorato all’Ambiente, Energia ed Innovazione della Regione Piemonte, presieduto dall’Assessore Matteo Marnati, sta anche mettendo a punto la cosiddetta ‘tariffa puntuale”, un sistema di tariffazione che misura la quantità effettiva del rifiuto conferito da utenza. Sono ormai 37 i comuni dove questa viene applicata, cui sui se ne sono aggiunti 31 nel corso del 2018, arrivando a quota 68.

A facilitare e contribuire all’efficienza dello smaltimento dei rifiuti sono i consorzi, di cui il più performante risulta quello di Chieri,  che ha raggiunto  l’81% della raccolta differenziata; seguono due consorzi novaresi, del Medio Novarese (78%) e del Basso Novarese (74%), poi quello Astigiano con il 71% ed a quota 65% i consorzi Dora-Sangone e CSEA di Cuneo e del Vercellese.

 

Mara Martellotta

Alle Molinette l’innovativa Tomoterapia Elicoidale Radixact X9

Primo Sistema in Europa, presso l’ospedale di Torino

All’ospedale Molinette sbarca la prima Tomoterapia “Radixact” in Italia ed il primo Sistema per piani di cura in Europa del Dipartimento di Oncologia e della Radioterapia universitaria della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Umberto Ricardi). La Tomoterapia avrà il privilegio di poter lavorare con un software di ultimissima generazione per il controllo del movimento respiratorio (Synchrony), con un protocollo di collaborazione di ricerca scientifica che vedrà  l’ospedale torinese quale primo centro europeo a potersi giovare di tale sofisticato sistema.

Il sistema di tomoterapia elicoidale, rispetto alle tecniche radioterapiche convenzionali, aumenta significativamente l’efficacia, l’efficienza e la precisione del trattamento radiante, grazie all’apporto di diversi aspetti rivoluzionari:

la completa integrazione e sinergia tra il sistema TC per la verifica della centratura ed il sistema acceleratore lineare, con l’utilizzazione della stessa sorgente radiante (con spettro di energia convenzionale di 3,5 MV per l’imaging e di 6 MV per il fascio terapeutico);
il movimento elicoidale per l’irradiazione: la sorgente radiante ruota di 360 gradi senza soluzione di continuità, con contemporanea traslazione longitudinale del lettino in modo sincronizzato e con la possibilità di irradiare campi molto estesi (fino a 40 cm x 135 cm) con estrema efficienza;
la presenza di un collimatore multilamellare di tipo binario e di un TPS (Treatment Planning System) dedicato ed integrato nel sistema.

Recentemente il sistema Radixact è stato completato con un sofisticato dispositivo di tracking, che consente di “inseguire”, durante il trattamento, il movimento del tumore, dovuto ad esempio alla respirazione, orientando opportunamente in tempo reale il fascio solo sulla lesione neoplastica, evitando l’irradiazione inutile di tessuti sani.

La piattaforma di Tomoterapia, sulla base di quanto sopra riportato, presenta innumerevoli vantaggi clinici, i più importanti dei quali sono:

la possibilità di effettuare trattamenti ad alto gradiente di dose (IMRT) e con verifica quotidiana della precisione del trattamento (IGRT) in modo molto pratico e veloce;
una capacità di conformazione e omogeneità della dose alla lesione neoplastica, non ottenibile con tecniche tradizionali d’irradiazione a fasci esterni, grazie allestrema flessibilità di modulazione del fascio ottenuta attraverso un numero elevatissimo di beamlets (beam elements: fascetti elementari);
l’adattamento del trattamento radiante alle diverse condizioni della lesione neoplastica, sia inter-frazione (seduta per seduta) che intra-frazione (nel corso della stessa seduta);
l’elevata precisione di irradiazione così ottenibile consente certamente di ridurre la tossicità dei trattamenti e di effettuare programmi di intensificazione della dose per migliorare la probabilità di successo e/o per rendere possibile la somministrazione della radioterapia in un numero molto inferiore di sedute (enorme beneficio per i pazienti e migliore sfruttamento delle risorse radioterapiche);
l’elevata versatilità di impiego clinico, che consente di trattare sia le piccole lesioni, tipiche della radiochirurgia, sia i grandi campi estesi, sino agli estremi dell’irradiazione corporea totale per trapianto allogenico (Total Marrow Irradiation) e dell’irradiazione craniospinale per alcuni tumori cerebrali pediatrici; anche la radioterapia palliativa può giovarsi del contributo del sistema tomoterapia per la possibilità di eseguire eventualmente la centratura delle lesioni direttamente sul lettino di trattamento e di trattare contemporaneamente lesioni multiple in sedi anatomiche diverse.

L’apparecchiatura inaugurata rappresenta la prima installazione in Italia dell’ultimo modello commerciale (Radixact X9) della piattaforma Tomoterapia; il software per il tracking respiratorio precedentemente descritto (“Synchrony”) consentirà al Centro della Città della Salute di essere il primo in Europa a fruire di questa ultima ed importante novità tecnologica, finora utilizzata solo in due Centri americani accademici, fornendo anche la possibilità di continuare ad alimentare un’attività di ricerca clinica, mission istituzionale per un’Azienda Ospedaliero-Universitaria, che non può prescindere dalla disponibilità di moderne apparecchiature.

La tecnologia Tomoterapia, che sta per completare un rinnovamento tecnologico dell’intera Radioterapia universitaria della Città della Salute, che ha interessato anche i presidi Sant’Anna (brachiterapia dei tumori femminili) e SGAS (acceleratore lineare in corso di installazione), costerà circa 7 milioni di euro in 7 anni (quindi circa 1 milione di euro/anno per un Dipartimento di Oncologia della CSS che spende circa 70 milioni di euro/anno per farmaci chemioterapici).  

Infine, la disponibilità di tale sofisticato sistema potrà contribuire a ridurre la mobilità passiva per trattamenti ambulatoriali radioterapici verso la regione Lombardia, molto ricca di offerta radioterapica ad alto contenuto tecnologico. ​ ​Pierpaolo Berra

Soluzioni assicurative per animali domestici

Il rapporto annualmente redatto da Assalco – Zoomark sulla “Cura degli Animali da Compagnia” – evidenzia che gli animali da compagnia delle famiglie italiane hanno raggiunto nel 2018 quota 60 milioni e mezzo.

Di questo numeroso insieme, che vede al primo posto per numero pesci e uccellini, fanno parte 7 milioni e mezzo di gatti e circa 7 milioni di cani. Ed è soprattutto alla salute e alla tutela di cani e gatti che è dedicata la maggior parte delle soluzioni assicurative sul mercato, per chi non vuol correre rischi e vuole essere pronto ad affrontare economicamente ogni tipo di imprevisto.

Ma come funzionano le assicurazioni per gli animali domestici e quali garanzie offrono?

Gli animali da compagnia sono, a tutti gli effetti, un componente della famiglia. È su questi due piani, responsabilità e tutela , che intervengono le assicurazioni. Le coperture relative a questi due aspetti vanno incontro alla richiesta di essere pronti a rispondere a qualsiasi danno involontariamente provocato a terzi e fornire le migliori attenzioni per quanto riguarda la salute dei propri animali.

La tutela per i danni causati dagli animali domestici rappresentano una garanzia aggiuntiva della garanzia RC Capofamiglia, garanzia pensata per far fronte ai danni a terzi causati da un membro del nucleo familiare nei limiti del massimale indicato in polizza. Come sempre è importante verificare attentamente, prima di sottoscrivere qualsiasi contratto di questo genere, che la copertura assicurativa sia valida per la razza canina o felina del proprio animale domestico, in quanto spesso i “cani impegnativi” sono esclusi, ma si possono aggiungere con un sovrapremio. Generalmente la copertura è valida anche quando l’animale domestico è accudito da una persona incaricata esterna al nucleo familiare.

La migliorata qualità dell’alimentazione, determinata da uno sviluppo qualitativo crescente del pet food industriale, e cure veterinarie, alle quali oggi si ricorre più spesso e con maggiore tempestività rispetto a un tempo, sono i due fattori che portano il rapporto Assalco-Zoomark a stimare che l’aspettativa di vita degli animali da compagnia si sia raddoppiata negli ultimi trent’anni. Gli interventi veterinari richiedono una sempre maggiore specializzazione in tecnica e strumentazione, lo sa bene chi si è trovato a ricorrervi, ed hanno costi spesso molto elevati, ai quali non è dato sottrarsi per ovvie ragioni. È in queste situazioni che può fare la differenza avere stipulato un’assicurazione apposita per la salute degli animali che coprano le spese veterinarie derivanti da infortunio e malattia. Tanti gli ambiti in cui una polizza sanitaria di questo tipo può intervenire:

  • interventi chirurgici;
  • ricoveri in cliniche veterinarie (risarcimento anche in forma di diaria per i tempi stabiliti da contratto);
  • malattie (per il rimborso delle spese per visite ed esami ma anche a copertura dei costi per i medicinali);
  • infortuni (per pagare le cure urgenti di pronto soccorso veterinario ma anche eventuali protesi e strumenti per la guarigione);
  • trattamenti di riabilitazione post-ricovero.

Anche qui, come sempre, è bene fare attenzione alle specifiche del contratto, norme ed esclusioni, tempistiche massimali ed eventuali scoperti. Come avviene per tutte le polizze infortuni e malattia, potrebbero essere previste franchigie e si può, quindi, essere tenuti a farsi carico comunque di una parte delle spese sostenute. Un’altra discriminante potrebbe essere l’età e la razza dell’animale domestico, perché le Compagnie hanno diritto di porre restrizioni a questo proposito.

Alla RC può aggiungersi la voce Tutela Legale, una garanzia utile a ottenere un rimborso in caso di spese giudiziarie conseguenti a un sinistro, quando con la controparte non si trova un accordo e si apre una controversia. Sembrano verifiche scontate ma è meglio ricordarne l’importanza, dato che puo succedere che le contestazioni aperte con le Compagnie d’assicurazione riguardano proprio malintesi dovuti a una lettura frettolosa delle specifiche del contratto.

 

Emanuele Farina Sansone

Premio Umberto Agnelli al giornalismo a Yoko Uchida

Tokyo, Istituto italiano di Cultura

La giornalista e scrittrice giapponese Yoko Uchida, insignita del “Premio Umberto Agnelli al giornalismo 2019”, ama l’Italia, anche quella dei borghi, tuttora poco conosciuta presso il grande pubblico internazionale. Titolare dell’agenzia giornalistica e fotografica Uno Associates Inc., ha scritto numerosi articoli e libri sul nostro paese – da “Prego un cappuccino italiano” PHP Institute Inc., Tokyo, due volumi del 1995 e 1999, a “Venezia da un’altra fondamenta”, Shueisha Co.,Ltd., Tokyo, 2017 – esaminando i vari aspetti del Bel Paese con brio e maestria, tanto da meritare numerosi premi letterari. Tra le sue opere: il pluripremiato la “Casa di Gino” e “Montereggio. Vicissitudini dei librai viaggiatori da un paesino” Hojosha Publishing Co.,Ltd., Tokyo, 2018. Montereggio, i cui librai hanno dato origine al Premio Bancarella, si trova in Lunigiana. Con questo piccolo centro la scrittrice giapponese ha costruito un rapporto sentimentale intenso e profondo, tanto da promuovere un’iniziativa culturale tra gli scolari montereggini al fine di far loro conoscere l’arcipelago nipponico.
Il Premio Umberto Agnelli è stato consegnato a Tokyo, presso l’Istituto Italiano di Cultura, nel corso della XXXI sessione dell’Italy Japan Business Group il 15 novembre 2019 dal Presidente della Fondazione Italia Giappone, Vice Presidente e Presidente pro tempore dell’IJBG, Ambasciatore Umberto Vattani.
“Si tratta” – ha commentato l’Ambasciatore d’Italia in Giappone Giorgio Starace – “di un doveroso riconoscimento all’attività della Dott.ssa Uchida, brillante divulgatrice giapponese della cultura italiana e delle bellezze dei territori del nostro Paese”. “La visione che dell’Italia offre Yoko Uchida – rileva Umberto Vattani – è per molti versi interessante e talvolta sorprendente. In ogni caso utile e culturalmente rilevante”.Due anni fa il premio Umberto Agnelli andò a Takayuki Terashima, produttore della trasmissione televisiva “Storia dei borghi italiani” che ha sin qui raggiunto oltre trecento puntate.
Il Premio è stato istituito per volontà del Dr. Umberto Agnelli (1934 – 2004), Presidente della Fondazione Italia Giappone e del Segretariato Italiano dell’Italy Japan Business Group, per dare un segno di riconoscimento a professionisti italiani e giapponesi della carta stampata, del mondo dell’informazione e della divulgazione italiani e giapponesi che operano nel diffondere e approfondire la conoscenza dei due Paesi nei vari aspetti politici, economici, sociali e culturali. Organizzato dalla Fondazione Italia Giappone, e denominato inizialmente come “Premio Giornalistico Italia Giappone” è stato attribuito per la prima volta nel 1992. In seguito alla scomparsa del Dottor Agnelli, il Consiglio di Amministrazione della Fondazione ha deliberato di dedicarlo alla sua memoria.
I premiati i delle precedenti edizioni: Marco Panara di Repubblica; Guido Busetto de Il Sole 24 Ore; Vittorio Zucconi del gruppo l’Espresso; Pino Di Salvo della Rai; Nello Puorto della Rai; Ernesto Toaldo dell’Ansa; Vittorio Volpi per i suoi articoli sul Corriere della Sera; Mauro Mazza direttore del TG2 Rai; Roberto Maggi dell’Ansa; Pio d’Emilia di Sky Tv; Stefano Carrer de Il Sole 24 Ore; Giulia Pompili de Il Foglio; Akira Kobayashi, corrispondente da Milano del quotidiano NihonKeizai (NIKKEI) il più importante giornale economico giapponese; Mario Sechi Direttore AGI, già direttore de Il Tempo; Shuichi Habu, già Direttore del Dipartimento Culturale e Corrispondente in Italia dello Yomiuri Shimbun, il principale quotidiano nazionale giapponese; Stefania Viti, autrice di articoli e libri su vari aspetti della cultura giapponese; Takayuki Terashima produttore del programma TV “Racconti dei borghi d’Italia” trasmesso dalla BS NTC; Antonio Moscatello corrispondente Aska News.