ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 428

Ted Circles e il futuro della cultura a Torino

Per 5 settimane, 60 ospiti verranno divisi in 5 tavoli virtuali: 12 di loro, a turno, si incontreranno, rigorosamente on line sulla piattaforma TED, per discutere del futuro della cultura a Torino e in Italia

Da quattro anni TEDxTorino è uno dei tanti protagonisti della cultura torinese, capace di portare in città, direttamente dalla Silicon Valley, il modello TED e di riunire su un palco, tre o quattro volte all’anno, personalità interessanti che possano raccontare al pubblico le proprie idee. Migliaia di persone note e meno note come la sceneggiatrice della Disney Pixar Leasly Iwerks, la campionessa Surya Bonaly, la venture capitalist LK Shelley e ancora Christian Greco, Luca Mercalli, Michela Murgia, Rita Guarino, Josefa Idem, Mauro Berruto e Massimo Temporelli in diretta e in streaming hanno ascoltato i talk dedicati a cultura, libri, sport, musica, tecnologia, medicina, economia circolare di ospiti arrivati da tutto il mondo.

In questo periodo così particolare, dove le idee diventano fondamentali per progettare e riprogettare il futuro, TEDxTorino porta in città un nuovo format, TED Circle, in collaborazione con la Città di Torino.

Per 5 settimane 60 ospiti verranno divisi in 5 tavoli virtuali: 12 di loro, a turno, si incontreranno, rigorosamente on line sulla piattaforma TED, per discutere del futuro della cultura a Torino e in Italia.

Ogni tavolo sarà gestito da Enrico Gentina, curatore di TEDxTorino, e avrà una parola chiave attorno alla quale creare la discussione: i primi due vocaboli chiave saranno ‘Spazio Pubblico’ e ‘Accessibilità.

I 12 ospiti non sanno chi siederà al tavolo con loro e non conoscono il tema sul quale saranno chiamati a discutere: l’idea è quella di considerare l’argomento da differenti punti di vista per creare una conversazione globale che proprio nella diversità sappia trovare la propria ricchezza. Dal teatro al cinema, dai musei ai concerti, dallo sport all’entertainment VR, la cultura nell’accezione più ampia del termine siederà al tavolo di TEDxTorino. Il centro della discussione è Torino, vista dall’interno, dai tanti ospiti torinesi, ma anche da uno sguardo esterno, da Londra, Parigi…

Questo è un esperimento affascinante – dichiara Enrico Gentina – nello spirito di TEDxTorino; ci mettiamo a servizio della città con il nuovo format TED e la piattaforma TED Circle centrata sulla comunicazione tra pari, tutti attorno a un tavolo virtuale. La sfida è arrivare a giugno con una serie di pensieri nuovi da condividere con il mondo della cultura torinese e con i media per uscire da questa fase di stallo”.

Ringrazio TEDxTorino che ha risposto alla richiesta della Città di usare un format innovativo al servizio del bene comune – sottolinea Francesca Leon, assessora alla Cultura del Comune di Torino -.  Questi mesi di emergenza sono stati densi di confronto, ragionamento e pensiero. E TED è il partner migliore per aiutarci a cercare di far emergere argomentazioni collettive, soluzioni, sguardi e spunti importanti per ripensare a questo settore, ai possibili processi di innovazione, all’uso dello spazio pubblico e alle nuove sperimentazioni. Tutto quello che ci sta insegnando questa emergenza dovrà necessariamente servire per costruire una Torino e un mondo migliori

Sfumatura alta?

Le code e prenotazioni nei negozi di parrucchiere e barbiere, che si sono create in questa prima fase di riapertura dopo il lockdown di due mesi, mi hanno portato a riflettere

Durante la cosiddetta “quarantena” diverse persone hanno apprezzato il rallentamento dei ritmi quotidiani e lavorativi, accanto alla possibilità di stare con i propri cari; altre, magari, invece, si sono trovate a dover vivere, in uno spazio chiuso ed in un tempo dilatato, relazioni affettive che già presentavano, in precedenza, delle problematiche. Altre persone ancora, magari affettivamente felici, si sono trovate a dover affrontare problemi pratici di gestione dei figli (magari pure piccini), lasciati a casa da scuola o dall’asilo. Davvero ogni soggetto ed ogni nucleo familiare è diventato una piccola imbarcazione, da traghettare in acque non calme. La riapertura è stata essenzialmente rivolta al settore commerciale, escludendo, ovviamente, ancora per precauzione i settori ludici e dell’intrattenimento (quali teatri e cinema). In fondo ha messo a nudo, al di là della giusta necessità di far girare il motore dell’ economia, un po’ le tendenze della società contemporanea. Ogni adattamento ad una situazione nuova, hanno ben spiegato gli psicologi, necessita sempre di un periodo di tempo più o meno lungo. Anche nel caso dell’adattamento al periodo di lockdown, questo ha finito con il produrre, in molte persone, affaticamento, calo dell’attenzione e, in alcuni casi, anche stati quali ansia e stress. Se così è, anche il ritorno alla normalità (al di là dell’importanza della cautela e prevenzione sanitaria) avverrà, secondo me, per gradi e a piccoli passi. Ma non potrà passare soltanto attraverso segnali esteriori (pur considerando la cura della persona essenziale, anche in tempi di lockdown). Se non verrà ad includere anche processi di solidarietà e condivisione con il prossimo, sono convinta allora che questa epidemia da Covid 19 ci avrà insegnato ben poco.

Mara Martellotta

In collaborazione con: http://www.pannunziomagazine.it/

Produzione mascherine: il Piemonte vuole diventare autosufficiente

Le  700 aziende tessili sul territorio, con oltre 6.500 addetti, potrebbero consentire al Piemonte  diventare autosufficiente nella produzione di mascherine.

Commenta l’assessore regionale alle Attività Economiche e produttive, Andrea Tronzano. “Stiamo lavorando con il Politecnico di Torino, che ha aperto un tavolo con l’Ente Certificatore UNI, per avviare una prassi e poi una norma italiana sulle mascherine di comunità, in modo da realizzare in Piemonte mascherine a chilometro zero. Prevediamo di produrre più di  10 milioni al mese di mascherine tessili lavabili con inserti ricambiabili in tessuto non tessuto (TNT) e di mascherine usa-e-getta auto-componibili ‘origami’ in TNT,  prodotte tutte nel nostro territorio”.

Comuni montani e turismo: la crisi covid come opportunità di rilancio

Un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Management, Università di Torino, lancia Covidless Approach & Trust, uno strumento operativo a sostegno dell’economia turistica dei Comuni montani

Ribaltare il punto di vista e usare l’emergenza Covid per ripensarsi e superare la crisi. È questo l’obiettivo di Covidless Approach & Trust, lo strumento di analisi e sviluppo pensato per i Comuni montani e nato da un progetto di ricerca dell’Università di Torino, effettuata con il sostegno della Camera di Commercio di Torino.

Messo a punto da un team composto da Paolo Biancone (nella foto), Andrea Martra, Piercarlo Rossi e Silvana Secinaro, docenti del Dipartimento di management, e Alberto Sasso, professionista specializzato in architettura sostenibile e rigenerazione del territorio, Covidless A&T è un servizio di sostegno operativo all’economia turistica e culturale del territorio e degli Entri locali per il rilancio del territorio. Covidless A&T, nel rispetto delle norme e dei protocolli di distanziamento sociale relativi all’operatività dei singoli esercizi, si concentra sui i bisogni dei fruitori e dei turisti che si aspettano di trovare contenuti di intrattenimento e di fornitura adeguati. La valutazione di rating è totalmente indipendente dallo scenario normativo regionale e nazionale anti Covid-19. L’obiettivo è supportare gli Enti locali nel mantenimento e potenziamento degli standard di accoglienza ricettivo-turistica e culturale. Nella pratica, il modello fornisce un rating di attrattività territoriale, in grado di identificare e potenziare gli aspetti di fruibilità turistico ricettiva e culturale al pari del periodo pre COVID-19. Si parte da una valutazione, guidata da un referente, che fornisce punteggi per i vari aspetti: dall’ospitalità alberghiera agli impianti sportivi, dall’accessibilità agli uffici comunali, fino allo shopping, alla ristorazione e all’intrattenimento. In base al punteggio ottenuto si potranno individuare i punti di forza e le aree di miglioramento sulla base delle quali costruire un percorso, affiancati dal team di esperti, per potenziare gli aspetti necessari. Al termine del percorso i Comuni saranno certificati e riceveranno l’attestazione ed il marchio “Covidless Approach&Trust”. Il modello si basa sullo studio realizzato per la rivalutazione e valorizzazione delle Valli Olimpiche Piemontesi, che ha dimostrato come sia possibile definire  delle linee guida declinabili anche su altre realtà. Il primo Comune che ha aderito a Covidless A&T è il Comune di Santa Maria Maggiore, in Val Vigezzo, provincia di Verbania. La ricerca ha il patrocinio di Uncem – Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani.

Oggi torna il PA Social Day

Maratona live con 18 città coinvolte. Il Piemonte affronterà il tema dell’antropologia digitale.

Mercoledì 20 maggio dalle 9.00 alle 19.00 torna il PA Social Day, la terza edizione dell’evento nazionale dedicato alla comunicazione e informazione digitale via web, social, chat, intelligenza artificiale.
L’evento, come ogni anno, coinvolgerà in contemporanea 18 città in tutto il Paese: Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Campobasso, Cava dè Tirreni, Cosenza, Firenze, Genova, Lanciano, Milano, Monfalcone, Padova, Palermo, Perugia, Roma, Rovereto, Torino.
A causa dell’emergenza per la diffusione del Coronavirus l’evento, solitamente organizzato con eventi in presenza, quest’anno si svolgerà con un format interamente online.
Un live per l’intera giornata che coinvolgerà tanti ospiti, relatori e partecipanti, in diretta sulla pagina dedicata all’evento (https://www.pasocial.info/pa-social-day-2020/) sui canali facebook e Youtube di Pa Social e sulla nostra pagina Facebook (https://www.facebook.com/crpiemonte) con l’hashtag #pasocial.

Il coordinamento piemontese e valdostano di PA Social ha scelto il tema “Antropologia digitale: nuove relazioni e linguaggi al banco di prova della PA”.

L’evento ha il patrocinio del Consiglio regionale del Piemonte, di Unioncamere Piemonte, della Città metropolitana di Torino e di Atc Piemonte centrale, media partner Corriere della Sera Torino.

Dalle ore 12 circa gli interventi di:

– Annalisa D’errico, coordinatrice PA Social Piemonte-Valle d’Aosta

– Alice Avallone, antropologa digitale e docente Scuola Holden

– Bruno Mastroianni, filosofo e social media manager

– Marco Castelnuovo, direttore Corriere della Sera – Torino

– Alessandro De Cillis, coordinatore dei presidenti dei Corecom italiani e presidente Corecom Piemonte

– Daniela Converso, Dipartimento Psicologia Clinica Università di Torino

– Maurizio Gomboli, responsabile Comunicazione Csi Piemonte

20 maggio 1970: lo Statuto dei Lavoratori diventa legge

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale il 20 maggio 1970, esattamente 50 anni fa, lo Statuto dei Lavoratori diventava legge dello Stato

Una legge che ha inciso profondamente sulle relazioni sindacali ed industriali, e a cui stiamo dedicando un lavoro finalizzato a ricostruire il contesto storico, politico ed economico in cui è stata approvata, e ad aprire una discussione su cosa l’esperienza della sua attuazione suggerisce per l’oggi. Ai contenuti dello Statuto ed alla sua approvazione parlamentare ha dato un contributo determinante il Ministro del Lavoro Carlo Donat-Cattin, che ha preso il testimone dal socialista Brodolini, prematuramente scomparso. Al ruolo di Donat-Cattin è dedicato l’articolo di Giorgio Aimettiche ricorda sul  sito della Fondazione Donat-Cattin la ricorrenza cinquantenaria. L’articolo di Aimetti si accompagna alle interviste ad Alessandro Parola ed a Stefano Musso sul significato dello Statuto. Seguiranno nei prossimi giorni le interviste ai protagonisti dell’epoca, tratte dall’archivio della Fondazione, ed un approfondimento su cosa è cambiato cinquant’anni dopo.

Video su Rai Play
Su Rai Play è stato pubblicato il video 1970. La vittoria dei lavoratori. Cronache del lavoro e dell’economia: dibattito con Carlo Donat-Cattin.
Gennaio 1970: il ministro del Lavoro Carlo Donat-Cattin risponde alle domande di Enzo Forcella e Ugo Indrio sull’autunno caldo e sul ruolo da protagonista del governo nelle trattative per il rinnovo dei contratti di lavoro.

Il teleriscaldamento anche a Nord-Est di Torino

Accordo IREN ed ENGIE per la sostenibilità della città di Torino e dell’area metropolitana

Nuovo collegamento tra la centrale cogenerativa di Leinì (ENGIE) e la città di Torino

Un’energia cogenerativa a basse emissioni di carbonio che farà risparmiare ogni anno 135mila tonnellate di CO2 alla città di Torino

L’emergenza COVID 19 non ferma l’impegno comune di ENGIE e di Iren
verso la decarbonizzazione.

ENGIE e IREN Energia S.p.A., società controllata dal Gruppo IREN, con l’obiettivo di
essere leaders nella transizione energetica a zero emissioni di CO2 e players di livello internazionale
nel settore del teleriscaldamento, hanno siglato un accordo per lo sviluppo del teleriscaldamento di
Torino.

Un’importante collaborazione che conferma l’impegno dei due Gruppi ad abbattere le emissioni e a
contrastare il cambiamento climatico: entro il 2024, infatti, il teleriscaldamento sarà ulteriormente esteso
raggiungendo anche l’area Nord-Est di Torino arrivando a servire oltre il 70% della volumetria edificata
della città.

Grazie alla sua centrale di Leinì, ENGIE produrrà 440 GWh di energia termica cogenerativa che verrà
trasportata attraverso un feeder di 6,4 km fino al confine tra Settimo Torinese e Torino.

IREN Energia estenderà la rete di teleriscaldamento nella zona Nord-Est della città di Torino per servire
inizialmente oltre 1.000 edifici, per complessivi 25.000 appartamenti e circa 6,3 milioni di metri cubi, con
un ulteriore potenziale di sviluppo fino a 11 milioni di metri cubi complessivi.

Il significativo incremento degli utenti serviti dal servizio di teleriscaldamento sarà così ottenuto senza
la necessità di realizzare nuovi siti produttivi nell’area metropolitana, ma ottimizzando l’utilizzo degli
impianti di generazione esistenti sul territorio, affiancati da un nuovo impianto di storage termico
nell’area Basse di Stura.

“Questa partnership è un esempio concreto di come nella ripartenza del paese siano fondamentali due
leve: la sostenibilità, intesa come sostenibilità ambientale, e la coesione, intesa come alleanza e
collaborazione fra soggetti sia privati sia pubblici per il sostegno alla comunità. – dichiara Damien
Terouanne, Amministratore Delegato di ENGIE Italia – In ENGIE siamo orgogliosi di poter contribuire
a questo progetto con un ruolo chiave nella produzione e nel trasporto di energia termica a basso
impatto ambientale. Integra perfettamente l’approccio territoriale che abbiamo sviluppato nell’area: a
Leinì e a Settimo Torinese”

“Lo sviluppo del teleriscaldamento – ricorda Massimiliano Bianco, Amministratore Delegato di IREN –
è uno dei pilastri strategici del nostro Piano Industriale. Attraverso questo progetto, che comporterà

investimenti per IREN per circa 90 milioni, il nostro gruppo contribuirà in modo significativo
all’abbattimento delle emissioni. Sarà come avere 90.000 auto in meno in città, grazie alle 135mila
tonnellate di CO2 evitate dall’arrivo del teleriscaldamento.”

“L’operazione – sostiene Renato Boero, Presidente di IREN – consentirà a Torino di
consolidare la leadership di città più teleriscaldata d’Italia e permetterà a Iren di rinforzare ulteriormente
la presenza del Gruppo nell’area metropolitana estendendo la rete di teleriscaldamento nella zona NordEst

del capoluogo piemontese contribuendo così a un significativo miglioramento della qualità dell’aria”.

Diritto allo studio universitario, appello per gli affitti degli studenti fuorisede

L’assessore Chiorino e il presidente Sciretti: «Urge la deroga sulle norme nazionali sul merito e un intervento sul tema dei contributi economici per gli affitti per i fuorisede. Il Piemonte ha fatto il massimo, ora tocca a Roma».

REGIONE ED EDISU SCRIVONO AL GOVERNO. « SIAMO PRONTI A FARE DA SOLI, MA SERVE UN VIA LIBERA UFFICIALE».

«Interventi urgenti per garantire appieno il diritto allo studio universitario, che non possono più attendere. Anche a costo di delegare la Regione a fare da sola, almeno per quest’anno, in modo da poter tutelare fino in fondo gli studenti più meritevoli».  Lo chiedono l’assessore regionale al Diritto allo studio, Elena Chiorino e il presidente del’Edisu, Alessandro Sciretti, in una lettera indirizzata la ministro all’Università, Gaetano Manfredi per segnalare «numerose criticità riguardo alla gestione del Diritto allo studio universitario». Problematiche che necessitano di un intervento del governo, fino ad oggi sostanzialmente assente, nonostante il grande sforzo della Regione per venire incontro, con tutti i mezzi a disposizione, alle esigenze degli studenti, messi in difficoltà dall’emergenza coronavirus.

«Abbiamo deciso – spiegano Chiorino e Sciretti – di rimodulare le scadenze regionali per il conseguimento dei crediti necessari ad incassare la seconda rata delle borse di studio per gli studenti iscritti ali primi anni di una Laurea Magistrale e abbiamo derogato con la DGR della settimana scorsa. Non solo: stiamo applicando, sempre per quanto nelle nostre competenze, le norme nazionali nel modo più inclusivo possibile, ad esempio per quanto riguarda gli allontanamenti dalle residenze dei laureati non aventi più diritto al posto letto, al fine di non lasciare indietro nessuno e nemmeno, per quanto possibile, in difficoltà».

Però tutto questo rischia di non bastare se da Roma non ci saranno segnali forti di attenzione: «Purtroppo – proseguono assessore e presidente – nonostante il nostro massimo impegno profuso, le attuali norme ci consentono di agire sino a un certo limite. Serve quindi l’intervento del Governo che, ci spiace sottolinearlo, al momento ha lasciato nell’incertezza gli studenti che, ormai da mesi, attendono risposte certe».

Ma quali sono le principali istanze? Innanzi tutto la deroga sulle norme nazionali sul merito, in particolare per quanto riguarda il numero minimo di crediti (che varia a seconda dell’anno frequentato, da conseguire entro il 10 agosto), le scadenze per conseguirli. Poi c’è il tema, delicatissimo, degli affitti per i fuori sede in difficoltà e quello della perdita dello status di fuori sede e dei correlati contributi economici alla luce dell’emergenza che ha indotto, come previsto dalla legge, parecchi a interrompere anticipatamente i contratti di affitto.

Regione Piemonte ed Edisu si sono dichiarati favorevoli sia ad uno slittamento della scadenza del 10 agosto al 30 settembre (che vada quindi ad includere la sessione invernale) sia ad una rimodulazione una tantum dei crediti accademici.

Ora la Regione e l’Edisu chiedono di fare in fretta, mettendosi a disposizione, nel caso in cui questo non fosse possibile, per «fare da soli». «Servono risposte immediate – concludono Chiorino e Sciretti – perché non possiamo più permetterci di attendere: nel caso in cui l’Esecutivo non sia attualmente nelle condizioni di agire tempestivamente, ci rendiamo disponibili ad assumerci le nostre responsabilità, ma possiamo farlo solo a fronte di una formale delega che consenta alle Regioni di operate autonomamente, almeno per quest’anno, in regime straordinario».

Riapre Torino Outlet Village

Torino Outlet Village, l’outlet premium a soli 10 minuti dalla città di Torino, in accordo con le disposizioni del Decreto della Regione Piemonte del 17 maggio, ha riaperto le porte dopo l’emergenza COVID-19 che ha costretto l’Italia a rallentare il passo e gli italiani a modificare le proprie abitudini, sia nel lavoro che nella vita privata.

Nelle settimane di chiusura Torino Outlet Village ha lavorato incessantemente dietro le quinte per prepararsi alla riapertura e per garantire ai clienti la possibilità di godersi uno shopping in assoluta sicurezza grazie alle numerose azioni intraprese per offrire un’esperienza di visita piacevole e senza rischi.

Molte infatti le misure sanitarie intraprese dalla Direzione del Village per tutelare la salute dei propri clienti e dipendenti, in accordo con le disposizioni regionali: accesso al Village consentito solo con utilizzo della mascherina che sarà distribuita all’Info Point ai clienti che ne saranno sprovvisti, invito ad igienizzarsi le mani nelle speciali colonnine dislocate all’interno del Village, obbligo di mantenere la distanza di sicurezza seguendo la speciale segnaletica prevista, interventi di sanificazione di tutti gli spazi all’aperto ed incremento degli interventi di pulizia giornalieri negli spazi comuni, servizio di vigilanza continuo per evitare assembramenti.

Per limitare situazioni di assembramento all’interno dei negozi, le boutique limiteranno il numero di ospiti presenti contemporaneamente all’interno contingentando gli ingressi e per la sicurezza degli acquisti, in base al Decreto regionale, sarà necessario indossare guanti e mascherina per provare i capi.

Torino Outlet Village informa inoltre che, nell’ottica di rendere più fluida la permanenza all’interno del Village, verrà presto lanciato un servizio di Priority Lane che permetterà di prenotare in anticipo il giorno e l’orario di ingresso nei negozi scelti al fine di evitare eventuali attese. Le prenotazioni potranno essere effettuate anche all’interno del Village, attraverso un QR code dedicato presso ogni negozio, così da accedere al sistema di prenotazione online.

Fino al 22 maggio, i punti di ristoro operativi effettueranno solo il servizio “take-away”. Non sarà possibile consumare pasti all’interno dei locali. A partire dal 23 maggio saranno riaperte le attività di ristorazione.

Torino Outlet Village in queste settimane di lockdown si è dimostrato sempre vicino ai suoi clienti proponendo, sui propri canali social, attività di intrattenimento gratuite come lezioni di cucina, laboratori per bambini, lezioni di fitness, condivisione di contenuti multimediali dei partner culturali della Città e molto altro, a conferma del suo costante sostegno al territorio e della vicinanza ai propri clienti.

Torino Outlet Village torna quindi con responsabilità verso la normalità grazie alle numerose azioni intraprese.

Si riparte… oppure no

18 maggio. Inizio della fase di riapertura di alcune attività commerciali. Torino continua ad apparirmi una città pietrificata, forse ancora più spettrale di prima…

come quei paesi che siano stati quasi rasi al suolo da un terremoto. Qui il terremoto è stato più lento di quello naturale, ma altrettanto catastrofico. A rendere spettrale lo stesso scenario sono state le morti dei malati di Covid 19, avvenute in terapia intensiva, lontane dagli abbracci dei loro affetti più cari. E sono morti che non si possono dimenticare e che renderanno, secondo me, molto lento ancora il ritorno ad una cosiddetta “normalità”…

Mara Martellotta

In collaborazione con http://www.pannunziomagazine.it/