ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 396

Bonus bebè 2013 ancora in corso

L’Assessorato regionale alle Politiche della Famiglia rammenta che è ancora in corso l’erogazione dei contributi relativi al Bonus Bebè, dedicata ai bambini nati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2013.

Ricorda altresì che coloro che hanno presentato regolare domanda entro il 31 agosto 2014 e non avessero ancora ricevuto la somma spettante, possono mettersi in  contatto con l’Ufficio competente, mandando un’e-mail a bonusbebe@regione.piemonte.it oppure telefonando al numero 011/432.4477.

Infine, segnala che i dati richiesti per procedere con la necessaria verifica sono:

  • generalità del richiedente, che salvo casi eccezionali da verificare direttamente con l’ufficio, deve essere uno dei genitori;

  • codice fiscale del richiedente (madre o padre);

  • recapito telefonico per eventuali comunicazioni;

  • indirizzo e-mail.

L’Assessorato segnala che le modalità di incasso del bonus verranno comunicate successivamente, tramite posta elettronica, a seguito di controllo del possesso dei requisiti.

Confagricoltura dice no all’impianto di biometano di San Benigno

“Non possiamo sacrificare altro terreno agricolo, soprattutto se particolarmente fertile e idoneo a produzioni di pregio, per la costruzione di impianti industriali che potrebbero essere collocati, con maggiori economie e migliori risultati, in altre aree non vocate alle coltivazioni”.

 

Confagricoltura Torino, che già nelle settimane scorse si era schierata contro l’ipotesi di installazione di un impianto per la produzione di biometano da forsu (frazione organica del rifiuto solido urbano) nel territorio del comune di Caluso, a poca distanza dalla Mandria di Chivasso, ora prende posizione contro la proposta di realizzazione di un impianto simile che la società Canavese Green Energy vorrebbe costruire a San Benigno Canavese.

 

Confagricoltura apprezza la posizione del Comune di San Benigno che ha annunciato la propria contrarietà al progetto, sia dal punto di vista urbanistico, materia di chiara competenza territoriale, sia dal punto di vista tecnico e ambientale.

 

Nei giorni scorsi il direttore di Confagricoltura Torino Ercole Zuccaro ha incontrato una delegazione di agricoltori e cittadini di San Benigno Canavese, Volpiano e Chivasso, con i referenti del comitato ambientalista spontaneo sorto sul territorio, compiendo un sopralluogo nell’area oggi coltivata a produzioni che approvvigionano gli allevamenti locali.

L’impianto di San Benigno, nelle intenzioni dei proponenti, verrebbe collocato su 55.000 metri quadrati di terreno che il Comune ha inserito nel Piano Regolatore come area industriale ma che è attualmente adibita a coltivazioni agricole, quali grano e mais. “Si tratta di terreni – sottolinea il presidente di Confagricoltura Torino Tommaso Visca – in grado di offrire produzioni agricole di alta qualità, serviti da un canale irriguo. Un aspetto che deve far riflettere – sottolinea ancora il presidente di Confagricoltura – è che, negli ultimi tempi, nella Città Metropolitana di Torino stanno aumentando le richieste per collocare impianti per la produzione di biometano da forsu: è opportuno approfondire bene la questione, per valutare l’effettiva necessità di questo tipo di realizzazioni, che non utilizzano produzioni agricole ma rifiuti urbani che con ogni probabilità dovrebbero essere importati sul nostro territorio da altre aree”.

Otto nuove assunzioni per lo store dm inaugurato a Leinì

La più grande catena di drugstore europea è sempre più presente nel torinese

Sono otto i dipendenti assunti nel nuovo punto vendita dm, inaugurato oggi a Leinì. Con questo nuovo negozio, in viale Italia 73-75, dm conferma il proprio interesse per il Piemonte, dove è già presente con 5 punti vendita. Leinì è il quarantottesimo drugstore dm italiano.

Hubert Krabichler, CEO di dm, afferma, soddisfatto della nuova apertura: “Siamo felici di aver segnato una nuova tappa in Piemonte e ci auguriamo di diventare anche qui il riferimento per qualità, convenienza e servizi. Siamo fiduciosi che gli abitanti di Leinì apprezzino la nostra offerta specializzata per la bellezza e il benessere di ogni giorno, grazie anche a molti prodotti a marchio dm sviluppati in ottica green e bio. Un doveroso ringraziamento va a tutti coloro che hanno lavorato con grande professionalità e spirito di collaborazione in un periodo particolare come quello che stiamo vivendo per consentire questa nuova apertura.”

Renato Pittalis, Sindaco di Leinì: “Non posso che esprimere soddisfazione per l’inaugurazione del nuovo punto vendita dm a Leinì: l’apertura di un’attività commerciale, in un momento difficile come quello che abbiamo vissuto e stiamo vivendo, è un segnale fondamentale di vitalità. Auspico che questa iniziativa dia risultati positivi per l’azienda, che ringrazio per avere scelto il nostro territorio, e per tutta la comunità leinicese, producendo ricadute positive anche sul nostro tessuto commerciale, composto da esercizi di vicinato che esercitano una significativa funzione sociale, che negli ultimi anni ha dovuto affrontare sfide particolarmente impegnative”.

Associazione I Buffoni Corte Onlus: “Spazi inutilizzati, soldi sprecati”

Riceviamo e pubblichiamo / Si è svolta martedì 29 settembre, la protesta organizzata dall’Associazione I Buffoni di Corte nei confronti delle Istituzioni cittadine per l’elevato numero di spazi abbandonati al degrado, dislocati sul territorio, che, diversamente da quanto spesso succede, potrebbero essere riqualificati e concessi ad enti del Terzo Settore che operano nel quotidiano, con impegno e dedizione, al servizio della comunità.

 

A manifestare, in via Rubino 82 a Torino, oltre a Luca Nicolino, Presidente della Onlus, una decina di persone, incatenate alla cancellata dell’ex sede della Scuola Materna Centro Europa C, tra le quali alcune persone con disabilità, caregiver e giovani volontari de I Buffoni di Corte, determinati a rimanere in loco sino all’arrivo della Sindaca Chiara Appendino. A supportarli, numerosi sostenitori ed altre associazioni del Terzo Settore, per un totale di circa 200 persone, unite dal motto “Spazi inutilizzati, soldi sprecati”.

 

La situazione, già faticosa, si è resa ancor più difficile nel post lockdown – spiega Luca Nicolino. I Buffoni di Corte, così come altre realtà simili, non hanno spazi adeguati a garantire il distanziamento sociale e le misure di sicurezza imposte a contrasto dell’emergenza Covid-19. Sono molte, infatti, le associazioni che oggi rischiano di chiudere e troppe le persone che rischiano di rimanere per strada. Beneficiando di spazi più ampi – aggiunge Nicolino – si potrebbero invece migliorare i servizi ricreativi ed educativi offerti e rispondere al numero crescente di richieste, da parte delle famiglie, di ricevere un servizio simile a quello fornito dai centri diurni. Un servizio essenziale, quello svolto da diverse organizzazioni come la nostra, che se non fosse reso al pubblico, inciderebbe notevolmente sulle casse di Palazzo Civico”.

 

La scelta di manifestare davanti al civico 82 di via Rubino, non è casuale: l’edificio, inizialmente messo a disposizione dei soggetti no-profit attraverso un Bando della Città di Torino, nel mese di giugno scorso è stato stralciato dalla lista degli spazi disponibili e destinato alle scuole, in un’ottica di revisione degli spazi, dovuta alla contingenza. “Ad oggi, però, non è stato attivato alcun processo – precisa Nicolino. L’edificio non solo non è utilizzato dalle scuole, ma risulta totalmente abbandonato e, senza manutenzione, lo stabile non può che deteriorarsi nel tempo. È quindi nell’interesse comune, garantirne l’utilizzo per evitare che, in un futuro prossimo, il degrado della struttura possa essere tale da rendere necessario un dispendio eccessivo di risorse per la sua riqualificazione. Lo stesso discorso vale per i numerosi complessi immobiliari dismessi che, oltretutto, rischiano di essere occupati abusivamente, con tutto ciò che ne consegue. I Buffoni di Corte, inoltre, chiedono che sia garantito un accesso equo a convenzioni, sulla base del numero di persone che ogni realtà coinvolge”.

 

In mattinata, si è recato in via Rubino Antonino Iaria, Assessore all’Urbanistica della Città di Torino, per rassicurare i manifestanti in merito alla volontà, dell’Ente rappresentato, di rimettere a bando l’edificio scolastico in questione, non appena cesserà l’emergenza sanitaria. Nel pomeriggio, invece, una delegazione dei contestatori è stata ricevuta dalla Sindaca Chiara Appendino, presso la Sala Carpanini di Palazzo Civico, per un confronto sulle problematiche emerse e per l’avvio, almeno è quello che ci si auspica, di un dialogo costruttivo con le Istituzioni.

 

Adesso, più che mai, – conclude Nicolino – abbiamo bisogno che le istituzioni prendano coscienza di quanto facciamo per la Città; adesso più che mai, abbiamo urgenza di instaurare un dialogo costruttivo con chi ci governa; adesso più che mai abbiamo necessità di ricevere risposte concrete ed immediate per pianificare al meglio il futuro del Terzo Settore”.

 

Quando la Fiat era Torino e Torino era la Fiat

I 35 giorni alla Fiat furono eterni.

Sostanzialme definibili in due fasi diverse. Dall’11 settembre al 27 settembre. Poi fino alla firma dell’accordo che avvenne 24 ore dopo la famosa marcia dei quarantamila. Il 14 ottobre era un lunedi. Diego Novelli ha sempre sostenuto che il numero dei partecipanti era una bufala. Probabile, ma che schiaffo al sindacato e dunque a tutta la sinistra italiana  Prima dell’11 Cesare Romiti annuncio’ che la Fiat dovevava mettere in cassa integrazione 24mila operai. A Torino gli operai ed impiegati erano oltre 100mila. Torino e provincia. Rincontrai davanti ai cancelli di Lingotto Ulderico Verniano compagno di liceo. Che ci fai? “Ci lavoro”. Ci vediamo dopo ? I i turni erano 6 -14 e 14 -22. Erano ancora gli anni che potevi girare per Torino senza orologio. Da Barriera si partiva in tram apposta per Lingotto e Mirafiori.  Torino era la Fiat e la Fiat era Torino. Non ci sono Santi ….alle 14 davanti ad un panino chiesi ad Ulderico di iscriversi alla fgci.
Non solo lo fece ma ne iscrisse altri 10 in Lingotto. Capitava un po’ in tutti gli stabilimenti Fiat. I piazzali di Mirafiori erano pieni di auto. Lingotto produceva sempre meno e Rivalta non aveva mai funzionato a pieno regime. Fu un errore di Valletta che voleva replicare il progetto ( riuscito ) di Mirafiori. Al museo dell’auto c’è una edificante cartina di Torino.
Sono segnati i primi insediamenti produttivi all’inizio del 900, tra carrozzerie e aziende metalmeccaniche. I più erano diventati fornitori Fiat. Il fondatore Guovanni Agnelli aveva una tecnica: per un po’ non li pagava, poi li annetteva. A volte con lusinghe, a volte con sistemi poco ortodossi. Il Vecchio ha sempre avuto il pelo. Diverso il nipote, l‘Avvocato suo omonimo. Si era goduto la vita fino a 48 anni delegando totalmente a Vittorio Valletta. Gianni Agnelli fu probabilmente ben contento di delegare il “lavoro sporco“ a Cesare Romiti. Davanti ai cancelli Fiat si paso’ dai picchetti al blocco totale. Praticamente nulla e nessuno poteva entrare ne’uscire. Bloccato tutto compreso (ovviamente) il cosiddetto indotto fatto per maggioranza da artigiani o piccoli industriali. Al di sotto dei 15 dipendenti dove non c‘era cassa integrazione. Comunque tutta la città era con gli operai Fiat. Gli Agnelli avevano un debito morale con la città e non potevano licenziare.
Il 26 settembre arrivo’ in città Enrico Berlinguer. Prima al Lingotto e poi al comizio a Mirafiori davanti alla Palazzina degli impiegati. Moltitudine di persone.Piero Cordone e Palmiro Gonzato, ex partigiani, capi del servizio d’ordine facevano largo tra la folla. C’erano tutti i capi comunisti di Torino e, giuro, c‘ero anch io. Durante il comizio di Berlinguer arrivo’ la fatidica frase: Compagno Berlinguer, se gli operai occupano la Fiat, tu da che parte stai? Ovviamente starei dalla parte degli operai. Non fu un Berlinguer risoluto nel rispondere. Perlomeno è ciò che mi ricordo, con gli occhi dell’oggi. Nel PCI, come nel sindacato c‘erano posizioni diverse tra chi voleva trattare e chi non voleva trattare.
Enrico Berlinguer fu ” tirato per il i capelli “ma nom ci poteva essere altra risposta. Risposta che era nel DNA di ogni comunista. Gianni Agnelli ci rimase male. Buon per lui ma appunto era nella forza delle cose. Sarebbe cambiato qualcosa ? No, perché era nelle cose. Il giorno dopo la Fiat annunciò  un radicale cambiamento  di strategia. Dai licenziamenti al ritorno ai 24mila cassa integrazione universalmente. I sindacati rifiutarono. Qualcosa comunque era cambiato, non ultimo erano passati 15 giorni, momenti di stanchezza con la consapevolezza che il tutto non poteva durare in eterno. Decisamente, in quei giorni ci fu una svolta diventando preludio della fine.

Patrizio Tosetto

Se per gli invalidi la ripresa è un miraggio

“Nessuna indicazione dall’Inps sulle nuove risorse destinate agli invalidi, mentre perdura la carenza di insegnanti di sostegno”

Riceviamo e pubblichiamo / Restituire certezze alle persone con disabilità, per andare oltre la crisi e tutelare i loro diritti: dal mantenimento all’assistenza sociale; dall’istruzione al sostegno scolastico. È l’appello lanciato dal Il Tulipano Bianco, Associazione di promozione sociale che realizza progetti in tutta Italia a favore di anziani, adulti e giovani disabili. L’Associazione chiede in particolare all’Inps di intervenire al più presto per chiarire le modalità di erogazione della maggiorazione prevista per pensioni di invalidità civile al 100%, che il Decreto Agosto ha incrementato fino a un massimo di 651,51 euro allargando al tempo stesso la platea dei beneficiari ai cittadini dai 18 anni in su.

“L’aumento della pensione di invalidità sarebbe dovuto diventare effettivo a partire dal mese successivo all’approvazione del decreto, ma finora l’Inps non ha diffuso alcuna circolare né altra comunicazione ufficiale su tempistiche e modalità di erogazione. Comprendiamo le difficoltà che sta affrontando il nostro istituto di previdenza, ma crediamo che le persone più bisognose non debbano essere costrette ad attendere senza chiare indicazioni in un momento così delicato”, dichiara Francesco Giordani, presidente del Il Tulipano Bianco.

L’altra urgenza riguarda l’apertura delle scuole, che non possono contare su un numero di insegnanti di sostegno sufficiente. Secondo le stime diffuse in questi giorni ne mancherebbero dai 50 ai 75mila, mentre sono soltanto 1.600 circa le nomine andate in porto contro le 21mila previste. Ammontano quindi a 19mila i posti di ruolo per il sostegno non ancora assegnati e destinati a un supplente. Si tratta di un problema cronico del nostro sistema scolastico, che in questa fase si può considerare un’emergenza nell’emergenza. La chiusura dei mesi scorsi ha avuto infatti maggiori ripercussioni sugli studenti disabili.

“Le persone con disabilità hanno già pagato un prezzo alto a causa delle limitazioni imposte dal coronavirus, per questo bisogna fare in modo che non restino indietro. Dobbiamo lavorare affinché possano di nuovo partecipare in modo pieno e attivo alla vita sociale del Paese. La tutela dei più fragili è una cartina di tornasole che rivela se le istituzioni sono davvero in grado di prendersi cura di tutti i cittadini. Ci auguriamo quindi che il Governo riesca a recuperare i ritardi accumulati in questi mesi in tempi brevi”, conclude Giordani.

 

IL TULIPANO BIANCO

Il Tulipano Bianco è un Associazione di Promozione Sociale (Aps). Nasce nel 2012 con l’obiettivo di operare in ambito socioassistenziale a favore di minori, adulti, anziani e disabili portatori di svantaggio sociale o psichico. L’Associazione è orientata a sviluppare idee e progetti anche attraverso il vaglio di proposte e segnalazioni di soggetti esterni. E’ presente sul territorio italiano con delegazioni territoriali associate alla sede nazionale.

Con “Le terapie cellulari” riprendono gli incontri dell’Accademia di Medicina

L’Accademia di Medicina di Torino riprende il 30 settembre alle ore 17.30, dopo una lunga pausa imposta dalla pandemia, le sue riunioni periodiche di aggiornamento scientifico aperte a tutti, nell’aula magna di via Po 18, con possibilità di seguire a distanza la conferenza collegandosi al sito www.accademiadimedicina.unito.it

“Le terapie cellulari” è il tema dell’incontro che, introdotto da Giovanni Camussi, professore di nefrologia dell’Università di Torino, verrà sviluppato da Benedetto Bruno, responsabile dell’Unità di trapianto di midollo del Reparto di Ematologia delle Molinette e da Franca Fagioli, Professoressa di Pediatria dell’Università di Torino e Direttore del Laboratorio del Centro Trapianti di Cellule staminali e Terapia Cellulare dell’Ospedale Regina Margherita.

L’argomento trattato è molto innovativo in quanto le terapie cellulari si sono dimostrate in grado di offrire ottime opportunità terapeutiche in molti tumori, soprattutto del sangue, utilizzando preparazioni di cellule o di tessuti che, opportunamente manipolati in laboratorio, hanno mostrato una straordinaria efficacia.

Oscar Green, edizione 2020 “Innovatori per natura

La finale regionale per il Piemonte-Valle d‘Aosta degli Oscar Green 2020 si terrà martedì 29 settembre prossimo alle 17 al Circolo dei Lettori a Torino, in via Bogino 9

L’evento, presentato già nella passata edizione dal conduttore Mario Bargi, è promosso dalla Coldiretti Giovani Impresa, dalla Coldiretti Piemonte e Coldiretti Valle d’Aosta e vede anche la partecipazione del fumettista Gabriele Scarafia della Scuola Internazionale diComics.

Oscar Green 2020, che reca il titolo emblematico di “Innovatori per natura”, premia le idee innovatrici dei giovani agricoltori. Il titolo condensa, infatti, il senso di una sfida che, quest’anno, si prefiggequale obiettivo primario la premiazione dei progetti dei giovaniagricoltori che si sono dimostrati capaci di coniugare innovazione e tradizione, e che sono stati in grado di realizzare progetti che hanno portato alla realizzazione di un modello agricolo sostenibile.  

La sostenibilità è stata valutata e premiata sotto gli aspettieconomico, sociale ed ambientale.  È stata, inoltre, premiata la creatività di quei progetti in gara capaci di incanalare una cultura d’impresa esemplare, in cui questa si sposa con l’originalità e conuna grande abilità progettuale,  in direzione di un processo di crescita dell’agricoltura italiana attraverso l’applicazione delle più moderne tecnologie.

“Ripartiamo dalla mobilità sostenibile”

I VOLONTARI DI GREENPEACE TRASFORMANO LE STRADE DELLE CITTÀ ITALIANE

 

Torino, 27.09.20 – Nel mese della riapertura delle scuole e della ripartenza di molte attività lavorative, in oltre venti città di tutta Italia volontarie e volontari di Greenpeace si stanno attivando per denunciare i problemi della mobilità locale e indicare soluzioni per contribuire a rendere le città sostenibili e rispettose del clima e della salute delle persone.

 

A Torino le volontarie e volontari dell’organizzazione ambientalista sono intervenuti in Corso Unione Sovietca, allestendo un simbolico cantiere di Greenpeace per trasformare una delle ben 6 corsie dedicate alle auto in pista ciclabile, e chiedere che il servizio TO BIKE venga ripristinato. Durante l’attività di denuncia, hanno aperto uno striscione con il messaggio “Città per le persone non per le auto”.

 

In Italia ci sono più di 64 auto ogni 100 abitanti, sebbene queste rimangano inutilizzate per più del 90 per cento del tempo, e si sprecano decine di ore imbottigliati nel traffico, con Roma che detiene il record italiano di 166 ore perse all’anno. Ciò si riflette su come sono concepiti gli spazi delle città, piene di strade e parcheggi pensati per il traffico veicolare privato, e con alternative di mobilità sostenibile – come bici, trasporto pubblico e sharing – ancora troppo poco sviluppate e integrate nel tessuto urbano, dal centro alle periferie.

 

«Investire su modelli di mobilità “auto-centrici” significa togliere risorse alle alternative non inquinanti. Per questo le amministrazioni locali devono ripensare il modo in cui le persone si spostano nelle città, che sono al tempo stesso i luoghi con il più alto livello di emissioni di gas serra e quelli con i più gravi problemi di inquinamento atmosferico e problemi di salute connessi», dichiara Federico Spadini, campagna trasporti di Greenpeace Italia. «In questo momento delicato di ripartenza del Paese nella fase post-Covid non possiamo rimanere ancorati alle soluzioni del passato. Gli amministratori locali devono essere lungimiranti e costruire ora la mobilità del futuro, fatta di trasporto pubblico efficiente, infrastrutture per la mobilità ciclistica e pedonale, sistemi di sharing elettrico, trasporto intermodale e spazi progettati per la vita e il benessere delle persone», conclude Spadini.

 

Nei mesi scorsi le città hanno adottato provvedimenti per la mobilità sostenibile, ad esempio attraverso la diffusione di bike lane provvisorie, ma misure del genere non sono sufficienti se non si risolvono le criticità strutturali delle città italiane e dei modelli di mobilità basati sui combustibili fossili, che continuano ad essere ampiamente incentivati dal Governo. Per questo Greenpeace ha lanciato la campagna #RESTART, per chiedere che i fondi pubblici per la ripartenza siano investiti per riprogettare le nostre città, investendo in trasporto pubblico, riqualificazione delle periferie e mobilità alternativa.

Il Piemonte cresce nella raccolta differenziata di carta e cartone

Nel 2019  aumenta del 2,9%: è il miglior incremento tra le regioni del Nord Italia

 

Raccolte e avviate a riciclo 290.301 tonnellate di carta e cartone, pari a 65,6 kg di raccolta pro-capite.

Oltre 11,6 milioni di euro i corrispettivi riconosciuti da Comieco ai Comuni in convenzione.

Da una ricerca Astra per Comieco emerge l’attenzione costante per la raccolta differenziata svolta “sempre/spesso” dall’84% dei piemontesi

 

 La regione del Nord Italia che nel 2019 ha registrato la crescita maggiore nella raccolta differenziata, sfiorando il +3% annuo, è il Piemonte, che ha raccolto 290.301 tonnellate di carta e cartone, pari a una media pro-capite di 65,6 kg. A certificare questi dati è la 25a edizione del Rapporto annuale sulla raccolta differenziata e riciclo di carta e cartone in Italia diffuso da COMIECOConsorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica.

“Rispetto al 2018, anno in cui la raccolta differenziata regionale era stata equivalente a 282.018 tonnellate, nel 2019 sono state raccolte e avviate al riciclo ben 8.283 tonnellate di carta e cartone in più, il miglior incremento registrato nell’area del Nord Italia, riflesso di un comportamento sempre più responsabile da parte dei piemontesi” – afferma Carlo Montalbetti, Direttore Generale Comieco. “Nel 2019 168.543 tonnellate sono state gestite dal circuito Comieco in forza delle convenzioni stipulate con le amministrazioni locali che, di ritorno, hanno ricevuto dal Consorzio oltre 11,6 milioni di euro in corrispettivi economici.”

La raccolta su base provinciale

 

 

Lo spaccato provinciale del dato generale registrato dal Piemonte offre risultati variegati: in provincia di Alessandria nel 2019 sono state raccolte e avviate a riciclo 25.199 tonnellate pari a 58,3 kg per abitante; in provincia di Asti le tonnellate sono state 11.832 tonnellate e il pro-capite pari a 54 kg; in provincia di Biella sono state raccolte 14.485 tonnellate di carta e cartone per un pro-capite di 78,5 kg; in provincia di Cuneo con 46.374 tonnellate, la raccolta pro-capite è stata di 78,3 kg mentre in quella di Novara 61,3 kg pro-capite con 22.779 tonnellate raccolte; in provincia di Torino sono state invece raccolte 146.038 tonnellate di carta e cartone, pari a una media pro-capite di 63,7 kg; a Verbano-Cusio-Ossola 11.764 tonnellate e 73 kg pro-capite e in provincia di Vercelli 11.830 tonnellate di carta e cartone per 67,2 kg pro-capite.

 

L’approccio del Piemonte alla raccolta differenziata

 

L’aumento in termini quantitativi della raccolta di carta e cartone nel Piemonte va di pari passo con la maggior attenzione dei piemontesi nei confronti dell’ambiente e della sostenibilità. Questo è quanto emerge da una ricerca demoscopica commissionata a inizio anno da Comieco all’istituto Astra Ricerche.

I piemontesi, rispetto alla media degli italiani, si mostrano leggermente meno preoccupati per le tematiche ambientali a livello globale (l’86% rispetto a una media nazionale dell’88,5%), mentre mostrano un impegno maggiore della media nell’adottare comportamenti sostenibili (72% rispetto a una media nazionale del 70,7%).

La pratica della raccolta differenziata rappresenta la principale attività effettuata per avere un comportamento sostenibile e viene svolta “sempre/spesso” dall’84% dei piemontesi (rispetto alla media nazionale di 79,7%), anche se l’autovalutazione della propria bravura nell’effettuarla è sostanzialmente allineata con la media nazionale (7,64 vs 7,50 di media).

Quando si tratta di ottenere informazioni o sciogliere dubbi sulla raccolta differenziata, rispetto alla media degli italiani i piemontesi utilizzano meno la guida cartacea distribuita dal Comune (30% vs 41% di media), mentre si avvalgono maggiormente dei motori di ricerca (43% vs 38,5% nazionale), del sito web del Comune (32% vs 27% nazionale) e dei siti dei consorzi che si occupano di raccolta differenziata (22% vs 16,5 nazionale).

 

La raccolta differenziata di carta e cartone in Italia

 

A livello nazionale, la raccolta differenziata di carta e cartone ha fatto registrare nel 2019 una crescita del 3% e complessivamente sono state raccolte 3,5 milioni di tonnellate. L’eccellente stato di salute del settore trova conferma anche nel tasso di riciclo degli imballaggi a base cellulosica, attestatosi all’81% con un ritmo di crescita che rende fattibile centrare l’obiettivo dell’85% fissato dall’Unione Europea al 2030.

Nel 2019, inoltre, è emerso un importante miglioramento sotto il profilo qualitativo dei materiali a base cellulosica avviati al riciclo, con l’incidenza delle impurità nella raccolta differenziata svolta dalle “famiglie” tornata sotto la soglia del 3%, mentre viene confermata l’eccellente qualità delle raccolte sui circuiti “commerciali”.