ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 363

Cresce l’appeal internazionale dello scalo torinese

Firmata la convezione con il Mit per l’ampliamento e all’adeguamento agli standard europei del terminale intermodale dell’Interporto gestito da S.I.TO

 

Oltre 3 milioni di euro per rendere più competitivo a livello europeo il terminale intermodale dell’Interporto di Torino gestito da S.I.TO S.P.A., società partecipata dalla finanziaria della Regione Piemonte Finpiemonte, Socotras Spa e Mercitalia Logistics Spa.

 

È stata infatti firmata la Convenzione tra la Società Interporto di Torino – S.I.TO S.P.A. e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la realizzazione di un pacchetto di lavori per 3.135.000 euro destinati all’ammodernamento e all’adeguamento agli standard europei del terminale intermodale dell’Interporto.

 

«L’interporto è un’infrastruttura a cui guardiamo con grande attenzione – sottolinea l’assessore ai Trasporti e Infrastrutture della Regione Piemonte Marco Gabusi -. Siamo molto soddisfatti di questo progetto che conferirà alla piattaforma logistica un ulteriore grado di appetibilità a livello internazionale. Questa è la dimostrazione che il Piemonte ha tutte le carte in regola per giocare un ruolo strategico nella logistica su scala europea e mondiale. Ed è anche la dimostrazione che il lavoro e la competenza della Regione e di S.I.TO sono in grado di portare sul territorio investimenti determinanti per il futuro».

 

Il progetto preliminare, realizzato dagli uffici della Società con la collaborazione, per gli aspetti socio economici, del Politecnico di Torino e approvato a dicembre dal Ministero, prevede una serie di opere di tipo civile e ferroviario, tese, da una parte, all’allungamento di tutti i binari operativi del terminal, con un modulo fino ai 750 m dello standard europeo, dall’altra, ad aumentare e qualificare una vasta porzione di superfici oggi inutilizzate per lo stoccaggio delle UTI (Unità di Trasporto Intermodali), siano esse di provenienza marittima che terrestre. È prevista anche un’area deposito dedicata ai container ISO marittimi, siano essi vuoti che pieni, ed un parco dedicato invece ai reefer container, cioè a quelle unità intermodali dedicate alla catena del freddo.

 

«L’obiettivo – spiega il  presidente dell’interporto Giovanni Battista Quirico –  è quello di predisporre il comprensorio interportuale di ulteriori dotazioni di infrastrutture e quindi di asset logistici d’eccellenza alla grande sfida dell’allargamento dei flussi di combinato terrestre, derivanti dal completamento del Corridoio Mediterraneo, ma anche, e fin da subito, all’allungamento delle banchine del sistema della portualità ligure (Porto di Genova e la nuova piattaforma Maersk- Cosco di Savona- Vado), ponendosi nel ruolo di vero e proprio dry-port (long range) del nord ovest.

Tale pacchetto di opere che impegnerà la Società SITO nei prossimi 3 anni, con la progettazione, l’appalto ed esecuzione dei lavori, dovrà essere obbligatoriamente avviato entro il prossimo semestre del 2021, in maniera che, a lavori ultimati nel 2023, sarà stato compiuto un passo decisivo verso l’integrazione totale della piattaforma logistica e ferroviaria interportuale SITO con il limitrofo Scalo di R.F.I., rendendo plausibile fin dal medio termine un incremento del traffico ferroviario, oltre gli attuali 500 treni annui movimentati».

 

Al Green Pea il progetto di upcycling di Samsung

Il percorso “Going Green” del brand leader nel mercato TV incontra il primo Green Retail Park al mondo, firmato Oscar Farinetti, con una serie di soluzioni innovative per la casa nate dal riutilizzo creativo degli imballaggi della gamma TV Samsung

 Utilizzare materiali di scarto per creare nuovi oggetti di valore, questo è l’upcycling o riutilizzo creativo, che sempre più aziende stanno adottando all’interno dei propri percorsi di sostenibilità per sensibilizzare i consumatori sulla riduzione dell’impronta ambientale. Tra queste spicca Samsung Electronics, che a pochi giorni dal CES di Las Vegas, in cui ha presentato la propria visione di un futuro sostenibile, ha deciso di portare all’interno di Green Pea, il Green Retail Park di Torino, una serie di soluzioni innovative per la casa realizzate a partire dagli imballaggi in cartone riciclabile ecologico della propria gamma TV.

La scelta di collaborare con Green Pea, primo Green Retail Park al mondo dedicato al tema del Rispetto della Natura, si inserisce all’interno di un impegno di lungo periodo per la tutela dell’ambiente intrapreso da Samsung e che punta alla creazione di prodotti e soluzioni che facciano della sostenibilità il proprio core business. Ne è un esempio l’introduzione sul mercato, già nel 2021, del primo telecomando a energia solare che riceve energia anche dalle fonti luminose di casa, e che permetterà di eliminare lo scarto di 99 milioni di batterie in sette anni.

L’incontro avvenuto  tra Alex Lim (Presidente di Samung Electronics Italia), Bruno Marnati (Head of Audio Video) e Francesco Cordani (Head of MarCom) con Oscar Farinetti, ha avuto lo scopo di inaugurare l’esposizione dell’esclusiva selezione di oggetti nati a partire dall’eco-packaging della gamma TV di Samsung, realizzato in cartone ondulato ecologico e che rappresenta una soluzione innovativa per consentire ai consumatori un riciclaggio più semplice, incoraggiando l’upcycling per un riutilizzo creativo.

“La consapevolezza è il primo passo verso un futuro sostenibile e tecnologia e innovazione rivestono un ruolo fondamentale nella ricerca di nuovi modi per dare vita al cambiamento” ha affermato Bruno Marnati, Head of Audio Video Division Samsung Electronics Italia. “Per questo motivo abbiamo intrapreso la collaborazione con Green Pea, prima come partner tecnologico e poi portandovi una selezione di oggetti realizzati con il nostro premiato design eco-packaging, perché è un luogo che invita al rispetto per la natura e a un consumo più consapevole, e a uno stile di vita più sostenibile, valori che Samsung condivide e vuole sempre più sottolineare nel suo business”.

 

Da porta riviste a tavolini per il salotto, fino a scaffali per riporre piccoli oggetti di casa o dispositivi elettronici, sono queste alcune delle realizzazioni che sarà quindi possibile trovare all’interno di Green Pea e che i visitatori potranno ammirare in modo permanente, per scoprire in prima persona come anche solo nella scelta di un TV si possa fare la differenza. Grazie al design a matrice presente su ciascun lato delle scatole dei TV Samsung è infatti possibile creare piccole nuove soluzioni d’arredo, capaci di contribuire a ridurre l’impatto ambientale.

Iren è entrata nel Bloomberg Gender-Equality Index 

Il GEI garantisce trasparenza nelle pratiche e nelle politiche di genere attuate dalle società quotate in borsa, approfondendo ed ampliando in questo modo i dati ambientali, sociali e di governance (ESG) a disposizione degli investitori e della comunità finanziaria.

 

L’indice misura l’uguaglianza di genere basandosi su cinque pilastri: leadership femminile e talent pipeline, parità di retribuzione e uguaglianza retributiva tra i sessi, cultura inclusiva, politiche contro le molestie e attività di promozione verso il mondo femminile.

 

L’inclusione nell’indice Bloomberg, nel caso di Iren, riflette un elevato livello di trasparenza e performance complessive fondate sui cinque pilastri del framework.

 

In particolare le politiche di diversity di Iren sono state indirizzate verso la non discriminazione in fase di selezione, la valorizzazione delle competenze e l’impulso alla managerialità al femminile.

 

Iren ha inoltre investito in piani di formazione attraverso programmi specifici per aumentare il livello di consapevolezza sui temi legati alla diversità e a creare un ambiente di lavoro inclusivo.

“Questo prestigioso riconoscimento internazionale – ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Iren Massimiliano Bianco – conferma la forte attenzione della nostra azienda nei confronti della parità di genere sia in ambito interno che in tutte le relazioni avviate con gli stakeholder a livello locale e nazionale. Si tratta di un ulteriore segnale di trasparenza e di valorizzazione delle persone e delle differenze, elementi fondanti della cultura aziendale di Iren”.

Quest’anno il GEI ha ulteriormente allargato il proprio perimetro di rappresentatività, arrivando a coinvolgere 44 paesi nel mondo.

Le aziende incluse, che sono 380 a livello mondiale, operano in undici settori industriali diversi: da quello automobilistico, a quello bancario, passando per i servizi ai consumatori, l’ingegneria, l’edilizia e il retail.

“Le aziende incluse nel GEI 2021 stanno contribuendo ad ampliare l’universo dei dati ESG fino ad includere i dati sulla parità di genere, richiesti oggigiorno dagli investitori – ha dichiarato Peter T. Grauer, Presidente di Bloomberg-. Grazie al loro impegno a favore della divulgazione dei dati, le aziende GEI 2021 stanno diventando un punto di riferimento nell’ottica dell’inclusione e dell’incentivo alla trasparenza nei mercati.”

(foto: il Torinese)

Il turismo per la ripartenza

Si è tenuto venerdì 29 gennaio il primo Consiglio di Amministrazione dell’ATL Turismo Torino e Provincia del 2021 in videoconferenza.

Presieduto dal Presidente Maurizio Vitale, presenti i membri Maria Luisa Coppa (Presidente Ascom Torino), Franco Capra (Sindaco di Clavière), Giancarlo Banchieri (Presidente Confesercenti di Torino e Provincia e Confesercenti Piemonte) e Francesca Soncini (Direzione Commerciale e Marketing Extra Aviation, Comunicazione SAGAT). Nella stessa seduta si è riunito anche il Collegio Sindacale, composto dal Presidente, dott.ssa Nardelli e dai dott.ri Rizzi Sortino.

Nel corso del Consiglio si è manifestata la piena adesione sulla sensibile incidenza del comparto turistico sul tessuto economico-sociale legato a cultura e commercio e sull’importanza di Turismo Torino e Provincia quale Ente deputato alla valorizzazione e promozione della destinazione.

Durante l’incontro si è inoltre condiviso il ruolo di Turismo Torino e Provincia per l’evento delle Nitto ATP Finals 2021-2025 che vede l’ATL impegnata nella definizione del “Tourist Plan”. L’obiettivo è di valorizzare e posizionare la “destinazione Torino” e il territorio piemontese come luogo di elezione per l’appuntamento internazionale, mettendo in luce le potenzialità e le ricadute per tutti i comparti coinvolti a livello locale, nazionale e internazionale.

Unitamente all’efficientamento della gestione – sottolinea Maurizio Vitale, Presidente di Turismo Torino e Provincia – sia sotto il profilo della digitalizzazione che della formazione, le ATP Finals (evento indoor tra i più qualificati a livello internazionale) rappresentano un’occasione di lungo periodo alla generazione di reddito. Ringrazio i soci della rinnovata fiducia che ripongono nel ruolo strategico di Turismo Torino e Provincia per la valorizzazione delle attività commerciali e culturali”.

Prevenzione sicurezza in montagna, prosegue la campagna Uncem-Regione

La Regione Piemonte, nell’ambito del Programma Alcotra PITEM RISK progetto RISK-COM, per una corretta comunicazione dei rischi, ha realizzato in collaborazione con Arpiet, Agrap, Soccorso Alpino, Uncem Piemonte, dei materiali informativi per prevenire il rischio sanitario e informare i frequentatori sulle regole generali da seguire in montagna.

I materiali sono a disposizione di tutti i Comuni, di tutte le Istituzioni e Associazioni; possono essere diffusi anche su social e siti web istituzionali. A questo link è possibile scaricare i materiali e il video: https://www.pitem-risk.eu/notizie/montagna-salute

Differenziata, tre anni a Torino per adeguarsi

Con un emendamento approvato in Commissione ambiente  in regione  e proposto dalla Giunta, si introduce un correttivo sugli obiettivi stabiliti per la Città di Torino per le caratteristiche che la contraddistinguono rispetto a tutti gli altri comuni piemontesi anche in considerazione dell’elevato flusso di pendolari. Il limite massimo dei 159 chilogrammi di raccolta indifferenziata per abitante, viene infatti posticipato all’anno 2024.

È stato deciso durante la seduta presieduta da Angelo Dago, che ha proseguito l’esame del Disegno di legge 88 che modifica alcune norme in materia di gestione dei rifiuti. Presente l’assessore Matteo Marnati, sono stati discussi e votati i primi sei articoli della legge.

Approvati alcuni emendamenti tecnici presentati dall’assessore e appunto uno che stabilisce una deroga, per la sola città di Torino, che fissa il limite massimo di 190 chili di rifiuti indifferenziati per abitante per l’anno 2020 e 159 chili entro il 2024 e non il 2022, come nella legge vigente datata 2018. Ciò significa quindi che gli obiettivi di raccolta differenziata slittano a loro volta di due anni.

In generale, attraverso la discussione degli emendamenti presentati sia dalla Giunta sia dai consiglieri intervenuti, sono stati affrontati i temi della raccolta differenziata dei rifiuti nei comuni turistici (che vedono moltiplicarsi il numero degli abitanti nei periodi di vacanza), dell’economia circolare e del riciclo dei rifiuti, delle competenze delle Province in questa materia ed anche della gestione delle discariche esaurite.

Il consigliere Sean Sacco (M5s) ha presentato diversi emendamenti (che sono stati approvati) sul recepimento delle direttive UE in omaggio al principio dell’economia circolare, per incentivare il mercato dei prodotti riciclati, per il sostegno alla ricerca in materia di riciclo dei rifiuti e sulla pianificazione degli investimenti per infrastrutture e la promozione di campagne di comunicazione sulla raccolta differenziata.

Altri interventi sugli emendamenti discussi sono stati svolti da Daniele Valle e Alberto Avetta (Pd), Valter Marin (Lega), Riva Vercellotti (Fi).

Le nuove frontiere del design nel settore alberghiero

Il design come strumento per la riconversione del settore alberghiero verso nuove frontiere innovative. Ne parliamo con Alessandro de Cillis, Co-Founder e Cmo del Designtech Hub

 

Il settore alberghiero in Italia è stato certamente uno di quelli maggiormente colpiti dagli effetti e danni economici provocati dalla pandemia da Covid 19, ma risulta anche uno tra quelli che si sta ponendo maggiormente in gioco per cercare una via di riscatto.

“La pandemia da Covid 19 – spiega Alessandro De Cillis, Co-Founder e Cmo del Designtech Hub – sicuramente ha evidenziato alcune fragilità presenti nel tessuto ricettivo nel nostro Paese e lanecessità fondamentale di una ristrutturazione dellaprogrammazione in campo turistico, fortemente stravolta dalla comparsa della pandemia. L’Italia, d’altronde, risulta uno tra gli Stati, a livello mondiale, che ha da sempre goduto di un’ampia offerta e richiesta turistica da parte del pubblico straniero, spesso proveniente da Paesi oltreoceano. Considerato che la programmazione turistico alberghiera è, nel caso della clientela straniera, strettamente legata all’offerta dei voli da parte delle compagnie aeree, attualmente si può ritenere che la prima stagione programmabile possa essere quella della primavera/estate 2022”

“Un americano che desideri compiere un viaggio in Italia – prosegue Alessandro De Cillis – lo decide, infatti, in media con sei mesi di anticipo. Attualmente risulta a rischio nella sua programmazione anche la stagione invernale 2021, a causa dell’incertezza legata all’evolversi della pandemia. Per questo motivo ritengo che il settore alberghiero, per fronteggiare l’emergenza da Covid 19, debba pensare ad una sua trasformazione innovativa per ampliare e diversificare l’offerta, adeguando gli spazi alle norme anti Covid e alle nuove concezioni nate con le richieste di distanziamento”.

“Soprattutto nelle grandi città – continua Alessandro De Cillis – che dapprima potevano contare su di una richiesta legata al comparto turistico (soprattutto nelle città d’arte o di turismo di carattere religioso), oggi gli alberghi devono puntare a una riconversione degli spazi di tipo innovativo, offrendo, oltre alla ricezione alberghiera vera e propria, degli ambienti personalizzati per i clienti ad uso lavorativo, capaci di diventare una valida alternativa a spazi di co-working che, in epoche pre Covid, venivano, appunto, condivise”.

“Questo tipo di svolta innovativa nella concezione degli spazi – spiega Alessandro De Cillis – costituisce la base della strategia che è allo studio presso Mind (Milano Innovation District), il distretto della Scienza, del Sapere e dell’Innovazione, un hub capace di promuovere eccellenze del territorio e di valorizzare quegli investimenti già promossi per l’Expo milanese. In Mind sorge il Designtech Hub, in fase di completamento, in cui un padiglione di circa 5 mila metri quadrati accoglie una community specificatamente impegnata nel campo del design. Oltre al co-working l’Hub del Design includerà una co-factory e un coliving. In questo contesto il design district del DTH interviene attuando un’attività di scouting, valutazione e realizzazione e dei modelli innovativi sia abitativi sia lavorativi che si vengono a creare, tali da rispettare distanziamento e norme anti Covid, nel rispetto del massimo comfort e disponibilità dei servizi Le attivitàsono sviluppatesi sinergia con i soci co-founder, tra i quali Ivan Tallarico, già  Ceo di Hi-Hinteriors”

“Questo tipo di riqualificazione degli spazi – conclude Alessandro De Cillis – potrà essere esportato e adattato per ridisegnare spazi alberghieri non soltanto cittadini, ma anche marini e soprattutto montani, ubicati in luoghi dove il contatto con la natura sta rendendo sempre più forte l’orientamento delle persone che praticano smartworking. Questo induce a una riflessione in direzione di un utilizzo del design quale strumento per ridisegnare tali spazi, adattandoli alle nuove esigenze insorte a partire dalla comparsa della pandemia, ma capaci di renderli funzionali anche in futuro, per un approccio sempre più gestibile, ottimale e democratico dell’attività lavorativa in ambienti tutelati e green”.

Mara Martellotta 

Recovery Plan, uno strumento per ripensare l’architettura in Italia

La vice ministra Laura Castelli: ripensare gli spazi per colmare il gap sociale

 Si è svolto nei giorni scorsi con un incontro online, un confronto tra politica e architetti sul tema del Recovery Plan, organizzato dall’Ordine degli Architetti di Torino, che ha visto l’intervento del Vice Ministro dell’Economia Laura Castelli, confrontarsi con il presidente OAT Massimo Giuntoli, il presidente della Fondazione per l’architettura / Torino Alessandra Siviero, numerosi presidenti OA del Piemonte e della Valle d’Aosta e di molte città italiane e altri ospiti istituzionali, tra i quali Antonino Iaria, Assessore alle politiche territoriali e dei progetti di trasformazione e riqualificazione urbana della città di Torino. L’incontro è stato moderato da Luciano Fontana, direttore de Il Corriere della Sera.

L’opportunità del Recovery Fund e dei fondi europei è un’opportunità chiave per il futuro del paese e la ripresa post pandemica anche per la categoria degli architetti, che conta 155 mila professionisti in Italia. Una opportunità che i vertici della politica intendono costruire attraverso un dialogo che metta al centro le esigenze di una progettualità architettonica che consenta di pensare le città del futuro e intercettare contestualmente i fondi (su infrastrutture, porti e tanti altri settori) che saranno messi a disposizione dalla Comunità Europea.
Il nuovo progetto ambientale, economico e culturale di Ursula Von der Leyen, Il New European Bauhaus, attenzionato dal Consiglio Nazionale Architetti, secondo Massimo Giuntoli, Presidente OAT-Ordine degli Architetti di Torino, oggi può essere un modello nel ri-pensare le città, a partire dalla micro-progettazione architettonica alla macro, dal privato al pubblico, con particolare attenzione a sostenibilità e qualità per cambiare le città. Guardare a città come Berlino o a format di qualità come è stato per Reinventing Cities a Milano, che ha consentito di cambiare lo scenario urbano, è fondamentale, considerando al tempo stesso che adesso le città stanno cambiando paradigma, da un punto di vista della qualità architettonica, sociale e culturale. In Italia la legge urbanista risale al 1942 ed è arrivato il momento di guardare ad un nuovo cambio di paradigma, con spazi che tengano conto delle nuove modalità di vita e di lavoro introdotte durante questo periodo di emergenza sanitaria, e che probabilmente perdureranno anche dopo, e più in generale introdurre nuovi modelli che possano diventare legge, come il crowdfunding dal basso, come è stato per il festival torinese Bottom Up! che vedrà la riqualificazione e la rigenerazione urbana di aree della città, sostenute da diversi soggetti.
“Si apre oggi uno scenario importante per questa filiera che ha bisogno di essere rappresentata dalla classe politica. Attraverso la politica locale e nazionale si potranno intercettare nuove risorse per valorizzare le nostre meravigliose città, tenendo conto della modernizzazione, della svolta ecologica e della competitività. Intercettando le proposte di nuovi emendamenti possiamo favorire la rinascita delle città, a partire dalla rigenerazione urbana” ha dichiarato Massimo Giuntoli, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Torino e aggiunto che “un confronto con la politica può contribuire a tenere alta l’attenzione sulla necessità di lavoro per gli architetti e sul loro ruolo imprescindibile nei processi in atto”.
“È la prima volta che ci si confronta con una pianificazione così lunga e così articolata, che si deve incastrare con tutto il resto dei fondi e delle progettazioni. Gli asset, indicati a livello europeo, sono molto interdisciplinari e per forza vanno incrociati tra di loro e messi a sistema. Il compito che abbiamo a livello politico è di mettere in atto delle riforme che ci consentano di mettere a terra questi investimenti, vanno sbloccate le norme che fino ad ora non hanno funzionato. In concreto, ad esempio, vanno ridisegnate le città, veniamo da anni in cui tutti abbiamo parlato di periferie e addirittura il Papa lo considera un tema centrale.

È necessario ripensare a spazi centrali che si devono incrociare con l’esistente, come può essere il rifacimento delle case popolari” ha dichiarato Laura Castelli, Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, intervenendo all’incontro. “Ripensare gli spazi serve per poter colmare il gap sociale, serve per capire come dovranno crescere alcune città, anche rispetto al mondo del lavoro come la casa che è diventa in questo periodo di emergenza sanitaria anche uno spazio di lavoro. A livello di digitalizzazione e domotica, sono invece da ripensare gli usi civili e non, a partire dalle scuole”.
“Come Comune stiamo già lavorando su progetti importanti per il Recovery Plan che possono rilanciare nuove progettualità. Sono progetti che vogliono non solo recuperare il patrimonio esistente ma investire su nuovi assi di sviluppo del territorio rilanciando intere aree della città, come quella del Valentino, il Parco del Po e Italia ’61: un asse di sviluppo che interessa una fetta importante di Torino. E poi stiamo ragionando sui concetti di efficientamento energetico: un vero piano Marshall per l’edilizia” aggiunge Antonino Iaria, assessore comunale all’Urbanistica.

Profondo rosso per il cinema piemontese

“Nel 2020 le sale cinematografiche piemontesi hanno perso 47 milioni di euro di incasso, con oltre l’80 per cento di presenze in meno rispetto agli anni precedenti. Sono dati disastrosi per le oltre 300 aziende del settore, con 800 dipendenti e un indotto importante, molte delle quali rischiano di chiudere se non intervengono misure di sostegno efficaci”.

Lo hanno riferito in un’audizione della Sesta commissione sulla situazione dei cinema in relazione all’emergenza Covid i presidenti di Agis e Anec Piemonte, Luigi Boggio e Arrigo Tomelleri.
Per gli auditi il comparto potrà avere una ripresa non prima dell’estate, con il rischio che molti esercenti, anche in centro città a Torino, decidano di cessare l’attività perché non più in grado di coprire i costi fissi: “I benefici al settore non possono arrivare dal credito d’impresa, serve liquidità. Per questo chiediamo la possibilità di accedere alle risorse del Por-Fesr 2021-2027, rientrando nei bandi regionali rivolti alle piccole, medie e microimprese e a quelli sulla cultura, ma anche interventi mirati di Finpiemonte”.
Per riaprire le sale in modo economico sarà necessario garantire la sicurezza sanitaria e proiezioni che siano appetibili per il pubblico: “Prevediamo che quando riapriranno le attività del tempo libero ci sarà un aumento esponenziale della richiesta – hanno detto – come avvenuto con le riaperture dei cinema in Estremo Oriente. Oggi il nostro settore è essenziale al raggiungimento del risultato economico dei film, rappresentiamo il 70 per cento del fatturato, ma se non ci saranno più strutture sarà un problema”.
I consiglieri Gianluca Gavazza (Lega), Daniele Valle (Pd) e Francesca Frediani (Movimento 4 ottobre) hanno chiesto chiarimenti per capire come si possa intervenire sul bilancio regionale per andare incontro alle esigenze della categoria e quali siano i bandi di maggior interesse per il comparto.
L’assessore alla Cultura Vittoria Poggio è intervenuta per ricordare che incontrerà le associazioni il prossimo 18 febbraio per discutere in modo più approfondito le questioni, assicurando il massimo impegno della Regione in merito alle richieste sui bandi e la pianificazione del Por-Fesr.

Stereotipi di genere e comunicazione

In videoconferenza dalla Biblioteca Arduino di Moncalieri un evento dedicato alla rappresentazione delle donne.

E’ stato un privilegio per me moderare il convegno “Stereotipi di genere nelle diverse forme di comunicazione, tenutosi il 25 gennaio nello spazio virtuale della Biblioteca di Moncalieri ”.

E’ stata una occasione di analisi e approfondimento di un tema quanto mai attuale e una importante opportunità per capire quali sono le possibili strategie per emanciparci da rigidi modelli di genere che limitano, le donne soprattutto, a ruoli sottovalutanti e precostituiti. Grazie all’impegno assiduo dell’Assessora alla Cultura e alle Pari Opportunità del Comune di Moncalieri Laura Pompeo e al lavoro dedito della Presidentessa dell’Associazione il Rosa e il Grigio, Monica Andriolo, sono molte le iniziative interessanti che vengono organizzate, seguite ed apprezzate in maniera significativa  messe in onda su piattaforma online; alcune fanno parte del progetto  #ilvaloredelledonne  e #donnedivalore .

Lunedì scorso abbiamo ascoltato contenuti  e visto immagini ricchi di importanza, si sono succeduti interventi eminenti e di alta competenza che hanno affrontato a fondo le modalità con cui certi stereotipi di genere, perlopiù relativi a quello femminile, agiscono, sono presenti e sedimentati nella nostra cultura. Dall’uso del linguaggio sessista, agli stereotipi di genere nelle campagne elettorali, passando per le rappresentazioni della donna nella pubblicità e nel cinema, per finire con i modelli femminili e maschili nei cartoni animati, relatrici specialiste dell’argomento e cultrici della materia come Vera Gheno, Maria Bruna Pustetto, Giovanna Cosenza, Ilaria Antonella De Pascalis e Sofia Bergamini hanno presentato ed esposto le loro analisi che purtroppo confermano come la manifestazione degli stereotipi di genere sia ancora frequente e difficile da demolire.

La strada da percorrere è lunga, il margine di miglioramento èampio, ma possiamo affermare fortunatamente che la consapevolezza rispetto a questo preconcetto è cresciuta, così come la voglia di ricostruire l’identità, l’immagine e la percezione della donna. Il lavoro da fare è impegnativo ma possibile, il “partire da sé” costruendo il proprio percorso personale da condividere e diffondere è il primo passo per il cambiamento, così come la solidarietà di genere, che non escluda ovviamente il senso critico e la necessità dialettica ma che sia in grado di creare unasorta di sorellanza, è essenziale per creare nuovi modelli di donna e perseguire una vera parità.

Maria La Barbera 

Per vedere il convegno e le altre iniziative della Biblioteca Arduino di Moncalieri: https://www.facebook.com/BiblioMonc