ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 34

La montagna piemontese chiede aiuto, la Regione risponde con nuovi fondi

Stanziati 10 milioni e 700 mila euro per la montagna: la Terza commissione del Consiglio regionale ha espresso a maggioranza parere favorevole alla Proposta di deliberazione della Giunta per il riparto del Fondo regionale, in attuazione della legge per la tutela, valorizzazione e sviluppo della montagna.

Le risorse messe a disposizione dei territori montani del Piemonte, come è stato illustrato dall’assessore competente, per il 2024 ammontano a 10,7 milioni e sono ripartite tra le Unioni Montane in questo modo: il 60 %, – che sarà suddiviso in proporzione alla popolazione residente e alla superficie – come contributo alle spese di funzionamento; un terzo di queste risorse sarà destinato all’attuazione del Programma annuale; il 30 % come contributo alla spesa per il personale dipendente delle Unioni Montane che svolge le funzioni regionali delegate, mentre il 10 %  è  destinato al finanziamento di interventi funzionali allo sviluppo ed alla promozione della montagna, attuati dalle Unioni Montane o da altri soggetti e associazioni.

Il Fondo regionale per la montagna – come è stato ribadito in Commissione – è strategico per valorizzare, grazie all’azione sul territorio delle Unioni Montane, le specificità delle nostre montagne e promuoverne lo sviluppo sociale ed economico. Le cosiddette “terre alte” devono ritornare a essere attrattive e, con un impegno condiviso da parte delle istituzioni, essere protagoniste di una nuova fase di rilancio.

Festival Internazionale dell’Economia, dal 30 maggio a Torino la terza edizione

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Chi possiede la conoscenza: è questo il tema della 3° edizione del Festival Internazionale dell’Economia che si svolgerà a Torino dal 30 maggio al 2 giugno 2024.

 

Un argomento di straordinaria attualità che coinvolge ogni singolo settore della vita pubblica: dalle imprese al commercio, dalla salute alle politiche urbane, dai trasporti alla comunicazione oltre, naturalmente, al mondo della ricerca e della formazione.

Dopo il successo delle prime due edizioni, che si sono occupate rispettivamente di “Merito, diversità e giustizia sociale” (2022) e di “Ripensare la globalizzazione” (2023), il Festival tornerà in
alcune delle più belle sale del centro del capoluogo piemontese, ospitando i più grandi economisti del mondo che su questo tema lavorano alla frontiera, oltre che ricercatori che lo studiano in tante altre discipline.

Il Festival Internazionale dell’Economia è ideato, progettato e organizzato dagli Editori Laterza con la direzione scientifica di Tito Boeri. La manifestazione è promossa dal TOLC (Torino Local
Committee), che riunisce Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino, Camera di Commercio di Torino, Unioncamere Piemonte, Unione Industriali Torino e Legacoop, coordinati dalla Fondazione Collegio Carlo Alberto.

Il digitale ha completamente trasformato il modo con cui prenotiamo un aereo, scegliamo un ristorante, guardiamo un film o ascoltiamo la musica. Ha rivoluzionato il modo con cui ci
informiamo, comunichiamo, facciamo acquisti, troviamo lavoro e incontriamo nuove persone. Tutte queste scelte generano informazioni, ossia conoscenza. Ma chi controlla e sfrutta queste immense fonti di dati? E a che scopo?

Le economie di scala raggiungibili con l’aggregazione delle informazioni hanno aumentato la concentrazione del potere economico. Basti pensare alle piattaforme che tutti ormai conosciamo: Netflix, Spotify, Airbnb, Amazon etc.  In maniera simile, i social media − Instagram, TikTok, X e le altre − hanno reso possibile a miliardi di persone comunicare quasi a costo zero.

La concentrazione, l’esistenza di poche reti dominanti, il fatto di poter fare tutto su una sola piattaforma: sono tutti elementi che facilitano la nostra vita. Più scelta, più comodità, più
informazioni, a prezzi spesso più bassi. Eppure la concentrazione riduce anche la concorrenza e l’innovazione e può lasciare molti indietro. E c’è il rischio che le diseguaglianze nell’accesso e nella
capacità d’uso della tecnologia aumentino le tensioni sociali già esistenti.

Le piattaforme guadagnano vendendo alle aziende spazi pubblicitari ma anche parte dell’enorme mole di informazioni raccolte sui comportamenti di chi le utilizza. Fin dove è lecito l’utilizzo della
conoscenza socialmente prodotta? In che misura è possibile esercitare diritti di proprietà su quest’ultima? Quali restrizioni occorre imporre per tutelare la privacy?

Altri interrogativi fondamentali riguardano gli aspetti etici e l’origine delle informazioni generate da macchine (fra i casi più celebri ChatGPT) e dunque l’autenticità nell’era digitale.
Il problema di fondo è governare, anziché subire, il progresso tecnologico e regolamentare l’accesso a questa immensa fonte di dati. Ma come farlo? E hanno i governi la forza necessaria?

A questi e a molti altri argomenti saranno dedicati gli incontri in programma al Festival Internazionale dell’Economia, che si terranno nei luoghi più suggestivi di Torino, con i più
autorevoli studiosi di questi temi. Economisti, internazionali e italiani, ma come sempre anche storici, sociologi, giuristi, informatici, scienziati e studiosi dei media. Con loro al Festival si
confronteranno i protagonisti del mondo economico, esponenti di spicco del mondo dell’impresa, del commercio e delle professioni, insieme ad esponenti di istituzioni e associazioni.

Il Festival, come sempre, si strutturerà attraverso lezioni magistrali ma si articolerà poi in tanti diversi formati: dalle parole chiave ai dialoghi, dagli interventi di grandi ‘testimoni del tempo’ ai
forum tra studiosi e protagonisti della vita economica. Nel processo di avvicinamento al Festival saranno coinvolti le università e il mondo delle scuole e saranno organizzati incontri sul territorio,
a Torino e in diverse città del Piemonte.

Maggiori informazioni e aggiornamenti: www.festivalinternazionaledelleconomia.com

Tram storico dell’Innovazione: viaggio nel Futuro dell’enofood

L’ITS Agroalimentare Piemonte a bordo della storica “vettura 2598” presenta
il piano delle attività di comunicazione e formative per il biennio 2024/26
Si è appena concluso con successo il tour sul tram storico degli anni Trenta “Vettura 2598”, durante il
quale ITS Agroalimentare Piemonte ha presentato il piano delle attività di comunicazione e formative
per il biennio 2024/26. L’evento, partito alle ore 10:30 da piazza Carlina s’è concluso
toccando le maggiori piazze e vie del centro storico di Torino ed alcuni luoghi simbolo della città: dal
Rondò della Forca a Piazza XVIII Dicembre, da via Cernaia a Piazza Adriano, passando per corso
Principe Eugenio, corso Vittorio Emanuele II, corso Regina Margherita, corso Re Umberto e via
Sacchi. All’evento hanno partecipato diversi giornalisti, esperti di comunicazione e rappresentanti del
settore agroalimentare a cui sono stati presentati tutte le novità della Fondazione ITS
Agroalimentare, tra cui la nuova sede torinese e i nuovi corsi biennali post-diploma: “Enofood
Experience Manager” e “La Fabbrica del cioccolato”. È stata un’occasione unica per esplorare le
prospettive offerte da questi innovativi percorsi formativi dedicati ai giovani diplomati.
“Questo storico tram – sottolinea il Presidente della Fondazione, Fabrizio Berta – che attraversa
Torino è simbolo del nostro viaggio verso il futuro dell’agroalimentare. Con i nuovi corsi Enofood
Experience Manager e La Fabbrica del Cioccolato, l’ITS Agroalimentare non solo promuove
l’innovazione, ma abbraccia la Transizione Verde, integrando tecnologie abilitanti per un settore
sempre più sostenibile e all’avanguardia.”

Poste, crescono i pacchi consegnati in provincia di Torino

Cresce ancora il numero dei pacchi consegnati in provincia di Torino dagli oltre 650 portalettere di Poste Italiane.

Una tendenza in crescita in tutta Italia che ha visto in Piemonte numeri record nel primo trimestre dell’anno con un incremento del + 9.3 % rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Capillarità, efficienza della distribuzione e la continua trasformazione della rete logistica di Poste Italiane che in provincia di Torino può contare su 41 centri di distribuzione e una flotta composta per quasi un quarto di mezzi green, sono i fattori che hanno permesso di raggiungere questo importante traguardo e che concorrono a garantire il servizio di recapito su tutto il territorio, dai comuni più piccoli alle città più grandi.

Nei primi tre mesi di quest’anno, Poste Italiane ha consegnato 71 milioni di pacchi, in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con una crescita dei volumi consegnati dai portalettere superiore al 50% “- ha dichiarato l’AD Matteo Del Fante dopo la presentazione dei risultati dell’Azienda.

Oltre alla logistica tradizionale, la distribuzione di Poste può contare sulla rete Punto Poste, composta da oltre 15500 punti di ritiro e spedizioni pacchi. Nella sola provincia di Torino, ad esempio, sono 499 gli esercizi aderenti alla Rete Punto Poste.

Etichetta di origine riconoscimento della battaglia dell’Italia

La Coldiretti Piemonte è convinta che l’apertura da parte della UE all’etichetta di origine sia un riconoscimento della battaglia dell’Italia

 

L’apertura della Commissione UE alla proposta avanzata dalla Germania di introdurre l’origine su tutti gli alimenti in commercio riconosce il ruolo storico dell’Italia di apripista nelle politiche di garanzia verso il consumatore, dopo la recente mobilitazione al Brennero della Coldiretti per la raccolta di un milione di firme per assicurare una piena trasparenza sul cibo. Ad affermarlo è la Coldiretti in riferimento agli esiti del Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura e della Pesca dell’Unione Europea.

“Grazie all’esempio dell’Italia – spiegano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa, delegato confederale – ci sono le condizioni oggi per affermare una nuova stagione delle politiche alimentari nella UE, che guardino alla trasparenza, rispetto ai troppi inganni permessi in passato e anche contro i tentativi delle multinazionali di indirizzare le politiche verso i propri interessi. In tale ottica è importante l’annunciata marcia indietro del Portogallo, rispetto al sistema di etichettatura a semaforo Nutriscore. L’obiettivo è quello di cambiare il codice doganale e introdurre l’etichetta di origine obbligatoria su tutti i cibi in commercio nella Ue”.

MARA MARTELLOTTA

L’impatto di Poste italiane sull’economia

Nel 2023 l’Azienda ha generato nell’area Nord Ovest impatti positivi diretti e indiretti sull’economia per oltre 1.400 milioni di euro di prodotto interno lordo con circa 19,5 mila posti di lavoro e quasi 600 milioni di euro di reddito distribuiti ai lavoratori impiegati nel sistema economico del territorio

Torino 27 maggio 2024 – Le attività di Poste Italiane nell’area del Nord-Ovest (Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria) hanno generato nel 2023 impatti positivi, diretti e indiretti, per oltre 1.400 milioni di euro di prodotto Interno lordo, con circa 19.500 mila posti di lavoro e quasi 600 milioni di reddito distribuiti ai lavoratori impegnati nel sistema economico del territorio. Numeri in crescita rispetto all’anno precedente che confermano la capacità dell’azienda di generare valore per le comunità locali e per l’intero sistema produttivo delle regioni.

Le attività di Poste Italiane, infatti, oltre a generare impatti diretti e strettamente legati all’attività economica del Gruppo, richiede l’acquisto di beni e servizi prodotti da altre imprese (generando impatti indiretti) e consente alle famiglie che hanno ricevuto un reddito grazie al lavoro svolto per l’Azienda e i suoi fornitori, di acquistare nuovi beni e servizi (generando impatti indotti).

I numeri analizzati nel bilancio integrato 2023 sono il frutto della stima degli impatti economici complessivamente generati dall’azienda in ogni singolo territorio, evidenziando come grazie al lavoro dei suoi 120mila dipendenti di cui quasi 3900 in provincia di Torino riesce a creare valore economico, producendo ricchezza e occupazione non solo attraverso il proprio business ma anche attraverso il coinvolgimento di una catena di fornitura locale.

L’impegno di Poste Italiane a servizio del Sistema Paese si inserisce all’interno di un percorso di crescita e sviluppo che dal 2018 ha generato impatti complessivi sul Paese per circa 76 miliardi di euro di prodotto interno lordo, 44 miliardi di euro di reddito di lavoro, 13 miliardi di euro di gettito fiscale, contribuendo inoltre in media alla creazione di 187mila posti di lavoro annui tra il 2018 e il 2023.

La 500 ibrida per dare un futuro a Mirafiori

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Nuove prospettive per l’industria dell’auto  a Torino? Mirafiori potrebbe rinnovarsi con una versione ibrida della 500 da produrre insieme alla versione elettrica, usando la stessa piattaforma modificata per ospitare il motore termico. Il Ceo di Stellantis, Carlos Tavares, lo ha prospettato ai sindacati dei metalmeccanici. L’intento è di aumentare la produzione a Mirafiori per arrivare a circa 200mila 500 fra elettriche e ibride, e contribuire al raggiungimento di un milione di veicoli da produrre in Italia. Se ne discute al tavolo automotive organizzato dal Mimit con le principali associazioni di categoria, enti locali e sindacati. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, sabato al Festival dell`Economia di Trento ha detto che il tavolo si concluderà a giorni. “Sono convinto che siamo alle fasi finali del tavolo e che sia possibile realizzare questo piano di sviluppo di Stellantis in Italia, che punti  a un milione di veicoli, con nuovi modelli elettrici ma anche ibridi a Mirafiori, Melfi, Pomigliano e Cassino”.

Abolire i derivati per salvare il mondo

Cercate di immaginarvi questa bella scena: abitate in un appartamento di 109 metri quadrati al piano terreno di un palazzo costruito su un terreno di 105 metri quadrati (vabbé, un piccolo abuso edilizio…) il cui secondo piano è di 100 metri ma il terzo addirittura 630 metri, costruito in una zona ad alto rischio sismico.

Penso che tutti voi definireste la scena frutto di un incubo per l’eccesso di uova sode mangiate la sera prima; oppure il frutto di un architetto malato di mente e fuggito dalla casa di cura in cui era rinchiuso che non trova altro sistema per far parlare di sé che realizzare opere inutili e rischiose…

Bene, siete persone ragionevoli, ma purtroppo per voi non sapete che in realtà voi abitate proprio in questa folle “piramide rovesciata”.

E’ vero, per lo meno considerando il mondo in cui attualmente ci troviamo a vivere. Se parliamo di questa folle costruzione è perché essa rappresenta esattamente la situazione del mercato finanziario odierno.

Alla base c’è il PIL mondiale (cioè il totale della produzione di tutti i paesi del mondo) che è il “terreno”: non raggiunge i 105.000 miliardi di dollari.

Al piano terreno ci sono i titoli azionari, che in tutto il mondo valgono circa 109.000 miliardi di dollari; sopra di loro sono state emesse obbligazioni (titoli di debito) per 100.000 miliardi di dollari, ed al di sopra ancora sono stati costruiti i famigerati contratti “derivati” (privi assolutamente di qualunque riferimento all’economia reale, rappresentativi di pure e semplici scommesse) che ammontano a quasi 630.000 miliardi di dollari, cifra mostruosa che si fa fatica a pensare quanti zero abbia..

Occorre al più presto intervenire per bloccare i finanzieri d’assalto, proibire i contratti derivati di qualunque tipo, proibire le operazioni speculative, proibire l’utilizzo spregiudicato della finanza che si è presentata anni fa come “creativa” ma che si è dimostrata invece “distruttiva” (tranne che per i “soliti noti”, le grandi banche d’affari internazionali, i fondi speculativi, le società con sede nei “paradisi fiscali”).

Per chi non lo avesse ancora capito, la causa dei tracolli di Borsa degli ultimi anni non è certo legata a valori “fondamentali” ma, più banalmente, all’abuso di strumenti azionati da grandi operatori internazionali. Eppure nessuno ha osato toccare i meccanismi che consentono di spingerci tutto nel baratro.

Ad esempio, è inutile proclamare che “si bloccano le vendite allo scoperto” se non si impedisce, contemporaneamente, di effettuare il prestito titoli. I risparmiatori sanno che banche e fondi comuni prestano i titoli a chi li vende allo scoperto per lucrare modeste commissioni? E’ come se un condannato a morte per fucilazione consegnasse al plotone di esecuzione le pallottole con le quali caricare le loro armi…

Ma purtroppo chi sarà giustiziato siamo noi illusi risparmiatori!

E allora proviamo a proporre una semplicissima legge al nostro Parlamento, sperando che qualche spirito libero che abita nel Palazzo la legga ed abbia il coraggio di proporla; un unico articolo per evitare poi bizantinismi nell’applicazione: “Le banche e gli intermediari finanziari di ogni tipo operanti in Italia (comprese le Filiali di operatori aventi sede legale all’estero) non possono organizzare, vendere, collocare prodotti derivati, né in collegamento a prestiti preesistenti né in collegamento a prestiti contestualmente erogati. Eventuali operazioni realizzate in contravvenzione alla presente legge sono considerate nulle. Le banche e gli intermediari che contravvengono alla disposizione sono puniti con un’ammenda pari a 10 volte l’operazione stipulata.”

Vuoi vedere che bloccando i mostruosi “OGM della finanza” l’economia riprende a funzionare normalmente?

GIANLUIGI DE MARCHI

demarketing2008@libero.it

Due nuovi riconoscimenti per uBroker

L’azienda energetica torinese si è aggiudicata il premio ‘Le Fonti Awards’ e l’attestato di ‘Eccellenza italiana’ del ‘Best Performance Award’ di Bocconi SDA a conferma di un percorso di crescita avvincente e sostenibile.

Continua l’ascesa di ‘uBroker Spa’. La multiutilities company piemontese, nata nel 2015 a Collegno (TO), continua a ricevere premi e riconoscimenti. Ultimi fra tutti, Le fonti Awards istituto dall’omonimo gruppo e l’attestato di “Eccellenza italiana” del Best Performance Award de La Bocconi.

Il premio Le Fonti Awards giunto alla sua XIV edizione è stato assegnato in questi giorni in seguito a una lunga fase di analisi da parte della Redazione, del Centro Studi e col supporto del Comitato Scientifico de Le Fonti Group, la Business Community internazionale dedicata al settore economico, finanziario e legale.

Segnalato per essere un’eccellenza in forte crescita, il Gruppo uBroker è stato riconosciuto come punto di riferimento innovativo nella vendita alla clientela finale di servizi di fornitura di energia elettrica e gas naturale. Pertanto, leader in grado di puntare su innovazione, flessibilità e qualità.

Il premio, consegnato a Milano presso la sede di Borsa Italiana (Palazzo Mezzanotte) è stato ritirato dal Cfo Angelo Sidoti, dal Coo Mauro Lorenzo Marinelli e dal Cto Ivano Pomatto. Le Fonti Awards (7° media company in Europa secondo il Financial Times, per crescita e il 1° media per economia in Italia) sono tra i più importanti Summit e riconoscimenti in Italia per il settore economico, finanziario e legale riconosciuti anche a livello internazionale, sono infatti tra i pochi ad essere presenti nelle principali piazze d’affari del mondo.

Ma c’è di più. A fare il paio è giunto contestualmente anche l’attestato di ‘Eccellenza italiana’ del Best Performance Award, il premio annuale istituito da SDA Bocconi e dedicato alle imprese italiane che si distinguono per l’eccellenza nello sviluppo sostenibile.

Per l’edizione 2023-2024 la uBroker Spa si è classificata fra le prime 100 finaliste su oltre 2000 società posizionando così tra le aziende più virtuose ed esperte sulle tematiche legate alla sostenibilità e agli indicatori ESG (Environmental, Social e Governance).

Il riconoscimento, consegnato nelle mani di Angelo Sidoti, Membro del Cda di ‘uBroker’, viene rilasciato ai soggetti di mercato particolarmente meritevoli che creano valore economico, tecnologico, umano, sociale e ambientale, operando in modo complessivamente sostenibile nonché in grado di fare impresa garantendo la continuità aziendale (condizione necessaria) nel rispetto della dimensione umana e ambientale (Green & Social), dell’innovazione (Innovation & Technology) e della gestione economica (Value Added).

Tutte le company candidate alle nominations sono state selezionate da SDA Bocconi School of Management in partnership con PwC Italy, Banca Mediolanum, Fondazione Umberto Veronesi ETS, Havas PR Milan e Radio Deejay.

Esprimiamo soddisfazione per i risultati sin qui raggiunti, frutto di un gioco di squadra fondato su etica d’impresa, lavoro, coraggio e successo. Valori che ci appartengono insieme a innovazione, formazione e sostenibilità, fondamentali per una sana e corretta competizione in un mercato variabile e volubile in continua trasformazione quale quello dell’energia”, afferma Cristiano Bilucaglia, Founder con Fabio Spallanzani di ‘uBroker Spa’.

Pantanella (FMPI): “Desertificazione commerciale in aumento del 15% in Piemonte”

Lo rende noto studio dell’Osservatorio Economico della Federazione Piccole e Medie Imprese.

Piemonte, desertificazione commerciale a +15% rispetto al primo quadrimestre 2023”. Lo rende noto uno studio di Luca Pantanella, presidente dell’Osservatorio Economico Federazione Medie e Piccole imprese che in Piemonte conta oltre 500 aziende su un totale di 6000 in Italia. “Mentre Milano vara un piano triennale da 15 milioni di euro per salvare i negozi di vicinato, Torino sta a guardare. Invito il sindaco Lo Russo a farsi un giro a piedi a Borgo Vittoria, Santa Rita, Parella, Mirafiori, San Secondo per rendersi conto che ogni vetrina persa è un punto a favore di insicurezza e microcriminalità. Idem a Biella, Novara, Vercelli”, spiega Pantanella, anche segretario generale provinciale torinese del sindacato FSP Polizia di Stato. “La politica di favoreggiamento selvaggio a vantaggio dell’apertura massiva di gdo e centri commerciali ha incrementato la sparizione sistematica dei dettaglianti di quartiere, già colpiti anche dalla concorrenza del web, penalizzando i servizi necessari soprattutto per le fasce più deboli, anziani in primis”.

Ma c’è di più. “I negozi vuoti – chiosa Pantanella – divengono appannaggio di stranieri pronti a locarli al prezzo delle patate, facendosi scudo di vetrine spesso non in regola con il Fisco, e pronte a trasformarsi in pretesto per altri illeciti”.