ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 286

Una proposta di legge regionale contro l’odio in rete

/

Odio in rete: la Quarta e la Sesta commissione regionale in congiunta affronteranno il tema nelle prossime sedute.

TORINO – Ieri è stato  avviato l’iter della proposta di legge 136 “Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto dei fenomeni di Hate Speech” presentata dai consiglieri Diego SarnoDomenico RavettiDomenico Rossi e Mauro Salizzoni.
“La Pdl affronta una materia fortemente dibattuta a livello europeo e nazionale e nasce da un progetto sulla presenza dell’odio sul web che ha visto il coinvolgimento dell’Università degli Studi di Torino – ha detto il primo firmatario Sarno -. L’idea è creare dei centri di ascolto in ogni provincia, per fornire sostegno psicologico e assistenza legale alle vittime, oltre a campagne di sensibilizzazione e progetti nelle scuole”.
Carlo Riva Vercellotti (Fdi) ha proposto di sentire i diversi soggetti competenti in materia, compresi gli ordini degli psicologi e degli avvocati, mentre Francesca Frediani (M4o) ha suggerito di far riferimento nel testo anche al contesto politico, sempre più bersaglio del linguaggio d’odio in rete.
La Commissione ha stabilito che le audizioni si svolgeranno in modalità mista, in presenza e on line, entro il 20 dicembre.

Le nuove centrali di Chiomonte e Susa

/

Sono state inaugurate  le centrali di Chiomonte e Susa, oggetto di riqualificazione tecnica e funzionale da parte della società Valle Dora Energia, partecipata da Iren Energia e dai Comuni di Salbertrand, Exilles, Chiomonte e Susa.

La data scelta per l’inaugurazione non è casuale: il 5 novembre ricorre l’anniversario del referendum popolare di Torino del 1905 che portò alla creazione dell’Azienda Elettrica Municipale e alla contestuale assunzione diretta da parte del Comune della costruzione dell’impianto idroelettrico Salbertrand-Chiomonte.

Alla cerimonia sono intervenuti l’Amministratore Delegato di Iren Energia Giuseppe Bergesio, il Presidente e l’Amministratore Delegato di Valle Dora Energia Sergio Sibille e Nicola Brizzo, insieme a Roberto Porpour, Sindaco di Salbertrand, Michelangelo Castellano, Sindaco di Exilles, Roberto Garbati, Sindaco di Chiomonte, e Pier Giuseppe Genovese, Sindaco di Susa.

Nel corso degli interventi che si sono susseguiti è stato evidenziato come, grazie alla stretta collaborazione fra gli enti locali coinvolti e Iren Energia, sia stato possibile coniugare efficacemente riqualificazione industriale, utilizzo sostenibile della risorsa acqua, fonte rinnovabile primaria, e sviluppo del territorio.

Valle Dora Energia S.p.A., costituita nel 2010 per volontà dei Comuni di Salbertrand, Exilles, Chiomonte e Susa e di Iren Energia S.p.A., ha ottenuto nell’agosto 2016 la concessione idroelettrica e l’autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio, a seguito della quale – grazie ad un investimento di oltre 20 milioni di euro – ha realizzato un revamping complessivo dei due storici impianti: Salbertrand – Chiomonte e Chiomonte – Susa, che comprendono le due centrali nelle quali si sono svolti gli eventi di inaugurazione.

Sono stati realizzati lavori di riqualificazione e ammodernamento che hanno visto la sostituzione dei 4 gruppi di generazione, 2 per ciascuna centrale (9,2 MW di potenza a Chiomonte e 7,6 MW a Susa) e il rinnovo dei sistemi elettrici e di automazione. Si è poi dato corso alla manutenzione straordinaria di alcune opere civili e idrauliche, che consentiranno per un trentennio una produzione di energia rinnovabile annua di circa 30 milioni di kWh. Inoltre, la linea aerea esistente per il trasporto dell’energia elettrica verso la rete di trasmissione nazionale è stata smantellata e sostituita da una linea interrata in galleria.

Un impegno durato poco meno di tre anni, che ha visto alternarsi quasi 70 imprese tra appaltatori e subappaltatori, con diverse decine di addetti, tecnici e specialisti.

Le mancate emissioni annue ottenute grazie agli interventi di efficientamento sono stimabili in circa 5.000 tonnellate equivalenti di petrolio (corrispondenti a quasi 34.000 barili di petrolio all’anno) e 14.000 tonnellate di CO2 (pari alla quantità di CO2 catturata in un anno dalle piante di una foresta di 2.000 ettari). 

Una prima fase dell’evento si è svolta a Chiomonte, presso la centrale di via dell’Avanà, dove si è tenuta anche la cerimonia del “taglio del nastro” del nuovo museo “M.Idro”, realizzato da Iren. Al suo interno, grazie ad una ricca pannellistica e ad un percorso multimediale, si ripercorrono gli oltre 110 anni di storia della produzione idroelettrica del Gruppo in provincia di Torino.

L’evento è quindi proseguito a Susa dove si è tenuta l’inaugurazione anche della rinnovata centrale di via Montenero, nei pressi delle Gorge della Dora.

Gli impianti idroelettrici Salbertrand-Chiomonte e Chiomonte-Susa furono costruiti da AEM Torino ad inizio Novecento ed inaugurati rispettivamente nel 1910 e nel 1923 lungo la Dora Riparia, al fine di rispondere alle crescenti necessità energetiche del capoluogo piemontese.

Concorso usura, si parte con la formazione

Sono circa trecento gli studenti che hanno aderito alla formazione che prenderà avvio l’8 novembre in preparazione dell’annuale concorso “Cultura della legalità e dell’uso responsabile del denaro”, bandito dall’Osservatorio regionale sui fenomeni di usura estorsione e sovraindebitamento del Consiglio regionale, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale.

La finalità del concorso è l’educazione degli studenti a una gestione consapevole e responsabile del denaro e la promozione della cultura della legalità.

Nello specifico sono due i percorsi formativi per allievi e insegnanti i finalizzati alla preparazione sulle tematiche del bando, tenuti da esperti in materia. Il primo, “Indebitamento e usura: come difendersi”, a cura del Museo del risparmio di Torino, si tiene l’8 e il 15 novembre; il secondo, “Fate il nostro gioco”, sul tema del gioco d’azzardo a cura di Taxi 1729, si svolge il 16 e il 23 novembre.

“Sono in partenza i corsi di formazione rivolti alle scuole superiori piemontesi su usura e sovraindebitamento – ha dichiarato Giorgio Bertola, membro dell’Udp delegato all’Osservatorio -. È un’emozione vedere ripartire queste attività, anche se attraverso la modalità dell’aula virtuale. Una nuova modalità che abbiamo consolidato con l’avvento della pandemia e che ci ha permesso di preservare contatti e relazioni tra di noi, ma anche di scoprire dei vantaggi. Grazie alla tecnologia i destinatari raggiunti sono un numero maggiore e sempre in sicurezza, i ragazzi sono inseriti in percorsi di educazione finanziaria coinvolgenti e interattivi, che permettono con strumenti innovativi di capire i meccanismi che sottostanno alle dinamiche finanziarie ed economiche”.

“Da quando mi sono insediato all’Osservatorio ho sempre portato avanti il progetto di educazione scolastica – ha commentato Gianluca Gavazza, componente dell’Udp delegato all’Osservatorio -. Oggi le mafie sono sedute accanto a noi tutti, non solo all’artigiano, all’industriale o al commerciante. Sono diventate la via d’uscita più breve per ottenere, al prezzo altissimo dell’illegalità, un’uniformità nel consumismo e ai suoi messaggi distorti ed eccessivi o uno status sociale apparente. Indirizzare gli studenti ad un rispetto del denaro, ad una consapevolezza della spesa è dunque fondamentale. Ecco perché abbiamo bisogno dei docenti, per intervenire nelle scuole, nel processo educativo dei nostri figli e dei nostri nipoti. È un momento in cui aumenta la ricerca del danaro facile per soddisfare bisogni che vanno oltre le possibilità economiche. Anche l’uso delle parole è importante: la parola ‘sottocosto’ che nell’immaginario comune è stata sdoganata come positiva, non lo è. Dobbiamo aver chiaro che dietro al sottocosto c’è un sottopagato”.

F.A.I.R. (Fiere Autonome Italiane Riunite), viaggia spedita la ricerca adesioni

F.A.I.R. (Fiere Autonome Italiane Riunite): già al lavoro i referenti di 9 regioni

Nata da non più di due settimane, l’Associazione che vuole diventare il riferimento degli organizzatori autonomi di fiere ed eventi procede spedita nella sua attività di ricerca adesioni all’insegna della qualità e della competenza


“Siamo nati da poche settimane, ma siamo partiti col piede giusto e i riscontri positivi stanno arrivando”.

Nicoletta Cardillo, vicepresidente di F.A.I.R. (Fiere Autonome Italiane Riunite) nonché una dei soci fondatori della neonata associazione che intende rappresentare e dare voce al comparto degli organizzatori autonomi di fiere ed eventi, non ha dubbi: “quando in pieno lockdown, insieme ai miei attuali colleghi, abbiamo iniziato a gettare le basi di un progetto che si è poi trasformato in realtà – afferma – avevamo ben chiaro nella mente che il settore degli eventi, come si è purtroppo dimostrato, sarebbe uscito a pezzi dalle conseguenze della pandemia. Eppure, spronati dal ricordo delle positive esperienze professionali precedenti e dall’incognita di un futuro che in quei mesi non faceva intravedere nessuno spiraglio, abbiamo capito che nulla del nostro bagaglio di esperienze e contatti doveva andare perduto e che anzi, in un momento così drammatico non potevamo fare altro che mettere insieme le nostre competenze per ricominciare più motivati di prima”.

E così è stato. Nicoletta Cardillo ha alle spalle un’ultradecennale esperienza nel comparto marketing e pubblicitario da cui è scaturita la passione per l’organizzazione di rassegne ed eventi fieristici che nel 2017, insieme ad altri soci, l’ha portata a fondare un’agenzia specializzata in questo specifico settore: la D&N Eventi, oggi associata a F.A.I.R., che nel periodo pre-pandemico ha saputo innovare e promuovere con successo diverse manifestazioni fieristiche nell’area del Monferrato Casalese, in Piemonte, territorio patrimonio dell’Unesco.

“F.A.I.R. può già vantare una bella squadra di lavoro – continua Nicoletta Cardillo – a iniziare dai referenti regionali per ora di PiemonteLombardia, VenetoFriuli Venezia GiuliaEmilia RomagnaLiguriaAbruzzoCampania e Sicilia, elenco che speriamo di incrementare presto con le rimanenti regioni italiane. Per F.A.I.R. la competenza e la qualità rappresentano un po’ i pilastri della sua attività, per questo la selezione dei referenti si è basata proprio sulla valutazione di questi importanti requisiti. Di più. Abbiamo in serbo la creazione di un percorso formativo, tra quelli previsti, che porti al riconoscimento di un patentino che certifichi l’organizzatore di qualità, uno strumento che pone ancor più l’accento sugli ambiziosi obiettivi di F.A.I.R., orientati anche alla digitalizzazione e alla capacità di promuovere eventi che sempre di più dovranno essere capaci di rispondere alle mutate esigenze del settore: se come tutti auspichiamo si tornerà con capienze sempre maggiori alle rassegne in presenza, dobbiamo anche essere certi che la formula online non sparirà, bensì costituirà una componente sempre più importante di ogni evento. Questo favorirà la partecipazione di chi potrebbe non essere nella condizione di partecipare fisicamente offrendo una nuova modalità di concepire questa tipologia di business”.

A dimostrazione che F.A.I.R. sta già rispondendo con la sua offerta associativa e formativa alle esigenze del mondo degli organizzatori autonomi di fiere ed eventi, va citato il Villaggio di Babbo Natale che D&N Eventi organizzerà in collaborazione con l’Associazione Cuochi d’Europa, altra associata F.A.I.R. e referente regionale per la Liguria, che verrà allestito ad Acqui Terme, in provincia di Alessandria, in occasione del prossimo periodo natalizio. “L’Associazione Cuochi d’Europa si occupa da un decennio di eventi enogastronomici di qualità – conclude Nicoletta Cardillo – promuovendo le eccellenze del territorio con iniziative sempre molto originali. Da anni poi compare nell’elenco degli sponsor di Telethon, la maratona televisiva che ogni anno raccoglie fondi destinati alla ricerca biomedica per la cura delle malattie genetiche rare”.

Per saperne di più visitare il sito www.associazionefair.it (https://www.associazionefair.it) o vai sulla pagina FB Associazione FAIR (https://www.facebook.com/associazionefair).

Agricoltura e qualità dell’aria. le indicazioni della Regione

Le Disposizioni straordinarie per la tutela della qualità dell’aria, approvate dalla Giunta regionale del Piemonte nel mese di febbraio 2021 con l’obiettivo di ridurne le emissioni di gas inquinanti in atmosfera, interessano, oltre ai settori dei trasporti e del riscaldamento civile, anche alcune attività agricole.

Pertanto l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte ha inviato ai Comuni piemontesi una comunicazione esplicativa sulle misure di limitazione relative agli abbruciamenti dei residui colturali, da applicare sul proprio territorio comunale a partire dalla stagione invernale 2021/2022.

“In questi giorni le amministrazioni comunali riceveranno una nota esplicativa da parte dell’Assessorato regionale all’Agricoltura – spiega l’assessore all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte Marco Protopapa – perché riteniamo che sia di utilità ai Sindaci, che a loro volta devono rispondere ai propri cittadini e in particolare agli agricoltori sui limiti previsti alla combustione di piante e residui vegetali”.

Nei Comuni piemontesi interessati dalla Procedura d’infrazione sulla qualità dell’aria, nel periodo dal 15 settembre al 15 aprile di ogni anno vige tutti i giorni il divieto di combustione all’aperto di paglie e residui colturali. Sono fatte salve le esigenze connesse ad emergenze fitosanitarie (dichiarate tali dall’Autorità fitosanitaria competente). In risicoltura, il divieto di combustione delle paglie decorre già dal 1 settembre; sono fatte salve le aree risicole con suoli asfittici, in cui l’interramento delle paglie del riso non è agronomicamente possibile a causa della loro insufficiente degradazione, e per i soli casi in cui l’allontanamento dei residui colturali non risulti possibile.

Si precisa che tutti i Comuni che non sono coinvolti dalle Disposizioni straordinarie regionali, tra cui molti Comuni montani, sono comunque soggetti alla Legge regionale quadro in materia di incendi boschivi, che prescrive il divieto di combustioni all’aperto dal 15 novembre al 31 marzo di ogni anno, fatte salve eventuali deroghe per il solo abbruciamento dei residui colturali, concesse con ordinanza dal Sindaco per un massimo di 30 gg, anche non consecutivi, e se non sono state riscontrate condizioni meteorologiche sfavorevoli, né rischi per la l’incolumità o la salute dei cittadini.

In ambito agricolo, oltre a queste disposizioni, il semaforo di qualità dell’aria elaborato da Arpa Piemonte regola anche le tecniche di concimazione, sia organica che minerale, delle colture agrarie. Nei soli giorni in cui il semaforo è arancione o rosso le operazioni di fertilizzazione azotata (sia organica che minerale) devono utilizzare tecniche a bassa emissione di ammoniaca. Quando il semaforo è verde, sono adottabili anche le tecniche tradizionali di concimazione.

Per maggiori informazioni su questo aspetto è disponibile la pagina web: https://www.regione.piemonte.it/web/temi/agricoltura/piano-straordinario-per-qualita-dellaria-dal-159-nuovo-operativo-semaforo

Fiom: una mobilitazione per l’industria dell’automobile in Italia e per Torino

A cura di lineaitaliapiemonte.it

La decisione della multinazionale di chiudere lo stabilimento Maserati e di spostare la produzione dei due modelli a Mirafiori non risolve secondo la Fiom nessun problema, anzi si evidenziano ancora di più le criticità legate alla mancanza di investimenti e di volumi produttivi per Torino. Con una domanda: dove saranno ricollocati i lavoratori?

Continua a leggere:

https://www.lineaitaliapiemonte.it/2021/11/03/leggi-notizia/argomenti/lineaitaliapiemonteit/articolo/fiom-serve-una-mobilitazione-per-il-futuro-dellindustria-dellautomobile-in-italia-e-per-tori.html

Parte dal Piemonte la stretta sui “furbetti” del reddito di cittadinanza

/

20.000 percettori del reddito di cittadinanza firmatari del patto per il lavoro, sugli 80.000 complessivamente assegnatari in Piemonte di questa misura, saranno chiamati dalla Regione a frequentare percorsi di formazione della durata massima di 200 ore basati su due elementi: competenze digitali e trasversali funzionali ad un’attivazione più incisiva nella ricerca di un’occupazione; sviluppo di competenze di base tarate sul fabbisogno effettivo della persona e renderla così più spendibile sul mercato del lavoro.

L’iniziativa è dell’Assessorato al Lavoro della Regione Piemonte, che la finanzia con 4 milioni di euro, e sarà attuata tramite i Centri per l’Impiego coordinati dall’Agenzia Piemonte Lavoro.

“Se il reddito di cittadinanza serve per sostenere e dare dignità a chi non può, ben venga. Se diventa uno strumento per abusare dei soldi pubblici, non va bene. Ma dire che il reddito di cittadinanza così com’è non ci piace, possiamo farlo in sede politica. In sede istituzionale abbiamo il dovere di renderlo utile – chiarisce il presidente della Regione Alberto Cirio – In Piemonte crediamo di avere trovato il modo per fare questo, garantendo al contempo formazione e giustizia. Apprezzo il fatto che il Governo nella nuova ridefinizione della misura abbia deciso di stringere le maglie. Noi, da buoni sabaudi, abbiamo preso una norma dello Stato ma l’abbiamo modulata per piegarla alle esigenze che riteniamo reali del mondo del lavoro, prima fra tutte quella di riqualificarsi. Ma questo risponde anche a un criterio di giustizia: stiamo parlando di soldi pubblici, pagati a fatica dai contribuenti”.

“Aiutare i cittadini a trovare lavoro grazie alla riqualificazione è un nostro dovere, ma lo è anche fare le cose giuste”, puntualizza Cirio, precisando che “ecco perché il percettore di reddito di cittadinanza che rifiuterà di partecipare alle attività formative, mirate a renderlo più forte e qualificato, verrà segnalato. Perché con il suo diniego, quello che dovrebbe essere un aiuto in attesa della ricollocazione diventerebbe una misura meramente assistenziale, il che è profondamente sbagliato e deve essere evitato a ogni costo”.

L’assessore al Lavoro e Formazione professionale Elena Chiorino rileva che “il reddito di cittadinanza è una misura che purtroppo non aiuta a trovare lavoro, era facilmente prevedibile già quando era stato ideato e i dati oggi lo confermano. La nostra è una misura indipendente da quelle del Governo, interamente regionale. La novità si traduce nell’obbligatorietà della formazione con un doppio obiettivo: a chi è seriamente in cerca di lavoro si forniscono degli strumenti “personalizzati” per facilitare la ricollocazione e l’incrocio fra domanda e offerta, ma nel contempo si traduce in una stretta nei confronti dei ‘furbetti’ che nel frattempo lavorano in nero. Chi non parteciperà, perderà il diritto al sussidio. Ci sembra un’azione rispettosa del denaro pubblico e di tutti i cittadini che non percepiscono il reddito di cittadinanza, ma pagano regolarmente le tasse”.

Le proposte delle associazioni ambientaliste sulle emissioni inquinanti

Torino, primi cento giorni della nuova giunta


Ridurre drasticamente le emissioni di gas climalteranti e in generale le emissioni in atmosfera dovrebbe essere uno degli obiettivi prioritari per la nuova amministrazione comunale. Si tratta di un obiettivo che il Sindaco Stefano Lo Russo e l’Assessora alla Transizione Ecologica Chiara Foglietta avevano già richiesto all’amministrazione precedente, come firmatari della mozione per la dichiarazione di emergenza climatica, presentata nel luglio del 2019

 

I prossimi cinque anni saranno fondamentali per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi sul clima e offrire al mondo una speranza concreta di evitare gli effetti più catastrofici della crisi climatica.

Mentre la ventiseiesima Conferenza delle Parti che si tiene a Glasgow tra il 31 ottobre e il 12 novembre prossimi si annuncia come un potenziale fallimento per la resistenza di alcuni Paesi ad assumere gli impegni necessari a ridurre le emissioni di gas climalteranti, è essenziale che l’Europa nel suo complesso mantenga e rafforzi la sua posizione di leadership e offra esempi concreti di successo nel raggiungere questi obiettivi.

In questo quadro è fondamentale che tutti gli attori istituzionali a qualsiasi livello facciano il massimo possibile per contribuire al raggiungimento degli obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni, e tra questi attori le amministrazioni delle grandi città sono quelle meglio posizionate.

In questo senso la città di Torino rientra a pieno titolo tra i soggetti che possono e devono fare la loro parte.

La riduzione delle emissioni di gas climalteranti, infatti, coincide con la riduzione delle emissioni di molti inquinanti locali come il biossido di azoto e il particolato, sostanze per le quali Torino si trova da anni in una situazione di illegalità che provoca danni alla salute dei suoi abitanti ed espone l’Italia al rischio di sanzioni da parte della Corte di Giustizia Europea.

Per 7 anni su 10 Torino è stata la città con il maggior numero di superamenti dei limiti per il particolato fine PM10 in Italia e la stima degli effetti sulla salute fatta da ARPA Piemonte parla di oltre 900 morti l’anno e della riduzione della speranza di vita per i torinesi di 22,4 mesi, oltre 3 volte di più rispetto alla media regionale.

In questa situazione generale desta particolare allarme il fatto che la gran parte delle scuole si trovi in aree addirittura più inquinate della media della città, esponendo i cittadini e le cittadine più deboli agli effetti dell’inquinamento.

Ridurre drasticamente le emissioni di gas climalteranti e in generale le emissioni in atmosfera, quindi, dovrebbe essere uno degli obiettivi prioritari per la nuova amministrazione comunale. Si tratta di un obiettivo che il Sindaco Stefano Lo Russo e l’Assessora alla Transizione Ecologica Chiara Foglietta avevano già richiesto all’amministrazione precedente, come firmatari della mozione per la dichiarazione di emergenza climatica, presentata nel luglio del 2019.

Le ragioni che hanno spinto il Consiglio Comunale ad approvare quella mozione sono, se possibile, ancora più urgenti oggi, e quindi vogliamo ricordare al Sindaco, alla nuova amministrazione e a tutti i nuovi consiglieri comunali l’importanza e l’urgenza di essere fedeli ai suoi obiettivi e agire senza esitazione.

Per questo chiediamo quindi che vengano adottate le seguenti decisioni:

  • l’avvio immediato di un piano di comunicazione rivolto a cittadini e cittadine per spiegare la reale situazione e i rischi che la città e il mondo intero corrono a causa dell’inquinamento atmosferico e della crisi climatica e incentivare comportamenti virtuosi i cui benefici sono riconosciuti a livello individuale e collettivo: quali la riduzione dell’uso dell’auto privata a beneficio della mobilità attiva (bici e piedi) e dei mezzi pubblici;
  • la realizzazione entro i primi 100 giorni di un piano per la riduzione delle emissioni climalteranti che garantisca il raggiungimento dello zero netto nel 2035, rispettando così i criteri di equità e di responsabilità storiche nella generazione delle emissioni e garantendo la creazione di posti di lavoro qualificati;
  • l’istituzione di un’assemblea di cittadini e cittadine scelti con criteri di rappresentatività di tutte le forze sociali e produttive per formulare proposte di forte indirizzo per la riconversione ecologica della città che l’amministrazione si impegna ad applicare;
  • l’immediato ripristino della Zona a Traffico Limitato entro i confini attuali con un orario esteso dalla 7 alle 19 per tutti i giorni della settimana;
  • l’istituzione nel tempo più breve possibile di zone a traffico limitato intorno alle scuole, e la loro pedonalizzazione in tutti i casi in cui questo sia possibile;
  • la riduzione generalizzata della velocità a 30 km/h su tutta la città, con l’eccezione di alcune vie indicate come ad alto scorrimento che manterranno il limite dei 50 km/h;
  • l’istituzione di spazi pedonali anche in forma di sperimentazione a basso costo (urbanistica tattica) generalizzata a tutti i quartieri della città.

Certi che queste richieste troveranno accoglienza e condivisione, diamo la nostra disponibilità a collaborare con l’Amministrazione della Città di Torino per ottenere risultati sulle impegnative sfide in atto e auguriamo un buon lavoro a tutti gli amministratori e i consiglieri comunali neo eletti.

Firmato da (in ordine alfabetico):

Comitato Torino Respira

Comunet Officine Corsare

Donne per la difesa della società civile

Ecoborgo Campidoglio Aps

Fiab Torino Bike Pride

Fiab Torino Bici & Dintorni

Fiab Val di Susa Biketrack

Fridays For Future Torino

Greenpeace – Gruppo Locale di Torino

Greentoso a.s.d.

IMBA Italia (International Mountain Bicycling Association)

ISDE Torino

Associazione Laqup APS

Legambiente L’Aquilone

Legambiente greenTO

Legambiente Metropolitano

Legambiente Molecola

Legambiente Piemonte e Valle D’Aosta

Legambiente Protezione Civile Piemonte

SEQUS – Sostenibilità EQuità Solidarietà Circolo di Torino “Piero Gobetti”

Comitato provinciale di Torino per l’UNICEF

Covid, il caso, per niente strano, dell’Olanda. Che spaventa l’Europa

A cura di lineaitaliapiemonte.it

Davvero inaspettato l’aumento di casi di Covid in tutta Europa?

L’ osservazione diretta di cosa è accaduto in Olanda nelle ultime settimane fa pensare che sia tutto abbastanza prevedile

Leggi l’articolo:

https://www.lineaitaliapiemonte.it/2021/11/04/leggi-notizia/argomenti/editoriali/articolo/covid-il-caso-per-niente-strano-dellolanda-che-spaventa-leuropa-di-patrizia-corgnati.html

Piemonte fotovoltaico

Con Sicilia e Liguria regione con maggiore potenziale fotovoltaico nel primo semestre 2021

Attraverso i dati elaborati da Italia Solare relativi al primo semestre del 2021, Elmec Solar ha stilato la classifica delle regioni e delle province dove gli impianti fotovoltaici hanno il maggiore margine di installazione. Le province in top10 sono Verbano Cusio Ossola, Palermo, Genova, Napoli, Imperia seguite da Reggio Calabria, Isernia, Crotone, Enna e Sassari.

 

Elmec Solar, l’azienda di Brunello (VA) del gruppo Elmec che si occupa di installare e manutenere impianti fotovoltaici residenziali e industriali, presenta la terza edizione del Barometro del Fotovoltaico in Italia con la focalizzazione sulle aree della penisola ovvero delle province con maggiore potenziale in termini di numero di impianti fotovoltaici realizzabili, quelle in cui i benefici apportati dall’energia solare hanno ancora ampio margine di sviluppo.  La classifica vede nelle prime 5 posizioni Verbano Cusio Ossola, Palermo, Genova, Napoli, Imperia e a livello regionale Piemonte, Liguria, Campania, Calabria e Molise.

“Con questa terza edizione del Barometro del Fotovoltaico vogliamo far percepire a istituzioni e privati cittadini i margini di miglioramento che il nostro Paese può ancora avere nell’adozione di fonti di energia rinnovabili. A soli tre mesi di distanza dalla Seconda edizione, sono stati installati ben 18655 impianti fotovoltaici in più è ciò rappresenta un forte segnale di una sensibilità sempre più diffusa tra i cittadini e le imprese verso una modalità sostenibile ed efficiente di gestire il proprio approvvigionamento energetico. Tuttavia la nostra Penisola ha ancora un elevato potenziale inespresso: sono i territori chiamati ad accelerare la propria decisione verso il fotovoltaico” afferma Alessandro Villa, AD di Elmec Solar. 

Secondo la rielaborazione da parte di Elmec Solar dei dati pubblicati da Italia Solare, complessivamente, si è registrato un aumento del 3,6% nell’installazione di impianti solari in Italia, a giugno 2021 rispetto alla fine del 2020. Facendo un confronto con la precedente edizione del Barometro del Fotovoltaico, nel solo secondo trimestre in Italia c’è stato un incremento di oltre 18.655 impianti in più passando da un totale di 950.160 impianti installati a marzo 2021 ad un totale di 968.711 impianti installati a giugno 2021. 

L’analisi dei dati del secondo trimestre conferma la precedente top 10 delle province con la più alta adozione di fotovoltaico. La classifica vede quindi Roma come provincia più solare con Brescia e Treviso sul podio. La Top 5 è completata da Padova e Vicenza. Torino si posiziona al 6° posto, tallonata da Bergamo al 7° e Verona 8°. Seguono, come già accennato, Venezia al 9° posto e Milano al 10°.

Mentre il Nord Est risulta così protagonista nell’utilizzo del fotovoltaico, altre zone come ad esempio  Piemonte, Sicilia e Liguria presentano ancora ampi margini di miglioramento. Le aree a maggior potenziale (inespresso) di adozione del fotovoltaico sono state individuate analizzando la percentuale di edifici privi di impianti solari sul totale di quelli a 1,2,3 e 4 piani, ovvero di quelli che hanno facilmente l’ opportunità di installare un impianto fotovoltaico. I dati sono stati rilevati da un analisi puntuale degli immobili censiti al catasto urbano.

Oltre alle tre regioni già citate, la top 10 di quelle con più ampi margini di miglioramento include Campania, Molise, Calabria, Sardegna, Lazio, Abruzzo, Toscana e Puglia. Nonostante la palma di provincia più solare sia andata a Roma, la regione Lazio sconta infatti una limitata adozione nelle altre province, soprattutto, a Frosinone.

CLASSIFICA DELLE 10 PROVINCE ITALIANE CON MAGGIORE POTENZIALE FOTOVOLTAICO

CLASSIFICA
PROVINCIA
TASSO DI ADOZIONE POTENZIALE (edifici non dotati di impianti solari sul totale degli edifici disponibili)
1 Verbano Cusio Ossola 97,45%
2 Palermo 97,25%
3 Genova 97,10%
4 Napoli 97,05%
5 Imperia 96,85%
6 Reggio di Calabria 96,84%
7 Isernia 96,82%
8 Crotone 96,78%
9 Enna 96,67%
10 Sassari 96,51%

 

Di seguito è riportata una tabella completa contenente il numero di impianti totali installati in Italia a giugno 2021 e il tasso potenziale di tutte le province.

CLASSIFICA COMPLETA DELLE PROVINCE  

CLASSIFICA REGIONE PROVINCIA TOTALE IMPIANTI 2020 TOTALE IMPIANTI MARZO 2021 TOTALE IMPIANTI GIUGNO 2021 TASSO DI ADOZIONE POTENZIALE (edifici non dotati di impianti solari sul totale degli edifici utilizzati disponibili) POTENZA TOTALE 2021 (MegaWatt)
1 Lazio ROMA 37336 37975 38818 91,46% 490,05
2 Lombardia BRESCIA 30214 30739 31357 87,85% 516,88
3 Veneto TREVISO 30132 30666 31326 85,64% 378,92
4 Veneto PADOVA 27736 28343 29135 86,47% 378,84
5 Veneto VICENZA 24545 25002 25577 88,20% 334,77
6 Piemonte TORINO 23679 24048 24533 93,61% 464, 52
7 Lombardia BERGAMO 21074 21531 22132 89,06% 348,61
8 Veneto VERONA 21039 21495 22063 88,52% 412,76
9 Lombardia MILANO 20182 20629 21142 92,44% 371,53
10 Veneto VENEZIA 20161 20638 21315 88,19% 217,76
11 Friuli Venezia Giulia UDINE 19524 19737 20027 88,43% 317, 48
12 Trentino Alto Adige TRENTO 17923 18104 18348 86,90% 197,5
13 Emilia Romagna BOLOGNA 17813 18177 18501 87,00% 368,32
14 Puglia LECCE 17224 17354 17689 94,92% 705,06
15 Emilia Romagna MODENA 17151 17426 17782 86,95% 290,34
16 Umbria PERUGIA 16735 16958 17180 89,99% 365,64
17 Puglia BARI 15217 15566 15964 91,94% 516,98
18 Piemonte CUNEO 14930 15159 15410 92,30% 578,92
19 Lombardia VARESE 14871 15189 15626 91,62% 159,63
20 Emilia Romagna RAVENNA 11945 12123 12332 87,93% 400,02
21 Emilia Romagna REGGIO EMILIA 11740 11911 12188 88,88% 185,5
22 Sicilia CATANIA 11399 11557 11744 95,46% 235,32
23 Friuli Venezia Giulia PORDENONE 11091 11298 11498 88,22% 172,04
24 Sardegna SASSARI 10936 11056 11138 96,51% 243,41
25 Calabria COSENZA 10684 10795 10935 95,22% 257,94
26 Emilia Romagna FORLI’ 10446 10597 10833 88,70% 241,06
27 Marche ANCONA 9983 10108 10294 89,14% 307,33
28 Sardegna SUD SARDEGNA 9873 9955 10049 93,16% 201,53
29 Lombardia MANTOVA 9754 9923 10107 90,39% 240,95
30 Lombardia MONZA E DELLA BRIANZA 9371 9619 9909 92,00% 119,65
31 Campania NAPOLI 9347 9536 9746 97,05% 188,88
32 Lombardia COMO 9253 9476 9701 92,86% 105,95
33 Campania SALERNO 9248 9372 9578 95,89% 266,88
34 Lombardia CREMONA 9118 9294 9489 88,39% 254,96
35 Lazio LATINA 8935 9052 9237 93,30% 265, 53
36 Trentino Alto Adige BOLZANO 8862 8943 9030 90,07% 259,88
37 Campania CASERTA 8700 8811 8974 95,47% 265,51
38 Sicilia PALERMO 8352 8472 8629 97,25% 188
39 Lombardia PAVIA 8323 8456 8618 94,47% 198,12
40 Toscana FIRENZE 7776 7911 8065 94,98% 122,07
41 Emilia Romagna PARMA 7734 7887 8035 92,17% 209,59
42 Emilia Romagna FERRARA 7623 7728 7846 92,13% 205,55
43 Sardegna CAGLIARI 7492 7591 7732 90,86% 244,86
44 Toscana AREZZO 7241 7338 7436 91,53% 176,97
45 Marche PESARO E URBINO 7204 7282 7405 91,67% 259,14
46 Puglia TARANTO 7175 7285 7413 95,17% 383,39
47 Emilia Romagna RIMINI 7137 7268 7437 90,03% 100,78
48 Lazio VITERBO 7100 7167 7319 91,10% 464,27
49 Sicilia SIRACUSA 7057 7178 7308 94,51% 209,81
50 Abruzzo CHIETI 7024 7107 7197 93,85% 239,09
51 Marche MACERATA 7011 7105 7236 91,10% 317,62
52 Sardegna NUORO 6949 6996 7066 91,78% 139,25
53 Piemonte ALESSANDRIA 6811 6903 6989 95,19% 274,47
54 Toscana PISA 6767 6889 7047 92,56% 104,16
55 Piemonte NOVARA 6748 6866 7017 92,35% 107,99
56 Sicilia MESSINA 6656 6747 6868 96,82% 69,52
57 Sicilia AGRIGENTO 6634 6710 6818 96,17% 229,45
58 Sicilia TRAPANI 6616 6688 6801 96,28% 156,73
59 Sicilia RAGUSA 6532 6649 6790 94,95% 221,94
60 Toscana LUCCA 6280 6385 6548 95,64% 72,43
61 Lazio FROSINONE 6214 6304 6409 96,11% 185,82
62 Puglia BRINDISI 6098 6166 6277 95,64% 502,1
63 Abruzzo TERAMO 6094 6186 6301 92,01% 253,16
64 Calabria CATANZARO 6026 6093 6174 94,85% 141,95
65 Calabria REGGIO DI CALABRIA 5979 6055 6194 96,84% 77,43
66 Basilicata POTENZA 5957 6014 6070 95,19% 192,56
67 Emilia Romagna PIACENZA 5930 6017 6132 92,75% 194,06
68 Puglia FOGGIA 5783 5854 5938 95,59% 623,17
69 Campania AVELLINO 5556 5613 5721 95,84% 90,59
70 Abruzzo L’AQUILA 5246 5311 5396 95,83% 172,99
71 Veneto BELLUNO 5066 5134 5205 93,48% 52,35
72 Veneto ROVIGO 4932 5017 5100 93,52% 328,66
73 Piemonte ASTI 4862 4906 4973 93,53% 93,22
74 Lombardia LECCO 4803 4918 5024 92,82% 58,05
75 Sardegna ORISTANO 4429 4459 4510 94,17% 141,56
76 Friuli Venezia Giulia GORIZIA 4425 4480 4539 86,90% 43,51
77 Campania BENEVENTO 4344 4388 4453 95,11% 69,66
78 Lombardia LODI 4291 4389 4493 88,86% 131
79 Toscana LIVORNO 4260 4320 4383 92,54% 79,95
80 Lombardia SONDRIO 4170 4235 4294 94,40% 55,42
81 Abruzzo PESCARA 4134 4205 4282 93,70% 95,38
82 Sicilia CALTANISSETTA 4102 4148 4203 95,90% 98,32
83 Umbria TERNI 4061 4100 4161 92,61% 137,53
84 Toscana PISTOIA 3772 3816 3887 94,96% 45,14
85 Toscana GROSSETO 3736 3800 3862 93,39% 86,67
86 Marche ASCOLI PICENO 3610 3643 3721 91,52% 123,49
87 Toscana SIENA 3524 3577 3637 93,94% 77,83
88 Molise CAMPOBASSO 3263 3328 3359 95,83% 137,35
89 Piemonte BIELLA 3186 3220 3262 94,71% 95,21
90 Liguria GENOVA 3140 3174 3222 97,10% 30,68
91 Piemonte VERCELLI 3134 3169 3211 94,28% 92,35
92 Marche FERMO 3130 3178 3223 92,40% 111,4
93 Lazio RIETI 3114 3152 3192 95,56% 28,53
94 Basilicata MATERA 2929 2972 3032 93,89% 187,71
95 Toscana MASSA CARRARA 2908 2928 2957 95,58% 25,1
96 Puglia BARLETTA-ANDRIA-TRANI 2750 2800 2846 95,38% 176,8
97 Liguria SAVONA 2692 2730 2777 95,93% 33,94
98 Calabria VIBO VALENTIA 2664 2686 2724 96,18% 42,71
99 Valle d’Aosta AOSTA 2586 2615 2650 94,84% 25,43
100 Sicilia ENNA 2465 2491 2516 96,67% 77,07
101 Liguria LA SPEZIA 2347 2394 2440 95,51% 25,28
102 Toscana PRATO 2334 2355 2384 95,27% 82,3
103 Friuli Venezia Giulia TRIESTE 2105 2148 2200 93,86% 30,53
104 Calabria CROTONE 2021 2046 2097 96,78% 37,79
105 Liguria IMPERIA 1939 1974 2020 96,85% 29,75
106 Piemonte VERBANO-CUSIO-OSSOLA 1633 1671 1711 97,45% 18,99
107 Molise ISERNIA 1204 1211 1222 96,82% 41,33