ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 245

Dal Monferrato alla Slovacchia per aiutare il popolo ucraino

VIAGGIO IN SLOVACCHIA, FRONTIERA POCO CONOSCIUTA DRAMMA DELL’UCRAINA. UNA DELEGAZIONE MONFERRINA HA PORTATO AIUTI PER I PROFUGHI

 

Nell’ambito del  dramma della guerra che ormai da un mese insanguina l’Ucraina, invasa dai russi,  c’è quello, particolarmente tragico della fiumana dei profughi e profugati che abbandonano il loro Paese per cercare scampo all’estero. In questi giorni i riflettori dei media si sono soffermati spesso sulla Polonia e sulla Romania che costituiscono la prima tappa di accoglienza per le migliaia e migliaia di donne, bambini, anziani che cercano scampo dai bombardamenti e dai combattimenti, lasciando alle spalle tutto quello che avevano. Ma niente o pochissimo si è parlato della Slovacchia che attraverso il suo confine orientale confina con un angolo di Ucraina incastonato tra Ungheria e Polonia. Qui, nella provincia che ha come capoluogo Kosice, è arrivata da subito una massa di profughi che hanno la città di Uzhorod, di circa 150mila abitanti, l’ultimo centro ucraino vicinissimo al confine slovacco e quindi all’Unione Europea. E al di là del confine, appunto in Slovacchia, sono adesso circa 250mla le persone che stanno cercando di fuggire dagli orrori della guerra. Senza clamori anche qui la macchina della solidarietà si è messa in moto e adesso, sono arrivati la Croce Rossa internazionale, l’Ordine di Malta. Ed è qui e da qui, visto il legame che esiste tra il Piemonte, e nello specifico il Monferrato Casalese e la Slovacchia, che sono arrivati nei giorni scorsi gli aiuti da Casale Monferrato, dalla Diocesi di Casale e dal volontariato monferrino. I legami sono molteplici: Casale Monferrato è gemellata con Trnava, tra la Diocesi di Sant’Evasio e quella di Bratislava – Trnava esistono legami che hanno portato negli anni diversi sacerdoti slovacchi a Casale, dal giugno scorso c’è un gemellaggio tra il Santuario di Crea e quello di Klokociov, appartenente alla Diocesi  di Kosice (anche se sarebbe meglio parlare di Eparchia che segue il rito greco-cattolico), siglato dal vescovo Gianni Sacchi con l’arcivescovo monsignor Cyril Vasil, nativo di Kosice e per 11 anni a Roma come segretario della Congregazione delle Chiese Orientali.

La delegazione, guidata dal sindaco di Casale Monferrato, Federico Riboldi e dal rettore del Santuario di Crea, monsignor Francesco Mancinelli, che parla correntemente la lingua slovacca, con l’architetto Filippo Maria Doria, Stefano Granziero degli Amici del Po e alcuni volontari ha portato un tir di aiuti di vario genere, varcando il confine ucraino in una angolo che, al momento, non è ancora stato toccato direttamente dal conflitto, mentre quelli in denaro sono pervenuti all’Eparchia di Kosice impegnata sul campo nell’accoglienza. “Alla frontiere – dice monsignor Mancinelli – c’è un flusso continuo di auto, ma anche di tante donne e bambini che varcano il confine a piedi. Sono scene che non ti fanno rimanere indifferente, che fanno venire le lacrime agli occhi. Sul fronte slovacco sono ben organizzati, ci sono sempre due/tre pullman pronti per accoglierli”. Un particolare che è stato molto apprezzato della spedizione italiana è che tutti i pacchi consegnati (ed erano gli unici in questo senso) avevano il contenuto scritto all’esterno in italiano, slovacco e ucraino in modo da facilitarne le operazioni di smistamento. Nel corso della missione è avvento anche l’incontro con il cardinale Michael Czerny, canadese nato nella Repubblica Ceca, inviato speciale di papa Francesco. Il sindaco di Casale, Federico Riboldi ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno operato per raggiungere l’obiettivo: Diocesi di Casale, Croce Rossa, Scout, Misericordia, Amici del Po,  i volontari, i Comuni di Oviglio e Stroppiana e le scuole di Madonnina e del Sacro Cuore.

Massimo Iaretti

Un giardino incantato nel mondo di AIEF

potrebbe intitolarsi così la fiaba preziosa volta a grandi e piccini, quella davvero in grado di donarci la percezione di ciò che più occorre per riuscire a divenire davvero consapevoli di quanto importante sia cominciare a costruire e a ricostruire bellezzatramite la stessa.

Larte, i suoi colori e le sue interpretazioni, lo spettacolo, la musica, la poesia, la realizzazione  di progetti unici capaci di edificare solidali verità, sono sempre stati tramiti assolutamente propositivi, perché davvero in grado di stuzzicare le emozioni e il valore di un sacrificio capace di non rendersi indifferente ma al contrario sensibile e operativo ai bisogni dellumanità.

Larte per esempio ci permette di attivare una rivoluzione gentile nei confronti di chi purtroppo non riesce a divenire leggero, obiettivo e pratico dinanzi alle problematiche della vita, facendo una netta distinzione tra piacere e dovere. Questo significa che per migliorare la propria vita e quella degli altri, dobbiamo a volte renderci consapevoli di avere tutti la capacità di avere anche una mente creativa in ciò che facciamo.

Praticare arte o trovare il modo di sostenerla, non serve solo a guadagnare, anzi, quando ci si allontana dallobiettivo dei soldi, ecco che i risultati più proficui giungono, perché abbiamo uno scopo più alto che mette in secondo piano dubbi e problematiche.

Larte trasforma il piombo in oro alchemico, permette alle gioie  e ai dolori di emergere e di farci crescere attraverso di essi.

Tutte le forme darte, se pur viste dagli occhi di chi la crea, da quelli dello spettatore, da quelli dellinvestitore o del sostenitore, ci danno un ruolo, ci permettono di sentirci utili. Larte ci dona la serenità, il benessere mentale, la trasformazione interiore. Essa è un mezzo gigantesco davvero capace di far riemergere le attitudini del cuore di ognuno di noi. Risveglia impulsi con i suoi colori, divenendo un faro nella burrasca o un fiore spettacolare capace di fiorire in un giardino incantato nel mondo di chi davvero sa coglierlo

La Fondazione AIEF per linfanzia e ladolescenza è la prima in Italia che è stata davvero capace di evidenziare con larte, lo spettacolo e i progetti più proficui, limportanza  atta ad esaltare il valore sociale di un mondo spesso indifferente alle problematiche di altrui, innanzitutto quelle dei bambini, dei giovani, i più fragili e indifesi, creature il più delle volte davvero innocenti, incapaci di progettare recinti protettivi per se stessi, ma attivi portatori di emozioni e di pensieri profondi e propositivi, da parte di coloro che davvero dovrebbero avere la sensibilità di comprendere e di attivarsi per sostenerli.

 

La Fondazione torinese AIEF, punta innanzitutto a prevenire e azzerare ogni violazione dei diritti dellinfanzia e delladolescenza sanciti dalla Convenzione ONU.

La Fondazione sboccia ufficialmente nel novembre 2021 in occasione della giornata internazionale per i diritti dellinfanzia e delladolescenza.

Lideatore e il Presidente di questa bellissima iniziativa porta il nome di Tommaso Varaldo, un giovane laureato in scienze  giuridiche e un giornalista pubblicista. Munito di uneducazione artistica che mastica fin da piccolo tra le sale dorate di gallerie darte, dove, con sua mamma, direttrice della Fondazione Palazzo Bricherasio di Torino, ha la possibilità di acquisire grande  sensibilità volta al valore dellarte che gli viene trasmesso con infinita dedizione.

La sua attività politica nasce a soli 16 anni allinterno delle istituzioni scolastiche come dirigente di Studenti per le Libertà” di Torino, il braccio operativo nelle scuole e nelle Università del Popolo della Libertà.

Una giovane anima nobile e dotta quella di Tommaso Varaldo, che fa della sua grande preparazione artistica, politica e giuridica, un tramite davvero efficace, capace di stupire non solo le istituzioni, ma anche tutti coloro che gravitano in un territorio fragile e molto spesso persino disastroso. Coloro che combattono giornalmente dinnanzi allindifferenza, alle sorde orecchie, alla mente e al cuore di coloro che invece potrebbero davvero apportare miglioria e non lo fanno.

La sua innovativa capacità imprenditoriale e non da meno la sua sensibilità davvero fuori dal comune, lo dipingono come un vero e proprio Peter Pan, in grado di smuovere e migliorare una situazione sociale assai precaria, molto spesso dormiente dinnanzi a problematiche impossibili da non considerare e risanare.

In questo suo pellegrinaggio incontra la creatività eclettica e generosa del Maestro darte contemporanea Eugenio Bolley. Tra loro nasce una socializzazione e una solidarietà molto speciali, tali da generare lunione delle loro forze e delle loro iniziative più idonee al miglioramento di uno stato di fatto davvero bisognoso di essere supportato.

Il connubio tra arte, cuore e imprenditoria crea così linizio di unavventura molto inattesa e sbalorditiva.  Eda qui, nel 2018, che Tommaso Varaldo fonda lAssociazione Infanzia e Famiglia AIEF.

Oggi la Fondazione AIEF è unassociazione molto attiva che si avvale di decine di volontari davvero intenzionati a sostenere questa iniziativa. Ognuno di loro ha una preparazione specifica nel mondo del lavoro e ognuno di loro mette a disposizione la propria esperienza e professionalità a favore della collettività, con una disponibilità e un cuore davvero inusuali. Pronti sempre a intervenire per ogni situazione allarmante, quella magari volgarmente deturpata da violazioni di diritti umani e non solo.

Lassociazione è particolarmente dedita a sostenere nuclei familiari in difficoltà ed è volta al sostenimento globale per la tutela dei diritti dei minori e lattuazione della Convenzione ONU sui diritti dellinfanzia e delladolescenza.

Lingegno e la dedizione del giovane Tommaso Varaldo  e quello dellassociazione si focalizzano  quindi nellattivare un impegno politico volto al territorio, con una particolare attenzione per i bambini, per i giovani e per lambiente, con programmi di grande rilievo, quali promuovere il patrimonio artistico e culturale della Fondazione, sviluppare il ruolo sociale dellarte contemporanea, sostenere lo sviluppo dei progetti sociali e solidali dellAssociazione AIEF, supportare iniziative volte alla tutela dellinfanzia e delladolescenza, promuovere analisi e proposte sulle politiche familiari, dellinfanzia, delladolescenza e della genitorialità.

Ovviamente, come in tutte le Associazioni serie e competenti, esistono anche i grandi Sostenitori, come piccole e grandi aziende e quantaltro.

Nasce così il Comitato dei Sostenitori della Fondazione AIEF, rappresentato da personalità che si distinguono per competenza, impegno e sensibilità. Tale consiglio è composto da un minimo di 15 membri oltre al Presidente della Fondazione, ai membri del Consiglio Direttivo, al Presidente del Comitato Tecnico Scientifico ed a un delegato dellAssociazione Infanzia e Famiglia AIEF.

Potremmo dire : tutti insieme appassionatamente?SI!

Il profondo credo dei valori, i più autentici e costruttivi, lappartenenza a quella responsabilità capace di vedere oltre il proprio giardino, la preziosità di quella bellissima volontà che non chiede necessariamente un ritorno ma semplicemente quellamabile consapevolezza di osare senza  pretendere troppo sognando un futuro migliore ecc.bè, chiedono la condivisione e il supporto di questa sorprendente iniziativa.

Ulteriori famigliarità e complicità  con  nuovi sostenitori quindi, le entrate di  attendibili e rigogliose risorse,  la capacità di costruire tramite le belle cose in grado di sostenere anima, cuore e intelletto,  quali larte, la musica, lo spettacolo e gli eventi più eclatanti per una condivisione gioiosa e proficua, saranno lanima più potente capace di sostenere uniniziativa così importante come AIEF.

Confucio diceva : Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco.

Partiamo da qui, da questa massima così saggia e delicata, cominciando a fare qualcosa di concreto, noi tutti.

Sviluppiamo linfinito della nostra curiosità come infanti già cresciuti ma che , forse, ancora non conoscono la formula magica per diventare veri giganti buoni.

Non scordiamo il valore di quellecarezze e doniamole alle piccole anime che forse ancora non le riconoscono perché violate dallinettitudine, dal cinismo volgare , dalla violenza malata, dallo squallido opportunismo e dallignoranza di qualcunoche non vuole vedere ne’ sentire.

Non scordiamo tutti i bambini del mondo, perché solo tramite loro potremo sperare nel nostro futuro più spettacolare e costruttivo!

Monica Chiusano

L’intervista: William Nonnis, il “purista della Blockchain”.

Full Stack e Blockchain Developer presso il Ministero della Difesa,  ora in Enea.

William Nonnis da circa un ventennio si occupa di sviluppo di software, siti web e applicazioni web e, dal 2012, studia, sviluppa e progetta Blockchain e le principali caratteristiche delle Cryptocurrency, attività che lo ha portato a essere riconosciuto tra i dieci Top Influencer Blockchain Developer; allo stesso tempo viene riconosciuto come il “purista della Blockchain”.

Questo suo impegno ha trovato conferma attraverso due grandi riconoscimenti; nel dicembre 2021 ha ricevuto dall’ANGI (Associazione Nazionale Giovani Innovatori), in collaborazione e patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, un ambito premio professionale: l’Oscar dell’innovazione, come “Eccellenza italiana in ambito Blockchain e Innovazione Digitale”.

In seguito, nel mese di marzo 2022, l’Università Popolare degli Studi di Milano (con il riconoscimento voluto dal presidente Marco Grappeggia e da tutto il Senato accademico) lo ha insignito del Premio Internazionale “Gabriele D’Annunzio”, con la motivazione di aver compiuto “uno straordinario iter professionale e umano”, con tutti gli oneri e meriti del caso per la sua specifica competenza.

La tecnologia del Blockchain permette di disintermediare grazie al coinvolgimento dal basso verso l’alto,  eliminando il concetto di autorità centrale; quattro sono le sue caratteristiche principali:

I quattro punti principali della tecnologia, semplificando al massimo, sono:

E’ un registro distribuito delle transazioni, liberamente accessibile e basato sul consenso che avviene tra i partecipanti alla rete stessa, con l’utilizzo intensivo della crittografia e della firma digitale;
Non esiste più una logica di centralizzazione (anche nelle sue forme evolute decentralizzate), ma una forma distribuita e orizzontale delle informazioni;
E’ una tecnologia che conferisce totale fiducia e trasparenza ai soggetti e alle operazioni coinvolte;
E’ immutabile, poiché, una volta iscritta una transazione, essa non è più modificabile né cancellabile.

Queste caratteristiche portano a una responsabilizzazione e presa di consapevolezza da parte dell’uomo che interviene come attore principale alla guida della tecnologia, divenendo così parte integrante di questo cambio di paradigma socio-culturale.

 

“All’interno del Ministero della Difesa – spiega William Nonnis – il mio ruolo è  quello di Full Stack e Blockchain Developer e, da poco, ho anche accettato una simile sfida per ENEA.

All’inizio del mio percorso ho iniziato a sviluppare vari applicativi e, dal 2011, ho potuto constatare la straordinaria novità rappresentata dalle criptovalute, quali i bitcoin, che hanno attirato la mia attenzione.

E ho voluto analizzare ciò che dava fondamento alle monete digitali, la Blockchain appunto, volendo comprenderne vantaggi e funzionamento.

Nel 2013 sono stato poi selezionato dal generale Noto nell’ambito della Task Force Strutture di Progetto Energia (SPE), che ha per primo creduto nella potenzialità di questa tecnologia e nella sua applicazione all’interno del Ministero della Difesa. Spesso tra i colleghi dei vari reparti sono ancora presenti scetticismo e poca propensione a credere in questa nuova tecnologia”.

“Il Ministero della Difesa – aggiunge William Nonnis – sta, comunque, facendosi parte attiva nello studio e nella progettazione delle tecnologie Blockchain legate al P2P energetico.

È necessario intervenire sulla normativa vigente, che attualmente non consente il libero scambio/interscambio tra il cittadino,l’azienda e la Pubblica Amministrazione”.

“La prima applicazione della Blockchain – precisa William Nonnis – è sicuramente stata quella nei confronti della Criptovaluta(Cryptocurrency); il bitcoin funziona, infatti, proprio grazie a un’infrastruttura che permette di effettuare eventuali scambi di valore tra due soggetti, senza che ci sia un ente terzo che possa manipolare le informazioni.

La Blockchain rappresenta una tecnologia sociale che richiede una comunità di persone che ne facciano parte ma che, purtroppo, non sempre sono predisposte ad un corretto uso dei dispositivi del mezzo che utilizzano (Tablet, Pc, Smartphone,…).

Secondo i recenti dati statistici il cittadino italiano è dotato, in media, di 4 dispositivi elettronici a testa, ma l’indice DESI pone l’Italia al penultimo posto in riferimento ad un uso consapevole di questi dispositivi medesimi”.

“Tutto ciò dimostra – aggiunge William Nonnis – la necessità di una formazione e informazione adeguata a partire dalle scuole elementari, in cui i programmi scolastici risultano ormai obsoletirispetto alla società in cui viviamo. Questo indica, inoltre, il bisogno di effettuare un restyling di tutti i programmi formativi, in modo tale da portare all’acquisizione di adeguate skills(competenze) in materia”.

“Contemporaneamente – afferma William Nonnis – studiare l’ecosistema che ruota intorno al mondo digitale consente di utilizzare meglio i servizi. In questi due ultimi anni di pandemia abbiamo constatato, infatti, l’importanza di avere a disposizione, per esempio, i dati sanitari dei singoli soggetti.

Esistono alcuni campi in cui risulta prioritario l’utilizzo del digitale per fornire un servizio adeguato ai cittadini; si tratta della Sanità, dell’Istruzione, Giustizia e del variegato settoredell’energia, rappresentata dallo smaltimento dei rifiuti, dall’utilizzo di gas e acqua.

Risulta, così, fondamentale che lo Stato, attraverso una corretta gestione dei fondi del PNRR, effettui una progettazione a lungo termine, da qui a dieci anni minimo, proprio partendo dalla formazione, che deve essere estesa a tutto il tessuto sociale.

Tutto questo ridurrebbe certamente il rischio di attacco e prelievo di informazioni”. Infatti William Nonnis è responsabile didattico dell’Associazione “EvoDigitale”, presieduta da Eraldo Vaccargiu.

Vengono tenuti corsi di altissima specializzazione in ambito Blockchain, “Blockchain Elite, (https://www.blockchain-elite.it) che si pregiano della docenza di selezionatissimi professionisti, italiani ed internazionali.

Questi percorsi formativi avviano a brillanti carriere esperti digitali, qualificati ad operare come eccellenti risorse per il futuro del nostro Paese.

“Dal 2015 ad oggi in Italia – afferma William Nonnis – la cyber security ha subito un attacco del 70% superiore rispetto agli anni precedenti, come hanno dimostrato i casi verificatisi presso la Regione Lazio, l’ASL di Padova, il Comune di Torino, ma anche presso realtà private, come l’Ikea.

Le infrastrutture, infatti, non sono strutturate in maniera adeguata per concepire i nuovi paradigmi sociali e digitali; non tutti i cittadini hanno la consapevolezza, del valore della Blockchain per la tutela dei propri dati”.

“A seguito di questa carenza – precisa William Nonnis – si auspica che le nuove risorse economiche disponibili post pandemia vengano distribuite in maniera equa perché ogni singola realtà locale e regionale possa strutturare al meglio la consapevolezza nel digitale da parte dei cittadini, per affrontare questo paradigma. Tutto questo processo deve essere gestito da persone competenti.

Secondo i piani previsti, più della metà delle risorse del PNRR è destinato al campo della transizione digitale”.

“La Blockchain, infine, – conclude William Nonnis – trova anche una sua preziosa applicazione in campo alimentare, in quanto consente la tracciabilità del prodotto dalla nascita, attraverso il distributore, fino al consumatore, certificando che si tratti realmente di un prodotto made in Italy.

Attraverso la Blockchain vengono gestite, infatti, con maggiore trasparenza informazioni relative alle caratteristiche della produzione di un determinato prodotto; anche attraverso i dispositivi IoT/IoE è ormai possibile conoscere quanto sole e quanta acqua prenda un determinato prodotto nella sua fase di coltivazione.

L’applicazione della Blockchain è altrettanto utile in campo sanitario e potrebbe costituire una valida alternativa al fascicolo sanitario elettronico attuale, facilitando, inoltre, un maggiore dialogo tra le ASL presenti su tutto il territorio nazionale”.

Mara Martellotta

Autotrasportatori: il decreto taglia i costi

Il Decreto taglia i costi del carburante e garantisce gli autotrasportatori. Giovanni Rosso (Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte Trasporti): “Valutiamo positivamente l’intervento per la riduzione delle accise sui carburanti e gli interventi specifici per l’autotrasporto, che vanno immediatamente attuati per ristorare gli operatori dai costi dovuti all’emergenza caro gasolio. Ci appelliamo, inoltre, alle Autorità affinché proseguano i controlli già avviati per contrastare e punire ogni tipo di speculazione”.

 

Il caro carburante ha spento i motori dei mezzi: ogni 10 centesimi di aumento, 5.000 mila euro di costi.

 

 

 

“Con il Decreto del 18 marzo abbiamo raggiunto l’obiettivo prefissato, ovvero il taglio del costo di gasolio e benzina. Il caro carburante, che da mesi ha messo a dura prova anche le imprese piemontesi dell’autotrasporto accendendo la rabbia, la preoccupazione e il timore che gli automezzi potessero rimanere per lungo tempo nelle rimesse per mancanza di convenienza a viaggiare e consegnare le merci, è un capitolo chiuso”.

 

È questo il primo commento di Giovanni Rosso, Presidente di Confartigianato Piemonte Trasporti sulla decisione del Governo di tagliare di 25 centesimi il costo del carburante e di approvare una serie di norme per l’autotrasporto che garantiranno maggiori condizioni di equilibrio all’interno della filiera, mettendo in sicurezza le imprese dei trasporti rispetto a variazioni nel costo del carburante.

 

Risultato raggiunto grazie all’azione di pressing sul Governo da parte di UNATRAS, l’Unione delle Associazioni Nazionali più rappresentative dell’Autotrasporto di cui Confartigianato Imprese detiene la Presidenza.

 

“Valutiamo positivamente – continua Rosso – l’intervento per la riduzione delle accise sui carburanti per autotrazione e gli interventi di carattere economico e normativo specifici per l’autotrasporto, concordati con la categoria, che vanno immediatamente attuati per ristorare gli operatori dagli esorbitanti costi dovuti all’emergenza caro gasolio. Ci appelliamo, inoltre, alle Autorità affinché proseguano i controlli già avviati per contrastare e punire ogni tipo di speculazione”.

 

Secondo i calcoli di Confartigianato, i vertiginosi aumenti del costo del gasolio, hanno messo a dura prova anche la stabilità delle diverse filiere produttive del Piemonte.

 

Ecco i conti: un automezzo di 440 quintali di peso complessivo che percorre 100.000 km annui e abbia un consumo di 3 km/litro, consuma 50.000 litri di gasolio. Ogni centesimo di euro di accise in più sul gasolio quindi “pesa” su ogni singola motrice per 500 euro l’anno, ovvero ogni 10 centesimi di aumento “pesa” 5mila euro.

 

Solo 3 mesi fa, per rifornire un serbatoio di 600 litri di un camion occorrevano 960,00 euro, adesso ne servono 1.320,00. Per le imprese di dell’autotrasporto, il gasolio per autotrazione incide per oltre il 30% dei costi di gestione – conclude Rosso – una condizione che erode di quasi il 50% il margine che le imprese dei trasporti riescono a raggiungere nella loro attività. È chiaro come ormai ci si trovi di fronte ad una speculazione che grava unicamente sugli operatori del trasporto che hanno necessità del carburante per far viaggiare i mezzi e sui consumatori finali. Una situazione, come abbiamo visto in questi giorni, che ha determinando una escalation di tensioni nelle aziende per le quali è stato più conveniente tenere fermi i camion piuttosto che viaggiare in perdita”.

“WomenX Impact Throwback” In onda a Parlaconme

Puntata in onda > Mercoledì 23 marzo 2022 – ore 18.00 – 19.00

Eleonora Rocca – Founder & MD @ WomenXImpactRanked Linkedin Top Voice in 2022

WomenX Impact Throwback


Simona Riccio, founder della trasmissione e Social Media Marketing Manager del Caat, ancora una volta ha il piacere di avere come ospite Eleonora Rocca, amica con la quale da anni ha creato rete e networking, ma che, soprattutto, è la Founder & MD diWomenXImpact e da poco nominata Ranked LinkedinTop Voice in 2022.

Eleonora è nuovamente ospite di Simona; l’evento tinto di Rosa, andato in scena dal 18 al 20 novembre 2021 presso il FICO Eataly World di Bologna e online WomenX Impact, è ormai pronto per la seconda edizione.

Nella prima edizione più di 150 speaker provenienti da tutto il mondo si sono alternate nelle sale conferenza del polo bolognese riscuotendo un grande successo di pubblico.

Simona ha avuto il piacere di essere tra le 150 speaker e dalla narrazione della sua esperienza professionale, raccontata su quel meraviglioso palco, ha riscontrato un successo strepitoso sia on-line, soprattutto sulla piattaforma di Linkedin, sia off-line.

Eleonora è ospite di Simona a Parla Con Me per raccontare la seconda edizione che si veste di tantissime novità, tra le quali la creazione di una Community veramente importante, costituita da tantissime persone che, quotidianamente, si confrontano e si supportano al fine di condividere situazioni comuni; è ormai evidente, infatti, che le donne vogliano ottenere quella parità di genere che la Carta Costituzionale prevede, ma che non è ancora applicata,,seppur abbiano ampiamente dimostrato di avere tutte le “carte in tavola” per abbattere quello che viene definito il “soffitto di cristallo”, che allontana ancora le posizioni professionali manageriali in tutti i settori. Simona evidenzia come anche nel settore agroalimentare siano moltissime le posizioni manageriali ricoperte da uomini, ma come sia necessaria una vera e propria inversione di marcia.

Nell’ambito di questa tematica vi è l’esempio diEleonora Rocca che ha realizzato questo evento e, sull’altro versante, abbiamo Simona Riccio che,insieme a Maurizio Fiengo, ha realizzato dei Caroselli che comunicano, attraverso un tono di voce leggero,tematiche molto forti e veritiere riguardanti proprio la differenza quotidiana di genere.

I quattro Caroselli, che hanno superato abbondantemente le 100MILA visualizzazioni sul solo canale Linkedin di Simona e Maurizio, non potevano non essere Partner della trasmissione Parla Con Me che, a sua volta, supporta la causa di WomenXImpact diventandone Media Partner.

“Sono davvero soddisfatta e felice di questo risultato – afferma Eleonora RoccaWomenX Impact è stato un successo che ci ha permesso di capire ancora di più quanto ci fosse bisogno di un’occasione di confronto di questo genere, interamente dedicata alla leadership e all’empowerment femminile. Le storie di vita e carriera condivise sono state una più bella e interessante dell’altra e ritengo che siano riuscite a colpire nel segno, ovvero a permettere a tante persone di sentirsi ispirate, forti, piene di energia e con la voglia di mettersi in gioco molto più di prima”,

“Essere Media Partner dell’evento WomenX Impactrealizzato da Eleonora Rocca è per me – dichiara Simona Riccio – molto importante e assume molteplici significati. Il primo è rappresentato  dal fatto che entrambe arriviamo da situazioni lavorative e professionali molto difficili, che abbiamo dimostrato di essere state in grado di superare brillantemente con la forza e la determinazione che solo le donne sanno avere e la seconda è che fin da subito si è creata quella sinergia positiva, che ha consentito di fare squadra e rete per supportarci sempre, da anni, fin dal primo incontro. Ciò significa che, tra alti e bassi, l’unione ed il volersi bene tra persone non possonoche condurre a ottimi risultati”.

Per chi avesse piacere di acquistare il biglietto per partecipare all’evento, che si terrà a Fico il 17 – 18 – 19 novembre 2022, può inserire il nostro codice sconto: PARLACONME15.

Maggiori informazioni sul sito: https://www.womenximpact.com/

La trasmissione viene trasmessa in diretta web-radio da Radio Vida Network sul sito www.vidanetwork.it e tramite app Radio Vida Network.

Dal giorno dopo è possibile seguire la puntata senza interruzioni sul sito www.parlaconmeofficial.it

Un confronto impietoso

A cura di lineaitaliapiemonte.it

E’ difficile per tutti ma cambia l’approccio: la Cina provvede, con un aiuto fiscale, a proteggere e valorizzare l’apparato produttivo, l’Italia prosegue con le politiche assistenzialiste e dei bonus. Da Conte a Draghi, l’impostazione non cambia

Continua a leggere:

https://www.lineaitaliapiemonte.it/2022/03/22/mobile/leggi-notizia/argomenti/messaggi-in-bottiglia/articolo/un-confronto-impietoso-di-marco-corrini.html

Brothers in Arms

IL PUNTASPILLI di Luca Martina

 

Il prolungarsi del conflitto in corso sta generando timori e paure di un suo possibile allargamento su scala europea o addirittura (se dovesse essere coinvolto uno dei Paesi appartenente alla Nato) mondiale.

E’ difficile sottovalutare la gravità della situazione ma ritengo che possa essere di aiuto cercare di comprendere, esaminando la spesa militare delle parti in campo, quanto questo timori siano fondati.

 

La parte di gran lunga più importante della spesa militare mondiale è sostenuta dagli Stati Uniti che nel 2020 hanno investito (dati 2020 forniti dal SIPRI, Stockolm International Peace Research Institute) 778 miliardi di dollari, pari al 39% dell’intero pianeta.

 

Al secondo posto figura la Cina, che ha destinato a questo settore investimenti pari circa ad un terzo degli americani.

 

La Russia, infine, ha speso meno di un quarto degli “amici” cinesi: quanto basta per avere ragione dell’Ucraina, uno dei Paesi più poveri d’Europa, ma non certo per potere sostenere una lunga e dispendiosa campagna di riconquista dei territori della ex Unione Sovietica, la cui dissoluzione è stata, secondo le parole pronunciate nel 2005 da Vladimir Putin, “la più grande catastrofe geopolitica del XX secolo”.

 

Il dispendio di mezzi (materiali, finanziari ed umani) con il quale la Russia finirà probabilmente abbattere la coraggiosa resistenza ucraina non lascerà a Putin spazio per altre avventure per un po’ di tempo e non sarà certo la Cina ad intervenire in suo aiuto, prestando il fianco ad azioni che potrebbero destabilizzare l’equilibrio interno che Xi Jin Ping sta cercando di consolidare (con una ridotta attenzione all’Europa e lo sguardo rivolto agli Stati Uniti).

 

La pressoché perfetta complementarità tra la Russia (ricchissima di materie prime e povera di strutture produttive su vasta scala) e la Cina (povera di materie prime ma strutturata come un enorme stabilimento produttivo) ha la potenzialità di sfociare in un matrimonio di interesse ma non certo al costo di trascinare il gigante asiatico nella lista dei cattivi (dalla quale sta cercando faticosamente di uscire da molti anni).

 

Le dolorose vicende devono però renderci consapevoli della necessità di un sistema difensivo europeo che sia in grado di esercitare un potere dissuasivo convincente di fronte a chi avesse in animo, un giorno, di affacciarsi con intenzioni bellicose ai nostri confini.

 

Sarebbe forse il caso di provare a riannodare i fili della CED (la Comunità Europea di Difesa) che nel 1952 la Francia presentò, in collaborazione con l’Italia di Alcide De Gasperi, e che venne sottoscritta dai sei Paesi “fondatori” della EU: Italia, Francia, Germania dell’Ovest, Belgio, Olanda e Lussemburgo.

 

L’ambizioso progetto, innescato nel 1950, con il “Piano Pleven” (dal nome dell’allora primo ministro francese), dal padre fondatore dell’Unione Europea Jean Monnet, su pressioni statunitensi, per una collaborazione militare tra stati europei in contrapposizione alla crescente potenza sovietica, finì per essere bocciato proprio dal Parlamento transalpino nel 1954 e venne così definitivamente abbandonato.

 

Il recente annuncio della Germania di volere incrementare la spesa militare dall’attuale 1,4% a più del 2% (il livello richiesto dalla NATO ai Paesi aderenti) tradisce ancora una volta la mancanza di un’azione concordata con i partner europei e dovrebbe farci riflettere sulla insufficiente coesione di azioni ed obiettivi di comune interesse.

 

Gli investimenti militari tedeschi sono così destinati a crescere dagli attuali (dati 2021) 57.5 miliardi di dollari ad 83,5 nel 2024, portando la Germania ad occupare il terzo posto della classifica, dopo americani e cinesi.

 

Occorre sempre ricordare come gli investimenti nel settore della difesa hanno importanti ricadute economiche (gli investimenti producono ricchezza e occupazione) e tecnologiche (è spesso in ambito militare che vengono sviluppate importanti innovazioni, internet ne è un esempio, che trovano poi diffuse applicazioni in ambito civile) e la Grande Germania, giocando d’anticipo con la sua azione isolata, potrebbe scavare un fosso ancora più profondo con gli altri Paesi dell’Unione.

 

Passata la fase più acuta e guerreggiata della crisi attuale sarà fondamentale per il nostro Paese presentarsi nuovamente al centro del progetto europeo che ha contribuito a fondare e sostenere, con il fondamentale appoggio della Francia, un’azione concertata che renda il nostro continente più sicuro e all’avanguardia, pronto per affrontare le sfide di un futuro sempre più incerto e difficile da prevedere.

 

Solo così potremo provare a eludere il rompicapo costituito, e non certo da oggi, dalla Russia che, come scriveva Winston Churchill “è un rebus avvolto in un mistero che sta dentro un enigma”.

In volo con SkyAlps per lo scambio turistico tra Italia e Slovenia

E presto aperture su Torino e Milano

SkyAlps, la compagnia aerea della montagne che rappresentano la spina dorsale dell’Europa, scopre il mare. 

E, grazie all’Ente Sloveno per il Turismo ed all’operatore SloveniaVacanze, lancia un nuovo collegamento con voli charter tra Maribor, Bolzano, Pisa e Napoli a partire da giugno. Ma è solo un inizio poiché, dall’autunno di quest’anno e proseguendo nel biennio 23/24, i collegamenti verranno estesi a Torino, Milano, Genova, Roma, Palermo e Bari.

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In volo con SkyAlps per lo scambio turistico tra Italia e Slovenia. E presto aperture su Torino e Milano

Anci e Slow Food Italia insieme per sistemi alimentari equi e sostenibili

 

 

Food Policies, educazione alimentare, lotta al caporalato e inclusione sociale tra i punti dell’intesa. Appuntamento con le esperienze più virtuose a Torino dal 22 al 26 settembre per Terra Madre Salone del Gusto

 

È un’azione capillare lungo tutta la Penisola, con obiettivo la valorizzazione e la promozione dei sistemi alimentari locali, di qualità e sostenibili, quella intrapresa da Anci e Slow Food Italia, grazie al protocollo d’intesa appena firmato dai rispettivi presidenti, Antonio Decaro e Barbara Nappini.

Tra i punti principali dell’accordo, l’ambizioso obiettivo di sviluppare Food Policies più eque, inclusive e sostenibili, a partire dalle attività di educazione alimentare nelle scuole. Al centro del protocollo anche le buone pratiche legate alla salvaguardia dei legumi e alla promozione del loro consumo come principale fonte proteica, grazie ai produttori della rete Slow Beans e alla campagna di realizzata dall’associazione della Chiocciola con diverse municipalità italiane, Let it Bean!. E poi, attività che coniugano maggiormente un’idea di sviluppo economico, equità e coesione delle comunità, come la valorizzazione di progetti virtuosi di innovazione sociale in agricoltura, l’attuazione di iniziative di sensibilizzazione e contrasto del caporalato e dello sfruttamento lavorativo in agricoltura e quelle che favoriscono l’inclusione sociale di nuovi cittadini.

Slow Beans 2021, Fagiolo gialèt della Valle Belluna ph. Valerie Ganio Vecchiolino
Per Anci l’accordo si inserisce in una più ampia azione mirata a valorizzare le esperienze comunali di supporto alle filiere produttive dell’agroalimentare, di valorizzazione delle tipicità e di diffusione delle food policies urbane, dentro una più ampia strategia di sostenibilità e promozione del made in Italy.

 

«Il protocollo tra Anci e Slow Food Italia costituisce un potenziale punto di svolta per rispondere alle sfide che ci impongono le attuali crisi climatiche, ambientali, economiche e sociali. È grazie allo sviluppo e la promozione di queste iniziative che possiamo agire localmente per determinare un effettivo cambiamento del sistema alimentare nel suo complesso e intervenire lungo tutta la filiera, dalla produzione alla distribuzione, al consumo. Per Slow Food, lavorare con Anci sulla base di principi condivisi, ci permette di raggiungere una fetta ancora più ampia della società civile, avviare e rafforzare iniziative di sensibilizzazione che hanno il cibo come chiave di volta per la costruzione di un futuro migliore» commenta Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia.

Scuola elementare Dal Borro di Livorno ph. Alessandro Vargiu
“L’accordo con Slow food si inserisce in una più ampia azione mirata a valorizzare le esperienze comunali di supporto alle filiere produttive dell’agroalimentare, di valorizzazione delle tipicità e di diffusione delle food policies urbane, azioni che si inseriscono in una più ampia strategia di sostenibilità e promozione del made in Italy”, evidenzia Stefano Locatelli, vicepresidente Anci e delegato all’Agricoltura e alla tutela e promozione delle tipicità. Con questa iniziativa “vogliamo inoltre mettere a sistema modelli di intervento e collaborazione fra enti locali e produttori che a livello locale, in alcuni casi anche con il supporto dell’ANCI regionale, hanno già portato a dei risultati importanti”.

 

«Con questo strumento le municipalità d’Italia e le reti locali Slow Food possono concretamente costruire modelli di politiche locali del cibo che possano permettere ai cittadini, che in Italia vivono per la maggior parte in città di medie e piccole dimensioni, di riconoscere il cibo come uno dei motori culturali, economici, sociali e di integrazione del territorio» sottolinea Raoul Tiraboschi, vicepresidente di Slow Food Italia.

 

Un’altra importante tappa del percorso intrapreso con questo protocollo sarà a Torino dal 22 al 26 settembre, in occasione del prossimo Terra Madre Salone del Gusto, dove Anci racconterà la “rigenerazione”, tema della XIV edizione della manifestazione organizzata da Slow Food, Regione Piemonte e Città di Torino, grazie al contributo dei Comuni italiani più virtuosi su questi temi.

È nata l’associazione Socrate

Questi 2 anni di pandemia e la guerra i corso tra Russia ed Ucraina hanno reso le persone ancora più chiuse e diffidenti di quanto lo fossero in passato.

Si è persa la voglia di stare assieme in comunità e la gente si è isolata ancora di più.Tutto ciò non ha impedito la nascita della nuova “Associazione Socratè Aeronautica” che si pone l’obiettivo di creare gruppi di relazione con l’intento di aggregare più persone possibili.

Ne abbiamo parlato con la Presidente fondatrice Maria Antonietta Floscio.

Innanzitutto chi siete?
“Siamo un gruppo di cittadini che vive nel quartiere Aeronautica,spiega Maria Antonietta Floscio,persone che metteranno a disposizione, gratuitamente,tempo esperienza e competenza al servizio dei cittadini.Il gruppo è composto da circa 30 persone”.

Che cos’è l’associazione Socrate’ Aeronautica?
“Socratè è l’acronimo di SOcio CReativo Aeronautica per TÈ.
È un’associazione di promozione sociale,senza scopo di lucro che persegue finalità civiche di grande utilità, un’associazione di quartiere che punta a coinvolgere i cittadini riunendoli in tante iniziative così creando una portineria di comunità che svolga partecipazione, aggregazione e solidarietà”.

Come è nata l’idea di farla nascere?
“Insieme ad un gruppo di amici,spiega Maria Antonietta Floscio,ci siamo chiesti cosa e come fare per poter migliorare il quartiere:ed ecco che abbiamo pensato ad una Casa diffusa nel quartiere,non statica ma un ufficio su ruote che stazionerà all’aperto ,un vero e proprio UFFICICLO che girerà nel quartiere,un centro d’ascolto itinerante anche con orari ed appuntamenti fissi.Tante saranno le iniziative in cantiere e le tematiche di confronto:primo soccorso, educazione digitale,calcio,poesia,cultura,cinema,cucina,viaggi,teatro ed un gruppo di persone diversamente abili che racconterà come vive la quotidianità e come si abbattono le barriere in Aeronautica”.

Enzo Grassano