ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 223

“I luoghi dell’obiezione di coscienza” a Torino al Centro Studi Sereno Regis

In una mostra innovativa diffusa dal 10 giugno al 20 dicembre 

 

Una vecchia palazzina di corso Montevecchio è  stata la sede del Tribunale militare di Torino e lì si svolse il processo al primo obiettore di coscienza dell’Italia repubblicana. All’inizio degli anni Settanta al santuario della Consolata alcuni seminaristi Rivolicontestarono l’ordinario militare. L’albergo Sitea ospitò nel lontano 1950 il primo convegno italiano  della War Resisters International , una delle più  importanti organizzazioni pacifiste mondiali.

Questi aneddoti sono narrati nella mostra diffusa dal titolo “Signorno’. I luoghi dell’obiezione di coscienza a Torino”, che verrà inaugurata venerdì 10 giugno prossimo alle 20.30 presso la sede Poli del Centro Studi Sereno Regis in via Garibaldi 13 a Torino, nell’ambito del Festival “Archivissima” e della Notte degli Archivi, e visitabile fino al 20 dicembre prossimo. Da qui comincerà una visita guidata condotta dal responsabile della Biblioteca del Centro Studi Sereno Regis e da Marco Labbate, ricercatore di Storia contemporanea all’Università di Urbino e autore del testo dal titolo “Un’altra patria. L’obiezione di coscienza nell’Italia repubblicana”.

La mostra è  finanziata dalla Compagnia  di San Paolo e dalla Fondazione Crt, ha ottenuto il patrocinio della Città di Torino e autorizzata dalla Soprintendenza ai Beni Archivistici di Piemonte e Valle d’Aosta.

L’esposizione  intende evidenziare il ruolo  che Torino  ha avuto nella storia che ha portato all’approvazione della legge 772, grazie alla quale è stato riconosciuto  il diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare e avviato il servizio civile in Italia. Sede della mostra è  il centro di Torino. Protagonisti sono i suoi luoghi, quelli più  celebri tra cui piazza Castello e piazza San Carlo, vie laterali e portoni anonimi.

In ogni tappa sarà collocato un QR Code che, inquadrando con lo smartphone, potranno consentire ai visitatori di collegarsi a una WebApp realizzata da Mobilegate e qui potranno ascoltare i fatti accaduti, narrati dalle attrici torinesi Francesca Comi e Carlotta Lando. Verranno inoltre scaricate una selezioni di immagini e documenti d’epoca sull’episodio, guardando le pillole video realizzate da Teodoro Cavalluzzo e Dario Cambiano, con le interviste di alcuni protagonisti di allora, quali il vescovo di Ivrea Luigi Bettazzi, gli avvocati Bruno Segre e Giampaolo Zancan, gli obiettori Pietro Pinna, Piercarlo Racca e Mauro Marinari, e alcuni pacifisti come Giuseppe Marasso, Angela Dogliotti e Enrico Peyretti.

MARA MARTELLOTTA

Imu 2022, che cosa c’è da sapere

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

A metà del mese arriva la scadenza della prima rata dell’Imu 2022, con alcune novità per i coniugi con residenza in Comuni diversi e i pensionati residenti all’estero. La data da segnare in calendario è il 16 giugno, ma vediamo come si paga e chi è esente dal pagamento dell’imposta sugli immobili.
Il pagamento dell’Imu 2022 riguarda soltanto case e immobili diversi dalla prima casa, aree fabbricabili e terreni agricoli. Le abitazioni principali sono soggette all’imposta soltanto nel caso in cui rientrino nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, quelle che comprendono gli immobili di lusso.
Sono tenuti a pagare l’Imu: i proprietari di prima casa di lusso (ovvero quella classificata nelle categorie catastali A/1, A/9 e A/, case signorili, ville e castelli); i proprietari di seconde case; i proprietari di immobili diversi dall’abitazione principale (come capannoni, negozi, alberghi, uffici, aree edificabili e terreni agricoli): il titolare del diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie sull’immobile tra cui il genitore assegnatario della casa familiare a seguito di provvedimento del giudice; il concessionario nel caso di concessione di aree demaniali; il locatario per gli immobili, anche da costruire o in corso di costruzione, concessi in locazione finanziaria.
Le esenzioni sull’imposta riguardano tutte le categorie di immobili dalla A/2 alla A/7, oltre ai i fabbricati classificati o classificabili nelle categorie da E/1 a E/9, i fabbricati con destinazione a usi culturali o agli esercizi di culto, i fabbricati della Santa Sede, quelli degli Stati esteri e delle organizzazioni internazionali.
E dal 1° gennaio 2022 anche i fabbricati merce, cioè quelli costruiti da un’impresa con l’intento di destinarli direttamente alla vendita. Secondo quanto stabilito con il decreto Sostegni ter, per il 2022 sono ancora esenti gli immobili inagibili fino al 31 dicembre di quest’anno che si trovino nei comuni emiliani, lombardi e veneti colpiti dai grandi terremoti del 20 e del 29 maggio 2012.
Esclusi dal pagamento sono infine gli edifici destinati a uso istituzionale e posseduti dallo Stato, dai Comuni, dalle Regioni, dalle Province, dalle Comunità montane, dai consorzi fra tutti questi e dagli enti del Servizio Sanitario Nazionale.
Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

 

Blocco motori, a rischio posti di lavoro. L’allarme di Giachino

A cura di lineaitaliapiemonte.it

L’allarme dell’ex sottosegretario ai Trasporti Mino Giachino a proposito del voto di ieri all’Europarlamento sul blocco, entro il 2035, dei motori endotermici: “Con questa riduzione in Italia rischiano pesantemente 75.000 posti di lavoro oltre a centinaia di aziende storiche”

Continua a leggere:

https://www.lineaitaliapiemonte.it/2022/06/09/mobile/leggi-notizia/argomenti/editoriali/articolo/leuropa-contro-lindotto-auto-e-contro-il-nostro-lavoro-di-bartolomeo-giachino.html

La Città dell’Aerospazio prende vita Ma dove sono i “cittadini”?

A cura di lineaitaliapiemonte.it

La Fiom Cgil sul progetto di Città dell’Aerospazio in corso Marche a Torino: bene l’idea di realizzare laboratori, campus, spazi urbani e museali, ottimo l’insediamento di una settantina di imprese e la creazione di 2500 nuovi posti di lavoro ma finora non c’è stato il coinvolgimento dei lavoratori interessati né delle organizzazioni sindacali. “Non si è ancora aperto un confronto vero sul territorio e dentro le aziende chiamate in causa, chiediamo alle istituzioni locali, Comune e Regione, un incontro urgente”…

Continua a leggere:

https://www.lineaitaliapiemonte.it/2022/06/01/leggi-notizia/argomenti/lineaitaliapiemonteit/articolo/la-citta-dellaerospazio-prende-vita-ma-dove-sono-i-cittadini.html

Pronto, chi truffa?

Il telefono è una delle invenzioni più utili dell’uomo; consente immediate comunicazioni tra una persona e l’altra, anche a distanze enormi, per dare informazioni e notizie o anche solo per scambiare due chiacchiere e mantenere i contatti fra persone lontane.

Ma come tutti gli strumenti utili, anche il telefono si presta ad
usi scorretti, abusi o addirittura truffe che danneggiano gli
utenti.
Uno dei fenomeni negativi più recenti è quello che, con il solito anglicismo, è definito “Market
abuse”, cioè l’abuso del telefono per dare raccomandazioni d’investimento, suggerire acquisti di
titoli e, più recentemente, stimolare gli sprovveduti a comprare criptovalute.
Ogni giorno tutti noi riceviamo una, due o più telefonate nelle quali un ignoto interlocutore ci
propone di cambiare l’utenza del gas o della luce, di comprare bitcoin, di acquistare titoli destinati a
boom di quotazioni che ci daranno guadagni enormi. Azioni pressanti che finalmente le istituzioni
preposte al controllo del mercato hanno deciso di controllare, regolamentare e, in molti casi, vietare.
Nel campo finanziario, l’Esma (la Consob europea) ha emanato una circolare in cui fissa regole
stringenti per fare chiarezza sull’attività di “consulenza” svolta tramite telefono, social o web. Gli
obblighi riguardano l’indicazione precisa dell’offerente il servizio, l’indicazione delle fonti usate
per fornire i suggerimenti, la precisazione di eventuali conflitti d’interesse fra il proponente e
l’oggetto dell’operazione proposta, in modo che l’interlocutore abbia almeno un quadro chiaro di chi
lo sta contattando e perché.
Purtroppo chiunque, via telefono o via web, può contattare qualunque persona spacciandosi per
esperto; e purtroppo molti risparmiatori sognano di diventare ricchi in poco tempo illudendosi di
rischiare poco o nulla, e sono pronti ad “abboccare” alle esche gettate a piene mani nel mare
sterminato del web.
Cosa fare per evitare rischi?
Un primo consiglio, drastico, è quello di chiudere immediatamente la conversazione o non
rispondere al messaggio ricevuto via sms o mail (inserendo il mittente nell’elenco della posta
indesiderata). Inoltre, per evitare di essere continuamente disturbati da telefonate commerciali, è
consigliabile iscriversi all’Albo delle opposizioni (tenuto dal Garante della privacy), negando
all’origine il consenso ad essere contattato.
Chi non volesse chiudere del tutto le possibilità di ricevere offerte che magari potrebbero essere
interessanti deve almeno adottare i seguenti comportamenti difensivi:
chiedere il nome della persona che fa la proposta, con i riferimenti per i contatti: cellulare
– ma meglio ancora telefono fisso, garanzia di maggior controllo – , indirizzo mail, profilo
Linkedin, sito dell’azienda per la quale lavora
chiedere
titolo di studio, curriculum professionale, dichiarazione di iscrizione all’Albo dei
promotori finanziari o dei consulenti finanziari indipendenti
. Un promotore o un
consulente vero opera solo se iscritto (e controllato) ad un albo professionale, come un
medico, un avvocato, un commercialista.
chiedere la fonte dei dati
forniti per pubblicizzare il prodotto o per quantificare future
performance. Se la fonte è attendibile (Bloomberg, Il Sole 24 Ore, Milano Finanza,
Financial Times, ecc.) è un conto, se è un sito Internet gestito da quattro giovanotti con gli
occhialini colorati è un altro conto…
chiedere qual sia il compenso
che percepisce per la sua attività, se è pagato da una società
di consulenza oppure se il suo guadagno deriva da commissioni addebitate al risparmiatore.
Nel mondo finanziario nessuno lavora gratis.
diffidare di coloro che usano i social
(Facebook, Twitter, WatsApp) con messaggi roboanti
su crescite rapide e consistenti di qualche prodotto suggerito, basate semplicemente sui
risultati passati. Amazon ha fatto registrare una crescita vertiginosa in pochi anni, ma non è
detto che faccia altrettanto nel prossimo anno. Sperare che un titolo cresca nello stesso modo
in cui è cresciuto in passato è pericoloso tanto quanto guidare un’auto guardando nello
specchietto retrovisore anziché davanti a sé!
denunciare subito le persone che vi contattano abusivamente, prive di qualunque titolo per
farlo; sono sicuramente dei truffatori che cercano di approfittare della buona fede o
dell’ingenuità dei risparmiatori.
evitare assolutamente di bonificare importi a chi vi contatta, o di consegnargli assegni o,
peggio ancora, contanti per procedere nell’operazione suggerita. Se tutto è regolare, ogni
investimento deve essere realizzato con accredito tracciabile a favore di una società iscritta
all’Albo tenuto dalla Consob.
Regole semplici che consentono a tutti, anche a chi non ha molte conoscenze nel settore finanziario,
di cadere in trappole preparate da truffatori.
Ricordatevi, in conclusione, che i vostri risparmi, che sono il frutto di sacrifici e rinunce, non
possono essere messi a rischio svanendo nel nulla perché avete creduto di moltiplicarli piantandoli
nel Campo dei miracoli su suggerimento del Gatto e della Volpe…
Gian Luigi De Marchi
Chi volesse approfondire il tema delle criptovalute e delle truffe ad esse connesse può leggere
PINOCCHIOCOIN, Bugie e verità sulle criptovalute. Reperibile su Amazon libri o chiedendo a
demarketing2008@libero.it

Salvatore Tropea La metamorfosi silenziosa. Torino era anche così

 

“La metamorfosi silenziosa. Torino era anche così” è il titolo del libro di Salvatore Tropea, che ha vissuto e raccontato la sua città negli anni, percorrendo in lungo e in largo, vedendola gradatamente mutare e potendo notare i piccoli cambiamenti di cui molti, forse, non si sono resi conto e che i più giovani non possono percepire.
Chi oggi passeggi per le vie di Torino osserva una città dove tutto appare al suo posto, dalle strade alle piazze. Eppure c’è qualcosa che risulta modificato da una metamorfosi silenziosa che ha coinvolto corso Marconi 10, la roccaforte della Fiat, gli spazi dell’informazione e della politica, sia ufficiale, sia non, luoghi di cultura e di piacere, disseminati in tutta la città.
È stato un gioco rimettere a posto le tessere di un mosaico che non ha la pretesa di una ricostruzione storica, ma vuole offrire uno sguardo attraverso il tempo per raccontare la vita di alcune parti di Torino. E risponde alla curiosità di leggere una città, intercettandone la direzione di sviluppo, gli orientamenti, gli umori e le abitudini.

Mara Martellotta

Tari 2022, come e quando pagare

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Sul versante dell’imposta Tari, aldilà delle differenze tra i diversi comuni, il tributo dovrà essere pagato a livello generale in tutta Italia entro il prossimo 8 di agosto 2022.
Di seguito vengono riportate tutte le informazioni utili da tenere in considerazione per quanto riguarda la liquidazione della tassa.
Per onorare l’adempimento, i cittadini interessati hanno a disposizione due differenti modalità: effettuare il versamento dell’importo dovuto tramite bollettino precompilato inviato al cittadino direttamente dal Comune di competenza; è possibile pagare il bollettino presso tutti gli uffici postali presenti sul territorio italiano oppure collegandosi al portale di Poste Italiane sia tramite navigazione web che utilizzando l’apposita app; provvedere al pagamento della tassa mediante modello F24 reperibile dal cittadino presso gli uffici della società competente alla gestione dei rifiuti, ma anche scaricando il documento dalle apposite piattaforme online o richiedendolo per mail sempre all’ente incaricato preposto.
Sul fronte invece del versamento a mezzo F24, è sempre utile ricordare i diversi codici per la corretta compilazione, che vengono riportati in seguito: codice 3944 – Tari; codice 3945 – Tari (Interessi); codice 3945 – Tari (Sanzioni); codice 3950 – Tariffa; codice 3950 – Tariffa (Interessi); codice 3950 – Tariffa (Sanzioni).
Per compilare correttamente l’F24 è necessario inserire il codice tributo relativo alla propria richiesta di pagamento nell’apposita sezione “Imu e altri tributi locali”. Nello specifico, il codice va specificato in corrispondenza delle somme che sono indicate nella colonna recante la dicitura “Importi a debito versati”.
Inoltre è necessario indicare il codice relativo all’ente preposto alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti, oppure quello indicante il Comune di pertinenza, ossia il codice catastale del municipio all’interno del quale sono ubicati gli immobili per i quali viene richiesto il pagamento della Tari. Nel caso invece in cui ci sia un ravvedimento, bisogna specificare la sigla “Ravv”.
Infine deve essere inserito il numero degli immobili, l’eventuale rateazione – oppure il mese – di riferimento (ovvero il numero della rata indicato nel formato NNRR), oltre che l’anno di riferimento (ossia l’anno di imposta del pagamento).
Come specificato dalla normativa nazionale in materia di tasse e tributi, devono versare l’importo dovuto tutti i contribuenti titolari a qualsiasi titolo di locali e/o aree cosiddette “scoperte” suscettibili di produrre rifiuti urbani.
Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

 

Oggi ultima puntata di Parlaconme

“Parlaconme”, trasmissione dedicata al settore agroalimentare, giunge alla sua ultima puntata sulla Radioweb Radiovidanetwork

 

La trasmissione “Parlaconme”, condotta dalla Founder e Social Manager Simona Riccio, anche Social Manager del CAAT, è giunta all’ultima puntata della sua quarta edizione.

La puntata sarà condotta dallo stesso team di Simona, vale a dire Alessio Criscuolo e Simone Stricelli che, con un tono di voce decisamente scherzoso, racconteranno e forniranno la loro opinione sull’andamento di questa quarta edizione. Nello stesso tempo verranno ascoltati i messaggi che alcuni dei relatori hanno inviato, esprimendo anche il parere su come abbiano lavorato, su cosa abbiano lasciato e su come abbiano interagito.

Parteciperanno alla trasmissione Simona Riccio, Agri Food & Organic Specialist, Digital Strategist e autrice della trasmissione, Alessio Criscuolo, regista, autore,  grafico e speaker radiofonico della trasmissione “Parla con me” e Simone Stricelli, creative  Director, Brand Manager e Digital Strategist, grafico e web Developer della stessa trasmissione.

Questa finale si configura come solo l‘inizio di una nuova avventura, tutta da scoprire, che andrà in onda l’8 giugno dalle 18 alle 19 sulla Radio web Radiovidanetwork.

MARA MARTELLOTTA

Atterraggio difficile 

IL PUNTASPILLI di Luca Martina 

Tutti coloro che hanno avuto modo di effettuare un viaggio aereo avranno ben presente la sensazione di leggero disagio che accompagna l’annuncio dell’atterraggio. 

Le cinture vanno allacciate, i sedili riportati in posizione e le bevande vengono ritirate dagli assistenti di volo: occorre evitare che nel momento nel quale i carrelli toccheranno la pista le vibrazioni provochino dei danni ai viaggiatori.

Molto raramente il ritorno a terra si può autenticamente definire come un “atterraggio morbido”, dove non si avverte nessuna differenza tra l’attimo prima e quello immediatamente successivo all’impatto.

La capacità del pilota di limitare i sobbalzi al momento del contatto viene spesso premiata dagli applausi dei passeggeri, finalmente sollevati.

Simili applausi, seppure in senso metaforico, saranno certamente riscossi dai banchieri centrali (Jerome Powell negli Stati Uniti e Christine Lagarde nell’area euro) se riusciranno a fare approdare l’economia su di una pista piuttosto accidentata, senza generare spiacevoli incidenti.

Il dibattito sulla probabilità che ciò possa accadere si è particolarmente animato nelle ultime settimane.

Alcuni dei maggiori esponenti del mondo finanziario hanno rilasciato dichiarazioni molto pessimiste, che lasciano poco spazio a manovre che possano evitare le peggiori conseguenze.

L’amministratore delegato della banca d’affari statunitense JP Morgan, Jamie Dimon, teme l’arrivo di un “uragano economico”; il vulcanico fondatore della Tesla, Elon Musk, esprime una “fortissima sensazione negativa”; Larry Fink, al timone di BlackRock, prevede “inflazione altissima per molti anni” e, per chiudere in bellezza, John Waldron, presidente di Goldman Sachs, mette in guardia sulla presenza di una quantità mai vista prima di potenziali shocks…

Si tratta di esternazioni che preoccupano e che lasciano ben poche speranze al futuro immediato dell’economia mondiale, avviata, secondo costoro, verso una recessione molto severa.

Esistono però anche degli elementi che possono rendere possibile un rallentamento graduale, senza troppi violenti impatti sul duro terreno, della crescita.

I dati più confortanti provengono dagli Stati Uniti, come sempre precursori delle fasi di svolta economica. L’ultima indagine congiunturale (la ISM) ha mostrato un rallentamento sia dell’industria che dei servizi ma ambedue i settori si sono mantenuti al di sopra del livello (pari a 50) al di sotto del quale scatta l’allarme (il rischio di recessione).

Il rallentamento è una condizione indispensabile per raffreddare l’inflazione in quanto la riduzione della domanda di beni e servizi provoca la riduzione dei loro prezzi (o della loro salita).

Un altro fenomeno da seguire con attenzione è il surriscaldamento del mercato del lavoro dove il numero di posti richiesti dalle aziende è attualmente superiore alle persone in cerca di occupazione.

Questo squilibrio potrebbe innescare una spirale prezzi-salari.

La richiesta di aumenti degli stipendi per compensare la perdita del potere di acquisto è uno dei maggiori timori della Fed, la banca centrale statunitense: le aziende, per proteggere i loro bilanci, sarebbero indotte poi a scaricare i maggiori costi sui prezzi dei loro prodotti (acquistati grazie anche ai maggiori salari) producendo così ulteriore inflazione.

Per fortuna qualche elemento di conforto si può anche in questo caso trovare: la disoccupazione è solo ora tornata agli stessi livelli (recuperando quanto perso) pre-pandemia e anche le pressioni provenienti dai salari, saliti meno dell’inflazione, sono per il momento contenute.

Simili considerazioni possono valere anche per il nostro continente che, per la sua maggiore dipendenza dalle importazioni di risorse energetiche, sta affrontando una congiuntura più difficile di quella americana.

Insomma, non è ancora tutto perduto e un atterraggio complicato, ma in grado di evitare l’irreparabile, è ancora possibile.

I passeggeri/investitori dovranno senza dubbio ancora affrontare delle forti turbolenze e i piloti avranno il loro bel daffare per riportarci a casa spaventati ma indenni.

Per conservare il buon umore consiglierei di rivedere il film Sully, tratto dalla storia vera del capitano Chesley Sullenberger, in grado di fare atterrare un aereo della US Airways, con ambedue i motori danneggiati dall’impatto con uno stormo di uccelli, sul letto del fiume Hudson e di portare in salvo tutte le persone a bordo.

Naturalmente non prima di avere ben allacciato le cinture!

I misteri dello Stivale dalle trame al petrolio assassino

NELLA PENNA DI MARCO DELPINO

 

Le trame d’Italia non sono una novità. Particolarmente negli ultimi anni c’è chi grida ormai costantemente al complotto. Se poi i complotti siano reali o frutto di fantasie fervide o malate lo dirà la storia. Una cosa, però, è certa: se si prende in considerazione non il ieri ma l’altro ieri, si scoprirà che la storia dell’ultimo cinquantennio, tanto per non andare troppo indietro è ricca di punti oscuri, di morti strane o inspiegate di personaggi di alto rango e anche di portata inferiore o media.

Su questi argomenti Mario Delpino, giornalista, saggista e storico ligure (vive ed opera a Santa Margherita Ligure, dove è nato) ha dedicato un libro scritto a quattro mani con Vittorio Dal Piano, italiano nato ‘alla fine del mondo’ (in Cile), già dipendente del ministero dell’Interno, ‘Trame d’Italia’, uscito nel 2015, poi ristampato, per i tipi delle Edizioni Tigulliana. In questo libro, che si legge come un giallo avvincente, ma che un giallo non è, vengono presi in esame 5 casi che hanno segnato la storia recente del nostro Paese: la morte del presidente dell’Eni, Enrico Mattei (di cui quest’anno, il 27 ottobre, ricorrono i 60 anni della tragica scomparsa), il ‘Piano Solo’ che vide protagonista il generale comandante dei carabinieri Giovanni de Lorenzo, toccando anche la figura del presidente della Repubblica Antonio Segni (ma il figlio Mariotto Segni in un libro uscito lo scorso anno ha definito la vicenda del golpe ‘la madre di tutte le fake news’), la fine del cammino terreno del banchiere dagli occhi di ghiaccio Roberto Calvi, trovato appeso nel giugno 1982 sotto il ‘Ponte dei Frati Neri’ sul Tamigi, andando poi a scavare nella vicenda dell’assassinio del prefetto di Palermo, Carlo Alberto Dalla Chiesa e della giovane moglie Emanuela Setti Carraro per arrivare infine alla stranissima ‘onda anomala’ che colpì l’ex ministro democristiano Toni Bisaglia domenica 24 giugno 1984, cui seguì quella del fratello, sacerdote, Don Mario, sempre per annegamento. E sullo sfondo dei  vari eventi si stagliano storie di potere, a livelli non concepibili da chi vive un’esistenza normale, tra la loggia P2 ed il petrolio.

E proprio il petrolio è, secondo l’analisi di Delpino, il motore di tutte queste vicende occulte e di tante morti strane.

L’autore, questa volta da solo, ha pubblicato, sempre per le Edizioni Tigulliana, un secondo libro che ha comunque un collegamento con il primo, anzi con quella che potrebbe essere ‘la madre di tutte le trame’, la morte di Enrico Mattei. In ‘Petrolio Assassino’, freschissimo di stampa (maggio 2022), l’autore vede un filo rosso che collega le morti di Mattei, Mauro De Mauro, Pier Paolo Pasolini e Rino Gaetano. Anche questo testo, che si snoda per 78 agilissime pagine, si legge in continuità, ma quel che è più apprezzabile è che il libro – sia pure in un percorso breve – può essere spunto per tante riflessioni, ricco come è di dati e di collegamenti. E in questo Marco Delpino ha saputo suggellare la sua opera letteraria con vera maestri.

 

Massimo Iaretti