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Mutuo casa: nel 2022 l’importo medio ha toccato il massimo

Nel 2022 l’importo medio ha toccato il valore massimo (121.000 euro)

In base alle analisi condotte da Kìron Partner SpA, società di mediazione creditizia del Gruppo Tecnocasa, prosegue il trend di crescita dell’importo medio in atto dal 2019. Questo incremento è dovuto in parte all’aumento dei prezzi delle abitazioni ed in parte alla crescita della platea dei soggetti finanziabili; questi ultimi, negli scorsi anni grazie ai bassi tassi di interesse, hanno avuto maggiori possibilità di accedere ad un mutuo.

L’importo medio ha toccato nel 2022 il suo massimo valore pari a 121.000 euro.

Alla luce dell’aumento dei tassi di interesse che ha caratterizzato la seconda parte del 2022 e il 2023, sarà interessante analizzare il comportamento che avrà il ticket medio nel corso di quest’anno.

Fonte: Kiron Partner SpA, Gruppo Tecnocasa

Immigrazione e integrazione culturale

31 maggio 2023, ore 17:30 – 18:30

Fondazione Collegio Carlo Alberto, Piazza Arbarello 8, Torino

 

Alberto Bisin

Professore di Economia, New York University

Introduce

Tito Boeri

Presidente Associazione Marco Fanno

 

Il recente flusso migratorio verso i paesi dell’Europa occidentale rappresenta uno dei più complessi e discussi fenomeni socio-economici degli ultimi trent’anni. Politiche di limitazione dell’immigrazione sono spesso motivate, in questi paesi, dal bisogno di preservare i tratti culturali originari – etnici e religiosi – rispetto alla lenta integrazione culturale degli immigrati. Un dettagliato insieme di dati amministrativi (ISTAT) sull’universo di matrimoni, nascite, separazioni degli immigrati in Italia dal 1995 al 2012, ci ha permesso stimare il tasso di integrazione culturale degli immigrati per area di provenienza (con Giulia Tura, Università di Milano – Bicocca). L’analisi teorica sottostante evidenzia come il tasso di integrazione sia un fenomeno di equilibrio, risultante dall’interazione tra la domanda di integrazione, da parte degli immigrati, e l’offerta, da parte dei nativi. Sulla base di questa impostazione teorica, possiamo infine costruire simulazioni e controfattuali sugli effetti di varie politiche socio-economiche riguardanti l’immigrazione e gli immigrati.

Incontro in avvicinamento al Festival Internazionale dell’Economia, ideato, progettato e realizzato da Editori Laterza con la direzione scientifica di Tito Boeri.

Confabitare: badante di condominio anche a Torino

Si è tenuta  lunedì 22 maggio 2023, presso la sede della Circoscrizione 1 di Torino la riunione
della quarta commissione con all’ordine del giorno la disamina del progetto “Badanti Condivise”,
in riferimento all’ordine del giorno approvato dal Consiglio di Circoscrizione il 29/03/2023.
Su invito della Coordinatrice della commissione è intervenuto il Presidente nazionale di Confabitare
Alberto ZANNI che ha illustrato come 13 anni fa a Bologna Confabitare ha dato vita al progetto
della Badante di Condominio. Progetto che ad oggi è attivo in oltre 50 condomini bolognesi e negli
anni si è esteso ad altre città d’Italia.
Una sola badante all’interno di un condominio , che suddivide le ore di lavoro tra più famiglie,
parcellizzando il contratto domestico di colf e badante in quote. “L’idea, ha spiegato Alberto
Zanni, è nata proprio per volere dare a più famiglie una soluzione semplice, facilmente attuabile,
e soprattutto economicamente conveniente, considerando il condominio, non solo come il luogo in
cui si vive, ma anche come luogo di comunione in cui condividere bisogni e soluzioni”.
Alla riunione hanno presentato la loro esperienza anche associazioni e cooperative sociali che hanno
sviluppato iniziative analoghe in altre città del paese.
Confabitare Torino ha dichiarato la propria disponibilità ad affiancare la Circoscrizione
nell’iniziativa di promuovere e far nascere questa esperienza anche a Torino.

Dal progetto Super l’annuncio dell’adozione di un piano nazionale antirazzista

Il Governo adotterà entro l’anno il Piano nazionale contro le discriminazioni razziali e i crimini d’odio. Lo ha annunciato  Mattia Peradotto, coordinatore UNAR, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, del dipartimento Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nel corso della conferenza conclusiva del progetto SUPER, Supporting Everyday Fight Against Racism, al Polo del ‘900, promossa dall’assessorato ai Diritti e alle Pari opportunità della Città di Torino.

 

Una notizia attesa dagli amministratori dei Comuni di Torino, Bologna e Reggio Emilia, primi in Italia a dotarsi di un Piano d’azione locale contro il razzismo che, questa mattina, hanno consegnato proprio nelle mani di Peradotto i tre Piani adottati insieme alle proposte e alle indicazioni rivolte al Governo italiano e agli omologhi Enti locali per promuovere e sostenere l’adozione di analoghi piani. Tra le richieste l’istituzione di misure e servizi per sostenere le vittime del razzismo, la garanzia di un accesso a un alloggio dignitoso a tutte le persone residenti ed equità nei processi del mercato del lavoro.

L’annuncio che ci ha portato Mattia Peradotto è quello che aspettavamo. Il Governo ha intenzione di approvare, entro l’anno il Piano nazionale antiviolenza. Come Comune di Torino, insieme alle due città emiliane, ci siamo dati appuntamento nel mese di marzo del prossimo anno, in occasione della settimana contro il razzismo, per valutare tutti insieme il Piano nazionale. Appuntamento che vorremmo proporre all’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani affinchè ne dia diffusione a livello nazionale” ha dichiarato Jacopo Rosatelli, assessore ai Diritti e alle Pari opportunità del Comune di Torino nel suo intervento alla conferenza, che ha aggiunto: “Abbiamo scritto tre piani ambiziosi e ci auguriamo che il Governo possa fare altrettanto. Il mio auspicio è che il contrasto al razzismo non sia affrontato con il retropensiero della difesa dell’etnia italiana, ma con uno spirito di apertura e con la capacità di ascoltare, innanzitutto, le organizzazioni della società civile che, insieme alle Amministrazioni di Torino, Reggio Emilia e Bologna, hanno costruito i Piani di azione locale di queste tre città”.

Regimi di qualità dei prodotti agroalimentari, ecco il bando

SVILUPPO RURALE PIEMONTE: APRE IL BANDO DA OLTRE 1 MILIONE DI EURO PER ADERIRE AI REGIMI DI QUALITA’ DELLE PRODUZIONI AGROALIMENTARI E VITIVINICOLE

L’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte ha pubblicato il bando 2023 a sostegno delle aziende agricole piemontesi che aderiscono ai regimi di qualità dei prodotti agroalimentari, istituiti da Unione Europea, Stato e Regione: Dop (denominazioni d’origine protetta), Igp (indicazione geografica protetta), Stg (specialità tradizionali garantite), Doc e Docg per i vini, indicazioni geografiche delle bevande spiritose, vini aromatizzati, sistemi di qualità nazionale per la zootecnia (SQNZ), produzione biologica, sistema di qualità nazionale di produzione integrata (SQNPI), sistemi di qualità per il benessere animale, regimi di qualità di natura etica e sociale, indicazione facoltativa di qualità “prodotto di montagna”.

Il bando è relativo all’intervento SRG03 dello sviluppo rurale del Piemonte 2023-2027 e ha una dotazione finanziaria complessiva di 1.100.000 euro per l’anno 2023.

Con la nuova programmazione dello sviluppo rurale 2023-2027 prosegue l’impegno della Regione a sostegno delle produzioni agroalimentari e vitivinicole di qualità certificata in Piemonte, il cui valore complessivo è di 1 miliardo e 570 milioni di euro, punto di forza dell’economia del Piemonte grazie all’impegno di tutti i soggetti che operano nella filiera, dai produttori ai Consorzi di tutela ai trasformatori”, sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura e Cibo Marco Protopapa.

Possono partecipare al bando le aziende agricole singole o associate, di nuova costituzione o già esistenti, che aderiscono per la prima volta ai regimi di qualità ammissibili o che hanno partecipato ai medesimi regimi nei cinque anni precedenti alla presentazione della domanda di sostegno.

Viene assegnato un contributo a fondo perduto a copertura del 100% dei costi sostenuti per la partecipazione al regime di qualità nel periodo di riferimento di ciascuna annualità,  fino ad un massimo di 3 mila euro all’anno per ciascun beneficiario e per un massimo di cinque anni.

Dal 19 maggio 2023 è possibile presentare le domande di preadesione al sostegno, obbligatorie per la successiva trasmissione delle domande di sostegno a partire dal mese di luglio 2023.

Link al bando: https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/csr-2023-2027-partecipazione-regimi-qualita-srg03

Grano, gli agricoltori piemontesi: “Crisi disastrosa”

«Chiediamo che il Governo e le autorità competenti vigilino sul prezzo del grano, per evitare che le aziende agricole siano costrette ad abbandonare la produzione per scarsa redditività. Abbiamo lanciato una campagna di mobilitazione nazionale per far fronte alle principali cause della crisi che sta investendo le aziende del comparto, denunciando il vertiginoso crollo delle quotazioni e gli insostenibili costi di produzione. Oltre che sul grano duro, in Piemonte l’allarme è scattato soprattutto sul grano tenero, che qui rappresenta la produzione di riferimento. Senza un prezzo consono alle spese sostenute, le aziende andranno incontro al tracollo».

Così il presidente regionale di Cia Agricoltori italiani del Piemonte, Gabriele Carenini, in vista della stagione della mietitura, richiama l’attenzione sulla situazione del mercato cerealicolo.

«Non si può invocare il ruolo degli agricoltori soltanto quando l’emergenza mette a rischio la fornitura delle derrate alimentari – osserva Carenini – e dimenticarsene quando si tratta di pagare il conto. Prima con la pandemia e poi con la guerra, ci è stato chiesto di produrre. L’anno scorso, a ottobre, abbiamo seminato il grano con il gasolio a un euro al litro e il prezzo del concime al massimo storico. Adesso che ci apprestiamo alla mietitura, sono scattate le speculazioni e il prezzo è crollato, con la prospettiva di veder importare il grano dall’estero e spacciarlo per italiano. Tutto questo, sulla pelle dei produttori e dei consumatori».

Il prezzo del grano nelle ultime settimane, come riferisce ancora il presidente di Cia Piemonte, è sceso del 40 per cento, mentre quello della pasta sullo scaffale è aumentato in media del 30 per cento. L’Italia si trova nella paradossale situazione di rappresentare il primo Paese europeo per produzione di grano duro ed il secondo al mondo per importazione dello stesso cereale, con le quotazioni del grano Made in Italy costrette ad allinearsi a quelle delle produzioni estere che registrano standard qualitativi, di salubrità e costi di produzione molto più bassi rispetto a quelli italiani.

«Per questo – conclude Carenini – chiediamo il riconoscimento dei costi medi di produzione ai cerealicoltori e maggiori controlli sull’etichettatura, l’istituzione della Commissione Unica Nazionale del grano per una maggiore trasparenza dei prezzi, il potenziamento dei contratti di filiera tra agricoltori e industria e l’avvio immediato del Registro telematico dei cereali. Una battaglia imprescindibile in primo luogo per gli interessi generali di tutela del Made in Italy, oltre che dei produttori e dei consumatori».

Al Poli di Torino progetto per un’aviazione sostenibile.

Prende il via al Politecnico di Torino il progetto ERC Starting Grant LINING, per un’aviazione sostenibile

 

Il professor Francesco Avallone ha iniziato la sua attività di ricerca al Dipartimento DIMEAS con l’obiettivo di descrivere e modellare l’interazione tra flusso aerodinamico e onde acustiche sui propulsori degli aeroplani, per ridurre l’inquinamento acustico e contenere il consumo di carburante

 

La riduzione dell’inquinamento acustico è uno degli obiettivi primari per un’aviazione sostenibile. L’ACARE (Advisory Council for Aviation Research and Innovation in Europe) – organismo che da oltre 20 anni fornisce un forum aperto per affrontare questioni strategiche, politiche, normative, tecniche e istituzionali dell’aviazione – ha stabilito che, entro il 2050, gli aerei messi in commercio dovranno essere 65 decibel(A) meno rumorosi e il 90% meno inquinanti di quelli commercializzati nel 2000. Per raggiungere questo obiettivo, è richiesto un i intenso lavoro di ricerca per progettare motori aeronautici di nuova generazione con caratteristiche in grado di ridurre allo stesso tempo il rumore e i consumi.

Per questo ha preso il via al Politecnico di Torino il progetto europeo ERC Starting Grant LINING (Acoustic fLow InteractioN over sound absorbing surfaces: effects on ImpedaNce and draG) che si propone di descrivere e modellare in modo accurato l’interazione tra flusso aerodinamico e onde acustiche sia sui liner acustici convenzionali già presenti sugli aeroplani, per i quali una parte della fisica di funzionamento non è ancora ben nota, sia poi per quelli di nuova generazione. Il team di ricerca guidato dal professor Francesco Avallone, che ha preso servizio lo scorso mese di dicembre presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale-DIMEAS del Politecnico di Torino, utilizzerà metodi sperimentali e numerici avanzati e svilupperà tecniche di analisi innovative. Questi obiettivi saranno raggiunti grazie alla collaborazione con centri di ricerca e università estere come ONERA (Francia), NLR (Olanda) e la Federal University of Santa Catarina (Brasile).

In un velivolo convenzionale, il sistema di propulsione rappresenta ancora una delle sorgenti di rumore di natura aerodinamica principali. Convenzionalmente, questa forma di disturbo acustico è mitigata utilizzando dei liner acustici, visibili al passeggero come piastre forate nella gondola motore. I motori di prossima generazione, però, saranno caratterizzati da rumore con caratteristiche diverse da quelli del passato: di larga banda e con toni a bassa frequenza. Utilizzando liner convenzionali, date le loro caratteristiche, tutto ciò non sarebbe possibile; pertanto, liner di futura generazione dovranno essere progettati.

“Questo progetto mi permetterà di studiare un problema complesso dal punto di vista di ricerca fondamentale ma con un impatto applicativo notevole – spiega Francesco Avallone – Alla fine del progetto puntiamo a descrivere le interazioni tra onde acustiche e flusso turbolento, così da progettare liner con strutture interne e superficiali complesse, attualmente possibile grazie al continuo sviluppo di stampa 3D, che garantiscano massima riduzione del rumore e minimo impatto sulla resistenza. Allo stesso tempo, tale conoscenza contribuirà anche a migliorare le nostre capacità di eseguire calcoli numerici con costi di calcolo minori, grazie al miglioramento delle condizioni al contorno basate sulla fisica che verrà descritta durante il progetto LINING. Le collaborazioni con gli enti esterni e le varie anime all’interno del Politecnico contribuiranno al raggiungimento di questi obiettivi complessi, grazie ad un continuo scambio di idee.”

Fibra e 5G sulla rete del Gruppo FS 

Accordo triennale tra FS, MIT, MIMiT e DTD

Una rete di oltre 16mila chilometri di linee ferroviarie per connettere il Paese e rendere l’Italia sempre più digitalizzata. Correrà sulla capillare rete ferroviaria del Gruppo FS la sfida contro il digital divide e quella per la piena connettività dell’Italia, grazie alla diffusione lungo i binari di reti ultraveloci di nuova generazione, sia in fibra ottica sia in 5G. A stabilirlo un protocollo d’intesa siglato dall’amministratore delegato del Gruppo FS Luigi Ferraris, dal Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture de dei Trasporti Matteo Salvini, dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti.

L’accordo dalla durata triennale prevede la posa di un cavo a fibre ottiche a uso pubblico su tutto il territorio nazionale, con priorità lungo le tratte ad alta velocità, che favorirà lo sviluppo di reti di comunicazione di nuova generazione, fisse e mobili. A beneficiarne sarà l’intero sistema Paese, grazie alla diffusione della rete veloce anche in quelle aree interne o periferiche, limitrofe alla rete ferroviaria, che ancora oggi sono afflitte da problemi di connettività che negli anni hanno determinato spopolamento e problemi economici e sociali.

Il momento della firma del Protocollo

“Sono molto soddisfatto di questo accordo che vede il nostro progetto Gigabit Rail&Road entrare a far parte del più ampio disegno nazionale di trasformazione digitale promosso dal Governo”, ha sottolineato l’AD di FS Luigi Ferraris. “La capillarità della nostra rete ferroviaria ci permetterà di portare la fibra ottica in aree oggi poco o per niente coperte, per migliorare la connettività e diventare così un fattore abilitante di molteplici processi di digitalizzazione. A beneficio dei nostri viaggiatori, ma anche di imprese, cittadini e, non ultimo, di un più efficace monitoraggio delle nostre infrastrutture ferroviarie e stradali, che per circa 12mila km camminano a poca distanza tra loro”.

Un passo avanti, dunque, verso la digitalizzazione del Paese, come ha sottolineato il Ministro Salvini, che potrà “superare il digital divide e implementare le sue reti infrastrutturali”. Il tutto, secondo il Sottosegretario Butti, puntando “sulla cooperazione e le sinergie istituzionali” come previsto dall’accordo che dà il via a un cofinanziamento da parte del Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dal valore massimo complessivo di 550 milioni di euro. Fondi che consentiranno al Gruppo FS di accelerare il percorso di raggiungimento degli obiettivi di connettività fissati dal Piano Industriale decennale, a un anno dal suo lancio. Già oggi, inoltre FS ha completato il piano di connettività 4G su tutta la linea Alta Velocità Milano-Firenze, con l’intento di estendere entro il 2023 il servizio fino a Roma e Napoli, da Torino a Milano e da Bologna a Venezia.

Lo sviluppo della rete di comunicazione 5G, prevista dal Protocollo d’intesa, inoltre, andrà a beneficio anche dei passeggeri che potranno navigare online con stabilità e velocità a bordo dei treni, grazie alla copertura che riguarderà le tratte in galleria. La piena connettività garantita dal piano, inoltre, avrà impatti sullo sviluppo di una logistica sempre più integrata e digitale e sulla sicurezza e manutenzione delle infrastrutture. Il 5G, infatti, grazie alla velocità e alla riduzione dei tempi di latenza, è l’abilitatore dell’internet of things alla base della manutenzione predittiva, che sfrutta la sensoristica avanzata per monitorare lo stato delle reti e intervenire in tempo, con impatti positivi in termini di efficienza e di sicurezza delle infrastrutture. Senza trascurare l’impatto su cittadini, imprese, attività turistiche e su quelle che operano nel settore agro-alimentare, come dimostra la collaborazione già avviata in questo campo tra il Gruppo FS e Coldiretti.

Marazzato Soluzioni Ambientali diventa società benefit

 

• CON LA FIRMA DAL NOTAIO L’AZIENDA SI IMPEGNA A PERSEGUIRE FINALITÀ CHE VADANO A BENEFICIO DELLA COLLETTIVITÀ

• TRA GLI OBIETTIVI: LA PROTEZIONE DELL’AMBIENTE ATTRAVERSO LA RIDUZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE E LA PROMOZIONE DI PRATICHE SOSTENIBILI NELLO SVOLGIMENTO DELL’ATTIVITÀ 

• LA SOCIETÀ BENEFIT PROMUOVE ANCHE LA CREAZIONE DI UN AMBIENTE DI LAVORO INCLUSIVO E POSITIVO E IL DIALOGO COLLABORATIVO CON GLI STAKEHOLDERS AL FINE DI RAGGIUNGERE UN MODELLO DI BUSINESS CHE TENDA ALLA NEUTRALITÀ CLIMATICA

Marazzato Soluzioni Ambientali è diventata una società benefit, con l’atto firmato dal notaio che ha suggellato quanto programmato da tempo. Con questa mossa l’azienda, a fianco del perseguimento degli scopi di lucro tipici di un’attività imprenditoriale, si impegnerà a perseguire anche finalità che vadano a beneficio della collettività.

Per raggiungere i nuovi obiettivi, l’oggetto sociale è stato arricchito con l’introduzione di una nuova finalità: la protezione dell’ambiente riducendo l’impatto ambientale e promuovendo pratiche sostenibili nello svolgimento delle proprie attività.

Nello specifico, tante saranno le best practice adottate: la gestione dei rifiuti, la manutenzione del servizio idrico, il risanamento ambientale con la rigenerazione dei territori e il recupero di siti produttivi dismessi, il sostegno allo sviluppo di nuove tecnologie e soluzioni sostenibili per la gestione dei rifiuti e la protezione dell’ambiente per il raggiungimento di un’economia circolare efficiente.

Il tutto promuovendo anche la creazione di un ambiente di lavoro positivo e inclusivo tra i collaboratori, che ne tuteli i diritti e doveri, la sicurezza, la formazione, la valorizzazione e lo sviluppo delle potenzialità, compresa l’adozione di misure concrete di welfare aziendale.

Marazzato Soluzioni Ambientali si impegna anche nella promozione di un modo consapevole e sostenibile di condurre l’attività d’impresa, anche attraverso il dialogo collaborativo con gli stakeholder come enti del terzo settore, società e enti profit o benefit, il cui scopo sia allineato e sinergico con quello della società, per contribuire al reciproco sviluppo, ampliando l’impatto positivo. L’impresa si pone l’obiettivo di attuare un’evoluzione progressiva del proprio modello di business e operativo verso un’economia a zero emissioni di gas climalteranti, in linea con gli obiettivi europei di neutralità climatica e quelli nazionali di transizione ecologica.

La reportistica dell’impegno 

Il primo output tangibile di questo impegno è la produzione del report di sostenibilità, disponibile sul sito del Gruppo, che prende in esame lo status quo e i relativi margini di miglioramento.

Un obbligo importante di ogni società benefit è infatti quello della rendicontazione delle azioni intraprese a livello di responsabilità sociale. L’espressione di questa rendicontazione è un documento, di solito redatto su base annuale, che riassume le misure adottate e il relativo impatto positivo su ambiente e persone.

Marazzato Soluzioni Ambientali ha scelto quindi di redigere un report di sostenibilità che permette all’azienda di identificare il proprio impatto e predisporre le azioni correttive a seguito dell’analisi.

https://www.gruppomarazzato.com/sostenibilita/ 

Da febbraio c’è la Fondazione Marazzato

La trasformazione in una società benefit si inserisce in un percorso verso la sostenibilità non soltanto ambientale ed economica, ma anche sociale, avviato a inizio anno con la nascita della Fondazione Marazzato, costituita lo scorso 24 febbraio.

La Fondazione Marazzato è sorta con l’obiettivo di raccogliere sotto di sé e coordinare tutte le attività di Corporate Social Responsibility dell’azienda Marazzato Soluzioni Ambientali e della Holding Gruppo Marazzato, e quelle di Marazzato Mezzi Storici nell’ambito della conservazione e condivisione del patrimonio culturale.

La Fondazione, che è un ente senza scopo di lucro, persegue finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, con particolare attenzione alla tutela dell’ambiente e della cultura industriale legata ai mezzi storici.

Gli obiettivi che si propone di perseguire vanno dal contributo attivo alla sostenibilità e allo sviluppo del territorio, anche in termini di lavoro ed economia, all’educazione e all’orientamento scolastico dei giovani, alla cultura. A questo si aggiungeranno anche attività di sostegno alla sanità, alle tematiche di inclusività sociale e allo sport.

https://www.gruppomarazzato.com/fondazione-marazzato/ 

Il Gruppo Marazzato

Il Gruppo Marazzato, nato nel 1952, si occupa di servizi ambientali con 8 sedi nel Nord Ovest e un raggio d’azione nazionale grazie alle reti d’impresa a cui aderisce. Con 300 dipendenti e un parco mezzi di oltre 250 unità fornisce servizi di gestione, intermediazione e trasporto rifiuti industriali, bonifiche ambientali, rimozione amianto e serbatoi e spurghi civili e industriali.

Lo scorso febbraio 2023 il Gruppo ha dato vita alla Fondazione Marazzato, che si occupa di tutte le iniziative legate al mondo della CSR, della sostenibilità ambientale e della preservazione del patrimonio culturale, con particolare riferimento alla collezione privata di mezzi storici di oltre 250 esemplari custodita presso lo showroom di Stroppiana.

Crisi climatica, l’appello degli agricoltori del Piemonte

 

 

“La recente alluvione che ha colpito la Regione Emilia Romagna non resterà un caso isolato: se non si interviene pragmaticamente con una progettualità diversificata per territorio e piani di manutenzione, assisteremo solo ad altre catastrofi”. Lo ha detto Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte manifestando la massima solidarietà al popolo emiliano – romagnolo che si trova a combattere da martedì scorso per salvare vite e attività, tra fango e disperazione, ancora sotto una pioggia incessante.

Negli ultimi 12 anni, in Italia, abbiamo assistito a più di 500 eventi alluvionali che hanno causato danni al territorio in termini economici ma, soprattutto, per numero di vite perse” prosegue Allasia ricordando che il Piemonte è stato segnato dal 2000 al 2020 da diversi eventi alluvionali, che hanno registrato complessivamente 33 vittime.

Auspichiamo che quanto prospettato nelle ultime ore dal Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare, Sebastiano Musumeci possa avverarsi in breve tempo” afferma il presidente; “Concordiamo sul fatto che si debba procedere con la logica della prevenzione e non dell’interventismo eccezionale, con piani di adeguamento delle infrastrutture e della viabilità che tengano presente le peculiarità di ciascun territorio italiano. Suggeriamo di migliorare la governance dei dati rurali, agricoli e forestali affinchè, attraverso una conoscenza dei contesti in cui è necessario operare, sia più snello ogni intervento”.

Confagricoltura Piemonte ravvisa poi un’opportunità di sensibilizzazione della cittadinanza e un momento di formazione al rischio: “E’ necessario educare la popolazione a comportamenti virtuosi e a saper far fronte ai problemi ambientali che purtroppo si presenteranno, sempre più frequentemente, negli anni a venire” propone Lella Bassignana, direttore dell’organizzazione e presidente di Agripiemonteform, suo Ente di formazione. “I nostri imprenditori agricoli sono da sempre sensibili a questo tema, si informano costantemente e operano per calmierare gli effetti della mitigazione del clima, mettendo al primo posto la salvaguardia del territorio” conclude. 

Foto: Mario Alesina