Dall Italia e dal Mondo- Pagina 28

La prima sconfitta di Erdogan

FOCUS INTERNAZIONALE  di Filippo Re
Anche il sultano della Mezzaluna può essere sconfitto. La crisi economica lo ha battuto nelle due principali città turche, Ankara e Istanbul. Nessun contraccolpo a livello nazionale ma nelle elezioni ammnistrative il super presidente è uscito ridimensionato e il suo strapotere incrinato
Potrà rifarsi prima o poi ma si tratta comunque di una pesante sconfitta dopo una lunga serie di vittorie e trionfi elettorali dal 2002 in avanti. Se la coalizione del presidente Erdogan, costituita dal suo partito, l’Akp (Partito islamico della giustizia e dello sviluppo, di ispirazione religiosa) e dagli ultra nazionalisti del Mhp, ha superato il 52% e l’Akp si è confermato primo partito della Turchia con il 45% dei consensi, la disfatta nella capitale e nella metropoli sul Bosforo è un segnale preoccupante per l’uomo forte di Ankara. Sul risultato della tornata elettorale (affluenza 84%) pesa come un macigno la crisi economica che ha visto calare vistosamente la crescita impetuosa del colosso anatolico e aumentare in modo drastico i prezzi dei generi alimentari. La vittoria dell’opposizione ad Ankara, dove l’Akp governativo non perdeva da 25 anni, e a Istanbul, cuore economico e commerciale della Turchia, dove Erdogan è nato, è stato sindaco e ha iniziato la sua inarrestabile ascesa politica, è una svolta storica. Una battuta d’arresto significativa originata dai timori della popolazione per i pessimi dati economici, un segnale preciso dei turchi al loro comandante in capo. Anche Izmir (Smirne), terza città e bastione laico, rimane saldamente nelle mani dell’opposizione del partito repubblicano Chp.
Festeggiano anche i curdi che hanno concentrato la campagna elettorale nelle regioni sud-orientali e si riprendono molte città, compresa Diyarbakir, il loro centro più importante. Buona l’affermazione del repubblicano Chp, secondo partito, sopra il 30% contro il 22% delle politiche dello scorso anno, che insieme agli alleati del partito Buono di centro-destra e gli islamici del Saader Partisi si avvicina al 40%. Perdere il controllo della sua amata Istanbul è stato un duro colpo per il capo dello Stato. Schierando come candidato il suo fedele ex premier Binali Yildirim, Erdogan pensava di avere la vittoria in pugno sull’uomo dell’opposizione Ekrem Imamoglu che ora, per 25.000 voti in più, è il nuovo sindaco della capitale economica. Il presidente annuncia ricorsi ma è una smacco che brucia, doloroso anche negli affetti personali. L’opposizione si è presa anche Adana, Antalya e Mersin togliendole al partito di governo Akp che mantiene il controllo politico nelle città anatoliche più conservatrici e religiose. Nessuno per ora sembra in grado di mandarlo a casa, ma l’esito della consultazione del 31 marzo costringerà Erdogan a fare più di due semplici conti e rivedere i cardini della sua politica economica che sta mettendo in crisi larghe fasce della popolazione. Dalle prime elezioni legislative del 2002 in poi Erdogan ha vinto tutte le consultazioni elettorali fino al successo nelle elezioni parlamentari e presidenziali dello scorso anno. Questa volta puntava tutto sulla sicurezza interna, sulla lotta al terrorismo curdo e jihadista, sul nazionalismo e sulla rinascita islamica per nascondere i guai economici. Non ce l’ha fatta, perdendo nelle grandi città. Dalle urne è uscita una forza politica indebolita e una leadership non più imbattibile. Gli indici economici parlano di crescita zero e l’inflazione ruota intorno al 20% con un’alta disoccupazione. È il rallentamento dell’economia a preoccupare i turchi e a non far dormire sonni tranquilli al presidente Erdogan. Il 2018 si è chiuso con un incremento del 2,6% contro il 7,5% del 2017. La Turchia è in recessione per la prima volta in dieci anni, con un deciso calo dei consumi e il crollo della lira turca che nel 2018 si è svalutata del 30% sul dollaro e dall’inizio dell’anno ha perso il 3%. Gli esperti prevedono che la recessione continui almeno fino alla metà dell’anno oltre alla possibilità di una nuova svalutazione della lira. La strada verso la ripresa dell’economia si presenta zeppa di ostacoli anche per la fuga di capitali esteri e la riduzione degli investimenti. Non si guarda con ottimismo al futuro. Molti turchi se ne vanno dalla Turchia non solo per la deriva autoritaria o per la crescente islamizzazione del Paese ma anche per la crisi economica e il caro vita. L’anno scorso almeno 110.000 persone hanno lasciato il Paese della Mezzaluna contro le 70.000 del 2017. Si tratta di oppositori nel mirino dei servizi segreti, attivisti dei diritti umani, seguaci del predicatore Gulen, in esilio volontario negli Stati Uniti, insegnanti ma anche tanta gente benestante che preferisce emigrare all’estero per trovare sicurezza e lavoro. A nulla è servita la promessa di Erdogan di trasformare Santa Sofia in moschea facendo leva sulla storia e sul sentimento religioso per recuperare i voti dei musulmani. I turchi non l’hanno seguito. Anche nel possesso di Santa Sofia (Aya Sofia in turco) e l’impazienza di riaprirla come moschea, c’è in Erdogan un richiamo alla storia ottomana che va oltre la provocazione, la propaganda ideologica e il tentativo di guadagnare più consensi alle elezioni. “Non diremo più Museo di Santa Sofia, ma Moschea di Santa Sofia” ha annunciato il presidente in diretta televisiva. Il sultano ama Santa Sofia esattamente quanto Maometto II era ossessionato dal desiderio di conquistare Costantinopoli ed entrare nella splendida Divina Sapienza poco più di 500 anni fa. Erdogan, che rispolvera le glorie del passato imperiale e vuole ispirarsi ai grandi sultani ottomani, promette già da anni di restituire Santa Sofia al culto islamico che attualmente è museo dal lontano 1935. Calato il sipario sulle amministrative, Erdogan deve affrontare le sfide interne che lo attendono se non vuole perdere il sostegno del suo elettorato. In primis, risollevare l’economia e mettere fine alla repressione degli oppositori dopo il fallito golpe del 15 luglio 2016 che colloca la Turchia al 157° posto su 180 Stati per la libertà di stampa. Le prossime elezioni si terranno nel 2023. Erdogan non potrà mancare all’anniversario del centenario della Repubblica turca.

 dal settimanale “La Voce e il Tempo”


 

Pensavano che la zia anziana fosse ricca. Le mandano a casa rapinatori che la prendono a pugni

DALLA SICILIA Credevano  che l’80enne zia tenesse in casa  a Catania somme di denaro e gioielli. Così  avrebbero fatto da basisti a tre rapinatori che fingendosi fattorini, si sono recati dalla donna, l’hanno  picchiata con calci e pugni e infine legata con del nastro adesivo e imbavagliata con uno straccio. Tre fratelli di 47, 55 e 57 anni sono ora agli  arresti domiciliari . Le indagini della squadra mobile della Questura hanno permesso di fare luce sulla violenta rapina consumata nell’agosto del 2017. Bottino un bracciale in oro da 350 euro.

Forum Nazionale dell’Economia Circolare

Si è tenuto a Napoli il 2° Forum Nazionale sull’Economia Circolare dal titolo I trend dell’Innovazione: due giornate intense nelle quali è stato fatto il punto sulle principali tendenze che stanno tratteggiando progressi e incertezze relativamente all’affermazione dei modelli di economia circolare nel nostro Paese. Il Forum, promosso da Edizioni Ambiente e dalla rivista Materia Rinnovabile, in collaborazione con l’Assessorato all’Ambiente del Comune di Napoli, ha riunito nelcapoluogo partenopeo alcuni tra i principali esperti del settore, rappresentanti di grandi aziende che hanno raccontato in che modo stanno orientando le loro attività verso una maggiore sostenibilità ambientale e giovani start up alle prese con importanti progetti di rigenerazione urbana.  “L’Italia può vantare tante esperienze di eccellenza di economia circolare, molto più importanti di quelle dei Paesi del Nord Europa – ha affermato il presidente di Legambiente Stefano Ciafani -. Per replicarle però su tutto il territorio nazionale e in tutti i settori del ciclo dei rifiuti è fondamentale rimuovere gli ostacoli non tecnologici ancora oggi presenti nel nostro Paese. Serve semplificare la normativa sul riciclo dei rifiuti, realizzare tanti impianti innovativi e creare un mercato per i prodotti riciclati. Solo così supereremo definitivamente la stagione dell’emergenze e delle discariche che ha caratterizzato negli ultimi decenni la storia del nostro Paese” L’evento ha vantato anche l’autorevole presenza di Walter R. Stahel, che ha presentato il suo ultimo libro L’Economia Circolare per Tutti. “L’economia circolare affonda le proprie radici in un passato dove era la necessità e le esigue possibilità economiche a costringere gli individui a ricorrere a sistemi di riuso e riciclo dei beni che venivano utilizzati quotidianamente – ha osservato Stahel -. La sfida che la ricerca tecnologica e industriale è chiamata ad affrontare oggi è quella di sviluppare materiali che vengono prodotti con la prospettiva del successivo riutilizzo, quindi elaborati, all’origine, ispirandosi ai principi del riciclaggio. In una prospettiva di mantenimento in vita dei prodotti attraverso l’aggiornamento e la manutenzione, le aziende sono chiamate a non disfarsi dei lavoratori che detengono le conoscenze, legate alle tecnologie più datate, capaci di intervenire sugli oggetti, competenze che difficilmente le aziende potranno trovare nei giovani appena usciti dai percorsi di formazione”. “Napoli è esemplare secondo noi, l’abbiamo scelta per questo – ha commentato il presidente di Edizioni Ambiente, Roberto Coizet– si tratta di una città che viene vissuta come un luogo che non riesce a risolvere la propria economia, la propria collettività la propria vita urbana. Cosa non vera, Napoli sta funzionando molto meglio di Roma, facendolo su un tessuto sociale più difficile, più articolato e più misto”. Nel capoluogo campano sono intervenuti anche la senatrice Paola Nugnez e l’ex Ministro per le Politiche Ambientali Alfonso Pecoraro Scanio, mentre il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha salutato tutti i partecipanti attraverso un video-intervento.

Tir esce fuori strada e va a fuoco: muore il camionista

DALLA TOSCANA
Un camionista è morto la scorsa notte quando il suo tir è uscito fuori strada lungo l’A1  tra Calenzano e Firenze Nord e ha preso fuoco dopo essersi ribaltato.Secondo la ricostruzione della polstrada, il 50enne residente nel Napoletano, è rimasto incastrato ed è probabile che la morte sia avvenuta già dopo il forte impatto contro la barriera centrale ‘new jersey’ e il  rovesciamento del camion in un terrapieno, dopo aver sfondato il guardrail dalla parte opposta.
 
(foto archivio)

AGENDA MONTAGNA EUROPEA, IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE UE JUNCKER RISPONDE A TUTTI I COMUNI

Il Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker sta rispondendo in questi giorni a tutti i Comuni montani d’Italia che, su proposta Uncem, hanno scritto – da gennaio a oggi – a lui, alla Commissaria Corinna Cretu (politiche regionali) e a tutti gli Eurodeputati in carica, per chiedere l’attuazione della Risoluzione per le aree montane approvata dal Parlamento europeo a ottobre 2018, traducendola in un’Agenda montagna concreta e attuabile. Tra i primi a ricevere la lettera è stato il Vicepresidente Uncem Alberto Mazzoleni, Sindaco di Val Taleggio e Presidente della Comunità montana della Valle Brembana. Juncker conferma, nelle note trasmesse ai Sindaci, di aver inviato le comunicazioni alla Commissaria competente e di studiare la materia. Siamo alla  vigilia delle elezioni europee ed è il momento giusto nel quale definire un serio e duraturo percorso, già presentato nella Risoluzione. I temi dell’Agenda montagna devono entrare nella campagna elettorale dei candidati in corsa per Bruxelles, muovere coscienze e opportunità, permettere interventi sui media e azioni concrete in apertura della prossima legislatura. La Risoluzione si muove da un progetto che guarda a territori europei montani che chiedono di non essere marginalizzati. Si tratta delle zone rurali, periferiche, di montagna, isolate che rappresentano gran parte del territorio italiano, ma anche europeo. Cittadini e Comuni, tutti gli Enti locali montani da troppo tempo chiedono a gran voce maggiore attenzione e servizi. A queste zone vanno dedicati non solo i necessari finanziamenti, ma insieme devono essere elaborate politiche settoriali di intervento che consentano il loro rilancio, economico ma non solo.  Il modello per l’intervento può essere quello della Strategia per le Aree interne, italiano, guardato con attenzione da Spagna e Francia: riorganizzazione dei servizi alla collettività da una parte, sviluppo e crescita delle imprese dall’altro. L’Agenda Montagna potrebbe dare un pieno senso di compiutezza ad Eusalp, la Strategia macroregionale alpina, finora rimasta inattuata e debole.  Uncem , grazie a questa mobilitazione dei Sindaci, punta anche a costruire organiche politiche di intervento nella nuova programmazione per l’uso dei fondi europei dal 2021 al 2027. L’impegno di Juncker ci dice che la strada è quella giusta. 

POESIE MATERICHE

Il racconto del percorso artistico fatto nell’ultimo biennio al Timone attraverso le opere realizzate dagli artisti
 
 
L’Associazione Il Timone – punto di riferimento per la città di Novara e il territorio per le persone con disabilità – presenta una mostra di opere d’arte, risultato del percorso di terapeutica artistica svolta presso la sede dell’Associazione nel biennio 2018/2019 e che ha visto coinvolti circa 40 utenti.
  La mostra sarà inaugurata sabato 6 aprile alle ore 10.00, presso la Sala Accademia del Broletto a Novara e resterà aperta fino a domenica 7 aprile. Gli orari per visitare l’esposizione sono per entrambe le giornate dalle 10.00 alle 19.00 con ingresso libero.
Saranno esposte circa 20 opere – alcune singole altre sotto forma di composizione – frutto del lavoro e della personale espressione artistica degli utenti del Timone, che presenteranno al pubblico le proprie creazioni spiegando le varie tecniche utilizzate. L’obiettivo della mostra è quello di valorizzare i ragazzi per il lavoro svolto con impegno, sotto la supervisione di Laura Lebra, artista terapista, che ha aiutato i partecipanti a trovare la loro migliore forma di espressione attraverso l’arte e le diverse tecniche apprese nei due anni di percorso. Gli artisti del Timone saranno i principali protagonisti del weekend a Novara con questa bellissima mostra dove arte e disabilità si incontrano e si fondono in un racconto unico di esperienze e di emozioni senza confini, perché l’arte ha consentito a ciascun artista di trovare una personale forma di espressione e di comunicazione.
Nei due giorni di esposizione sarà presente al Broletto anche lo staff dell’Associazione Il Timone che affiancherà gli artisti per sostenerli nel momento in cui racconteranno al pubblico le proprie opere d’arte. L’Associazione Il Timone conta circa 120 utenti, e si avvale della collaborazione di numerosi volontari, oltre che di una squadra di educatori e professionisti esperti di psicologia, logopedia, fisioterapia, neuropsicomotricità, pet-therapy, ginnastica e arte terapeutica. La Fondazione De Agostini sostiene l’Associazione Il Timone in tutte le sue quotidiane attività, realizzate negli spazi della sede di Via Giovanni da Verrazano 13, nella consapevolezza di quanto sia importante per il territorio novarese poter usufruire di servizi di qualità, finalizzati all’inclusione sociale, a favore delle persone più svantaggiate.
 
***
 
Associazione “Il Timone”
Costituita a Novara nel maggio 2015 l’Associazione “Il Timone”, che nasce con l’obiettivo di perseguire finalità sociali, formative e ricreative nei settori dello sport, dell’assistenza e dell’educazione, opera nel sostegno alle persone diversamente abili e focalizza la propria attenzione nell’attività socio-assistenziale, terapeutica e sportiva. L’associazione promuove e sostiene anche eventi culturali, artistici e sportivi. La Fondazione De Agostini sostiene e accompagna l’associazione nella promozione delle sue attività.
www.iltimonenovara.it
 
Fondazione De Agostini
La Fondazione De Agostini nasce nel 2007 a Novara, per volontà delle famiglie Boroli e Drago, azioniste del Gruppo De Agostini. Fortemente radicata sul territorio, dove il Gruppo De Agostini è presente dal 1908, la Fondazione è principalmente impegnata in ambito sociale, con l’obiettivo di rispondere ai bisogni delle categorie più deboli, ma anche nella formazione e nella ricerca medico-scientifica. La Fondazione ha attivato una rete di relazioni e collaborazioni con Enti, Fondazioni e Istituzioni che condividono gli stessi obiettivi e le stesse finalità e, insieme a loro, si impegna a dare vita e a sostenere progetti sia in Italia sia in ambito internazionale. Dal 2007, anno della sua nascita, ad oggi la Fondazione De Agostini ha sostenuto 150 interventi per un importo complessivo di circa 14.500.000 Euro erogati.
www.fondazionedeagostini.it

Ericsson e Comau ad Hannover Messe con il Digital Twin 5G

Il Digital Twin incrementa l’operatività permettendo di simulare, pianificare e risolvere soluzioni complesse agendo in un ambiente virtuale che replica quello realeLa demo, mostrata alla Hannover Messe, sottolinea l’importanza del 5G nei casi d’uso di automazione industriale grazie alla comunicazione massiva e a bassa latenza

Ericsson (NASDAQ: ERIC) e Comau portano alla Hannover Messe il Digital Twin abilitato dalla connettività 5G. Questo progetto d’innovazione, attualmente in fase di sperimentazione, rappresenta uno step ulteriore della partnership che lega da tempo le due realtà, che intendono sviluppare nuovi casi d’uso e soluzioni per l’Industria 4.0 e lo Smart Manufacturing grazie alle potenzialità offerte dalla tecnologia mobile di quinta generazione. Comau ed Ericsson presentano la versione digitalizzata di una linea di montaggio in un impianto automobilistico. Indossando appositi occhiali per applicazioni di Realtà Virtuale i visitatori si trovano immersi nella linea di lavoro e possono “muoversi” all’interno di essa, monitorando i parametri chiave del processo e quelli delle macchine quali, ad esempio, vibrazioni, temperatura, pressioni ed assorbimenti. Un pannello di controllo digitale, fruibile in Realtà Virtuale tramite un tablet standard, può identificare le situazioni che potrebbero creare rallentamenti o interruzioni del processo fornendo istruzioni per affrontare il problema efficacemente. Le caratteristiche della connettività 5G permettono di raccogliere un flusso di dati stabile, continuo e massivo, in real-time, che è vitale per i processi di automazione. Grazie alla bassa-latenza del 5G, il Digital Twin presenta informazioni relative al robot reale sotto forma di output visivi, che permettono di capire come evolverà l’attività del robot nella cella. Non solo: dall’analisi dei dati è possibile prevedere malfunzionamenti e individuare quale componente deve essere riparato o sostituito, suggerendo quali azioni effettuare per intervenire in modo efficace. Il 5G diventa la tecnologia abilitante per ogni attività remota di analytics e digital intelligence su tutti gli asset del sistema produttivo. Il progetto pilota presentato ad Hannover è frutto del continuo sviluppo, unito all’impegno in ricerca e innovazione, di Comau ed Ericsson, per abilitare il processo di trasformazione digitale nel manufacturing. “Le nuove tecnologie digitali e interconnesse di Comau forniscono dati di produzione in tempo reale, dove e quando necessario, contribuendo a ridurre i tempi di inattività, migliorando la qualità complessiva. L’analisi digitalizzata dei dati fornisce ai clienti moltissime informazioni sui flussi e i volumi di produzione – informazioni rese disponibili sia localmente che da remoto. Il 5G è un driver abilitante per la trasformazione digitale all’interno dell’ambiente di Industry 4.0, in particolare grazie alla bassa latenza, alla banda larga e alla connettività Plug & Play delle strumentazioni di fabbrica. La demo presentata insieme ad Ericsson mostra come un Digital Twin viene applicato in una linea di produzione”, rileva Maurizio Cremonini, Comau Head of Marketing and Digital Initiatives Platform. “Ampiezza di banda e bassa latenza, caratteristiche della nuova tecnologia 5G, sono i fattori determinanti che permetteranno di accelerare i processi di digitalizzazione e automazione, abilitando casi d’uso all’avanguardia nell’ambito dello Smart Manufacturing e di Industria 4.0”, afferma Magnus Frodigh, Head of Research di Ericsson. “La demo che presentiamo insieme a Comau mostra come l’implementazione del 5G in ambito industriale consentirà di aumentare la produttività, contenendo i costi”. Il Digital Twin verrà mostrato alla Hannover Messe, dal 1° al 5 aprile, presso lo stand Ericsson nella Hall 8.
 

Cina ed Europa tra Seicento e Settecento

LA TESTIMONIANZA DEI RELIGIOSI

Due conferenze all’interno del progetto Alternanza Scuola-Lavoro 2019 dell’Istituto Confucio dell’Università di Torino

L’Istituto Confucio dell’Università di Torino, all’interno del progetto di Alternanza scuola Lavoro per il 2019, presenta due conferenze dedicate ad altrettante figure di religiosi fondamentali per le relazioni Europa – Cina tra il ‘600 e il ‘700: Teodorico Pedrini (Fermo 30 giugno 1671 – Pechino 10 dicembre 1746), missionario in Cina e musicista; Prospero Intorcetta (Piazza Armerina 1626 – Hangzhou, Cina 1696) è stato un missionario e gesuita italiano primo a tradurre in Europa le opere di Confucio.

Martedì 2 aprile è prevista la conferenza “La Cina e l’Europa tra Seicento e Settecento. La testimonianza dei religiosi e la figura di Teodorico Pedrini”.

Due i panel:

·       “Teodorico Pedrini: missionario e musicista nella Cina del Settecento” a cura di Fabio G. Galeffi e Gabriele Tarsetti – Centro Studi Teodorico Pedrini

·       “I primi imperatori Qing e la tolleranza religiosa” a cura di Monica De Togni – Università degli Studi di Torino

Fabio Galeffi e Gabriele Tarsetti sono due ricercatori indipendenti di Fermo, la città natale del missionario e musicista Teodorico Pedrini. Insieme hanno costituito, nel 2005, il Centro Studi Teodorico Pedrini (www.teodoricopedrini.it), con lo scopo di approfondire la ricerca e di costruire un patrimonio di documentazione permanente sulla figura del missionario fermano. Da allora hanno raccolto circa 200 documenti anagrafici su di lui e sulla sua famiglia e reperito circa 620 lettere e relazioni, in originale o in copia, attribuibili a Pedrini, tali da costituire quello che è uno dei più corposi epistolari missionari oggi conosciuti. Il loro primo volume organico e sistematico, da poco edito, “Son mandato à Cina, à Cina vado – Lettere dalla missione 1702 – 1744”, (Macerata, Quodlibet, 2018) è la prima monografia, del genere ”epistolario” pubblicata su Teodorico Pedrini.

Monica De Togni è professore associato di Storia dell’Asia Orientale presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino. In questa università, nel 2013 e 2014, ha ricoperto il ruolo di vicepresidente del corso di Lingue e culture di studi asiatici e africani. Al momento, le sue ricerche mirano a capire se e come la proposta pacifista sia stata presa in considerazione e abbia trovato un’adesione in Cina durante il XX secolo, con un’attenzione particolare per la prima metà del secolo. In passato, si è occupata delle istituzioni di autogoverno alla fine della dinastia Qing e all’inizio del periodo repubblicano, guardando all’attuazione effettiva delle ultime riforme di Qing nella provincia del Sichuan e alle continuità e discontinuità di questa implementazione durante gli anni successivi della Repubblica.

Lunedì 8 aprile è prevista la conferenza “La Cina e l’Europa tra Seicento e Settecento. La testimonianza dei religiosi e la figura di Prospero Intorcetta”. Ad aprire l’incontro il Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici e membro del Board dell’Istituto Confucio, Prof. Donato Pirovano.

Due i panel:

·       “L’avventura dei Gesuiti in Cina e il suo impatto sulla cultura europea” a cura di Stefania Stafutti – Università degli Studi di Torino

·       “Come Confucio parlò latino: Prospero Intorcetta mediatore culturale e linguistico” a cura di Rodney Lokaj e Alessandro Tosco – Università degli Studi di Enna “Kore”

La professoressa Stefania Stafutti è direttrice dell’Istituto Confucio di Torino, ordinario di Lingua e Letteratura Cinese dell’Università di Torino e Delegato del Rettore per le Relazioni Internazionali con la Cina. Stefania Stafutti traccerà i momenti salienti della presenza dei Gesuiti in Cina ed evidenzierà l’influenza sulla cultura europea dei loro scritti e delle loro testimonianze, nonché le impronte che essi lasciarono nell’ambito della cultura cinese.

Il professor Rodney Lokaj si è formato fra Melbourne, Perugia, Edimburgo e Roma, in quest’ultima città sotto l’egida del filologo classico e dantista, Giorgio Brugnoli e dove, alla “Sapienza”, Lokaj è stato professore a contratto per più di un decennio di latino medievale e umanistico. Visiting professor a Oxford, Bristol e Berkeley, California, attualmente è professore associato di filologia italiana all’Università di Enna “Kore”. Alessandro Tosco si è laureato in Lingua e letteratura cinese presso l’Università degli Studi di Torino; nello stesso Ateneo ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Studi Euro-Asiatici. Ha perfezionato lo studio del cinese presso la Beijing Languange and Culture University e la East China Normal University of Shanghai. Nel 2014 ha vinto una borsa di studio per “Nuovi Sinologi” elargita da Hanban / Confucius Institute Headquarters. Attualmente è ricercatore di Lingua e letteratura cinese presso l’Università degli Studi di Enna “Kore”.

***

DOVE E QUANDO

Martedì 2 aprile 2019 ore 10.00 – 13.00 Aula Magna, Palazzo del Rettorato, via Verdi 8 Torino.

Lunedì 8 aprile 2019 ore 10.30 – 13.30 Aula Magna, Palazzo del Rettorato, via Verdi 8 Torino.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

INFORMAZIONI

Per informazioni: 011 670 39 13 / segreteria@istitutoconfucio.torino.it

Morte sulle strade: vittime una diciottenne e un ventenne

DALLA PUGLIA 
Due giovani sono morti e un terzo ragazzo è rimasto gravemente ferito in un incidente stradale la scorsa notte nei pressi di Bitonto. Per cause da accertare, il giovane alla guida di una Fiat Punto Evo ha perso il controllo  sfondando il guard rail in una curva. L’auto è poi finita in una scarpata ribaltandosi. Hanno perso la vita un ragazzo poco più che ventenne e una diciottenne. Un terzo giovane è stato soccorso da un’ambulanza del 118 e trasferito al Policlinico in gravi condizioni. A dare l’allarme una coppia di amici che viaggiava su un’altra auto.

Ragazzina 15enne ubriaca a scuola. I compagni di classe la legano, la prendono a calci e le dipingono la faccia

DALLA TOSCANA
Invece di soccorrerla, una decina i ragazzi del liceo artistico di Pistoia avrebbero bullizzato una loro compagna ubriaca. La preside ha annunciato provvedimenti severi. La ragazza di 15 anni aveva portato a scuola  alcune bottiglie di alcolici e superalcolici, poi ha bevuto e si è sentita  male. Secondo la preside, in giardino i compagni di classe, anzichè aiutarla, le hanno dipinto la faccia, tirato acqua e presa a calci e l’hanno legata, mettendole  lo scotch sulla bocca.