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Teatro nelle Corti 2025: otto spettacoli in due giorni tra Torino e Racconigi

 

Torino – Due giorni, otto spettacoli, quattro nazioni rappresentate, un unico viaggio tra arte, danza, teatro e suggestioni enogastronomiche. È questa la promessa di “Teatro nelle Corti 2025”, il festival internazionale che venerdì 5 settembre e sabato 6 settembre trasformerà Torino e Racconigi in un palcoscenico diffuso, tra luoghi iconici e dimore sabaude.

La rassegna, che porta in Piemonte artisti di fama mondiale e sei prime nazionali, si apre con un percorso che intreccia spazi, linguaggi e paesaggi: dalla storica Piazza della Consolata al cuore monumentale di Palazzo Reale, fino al Castello di Racconigi, dove il festival si chiuderà con un evento unico nel suo genere.

Un’apertura tra arte e sacralità

La presentazione ufficiale del festival si è svolta nella raffinata cornice di Felicin in Piazza della Consolata, ospiti di Silvia Francesca Capra e Nino Rocca anima colta e preziosa di questo spazio che unisce gusto, accoglienza e cultura.

Ed è proprio Piazza della Consolata, cuore pulsante della città e sede della Basilica più antica e amata dai torinesi, a fare da quinta scenografica alla prima performance, venerdì 5 settembre alle 18.15:

La compagnia francese Cie Pernette, da Besançon, porta in scena “La figure du baiser”, uno spettacolo di danza ispirato alla statuaria neoclassica di Antonio Canova. Un’ode alla grazia e alla sensualità del gesto, che prende vita nell’ora d’oro del tramonto, quando – come scriveva Leonardo – “i contorni si fanno più dolci”. Un inizio poetico e potente, da non perdere.

Un viaggio tra corti, giardini e piazze

Nei due giorni di festival, Torino diventa un mosaico di esperienze artistiche. Dopo la performance inaugurale, il percorso prosegue tra Piazza San Giovanni, i Giardini di Levante, il Giardino Ducale e Piazzetta Reale, intrecciando linguaggi che spaziano dalla danza contemporanea al teatro fisico, dalle installazioni urbane alle esperienze immersive.

Per informazioni dettagliate sul programma e le singole performance: www.teatroeuropeo.it

Racconigi: il gran finale tra cibo, danza e vita

Il festival si chiudera’ sabato 6 settembre con un evento eccezionale nel suggestivo Castello di Racconigi, residenza sabauda di straordinaria bellezza. Qui il Centre Chorégraphique National di Nantes presenta “Vivande”, una creazione che unisce danza e gastronomia in un’esperienza multisensoriale.

Guidata dalla ballerina e coreografa Ambra Senatore, in dialogo con lo chef Nino Rocca, la performance invita a riflettere sul cibo non solo come nutrimento, ma come valore simbolico: un tavolo che diventa tavola, luogo d’incontro, di confidenze, di racconti e di condivisione. L’evento, ospitato nelle cucine storiche del castello, promette un finale di grande spettacolarità.

Un festival che guarda lontano

“Teatro nelle Corti” non è solo un appuntamento, ma una visione, come sottolinea la Presidente della Associazione Teatro Europeo, Mercedes Bresso. L’obiettivo è quello di ampliare ogni anno i confini della rassegna, coinvolgendo sempre più Paesi e abbracciando nuovi luoghi, culture ed nuove esperienze sensoriali.

Il direttore artistico Beppe Navello, artefice dell’ampliamento del festival ne sottolinea il dialogo tra arti, paesaggi e comunità, regalando al pubblico l’opportunità di immergersi nel patrimonio storico e creativo piemontese, scoprendo al contempo esperienze internazionali di altissimo livello. Il direttore aggiunge come la rassegna sia stata realizzata ‘grazie all’incontro col territorio e con gli imprenditori dei locali che ne hanno da subito colto la importanza ’ oltre che al supporto della Fondazione CRT. Questo dimostra come eventi culturali siano sempre di più’ uno strumento di valorizzazione del territorio.

L’appuntamento è dunque fissato:
📍 Torino, 5 settembre 2025
📍 Racconigi, 6 settembre 2025

Per due giorni, il Piemonte diventa palcoscenico europeo.

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Torna il Moon Festival sotto le stelle di San Raffaele Cimena

 

Un borgo che si illumina, una comunità che lavora unita, una Pro Loco che diventa motore di cultura e identità.

SAN RAFFAELE ALTO DIVENTA IL CUORE DELLA MAGIA: UN BORGO, UNA COMUNITÀ, UN SOGNO CHE RITORNA

San Raffaele Cimena (TO)

Finalmente ci siamo: San Raffaele Alto è pronto a trasformarsi ancora una volta in un palcoscenico diffuso, dove storia, arte e comunità si fondono in un’unica esperienza. Dal 5 al 7 settembre 2025 torna il Moon Festival, cuore pulsante della tradizionale Festa ’d San Rafè, capace di emozionare e di richiamare visitatori da tutto il Piemonte e non solo.

Il Festival e il programma

Venerdì 5 e sabato 6 settembre il borgo si accenderà di candele e luci soffuse: dalle 20:30 spettacoli, installazioni site specific ed esperienze immersive animeranno vicoli, cortili e terrazze, in un’atmosfera sospesa tra realtà e sogno.

Presso la Terrazza Panoramica, i volontari della Pro Loco proporranno cene conviviali con grigliata, Riso di San Raffaele al Nebbiolo del Canavese e le birre artigianali Parsifal. Domenica 7 settembre, serata conclusiva con gnocchi e gran fritto misto alla piemontese, grazie alla collaborazione con la Pro Loco di Brandizzo e al sostegno del Birrificio Parsifal. Non mancherà il Moon Lounge Bar, con cocktail, panini e hot dog.

Per addolcire le serate, in abbinamento al Passito di Caluso della Cantina Crosio, saranno serviti i cantucci alle mandorle, testimonianza del legame con i produttori locali.

Navette e parcheggi

Per tutta la durata della manifestazione non sarà possibile parcheggiare nel centro storico. È quindi attivo un servizio navetta:
•   Venerdì 5 e sabato 6 settembre: navetta a pagamento (2 € A/R, gratuita sotto il metro di altezza o i 15 anni) dalle 16:00 da Piazza Bosio / Piana di San Raffaele.
•   Domenica 7 settembre: navetta gratuita dalle 18:30 da Piazza Europa.

L’apertura ufficiale

Il Festival prenderà il via venerdì 5 settembre alle ore 18:30 con i saluti del Sindaco Ettore Mantelli e del Presidente della Pro Loco Guido Ghiosso, alla presenza di numerosi rappresentanti istituzionali: tra gli altri gli assessori regionali Andrea Tronzano e Maurizio Marrone, i consiglieri regionali Paola Antonetto, Mauro Fava, Paolo Ruzzola, Alberto Avetta, Roberto Ravello, Davide Nicco, e i consiglieri metropolitani Clara Marta, Andrea Gavazza, Andrea Tragaioli e Gianna Pentenero .

Un progetto della Pro Loco

Il Moon Festival nasce dalla visione e dalla lungimiranza della Pro Loco di San Raffaele Cimena, che ha saputo immaginare un nuovo modo di vivere la tradizione e dare futuro al borgo. Al direttivo storico – Guido Ghiosso, Luca Regis, Marco Ciavarini e Silvia Morino – si sono unite nuove energie: Linda Murgia, Federica Brudaglia e Alessia Bertotto, con il supporto di Ivano e Clara. Una squadra che, insieme a tanti volontari, ha reso possibile la realizzazione di questa edizione.

Arte, comunità e identità

La regia artistica, curata da DNArt, trasformerà San Raffaele Alto in un teatro a cielo aperto, dove arte e spettacolo si fonderanno con la bellezza naturale del borgo. Tutti gli eventi saranno gratuiti, con offerta libera e consapevole, per sottolineare il valore partecipativo della manifestazione .

Partner e sostenitori

Il Festival vive e cresce grazie al sostegno di sponsor e partner tecnici: Borello Supermercati, Parsifal, Pochettino, Riso San Raffaele, Cantina Crosio.

Come equipaggiarsi al meglio per il proprio viaggio su due ruote in Piemonte

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Chiunque abbia assaporato almeno una volta la libertà che solo un mezzo a due ruote può offrire lo sa bene: non si tratta semplicemente di spostarsi, ma di vivere un’esperienza fatta di vento in faccia, curve dolci tra le colline, incontri inattesi e panorami che si aprono all’improvviso.

Soprattutto quando si decide di partire in Vespa in Piemonte, o con qualsiasi altro mezzo su due ruote, è fondamentale comprendere che la vera bellezza del viaggio risiede anche nella cura con cui ci si prepara a viverlo; perché un’avventura in sella, per essere davvero indimenticabile, richiede molto più che un pieno di benzina: servono preparazione, attenzione, e soprattutto uno spirito aperto alla scoperta.

Il vestiario giusto: comfort, sicurezza e versatilità

Quando si affronta un itinerario in Vespa o in moto, specie in una regione dalle mille sfumature climatiche e morfologiche come il Piemonte, l’abbigliamento assume un’importanza inequivocabile; non basta una giacca qualunque, e nemmeno un paio di scarpe chiuse per sentirsi pronti. Serve qualcosa di più; serve una selezione di capi pensati per proteggere, adattarsi e accompagnare ogni chilometro.

Una giacca con protezioni integrate, meglio se traspirante e dotata di fodera removibile, è il primo alleato per affrontare le mattinate fresche di montagna e i pomeriggi caldi tra le colline delle Langhe; allo stesso modo, un buon pantalone da moto – anche qui con protezioni per ginocchia e fianchi – può fare la differenza tra un’escursione piacevole e una giornata passata a sistemare piccoli fastidi.

Non bisogna dimenticare i guanti: non solo per una questione di sicurezza, ma anche perché offrono una presa migliore sul manubrio e proteggono dal vento che, anche in estate, può diventare insistente, e infine, le scarpe: sempre meglio optare per un modello chiuso, con suola antiscivolo e buona aderenza, meglio ancora se resistente all’acqua, nel caso ci si imbatta in un acquazzone improvviso.

Casco e visiera: molto più di un obbligo

In Italia, il casco è obbligatorio per legge; ma ancor prima che un’imposizione normativa, dovrebbe essere vissuto come una scelta consapevole di tutela e benessere; scegliere un casco integrale o modulare significa proteggere sé stessi non solo in caso di incidente, ma anche da rumori, insetti, polvere e raggi UV.

Un casco ben ventilato, con visiera antigraffio e, se possibile, trattamento antiappannamento, è un compagno fedele per tutto il viaggio, e non solo: alcuni modelli permettono anche di inserire sistemi di comunicazione Bluetooth per restare in contatto con altri compagni di viaggio o per ascoltare una playlist pensata appositamente per accompagnare la strada.

La visiera, spesso sottovalutata, è in realtà essenziale: protegge gli occhi, migliora la visibilità e permette di affrontare tratti esposti al sole o al vento senza affaticare la vista; portarne una di ricambio o scegliere un modello con visiera interna parasole può essere un’ottima idea, soprattutto se si prevede di guidare nelle ore più luminose.

Equipaggiamento tecnico e accessori utili

Una volta sistemato l’abbigliamento e il casco, è il momento di pensare a tutto ciò che può rendere il viaggio più fluido, sicuro e piacevole; anche in un viaggio che vuole mantenere uno spirito “leggero” e libero, una buona dotazione tecnica è fondamentale.

Un navigatore da moto o, in alternativa, un supporto impermeabile per smartphone con app GPS offline, diventa di fondamentale importanza per orientarsi tra le strade secondarie del Piemonte; dunque meglio evitare di affidarsi unicamente alla copertura internet, siccome alcune zone montane o più remote potrebbero non garantire segnale.

Un kit antiforatura, un mini compressore o una pompetta manuale, e un paio di cavi per la batteria sono piccoli oggetti che occupano poco spazio ma possono salvare un’intera giornata poiché non servono competenze da meccanico: basta sapere dove sono e come usarli in caso di emergenza.

Infine, una power bank per ricaricare il telefono, una piccola torcia a LED e magari un coltellino multiuso possono rivelarsi straordinariamente utili in decine di occasioni: da una pausa pranzo improvvisata a bordo strada a una piccola riparazione inaspettata.

Organizzare il bagaglio: equilibrio tra leggerezza e praticità

Un aspetto spesso sottovalutato ma determinante nella riuscita di un viaggio in Vespa o in moto è la gestione del bagaglio: non si può portare tutto, ma ciò che si porta deve essere scelto con cura.

Una borsa da sella o uno zaino tecnico, con agganci sicuri e materiali impermeabili, è la base da cui partire, inoltre è importante distribuire il peso in modo uniforme per evitare squilibri in fase di guida: gli oggetti più pesanti andrebbero sistemati in basso e il più vicino possibile al centro del mezzo.

Abiti leggeri e facilmente lavabili, un cambio completo in caso di pernottamento di due giorni, e un capo “jolly” come una felpa tecnica o un pile, possono costituire un’ottima base.; portare con sé una mantella antipioggia compatta, infine, può salvare una giornata intera di viaggio.

Chi decide di viaggiare per più giorni potrebbe considerare anche l’uso di borselli da gamba o zaini con fascia toracica, comodi da indossare anche durante le soste e perfetti per custodire documenti, portafoglio, telefono e altri oggetti di uso frequente.

Consigli pratici per una partenza senza intoppi

Prima di partire, è bene fare (o farsi fare) un controllo generale del mezzo: olio, freni, luci, pressione delle gomme, una piccola verifica preventiva può evitare spiacevoli inconvenienti, e anche un rapido check dell’assicurazione e dei documenti, da conservare sempre in una custodia impermeabile, è una buona prassi.

Se si è alle prime esperienze, conviene pianificare le tappe con cura o affidarsi a tour gestiti da professionisti: viaggiare con un gruppo capace di scegliere strade panoramiche ma sicure, evitare i tratti con troppo dislivello nei primi giorni, prevedere soste regolari per riposarsi e idratarsi.

Portare con sé una borraccia termica può essere un dettaglio intelligente, così come avere sempre a portata di mano una mappa cartacea della zona; il Piemonte, con i suoi saliscendi tra i vigneti delle Langhe, le curve dolci del Monferrato e i paesaggi aperti delle pianure vercellesi, è un territorio che invita a rallentare, a lasciarsi sorprendere, ma proprio per questo, occorre essere pronti a viverlo senza ansie né imprevisti, affiancati da figure con esperienza e che sappiano garantire la nostra sicurezza.

Partire leggeri per tornare arricchiti

Viaggiare su due ruote, specialmente in una terra così variegata e accogliente come il Piemonte, è un’esperienza che lascia il segno; ma per viverla davvero a pieno, serve un’attrezzatura che unisca sicurezza, comodità e un pizzico di strategia.

Non è necessario avere l’attrezzatura più costosa o il mezzo più moderno: ciò che conta è la cura con cui si sceglie ogni dettaglio – dal casco alla giacca, dal navigatore al bagaglio fino alla compagnia con cui si parte – ogni elemento diventa parte integrante dell’avventura; e quando si rientra a casa, con le immagini di borghi sospesi nel tempo, i profumi delle colline e la sensazione del vento sulla pelle ancora impressi nei ricordi, si capisce che non si è semplicemente tornati, ma si è tornati diversi, con una storia da raccontare e già la voglia di ripartire.

Il boom della passione per gli orologi antichi in Italia

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Negli ultimi anni, in Italia, si sta registrando un vero e proprio boom di interesse per gli orologi antichi. 

Oggetti affascinanti, ricchi di storia e carichi di valore simbolico, stanno tornando protagonisti nelle case di collezionisti, appassionati, ma anche di semplici curiosi. A rendere questo fenomeno ancora più significativo è l’approccio sempre più consapevole delle persone: oggi, chi acquista o vende orologi d’epoca lo fa con attenzione, cercando solo rivenditori affidabili, seri e professionali.

A raccontare bene questo approccio è Il Mecenate, realtà nata oltre trent’anni fa dalla passione di Oscar Pasqualone, che nel tempo è diventata punto di riferimento per la valutazione e la compravendita di orologi antichi.

L’azienda si è distinta per competenza, etica e discrezione, elementi oggi più che mai ricercati da chi possiede o desidera acquistare oggetti tanto affascinanti quanto delicati.

Cosa acquistano oggi gli italiani

Il collezionismo di orologi antichi in Italia è tornato in auge con una forza sorprendente. A spingere questo interesse non è solo l’estetica – peraltro spesso straordinaria – di questi oggetti, ma anche il desiderio di possedere un pezzo di storia, qualcosa di autentico e costruito per durare. In un’epoca di consumo veloce e prodotti “usa e getta”, un orologio d’epoca rappresenta esattamente l’opposto: cura artigianale, precisione, materiali pregiati, e un fascino che non invecchia mai.

Gli italiani, in particolare, sono attratti da:

  • Orologi da tasca del XIX e XX secolo, con cassa in argento o in oro, spesso con incisioni personalizzate e meccanismi finemente lavorati.

  • Orologi da polso vintage firmati da grandi maison come Rolex, Omega, Patek Philippe, Vacheron Constantin, oppure da marchi italiani storici.

  • Orologi a pendolo e da tavolo di epoca settecentesca e ottocentesca, spesso con casse in legno intagliato, meccanismi a carica settimanale, quadranti smaltati e decori floreali.

  • Modelli militari o di produzione limitata, spesso legati a momenti storici specifici o alla tradizione industriale italiana.

Un altro settore che sta emergendo è quello del restauro: molte persone scelgono di recuperare orologi antichi di famiglia per riportarli alla bellezza originaria, sia per affetto, sia per dar loro nuova vita e magari trasmetterli ad altri.

Perché ci si affida solo a venditori seri

Se da un lato cresce la voglia di possedere orologi antichi, dall’altro si consolida una consapevolezza molto importante: questi oggetti non possono essere acquistati o venduti con superficialità.

Si tratta di beni delicati, il cui valore non è solo economico, ma anche storico e affettivo. Per questo motivo, chi decide di vendere o acquistare un orologio antico si affida esclusivamente a professionisti seri, preparati e trasparenti.

Chi si rivolge a questi canali lo fa anche per un’esigenza di serenità: sapere di essere tutelati contro truffe, valutazioni errate o rischi fiscali dà fiducia e contribuisce a far crescere il mercato in modo sano e duraturo.

Il valore della riservatezza per chi possiede orologi antichi

Molti dei proprietari di orologi antichi, soprattutto di valore, sono persone molto attente alla riservatezza. Per motivi di sicurezza, ma anche per discrezione, scelgono di affidarsi solo a rivenditori che garantiscano non solo competenza, ma anche totale confidenzialità. È una forma di tutela, ma anche di rispetto per la storia personale che questi oggetti rappresentano.

Possedere un orologio antico significa spesso custodire un ricordo di famiglia, un’eredità preziosa, o un acquisto fatto in un momento speciale della vita. È naturale, quindi, che si desideri trattare queste vendite o acquisti con la massima cura. I professionisti del settore lo sanno bene e offrono ambienti protetti, consulenze su appuntamento, modalità di pagamento tracciate e sicure, evitando ogni rischio di esposizione.

In molti casi, inoltre, non si tratta di vendite immediate, ma di consulenze per comprendere se, quando e come vendere o acquistare. Anche questo servizio, fatto con professionalità e rispetto, è oggi richiesto e apprezzato da chi vuole muoversi con intelligenza nel mondo dell’antiquariato.

Il mercato degli orologi antichi in Italia è in grande fermento. La passione degli italiani per questi oggetti eleganti, affascinanti e unici è in continua crescita, ma non è una passione sprovveduta: è consapevole, informata, esigente.

Chi compra, oggi, lo fa con attenzione, cercando modelli autentici, con storia, prestigio e qualità. Chi vende, invece, desidera farlo in sicurezza, con discrezione, e soprattutto con il supporto di professionisti capaci di valorizzare ogni singolo pezzo.

La compravendita di orologi antichi è diventata così un vero atto culturale, che coniuga gusto, memoria e intelligenza. E proprio per questo, richiede serietà, competenza e una rete di fiducia solida, costruita nel tempo. Un po’ come gli orologi stessi.

Ferragosto è alle porte: cogli la freschezza da Borello Supermercati

Ferragosto è ormai alle porte! 

Da Borello Supermercati trovi tutto ciò che ti serve per una festa perfetta, all’insegna di prodotti sempre freschi per alleviare la calura di questi giorni d’estate.

Carne, pesce, verdure e bevande fresche sono in vendita negli oltre 50 negozi della catena. Per un Ferragosto gustoso!

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Dove il tempo si prende cura di sé: Watch Center, eccellenza artigianale nell’orologeria a Torino

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In un mondo dove la precisione conta, Watch Center si distingue da oltre cinque anni nel cuore di Torino come punto di riferimento per chi desidera affidare il proprio orologio di pregio, moderno o d’epoca, a mani esperte. Un laboratorio che è insieme atelier artigiano e centro di competenza tecnica, pensato per chi riconosce valore nella cura, nella trasparenza e nell’attenzione al dettaglio.

 

Riparazioni con tempi certi e trasparenza totale

Il cuore di Watch Center è il laboratorio a vista, dove ogni intervento – dalla revisione completa alla sostituzione con ricambi originali – è svolto internamente. L’efficienza è una garanzia concreta: I tempi di riparazione sono certi e vengono comunicati nel preventivo gratuito che riceverai in una settimana con gli interventi necessari e consigliati, con garanzia sull’intervento. Ogni cliente riceve aggiornamenti puntuali via mail, costruendo un vero rapporto post-vendita attivo, in cui la comunicazione attiva è parte del servizio.

Un’officina d’autore per l’alta orologeria

Specializzati nella riparazione e manutenzione di marchi come Rolex, Omega, Cartier, ma anche di orologi vintage e complicati come Heuer d’epoca, Jaeger- LeCoultre, Audemars Piguet e Vacheron Constantin, il team vanta oltre 20 anni di esperienza. La cura per orologi rari e da collezione si estende anche alla pendoleria e agli orologi da tavolo, con interventi su meccanismi unici che richiedono sensibilità tecnica e visione storica.

 

Un servizio su misura per chi dà valore al proprio tempo

Chi si rivolge a Watch Center condivide una stessa attitudine: l’attenzione per la qualità, l’autenticità e il rispetto per il proprio orologio. Ogni intervento è pensato su misura, con consulenza tecnica, trasparenza informativa e la garanzia che ogni fase – dalla diagnosi al collaudo finale – sia eseguita internamente, sotto il pieno controllo del laboratorio.

Un punto di forza distintivo?

La fiducia è il nostro bene più prezioso. Per questo, a chi torna da Watch Center riserviamo una cura continuativa, mentre ad ogni nuovo cliente garantiamo lo stesso livello di eccellenza che ci contraddistingue.

 

Originalità garantita: ricambi certificati e lavorazioni trasparenti

Ogni riparazione è eseguita con ricambi rigorosamente originali, selezionati con attenzione per garantire non solo l’integrità tecnica, ma anche il rispetto dell’identità e del valore dell’orologio. Un impegno che vale sia per i marchi iconici (Rolex, Omega, Cartier) che per i segnatempo più rari o vintage, dove l’originalità dei componenti può fare la differenza tra una semplice riparazione e un vero restauro d’eccellenza. Grazie al laboratorio a vista, ogni cliente può percepire l’artigianalità del lavoro e la coerenza con cui Watch Center espone e mette “in vetrina” la qualità del proprio operato. Ci prendiamo cura del tuo orologio, rispettando il valore che ha per te.”

 

Questo è più di un motto: è il modo in cui Watch Center si posiziona come partner tecnico, non come semplice fornitore

Watch Center è anche su Instagram e TikTok Segui il laboratorio dietro le quinte, scopri restauri incredibili, orologi da collezione e pezzi unici: Per ulteriori informazioni visita il nostro sito www.watchcenter.it

 

 

Watch Center Torino

Via Giambattista Bodoni 1/D

10123 – Torino

 

Contatti:

Tel.: +39 011 8170477

WhatsApp: +39 3513028010

mail: watchcentertorino@gmail.com

instagram: watchcenter.torino

Tik Tok: whatchcentertorino

facebook @watchcentertorino

 

Orari apertura pubblico:

dal Martedì al Sabato dalle 10:00 alle 13:00

dalle 15:00 alle 19:00

Domenica, Lunedì e festivi chiuso

 

Se i nostri orari non soddisfano le tue esigenze possiamo riceverti anche su appuntamento.

Watch Center è un laboratorio per l’assistenza tecnica di orologi di qualunque marca ed età.

Vantiamo le migliori attrezzature presenti nello scenario dell’orologeria mondiale. I nostri tecnici sono professionalmente formati nelle più importanti scuole svizzere e preparati per risolvere qualunque problema.

Viaggiare con il cuore: l’esperienza unica di Easy Nite

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Quando la consulenza turistica diventa emozione e scoperta

di Luca Salvi

Guardare il mondo con occhi diversi, vivere ogni viaggio come un’occasione per emozionarsi, scoprire, imparare. È questa la filosofia di Easy Nite, agenzia viaggi italiana con un’anima profondamente empatica, guidata dalla passione della sua titolare, Gabriella Pavesi Negri da oltre trent’anni protagonista del turismo su misura.

Abbiamo intervistato la fondatrice per scoprire il cuore pulsante dietro questo progetto, che ha fatto dell’esperienza personalizzata e del contatto umano il suo punto di forza.

“Ogni viaggio è una storia, e noi ci mettiamo il cuore”

Come nasce Easy Nite e da dove viene questa attenzione speciale all’emozione del viaggio?

Easy Nite nasce da un sogno e da una passione autentica: quella per il viaggio vissuto con profondità, con curiosità, con il cuore. L’idea è sempre stata quella di non “vendere pacchetti”, ma costruire esperienze che rispecchino i desideri più profondi dei nostri clienti. Dietro ogni itinerario c’è ascolto, c’è la voglia di far vivere un’emozione.

Il vostro motto è “guardare il mondo attraverso gli occhi del cliente”. Come si traduce questo nella pratica quotidiana?

Significa partire sempre da chi abbiamo davanti. Ogni persona ha un modo diverso di viaggiare: c’è chi cerca silenzio, chi avventura, chi bellezza, chi connessione con la gente del posto. Noi interpretiamo questi desideri e li trasformiamo in viaggi unici. È un lavoro sartoriale, fatto di dettagli e cura.

Quanto conta per voi la dimensione culturale delle destinazioni?

È fondamentale. Ci piace creare viaggi che siano anche immersione nelle storie, tradizioni, nei profumi e nei sapori locali. Non scegliamo solo “mete”, ma esperienze legate all’identità profonda dei luoghi. Ogni destinazione ha un’anima, e noi aiutiamo a scoprirla.

Sul vostro sito spesso raccontate i viaggi personali della titolare. Qual è il valore di questa condivisione?

Crediamo molto nello storytelling vissuto. Raccontare i nostri viaggi non è marketing: è un modo autentico per ispirare i clienti, trasmettere emozioni vere, suggerire nuove prospettive. Quando un Cliente legge che

siamo state in Namibia o in Perù e che lì abbiamo pianto, riso, camminato… si sente più vicina a quell’esperienza.

Ci può raccontare un esempio di viaggio creato su misura che l’ha colpita particolarmente?

Di esempi ne ho tanti. Penso a una coppia che desiderava una luna di miele non convenzionale: abbiamo costruito per loro un viaggio tra le Ande e l’Amazzonia, dove hanno incontrato comunità locali, dormito in ecolodge, attraversato sentieri sacri. Tornati, ci hanno detto: “È stato il viaggio della nostra vita”. E questo per noi è tutto.

Il cliente Easy Nite che tipo di viaggiatore è?

È un viaggiatore curioso, che cerca autenticità. Non necessariamente esperto, ma desideroso di vivere qualcosa di significativo, lontano dalle rotte turistiche preconfezionate. Può essere una giovane coppia, una famiglia, un gruppo di amici o anche un viaggiatore solitario.

Avete progetti futuri legati alla sostenibilità o nuove esperienze?

Sì, stiamo lavorando a itinerari sempre più sostenibili e responsabili, collaborando con realtà locali e valorizzando economie etiche. E lanceremo una serie di viaggi esperienziali in piccoli gruppi, dove l’incontro con le culture sarà centrale. Ma non sveliamo troppo…

Inizia il viaggio: ogni settimana nuove storie ed esperienze

Con questa intervista inizia un ciclo di articoli dedicati al “viaggio con il cuore”, in collaborazione con Easy Nite. Racconteremo esperienze originali, itinerari inconsueti e ispirazioni per chi vuole scoprire il mondo con occhi nuovi. Dall’India spirituale al Marocco artigiano, dall’Islanda selvaggia al Vietnam segreto… preparate le valigie (interiori). Il viaggio inizia da qui.

Leggi l’articolo👇

https://www.easynite.it/viaggiare-con-il-cuore/

 

Agosto: da Borello Supermercati una spesa piena di colori, profumi, sapori

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Benvenuto agosto!

Il mese più caldo dell’anno ci regala una spesa piena di colori, profumi e sapori che sanno d’estate.

➡️ Pesche dolci, angurie succose, meloni profumati… e poi zucchine, peperoni, pomodori freschissimi: perfetti per grigliate in compagnia o insalate leggere!
➡️ Scegli frutta e verdura di stagione: più gusto, meno sprechi, tanta bontà locale.

Ti aspettiamo da Borello!

Omaggio al maresciallo Caviglia a Finale dello storico Quaglieni

Il prof. Pier Franco  Quaglieni, storico e presidente del centro Pannunzio di Torino, ha reso omaggio oggi al Mausoleo del Maresciallo d’Italia Enrico Caviglia tra  Varigotti e Final Pia nel territorio di Finale ligure, a capo San Donato. L’omaggio a Caviglia e ‘ avvenuto a 80 anni dalla sua morte avvenuta a Finale nel 1945 ad un mese dalla Liberazione.
Il prof. Quaglieni
Nel breve discorso che ha  tenuto  lo storico torinese  ha ricordato che “nel 1952 fu il presidente Einaudi ad assistere alla tumulazione  di Caviglia nel sacrario a lui dedicato e si è  rammaricato che al condottiero di Vittorio Veneto  non sia stata finora  riservata l’attenzione che merita  quello che gli storici considerano l’anti- Badoglio. Se il re Vittorio Emanuele III avesse affidato a lui il governo dopo il 25 luglio 43, la storia d’Italia sarebbe stata diversa. Sono fatti ignorati dai più”.